La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 20 - 14 maggio 1961

Pag. 4 L A" F' TE R A L E.T TE R A R I A AR.TJfSTJC DJI: JCERJf JE DJC 06-GJC * V alery il perfetto Dall'alto della sua condi– zione di perfetto sccuico, Pa ul Val er~• diceva, qua-,i a se stes.so: e Alito è 11 nomi:: pe r tutt o ciò che non esi– ste. e che sussiste grazie alla parola• e la parola non e che • il mezzo dello spirito per mohiplicarsi nel Nulla•· In qucs1c due proposi1io111 può scoprirsi, in parte, quale fu la poetica di un poeta che, suggestionato in n,odo radicale da Mallanné, sollc– \"Ò la poesia francese a un grado di perfezione !aie da non lasciarle alcuna pos:,ibi– lilà di sviluppo nel ~cnso della metrica lradizionalc. Valery, infalli, fu l'ullimo poeta francese che, pur es– sendo moderno e impegnato nella ricerca di una poetica * <li ,Il IRl1l'Q l,IAZZQl.,C,A nuon1, scn.ssc e compose con spinto di un autore clas-,ico. In lui operavano -,1111ulta• neamcntc -,ja il ngorc della 1iccrca scientifica che una scnsibililà raffinata che gli perme1tc\'a cli scoprire il lin– guagw:io come segreta magìn. Rinessi\'o fino allo scrupolo, dotato cli unn lucidn -::apnci– tà d'investignzionc si accin– geva al lavoro poetico con la lreddczza di un mat~matico e la passione di un in1dlct- 1ualc che , cdc nelle parole una realtà assoluta. La sua sensibilità non si destava che davanti al popolo delle pa- 1olc, al foscino di certe pa– role collegate Lra di loro più che da nessi logici e da ca· lorc umano, da una sorta di oggctth-a consonorità, eia un incanto doH1lo all'urto tra il suono e· il sogno. Poetare era per lui sognare con l'in1cllctto allo stato di ,cglia e ritro\larc, fra 1e im~ magini, i simboli di una real· 1.1 soltan10 sonora. dalla quale allingc,•a lo slancio mi– surato per costruire un'ar– chitettura nel •Nulla"· Sccllico su tulio, crede,a nel destino glorioso delle pa• raie e nella fon.a demiurgica del verso, unica realta che gli rimase fedele nell'aV\'cotura umana e unica sorgente, per lui, di riflessioni sul mondo. Spirito sottile e scrupolo,o. s'iniziò alla poesia colla ~t~sa spictatc;r.w con cui Poe e Mallarmc a,·c,·ano ordinato c composto la loro poetica. fluire oscuro delle scnsa1io– ni. dei SiKnificuti irrcaJi. e tasuali, in... omma pan crede all'ispira7.ion::, alla parteci– pazione ciel cuor.! ncll':uto poetico. Quasi tutta l'opera di que· sto scrillorc oscillò tra una sorta di nichilismo g.noseolo· gico e la freddezza mentale di ridurre la vita dello spi• dio alla sola realtà del lin• guaggio. Di qui la sua piena adesione alle poetiche mo– derne. Di qm anche la sua ,olu1a distanza dalle dimcn• sioni religiose e morali, quel· l'orgoglioso s degno verso ogni picghevolc7.za dello spil"ito po etico: qu el disumanizzarsi a causa di uno sccllicismo metodico che lo isterilina JBllJBJLJ(O'JL'ECA TEATRALE * Il teatro da camera secondo J ean Tardieu * di 'IANl 1 '1CAXCO JU~ZZASO~JA che non lo sviluppo burocra– tico o la produzione in serie. co~:ll~i 1 ~i~a~~~a~~~a r!cc~~~l; tra la Parola in favore della a1.ionc tea1ralc. Ma questo programmatico concetto fal– liKC con la conclusione a cui aiunac questa fonna di tea– tro che spesso non e che let· teratura, poiché affida le sue ri.,;oluzioni e le sue morali e dei dialoKhi !tpes,;o pretta– mente lct1crari. Ma Tardieu riesce ad essere ugualmente geniale, capace e furbo come nel macabro scherto de • il mobile• come nel cinico • l'educa1ione inu1ilc •· Di tut– t'altro genere la • consacra– ;rionc della notte" in cui si \uol fare un tcntati\'O di li– ri'imo lcatrale mentre in « chi t:'e? • ,i e la ricerca dcll'effe1- 10 1ca1ralc che culmina con r, .. .-.~ < ,, .... ,... ~ ... Domenica 14 maggio 1961 '··.&- EUGENIO DRAGUTESCU: •Giuseppe Ungaretti• (Dl.,egno esposto allualmente a Verona In una mostra personale del pillore llalo·rumeno) \ Ciò che però distingue Va– lcry dai suoi due 1llustn confratelli è una più pro– fonda manta architettonica e un rigore gcometrico che r.:gli atlinsc da un s,Jenzio!->O e lungo tirocinio di im·csli– gatore di problemi scil!ntifici. Mentre in Poe fini\'a col prc– ' alere una disperata e lucida fantasia dcformatricc e in Mallarmé si accende un'ap– passionata predisposizione al• la purezza del fatto lirico, con Valery c, troviamo da• ,anli ad un mgcg:n.:re dc-Ila versificazione: un architetto della composi7ionc lirica. Ilo detto che questo poeta fu uno scc11ico e, come gli rpiriti piì.1 rappresentntivi dei no– stri tempi, in lui c'.!ra umi maggiore consapevolezza del– la crisi. Rimase perciò fede• le a una sorl.1 di nito giuoco intellettuale e considero in– fatti l'intclle110 come la sol3 sorgente ddl'opcranonc poe– tica. Le catcgo1·ic nelle quali credeva fermamente erano ormai ridotte a poche: i11si– Mcnza in un'ao;solu!a d1:.mnn– nità. dcll'ei.prc:-.s1on..: lirica, ricerca metodica nel -:;olle\ ;1- re il lingu,iggio sopra un pia• no ari!"IOCratico, un piano che oscillen, tra l'incanto e il ~uono, tra il !->Ognoprovo– cato da una voce occult.t t! l'ordine affa-:;cin:mle elci -,im– boli poetici. Venne fuori unn poesia oscura, ma ricca di pae!->aggi sono1 i. di penom– bre allusive e d'immagini ir– reali collocate ncll'armonw elci ven.o più che Jall'impc10 creativo, dalla pa,icn7n del costruuore che sorveglia con petulanza tulli gli effetti del– la semantica e della foncti· ca. Il suo spiri10 1iduc:: ogni uca,ione fantaslic:1 al ,olo rigore architettonico e •nngi– to della pai;;in:t scdtl;i. Si:m~ bre,ebbi: un man1,1co delln ~~~~~qutu;li ~'~iiil~r~og:J linguaggio e di scoprire aspct1i nuovi della poesia contemporanea. Ridottosi a disLillare paradisi artificiali da una assimilazione pa1.ie11- tc del vocabolario, si nfugiò nella poe:.ia con la frenesia placata di \lll asceta che, :,e ha smarrito Dio e l'uomo, ha ritrovato alm~no la piu alta invenzione di Dio e dell'uo– mo: il linguaggio. Tu1ta la sua opera, Iu costruita con questo sconfinato amore e d– spe110 per il mt:il'J.Oespres– sivo. Anton Giulio Oragaglia so– stcnera che le posizioni di a,•an2uardia nell'arte. e nel nos1ro caso particolarmcn1c nel teatro, erano localizzate dal fenomeno del futurismo e dalle smanie dei surreali– sti. Eppure alcuni autori che hanno 1cnla10 un certo rin– novamento dello s tile tcatra· le, come nel ca.so di Jonesco e di Bcckell rive latisi nel do– poguerra con le loro pieccs d'avanguardia, sono gia i:n– trati, fermi nelle loro posi– zioni di rottura rispetto a tutto quello che rappresenta– va una tradizione, nell'olim• po degli affermati e dei qua-.i intoccabili. Il c;,1-:;opositi,·o di qucs1i due francesi d'im– portazione ha fallo sperare che altri autori legati a mo– ,·imcnti. come il surrealismo. in cui si reclamano i diritti della fantasia ,u quelli del· l'accademia, potessero por– tare il loro \'alido con1ribu10 al teatro con1cmporanco. Speran1.c, in \'Crità. 1roppo ottimi:,1c. do, uta a delle e:,pericn,e piu o meno brillanti, più o meno impegnate, da accantonarsi in un detcnninato periodo s10- 1 ico. Gli attcagiamcnti e il linguaggio dèll'uomo contcm· paranco che spesso rai.cntano l'assurdita, si sono fotti piu \coperti che non nel passato, piu gravi e profondi di quel• li che :.pinsero Bragaglia a rappresentare nel piccolo lo– cale di Via degli Avignonesi il ,uo « Teatro minimo•· La caratteristica dell'avanguardia contemporanea rispetto a mo– \ imeni i simili Ci,·iluppatisi nel passato è forse una minore ingenuità e una maggiore profondità cli peni.icro. ~~~~~~io~"'è df.~:::i~? /e~~~ l--------------------- BREVE STORIA DI UNA VITA * Presenza diDeLuca * di 11.Q,ll lé.Q LllCCII ESE Il Intorno all'lstiluto Grafico Tiberino e alle Edizioni Dc Luca si era così formato un clima di vera civilta artistica che ebbe modo di rifulgere particolarmenle all'epoca in cui nel 1950, Luigi Dc Luca organizzò, alla Galleria «Palma"• alcune delle più significati\'e mostre p..:rsonali di artisti di t-ama nazionale, le opere dei quali presero ad avere un nolevolc valore nel mercàto d'arte. l diri~enti dei grandi Enti come la Quadriennale, l'Ente Premi Roma, il Musco di Palazzo Venezia, la Fondazione Rom.:1-Ncw York, e, più tardi. il Festival dei Due Mondi, ammirati per la pcrfcn:i esecuzione dei cataloghi e dei manifesti cl1:.•llemostre e dei vari stampati ad esse relativi cominciarono - pt:r non smettere mai - a ri\'olgersi per le loro manifestazioni a Luigi Dc Luca, il quale a\'cva ,;apulo creare una vera squadra di la\'oro, nel senso più sportivo e moderno della parola, nella quale ciascuno dei responsabili della propria branca dava il meglio di sé. Ogni sera. durant~ orari inconcepibili per rlltri ulfici, a\'• \'cni,•a il raduno degli amici da Dc Luca, e libri, riviste, ca· taloghi, m;miksti nasce\'ano dal caldo rapporto di dbcus– sionc e di c1itic;1 costrulti\'a ch'egli promuo,cva per ognu– no d'essi. Quanto apparha negli ultimi anni presso le Edi1.ioni Dc Luca era talm..:ntc curato da essere di\'enuto esi:mpl:irc. Da Milano, dn Venezia, da Trieste, da Pisa c persino dalre:-.tero si continua a c,hiederc di stampare presso fbtitulo Grafico Tiberino. · La Quadriennale di Roma, oltre ai ca1alo2hi delle sue espo– sizioni, ha pubblicato con l'editore Dc Luc,1 i propri 011a– der11i, ampiamente illustrati, direlli da Antonio lfaldini e Fortunato Bellonzi. Di ~si ricorderemo pa~·1icolarmente il Modigliani di Enzo Carli, con una testimonianza di Jcan Cassou; Pittori Iralia11i del Secoudo Ottoce11to, testo d1 Giorgio Castelfranco, caialo~o di A Mezzelli e E. 7.occ,1, Gemito di F. Bcllonzi, catalogo e noia bibliogr.ifìca di R. Fra1tarolo; La Caricatura l1a/ia11adell'Ottocento di C. A. Pc– trucci; Canow, e le sue «fl11 1 e11;:io11i• di Emilio La\'agnino, Mancini cli F. Bellonzi; Boccio11i di G. C. Argan, Pitt11ra e Scullllra Italiana dal /910 al /930 di Gior~io Castelfranco e Marco Valsccchi; Pramvoli11i di Pierrc Courtbion; Ne1;risin con scritti di Ferrarino, Arp, Villon, Zadkine, Courthion! Brianchon e Chastel; l'Omaggio a Dame de~li Artfari l lallaw d'Oggi; e Licini (con 21 lei/ere iuedite del pittore) di Giu- seppe Marchiori. ~ L'J!nte Premi Roma ha pubblicato con Dc Luca, ila l'altro, Il Futurismo, presen1azione di A. Palazzeschi. saggi c1itici di G. Castelfranco e I. Recupero; KokO\Chka con scriui dell'artista e note critiche di M. Masciotta e I. Rcx:upero; e il •Musco di Palazzo Venezia: Arte de.I Congo; li Disegno Frnn– cese (da Fouquct a Toulousc-Lautrcc); Arte Preisrorica nel Sahara Libico. La grande ambizione cli Luigi De Luca negli ultimi anni è stata di realizzare una collana di Libri d'Arle. E gii'I ne aveva pubblicati alcuni vcramenle eccezionali come: Scrilli di Storia dell'Arte in 011ore di Lionello \le1111iri (una mi– scellanea di alcuni fra i più illustri studiosi italiani e str.1• nicri d'oggi); Archiletlllra America11{1d'Oggi di H. Russcl ~ipj~~k O~t:go~aÌe~ 1 d[ ;F ~ Pé.~s~~;~ 0 a11;i t1~:,~~a ~ f'j'f,~f;~:: idi E. Arslan; Pittura America11tl de/l'Ot1oce11to di J. 1-1. Baur; L'Arte nel Secolo, tic/la Tec11ica di F. Bcllon;,i; trc//i1•i riel Fut11rismo a cura di 1'1o'I. Drudi Gambillo e di T. Fiore; Dal– /'astrazio11e all'orgm1iciu1 di A. C. Blanc: t1Mt,:i e profili di N. Ponente: e, infine, Pittori ltalia11i d'Oggi (i\lafai, Pira11- dello, Birolli, Afro, Santomaso, Corpora, Scialoja, Cas,\illari, Turcato, Vedova e Scordia) di Lionello Venturi, volume ma– gnifico di fonnato, carta, impaginazione, riproduzioni (am– mirate dallo stesso Skira) tanto da essere s1ato immedia· tamentc tradolto e diffuso nel mondo in lingua inglese dall'Universc Books di New York. Dopo la morte di Luigi Dc Luca, la ca:,a cdil1icc ha pubblicato alcuni volumi gi!l da lui progettati: La Scuola Romana di G. Castelfranco e D. Durbè, e, entrambi di L Venturi. Sva::;:af)an e Se11eri11i, ricchissimi di q_uadricomie, illustrazioni in bianco e nero, notizie bio•bibliograhchc-. E' im– minente l'apparizione del 11 voi. Archi111 del F11111rismo (che a,,ra circa 1300 riproduzioni in nero, 15 a colori e a\tti scritti rari) e deJJa miscellanea Scrilli di Storia dell'Arte ili onore di Mario Salmi (3 \'Olumi). A completare questo assai rapido scorcio delle Edizioni De Luca precisiamo che alcune delle riviste più rappresenta· tivc e incisive della nostra epoca devono a Luigi De Luca se hanno potuto continuare, come Leueratura, oppure na– scere e affermarsi come Commentari, La Cas3 e Temvo l're– sente. A1traven.o di loro l'« editore principe"• l'« cdito1c d1 :::im~rria~~n~n u~~:d~c~~~igj~~o ci~n~~~~~ 0 d~e p~i~:io( cl~~ ,,oro), intendeva mantenere ,,ivc le iniziative di ricerca e di innovazione storica dello spirito e del gusto, affidandosi all'opera di lc11crati non .assenti dalle ist:mze d el nost ro tempo e della nostra. socict;l, e prcsentand? ~!-'egli a.rtis.ti su cui punta\'a in special modo la sua sens1bll11à a\\ertlla e lungimirante. . . Letteratura (direttore: A. Bonsanu; redattore: F.. UIIH, comiiato di redazione: L. Anccschi. G. Bacche1ti, M. Luz1, i\l. Masciotta, R. Papi. S. $o lmi; scg ret~rio: R. Lucchese) e uno dei capisaldi dell'arte operan.te, e m. e~s!l v~_ngono trat~ tali alcuni dei problemi . lette rym .e art1sttc1 l?IU. prcgnant~ d'oggi. Si vedano i numen dedicali a Uugar.ett,, a, Raf)pOr~, fra le A,ti e le f.,elfere, alla Prorn e Nar!ar,va d.'Og~1, ;! S1- mo11e Weil, a L'Arte nel dopoguerra e agh Aspetti mmor, del Se11ece11to. Comme11tari (direttori: M. Salmi e L. Venturi) è ce, 10 I:\ rivista più influente nel campo della critica e della Storia dell'Arte, che si stampi oggi in Italia. Il su.o pretotigi'? si esten– de anche all'estero dO\'C conta numerosi abbonati. In essa appaiono saggi sull'arte del pas~ato ~cg~iti da. ah1i sul.l'a!·tc contemporanea e di m 1 anguardaa. E ncca di note biblio- grafiche e di numerose illustrazioni. . La Casa (direttore Pio Montesi) tralla m ciascun suo fascicolo i problemi più attuali cd urgen~i dc_ll\ir.banislica: dell'edilizia, dell'arredamento e i problemi art1s11c1 ad essi inf.~n~himc riviste nate prcs~o. l'~~itore. De ~uca sono: Musei e Gallerie d'Italia e Ord11u. (a:iv1sta d1 ~us1ca attu~lc, do\'e, tra l'altro. vengono 1rat1at1 i problemi della musica elettronica). Luigi Dc Luca aveva creato anc~c una pi~col.a col! a.na di poesia do,c sono apparsi alcun~ ,:ol~mc!ll dt squ1s1ta fattura cd essen7'? come Ascolra la. C1oc1~rra~, L.. De L\bc~o; Stawe della Fwucolare (prt>mio Vmregg10 1956) d1 G. CaJ?IO· ni • .Ìungodortl di L. Bigiarct11; La polla 11elvantano d1 L. Vi~ni. E, poco prima della Sua scomparsa, .Dc Luc~ avc,'.a cominciato a pubblicare i Qua~emi del Pensiero e d, Poesia a cura di Elena Croce e Mana Zambrano. - Le Edizioni d'Arte Dc Luca sono un.~a1rimon~o _ricco p~r Ja nostra cultura e la ,·ita del nostro spinto. 11m.1g!ior .cloi!IO che si possa fare all'uomo che seppe crea_rlc è d1 cc·~lln~~re la sua opera con la stessa passione ~ av, e~utezz.1. L attn·1t."l positiva di Luigi Dc Luca nel campo mdustnalc ,a mantenu– ta soprattu1to col Ja10 pit.1 bello del suo carattere che era l'intelligenza del cuore. FJNF. . lonna, mentre non i: C'he un'intelligi:n,a de:-.olatn, la quale scgn,1, con lrcddcua, 1 confini della sua boia pc, infondcru n..:lle narolc, collo– cate in un :-.u1>rcmo ordine sintattico e mela ico, liUdlc mer,wiglic ch'egli non PllO ,coprire nel mondo reale e nella pien..:na uman::i della \'Ila. Se ,ogn,1 .,d .;,echi apcr• ti, non s'abbandon.1 mai al Chiuso ndla sua mera\1i· gliosa isola sonora e magica, guardò con sospetto 1:li uo• mini e le faccende umane, dc/jziando:.i di lare di ogni parola un:i divimt;) lumino· :,a. Non potendo ascoltare le autentiche tempcs1c dello spi· rito, si rifugiò nel la,•oro pa;riente dell'fn1cllc110. con– \'into che la c:risi dd– l'11omo fosse più una crisi lìlologica che una erbi obicllha dei ,,atod e dei si– flnificati che l'uomo attinge dalla reat1,1, e:,tcriorc ed in– teriore. Non potendo ripren• derc la medita1ionc sul dc• ,1ino dell'uomo, si rifugiò nella poc,ia per curarla !->Ol• tanto nella ,ua e!->lrema ar– chilcllura lirica. dimostrando che la morte può csscrn ono– rala soltan10 dall'incan10 di certi suoni ritro\a!i o m– wnlati col linguaggio. Vissuto in un'cpoc,1 ancora calma e clccisamcnlc borghe– -,c, Valerv non s'accorse che il suo lavoro di ricercatore di cneui rari e :.uh!nni del poetare anda\'a inserito in una ricerca molto piu ,asia e profonda. Il :-.uo :,cettici-.mo assoluto 1,d'impcdi di essere umano quel lama eh~ fos:,e necessa– rio per scoprire almeno qucl- 1:t re.1ltà ..:omple,,a che pure c-,i-.te,a e ,i t::'Ca\'a in1orno ,111.1:,ua intclll,Sle111a 1\la Valer.· prclcri sognare, to:-.tnlire la sua sapienza di greco della decadc,11:a. ..:0111-.· un orafo che, ,01do :1 1u11• i rumori densi e patetici della \'iia che lo circonda, nrnlunu a cesellare, con e,11.:mo ii– gore o magica abilità, gioidli per fantasmi. Di uno di questi poeti ,·e– nulo dalla cspericnn sur– realista (a cui prdcrì in se– guito una più tranquilla poi· lrona di direttore dei pro– grammi radiofonici della ra– dio francese} è Jcan Tardicu di cui l'editore Sansoni pub– blica ora nella sua collana tea1rale dieci a11i unici sotto il titolo di Teatro t/f1camera. Tardieu si fece conoscere nel dopogucrr.1, ormai non piu giovane, con alcune rac– colte di poesie che entusia– smarono Andre Brcton, uno dei principali animatori del '>urrcalismo. Tardicu agisce in quc-,te brevissime rappri:– -,cn1a1ioni con :1s:-.oluta li• bcrtà di linguaggio e di sce– na non preoccupandosi delle t'CgOle tradizionali del palco– scenico ma non , encndo mc· no alla 1117ionalità di certi attc8giamcnti assunti da per· sonaggi solo apparentemente sconcertanti. Ma l'acco-.1a– mcnto fatto con Bcckett e Joncsco è puramente ca:,ua• le: la rapprcscnta,done dcli.i « condizione umana " dcll'uo• mo contemporaneo, ,•ista dal– la ,·isuale tipica di que,1i dul! scrillori, con l:i sua in– comunicabilità, i suoi s!Or7L vani, la solitudine c la incon– sistcnz;;1 delle cose, vis1a ora sotto l'aspetto della farsa, ora sotto quello della tragc• dia, e rappresentata con una completc-aa arlistica che non ha traccia in Tarclieu, in cui llllto si limita :, delle buone inlcn;rioni rio;oltc con il sor– ri<,o spcs:,o tributato dnlla superficialità con cui l'ar&o• mento e trallato. A Tardieu non premono molto le e~i– i!en,c morali dell'uomo. Sem– bra che per lui la lolla o il colloquio che l'uomo dc\'e int raprcndere non sia con destini e ,·olontà :,upcriori alle sue for1.e che lo fanno a volle straniero Sll que,1,ta terra. Eppure l'uomo lolla con qualcosa di piu profondo GIORGIO SCALCO: cl.a s,csclvcndola• (Mostra personale presso Ja Galletia •Santa Croce• di Flrcnzo - prcac.ntatà da Silvano GlanneW) Quello che Tardieu chiama 1catro da camera potrebbe chiamarsi più propriamente teatro da Cabarcl, a cau:,a dei suoi intermc7ti a ,ohe comici, ma più spc,,o di con- 1cnu10 simbolico. C'è a volte la rappresentazione dell'in– conscio in cui sembra che si voglia esprimere la parie na– &costa dcll'indh·iduo sincro• niva1a con gli atteggiamenti esteriori al fine di stabilire una umaniia nella quale è difficile distinguere ragione e a:.surdità, desideri e senti· menti frustrati. In questo \'Olume manca la composizione: • La scrralu• ra •• uno dei più noti alli unici di Tardicu in cui si narra di un uomo che segue a1tra\crso il buco della ser• r.Hura lo spogliarello di una donna fino a che non rimane di lei altro che lo scheletro. Ma questo la,oro appartiene piu allo schcrto surrealistico che non ad un 1eatro che racchiude in un de:,idcrio di di,truzione ciò c.-hc, :,eppur .11,parcntemcn1c, ric:-.cc spcs– ,o a cancellare l::1natura del– l'uomo: le Jegwi. i co:,tum1, le C!->igcn7e. Ne • Lo sportello" c'è il desiderio di un uomo di usci· re dalla banalità quotidiana, Il dialogo si woljie fra un impegato, pieno di pignole· rin burocratic::1, e il cliente che cerca un'informa;.ione su come sia possibile vivere: « I: Leggete 1\<lilton e la ten.a parte della Di\'ina Commc• mia! - C: Li leggo, sia:nore, li leggo questi libri mcra\ti– gliosi. Ma le immense distese che essi oflrono alla nostra immaginazione non le ho an– cora incontr:11e tra la .piaz;r,a della Contrecarpc do,c abito e il cor:-.o Sebastopoli dO\C si tro,•a il luo110 del mio la– ,·oro •· Ma qui, a parte il \-a– lore del significato delle bat– tute, siamo di fronte ad un equivoco fra i programmi di Tardieu e i :,uoi risultati. Nelle intenzioni degli espo– nenti dcll'a,•anguardia sur– realista a cui si rifà Tardicu c'è :,cmprc una rh olla con- il padre così risponde: In ciascuno di noi l'uomo e mor– to. Non c·e piu o non esiste ancora. .Ne « Il significato della parola" la cui azione do\-rebbc oflrirc un ca1alogo di osscnazione che non si ferma all'esame linguistico ma vuole fare cons1a1azioni .. ,;ociologiche sul costume contemporaneo", come av– \'ertc il suo protagonista, non ,a al di là del brillan1e skctc di ri,•ista. Tardieu si è fermato a metà ,;trada fra la ri,·olla gratuita dei surrealisti e l'impcKnO fe– roce della distruzione della <;ocictà borghc,;c. Egli può solo seguire da lontano le or– me di Joncsco, di Bcckctt e di Adamo,·. Anche se in questa formu• la di teatro non , i è l'apolo– gia della lccnica come 11ci rrimi futuristi, anche qui c'è una compiacen;ra ad in1er– prctare la realtà conlcmpora– nca con i me7.7i tecnici più idonei e più moderni della ,ua ci,illa. Ma il mmente principale ciel ,uo in1cressc rimane quello della critica e della conscgucnlc di:.tm1ione dei miti della ,:;ocictà con• temporanea' che i.i effettua con forme tipicamente csprcs• ,h e del linguaHio e della di– men,;:ionc scenica. Cosl come in una dichiarazione del 1925 alcuni surrealisti scrissero: • ... Noi non pretendiamo di mutar qualcosa agli errori degli uomini ma pensiamo di dimostrar loro quanto siano fraK1li i loro pensieri. e su quali mobili !ii:lrutturc, su quali cavità, essi abbiano date le loro \'ncillanti rcsi– den7e ... •· GlOR ALE ARTISTICO · LETIERARIO cerca nuovi pocll. scrillorl, mu1lclsll, pillorl, ambosessi, per col– laborazione e valorluaz:lo– ne mrrllcvoll. Scrh•crc: • Approdo del Sud•• Lun· go Teatro Nuovo 29 . Na· poli. Peverini e Seccareccia (continua da pag. 3) ;,a: « Laggiù aT Humc, campi di cocomeri. meloni e ce– trioli: questo pc1· lui ,olc\a dire luglio e awo~10. Era un· "-'POre per quel raga;,zo smil– ,o l'estate e andava al fiume la no11c a mbarc fette di bel• la :,tagionc • (p. 155). L'esta– te come bella stagione, si ma1ura nel sapore del coco– mero e cosl lo smi110 ragaz;,o nella identifica1ionc di una realtà col MIO simbolo, ruba lette di bella stagione come ,e l'estate fo:,se cocomero. Non e da rilc\are il barocco di questa immagine, da un evidente intcllcuualismo sot– teso al normale la,oro della faniasia, poiché è di per sé lamp::inte. Ora, ques1c sfor- 1.a1ure danno, come s'è det• to, o la costrizione ideologica della fantasia, o l'acritica grossolanità della :.ua fun- 7ione. cl primo caso lo scrit· torc avendo saputo coslruirc un lungo racconto come Mil– lc.vecore, non vorrei che per essere più a la p(lgc. egli lo avesse voluto realizzare in una lingua lc11craria che non è il suo linguaggio, lingua imitata da altri scrittori che, anche se laureati in belle lct• :ere, in una scrocca1issima fama, hanno fa110 di quel KCrgo lcucrario una raffina– tissima moda dello scrivere « male•! Ebbene, se egli a,•essc voluto riscattare in poesia, quella sua forte co– struzione d'immaKini, da una realtà empirica, avrebbe do– v u10 trovare in sé anche il ~ ez.zo lirico adeguato, e quin– d i a utonomo, ad esprimerla. E proprio perché quel suo potere costruttivo cc lo ri\'e– la un possibile autentico scrittore, l'ho preso in con– sidera7ione, illudendomi di aprirgli gli occhi e di ridurlo a quella inconfondibile per– sonalità di narratore che egli certamente tradisce con uno srilc che, si sente, non è di ~~ttl/:. sua deformata perso- E tali letture, esaurito l'in– teresse per la tecnica dalle prime novi1à, ingenerano nel lettore un profondo senso di noia, perché non producono quello stato d'animo catar– tizzantc che è proprio della poesia. Siamo stufi di do,·cr– ci trovare immischiati nei pe,: sona.li . f~ui dei singoli scn t1 on T1z10 e Caio, non cc ne importa nicme delle loro I privatissime awenture o di– savventure; la vita~ così pie– na di questi fatti che daV\ 1 cro non si desidera ricascarci dcnlro. proprio quando ne \'Ogliamo uscire per cllct10 della poesia. Non, tanto per intenderci. il tradimento di due cognati da cronaca nera. ma il Paolo e la Francesca della Divina Commedia. Osa:i invece, fa1to privato. p:,icologia. biologia, sociolo– gia, come tranche de ,,,e, \ono i contenuti che senza mai dh·entare forma - lirica abbassano la narrativa al li– vello del pctteKolcr.;,o giorna– -,1ico: dello scritto diaris1ico, del 1ra11a10 pseudo scicntifi· co. E pochi si sal\'ano. Ma che si salvino almeno i gio– , ani! l q!Jali, devono capire che non basta saper scrivere •male• c11rrc.11ti calamo per essere narratori, ma che è necessario avere qualche co– '-a d;1 dire che non sia il so– lilo l:lttarello personale. Anche Le is6la11e dj Antonio Scccareccia - Lerici. Milano - provengono da una espe– rienza spicciola di vi1a, in un neorealismo non accen1ua10 cd anzi di gradevole scrittu· ra; ma tra i cinque racconti che potrebbero definirsi tra,i– che dc vie, ce n'è almeno uno che supera il crudo « fat– to vero •. il par1icolarc priva• tamcntc esistenziale: Pa,iaiul• la. In una tessitura limpida anche se a volte di sempli– cis1ica espressione, la fedeltà alle immagini vissute è in questo racconto superata da una trasposizione sentimen– tale di evidente qualità lirica. 11 profondo sentimento di una patita solitudine non è soltanto psicoloKico e quindi individuale ma si univcrsa• li7.Za in figure d'angoscia le cui immagini precise sono sempre in funzione, non tan- i~~er~si,s~~c/i~1t p~~tt 0 c~ scienziali a descrizione let– teraria, quanto di un'urgen– za più profonda che da una comune scaturiKine subcon· scia si configura nel significa– to dell'ineffabile, della poesia. Se poi 1alc riuscito effetto narrativo sia da attribuire ad un potere lirico intcnzionante le immagini come sentimento fondameniale o se viceversa la pregnanza emotiva delle esperienze di vita si sia quin– di diafanizzata in quelle im– magini come traslalo di se stessa, è indifferente. L'im– portante è che la loro consi– stenza risulti prevalentemen– te lirica, piuttosto che prc• valcntemenle empirica. UMBERTOMARVARDI NOTE SU « IL DESERTO E DOPO» * Ungaretti viaggiator * di .u,;,·o,,) .-,JGll,l, l.HJ E' uscilo in qu<'sti 1tlornl Il df!~erto e dopo di G:u~eppe lingaretll. una specie di .. Jtiornale di bordo~ che abbracc:a pagine dettate dal 1931 al 1946 durante v:agai in E~iao. Corsica. Paesi Su.si. in Puglia. in Lucania e nel Polesine. chiudendo con Pdu Bra.sii che l'autore ci informa e,~ere .:om– posto di fogli staccati e traduzioni predeshna~i m ori2ine a servirgli da materiali per un libro sul Brasile. In 1enso lato Il deserto f' dopo potrebb'essere deflmto una fatica da inviato speciale, ma 11 lenore Cn!i1bilc e colu,..ato vi no– terà innanzitu110 lo .,.pirllo della grande inchiesta acutamente documentata e le cui informazioni. oltre ad an·aler,;i dei dati rcpenoriah. toccano. nel sem:o del luo.20. il costume, il !a1to sociale e stonco. le is11tuzion:. la c1vi11a. la cond,– zlonc umana. Ma nell'economia aenerale del lesto sono amal– gamali gli apporli delle esperienze artistiche umane e mo– rali dell'autore. per cui le s1mi:ole materie di questo gr0550 •carnet~ trascendono l"ingemto scn!io d; \'ic1ss1tudin1 occa• sionali e un pochino di l<'mi obbligali Inoltre qui opt>rano interessi vivi e mordenti. t> da ciò 111 primét. refflciE-nza del lavoro la cui re,Slola costruttiva intanto rivela a po.>terion diversità d1 puntì di ,·ista tra l'autore m l'ede di poe~.a ., difficile .. e lo stesso autore 111 quella di prosa narrativa. Fallo sia che II dcsnro e dopo ci è apparso sùb·•o un documento sug~e~tl\•O, metaforicamente parlando d:remmo un affre1!co compòs1to: e nel lege<'re quei bran: eh<' al con– fronto di altri c1 pare,·ano più sch1ett1 e meno art1cola:i. ri– pensavamo a pagme d'altro. eccezionale - ,:1aJg1a1ore. no– stro che è anche Il maggior saggista contemporaneo. Vo.2lia– mo intendere Emilio Cecchi. quantunque rarte sua rer.i più intima. acutamente introspettiva e poi meglio innervati. _,;:an.a,piena. E giacché ~iamo alle confratellanze lc1tcrane, converrà osservare che le prose d1 Ungaretti hanno puntt d'incontro anche con quelle cardarelhane e che. mflne. nel ragguaglio ma sotto un profilo d1 marginale conl!cniahtà. an• drcbbero spie~ativamente ncoUegati autori come Soffici e: Papinl. Llna11. Bemasconl. Boine. Slataper. Rab1zzani e an– cora Solini e VIJ!.Olo,questi due ultimi come prosatori linci. Come abbiamo avvertito in linea prclimmare. Il de.serto ~ dopo reca contestuali digres.~ioni. codìc11Ii e illazioni. anzi .. macchie M d'ordme puramente creativo anche se qua e là sorgano dal pretesto o come necessari intermezzi alla confi– gurazione informativa del diario. Si tratta di partiture liriche eh(' vanno dai loni vibranti. freschi. solari. agli acuii un po· ria;1di e Intanto spettrali. dal patetico e carnale alle accen– sioni un po· galvaniche e diremmo ferme. In questi ultimi CRsi. noi c1 chiediamo. dove sarebbe finito r•• arcan1smo ... cioè il punto di vista prima acccnn;:ito" E si badi. non cre– diamo 111 proposito eh<' le cose vadano sufficientemente spie– gale alla luce della poliedric1tà o. se vogliamo. della vicen– dC',•ole gradualità intellet1uale. chè forse il quesito andrebbe rlsoilo su altro piano non del tutto nè puramente e!lellco. Ma ascoltiamo: It1c, 111po11cfloschf'll'lro d'un ml'hari d1f' /ara musica sta– norie Il vf!nlo marmo gli pa.surà tra le couole; a qut"ll°ora u.sa .sarà come 1111 erp1c" dl'lla luna ... Quando I raggi (della luc e solare) comincianoad obllquare. rora t mtno ntra: ma abbaplia diver.samrn1e Ad un punto franto del dirupamt>nto naice una ma.1chera d'ombra. Chi ha au•.stito alle cau1ele d'una di queste ombre ndl'aL·an.:arsi. non trorerò strano l'apgeJtn,o che 1111 .•1q,neri1ce: fombr_'l ladra. Non sembra aderire a nulla. dipendere da nulla. e naccata. e potrf'bbe chrnmarla clii ami , b1:1t1cc1, ombra libera ... Se [Isso qut"I• l'ombra, ~ poco a poco essa .1i conccnlra. è il nuclf!o del quadro fra grandi frange di luce bru!J:con1i: e, se in.si.sto a fissarla, esso prende la 1ra1parenza, t>itrea e metalhco. dt un'acqua morta. Ma, balenante da un'intima Sf!Cche.::a. con– sumata come una culce e come una cenere, i un'acqua .1enza umidit<l. 1111·acquacrudele ... è uno .1cher.:o sadico della luce. In una pagina sul paC'si del meridione italiano (La pesca mirucolosaJ non pub non colpirci questo brano: Non ho ma.t nisro acqua di pan rra.1paren.:a a quella che scopro aLTict– nandomi al porto Vediamo la sabbia del letto come petti– nata soavemente. e i nastri delle alghe 1ra1formare in ser– penti apitott lo bella cap1Qliatura... Entnamo nella Qrotta. e. quando ci .siamo un po· inoltrati. il buio è corroso da un chiarore sotto vetro smerigliato: è l'acqua illuminata di sot– to, ri.,chiara come una luna. e sembra una buccia dL cdlu– ldfde turchina. Con occhio sottomarino, vediamo allora sor. acre e fare capitomboli tra le pareti bluastre della caverna, come nel mezzo dell'interno d'un·uva. un defino imp1etra10; riccia lercia, ma sorprendo che m quest·acqua chiusa non "Ci Sta di vivo che quesro sasso. dalla forma di delfini bal– .:::ant1 nel polJo. Qui. conl<! del resto in altri brani. si nadombra la lez1on~ tipica nella poesia in versi di Ungarelll. dove. Intanto. il uafér11.1mc subisce modifiche nolevoli: e basterà accennare al modi rapidi e scarni di fattura impressionistica. agli ac– centi diremmo fugati. alle illuminnz1oni cd agli analog1sml. e poi agJ1 effetti di lontananza nei cui aloni cristallini c·è come un'idea di vita. l'aJ!usione della vita stessa. Tecmca. qu<'sta. predìletlamcnte usata per .. sensibilizzare,. motivi. di soliludine interiore nel cui fondo s1 avvene un che di tragi– camente mnemonico; la stessa. infine. con la quale certi di– namismi spiritual\ vengono fissati nell'ambito della sommaria apertura estellca. fino a contrarla talora nel tra1te1otio che da altri è stalo felicemente equiparato allo kai • kai giap– ponese. Per contro In tutta ropera un1tarettiana si notano modi non proprio segreti e anzi portali con esplicita. per quanto rarefatta mu~1cahta d1 leopardiano sapore, specie 111 pagine della maturità dove. a conclusione d'un aceidentalo itinerario morale. si -affaccia la conquista spintualistica in temi altri che toccano la pietà. la fede. l'umiltà e le riscat– tatncl aspiraziont della creatura umana. Ed è musicalità te– stimoniatasi anch<' nella sua opera prima. in sègmto diradata attraverso una ricerca di sempre più ardue mtonazlonL sino a decan:ari.l nel .. puro momento apo1linco M, E qui osserve– remo per inciJenza che essa e rintracciabile anche nel Car– darelli. ma in senso Imitat ivo. co si come la sentiremo presso il Montale. sebbene In un pri.mo tempo (Ossi di seppfa) stia più verso il timbro pascoliano e :n un secondo tempo (La casa del dogamcre, F1nisterre) inclini all'armonia petrarche– sca. Ora. per ritornare al Deserto e dopo, noteremo che qualche volta subentri un amor di realismo acceso e affet– tuoso di cui ritroveremo esempi un pò dovunque e intanto animati da eccez1onale vigore fom1alivo. magari da tendenza alla trasfigurazione eccentrica i cui risultati tonali rientrano nel mighor barocco, Il quale. del resto. vi occhieggia saltua– riamente e finanche con punte. screzi, accenni, nel senso della flgura retorica (per esempio: cariato d'oro); ma per ciò che ri~arda le sue parti estese, è da notare come vengano co.stru1te nel suffragio d'una fantasia che attinge il hwolo:::o. o 11 monstre. oppure l'inaudito, e la cui funzione è senza dubbio evocativa cioè poetica. E. anche per certa srumatura d'in(er~ahtà, si pcn..:a volenucn 11.pag1ne d1 talenti come: Poe, Rimbau~, Rolhnat. Lautreamont; cosi, alrinfuon dei loro problemi, senza gli stati d'incubo nè te frenetiche. de- 7eat~~~~~lconcentr11.zionl mentali che idealmente vi si pro-

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