La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 13 - 26 marzo 1961

I Domenica 26 marzo 1961 LA FIERA LETTERARIA PRIME RAPPRESENTAZIONI A ROMA * Non compiacente ma inquieta l'amante diGraham Greene Graham Greenc. come e noto. è uno scrittore di aperta con(es::-ione catl('I• tolic:i ed eccolo con L 'A. mante compiace11tc (oro rappresentata da Lillu Briinone e da Gianni Santuccia con la rcJ?ia di Sandro Bolchi al Teatro Quirino di Roma) alle prese con il ramij?crato e tri:mgolo > - lui. lei. l'altro - scoperto cd airn– lizzato con ogni possibile ampiezza dal teatro p!-1 coloJ!;ico e mondano tu1 l'Otto e il ~o,·ccento. Che cosa ha da di re uno scrittore cattolico. di que– sto triangolo. che non ::-in una pura e semplice con– danna morale? * ,ti r.un, ,,,,.11 ('111,l~'t\l)fll,I se stesso: questa è la con– clusione alln quale Gra– ham Greene arriva. la tesi ch'egli dimostra cçm un attento lavoro di cescUo. con uno scambio iride– scente di battute e con una indagine psicologica raffinatissima. Alla fine della comme– dia lui. lei e !'nitro non hannò infatti il corag~io dì prendere una deciSIO· ne: rinviano il verdetto sul proprio stato. l\Ia bi– sogna essere superficiali per immaginare che que– sta sia conclusione di com– promesso. Con un linguaggio sor– ridente Graham Greene ha dimostrnto che il pcc. cnto e irresolubile in se stesso. O i tre sapr:umo alimentare nella propria anima la forza del pcnll– mento e ritorneranno in– dietro: o entreranno nel– l'inferno degli uomini vivi e la commedia si muterà in tragedia. 1...'amante compiacenie è. dunque. una falsa com– media cd in questa ralsi– t.i consiste il suo fascino. che ~ fatto di vibrazioni inquiete. di ribelli allusio· ni. di ambi~ue espressio– ni sparse con sapienza e con _genialità. :\fai il molto castiuar ridendo mores fu più appropriato. Poiché alla fine della commedia e la ri\'clazione del peccato. la materia diviene improv\iisamente scottante. E l'azione ha un brusco risvet?lio. nel qu:-i– le il marito. consapevole del tradimento della mo- I. I ~lie, assume verso di lei un atte_e-_giamento di dolo– rosa comprensione (le pie– tà. altro aspetto cristiano dell'opera). Graham Greene. pur– troppo, non ha saputo ri· solvcre questo -passaggio, che è il momento -più ar– dito della sua costruzione. V'è una frattura che compromette l'unità della commedia. \'ietandole di essere un piccolo capola– \'Oro di e moralità> tco– trale \ ' ruRrosrr.,.ìLJBRA1?' 17 * Sul simbolismo Della no:.tra r.u.:colta di opere riguardanti il imbo– lbmo francese, che andiamo studiando da circa un cin– quantennio, la pane La hltè– rnwre de to111 il l'ltellre, di Charles Morice, libro ancor.i richiesto cd intro,abile, edi– to dal Perrin nel 1889 e, ri– teniamo, mai più ristampato. L'esemplare di no:-,tra pro– pdet3 aggiunge al r.u-o il cu– rioso: nella pagina di guar– dia CS!!Oreca la dedica del· l'Autore nientemeno che ad ,\I. F. Bnmetièrel Il Ja,·oro è una storia del– la letteratura lrancese mo– derna narrata da un poeta ba~a 1u110 l'cdilìdo del Sim– bolismo. A conclm,ionc di una parte dell'opera dedicata appunto alla Snu//èle, nella quale \"ie– ne stUdiato il periodo lettera– rio che , a d;.1Ch.itcaubriand a Goethe ..,ino a \lallarn1é, Charles ,V.orice traccia il gra– fico che qui riproduciamo, cornmt.•ntato da queste paro– le: "I ..,aggi compiuti, o per lo meno quelli di cui già s'in– dica il dbegno, di sintesi letteraria, '.'.arcbbcro, sah·o omis:-,ioni improbabili. esatta– mente limitati alla enume– razione che precede. RENATO ~IUCCl JLJI,· FJl L . '\lf •u EJLL il !-ò E'Jl"J(' l( :\-J ~ X ,'.l. * Il * di GJ,\~ Ll H.t RO~DJ Damiano Damiar t u1 reg11ta glovane cui dob biamo un film dl buon me· 1ticre, Il rossetto. Carette– rlatico di quel film era la capocita di filtrare un fat– to dJ cronaca qualsiasi at· traverso una Indagine psl· cologic .. J.ottile e approfon· dita, volta l.8nto all'osser– vazione delle persone, quanto a quelle degli am· blenll. Questa caratteristi· ca - portata a maggiore maturazione anche su d un piano st1llstico - la troviamo o.R:ginel secondo film di Damiani. Il sicario, eh~. nonostante taluni scompensi narrat:vl. mer • ta una dttcnta considero zione Anche qui 11 !atto d: cronaca, un fatto, anr.:, che sembra ispirarsi add,– rittura. per molti '-CIJni. a uno tra I più clamorO!>< delle no!!tre recenti (e non encorn chiuse) pagine giu– diziarie· un assassinio. cioè. compiuto per Inter– posta persona. facendo ri– corso a un sicario. Ch~ s1 macchia dL questo misfat– to orrendo è un :ndmtria– le che vede la sua solidità ftnanzieria minacciata de un socio in affari divenuto improvvisamente esigente e spietato nel pretendere certe restituzioni ingentis– sime. Dopo molle e non racin ricerche per trovare il ti– po adatto, l'industriale fi– nalmente trova quello che cercava, un operaio che eoch esso, pr€' e ,a ;t"ola da! b:sogno d~ denaro, non arre•ra di fronte a nes1u– nu efferatez.z..,, E I'omic1· dio è freddamente condot– to a termine. Dopo. pero. il 1lcario ha una crisi la– cerante di rimorso. Ed an– ch(' !I suo mandante se ne fa trevol:zere. Sconvolto de:le paura. ma 11>prattut– to dalla voce della co– s:clenz.a. A pnma vu.ta, pere-io. un ftlm gfallo o. addirittura. ol.ziesco. In realtà un fllm psieolo~1co. di ambiente. tutto costruito con metico· losa cura p:u su: persone.zii "he non !-U: ratti, p,U su· loro c·aratteri. J loro stat d'animo. I loro movent che non sui loro gest; f\n dell"lniz10 5COnteti Cupp~– mo. infatt!. che d >&rà un dssa1:s:nio. e questo ebol - sce la suspense, e per d, più vediamo che rimarra impunito, e questo abolisce ,e caccia all'uomo e finan– che la stessa comparsa del– la polizie) Le nostra attenz:one. rn~l. è cm=tentemente ri– ~hiamata sul protagonisti del dramma. sul mandante e il suo culto del denaro cui tutto ~acr;tlce. sul sica· rio. s:a pure per d'.versi r.,oti\•i acc:ecato de una ident.ca brama. sulla mo– i;t lie dell'industriale. spen– sierata, frivola, affascinan– te. ma egualmente cons:c:a dell'importanza di un ca– pitale sicuro, e su quenU 11 circondano, inflne. nei .. tnft de:.e fl'><'.etéi ~'.,._a:13n– te. hei ".r:2 r '"'OV1 e n"!lle vlozze dew,ate della eaa µ,,)Vera; tutt dl.sea-nat; con prec.s1one, fn modo asciut– to e orif(inaie JOlo in par– te lnfk1ato dal sol:to ricor– liO a ,uoghf comuni c_,ai- 11s' e i:d chc-ht abwato d~I contrasto, anche p!t!Cl')Jl)– gico. trn r cch e pr,ve:" Forsc.. :se f'lm h;. un d:!et~o (& pertc qu~to ser- 1,ezgiare plronas' co d po– Iemicuv.e popu'.oslei e - SQprat+u!to agh n:7. que. •uo lnsUtere a ta1 1e-– .:no n"ll"analls del C-tra!– ter da appe, ant.re un po' li d:namumo deJ raccon!ll. !evorendo peu.,;e trop?Q luni::he e stai fa• eme e sc.gu: rs, e - ~Junto e con– clU!'"ione - e quell ,nade– ~uatezza drammat.ca cm cui, con pochi panau., ci delinea resplo,i:ione de! r..– morso che andava n·.1ec:~ sv:scerata e prepa a'A con masi:z:ore attenz:nne ?e?"– chè fosse p:ù lo~.ca e p.au– :b!le Graham Grennc nella sua commedia. pur consi– derando il ctriangolo> con il tono lievemente scanzo– nato e pungente proprio del teatro comico, d'.ce an– zitutto che non bisogna mai correre il rischio di semplificare le situazioni umane. i\Iar~· Rhodes. mo- 1?lie di \'ictor Rhoclcs. si innamora di Clive Root: dunque. tradisce il mari– to. )Ia non basta. I tre indi\·idui - ciascunò a proprio modo - sono in buona fede: ognuno di essi nasconde un suo dramma aggrovi~liato e con!orto. del quale non è semplice dipanare il filll sottile. Giuocano le con– vinzioni morali. i senti– menli, la responsabilità verso se stessi e \·erso gli altti. i pregiudizi. le con– suetudmi. Nello spettacolo. che for– se ha considerato troppo spesso come autentica la disinvolta leggerezza co– mica dello scrittore. que· sta frattura è stata for– tunatamente superata dal– l'inte1'pretazi one di Gianni Santuccio. E.e.li ha condot– to con straordinaria auto– rità _gli spettatori nella e S\'Olta pericolosa > dal comico al tra_e-ìco. senza apparire mai contraddit– torio. Ha a\ruto trapassi rapidi. precisi e incqui· vacabili. risalendo dalla ri– sata farsesca al pianto con e.spressioni intense. forte– mente iìcandite. Raramente abbiamo visto un interpre– te inte_e-rare il testo con tanto efli~acia. (General– mente accade il contra– rio ) . E lo spettacolo me– rita di essere seguito an– che per attendere Gianni Santuccia a questo perico– loso esercizio. ~~:b~l~~l\c~~i:~ ~i ~~~f{; ,-------------------------------, Quest: error;. però, sono r:. scatt.at. da que; ... c,rd .. er. nc.:::i. con tanta acu·ev.:a. dd quella cornice, e nce0 e povere. rico:.!ru.t.a C'On rea– hst:ca ev:denz.a tt:ar e.o di notaz.ion: :n.sol!te. d: det– :ag:i co:or:tl. d: part;co.a– r: sempre degn1 d. r.i.e– vo) e. soprat:utto. da quel suo unpors; ..s poco a poco, neJ:a r:certii del s:ca:.o, prima. nel metodico d5e– gno del p:ano omicida. d'-– po; e, quindi. daU-equ:i:– brio con cui sono s\·olt1 : rapporti fra 1 pr:nc:pa . persona_e:gi. soprat:uio fra le due copp:e (l .ndu5: ,a.~ e la moglie avida. : opera.o e la mogl:e affranta dd,:a misena), simbolista facendo propria la dottrina del maestro e s,•ilup– pandone i principi fonda– meniali. TEATRINI * MILA,,ESI \'i sono naturalmente anche ,e.·lì altri interpreti Carlo Delmi. Jo;;;é Greci. Guido Lazzarini. Anna .Maria Bottini ed anzitutto la bravissima Lilla BrigQo– ne; ma forse tutti han– no avuto il torto di cam– minare a ritroso nella com - media: cioè semplificare ad agoni costo. quanto lo scrittore si è sforzato vi– Ce\'ersa di mostrare nella sua complicazione: hanno an1to il torto di abolire ogni sospetto. di prendere per buona quella svagata comicità del peccato nel– la Quale Graham Greene, appunto perché cattoliCo, non può credere. A suo avviso, le epoche classica, romantica, naturali– sta, hanno studiato i ... enti– mcnli. le sensazioni, l'anima dell'uomo applicando il me– todo analitico e contenlan– dosi di esprimere il loro oa:– a:etlo panicolarc liberato dai contorni. La poesia nuorn de,·c inYece operare una sin– tc:.i di queste Jorze, acqui:::.itc durante tre secoli di ricerche. Ma essa non può localizzarsi nella pura dramma1inazionc sentimentale, nella pura psi– cologia passionale, nella pu– ra osservazione del mondo quale appare immediatamen– te, senza, cessare di esser sintesi e ri1ornare analisi. Donde la necessità della fin– zione simbolica nell'astrazio– ne, nel sogno, nel simbolo. Su queste tre parole il Poeta 'l'radizione e snobismo * Sarebbe facile alla mo– glie lasciare il marito. al manto scacciare la mo– f!lie. affamante scappare con ramante: · ma ognuna di queste soluzioni com– poi1erebbe la rovina di infiniti valori e soprattut– to la insoddisfazione pe– renne degli individui. per– ché in realtà essi avreb· bero risolto solo apparen– temente la situazione. In realtà essa rimarrebbe sempre aperta. ,ti DOllE,\"ICQ RIGQTTI Il film. perc:ò. pur con certe riserve. s: Ca acco– gliere con interesse e :n De.rniani (validamente sor– retto nella sua fet:ca da Cesare Zavattini sceneg– giatore) testimon:a un nuo– vo progre.!.so: dest:neto certo a non arre.stars: a questo approdo. ti peccato è difficile. complicato, irresolubile in Bruno Rosai: • Case vecchie e nuo,•c • m:n si~~S t idlan~~fotred!!ta~i: l'apertura di urt teatro de– sta meravialia e stupore. Oa11i tanto, nelle grandi cit– tà. questo succede. Milano, qualche mese fa, Ila avuto la ventura di vederne inau– gurare due in una medesima sera: il « Teatrino del Cor– so•· cosi battezzato perché sorae 11ello sca11linato di una delle arterie principali JLA ~ACCJECJlN A DELLA VERJlT.A: di EUO 'l'.\LARICO * L'ideale fen1minile e il nostro tempo Ogni epOCa, , crrcmmo dire ogni gcncr,.1✓ione, 1..--:.prime un suo tipo di bcllcznc femminile (e anche nmschile, perché no? ripensate apli eroi dello schermo: dal morbido Rodolfo Valt:nlino 31 n.1de Clnr'k Gnblc, all'appa~,;ionato Charlc~ Bo,er all'istin1i,o ,\tarlon Brando, n'e pas~ata di acqua :.otto i pOn_ti !). Ma restiamo alle donne, cui il no,tro d1!!COl"":)O piu s'addice; bionde o brune. alte o ba:,!!e, magre o gra~se, l'amletico dubbio continua, come un serpente, a mod::r:.i la coda· e l'idea del :.emcnlc ci 11pona al Paradbo tcrre:.trc, al p~::calo originale. I signori prefcrbcono \e bionde:_ ?-IIJ. line del secolo scor!!O, !ciano Mallannc pubblicò ndla 11, 1st.t Le Papillon uno studio, .Sl.1llc Poesie.s parisie1!11es di Emma– nuel Jcs Essarts, che 1101,a con le !!egul:nt1 parole: • Un ultimo, ma grande rimpro,ero; non ho mm capito come un JY.)('ta po:.s::t dir male delle bionde. So che la i\lu:..1 d1 Lmma.nucl rie.,; Es:.ans dc,'csscre bruna pcrchZ sollan_to le brune possono ispirare dei ,ersi cosi incisi,i e nen,:i...1._,\1a la donna ideale, cioé una delle fa_ccedcli.:>.b~llcua. non e la bruna. E,a era bionda, Ven'!re bionda. l..'l b1ondca.a, que:.to Gustavo O~Arpe * ~lenuwiu Ora ero lungo un fiume tra rive distanti guadi profondi alberi rinsecchiti e scogliere vennero i compagni perduti oltre il tempo del tempo e delle frontiere da lontani ritratti da trincee e cimiteri Il pagliaccio della mia tristezza mi ha messo in testa un berretto nero. * Sicilia. Si spara nel la mia terra e qualche fratello è già morto. Io sono della Sicilia una verde piccola Irlanda che non ha trovato il suo Parnell. Dicono che sono mafiosi venduti ai feudatari non so se questo sia vero. Sono un vigliacco che scrive parole su!Pacqua mentre li c'è da morire. è l'orn, la luce, la .-icchcl.Za, il :.ogno, il nimbo•· E\ identc– mcnlc i\lallarmé si riferh·a a C!!ilLdonne ispiratrici di folti poemi: oggi l'oro, la luce, il :.ogno, eccetera, si chiam.ino, inn:c1.:,1\lanlin i\lonroe: o. per chi non la pensi come il poeta francc:.c, Gina Lollobrigida. Nessuna obiezione da fare: il no,,tro tempo è un tempo ri\"Oltoalle cose concrete e im-ano i più famosi sarli parigini tentano d'andar contro natura imcntando l'assurda linea a :.acca: la prima mondiale, naia !iolla il :.c:ano dì Mimi Bluctte, ci parlò con l'annistizio la donna \'amp: la seconda guerr.l mondiale, sbara~1.:i:.i rapi• damente dcli.i piagnucolosa Lilì 1\farlcnc, ci ha regalato la bcllcna atomica, lo spogliarello, la donna lampo: che sllbito brilla e subito conquisla il mondo intero. Il sex-appeal ha fotto molta strada: e noi pcn:.i.1.1110 che non :.arl!bbe ìnulile ripercorrere a rilroso il trionfale cammino allo scopo d1 contribuire, :.ia pure in minima parie, -a una spa.,sosa storia del coslUme: che tro,,a la sua migliore documcnta,ionc nel campo del cincmalografo, dall'epoca del muto a quella del , i:.la\'ision. Anche :.e ancora non :.i chiama,•a cosi, il se.t-appe.al fece la sua prima comparsa sui bianchi schermi a111 -a,•èr..O la mimica, oggi si direbbe sofisticala, di Pina Menichclli, Francl'.!.Ca Bertini, Lyda Barelli e compagnia: una ~cric di gesti e di C!!pre:,sioni presi in prcsli10 a una letteratura, già !!atura d'arliliz1 dannunziani, che preannuncia,a l'epoca dei fumclli. La ,cecilia Europa da,a in smanie facendo aggrappare le -.uc migliori attrici a tendaggi costosi quanto resbtcnti: e queste allrici, mentre i nostri padri sognavano Parigi :,pcrpcrando interi patnmoni al :.eguito d'infcrnali sciantc.,c, racch1udc\'a110 nei loro lragili seni la \"era è sola aristocrazia dcll'.1rtè. Qualche cosa di falso circola,a nell'aria. nei libri, nel cinema, nel 1catro: un incredibile di!!tacco fra ,1ta e :ipcttacolo: il realismo era di là da ,enire e il romanzo :.ignifica,a ancora la storia imen1a1a, del tulio imeros1milc. da contrapporsi all'esistenza d'ogni giomo. La tragedia di Seraje, i..l mi:::.efine, impro\'visamenle, a tale specie di sogno a occhi aperti: non più operette e valzer ,iennesi, ma inva– sioni, nuseria, deportazioni, esodi in massa: non più il romantico Danubio azzurro, ma braccia e gambe congelate per le lunghe soste in trincea: non più se1·cnate al chiaro di luna, ma ca\'alli di Frisia, Zeppelin, bombardamenti. Con la fine della guerra, avendo nel frattempo il cinema c:.alato l'ultimo respiro, i cacciatori di sex-appeal si rifugia– rono nei teatrini dj varielà do, e furoreggiava Anna Fouge1: era un nello periodo di transizione, di sbandamento, d'in– certa ricerca del tipo di donna da portare agli onori della 1;balta. Poi l'America, silenziosamcnle, incominciò a man– darci i primi films: !ii \'ide allora un Douglas Fairbanl..s !!padaccino, acrobata, sbruflone, che inlt:rpretava favole per i grandi con la stessa disinvoltura di chi racconti le av,·en– ture pili -.cmplici del mondo: con Douglas era tutto possibile, tutto probabile, la fantasia assume\'a gli aspetti della realtà, la realtà si colorirn appena di mis1ero: e, accanto a lui, la dolce, bonaiia, a1Te11uosa,docile Mary Pickford, quella che fu chiamala 1:-te fidanzala d'America•· Ma l'Europa ,otc,a una n\'incita, l'insegnamento di Mala Hari do,·e\·a pur ser– ' ire a qualche cosa: la metamorfosi avvenne all'improv\'iSO. Alla Pickford, a Clara Bow (che faccrn sognare a tutti gli adolescenti una rapida sistemazione matrimoniale) contrap– ponemmo - qua..,i con catti,'eria - Pola Negri, Marlénc Oietrich, ,aie a. dire la donna che il 1uo destino :.tritala nel pueno per il gus10 di ,·cdcrti soffrire. La tecnica dello spionaggio diventò, quindi, tecnica della conquista e abilit::1 manovriera: dalle ambasciate la diplomazia si trasfcrl nel sentimento. Gli europei non a\'evano abbastanza sollcrto per la guerra: adcs:.o volevano soffrire per la donna Calale. Naturalmenle questo tipo di donna corrisponde\•a a un tipo fisico ben definito che quj non , al la pena di scomporre in tulli i suoi clementi: è allora che il cinema incomincia ad ,1ssOl\'ere una indiscu1ibile funzione li\"ellatrice nei riguardi del pubblico d'ogni paese. Fuori dello schermo ci sono altre dh·c che a, rcbbero tu lii i numeri per conquistai:;,:: le masse; ma il loro fascino rcsla sempre limitalo a ristrellissimc platee: parliamo di Mis1inguc11e, di Josèphine Bakcr: sono proprio ie immagini in movimento che determinano mode paradigmi, superficiali scimmio11a1urc. ' Prima dell'im·enzione dei fratelli Lumière la gente era pili :.cmplice, pri\"a di attcgpiamenti - diciamo per inten– derci - teatrali: soltanto una certa 111tcll1ghe.1111a, 1mbc,uta di ricordi lcllcrari, potc,•a pcrmellcr..i il lm,:-,o Ji rifare il rc~o :t qu,1lchc celebre pcnonaggio della n;.ur.uira o ~cl ~~~~~~:~;~nm~1i1~~0 !!;1':;3~-C dt'~~lt~1 1 ~~i~raafli~~~a o;~:o~ .ili~ fanusia dcll'indi_dduo e a una !!Ua pcn.onale intcrprc– tanone del protagom:.ta scelto come modello. Il cincmato· grafo, im·ccc, :.codcllò i prototipi belli e fatti, al pari di altrettanti manichini che lanno bella mo!!tra di si! dietro le ,ctrine dei negozi: e nessuno, neppu1-c l'anima piu sce\'ra da complica7.ioni, 1;cscc a sfuggire a simile condanna. Si tratti della rawa7.1.adi periferia che !ii pettina alla Bri:;:ittc Bardot o del .&1ovanot10 un po' malandrino che :.i lascia crc~ccre il ciuno d1 c.1pelli alla Brando, dell'uomo politico o dello scienziato, del capitano d'indu:.tria o dello :.crillore i. lor"? mo~elli. li hanno prc.c_eduli in migliaia di fihns, di c111eg1omah. d1 cortometrag~1 :_ e inl'ano lenlano, quando lo tentano, di sottrar.i al desiderio dì imitare il mie o il talaltro. Un lamarkiano convinto direbbe che, a lungo an– dare, il cinema detcnnina una modihCa7lone :.cns1b1Je aet caraucre e dell'aspetto esteriore del genere umano: crea, addiriuura, una nuo,a forma di ,ila, rende - inconsape– ,olmente - lutti attori. Il periodo fra le due guerre fu cara1tt.c'rizza10da un'al– fannosa ricerca dell'ideale femminile standard ma l'impresa appar,e abba:.tan1.a diflìcile: la donna-Cri!!i çbbe dfimera ~\t'l ~i s~~~ 0 1i~P~, ~!r:,c~pil te~~~~ b~~t~~n~~~a:~ ~:~ i volti, ecco M!3CWei:.1,la femmina opulenta, pacifica, sgar– giante di carm e di sorrisi. lntan10 le cose ,olgc,ano al P'..!Ggio: il pubblico, voltando le spalle a Mariani Pitigrilli Kacstner Dekobra, scopri,a il reali:.mo di F-aulkner: e fo :.copriva proprio frequentando le sale dei cinema signo• reggiate dalla biondo-platinata Jean Harlow. Contempora– neamentç la b<;ll_ae dinamica Cingei; Rogcrs fece la sua tnonfale l'lppani'lone ollusc.'\ndo la gloria della « dl\'lna • Greta Garbo e delle stelle spirituali che a lei fecero seguito, la Hepb~rn, la Bcrgman, la Crawford, la Da, i:::,: anche se q_ues1:u11m~a cercò di difender·si inquin_ando la propria spi– ntuahtà. dt_grnnde attnce con una cattn·cria ch'era l'equi\'a• lente ps1ch1co del sex-appe,1l. !nutilmen1e qualche cineasta \'Orrebbe accusarci di molle ii.esa11ezzc, di errori di date, di posposizioni: i nomi che abbiamo fatto ci i:.on ,cnuli sotto il n;:istro deUa macchina da scri,·ere senza la minima pretesa di fare della :.toria 0 magari della puntualissima cronaca: essi ',Cl""\'Ono:;olo a fi~~are nella mente nlcu_ncanalogie che ci sembrano piuttosto bu.zarre e ollremodo s111nificathe. Finisce, dunque, anche la '.'.cconda ~erra mondiale.: il mondo è ancora atterrito addo– lorato, c1i:cosp_et10, i, valori morali sono quelh ché :.ono, oenuno d1 1101 .ha, bisogno di credere in qualche cosa di concreto che dia 11 senso della liberazione da un incubo dur.11_0 troppo a lungo: la donna-lipo non può essere Deanna ~~r~~n, s~~~i;11;t~ra~~~o if a:~~~j~ai;é 0 ÒÌi,~i~leià~idf ra':i1~~: nessuna d1 _quante con~sccmmQ. allora; a bomba atomica donna ?,lamica: ceco Gilda, la conturbante Rita Hayworth, ~J~~~~h-ana Mangano, ecco la Lorcn. In Lollobrigida, la Il pubblico sceglie, polariaa i suoi intcres:-,i \'Crso un'unica dirc--zione: lo spirito è piegato, trionfa la mateiia, da una parte la bruna Gina, dall'al1ra la biondissima 1\farvlin · inu– tile ~hiamare iu causa _il pocla i\lallarmé, sono ben ;11 ; j ,·alo1~ che fanno prelenrc ques10 ltpo di donna: l'arte non ha mente a che \·edere con il fanatismo che accompagna e Ì•~~hi~.e~h~~r~ ~~;~~~\ al~~~~t~n~~c 1 ~j~~abJ~c s~;tr~c~~te~ Altn, ptu 1ard1, potrà trarre le sue conclusioni: a noi è bastato segnalare il r~nomeno, sicuramenle sintomatico, di q~<:Sla_sconyolta. um_a;11_tà del tempo nostro che, in mancanza t~,~djl~ ,·~~~l~h~ 1 ~~d~n l~uis~:d:ide~ittcr~::i~"~i d~,~~!~- Scmbra .que1la !!IOria, raccon1a1a da Scarpetta, del padre; ~~~efar~li ~:d:r~ ich~~i~ 0 ~c=g~:~gi~v{~~i~c a~:~te~aflisc della metropoli, il Corso Vit– torio Emanuele, e il « Tea– tro San Marco•· nelle adia– cenze della chiesa omonima Piccole sale pe,r un modesto numero di spettatori. llfa. se.11tprc rl e Teatrino del Corso• (elle. ha costituito a,lche un suo «club•· non .sappiamo con quali precisi intenti). offrendo e carn– biando penod1ca.mente i suoi « cabaret., d; •• sketches" e di atti unici », s'inquadra nei cosiddetti teatri d'c essai• o, come s1 preferisce chiamarli oaa1glor110, te.atri - cronaca, sembra. 11ato per soddisfare le es1ae11u di una certa u élrte • piuttosto s11ob1st1ca e certamente mondana. il ,< Teatro San Marco• invece nieg/lo s'instaura sul filone del teatro eo11cepito in sen&o tradizionale. No11 che le ambizioni ma11- chino. Basta leggere il car– tellone per vedere come da P1ra11dc/lo si passa a Dun– rcmatt attraverso Lorca. Sa– royan e Betti: tutti auton moderni attenti e impegnati nella problematica umana. L'impresa. senza dubbio co– raga1osa ria compagnia e fon11ata da gioi;ani e gwva- 11i~lWU) non s'appoggia ad alc1m 110111e solido, ha può trovato nel milanese u11pub· blico co,np1acente e ricono– see11tc. Il pubblico che la compagnia s1 11terita. et Pièce » d'apertura i e Sci perso11agg1in cerca d'un au– tore•· Ed e stato un piccolo ma autentico trionfo; il ca– polavoro pirandelltano ha retto per varie sett1111a11e. Ora il successo e stato toc– cato con « Nozze di sanaue • gru.st1fl.caz1one: « Tuo ftgl10 era 11 mio scopo, e non l'ho i11aannato: ma il braccio cùll'altro mi tra!cinò come 1m colpo di mare e m1 avreb– be trascinato con at sempre, sempre. &empre •· E' « fata– le• che. la madre ~1n9a il figlio alla vendetta, ma se altro sangue: sara .s-pano, non potra sortire nuova vita. Un doppio duello mortale lascera. orfane le donne a meditare sulla loro miseria. Benché violento e fosco il dramma. popolaresco nella sua essenza. riaenerato dal– l'arte non scade. maf nel– l'lmmoralita. c•è qualcosa di più profondo e di più vero che non lo squallore di certe: contemporanee: « Analde •· Da questo affresco trag1cis– swt0. della vita SI staccano poi, scOlpiU pe.r incuivita di colpi che incantano, due fi– gure di donne che, fennen– tate 1n bellezza, sembrano fiorire sullo stes&o albero della grande. tragedia antica. Molto conosciuto e. letto in Italia. Lorca, contrariamente a quello che si potrebbe sup– porre. ha avuto queste &ue « No::ze d1 Sanaue » rara– mcntc rappresentate pruso d1 noi. Ascoltate circa u11 an110 fa m un ciclo rad10- /on1co d1 rara bellezza, ie 11011 andiamo errati. esse co– sti_tuiscono u11a novlta per M1/a110. Lodevole, dunque, e. intel– ligente, lo sforw co,npiuto da, g1ovan1 attori del tea– tro e San Jfarco •· a111mati dalla reaia di Tullio Pen– doli. Fra gJ: interpret_ er- g:o Fantoni, lode\·ol:ss,mo nel carattere tagliente. ri– goroso, lucidissimo che ha saputo creare per il pro– tagonista, Sylva Koscina. felicemente a suo agi.o nel personegg:o non sol:anto leggero, ma anche sconvol • to e turbato, della mogl:e. Belinda Lee, in una del:e sue ultime interpretaza.om (sinceramente co struita s u efficaci toni realisti) e Al– berto Lupo, nella masche– ra incisiva e sofferta del sicario (solo un po· debole alla fine. quendo sembra non possedere sufficent'. sfumature drammat:che per l'uragano dei rimors: che lo prostra fino a terra EUITRICE IH:nt atlru:uta, tren• tennale uperlenu, es..ml~ m.a• no1-erlnl, poule, noHillt, roman• t.l, sani ,-art. pubbllc,moo , lanciando le open- merlte.oll. a condWonl di parlirotan- la,--o~ Sc:rhtre: L'.\J 1 PROUO UE1 !,lU Lungo THtro l\ r.UO\ --o, ?1, ,apoll. d1 F. G. Lorca. Lavoro della piena matu– •••••••••••••••••••• rita cùl poeta spagnolo, la critica Io Ila onnai consa– crata come opera tra le più degne. d'un gradino solta11to inferiore a « La casa di Ber- 11arda Alba~. di cui vi si trovano aia tutti i germi. Lorca, e stato detto, ha sa– puto Qui fil dra,nma risale al 1933 e. merito certo della co1ttpagnia d1 Josefina Dia:: e quello che ha rivelato il drammaturgo) liberarsi dal puro ornamentismo verbale di cui soffrivano le opere precede11t1 e tracciando una vicenda scarna 11ei partico– lari. ha _attrnto alla profon– da trag1cfta della vita. La sgargiante tonalitcl dei ter– mi11i poetici infatti non n. .!iulta più fine a se ste ssa ma &i piega alle-e& igen.ze dd te– • • • • • • • • • • • • • • sto; su~ puri nfle.ssi lumini– stici v111ce l'azione. co11 la conseguente risultante eh.e tl Lorca trageda raggiunae la ■ d1111cns1onedel Lorca poeta. Tragedia della vendetta !Ul sangue che tenta /'es,~ stem:a, o meglio trrigica bal- • • • • ~~11,~i,10cu~i t ~:so 1 ~~ggibes~ definita caratten~cu:ione di tcmpa e di luogo per vivere ■ nella loro carnalita accusata all'apice, una loro violenta parabola. Linearissimo d racconto. Al centro una ve- ~ic!':}t;h~d 1 ~f';:,a~~it~~od:f ■ • • • • • figli, aiurtto tI minore sulla soglia del matrimonio paven– ta. i,cr questo la sorte dei pruni due. Assetata di vita d~ q1~lla vita che solo st puÒ ■ r!ge11erare attraverso il ftglio nmastOle, la donna ha come • un pre.,entnnento che la nuo– ra ~1a apportatrice di lutto. E. infatti, per tma e fatale• leg_ge di natura. che solo il ~p;,tta 1 ~es~:~v:,::,e~~ !J~~ • • • • Tre secoli di civiltà e di poesia visti dai tavolini dei caffè letterari. POETI AL CAFFÈ del grande scrittore e saggista tedesco Hermann Kesten 416 pagg. - 11/ustrato - rileg. l. 2000 BOMPIANI • • • • • • • • • • • • • • • • • g1onio delle 110.:u, &·allonta– na col vecchio fidanzato. a sua volta gid -'7JOSato. Sola • • D • • ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ • ■ •• ■■■I

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