La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 19 - 7 maggio 1961

Pag. 2 LA FIERA LETTERARIA Domenica 7 maggio 1961 L'Italia unmuseo '" NOSTRO T:M• 0 :EC 0 " 0 • 0 WILCOCK • Rassegna delleriviste italiane I c~onac~e Datti· l nqu ietar1t l Non passo molto tempo che le slona 1 Ma Il siamf,calo d, quella sua mac,ta nel pcn• " lolog,afi,a ma amu:h11a d1 poesia r j (; puntualmente qualche nv1sta quella ricorrenza che accu- !>are e nel a1ud1t:ar..:non a{- d1 !i.p1r11u,1htaPer Ull\t la u- Jetterana st occupa del pre- muna Itaha e Stati Umt1 e fascm1 il lcllore. s1onc pacsa~gist11.a del ).1an- contln~o pag. 1 cura distruzione per le in– temperie. si ritrovino i mezzi per evitare la di– struzione o la irrazionale dispersione di tanto nostro materiale archeologico im– portantissimo. per aumen– tare ragionevolmente lo organico delle Sovrinten– denze alle Antichità. per stroncare l'astuto e immo– rale commercio di quanti sono organizzati per il tra– fugamento e l'esportazione di pezzi notevoli che do– vrebbero rimanere ad ar– ricchire le nostre raccolte pubbliche. per eliminare la congrega in incremento dei falsari. sidentc Kcnnody. Evidente- uno ,;o]o: invitarci a non Ferruccio OJni Kn\e i.ul- ✓.Om e ~mpre in rclanone --.. __,.-.,...,...) mente ciò non si deve wlo scordare il senso profondo la natura e il p.tesan.io dei allo tato d'animo del per– alla spinta di vitalità che Il della nostra storia, a conc;er- Prome,;,;i Spo'Si. Sotto quc- sonaa:gjo qua~i a c;urnificame * f~~i~~J,~ ;~~~ca:m~~ifi~~= ~~~i; .t ~;cW:Ìo~~~~is ~~~ ~~': Pfnfil~a~11~10 qJ~ e;~; untnfi'";;~la:;i;✓i~:,d~~'tt~a~: z1onc, ma soprattutto al fatto for:7a _m n~1 stessi, ahm~nto cd1z1onc del rom~n1..0, Fermo ,.iuio sulla difct.d dei Bor– tl cantarono in coro t dlvcrst che K~nnedy ~ anche u~ uo- alla vita di un popolo, aiuto e Lu.eia. e J'ult1ma, .quella honi in f,:-.eUI fa rilC\are mni. comu11u1tt unghrre.n.... ~o d1 cu~ll~ra. In. Oif?l suo nelle sc,elte su~remc, f)CIIC ~al_ tllolo corrente. Ohn dc- e.urne la rcsi~tcn✓..a di quel• di .UASSIJJIO GIULLANDI La cronaca, s, sa. è la ma– teria prima con la quale Sl Ja la storia e spesso gli eventi dt ognl '7IOnlO, specie quelH CIIC appaiono più trascurabili, so– no densi di i1nplicaz1om dt co– lore e di costume: vera e pro– pria _. res storica.,. allo stato puro. Più che aperti. sul pre– sente, gli accadimenti quoti– diani sono finestre spalancate sul futuro, principi di una reazione a catena che non si esllnguerà con. tanta facilità e che per questo non è lecito abbandonare all'opinabile pa~ ce delle emeToteche. di una fmposubile po.ss1b!llta. Ci .s1 passi 1l bistfcc,o, ma ,~ storte f~mettate, specie quei– le destinate at rapa..:.:-1. no-z pongono limiti alla realtà e al sogno e. creando una .serie dt contaminazioni proaresslv", inducono a credere che I va– neggiamenti più. astrusi ab– biano o .1tiano per avere p1e- 110 diritto di cittadinanza Jra O dove esiste perfh1o una d1SCOr50v1 e tra~Cla d1 quc- scelte d1 domani di cui ha h:11scc il Mar?fOnl come un J'Qercito ., 1.,. \t;sta per !'oc- .scuola per dit•cntarr scrittori, sta sua_ J?repa~ZIOf!C.e nella parlalo Ken~c~':- pittore: un po Co~o~ P;Cr la .u,ione pa'>'-Ì\"3 co~I come perchi' in ogni uomo ,econdo s~a att1v1~à ~' poh~1e;o am:1 pu,re✓.za delle, dcscn11om. con I' attcaaiamento abulico del la fondatnce d, tal~ scuola, c1rcon~ars1 dt uomm1 co~t1, Le • Passcgaiatc romane• cut la luce, Iac.qua e ah al- Reano delle Due ~icilic m c'è un libro e basta saperglle- come .il poeta Fro•t amico di Vitlorio lmbriani pubbli- bcri '-Ono dc.,cnttr, e un po' tut!a la campdan 1 dc. Ri· ~~i t~l~r:v{ u;;1; 0 ~r;, t:iuT~~;o:: j~ cs:~~ut;/a~6.enta ore del- et~ Nnu~~~ ~~~.,J~afa~m~~o ~~ ~i~~aeva~~ir~ ~~n~"' ;a~e,urJ: ~rg,mento. fame perché cosi ..-,:;i. pen.1a,. Nell'uJtimo numero de « La c!Tclli un pretesto dell'auto• tratti pieni di attenzione qua- GIANFRA ,co \1.EZ.l.ASO.\tA meglio. patire la segregazio- Nuo\'a Antologia• anche Gio- re per dir male e pun,:cc- L'opera di repressione - con tutta la buona vo– lontà da parte degli orga– ni di polizia - può essere solo frammentaria e. in ultima analisi. relativa– mente positiva. Quanto ab– biamo noi detto - con– venientemente coordinato e perfezionato da una com– missione di sovrintendenti - servirebbe invece a una più producente regolamen– tazione della materia e a togHere. praticamente. ogni ragion d'essere al com– mercio clandestino. Un contadino che trova una statua di valore o un vaso pregiato saprà che il mi– gliore acquirente - e· senza rischi - sarà lo Stato. Mentre i depositi del mu– sei. via ,·ia alleggeriti del superfluo. potranno avere materiale di altri popoli e i fondi necessari a1 con– tinuo perfezionamento e arricchimento dei musei stessi: gli scavatori potran– no più ampiamente svol– gere il loro lavoro di ri– cerca. Quanto abbiamo detto è il frutto di un esame som– mario dell'attuale situa– zione archeologica italiana; agli organi competenti il compito di approfondire e. se del caso. modificare i nostri suggerimenti. Purchè qualcosa si faccia per usci– re da una situazione che non è troppo brillante e che - dati i pericoli in essa insiti - non dovrebbe essere oltre tollerata. GIUSEPPE SCJORTJNO Gandolin diceva, spesso e volentierl che il mondo è grande e terribile. Ebbene, non è azzardato affermare che esso C assai più. grande e ter– ribile di quanto comunemente si pensi. La notiziola di cro– naca 110n va mai sottovaluta– ta. come nessuna inven::,one va presa sottogamba, altri– menti. a un certo punto, ac– cade che un caporale si 1m– padronfsca di una nazione e, come 1l processo Eichman11 dimostra, organizzi. su ba.si -razionali, lo sternumo di un popolo. E' tutta que.st1one di previ– sioni, ma già nell'allucinato pittorucolo che. agli inizi, Jtt Hitler c'era l'orgia d1 sangue (i suoi rossi parlano c/11aro) che doveva, per opera sua, sommergere 11 mondo. E co.sl nel bambino di cm parla Rodolfo Wilcock (..-Fat– ti inquietanti del nostro tem– po,,, Bompiani) è già la trute umanità del futuro. votata ad un meccanicismo e un tecni– cismo progressivi che toglie– ranno ad essa. e fors'ancl1e alla natura, ogni componente umana. Il fanciullo in que– stione .. era convinto di essere completamente automatico e rtusciva perfino a convincere gli altri. Prima di. mangiare. si lega– va con fili immaginan al ta– volo . .si. isolava avvolgendosi. in ,alviette di carta. e stabi– liva il contatto elettrica: sol– tanto così poleva incomincia– re a mangiare. Le pcr~onp a lui victne dovevano a.vere 1.-u– Ta di non calpestare i fili che alimentavano le sue " fo'1tl di enerpra'' .... Ecco una antietpazi.>tte d1 quella che e per e.::sNe la ci– viltà dei robot.s, delle cuch1c asettiche come sale di alta chirurgia. degli alimenti 3111- tettci, il tempo mostruoso dei fagocitatori di fumetti, ove tulto è ricondotto agli schemi noi. Ora h1 questo come in altri episodi. \Vilcock mostra i m:,– duii che repgono la sua scel– ta. una intelligen:::a deter,m– ni.thca che non ha pirtd e non ne accorda. eh.e 110nla. .-cia al– cun 11t0rgine alla .Spf'ranzu e alla poesia. nell'intento d1 d.1- mostrare una sua tesi para– moralislico. Essere cioè if mondo in so– sian::a irrecuperabile. ormai votato a una sua c/1ina. che se non. alla distruzione lo con– durrà cerlamente ad impensa– le ed impensabili 1nuta.non1. Proprio come quelle farJalle. è Wilcock stesso a citarle. che da cineree si fanno nere o me– glio più che nere. t-utte nere appaiono. in. quanto gli esem– plari tendenti al ang10 sono scomparsi, divorati dai loro nemici. Quella elle il Taccoglitore dei fatti elencati nel libra ipo– tizza e una specie di evolu– ::fone iperdanomiana: non C l'individuo o la specie ad ade· guarsi all'ambiente, ma è l'habitat che a poco a poco l°mgluoite e lo divora e quel– li che restano, in luoao del più forti, sono coloro , quali meglio nspondono a que.sto criterio inumano di seleziona– re in peggio. A sentir Wilcock. piedi. for– cuti ed aliti di :::olfo corrono la terra da un Polo all'altro. dalla Russia all'America. I fatti di cronaca nera, le sco– perte scientifiche, i nuovi cre– di artistici fanno parte di un disegno preordinato in cui un demonismo sottile e loico, crea i presupposti per una so– cietà funzionale ave tlltti l muscolt, ad eccezione del pm nobile. /ianno diritto di c1tta– d1nan::a. Non c·è più poslo per H cuore e per l'Acqua Santa in tm globo in cui, almeno è Wrlcock a dirlo, .si comincia perfino a praticare (pare che il fatto sia accaduto a Buda– pest) il battes11110, che termi– na. strano rato, cd orrendo nelo stesso tempo, cosi: .,dopo le consuete libazioni g,Iias1an.- ne, i lavori forzati. una dtSCt- vanni Spadolini, scrivendo su chiare ora quc!'itO, ora quel plina che è tutto un insulto « 11 \'eccbio e nuovo Risorai- personaggio: da Leopardi al alla personalità umana: pro- mento.- si è occupato di Tas!ioo,dal Ccllini a Pio IX, ~[~en~u!!~and~e~o~~~f oc:i:~ Kcnncdy, esaminando ciò che ~~e M~~s.t/g:ia~:i~~n~cn!·n:i munemente &tcrede. dOvTeò- ~~ adt\~asi~~~ 0 ~ 1 \'~u~~= doti e ritralli a volte \'Ck ... be co.1t11uire il caposaldo ptu sione delle celebrazioni del- no!-i, a volte comici, ma scm– geloso di ogni vero scnttore l'Unità d'Italia. Spadolini sot- pre pieni di intcllisi:cn1..a e 0 di chi a.,pira a diventarlo. 101inca e si entusiasma a ciò personalità. Per l'lmbriani, Dopo aver compiuto mi tale che il presidente americano Montecitorio, non è altro genere di preparazione pro- chiama « nuovo Risorgimcn- C"hc: • mercato ,·ilissimo nel pedeutica: .. parecclue OTe al to•: _ e Un risveglio delle quale da barallicri ignoranti i::~~ ~: 0 1 '!:;~i~f::eeng:~ antiche aspirazioni alla liber- j.~ 1 ~ 1 ~ffi~a d~~~o MS~:!~htac~~ ipnot1camenu il ,uo marena- !t ~h~I r:o~~f~• ~~~f:~~ Una passeggiata al Pincio è ~eu:;t~t~~:i!ci:~ ri:fx~~;::.~ secolo fà nella vecchia Torino per lui un prete~to per !iopar– afla coscienza, trasjiguTato guidi la battaglia dciii uomi- lare dei e per ora centoquin– dalla personalità del soggetto, ni liberi dovunque, m Italia, dici uomini prl.!tcsi illustri ,._ in inat-tese combinazioni.. in America, nel mondo che Quella esposizione di busti Una specie di miscuglio dt ci circonda•· .:li sembra una e ridicolaggi- cibernetica e di esaltazione Kennedy, da uomo collo si ne stomachevole». E. aga:iun– della volontd, una via di mez- può permettere di far uso gc: « Basti dire che si co– ::ofTa l'Alfieri det-volli sem- di opinioni in cui la diplo- mincia da Pitagora e si ter– pre volli,,, e il robot irrespon- mazia dello statista cede il mina con Rattau.i. Ma non sabtle, g,uidato da circmti, da passo all'uomo d'azione il 1cmele che si !'Cendcr.ì an– tmpulsi. da relais. Queslo uno quale ha mtwto il R1sorg1- che più in g1u ! \li \1Cdrcte .scrittore? Si re.sia perple.SSl mento come base degh ideali anche le oscene grinte dc' davvero. e pe-rplessi si resta I della civiltà occidentale. Nicotera e de' Depretis un fan~~~v1:c~it\~re,141~s~fe .si::: su~p:~~~igl~ i~!~,a~ 0 d~I~d;~! ~~~~ln~en 1 t;1tdl~~n~~ p~~t to. ma forse troppo mostruo- rare per il futuro del mondo: le idee dcll'Tmbrianl, ma ciò samente intelhgente. e Cent'anni di storia; e qua- non toglie che quel suo brio, LA l\!IODAITALIANA * A cura di VANESSA De Luca non rincorre di lunque pae:;c essa sia, è una bensì fruito d'un'attenzione stagione in stagione una strana risultante - sul piano divenuta d'anno in anno più donna tipo sulla quale mo- del gusto e della personalità ri,·clatricc e più seria. dulare e svolgere il capric- - di suggerimenti e sugge- Abbiamo capito. La moda cio delle sue invenizoni. I stioni di lutto il mondo ne~ secondo lui tende a un lin– mutamenti del e tipo• non vivo deU'attualità. Spero di guaggio unh·ersale; e che si sono cosl precipitosi come non essere presuntuoso af- tratti d'un'aspiraizone in gran alcuni vogliono farci crede- fermando che, nei miei vestili, parte raggiunta lo dimostra re. ForzandoLi, anticipandoli, ho cercato di rispecchiare il successo della sua colle– o presumendo di anticiparli, questo panoramico • tutto il zione presso gli americani. si corre rischio di accentua- ~.~r::o di ~e~~ ~~t~~~ 1 g:o~ Ma qual'è il sillabario, Ja -------------------------------1 ~:1::~Ji~:~t~~i:c~~u1; t~ t:t fe~~~1;'fnt~n~~bt~~~ ~~~r:~~-~?e la sintassi di R es P Ons a bi· 11· ta' de 11 a e u I tura ~~1~':Ì~i-eb~c "t n~~~i~eci::,i },u,;:~~ f"u;·;~~';,I,'.\~;/~~;: eh~ E~;"~';;~"o"~; Ido.:,•;;,~;~.~ delle signore eleganti e ac- gionalc ». se non proprio di aggredire, coglierebbe soltanto le gio- Il nostro sarto parla con ciò che mi è balenato come vanissime dalla personalità qualche esitazione: come se fantasma poetico•· appena abbozzata e, per cosl cercasse in quanto lo cir- Per esempio, il gioco delle conlln~ ~a pag. 1 ~ieal,é~~~~~fo~~t~ri:!io~:~ ~ile~i~~~~~~ ~i~nl~~~!~~ ~~IT•es::~e ne~~fa ri~~1: ~~~t: i.:if~r:::t tdd'~c~~n~~~ ~ii~\':n~:qu::t·!~~int t:m:~; princìpi etici del cristia- voirs envers la commu- dove la responsabilità di chiedono via via un emble- esse sono l'improvviso pro- rr~~~iiih:0:~~eor;;ia~J:~ nauté des nations doivent cui cercavamo una definì- ~~ic~I as,~~~vfa i?o::Ou\~;;: ~ l~c~~t~i~~~a d~ fgr!~~os\~~ le società occidentali: prin- t~~~ ce~~~:~n~=r~~:r:t~~ ~~~r:~ ;~c:ir:ou:c: i~~~~~~== te~z~.ulla di ri\•Oluzionario, asimmetriche; altre volte, si cipi che nessuno rive nd ica élargissement des devoirs levi>, che è certamente al- dunque, rispetto al tipo, ci ---~- ~ri~i~~~fon~~t~~o:po~i:~~~ più a una chiesa O ad una civiques >. Qualcosa che la base della pedagogia, dice: la mia collezione, è, _ ~ così un'idea di cinturone da confessione. ma a tutto valga dappertutto. A vin- della didattica e della come sempre, dedicala alle cow-boys assoggettata alle l'uomo. cere il proprio stesso sgo- didat"tagogia di Salvatore signore più che agli effetti esigenze del tailleur morbido, I BIBLIOTECA I GINO FUXAIOLL CommP• morazione tenuta da E. Pa– ratore. Blblioirafta de.i:li scritti a cura di G. Scano e M. De Marco. Roma. 1960. pp. i6, con ritratto. L. 400 Nel .2ennaio scono ebbe Juo,zo una solenne comme– morazione di Gino Funaioli. ):e rievocò 1a figura e l'ope– ra, con amore di di,cepolo. il prof.. Ettore Paratore, :suo successore nella cattedra di Letteratura Latina presso la l""nlver.;;;tàdi Roma illustran– do il contnbuto da lui recato al:!li studi della classicità. Il limpido profilo da lui trac– ciato viene ora pubblicato a cura dell'Istituto di Studi Romani e del Centro di Studi Ciceroniani. promotori, colla Facoltà di Lettere deU·Uni– versità. della manifestazione. Gli fa seguito la nutrita bibliografia dei suoi scritti diligentemente curata da Gaetana Scano e Maria De ).fareo, tributo pur essa di a!– Cettuoso discepolato. J 303 ti– toli di cui consta - volumi. ~aJ;!2i, articoli. 6critti recen– sivi - si susseguono in or– dine cronologico. a partire dal 1903: sono annotate an– che !e recensioni alle sue o– pere ne1la .stampa italiana ed estera DOMENICO CANTATORE: Il pittore di sta11:.e (Fcr– riani Editore - 1960). 11 pittore Domenico Can– tatore ha \·0Ju10, in queste pagine. condurci verso l'uni– tà organica delle sue ispi– razioni: \·erso quella terra pugliese che, nelle sue 1cle e nelle sue novelle-ricordi, è l'elemento essenziale di poesia. Il paesaggio pugliese, infatti, domina e viene C\"OCatocon commorione trattenuta e preoccupata, fatta più per intenerire che per immalin– conire. In questo paesaggio si muovono i personaggi della fanciullezza di Cantatore che, pur consen•ando la loro in– contestabile presenza fisica, si ammantano di favole, emergendo nella pagina. come fantasmi di no\•elle orientali. Don Benedetto, pittore di stanze: Salvatore, l'ergasto– lano graziato; Mattia, il fab– bricante di palloni aerostatici e gli altri (anche quelli che fanno parie delle memorie del brc\'e periodo parigino) si esprimono in un'atmosfera o\attata: l'awictti,o e sicuro m;:a non \ uole tani o !>lahi– Jire la ,erita rai:ionaliv.andola quanto farla intuire altra\er– so il dolore: il \erbo e <,cm– pre alla ricerca del pre1io-.o: il -.ostanl1\"0 e docile. pronto a trasfonnar~i in miracolo. Le nO\·elle - ricordo - sem– brano ricopiate da un qua– demo di brutta copia e tra· scriue con una bella e chiara calli~rafia nella preoccupazio– ne di non macchiare le pa– gine. Il capi1olo piu indica– li,·o, a ques10 propo~ito. e , :\1cdical Hotel ~ ncJ quale si rie\"OCano i giorni della permanenza biennale nella e Ville Lumière •· La fanciul1ezza, specialmen– te nei primi capitoli, non ri– torna c,·oca1a magicamente ma, im·ecc, chiamata con na– turale1.za e scmplicita. Non \"i sono giochi intellettuali o introspezioni psicopa1ologiche nella pittura e nella prosa di Cantatore ma intuizioni im– mediate, spontaneità di ,·ero, immediatezza di sentimenti: ,·irtù con le quali le fonnc dell'anima procedono in quel– la • ginnastica cosmica •• di cui parla Vittorio Bodini nel– la inlrodu1ione. FRANCESCO GRIS! UN ROMAi\ZO SUL :\'AZIS,\10 Materia scabrosa e insieme pietosa: Il furfante di Rudolf )lassauer e un romanzo sul nazismo, molto probabilmen– te il primo. La prima \·olla cioè che la disposizione d'ani– mo. l'acquiescenza che ha permesso il nazismo viene eo– sl francamente trattata in un'opera di. fantasia. Dentro la mente del protagonista. un torturatore nazista. !'iassauer è andato a cercare e ad ana– lizzare le ra~ioni della \'io– lenza. .,Ho voluto cercare la giustificazione di tante mor– ti ... scrive l'autore. 11 romanzo. che in Inghil– terra ha dovuto aspettare fino al 1960 prima di essere pub– blicato (il suo antieonronni– smo aveva spa\·entato più di un editore). è uscito ora in Italia da Bompiani. Rudolf )lassauer. nato a Francoforte sul Meno. di fa– miglia ebrea. fu testimone a 14 anni dei primi pogrom isti– gati èlai nazisti. Nel 1939 fut!:– e:l con la famiglia in Ine:h1l– terra. àO\'e vive e dove sta lavorando a un secondo ro– manzo. The C11ckoo. Ebbene, potrebbe appa- mento, il Comes annota: Comes. delJa passerella. Fra la don- VE R B A tah"oha sblusato. rire ridicola quest'indica- e Si tratta, in sostanza, di VLADL\URO CAJOLI na d'ieri, eretta con punti- E ancora in rapporto alla 1--------------------- zione ministeriale e scola- gLio, aspretta eppur manie- tecnica: colleui doppi a fa- stica che rimetta tutti alla ---------------------I di 1 ,;ùs~~~f: 0co;a~;a!~~t~ V o LANT f~~i; •cin:~~t~tt~, 1ì1i~!;zi~: pari ed offra a tutti le me- p • d Il B ht la donna di domani, ancora ni di maniche che raccolgono desime possibilità di con 4 Irane o e ree vaga nella nubulosa delle e concludono e disciplinano vivere lealmente, punto di probabilità, ma certamente un drappeggio scaturito dal- partenza apparentemente più morbida, più profonda- la spalla quasi risultando legato allo studio di una continua da paa:. l ma anche quello de ~ ~a- mente umana di quella d'ieri, BR. PICC., Roma: Mi scm- di quel drappeggio, l'inaspet~ materia improvvisata e se- della sua ~. sebbene gione degli altri•), riduce la donna che la mia colle- bra, dal poco che ha man- tata conseguenza. condaria come l'educazione stimolino l1®étà di un re- all'essenza, alla linea fon.. ~iopnj,,;°~l~f ~~t;zi~nd~~~\~ dalo, e.be già sicuro dei suoi Anche da Questi brevi ac- civica: potrebbe apparire gista il quale è trascinato dRmenlale. Come del resto ra ad una natura1ezza in cui ~1%~~:~~o n~~ll~o f~~!~ci~: fcnl~i sar\t~rse eÌridentc dch1: ridicola, dicevamo, se non ad un affascinante giuoco lo stesso Brecht è riusci- la graria, una grazia non debbo ugualmente riconoscer- : ~~!f,a° t~~:c~:fe~, ,.ajf~ riflettessimo che, oggi, di prestigio. lo a fare, rinnegando la accentuata, non sottolineata, cintura rigida sostituendosi l'educazione civica ha CO- Anche quando ci lascia- sua st essa tecnica, nelle sta al numero uno. !inu 1 :n e 1 ~io nf:c~i~naJf~,o cga; di tanto in tanto a quella mol- me presupposto non sol- mo occas':iona'lmenle de- opere più concluse ed ispi- « I viaggi, il teatro, il ci- in qua. le come una fusciacca; la tanto la città ma il mon- via.re dalle invenz;ionl ne- rate come cMadre Corag- nema, la lettura, hanno mcs- lunghezza del punto di vita, fa 0 ~i:ne~ ~u;~gtr~~~~ ~~i;:. =a~~:n:: !~~li so~~ ~g_i_o G_'i_o_v_A_N_N_I_CAL _ E_N_o_o_L_I ~ I ~L~~~~~~n:!t~~;~iut~ ~;: 0 1~:~:~~:i~~;~;:l~ ::cr~i! nd f :lic o e i;:~~~si de~ tifico e soci~e,E ci ds.ent 1 a7 prendente, in uno spettaco- EDITRlCE bene attrezzata, hui~c~~ 0 t~tJ~s1lin~~tid~~~~~= brani sono come rebus. Al- ~~o detf~ g~~~~c~d;~J~Z:~: ~o m~!~a:,in~~r gent~na~h; ~~s~i!~~~~~u;ie~~:: trentennale espcrfenz.a, esa- re che ravvi\'ano il nostro ~~iJo,il /ef: 0 i~~~~rnt 0 ar~ ~;~ca ~~ssi~!: ~~~~~~à ~~.i= esca sanguinosamente dal che non può essere se non ~::i,e,mr~n~!:,~u~ag~fe!~: concetto di bellezza e di ele- rivano a una prosa poetica dente, dice\'amo, che si 1rat- concetto limite di nazione nel testo e la vera poesia, rl, pubb!Jcando e lanciando ganz.."'t. Alle diafane nordiche, piena di sincera commozio- ta d'una collezione duttile, (e perciò di cultura nazio4 pur quando aftronta pro• le opere meritevoli, a con- si contrappongon le scure ne e di solitudine. Per quel allenta, più che ad un ipo- nale), non c'è idea per blemi inquietantii, ~itali, ~~~n~c~~'eic~rtl~e::oò~ :e~~~c~ci ~e.cf~ !·n~o c~:; fa~~J~~d~l;r~bt~~ r~~~c: ~~h~p1\~~asr;,~~!r~~~al~ 0 ~i~ quanto semplice, che non fondamentali (come è quel- DEL SUD, Lungo Teatro con sé un valido suggeri- lire.- la pagina. La via è im-· derni1à, intesa nel senso più appaia difficile da invera- Io di «Schweyk nella se• Nuovo, 29 , Napoli. mento in rapporto alla moda. boccata. aweniristico e bruciato, può re. e che non meriti i sa- conda guerra mondiale», e Oggi, la donna, di qua- CARONTE assumere nella donna d'oggi. ~~~~/~! ~p~~~!· s!~~i 1 -----------------------------------------•l tàQ~~~~o i~isi~~!ut!:s1~1u~~vi~ vamo di aver tradita la e .d . . ll . prelibate. Il feltro che so- cultura, e non sapevamo stituisce in parte la lana è perché; ecco la forza obli- onsi eruzioni su a poesia stato. una bella sorpresa; terante del mito naz;ona- g~~~/é /~••c-::;~~un,'.iva~roncÌ listico tornato a interrom- cotone, che prevale in tulle pere il corso dell'universa- le ore del giorno, figura il Jismo cristiano; ecco }'jnef- , (continua~ pag. I) è possibile stabilire i piani prospettici. bianco-ghiaccio. Fra le sete: ficacia dei concetti di « di- stro ultimo grande poeta, parlo di Leopardi; non poteva La nostra ultima generazione (quella, dicevo, che si sctancra, ghiacciata e chinée. ritto, dovere, potere, nor- ripetere la posizione spirituale di Leopardi, né il lin- sente senza maestri), si è allontanata dal piano lirico Una noia a parte meritano ma, giustizia, libertà> guaggio leopardiano. Leopardi 6 crive sul ciglio di un e vuole esprimere un'epica di ordine minore. Ma non è i ~ol~ri: che sono limpidi e (pag. 75), quando non po- abisso, quello della maturità della lingua italiana del soltanto in questa direzione la sua ricerca: è une. poesia chian. Nella gamma dei verdi, terono più vivere come as- suo tempo. rellgiosa, una poesia sperimentale, una poesia metafisica, due tonalità hanno maggior soluti accettabili a qual- D'Annunzio ha preso da fonti lontane il suo lin- una poesia di istanze sociali. Questo non significa diver• ~0~\~~a:e 1 r 1 s~~!~/g ~:~~~~ siasi latitudine, ma furono guaggio; solo che la sua ricerca era di natura estratta. ~~ttu~~e~o~enr ~tig.io~ a ~!~~toes~:r~ mp!~~~~~. s~ipp~~~~ glaciale. Al bianco si acco- piegati e adattati ad esi• Intatti D'Annunzio ha inventato un Unguaggio, anzi una sia spesso il beige e il mar- genze particolari, tanto lingua che non si è mai né parlata né scritta in nessun che la politica interferisce nella cultura, anzi, secondo rone. E il castoro si unisce che si parlò di cultura fa- secolo della nostra storia. Un linguaggio letterario nel la filooofia, la politica coincide con la cultura. E la po- al beige. I rossi sono tutti scista O di cultura nazista, senso più astratto della -parola. litica jn superficie aiuta la cultura ma sotterraneamente fragranti: rosso melograno, piuttosto che di Cultura Le generazioni che sono venute dopo D'Annunzio, opera per diS t ruggerla. · rosso fragola, con una fiam- senza aggettivi. anche loro hanno avuto questo grave peso di ricerca. Questo che io dico con molta chiarezza è avvenuto mala di rosso namenco. Al n Comes cita le parole I loro maestri non potevano essere né Carducci, né Pa- in tutti i secoli; nessuno potrà mai mutare le sorti della giallo sole, s'intercala un di San Paolo (pag. 78): scoli· Carducci era già lontano, (forse_ appartiene più ad cuu 0 1 3 turdaev,peazirc 0 h 0 é 0 lda 01 cucl 0 tunrcaetle 0 sisdit~;csulitpuruaò. rrivare però a ~i~llon~:edak; 1Jat 0,~fci~/.c~: d · una 'condizione spirituale del periodo foscoliano) Pascoli ve;:u:~~t;i~i;hihev\s~ir~ è quello che sembrava più vicino per le sue ricerche La mancanza di unità culturale è il riverbero più l'ot~~~c::ss~l'~!i,:~;P~~;enuto riverenza, tutto ciò che è ~et't:v!I~~~ti:~~~~r ma anche questa poesia non am- grav~a c~~ap;~~~~= s;~:::al~a:t~~rmette di dire que- da questa collezione, sia a f~~:~o~h~u~oa;~:il:, ;~~:~ L'immecilata poesia era quella crepuscolare, quella ste verità: .attraverso un periodo di distruzione dei va- r~~~~i!1:1~~o c~~~~~:li~ che merita onore, se vi è ~~r~;!!a~~à ~!n~::ta~;a;;m~~~~=~: ~~~a ~~a~~~~~ ~o:i~rf1:an;à epo~~~fea J'::~~~il~~~co:i:~::~~epo~~ei qu;~t! gran parte di compratori virtù, se vi è cosa degna di altalena, una lotta contro il ,linguaggio di D'Annunzi(). anche fede, e una generazione che chiede da noi non J;1~~c:1i~ia~i:si~eR~:~~:! 0 ~~ di lode, di queS t o interes- A questo disancoramento hanno partecipato molti poeti. degli OOU 'ti.ma qualche parola che sia di speranza non oggi, sono rese più che mai sa levi,: parole antiche; la I risultati di ogni poeta vengono consegnali alla vaga: una speranza che aiuti a ricostruire la civiltà esigenti dalla presenza fra cui novità dovrebbe consi- storie. della cultura; i contemporanei non possono mai letteraria. L'esempio della F'raneie. dovrebbe essere sem- noi delle più eleganti stra- stere in una concorde ac- servirsi di termini di paragone, e dire 6e uno è più pre presente, parlo del dominio culturale che ha tenuto niere di tutto il mondo, at- cettazione e nel riconosci- grande dell'altro, se uno ha contribuito alla rl~stituzione per più di un secolo. trici comprese, st a a dimo- mento comune di ciò che dia!ust"on~ang 0 ua 1 g 3 gicoropoenacl!a·coc 1 ·pivuù 0 dlie~~!Sltranzao, ~e.rche per fare poet~.•J~~lig-~I ~:~tio~:1,·~~i d!~}os! ~r.or/g~ \cfe~Ja~,tode~t ~~ra:pcu~~ ilt:O~!':e 0 ~al~~~: e giusto, puro, amabile, "'""' che corrisponde a un essen- onorevole, virtuoso e lode- Io qui posso ricordare a voi i libri. di <p<>esladi Cle- artisti di grande valore; li ha, ma la mancenza di unità ziale ed italiano punto di vole. In questo spirito ci mente Rebolra; siamo già nel 1908-9. cioè a dire .nel della cultura non le ha permesso (colpa dei gruppi po- confluenza del gusto interna- pare dettato il paragrafo tempo di un altro movimento culturale, quello futunsta. litici o letterati) di prendere il posto della Francia. zionalc. che il Comes cita da un La poesia moderna cresce con lentezza, i nomi vongono L'Italia avrebbe potuto dominare culturalmente non E' in quC!>ta maniera che documento approvato a ricordali debolmente, perché )a storia della cultura, solo l'Europa, ma anche i paesi di lingua anglosassone. ccgreHsc;ncnte,n 0 d 5 euccdces;n 5 t 0 crp 1 _arett'uaacoli•!'. Ginevra dai paesi aderen- la storia della aetteratura, ripeto, 6l fa P.iù tardi, quando Questo volevo dire. SALVATORE QUASL\tODO .... I'"mercoledì d lla Fiera,, con tl.nu ~a pag. 1 go Fabbri. Sulla scorta del saggio di DoQlio, che ha ri– scoperto con studio capil[are decine di opere tragiche or– mai dimenticate, la risposta è stata e non poteva che euere affermativa. .41 primo interrogativo, man mano che la discussione s'approfondiva, se n'è sosti– tuito un altro: perché il tea– lro tragico non ha assunto fn Italia rimportan.:a che ha avuto in altri Paesi europei? E questo, con le appendici storiche e di costume che ne sono scaturite, è stato sen::'al– t ro il momento più vivace dell'affollata riunione. Dopo l'e.sordio di Fabbri, ii prof. Achille Fiocco ha af– fermato che il volume curato da Doglio ha sconvolto le acque tranquille del giudi.:io tradizionale, che pretendeva negare l'esi.sten::a di una creativitd tragica italiana. re– cuperando un numero impre– vedibile ed estetlicamente 110- tevole di opere del passato. Fiocco, che ha sviluppato con chiarcz.::a il pauaggio dalla tragedia greca a quella rinascimentale attraverso ti diaframma senechiano, ha pure sfatato il luogo comune gidiano (gjd souotineato da Fabbri) secondo cui sia im– possibile costruire una vera tragedia nella civiltd cri.11ia– na, dopo la fine del mondo pagano. L'urto fatale tra i grossi per– sonaggi (dei, semidet, eroi), ha detto Fiocco, è .sostituito dalla lotla umana, di uomini comuni, di noi uomi-ni comu– ni, tra il be)le ed il male. Contro il comodo paradig– ma critico che prendeva ad ideale insuperabile il teatro greco. Fiocco ha dichiarato che la civiltà cristiana ha tut– t'altro che sminuito ma an– :::i ha intensificato la possi– bilitd di operare tragicamen– te. Nel dilemma tra bene e male. postulato cristiano, con– siste la pitì alta carica dram– matica. Venendo ai nostri giorni, egli ha agg111nto che come mai oggt per il sovra– stare delle for::e del male esiste la poss1bilitd della tra– gedia proprio nella prospet– tiva cristiana. Per concludere, Fiocco ha riconosciuto a Doglio il me– Ttt.o di avere data completa e rivolu...-ionaria (e polemica) testimonianza dell' esqten.:a di una ricca linea teatrale so– prattutlo inleressante, come aveva ,ottolineato Fabbri nel- l'introdu..."ione al dibattito, perché svolta in direzione po– polare, su temi e passioni popolari. Vito Pandolfi. ha succes.st– L'amen1e palemiz::-ato con gli studi comptuli da no11 autori tedeschi, il cui giud1=io criti– co è stato falsato dal para– digma dell'Italia Paese felice ed assolato dove è inconcepi– bile .scrivere una tragedia. Sul banco dell'accusa è stato pure 11 formalismo petrarchesco che ha allontanato. col suo verso bello ma arido, i lesti tragici dal pubblico puì. va– sto. Pandolfi ha poi sostenuto come le pagine più emo=io- 11_anti dello spirito tragrco ita– liano si tro1:ino spes.so nelle opere farsesche ed ha citalo l"esempio del Ru.:::zante. In conclu&ione Pandolfi ha elen– ca10 le lacune della s1ono– grafia tragica dei secoli scorsi che ha considerato il teatro .soltanto da un punto di vista letterario e non come spetta– colo. E' quind.t intervenuto l'au– tore. Federico Doglio ha ri– costnllto iL precuo quadro storico della vicenda 1ea1rale italiana esponendo le dit,icol~ td d1 organi=::a_"ioneche han– no impedito la fortuna della tragedia, dalla frantuma.:wne regionale alla mancan::a di un centro culturale-pohtfoo e_ la frattura tra il filone au-' hco e quello popolaresco, na– to dalla novellistica. C'è stato poi il contributo d!!I pubblico (.~!archi. Pasqua– lino. ecc.) che ha riproposto alcuni temi di notevole ,m– portan.::a e che ha fom1to lo spunto a nuoci interventi di Doglio, Fabbri. Pandolfi e Fiocco. Il nostro direttore ha qumdi aperto un'mteres– sant~ parentesi sul teatro ri– .sorg1mentale che. pur es.sen- ~-é ;f~ci:"~ 1:t1~0 c~ 1 :r~!;~r:~ den.::adel sentimento del poe– ta con quello della platea. Il dibattito s'è poi concluso c~n una sintesi di Raul Ra– dice, presidente dell'Accade– mia d·Arte Drammatica. Alla manifestazione, che mercole– dì 3 maggio ha aouto un se– guito, con la dtscuss1one aper– ta su• Fogazzaro e il suo pic– colo mondo• dt Ottorino Mor– ra con-la partecipazione del ~~:;:nti 0 :~';er:s~rr;; rs!:~~~ tà del mondo dello spettacolo (registi, attori. critici) e lo stesso avv. De Pirro. C'erano anche 11 prof. Gedda, .'Hon.s. Cardini, l'rng. Sciascia. Nella 1u1afamosa « Turllri– dana,. che tHcfra ;Stil • Cor– riere Padano•• G,u~eppe Ra– ve UJW .scrtuc pr11na della guerra che ''Il"' cosa d01·reb– be essere mcsja m vus1. La. • boiuodc • m1 ;.;mnse tanco orpre11de11tc, ,he """ potei ,noi piu ca,:ullarla dalla n,e– morta. 1 ru.htumarmda fu po, /"all11ol11aclic I u ehbe 2k1m1 11 mt dopo. quandr, s1 ;.:ridò da o::;m parte dr~ b1- ,:,r,gnu\·a 11-.<tredalfa esse11· .}alita, 1/al monolm:o, dalla poeHa muriore per cantare l'uomo. le .sue fatrdte. le $.He v,neren;e Cùn 1111n :!lt om– me,m,cot, 0<.1nlt. Si dice,·a • camare ria c'erano tutti Rii ,,11ru::f1t,,nr che il canto. ba\lai a che nei 1-·enr e111rauro elementi della v,nallla · fa mutna. la dhoccupa:ionc. fa fame. 1 enzauuo, il Sud. ree .Solln ,nde tu i"\eg,u, 1uc1rrmo fi11- ,m d1 lihrr e di libre1t1 e ,,J(.m autore trede1,a dt a1-e,e scrtttfJ rI ,a,·2t/Q. bi 1 errta u110aH<Jnu~fia,a a.ll' altrn ,·a– mi' fratefli name ,, li.Ili lt· 11na110 1mpc.. 11tll1 rtl"l~le e ri,i,tinc, pro1nuo,e,a110 con-– 'es:ni di poe<tia mnegg1an11 tutti alla poeHa ~ociale, fi,uil- 1ncnte umana. .~ofo piu tardi Jurmu, a ,ol– tott colortJ d1e non diedero afc,ma unporftm:.a a queila al:.ma d, «:udi e coforo che alferma\'ano e.Ire la poes,a 110n si fa crm derli OfilS:etti m sé e per ~- \fa , nuo,·i ans:eli del no~rro P_arna.w erano ::;ia drsce(i all'mferno a scontare il proprio peccatn. In altre narole a,·e,ano g112 donllo dimen1tcare il loro 1,·effeitario neorealùmo. I.a lo– ro umanitaria socialità e al– tre form11lelle biosociali. .\'on i! pero dello che .11a110 ,compar~i del tulio. Ozn.i tanto ne riappare qualcuno che fa ver5i come se parlas– se. "Oggi, 17 ago~to - i! 11 mio compleanno. - Son ho tm soldo, - nenw1c1w per andannene al cinema, - a smaltire fa sbornia - di malinconia ... •· Qut!-jlO tnt.;:io è nel ,·olume di Serio Teba– no, • Da un ponte sul Po • (Carpena Editore) . . Von e un esempi,, singolo di cose in ,·ersi, ce ne sono al.tri e mol– t1. L'autore non ha creduto di togliere .(i,nili poesie. ,:li scmbra\'a forst :.acrificare. quello che di çe stessQ do– i·e,·a dire. Se la ~ua biogra– fia è trislt! tino alla dispera– :.ioue. lta anao il torto di 11011 renderla poe.sia. ;h-rem– mo citato sen~ Iimita:;io,,e. im·ece clze le sole tre: "Do– menica •• e L'anima dtvent11. un'isola,., • Oeni domenica ,·ado alltJ sta:.ione .-. /n un parlato che 11011 se.m– pre e,·ita la rettorica, si esprime Samo Felicello r.el volumetto ~ .\'ella 1taeio11e calda• f Rebel/ato ,. Anch'egli predilis:e il mondo paesano e. le e,•oca:.ioni di ,:tomi lo,t– lani trauorsfri. \fancQ 1}t!r0 di una fusione lirica. co,;ic· citi riesce a fermare dei mo– menti sle[!ati sen:.o un lù1- guaggio clre rinsaldi i suoi moci,·i Ricm·a. co.~ì solo de– gli accemu ,\'ella bre,·ifsima raccolta della trit•,;ii,,a .\"ora Poli.aghi. e Ciuà amara•, (Re.bellato1 tre poesie si propongo110 alla atten:.ione. Sono l'e,-oca.:.ione di w, tempo l'issuto nella _,;11a cillà, quando era tutta .sua e tmta degli italiani: Trieste. Esse sono interna– mente les:ate dal dolore per l'irreparabile perdita, dolore che è più sottinteso. susmr– raco, che espresso. Tutta l"al– ta sponda dell'Adriatico. dal– la Dalma:_ia fino alle ultime propaggini dell'Istria, ra(for– :.d il moli,·o del _,;uo canto: esso accoglie a11clte tutta la ,·ita dell'autore, dalla infan– :.ia alla maturità. « Si bag11a- 1•a nel mare - il cuore fan– ciullo - ed i! afleizro tempo molto lontano. - Ora per giw1zere al mare - non tro– ,·o fa strada. - Ferro spi– nalo, im·alicabile intrico - ferro spi,rato - _,ron alga sa– pida - butta 11 mare alfa mia rt\'a •- (c\larc lo,11a110, Non credo all'immortalità dei poeti del nostro tempo e nemmeno all'e(isten:.a di poeti che contano qualche cosa. Troppi sarebbero cli esempi contran· da dimostra– re. \li limito soltamo a re– gistrare sen:.a alcuna aria di oracolo quello che ho letto, come l'ho sentito . . \'on credo per ciò di dot·er e~cluderc 11 libretto di Giorgio Fontan~lli, • Lfrorno e altre ~torir solo perchti 11011 è un lirico o se lo è Ira ,·oluto duno– strarlo al_rovescio. Gli si po– trebbe dire che è un uomo stravaeante. Egli stesso dice in una poesia ( e lasciamo pure clre li sia 1m grano di compiacimentoJ clie a U- 1•or110 lo chiamano e il mat– ~o ». ,\.fa per tutta rispoMa 011·ita un amico: « E allora te chiamami li matto. il mat– to! fin tanto che vuoi•· Fo11- tanefli i! più e/te altro uno spiritaccio, am.a la libertà per fa si11cerità, rifugge dm sen– timentalismi, dal pietismo e dalla men:.ogna Canta aper– to come il ,·e,uo, con il suo tono ca11:.onatorio, che non è arido, cd è sempre se sres· so con l'inconfondibile ca– rattere di w,o che ,•fre se11:.a fin:ioni. Di un certo descrittii•ismo pronnci~le sono le prime. poesie dt e Senso della terra • (Rebellato) di Benito Sablo– ne. P;,r 1111 ahnr:.ese gio1·a- 11e che 1·il-e nella sua fol– cloris11ca terra i! alq11a1110 difficile di.staccarsi dalle sue espressioni. Sablone 11011 po– teva ri111111ciarea una tale attrattim, infine è tm saldo legame con la nawra della sua regione e della sua gen– te. Dopo a,•ere offerto ad esse il suo tributo, ha cre– duto di renderne l'esse11:.a anche distaccanda,;ene. IA proi·a certa della riuscita ce la 11otrà forse dare, ma 11011 è iu queste sue pagine. In og,ii motlo in senso positi,·o è .,;e,:nalabile « Al Ponteros– so , solo la prima parte. CASIMIRO FABBRI

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