La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 13 - 26 marzo 1961

Domenica 26 marzo 1961 LA FIERA LETTERARTA Per una veridica ritrattistica det novecento * RTISTI 11 1r JL 1f * Salviamo -1a nostra f cci a Fe,leltà di Brune, Rosai Si:11110 intenti n sfo,elin– rc. :i.mmirnndo. la J?ranclc monografia su Rosai cura– ta <la Pier Carlo Santini.· dopo anni di studio. per la ca!-a echtricc \'allccchi (Firenze. 1960): e ci an– diamo còndncenclo che. sia per la non infanflli– chita serietà dell'esame stilico al quale è stata !-Ol– toposta l'intera opera del pittore fiorentino e sia per e il rì,eore critico. la com– piutcna delrinda,Einc. la \·astità e reccellcnza del– riconoe:rafìa ,. detta mo– nografia rappresenta real-' mente e una delle massi– me testimonianze resC' clnl– l"cditoria (e dalla critica) italiana alla pittura con– temporanea de 1 nostro Pae:-:c ,. Per quel che ri– cordii11no. un simile l,ivo· ro e di revisione. di rico– J?nizione e di recupero,. non era stato ancora com– piuto per altro nostro ar– tista del Novecento. E non che ne manchino di meri– tevoli. '.\la non è sulla ,·ali– dità di questa eccezione che ,·ogliamo soffermarci. Spetta ai critici d'arte va– gliare e soppesa re la for– mazione. evoluzione e va– lutazione del lingua.e:~io pittorico rosainno. ,li rato le somme. Un folto ,R"ruppo cli quegli autori tratti fu dipinto negli anni della j?uerra e !"artista vi colse. rispettando le co– stanti somatiche. e tutto un ,'ario e commosso erom· pere di affelti che s1 po~– sono facilmente connette· re con la !-ua condizione di rinnovato. totale impe– gno umano. L"uomo, lo uomo Rosai era solo: di fronte a se stesso. a tuttn la sua vita lontana e re– cente. e non aveva nitro modo di vivere che quel– lo di interro.earc. di c.iu– clicare drammaticamente se .-;tesso•. E siccom<' non manca,•a di coraggio nel mettersi a nudo. la ri– sPondenza al vero. per quel che ricordiamo. è cosi ben salvaeuardata che. in una futura costi– tuenda galleria dei ritratti di artisti e scrittori del :--:o,·ecento. l"effiefo di Ro– sai potrà ,·eritabilmente rimanere affidata all'A1tto– ritra1to del ·35 o. se più piace. per il ra.eeiunto Co superato?) e punto di mas– simo tormento e di ten• sione tragica •. a quello del ·so. Tuttavia si con– sideri che di uno dei tanti autoritratti. datato: 1947. e soverchiamente demoniaco. lo stesso Santi arriva a domandar,i: e E' questo il voho di Rosai stesso> ed a rispondersi che non si sentirebbe di assicurarlo. :\ta è soornttutto per i Yentidue ritratti deJ?li ami– I * rini e il fllolo,1i:o Contini furono propriamente co– me li ha visti e i.cntltl ed effigiati il tremendo Rosni, quac;i condannnncloli a ri– maner bloccati in unn monumentalità estrema– mente tipologica. Ed Un– garetti dovremo ricono· scerlo in quello. obliquo. dipinto dal Rosai nel ·51 o piuttosto in quello di Scipione? E di Soffici chi non preferirà a firma di Rosai. il dise,1?110al qua– dro. per la risentita vi– vezza? Dall'introclu;.ione al w talogo della 1110\lra di Bruno lfo.wi (Galleria ru• 111,ma II C amino} ,,cr crmcesMm1e dc/l'a11tore, c:rrtico d'urtc de Il Po 110l0 ,ti .SIIAl1l,HJ G/11 ltl/~/;/,/ tendo a meno di prenderle sul scrio. crederanno da\'· vero ... Per J:::iunta. nl"l '55. iden– tifìcando più che mai e la pittura con la \"ila. con lo scorrere fisiologico del· la vita. quasi•· Rosai di– tlinse altri trentotto ritrat– ti di suoi amici noti e ignoti (cfr. Santini. 204- 220). scelti fra quelli che incontra,•a per caso o coi quali s·accompagnava e nelle lunghe veglie not– turne>. E altri ne dise– J!llÒ. Sarebbe utile pre· cauzione riprodurli e di[· fonder) i adesso che si è ancora in tempo. occor– rendo, a commissionare nuovi ritratti. Perché un ritratto deve. innanzi lut– to. assomigliarci nel di dentro e dal di Cuori: e noi non saremmo dispo– sti a certificare che. per esempio. i quattro citati amici. i poeti ::\Iontale e Luzi. il narratore \"itto- Al lavoro. Si cominci la cernita per il gronde me· da.eliere artistico-letterario del Novecento italiano. Noi offriamo gratis la nostrn consulenza e la ,5!arantiamo veritiera ali· esLremo. se non lusinghiera. Per so– prappiù di documentazio– ne. ricorreremo anche alle testimonianze scritte: e a tal uopo le verremo ri– cercando e racco.eliendo. Al lavoro. Si salvi chi può. tra i tanto scaroj!nati omi– ni di quel fiorentinaccio d"Ottone, Murn la rcnha, mutano w:Ji aspetti Sloricamcntc dcci\ivi e quindi anche pittoricamcnlc alluali dcll'unic•1 e infinila realtà, ma la fun,ionc '><Xi:t· le del poeta e dell'ani,ta, an corché non ricono\ciu1a. ri· mane pur sempre unu sola quella di rawirnrc e di rin-. no\·are il c;.cnsodelle co,e. E se si dice • il senso delle co– ,c• è appuflto per non dire • il piacere e la bcllcna del mondo•, come sarebbe ')Cm– bra10 carrello aflèrmare fino a una cinqui'lntina d'anni fa ben sapendo che il 1cmpa dell'edonismo è, anche in ar• le, finito. Misconosciuti o celt:braU a ragione o a torto, condannati alla pena dell'isolamento e del '.'>ilenJ.ioppure a quella da,·– ,cro capitale della meiamor– fosi in un .'.imulacro cui sa– crificano idolatricamC'lltc' gli agenti del successo pubblici– tario, nell'un caso come nel– l'altro i pittori rimangono de– tentori di un Potere miste– rioso: ci insegnano a \'edere le apparenze (e a partecipa– re della sostanza) della reallà naturale secondo quello che essi, con i loro occhi, pene– trano prima e meglio degli i~l~ii .• 1 lr~~~!t: ~~:~r~'~1~g~~ ne piu o meno .stregata dai condi.rionamcnti ~no dunque prnprio loro, i pittori ... Per– o,ua'iori occulti• di \'Crita, per buona fortuna Ripetiamolo con Apollinairc. e ripetiamolo -.en1.apaura dd le complka,ioni decadentisti t:hc che un 1al concetto com– porta a -.uo ri~hio: ,,scn,a i poeti, ,;cnza gli anisti, gli uomini 'ii annoierebbero pre– c;to della monotonia natura– le•· Vedete. i pittori ci sai– , ano nientemeno che dal vi 1;0 pessimo della abitudine {magari per attrarci nella non meno vizio<,a abi1udinc della pittura). Il mondo senza di loro sarebbe a ogni modo piu povero e più Lriste... L'idea sublime che si ha dell'univer– so - continua appunlo Guil- ~~l~:1i~o ~l~~ai~ P~~~ipit~~ rcbbc con una velocità ,·cr– tiginosa. L'ordine che appare nella natura e che non è al- 1ro che un effetto dell'arte di– leguerebbe immedia1amcn1c. Tutto ripiomberebbe nel caos. Non più staij:ioni, non pii.I ci– \"il1à, non più pem,iero, non più umanità, non più neppure la vita stessa; e l'impotente oscurità regnerebbe per sem- prc. J f)(X.'li e szli arti\li dc– termin.tnr, (i:liuni in,1Cmc con ii!li altri l'immagine della loro e1à e docilmen1c l'a\'\cnire !'li modella '\.C'Condo la loro sui- 2<.-stiont-•· Il fuoco di quc t.J enuncia- 1ionc di prin,ipio ccntr.s ~n– ,a dubbio un luoeo di \.arie- 1a. A Bruno Rosai, ad ~m• pio, è capitato di c,perirc a proprie spcc;e (o..,sia nel mo– do mia:liorc, se non unico, di fare espcrienJ".a) la validita della leHC per la quale iZliar– ti,ti insegnano a&li altri a ve– dere e a scoprire le co-..e . ,,Gli altri•. nella fattispecie, hi.ln no pre!.-0 per lui a un certo momento la figura dei propri padroni di casa: la bella e \CCChia ca-.a fiorentina di \'ia de' Renai. dietro il Lungarno e acco~to alle rampe del pia1:• zale M1chclangclo, la Ca'ia che Bruno Rosai ha abitato per ~Jcuni _decenni e che gli si e cos1itmta come l'occasione necessaria del suo SIC!S\O mon– do pi11orico. La pittura di Bruno Ro– ~ai. difatti, è per gran parte una cosa sola con quella par– te di mondo sul quale <.iar– facciano le finc<.1rc di Quella casa. Una • monade • Jcibni• ziana, più che una ca,a. Per• ché la pittura di Bruno non è LA /)ORRJDE1~TE DISPERAZIONE DELL'ULTIMO DELFlNl * Poesie della fine del mondo * Delfini ha fotto centro rhc una v,rta dt ,arian,me continua di quel scrrau, pa norama di p1c1ra munt1a, di 1cvoli e di icrde - ..Jlxrl ,e1- 1i finestre u:,rtili - e l('lf)ral ltJtto della ~. limpida e fonda in\iemc. che quelt'ar chitettura an i,a e deu:rmina. Ora bi'iOj'.Jla apere che. quando Bruno Rosai comincio a dipingere, quella casa diceTa poco o nulla a1 suoi proprJe .. rari. Es~i <.iacconcro solo col tempo, e molto lcntamt"nte, di quanta ricchC7.7.a di ciclo di \'Crde e di architettonico spa• 7io ~,;a cefa<,sc; e se ne a.e cor,;ero appunto attra ... erw i dipinti che ,·ia ,·ia essi a... cva– no occa,;ione di ,·cd1.Te in qualche mostra o maiari nd• lo ~ludio <;ICS~ del loro IO• quilino pittore. al quale co– minciarono a far delle v1 ile '-Cmpre piu frcquenli. • Pc· rò ... •• ammettevano doPo e,. .,ersi riempiti i!li occhi di qualche nuova immagine, do– H!· la salda 2eometria delle ma,;,;c murarie '-i ~raCC'\a nel 1encro splendore di Url.i fi'l– ..,as1agione interiore. E si af· faccia\ ano un po' turbati al ~~n~id~:a~;: S: ~~!:~1a~ no piano qual~a di nuoH, rn brcYe, av\"enne l'irrcpa rabilc ( senz.a alcun incidente, beninteso). Xon po1cndo Bru– no Rosai cambiare né il ,,mo-– do • né il • mondo • della "' I.la pittura (quel mondo limita- ~j ~n~nfi,~~7~~ 1n~~:~I~ quando non sia <.C ruttamentQ manierato e sistematico di una Ln)\·ata), né potendo egli, d'altra pane, impedire ai suoi ~~~r;> 11 i~ d!rr~:r ;:;nihd~~~~~ li. frequentatori <.empre piu amichevoli e assidui del suo studio e perfino collezionisti della sua arte. il trasloco ap. pan·e inevitabile. In ,·ia de' Renai. in quella cao;a un lem• po cosi poco apprezzata. ci ,ollero ,·enire a s1ar loro. i proprietari: e a Bruno Ro-- •sai non rimase altro che cer– carsi un'altra abita71one. La quale, neanche a farlo appo– sta, sembra ormai la ricostru– zione • come e doy'era • di quella ,·ecchia e indimentica• bile casa della sua fanciul– lezza e gio, inCZ7.a;o almeno così ~ppare a me, che non o:ono immune dal \·izio di far m.ag~ io~conio.dei paesaggi di– pmt1 d1 quelh .. ,eri•· Ma il pittore stesso mi conrerma d~I resto . in questa impres– sione, se e ,·ero che nei suoi quadri si riscoprono. , aria ti ois:_gi da una sensibili1à un po' piu aspra e pungente, direi risentita, gli stessi muri. srli stessi letti, gli stessi cipressi. Forse mi si perdonerà la banalità di questa cronaca di uno sgombero domiciliare. unr, dd t nt1 he av,eniw., !lini 11,ornu in tutte le parti del 1rn,nd(>. . \1.otquald J)l'1\Cr<t "''''ria 110n e for-.e im,i~ifi– c,1n1e per quanlo puQ \Cm• hrarlr,. A me pare c1nn che k"n.t a. '1-PIC'1'are, ,on ~pii cità v,m1n1.cn1c. quakos11 d1 JT)(Jllovrio: r c.ioc che la p1t tura di Bruoo R~i e nma– sta doc.rlmcntc lci.-ta .-lla re– ctcha anlica dcli-, ua 1<,pira- 1ione qU<Jl1diana, .-1 mori. a1 !Clii e asrh .-Iberi dì una cr,n– clu "' acometria. E'i".t. doT>'> tull,J. non e ..tJ!tanro :. ~":f>– rr,~lria iramm.tlinle inda~M>– Cltthile per chiunque da Oi'Tii buona opera/Ione piflorica. ma quaJe<r,..a ancorct di piu • e la srco~tria_ addirittura scn,~ la quale for"'C Firen7~ n,,n \élrcbhe piu fa ciu., che 1u110 il mondr, ama o ricorda di a\erc amato. Puo dani che la p11lura di Bruno RC'J"al i n que -;to noo nuo,o espatrio oc.ca- .,onale a Rorna. s'imballa an <.ora n~ n.·M dui di quelle r~i,ten,.e 1.he dappertu110 m:sr1 si p« rano contro aii .ini .. ,i riméi ti irriducibilmente fedeli alla forma e allo spinto p::n.ico-– lari della loro terra.. Egli e uno di Jt')ro e .wlo ,;;,.t1ra ..erv., J'~tte-na di qucsra re tillll')– nian.za ha ccruto di -,hare - io cre do riuscencfo,.i - il 2ra– nello d'oro del '.WO 1aJen10 insieme e.on la 'iUa d11ima di pittore int('2 ralmcnte imoc– p,ato nel proprio l;n·oro. P•JO dan:i comunq~ che esdi dch• ba fare i conii col :,e::<,o di c:eni p~iudiLi: tro,·erci per• fino logico che co<t fo<;,;e. in un tempo nel quale I.a ch1a– r~ _e jI preci<i? ri~ne del– la c1nlta fiorentina continua– no a ~sere cosi mal traduci– bili nei valori correnti della cultura al1a moda. La pit111--a IO'iCana, forl>C,non e on:i che un -.eme sollo I.i terra Tutta,·ia 10 non potrei pre– ~ntare que5ta mostra con la onesta franchCZ?.a che si ron– , iene ~I mio amico pittore, <;,e non ncordando alcune delle componenti psicolos;ic~ e 'lli– lisuche dell'ambicn1c i;i:elo-.o e as-.on.o nel quale Bruno Ro-– ,ai 'ii è formato e ha la,ora10. E' ormai risapu10 aura,er-0 quale lunga e.d es1enuan1e di– sciplina ,;ia maturato. duran– te un periodo piu che ,ent.en– nale, l'eserci1io pillorico d i questo anisra. Gli umori ar,– pumo .. risentili• di quC"iiti cuoi recenti dipinli ci dicono di una pazienza macer-tnte che è, di per se. una note\·o– le Je7Jone morale. Per Bruno Rosai nulla è semplic.e e faci– le. tutto fu e continua a cc– .;.crc -.offcna complicazione. Il toscanismo di maniera ,·ezzosa e iraziosa n')n ili appartiene. E' sofferta complica,ionc l'al– mo,;ferica le,·ità dei cuoi cicli. che sembrano quasi ,c!are prccariamen1e, con mcdi;:i10 .sfono. ii nero terribile e oc-– ces~fro del loro colore .scien– tifico. Dal canto nostro. Oltone Rosai l'abbiamo registrato. ma .. !-enza miticizzarlo al modo·dcgli amici dell"Uni– versale, come il libero e corrucciato autore di quel Vecchio autorilrntro. sotto il cui ceffo. nel ·51. ristam– pò. sempre all'inse.e:na val– lccchiana. i suoi tre rad libretti del "19 (Il libro di un teppista). del ·30 (Via Tosca11ella) e del ·32 (Den– tro la auerra). con la .Eiun– ta del Barcagtio di Cia– rafJo e del r salotto di ricevimento, due pezzettac– ci oalazze::chiani. sfiorenti– nee,2:ianti alla brava. ri– masti dimenticati in Ln– cerba del 15 luglio e del 15 novembre 1914. Un buon libro. e tioicissimo di qùel periodo e di quel gusto toscanaccio. come fa fede la lunga bibliografia critica. che si mise in moto il 2 novembre 1919 con un'affettuosa testimonian– za del t:oetaneo e conrio– nale Raffa'ello Franchi e che accompagnò e conti- ci pittori. ooeti e ~crittori. Anche uno scrittore che razione. mascherata dalla continua a tradire, stando che dal ·39 al ·43 venne ha famtharJtà con l'ironia. beffa o dalla giocosa be- dall'altra parte della poe– clioine:endo dentro mima· e sa nascondersi nella sa• stemmia, e il poeta diventa sia, la vita. Ma Delfini ama scoli cerchi di tela dai piente arte del gioco. puo un assassino. ti mondo fini- e ~rede n~llo spirito. H~ ,·entuno ai ventitré centi· un giorno essere sconvolto sce perché lui ha ammez- scritto versi i:,er acce~tars, -metri di diametro: è per da un evento ostile alla sua zato troppa gente. Il poeta che è stato lut a soffrire e l'effetti,·o e n0vec-entismo,. umanità di uomo civile e si accorge dOpo di non aver a maledire. E in questo ma. di quei e tondini•. quan- reagire nella forma più ucciso mai nessu~10, e _nes- ledire c·è ancora _1;1nvelo d1 tunque preceduti e oreoa- spontanea e libera. suno lo ha mai ucciso•. amore. quello p,u segr_eto, rati quasi tutti da dise.e:ni Certa poesia nasce anch~ s.em! Jra un gio.co di s!tua: quello che. pu_r \:>estemm1an– tra biografici. aneddotici da una O più ferite. Ma si z10111, mentre, m realta,. Si do, ,sa che puo perdon_are. E e documentari. peraltro tratta di ferite visibili sol- tratta. _ sen:ip.re, . almenc_> fu:-,- se l uomo ha sofferto, 1~ poe: esec:uiti durante e unt> tanto in un linguaggio che c~é- Si ~ v1v 1, dt tentati _0!!11-la, us1:1Cru~ndo della l1berta strana pausa o rallenta- vuol continuare- ad essere c1d1. ~1 natur~ ~etaf1s1ca. conf~ntagh. ad honorem dal mento della vitalità crea- scherzoso. mentre, invece. Delfm1 ha subilo I oltraggio destmo, s1 scopre forz.a tiva >: è per la orrenda può trattarsi di un urlo. una da parte di una millesima spontan~a e canta come puo: patibolare ricordanza che sorta di tumore che lenta- componente questo universo senza ncor:ere a freni d1 alcuni d'essi potrebbero. mente scava nell'anima. assurdo· ma vuole liberarsi, s~rta. Brucia la su.a espe– esoo5ti. tramandare de I In questo clima ~i !onta- medica;si con la poesia. !~~~f ~ra~~~~s~~=n~ocot~~: ~!~n~~~~{~ ~Ol~n~ii~ L~~!: na e soffocata ~elus1o~e. so- Dirà infatti. sempre nella te le oscenità reali, indicate e Vittorini (i quattro qui no venute fuon, quasi cor_n~ premessa < Il poeta vuol be- sempre nel punto in cui la ----------------------------------------– riprodotti). che conoscia- ~n:e ~t~~:o. !fell! p~=si~~!~r~ ne al passato. Vede u~a ~emoria freme e singhiozza! mo e che. se pur non sono fine del mondo,. (Edite da Bambina con una ros~ m c1 danno un quadro vero dt dee:li Adoni. eiuriamo che Feltrinelli). E' un pretesto mano. la quale portera la un mondo. c?rrotto e corrut.– sono di iran lune:a più che pu? i:i,ascondere la fine s~~vezz.a nel mondo che è ~~e.siDr~~~~d~r1o:!~ er~ i 0 o~ nua ad accompaenare le stampe e le ristampe di quel mucchietto di pa2:ine fin oltre la \'ila del loro ane:~1stiati~simo autore. ::\la non e nc,ppure su Questo particolare aspetto della sua contorta perso· nalità drammatica che de– sideriamo intrattenerci. E ancor meno abbiamo in pro,2:"ramma nuove misura– zioni. un tantino più pro– porzionate. della e fettera– tura,. di quell'addannato popolano in continuo spa– simo. nella pienezza di oini suo atto. pel' cercar di raggiun,eere l'c essenza irrag,eiungibile della vita•. A dire il vero. nello !-fo,5!liare la grossa mono– ,2rafia e nell'osservarne le 523 illustrazioni (suddivi– se in 50 tavole a colori. 160 tnvole in bianco e ! ~~~r ::; ~~~;;~~z~oon\:~~ .e-rafie. facsimili e docu– menti vari). non abbiamo saputo sottrarci alla su.e:– _gestione pittorica del mon– do di Ottone Rosai. E so– prattutto dalle a,e:,e:ressive imma.e:ini delle sue trava– gliate creature siamo ri- . masti colpiti. Ma poiché, secondo una .eraziosa bou– tade ricorrente dall'Alica– ta (Ruota, dicembre 1940), al Pasolini (Officina, apri– le 1956) pare che la mi– sura ·costante di o.e:ni no– stro interesse critico con· ~ista nel constatare e l'ap– partenenza o no di un au·tore al novecentismo>, ecco che. stando allo scherzo. ci siamo delibe– ratamente attardati a ri· scontrare la rispondenza o no al vero. al reale. al– r o_gnettivo. a 11' autentico cnovecentismo> di nostra documentata annosa cono– scenza. accettabile o ricu– sabile nei ritratti di alcuni amici scrittori. A comin– ciare da.eli innumerevoli e incalzanti autoritratti del– lo stesso Rosai. Ma su Gli autoritratti di Ottone Rosai ha .eià in– terloquito Piero Santi (Ri– vol11zio11e, Firenze. 1943) con una partecipazione che non si può maj?giorc. sceverando acutamente il naturale e assoluto senso doloroso. che è in lui Ro– sai. di e non poter riscat– tare il peccato>, mentre e la gioia. se vi è. esiste solo come nostalgia •· Inu– tile tornarvi a msistere con la lente d'ingrandi– mento, di cavità in cavità. di soleo in solco. Eppoi. da allora, lo hanno già fatto in molti. Adesso il Santini ha, per tutti, ti- DOMENICO MANZELLA E IL FASCINO DELL'E I TE,ìZIALI .1/0 * e belli•= è per la tenden· della g,ovmezza, la fine del- g1a fimto. li poeta non ere- • h' l p u zinsita di quel e novecen- l'amore. soprattutto quanào de più in niente perché non vece rn en.er~ zza: _ . • ti!-mO>chestiamoinal- ilmondohatentatodidi-ne vale più la pena. ma cTe~o~1ss1.~ng1orno,.10 na passione !arme. Forse .Rosai si è struggere. o assassinare. co- nello stesso tempo vorrebbe te lo d1ss1: / Sta. tutt~. m ricordato di Quel che. un me direbbe lo stesso Delfì- _ quello che può cap1tarc1 . / g-iorno. gli fischiò nello ni. la poesia che è nelruo- che tutto nsorgesse e il. Io t~ .lo dissi prima che tu per orecchio qualche amico mo. E' un modo per dimen- male (ce_rto male) non ci i':tr1st1~si / sempre te I.o dis- L'editore Ceschina ha pub- critico? e Esiste una cari- ticare momentaneamente il fosse l:131 stato .. Pe: ~uest.o s1 / prima che tu morissi. ; blicato in questi giorni il * calura che caricatura non proprio destino, e illudersi cerca 1 .col~evolt.: h 1dent1. ~a se c'è u:1 dio sta pur «primo vero Ubro di lmpe• è. ma oittura del carat- di scherzare con un mondo fica e l.1 mmac.crn> .. 11~ s1 sicura/ che intercederò per b~:!."p~~s~~'!1e;~;ov~~~!.elLa~ tli fl/f1-l.l f ESCfJ Glll!!,I tere in un clima di fan- che si nega allo scherzo pro- tratta di u~a m111acc1a b1an• te anjma impura! / L'amo- vicenda, ambientata a Mila• tasia >. Nel qual caso... prio perchè esso stesso è ca: la poesia. re se dio c'è non ha mat no. si svolge in due tempi. ComunQue. C per la fe- uno scherzo. In tutto il libro ci sono i fine>. Nel primo i personaggi si deltà e per la verità di E la parte di assurdo di segn! vi~lenti. di questa mi- La bestemmi~ si è fatta f:iii~c~~~"'l~~igman:fi~'r~ 1 Ìlg"o1~~~ una siffatta iconoj?rafla,ar: queste poesie, nate in un cli- nacc1_a. bianca. par?le come do.lcezza.- Dall'm[erno, . che passione. Nel secondo cerca– tistico-letteraria che sol· ma di sorridente dispera- f1;1lmm1_che scoppiano nel sc1Upa 1uomo e la poesrn, è, no di svelar si. c onsapevoli lecitiamo fin d"ora ~li inte· zione è nella disperazione c1~lo d1 una terra maledct- salita, per un attimo che della. neceSi> ll.à.di una vita ressa ti a correre ai ripari. dell'uomo maturo. sover- t~. p~role che fanno ~cem. può essere anche la eterni- .. pulita». Tra I d': 'e tempi, ~ pro,·vedendosi di qualche chiato da una recente O re- pio d1 una donna eh~ e v~- tà dell'amore, la verità. E' segnarne .una s~ttil_e Un~~ ~1 ritratto che non li trasti- mota sconfitta interiore. nuta i:neno al suo d~stmo.: ri- una verità rara. una verità ~f":i~rc:,;~~~:~ ~:e.iln:1~!c1:~~ guri e addanni troppo. Raggiunto tale stato. si vu0- s~te sulla ~urpe al1enaz1one ~he salva e colloca l'uomo tra!:!edla. è un po· come il Peccato non poter qui ri- le ad ogni costo vedere ~ 1 un ambi~nte uman_o eh.e m alto, dove il poeta. quasi «deus cx machina"" del tea- stampare i quattro. e ton- sconfitto chi ha tradito. insozza la v1t3: e tradisce_ 11 orgoglioso della sua purez- tro antico. ~~~i :· ri~~~·ta::· sos~gP~f:I'e~ Da questa condizione di c;iore C?me si può ~r~dire za. può infine ammonire: dJt ~t~rla. è condensata .. fin renti e miJ!liori del ritrat- rivolta. a)~a preghi~ra. il ~~s~::at;a~~~;e t~1~/ ~ne:~i < _Han suonato alla porta: fami~~~! 1 i~ i~~a~~~g~~~~zf~i~ to. :\la i posteri? Le opere passo e. p1u ~reve ~h quan- viole~tì come la verità· ca- mente ordini per noi gi. «lo zio,. lasciata la moj!:lie d'arte s?no fatt~ per du- to Alt~~fn~oo d\m:U~!~~a~~~pe. sti :ome i sentimenti.' [ru. . (comanda,iti. x~~~:anl~:.er~t°o:;-~ioaB~~f1~~~ rare: e I oosten. nnn PO· stati. a .sançue;. atonal. 1 co- Niente ordini per noi qui con la fidia Clara. Qui incon- 1 me 1 s10gh1ozz1 che mler- [del cielo>. tra il suo primo amore Fla- •La11· 0.ea um bra ~:f;t:~~.i;;.~:~:;i~~;,;~ (Contirnla da pag. 4) dell'immediato e dei c:0111i11ieu1.:?. Il risultato ultimi:? \;°n~ ~quilibrio ineffabile che confer!scc alla _parola_ ~•~1111ca11 incerti ed indetermi1:ati e eh:: configura le .1mmagm! m c~mi– oo~i.t.ioni di fattura cl.issica, euu~ca, .arcaica.- Fuon dall_og: gcllo e fuori dr.I ricrirdo (cu i ~ulta v1_a _..:ont1!1uam,ente Cl ~, richiama) questa poetica è il pn.mo rip1cg3;rs1dell ~omo che de!.idcra riccmporre un mondo ]Ibero e fe.hce. Poetica meta– fisica dunque, !1iente aflall_o.da anmgu.irdia. anelante a tro- \·are una soluz1011ealla cns1. . me. / o cara N1sa, lagr1me abituali del cuore dell'uomo e del cane ·'/ fin tanto che la memoria del poeta avrà un corso, / questo verso do– loroso e sognante della gran– de Luisa / sarà pur sempre la nostra cara divisa•· Si tratta del e verso do– loroso e sognante> di Loui– se Labé: un verso che com– prende la vita e la morte dell'amore. anche quando lo amore ha scavato le sue ca. verne e in questi luoghi, una volta sacri. ha spinto il poe– ta a maledire e a maledirsi con parole che ricordano sia la dannazione che la sal– vezza. una nuova collana di documenti e testimonianze nel campo della cul– tura, dell'arte, dell'informazione Eisenstein Apptmti di un regista via che ha due figli. nati da un precedente matrimonio, AJdo e Lucia, e si unisce a Lei. convivendo nella stessa casa. alla perilcria della cit– tà. Da questo amore nasce un altro figlio Maurizio. il ra– e:azzoche si uccide e che. con il suo pesante silenzio. ,•i,•e drammalicamcnte in una sen– timentalità allucinan1e nel profondo dell'anima. In queslo intreccio si s,•i– luppa la tragedia che Manzcl– la ha il buon j!Uslo di non precipitare ma di far crescere lentamente. Tragedia che si respira nelle lun~hc medita• zi.oni di Aldo. figlio di Flavia. pittore. che osservando an– noiato. analizza. angosciato. in un bianco e nero. senza toni caldi. fa storia sua e dc- Quanto poi questa lmea ~in cnginalc, quanto sia_ ~utoc; ton3 e libera da influssi, è discorso che t~ca da vicino 1\ problem:1 più w:eneralc relati,o alla form:mone. de\l.t lette– ratur.1 italiana. C'è da chiedersi - a •~I propo,;110 - fin~ a qual punlo si~ ,era la tesi seco!')d" cm la 1.etteratum na.t10· nate è in soc;;tanza la sommatona delle vane lettua~ure re– ~ionali. Senza :l.ubbio il più interessante :ispetto d1alet11co della nostra Je11eratu1<1. consiste (come acutamente osserva anche Contini trattando ~lcl Dolce Stil Novo). nell:l cotlabo: razìone che Jc: varie regioni hanno ne\ t~mp1 auuato ~I ~1 là delle anguste front•cre- polit:chc. Co~1cché 1~ esperienze provinciali e regionali furono sempre, ed_e,;scnz1nl!11<mte, un contributo di Patura psicologica e sociale. al p1u grande discorso unitario che 1'1 talia è andata continuamente _allar– gando dopo la lezione dd Pe1rarca. In ~ues10 ~cnso le lu!ee e le poetiche regionali escono ,cmpre d~1 conf)m geOi!!'3fiC1 J?er espandersi, fondersi, esercitare. un'a1.1nn1:;d1 osmosi .. realiz– zare un'unità chiaramente dcfini_ta, dne!11re -:--por: dirla con 11 n termine di Anceschi - un s11nbolo m cui s1 riconoscano ori[~ili~e~~~;~I~!n~~n fa ecc<'?ionc a questo p1:ocesso: d~I Delfini bestemmia perché vuol continuare ad amare. E lo confessa con parole che possono scandalizzare soltan. lo coloro che non fanno un uso corretto della loro in– nocenza e sono sempre pron– ti a barattare, con la ipo– cristi3 del fatto, < les rai. In questa raccolta di scritti, che conservano il tono immediato dell'annota– zione, Eisenstein ci parla delle sue esperienze, delle opere che ha realizzato - l'Incrociatore Potemkin, Alessandro Nevskij, Ivan il Terribile, ecc. - e anche di quei film (come Una tragedia americana} che non gli fu possibile realizzare. Gli schi1.zi originali di Eiscnstein e il materiale fotogrnfico ac– crescono e sottolineano l'interesse del volume. triangolo umbrr, esce a ritroso ,crso J.e_opard1, Cardue;c1, D'Annunzio e Pascoli, t collabor:i ad una ideale prosec:uz10- ne <lelle esperienze di Cardarelli, Montale e çamJ?ana .. I pocli umbri mirano a farsi etruschi,. sentono_ v,vo 11 des1_– dcrh:i di aftacciaNi al Tirrc.no. e ritrovano m Cardarclli, Sinisi;alli ed Ungar.:tti i leiai:ni p_il1. forti e le più accese con– cordan7e. Non solo: perché 1n ,1nu del generale senso poe– tico dei nos1ri giorni. e.liquesta poetica metafisica e di que– s1c sforzo per uscire dalla crisi l.'artccipano poeti non um– bri che dell'umbro hanno però vivo il sentimento ~ell~ p1- J!rizia e del contrasto interiore. Si possono :td esempio c11a1:e Bartolini, Gallo, Luzi, Cimntti, nei quali !l drafT_lmad~ll'~nt– ma tro,•a soluzione àltraverso la mcdirmonc d1 11n 111d1Jfe– ren;,,it11o che con1inuamcn1c cvol\'c \'erso un dato oggettivo e p~ti~ll di natura non immediata. Per intendersi: l'irrive– rente e la morte dionisii1ca di Cimatti, il fremito e la dol– ccz::.a estetica di Luzi, .la pepita d'oro di .Bartolini, la favQla. e la musica lontana d1 Gatto. GAETAN'O SALVETI sons du coeur •· Questo scrittore civile e antico si è divertito a sue spese, dandoci un rilrat– t" violento, grottesco ed amaro di quella che avrebbe dovuto essere la sacra av– ventura dell'uomo. A una certa età, il dolore si fa ghi– gno. Le lagrime sono anche parole nere. Il ricordo d'una felicità. balenata e distrut– ta, trova la sua naturale an– titesi nell'immagine oscena che indica chi ha tradito e X e 152 pagine, 41 illustrazioni f. t. Lire 2000 Chi desidera ricevere pcriodic.1mcnte i cataloghi indirizzi la richiesta a: Schwarz editore -milano . 4, galleria di via umone gli altri con una partecipa– . zlone fana più di gioco in– tellettuale che di sentimento istinti\'O. La stanchezza, il trascinarsi senza un ideale. la mediocri– tà di una situazione nella qua– le l'im~rog:lio !a compagnia alla noia ~no gli elementi che formano i pensieri di Al– do come una nebbia latttga– nosa e traslucida. E non solo di Aldo ma anche degli altri famidiari: Luigi. Lucia. la stessa Fla,ia sono dentro questo clima: sembrano dei fantasmi che vanno e yengo– no. muovendosi. ora tristi ora lieti. sotto le luci opache dei lampioni sospe~ nell·ana. s1- mih a pallonc1n1 fosforescenti che un qhto di vento baste– rebbe a librare oltre fa ca– ligine. E questo clima resiste al• !"improvviso arrivo di Bruno . Il figlio di Luigi, lasciato in Australia e venuto in Italia per tare del cinema. Sembra che rarrh•o di Bruno debba sconvolgere la statica Immo– bilità delle cose ma è solo il– lusione. Le cose riprendono U loro corso senz·anima: racci– dia si lega alla immoralità senza !i!usto. il vero non si ri– conosce dal falso e Aldo con– tinua con i suoi amici a di- ~f:~~~i ~~ti:l~ 0 ~ec~s~:~~71~ col vago miraggio della s1ste– ma:1one futura disegnando 6- -:::urepornografiche pe.r un li– braio e copiando quadri per immetterli ne.I mercato come veri. Questa situazione è. però. S:<"om•olta dal suicidio di Mau– rizio che. con il suo silenzio. aveva sempre condannato. con fermezza e forse anche con dignità. l'ambi~uità e U vivere senza passioni. La morte di Maurizio - e. pur• troppo. Manzeila non riesce a darne nel suo libro una esat– ta e convincente spiegazione P una valida !1:iustificazione - pone interro~ativl sviluppa ansie, apre l'animo \'erso pro– spettive nuove. Aldo Infatti comincia a intendere il valo– re della Fede (lo scrittore ce lo dichiara apertamente nella scena della chiesetta di Lu– jl'.anoquasi alla fine del libro); Bruno parte da Milano. la– sciando Lucia della quale si era Innamorato; Clara si tra– sferisce a Roma dove si sa– rebbe imposta nel lavoro col suo senso dell'ordine. la sua meticolosità. la sua energta e lo zio e la madre. a loro mo• do. rimangono fedeli al loro Ideale amore. La vicenda. cosl. si co nc.lu• de, i.o una serenità melanco- • vivere nica. dominata da una morte \'iolenta, pesante come U!l rimorso. e crudele come un rimpianto. .I! tema che lei::a i persòna::- 1:ne la mancanza di urt'un1ca pa.u1one. tale da dare uno ·copo alla ella. A.ldo. i SUOI amlC! e la ua di!eraz!at:.i ra– m1glia non riescono a uscire dal conformismo nel quale ITO\'ano rifui;io: si trasc1na!lo senza. gloria. incuranti e in• capaci in un dest:no senza eroismi. pieno d; solitudine. ~;,n~esu~~ldf:c~fdMa~~~: il con:o nuovo del destino è ~ncora abbozzato e appena si mtra\'ede. ~lanca la canea n– t~~e. la consapevo!ena di una l'.:-ui:enza morale sebbene l"i.n– qu:etud:ne cominci a circ,111- :_;e:a·n;00d1 i·~"o1~:;;u1~"~ 0,: l occasione pstC"hic'a. i\Ianz_clla pro:prio qu:. io una esigenza d1 eo:;e nuo, e maluado la buona \'Olonta: non rae.~unge il tono ~iusto capace dt immettere. nel suo romanzo. u~a prospetti\'a ~lvatr)c~ e rtparatri_ce. I per• sona~i::1si sentono d1vers1 do– po la morie di Maurizio. ma lo. scrittore non riesce a co• gherl.1 in questa nuo\·a di– menSJone umana e la vicen– da - cosi ,,era neUa prima pane - diventa poi stanca. sllatata. frammentaria. fretto– losa di. giuni::ere. comunque. alla ultima pagina. Jcan Paul Sartre. nella sua opera principale. L"essere e d nulla afferma che • L ·uomo e una passione inutile. e .Man– zcUa s~n_te il !~scino di que• sta PoSlztone esistenziale seb– bene razionalmente non rac– cetlL E!!:li con Una passione per vivere rifiuta Sartre di Les Mouches. definita. non a torto ... Un·orestiade moder– !'a ... ma si rende disponibile mtcllettualmente ad ogni im– presa di ordine esistenziale. Speriamo che lo scrittore possa. al più presto. liberar– si di questo complesso di in– feriorità nei confronti della filosofta e della letteratura cs1stenz:ale e. con le sue notevoli capacità di resa !tecnica narrativa veloce e senza Indugi). riuscire a dar– ci valori autentici e dichia– rati non oscurati dalla stan– chezza. d~~~:~~nr:rclaé Man~e~:~e~ nelle letterature e nella cu.1- tura contemporanea v1 è bi– sogno di verità per useire dalla indifferenza e dalla noia. dal griiiore e dalla smania psico-sessuale. In una parola vi è urgente necessità di quella umanità che. an. che nel peccato o nella pro– blematica. tenS!a sempre ben alto l'ideale dell'amore.

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