La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 13 - 26 marzo 1961

Pag. 4 IL PRIMO BILA CIO Dl UNA STA1.IO ~F FFI ICE * Giovanepoesiainglese * tli ELIZABE'l'/1 JE1\11ll1IIGS Molte inno, azioni si ~ono a,utc nella letteratura ingle– se in questi ult..imi dicci anni. In quello che scmbr.l\a un deserto di mcdiocrita e di artificio sono impro,•,·isarncn– tc comparsi la, ori teatrali di drammaturghi gio, ani e com– pletamente sconosciuti. li teatro ina:lesc ha mostrato di rinascere a nuO\a e interes– sante , ita nel campo della fanta~ia sofisticata - specie con • Look Back in Anger,. di John Osborne e con i la– , ori politico-sociali di Arnold Wcskcr. Anche il rom::mzo ha 3\UIO OUO\'O slancio C piu ,a– sta portata, per c:-.cmp10, nd bi-illantc t:d mtuitho roman– zo comico di Kingslcy Amis, nei scintillanti studi di ca– ratlcre delle storie di l ris Murdoch, appare,uemente piu convenzionali, nel fecondo realismo degli studi di Al:m Sillitoe sulla vita della clas– se lavor:ilricc dell'Inghilterra seltcntrionale, e, in modi fra loro diversissimi. nei romanzi di John Wain, Philip Callow, John Bowcn, William Gold– ing e Andrcw Sinclair. Né dobbiamo dimenticare che, ~~ l~ar~~~t~~~,/!~a ~~~ii!~i~ dosi alla fine della sua for– midabile serie di romanzi su " i corridoi del potere,. e che Anthony Powell continua i suoi studi eleganti. agili e sa– tirici degli strati superiori della società inglese nella sua sequenza e Music of Time"· Il lato negativo L'epoca attuale sembra dunque propizia sia allo sfruttamento della fantasia che all'esame approfondito della vita contemporanea. In tale- situazione, che cosa è ac– caduto della poesia inglese? Ha preso, credo, una :strada alquanto diversa dal romanzo e dal dramma, e questo so– prat1utto perché ha do, uto reeagire contro tendenze e influssi mollo specifici; i poe– ti postisi in luce negli anni intorno al 1950 sono stati par- 1icolarmen1c ansiosi di evita– re due cose - gli entusiasmi politici tah 1 olta faciloni degli e anni '30,. cd il caos formale, in materia tecnica, di un i;ruppo di poeti chiamati gli Apocalittici, formatosi duran– te la guerra del 1939. Questo è il lato negati\o del quadro. Il lato positivo è una strenua ricerca di ele– ganza formale, di onestà pcr– :.onalc e di libertà dal con– \"entionalismo e dalla retori– ca. Sui nuovi poeti da oggi hanno lortemcnlc influito scrittori diversi come Robert Gravcs, William Empson, Ed– win i\foir e Ycats - poe1i 1u1- Lipadroni della forma e della musica. Ma prima di esami– nare l'opera dei poeti inglesi della giovane generazione, :.a– rà bene \'edere che cosa ab- 1'iano fatto alcuni dei loro maggiori. cominciarono a pubblicare intorno al 1950 colmarono cf– fctth•amente una lacuna, rup– pero un silenzio. Alcuni di essi - Kingsley Amis, Donald Da,·ie, Robcrt Conquest, D. J. Enright, John Wain. John Holloway, Thom Guno. Phi– lip Larkfo cd io - compa– rimmo -tutti insieme in una antologia in1i1olata e New Li– nes U!iCita nel 1956 a cura di Robert Conqucst. Questi poeti hanno oramai pubblica– to uno o più libri di \'ersi; e quindi pO~"-ibile ,-alut:irli non come gruppo (un gruppo, dL'I rec:to, non furono mai, non a\'endo essi mai pubbli– cato un manifesto di scopi e ambizioni comuni) ma co– me indi, 1 idui di dh 1 crsi:.simc qualità poetiche, e che 1ali qualità esprimono in modi 10- 1almcntc di\'ersi. Kingslev Amis si è messo in eviden,a per il suo straordinario ta– lento di scrittore di versi lcp:– gcri e satirici; Donald Da\'iC ha dimostrato che la sellc– centesca eleganza formale può felicemente sposarsi ad una concezione estremamente mo– derna; Robert Conqucst ha sviluppato un forte senso ambientale <: una insolita ca– pacità di scrivere poesie di amore delicatamente distac– cate; le mie opere sono di– ,·entatc, mi pare, meno preoc– cupate di problemi di iden– tità e del conflitto tra imma– ginazione e realtà, e piì1 an– siose di esplorare obiettiva– mente luo~hi, persone cd e– mozioni; D. J. Enright ha mostrato nel suo terzo libro • Some Men Are Brothers ,., di saper scrivere poesia uni– versale. piena di calore ep– pur disincantata, elegante eppur priva di costrizioni; John Wain, le cui prime poe– sie erano fortemente influen– zate da William Empson, di recente è andato verso una composizione meno rigida cd un contenuto più personale; lo stile pocrico ncr.•o~o e conlurbantc di John Hollo– wav è di,·cnuto meno teso e compresso nel suo ultimo li– bro e The Fugue •· In que– sto gruppo i poeti di maS?– gior 1alen10 sono forse, però. Thom Gunn e Philip L'lrkin. I mmagi11azio11e e filo.so/i" Gunn è uno scritto re o~sc:-.– !-ionato dal :.ignilìcato del pa– rere e deWau1ori1à, e il suo ,crso è primariamente liloso– lico. Tuttavia la :,ua intclli– s;:cnza è poetica - elabora cioè le ,;,ue osse!>'-ioni :-.empre attra,crso immagini concrete, non semplicemente a11ra,er:-.o idee astratti.!. Philip Larkin ~ ~crittore assai dh·erso; il suo agile libro, e Thl.! lc'-S Decci– \cd "· contiene un ~nippo di poesie notevoli per la bellez– za del linguaggio e del ,·cn,o quanto per la soave. ironica malinconia che le compene– tra. li suo atlcggiamento g:c– nerale è ben riassunto ndl,1 ultima s1rora di una poc'-hl su una sala da ballo, intito– lata "Reason<, for Attcn– dancc •= • ... Percù} io resto fuori, I Credendo questo; cd c,;s1 lu1t– to110 s11 e giti, I Crer/entlo quello; e 1111tisono soddi– sfatti, / Se 11essw10si è 11wl giudicato. O Ila 111e11tito •· Ma questi non !>0110 i soli pocli che abbiano rice,•uto ri- conoscimento e allcnzionc critica negli ultimi dicci an– ni. Ve ne sono allri che, pur mo'ìtrando ugual rispc110 per la forma e per la regolarità del ritmo, <.ipreoccupano me– no di chiarire le loro idee, le loro emozioni cd i loro pro– blemi, che non di conservare un a11cgp:iamcnto rig:idamen– te obieui,o ,cn.o il mondo e!ilcrno. Due di questi poeli ,ono Nonnan i\lacCaig e Charlcs Tomlin~on. Entrambi debbono qualcosa al poeta amclicano Wallacc Stevens, in quanto tutli e due si intcres– ,ano prima eh tulio del rap– J'>Orl0fra quella che chiamia– mo e realtà • e quella che chiamiamo e immaginazione•. Nelle loro poc:-.ie l'emozione tende a ridursi al minimo, o. piutto:-.10, l'emozione nasce non da un connitto personale ma dalle tensioni che sorgo– no da idee contrastanti. Ou~Li poeti :,,cri,ono poesia fìlosoflca nel senso più stret– to della parola. Ma esistono oggi poeti altrettanto impor– tanti la cui concezione è me• no indiretta, più dinamica, più ansiosa di affrontare scn– ;,a paura e diret1amen1c il mondo naturale e gli oggct– li fisici. A questa categolia di poeti appartiene Ted Hu– i?hes, il cui secondo libro. e Lupcrcal •. è uscito nel '60. f-lu11hesscri,e molto di ani– mali, e la sua preoccupazione principale ~mbra risiedere nel contrasto fra la crud<:,lta e la forza dell'uomo e la fe– rocia i nnocente del regno animo.le . Conclusioni Poesia di estrema tensione e , iolcnza !>Crh•c anche un poeta piu anziano, Thomas Blackburn, i cui ,ersi si in– teressano principalmente di trovare analogie alle moderne esperienze umane in antichi _personaggi :-torici o mitologi– ci, come ad esempio Edipo. Lo intere.,sa maggiormente la moti,·azione psicologica che non la mera re~istrazione del comportamento emoti,o, ep– pure la ~ua poc..sia. ciò non o:,1ante, è precisa cd estre– mamente drammatica. Gcof– frev 1-lill, il cui pdmo libro :tppar\'c nel 1959, mostra nel– la sua opera sia le preoccu– pazioni mitologiche \di Tho– mas Blackburn che la fon.a rnmpress.i di Ted Hughcs. La ,ua poesia, 1ut1a\·ia. sembra del tu110 impersonale e 1al– \'olla oscura semplicemente a cauc;a del gusto che il poeta ha per l'ellissi. Da que,to rapido C!>ame della poesia inglc!>eattuale è pos~ibile, credo, , edere due cose: prima, non esistono og– ~i , ilali scuole e movimenti di poeti che abbiano scopi cd ideali comuni; secondo, , 'è oggi un'enorme , 1 arict:I: e diversi!. di \"isioni poetiche. In allrc parole, non esiste una tonalità decisamente contemporanea da poter fa– cilmente prenden! come eti– chetta del nostro tempo, e cioè degli anni dal 1950 in poi. Abbiamo potu10 parlare sol– tanio di pochi fra i poeti ~iovani che scrivono oggi, ma non si può fare a meno di ricordare, almeno. il pocla i!:allcse cristiano R. S. Tho– ma,, cd il giovane Indiano Dom l\foraes, il cui precoce talento lirico ha prodot10 al– cune belle poesie d'amore. LA FIERA LETTERARTA Domenica 26 marzo 1961 lll'l'Olt~A JlL'l'A'_fO IL CJlOXIS L\ nr Fili:~ \GI IA * L'Incontro di Tomba,~i * Dopo un lunghissimo si– lenzio l'autore delle Cro– nache di Frusagtie :., un successo di oltre trent'anni fa. è tornato div/rso. qua– ~i irricono,;cibile. offren– doci un libro che ti ob– bliga a fermarti. a riflel– tere. L'incontro diario di una vita irrequieta, la cro– naca di un itinerario prote– so ella scoperte di una cer– tezza che salvi; la tavola per il naufragio. tli /#ll:J'J'IUJ A ('/5/Ull Carlo Loro: e La prigione• (Gall. e Il Camino•) Il via,e:..e:io passa attra– ven;o le minuzie d'una esi– stenza quotidiana do\'e i molteplici incontri non hanno valore o senso se non come preludio a quel– lo definith~o e disperata– mente atte:-o. quello per cui chi è partito una vol– ta non può arrestarsi. ~ eppure sai dolore .. nep– pure sull'amore? Ola sono strade. non sono fermate). Ecco i due temi - risolti in una co:iflucnza - che mi son parsi eitsenziali nella narrazione la quale. a volte trita e spenta a ,·olte dissipata. sembra co– si acquistare una luce e un intcreitse mag,e:iori. Da altra parte- - per ripren dere il filo del pensiero - il dolore e l'amore sono. nel tempo, la più certa epifa– nia della \'crità. e la let– teratura può ben vivere su tali sentimenti in quan– to l'uomo cammina su queste strade dove. al punto asse,e:nato,e:li. a quel mi.elio numerato o a quel– la cun·a. s'imbatte nella ,·oce che lo ferma. trova il cuore che entra nel cuore. (Perché se uno e UNO STUDIO DL P.A, JAN 'I 'I SUL PHOFI-.TA UELLA POESIA ~IOOEH A * L'inquietante Corbière L'interesse per Corbière della critica italiana si apre nel 1898 - con quella e Let– teratura d'eccezione:. di Vit– torio Pica, libro che, assai prima di e Laccrba •. co~ti– lul una rivelazione per noi. generazione della prima gLoer– ra mondiale - e si chiude ad oggi con un limpido e Sag– gio su Tristan Corbièrc:. di P .A. J:::annini, già nolo nel campo degli studi di lettere francesi. Saggio Or}!.anico, che ac– compagna il Poeta e nell'idea- ~~'\it~.~i:::~iola~?ai~fi est~ì,s; come si sa, non risponde al– l'ordine cronologico di com– posizione•· Scevro da cn.1dc immedia1ene. prop1ic della cri1ica jmprc..,sionistica, e da soliloqui complicati cd in– concludenti, con sagacia lo Jannini esamina passo passo l'op era poetica di Corbière e con chiare7.za cc ne ri,·cla le cara tteristiche, ne pone in evidenza le singolarilà, ci ofrrc acule e :,,cnsatc in1cr– pre1:izioni. Compito di no– tevole impegno, a..-.olto con ,cnipolo e seria preparazio~ ne, che - pur dopo i <.au?.i di Diego Valcri, di Carlo Bo, del Siciliano, del Bonfanti– ni - gclla nuova luce sul e poeta difficile"· 11 qu<-le merita la maggiore attenzio– ne, non solo perché in pdrtc anche da lui hanno tratto partito le poctiche coside11c di a\'anguardia, ma perché egli è addirittura all'origine della crisi - di contenuto e d'espressione - della poesia moderna. e Lcs amours jaunes ,. dan– no il titolo a tutto il com– plesso dell'opera poetica di Corbièrc, che - com'è no– to - non olLrcpassa le tre– cento pagine di volume; an– zi, nemmeno le raggiunge; ma questo l: in particolare il 1itolo di quel gruppo di 24 liriche che costituiscono il '* cli 11/'l''J'(HUO 01';1Z/ ca,1:.011iere d'amore del Poeta. Perché e amours jauncs ,.? Di\·crsc le interprctazicni. Il noslro saggista ritiene che jaw1es significhi e il ri!io amaro che si accompagni"- al– la tenera emozione suscitala dall'amore•· Ed è lo ste-.!>0 Corbièrc a suffragare tale interpretazione. E, sempre a propositJ del titolo, lo Jannini, nn,r)Og– giandosi a ,,arie argomenta– .doni, osser.•a ch'cs,.o ci ri– ' eia anche il sing:>lare c;.t• rattere del e dandismo• cor– bieriano, dh·erso e opposto a quello baudeleriano: il poeta bretone non e uno ,;;toico, non ama lo :.pecchio, non aborre la natma, come rautore dei cFleurs du mal•; ma si atteggia addirittura a plebeo. sembra - a vedc1·– lo - uno s1raccìone, ama la natura e, immensamente, il mare. Dopo una :.pecie di prelu– dio - • Le poète et la ci– gaie • (o,•e, notn il Saggista, <.i coglie subito qucl\'/111- uro11r noir che sarà ripre-.o poi con tanta fortuna dai Surrealisti) e « Ca •, con e Pa– ris • e e Epitaphe •, specie di testamento spirituale, che propone il doloroso proble– ma esistenziale nella :.ua dramma1ica rcailà, prirn or– mai d'ogni illusione,. - <lo– po quesl 'apertura di canto s'inizia il canzoniere ,ero e proprio col sonetto e A l'e1er– ncl Madame•· In esso l'eter– no femminino è I affigura10 e come un manichino ideale ,enulo a noi da un mondo lontano, da un paradiso d'an– geli, esiliato su qucMa terra perché decaduto e destinato alla dannazione•· Temi ro– mantici, con qur.lcosa che pi-elude - nei riguardi della futura nrte figurativa - ai fantasmi' e metafisici•· Ri– chiamj premonito1i ad altua- li miii e ad atmosfere sur– reali echeggiano qua e là di composizione in composizio– ne; e lo Jannini è pronto a !iCIJ.nalarlie bre,cmcnte com– mentarli; come a scoprire _in certi canti - tra 1e a,,cn– turc e i drammi e le csaspc– ra1ioni del Poeta - quei dog– mi che CO!itituiscono la sua poetica, dei quali l'Autore del e Saggio:. fa un;, sotti– le disamina: amaro compian– to del Poeta che rifiu1a la ,ita e la morte, rimanendo un contumace soprJ.vviss.uto, che non potrà giustificare la propria e:.isten7a se non col raoc~~c~iaT~p,~~t~Ad~~t~-s :u~ terra e dal suo mare, Cor– bière pone le due brevi rac– colte di ,ersi intitolale e SC- · rénade de::; Sérénades • e e llaccrocs •: nella prima è la parodia della Spagna, nella ,econda quella dell'Italia. Po-.itione antiromantica, as– ,unta dal Poeta non tanto nei confronti del carattere di que!>li due Paesi. quanto ,er<.o gli abu!iali e banali cl1icl1es che ri;:u~t do alta Spagna cd all'Italia delizia– \ano le lellcre di allora. Corbìère, tuua,·ia, non riesce ad evitare - anche lui - lo slittamento in concetti di maniera. Ma qui lo Jannini mene sopra11u110 in rilie,o il carallere di "alcune liriche essenziali II dal tono surrea~ le, come la " Litanie du som– meil ,., specie di scrittura au-1 10matica • antc-Iittcram ", e la e Rapsodie du sourd :., evocala dalle profondità del subcosciente, se non addirit– tura dal mondo onirico. e A1mor • e e Gcns dc mcr • -.ono raccolte di canti ispi– rati a Corbièrc dalla sua 1erra e dal suo mare: i due amori del Poeta. Canli pcr– \'a<.i da un crudo reafo:mo, corsi da sentimenti di ribcl- liane e accc!ii da alte imp1c– caz.ioni; canti che denunzia– no tulla\'ia una larga Hna sotterr.mca di rcligiosit:I. Il S:i~gista ne indaga i mo,cnti complessi: psicologici, con– naturati ad ist3nt.e sociali, legati ad c,·cnti contingenli. Più ampio si fa li respiro lirico del Poeta quando e il mare ad ispil--arlo. In questi canti marinan, in cui Cor– bh:re conclude la sua avYen– tura poetica, ci è offerta • una galleria d1 11pi, di si– tu;.r;,ioni e di a,•,·enturc del ma,·c che - come osscn a lo Janmoi - continua, in cc1·10 modo, ed illuc:tra poc– ticamcn1c l'opera del padre• hcrittorc di a, \enture di mare). E abbiamo co\1 alcu– ne tra le piu belle e alate liriche del Poe..ta bretone: dal e Bos!iu Bitor "• altamcr:– tc drammatica, al e No\'iee •• a e L, fin•• e sintesi e su– prema ,•ctta di tutta la poe– sia del mare di Corbièrc 11. La disamina ciel critico \i conchmclc con l,l panicolare a11enzione porta1.1 ai selle canti dei • Ronde!,._ pour après • - ultimi ,crsi della raccolta. In essi -,i notano e gli elementi fondamentali della poetica di Corbière • accoppiali "ad una dolcezza d'espressione che pare im·i10 alla quiete, al nposo eter– no•· E in qut!.,tO e canto che non , uol es!iere canto, poc– !iia che non , uol es:.l.!re poe– sia• il Sagszista riconosce - a nostro a,·, iso giu,1nmen– te - un annuncio delrath.:g– giamento poetico .::he ~arà quello del nostro 1empo. Un'am1>ia •postilla., (di dodici pagine) ci intrallienc sulla e Forluna di Corhièrc in Italia•: fortuna che - co- 11,c dicemmo - risate al lon– tano 1898, con Vittorio Pica. <.'davrà poi rnlidi contributi da non pochi scrittoi-i e da critici nostrani. solo in mezzo a volli chia– ri o lo,2'ori e si muo,.e smemorato nel -.S?ioco de– gli s...e:uardi e delle ombre. c'è sempre qualcuno che cammina con lui dentro di lui. da sempre. E: quel ,qualcuno• che. incontra– to la prima \•olta - e non l'avevamo \.'isto mai - c1 dà Ja sensazione fulminea ma esatta di averlo aueso tutta la \'ila. Ci .2uardia– mo ne,e:li occhi e ci ~co– nosciamo subito: noi ci amavamo da mille anni Se quel volto - come qui accade - e il Tao volto pia_gato. allora uno è sal– \'O; irrimediabilmente pre– :-o e vinto da un inguari– bile amore l. .-.pada del pensare puro ~i fa strada fra il 2rovie:ho dei pens1er· e det sensi e ri\·ole:c dentro la luce di Quella cono!-eenza che era volta in fuori. e chiama e invoca nel suo pro;,no silenzio: dalla iran volta celeste ode risonare la pa– rola interiore come un'eco -lelranima del mondo. E non <' più solo r-·a J?li ,rnmini. ooiche ~a ec;serv :n tulti un'anima ben più profonda dell'anima indi– drlualc • Esattamrnte da questo punto di oroclamata inte- ..iorità ootrebbe partire la strada all'indietro: come per un ripensamento cri– t:co sullo stile o - la ma– niera - d1 Tombari Se Cln<"Orllro e la storia di una vita irrequieta. irre– quieto e pure il modo di raccnntarla: ma sarebbe in..e:enuo stabilire simili rapporti di cau!-alita. E" \·ero piutto~to che Tam– bari e fedple. anche qui. a un suo oer~onale para– tliema narrali\'o. quello che rende la or~.; soeso:n clisconLinua e di;;;3nnnnica C'e in lui , eclettico. aeo– ni~tico. affetto da istinti– nta narrativa • ano stile frenetico. eoilettiC'•J. oer c"osi dire. chC' chiude in un lampo imorovviso e rueacissimo tutta la sua fre~chezza e il t,;.ur, apoas– :-ire. Col ritmo spezzato. o addirittura aritmico. il pe– r-1ndo denuncia pulsazioni irrca-olari e il lineuaee:in !-1 carica di immaeini trnttc dall'e~terno Cosi. tutta rilucente di spraz.zt t" fnille. ne risult a una paeina affidata al colore n:a internamente oriva di conduttura lo2ica e di li– nC":P·1tà ~intattiC'a. F.' uno '-tile istinti\.'O. esplosi\lo. di– rompente ma incline per !-Ua stessa natura alrarti– lìcio: !-i frantuma nel oar– ticol:trC ed esa.:iris<'P raoi– clamente la sua carica ;;;ue– j:"esli\'a e pericolo!-a. E' un narrare rotto. E c·e. in Tombari. anche un narrare dirotto - come un pian– e-ere o un ridere - uno ,;dioanarsi della ,·oce so– pra un nucleo centrale e un !?"irarc-i intorno e un riorendere fiato e ouota. , Tombari tal\·olta ci si abbandona e ne ottiene una prosa riposala e di– stesa: sono i momenti più felici del suo ricordare. Quelli do\.'e la fraeile oi– rotecnia s·e spenla e do\'e s·e placata la ridda con– vulsa del!~ imma!:!.ini. Sia– mo ancora crio eli occhi sulle cose. ma il racconto. tulio nen·ature d1 con– cretezza. dh·enta arinso ventilato • a mno,·erP de– v'essere un vento, come 11 ,·cnto che è nel Cuoco. che bruci che liberi. Che viva non che sia raccontato•. Bisogna ammettere che, ad eccezione forse di W. H. Au– dcn, nessuno fra i più noti poeti degli • anni '30• ha mantenuto le promesse gio– \anili. Louis MacNcicc, C. Oa\' Lewis sono entrambi divenuti abili e spesso piacevoli de– scriuori di una lirica pcrso– mllc, ma nessuno dei due ha recen1emen1e prodotto cose di scala molto ambiziosa. Lawrencc Durrell, invece, che apparLienc alla stessa genera– zione di questi scrittori cd è romanziere oltre che poeta, ha accresciuto la propria fa– ma di poeta lirico estrema– mente personale, e scrive, con vivacità semi - melanconica, della Grecia e del Mediterra– neo oricnlalc. David Gascoy– ne, poco più che quaranten– ne. è il miglior poeta reli– gioso inglese apparso da mol– ti anni a questa parte, ma da quaJchc 1empo non pub– blica nulla, Ka1hleen Rainc, fantasiosa poetessa di limpi– da purezza. serba anch'essa il silcn7io da alcuni anni, ma siamo lieti di vedere che nel– le ri,,iste letterarie dcomin– ciano a comparire sue poesie. SAGGIO PER UNA AVVENTUROSA INIZIATIVA ANTOLOGlCA ------ Il dolore e l'amo•·p_ dunque. sono I motid sui quali Tombari impernia il racconto che parte da mol– to lontano , affo,e:ai in un vortice giù. ,e:iù per la dta attra\·erso me stesso fin dentro alla prim3 infan– zia •: che inizia e!-atta– mcnte dalla nascita del prota,e:onista e procede per i diversi stadi del vh·ere attraverso circostanze si– tuazioni e fatti trasfie:urati in simbolo di quanto ee:li vada ansiClS:>ryiente rintrac– ciando; e che si ripercuo– tono nel (ondo dell'anima la quale tenta una sempre delusa e ritornante do– manda. Sono di incont ..i fatalmente scontali nella dta orima c}ie uno ehm· ea all'unica brucianle ri– sonsta. e per .:-ui s'an•erte. alfine. la ne-cessit:l di una rotta precisa come <intui– sce il carallerc dPI tutto interiorp òella veritil cer– cata: , Quanrlo !-haeliri de– vio. Che anche J'i...J<>al<-:ia dentrQ? ... •. E molto pre· sto sì trova nel fuoco del primo importante incon– tro: la scoperta del dolore nell'occhio vinto del ra– ,e-azzo che muore. Quelle parole spezzate. singhioz– zate! • - Hopa ... hopa ura di morjre. Amenon ame- 11011me la fai - e rideva Rideva furbesco. strinJ?en– domi 1a mano sempre più forte :-empre più forte. come se stesse sporgen– dosi e avesse paura di cadere. Poi di coloo me la lasciò. E ancora sorri– deva. Fu il primo. ,·ero. ,e.rande incontro con la vita>. Il diario. quindi. prose,e:-ue su appunti. no– tazioni brevh•sime. pensie– ri rapidi. squarci ora lu– minosi ora falsamente do– rati di similitudini dilatate per rapporti con termini impropri o distanti. Poi dalle oa,e.ine si stacca ì\ta– ria. si alza come una luna. La sua immagine bianca Ta spicco. Tutto .illora fo centro su di lei e il ricor– do che sembrava spesso deviare Si fa più centri– peto. converj?ente, si ri– porta invariabilmente a quel punto. si svole:e e si avvol,e:e intorno a lei come intorno ad un mnt.ivo do– minante. E !\la.ria rfaffio– ra sempre. fra pa,e:ina e pa_gina. ritorna pulita e diafana. e approda all'ani– ma cupa di lui eternamen– te perduto • fra calma e bonaccia in un continuo naufrn,e:io >. :\la Tombari è insoffe– rente a fermarsi: presto ri:teundé i ruoeh1 e ri– prende il suo funamboli– smo poetico: così tutti i -suoi libri risentono di Q11e– $ta impazienza che lo ten– ta ;::;empre sul facile frRm– mento. sull'abbozzo. do,·e può sfoS?efare e dilapida· re come un orodi~o. Come si vede, i poeti che LIBRI ricevuti ANDOCIDE: L'orazione Dc Red1tu, a cura di Umberto Albini. Fdiee Le Mon– nier - Firenze - pagg. 180 - L. 1200. VARI: Cri.sto nd mondo, a cura dell'Osservatorio Pro Civ1tate Chrbtiana - A~– sist - pagg. 500 - L. 1500. ARMANDO PLEBE: BreVe .storia della retorica anti– ca. Nuova Accademia - :\hlano - pa~g. 154. L. 1200. ALFIO MANGIAMELI: Au– tori ed opere di lettera- 1ura contemporanea. Sag– ,;1. Edizione Faro - Messi– na - pagg. 150 - L. 900. ARMANO GODSY: Antho– log1e de l'oeuvre poétique. Ed1tions Bernard Grasset - Paris - pagg. 360 - NF. 8,40. GIUSEPPE LEONE: L'~ra del pruno ottocento. Sag– gi. Morano Editore - Na– poli - pagg. 148 - L. 1000. GIOVANNI FERA: Giorda– no Bruno - Svolazzi ftlo– !foftc1. L'Approdo del Sud. :,,lapoli, pagg. 62, L. 500. /ntrodu:.ione a e Linea umbra•, raccolta di poeti con,. temporanci cli imminente pubblica:.ioue - Ed. Carucci Av,•ienc spesso che la critica. quando si imbatte i_n fenomeni letterari cl)c hanno un preciso punto di rifen- ~~\f ~c~;m~~id~t 10 d~~~Fsca~iF~ririncis~rc;ir lri~Ix~u~~ temni nostri. del futurismo e dell'ermetismo che hanno oggi' una storia e qualche epigono. Ed è GU'?Sl<? delle clas– sificazioni, delle formule e delle sistemaz1on1, un fatto naturale, umano, di necessità storica e critica che si pre– senta spontaneo a chiunque affronti lo studio di un'epoca. A Giancarlo J>olili, giovanissimo Ira i cntici d'oggi, ,en– ne fatto, nello ~tuòiare i risultati della po~sia in Umbria, di scoprire una ~ /iuea umbra • e di localizzarl.t in quel tcrritodo che, tra il Ncr., e il Te,•erc, s'adagia tra i tu1·– riti vertici di l\arni. di Cascia e di Penigia. E fuori da ogni speculazione, \'Olle ~tllidarle un significato um:.ino e di messaggio: e un ritorno -alle nostre ragioni "• a.ffennava nella sua e Antologia di Poc1'ia Umbra Contemporanea•. e dopo a\'er superato i vieti limiti del \'Crnacolo e del dialello, è un ritorno in scn~o a<.ccnsionalc allo spirilo delb Jcttera1ura nazionale •· E' tuttavia tempo di scendere nel fondo di questa poe– sia umbra contemporanea, valutarne gli aspetti, scoprime le origini, mettere a nudo l'intimo fermento di questa - come dire 11bc Bor(i!ese - compagnia di bra,•,1 geme umbra. Gli umbri si s.a, sono pigri. Così li dcfinl Plinio quando ,·enne a conlatto con quei terramaricoli ~ià ammansiti dalla civiltà etrusca conquistatrice, e cosi sono in effelli: anacoreti carichi di dolccv.a, meditativi. sprofondati in una storia la cui ~sen1.a riposa tulla nel misticismo e nell'umanesimo. Da questa pigrizia presero l'avvio quei moti retigj0!,i clell'Al\eluja e dei Flagellanti, che rapida– mente emigrarono per tulle le con1rade italiane, prodU!>· sero e tumulti di amme, ebbrrnc colle1tivc, bufere rasse– renanti,., e 1ro,•arono la loro espressione nella l.Auda. La quale io chianic.rci umbra: perché dall'Umbria appunto partì quell'ondata di esubt:nmza, di calore mis1ico e di ~t 0 ~~~ferf 0 ~~l1~reL;l~ja f~~f~'Tt:ea necg!~1~~~~ [;1~f~ 0 ~a c16l~~ con l'introduzione del metro e della musica da ballo, in un momento lirico colle11ivo che partecipa del religioso e del profano. Onesta pigrizia, ~cmpre in con_ti~uo S\'0lgimcnto dia.– lettko. espresse S. Francesco d Ass1s1 e Jacopone da Todi, nei quali si incarnò definitivamente il contrasto dei due momenti spirituali umbri per eccellenza: il mondano e l'antimondano. se~:i~:i:~n~eft;gl,i i1~'.11~~uèna ci~rt~e,!l°vlgri~iaes~~n:~~g~~ di azione e di µoesia, dall'aJtra il dramma del C!)mmbio tra religioso e 11rofa110. La. dialettica che ne scatUl'_IS;CC fer– menta nell'angoscia e realizza un 111010dello Spinto che continuamente ripiega nella meditazione, .condizione neces– saria alla elaborazione del presente. L'h1c et mmc sfuma nel futuro e s.i annulla nel pas,;ato: l'individuo diviene Presen:.a, ctern:1mente forzata ,c.rso ~n .ayvcnire dram– matico ed angoscioso. Si ha un mondo mdl\tirluale ove non vi è rcl3zior.c, non comunicabilità, non di,·cnire; ma do\'e il presente muta subitaneo nel pa~sato e le c~se si succedono alle cose in un cangiamento repentino ~ea~ra ~elr~~~: edQj~ n1~~m~~~~~à da1Ì•ang~~~ia df 0 s~~~ tirsi fenni nel Nulla. L'uomo torna mooade 1~ un mondo di monadi senza gerarchia, s! realizza l a. fu s!one_ con_ la natura, l'essere muta in esistere e lo Spa .l.lo si cn~tall_11.2a nella fonna del Tempo, Nasce l'urlo, ]a se gret a aspmu:tone La linea 11ntbra * cli ~AETA.1 1 0 SALJIE'l'I ;t superare il contrasto, a risoh•ere il dramma dell'an//na contemporanea. La poesia, unica espressione di comunica– bilità sufficiente, è la forza di questa aspirazione in cui cala l'animo umbro e mira a farsi lirismo collctti,·o, con– dizione ,H rottura, stato di 5rr3zia. Si toma alla contempla– zione. al misticismo, al rapimento. 1 ella poesia umbra contemporanea c'è tulio questo fermento. La spinta che ne deriva supera l'azione e la meditazione per realizzare un mondo poetico che, in ter– mini uni\·ersali, rompe le frontiere regionali JW:r collo– carsi tr..l i maggiori risuhati della giovane poesia i1aliana. Aleandri, Carnevali, Di Pilla, Fratini, Moriconi e Politi. sono i gio,•am piu rapprescn1alivi (oltre a Penna natural– mcn1c) di quesla linea, che esce miracolosamente intatta dal tcntati\'o di risolvere, per le vie più disparate. il dram– ma dell'anima contemporanea, Il Lo sviluppo della linea Umbra è dunque nella medita– zione :,ul contr:a.:,to tra divino e umano e nel tentativo di 1rovarc un punto di rottura atLraverso cui defluire ,•erse il superamento dell'angoscia. li mondo che essti. rappresenta è perdò indi(Jcrente (Car– nevali: sotto il 1'Clo ciel/a monotonia - sorto l'indilfere11z.a del celeste - al di la deU',mtica paura - cova l'orrore di esistere), corroso; (Moriconi: Squassa, e saltano ormeggi. Auto nere - inondate come scarafaggi impazzano - nmtc, ai muri sbattono - degli alberi ottenebrati del lido), nudo; (Politi: lo amare non tu - (tormtiue e.de.sie - misura :.ero - mutandine reggiseno - ed attenderle la nehbia ~/~~~~':n~~t: 5 ~~ff;;,tge/(lflI~eJ!f: dé1oe~~~i ;~~~,d~~!~~les~'::i= te - lasciato tracce sulla prode dei fossi - in tenero abbraccio che hanno sentore - delle remote lontananze al piano). In questo mondo che non lascia spiragli di salvez- 1.a l'uomo si muo\'e a disagio, menato dall:1 paura di vivere e dt morire (Carnevali), eternamente tentato dal desiderio ( lo sono l'Errore felice - io sono l'Errore insolente - ~jf.~~~~scia "~'ifa dd~~;it~aj,~;!t/';•i7;o vk 1 !,~1u:,?!il~in;or~~ vigore 11uo1•0.Ed io so11 solo). Tornano in questo mendo corrotto i motivi di Fra Jacopone e vi si risentono le ansie della solitudine dj Francesco: declina la società (vedi cFuga J nterplanctaria • di Morìconi, ove l'invetth•a si innalza fino all'accezione di una liber1à conquistai& in prospetti,,c morali dcfi.nitjvamente nnno\fate), si deteriorano le cose del creato (confron1a Bi::anchi, Carnevali, Dozzi.n.i, Fratini, Cremante) e l'uomo nuo\'O, immerso nel dramma dell'angoscia, :-.i ritrova solo al centro di un dcscrto,sbalordito cd incessan– temente spinto a scoprirsi, a muovere, a •misurarsi l'anima•. Fin qui la meditazione. Il ripiegarsi del 1>oeta, l'osscIVa- zione delle cose e 13 ricerca dcll'esscn1a. La corro!iione che ne deriva non Ì! però ogge11ivazione, paesagJ!iO montaliano, crisi metafisica: bensl categoria !>paz.ialc che si modifica in Tempo, è sentimento di una condizione umana e denun– cia di una situazione morale che il poeta condanna nella .!-fera elica cd e~tetica. E' insomma un mo10 tipicamente cd inconfondibilmente umbro. L'(;mbria ,·erdc, la storia civile che maturò sulle rive del Clitunno, il misticismo che da Todi, Cascia e !°',polcto cala alle \'aliate del Nera e del Te– , ere <:ono sfondo alle conclusioni ed impongono la scelta: da questa corrosione nuda e delusa esce fuori la preghiera e la 'ìoluzione del rlramma. Il ritorno a Dio (Se li chiamerò Padre - resterai 1111110 alla preghiera? Carnevali), l'invocazione (Stanotte, Tt1 nel sembiante miri - fa Tua innocem.a. Moriconi: E' l'ora che alla chiesa - delle Grazie si spera; Di Pilla). la preclusione al m:ilc (Amatevi del mio amore. - Già clafl'angolo defln nott~ - viene l'abbraccio che ci divide; Dozzini), il ricercare un mondo primigenio (Un'altra vila è questa - ,liberi e acqua e tempo immemorabile - se torna il ve11to e 1'11c– cello 1101t11ruo- lontanissimo grida alla palude; Di Pill:l; Là uella dolce Etruria - dove sapore antico - morde l'a– ratro che improvviso affonda; Fratini), e la speran7-'l di un mondo finaJmenle felice. (Sui fianchi brulli delle mie colli– ne - cosi sapide d'a,ia decembrina - re.stano cl1ia::e nere: là i ragazzi - attiz zeranno fuochi d'allegria - innalzando ,•essilli; Alcandri). risulla.no motivi domin:i.nli della linea umbra, in cui tutta, •ia si :y taeciano, martellati e profonda– mente assorbiti richiami mediterranei, solari, etruschi. Il ~leri~ 0 ~~ 0 d~~o ~wi~~ul:ti t~~o V~~~ ~~Iv:~--~s~i~d~~le ae1~t graziane verso il sud, che 1iasserisce i termini universali in cui ~li umbri s1 muovono e si risolvono (('Etruria di Gaio Fratini, la Napoli di Moriconi, la delusa Roma di Politi, la solare Sardegna di Di Pilla e l'Umbria staccata e silenziosa di Aleandri). Si pcr.•ienc &Ila c!'eazione di un paesagp:io mondo di pec– cato ed immerso nel ricordo di una fanciullezza felice. Si ha il contrasto tr;;l mondo concrelo cd aspirazione, tra umano e divino, tra bene e male. L'uomo torna monade irrelata che continuamente aspira - dolorosamente comba11uto tra la corrosione dell'esistenza cd il rapimento vC"rso un Assolu10 non ancora attinto - a collocarsi ir. una i:i;erarchia di Pre– senze fuori dell'angoscia e del male. E l'Umbria, e cuore dell'wnile Italia, del JJrotervo - mondo, cuore radiante - d'rm secolo che 11011albeggertJ •• si trova arricchita di un mi'ìlicismo nuovo cd inconfondibile, d1c scaturisce dalla meditazione di questa breve compagnia di tempestosi e mo– derni Flagellanti che mirano, allraverso la parola. scabra ed essenziale, a ricomporre la lauda umbra, simbolo di unità nazionale ed europea. Ma l'azione rimane frenata, preclusa impossibile: si ha un ritorno aJla pigrizia e con questn alla Poesia e alla linea umbra contt"mporanea. nr l!na poetica umbra è dunque una real là vh•a: una te– matica ed uno stile inconfondibili che scaturiscono <lalln decennale collaborazione di un appassionato ~ruppo di giov:tni \'cnuti fuori dalla guerra con il loro bagaglio di dolorose esperienze. La caraueristica principale di questa poetica i:: tulla ncll'o1rnettivaz.ione del conl·rasto tra profano e dh•ino tra patimento. di una jnsi~tcn~e crisi corale e l'aspiraz.ionC ad una solu1.1on~ tramite li _nnnova~cnto delle prospettive eti– che cd estetiche. Ne denvn che 11 da10 occasionale si 1ra– !-f~rma ge~ralmente in grido, in\'0ca1ione, memori:t, e che gh e oggeth • rappresentano soltanto un motivo da accostare al "ricordo•• termine di paragone cui deve ncccssarinmen1e rifcr!rsi il dolor': attuale e l'isolamento nel mondo. Un !:cnso mediato della \'1ta e delle co~ che ha superato i limiti (Continua a pag. 5) Crealura predestinata. ,e:ià se.e-nata come una vit– tima. ella sente la morte salire nel san,e-ue. ne av– verte il battito, se la vede in,erandire momento per momento non appena ac– cenni a una chiarezza di pre.sa.e:io che illumina e:li occhi delle donne in quel– la sla_aione di avvento che C la loro .eiovinezza. (Per– ché i so,e:-ni ci precedono. e la donna che ama - e quella che pre,e:a - sente crescersi dentro il suo fu– turo). E· una fhntra fem– minile che non si dimen– tica: il suo candore dà le vertigini; e- AUora mi pre– se paura di quella j?ola bianca, d1 quella sua fi– ducia. di me così torbido. E mi scaeliai fuori. nel– la notte salata luniw il mare>. Fra i persona,2'J!i o piuttosto fra le molte comparse di breve pre– senza., Maria è il vero personaggio: quello me– ,e-lio caratterizzato forse perché assunto. soprattut– to sentito. nella \'icenda in chiave di chiarificazio– ne e di catarsi. Prima e dopo di lei la storia s'in– tesse di mille esperienze. de,e:li abituali contatti con la vita e i suoi misteri; ma soltanto lei è l'incon– Lro fondamentale che pre– para quello decisivo e fulminante con il Verbo. L'odissea spirituale si conclude. C'è ora un pa– cato ripie.earsi un ritor– nare sul cammino per co– .e:lieme l'intimo si,e:nificato: ·, Così l'uomo attraverso le solitudini dell'anima. anzi– che fuori fra l'intrico dì rovi e liane, s'apre il cam– mino di dentro, e con la Anche L'Incontro e una opera non priva d1 certi s:comoensi. discontinua e forse eccessivamente dif– rusa do\le, nonostante la oresenza e tal volta la ore– valen1.a del cuore. Tomba– ri. com'è sua tentazione. abusa de~li orchi lascian– dosi volentieri stre_e:are e smemorare dai colori. ~la chi vede molto. purtrop– po. molto prende dal di faori ed è Quindi nalurale che la sua ttn-olozza si accenda di effimeri ba– e:liori. Chi. invece. frena lo s.euardo e lo riduce in servitù di un castigato pensiero e indubbiamente meno dispersivo perché estrae da quel profondo di sé che fa calda la voce per un fuoco a lun):!O co– \'ato ~ raccolto. Cosi può accadere che un·acuita fa– coltà \'isiva - o lo spreco di essa - sia l'indizio di •.ma mancata interiorità. come ouò iteenare la stra– ,la lun,e:o la quale fatal– mente il cuore si consuma. Comunque. con tutti i limiti e le riserve più for– mali che sostanziali, L'In– contro C un·opera che ve– ramente merita la nostra attenzione, !-e non altro perché ci rioropone uno de.e:li scrittori più Limpidi e schietti del nostro Lem– po. Un'opera anche che. libera dal male, preser– \'ata dalla caduta nel pec– cato neorealistico evitan– do .e-li scoscendimenti di certa pseudonarrativa. raf– fi.smra Questo vivere an– sioso e disilluso. consuma– to senza grazia e senza profezia. Tombari ci ha almeno inse~nato - pur non avcndbne l'aria e purtrop– po solo in questo libro - a dare un senso e una direzione all'inciuietudin.e.

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