La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 2 - 8 gennaio 1961

Domenica 8 gennaio 1961 t~ FIERA LETTERARI~ Pap;. 5 IL TESTO INTEGRALE DELL'ORIG NALE TELEVISIVO DI Adnna1Iza di condominio PERSONAGGI (in ordine. di e,1trata): L'agente Giuliani. li Commissario Perrona. Carlo. La ContCSS.."\, li douor Gigli, Fontana. li commendator Mauri. li professor Curti. Il Parroco di Santa Lucia. li Banditore. L'In– formatore. li Barbone. U Ricevitore. 11 Fo– toreoorter. li rai;z3ZZo Gigli. Luciano Fonta– na. lJ Portiere. Il Ministro. I tempo In una cirtd italiana. Pala:.:.ina di un con- doX}:Ptk-![J1lkT~ ~:: ~:i f~1::io Perrot- ta. Soggiorno arTedato con proprietà, ma di gusto inwu:chiato. Da qualche parti– colare, si capirt) elle manca una do,ma in ca.sa . GIU LIANI, un agente di polizia, con im– paccio ma.scclino dà gli ultimi ritocchi don– neschi a certi preparativi. Termina di di– sporre le sedie intorno a un gran tavolo. Ditta1Qi ad ogni posto mette m1 foglio di carta e un lapis. Al Commissario PERROTTA elle, seduto ad una scn'vania, prende appunti. GIULIANI: Otto posti, signor Commissario? PERROTTA: Sette, ot10... è lo stesso ... GIULIANI: Cos\ va bene? PERROTTA: Benissimo. GIULIANI: Comanda altro? PERROTTA: No, grazie. Puoi andare. GIUUANI: Allora, buona domenica! Perfotta non ha capito. GIULIANI: Ho detto: buona d omenic a ... PERROTIA: Grazie... Sei di tu.mo , Giu– liani? ... GIULIA.'H: Purtroppo ... PERROTTA: Ciao! Giuliani, U.Set!-ndo, incontra CARW, il fi– glio del Commissario (diciotto anni: bel ra– ga::.:::o, energico). Si dam10 la mano rapi– damente. CARLO: A che ora, l'adunanza, papà? PERROTTA: E' questione di minuti. Carlo si aggira qua e là, mettendo a pa– sto con cura alcune cose. CARLO (allegramente): Fossi condomino, non vorrei avere come presidente un com- pfi&Q~A~ È:~hé? CARLO: Non mi sentirci abbastanza libero e autorevole. Carlo trae da w1 mobile due bottiglie e alcurli bìcchierini. Li guarda contro luce; prende una salvietla e li pulisce. CARLO: Un pol.iz.iouo mette s-empre in sog- PlfJt}ffA: Che stai facendo? CARLO: Preparo un drink. In una casa do– ve ci fosse una donna, si farebbe cosl. Non PÈ-~flbrfA ~~eef ~~.alisi=;n~a!i~oqu:~~: mali? CARLO: No. Ma gli altri ci guardano come quei grossi cani, che non si sa quanto fidarsene. Carlo si avvicina al padre e gli tende una mano. Perrotta capisce; prende dal porta– foglio un biglietto di banca, e glielo porge. CARLO: Dimmi la verità: hai veri amici? PERROTIA: Ho te ... mi basti. CARLO: Anche tu mi piaci : come uomo e come papà. PERROTTA (borbottando): Meno male! CARLO: Ma sl l posso dirtelo... sci l'unica persona in cui il papà e l'uomo non si contraddicano. Tu fai esattamente quello che predichi. Puoi apparire noioso ma, secondo me, sei coerente. PERROTTA: Grazie. CARLO: Ti pare! si~~~a r;,~~~~~2~ il microfono. PERROTTA; Pronto_. Contessa!... i miei ri- ~}~fa il verso alla Conte.ssa. CARLO: • Sono spiacente di non poter in– tervenire ... ». Perrotta copre il microfono con ima mano. PERROTTA: Vattene. CARLO: Di corsa. Gli getta un bacio e corre via. RUMORE DI PORTA SBATTUTA, PERROTTA: Mi scusi... diceva? ... (ascolta). Questa volta, la prego ... sa bene che non si tratta di ordinaria amministrazione .. Mi permetto d'insistere, la sua presenza è in– dispensabile. Si consigli con Sua Eccel– lenza._ Mi ba già autorizzato ... APPARTAMENTO DELLA CONTESSA: lA CONTESSA (donna piacente, sulla cin– quantina, elegante) A al telefono: sta depo– nendo il ricevitore; lo guarda smarrita; non sa che cosa fare. Passeggia nervosamtntt, lorna al ta,1010: compone un numero. SEGNALE DI OCCUPATO. SOGGIORNO PERROTTA: Perrotta sta ricevendo i condomini che entrano alla spicciolata, dimostrando di n·– petere azioni gid compiute allre volte, in ': :aun:ri.fat :iC:..edGitilt 0 FO:VII,V~~e'i.fXJ':i. Gigli è impenetrabile. Fontana e M,mri: sen' e preoccupati. Il vecchio PROFESSORE, che A un po' indietro agli altri, si affretta. Senza com– plimenti, spinge via Mauri dal posto che è alla sinistra del capo-tavolo. PROFESSORE: Mi scusi... Mauri gli dà un'occhiata poco benevola, e va a mettersi dall'altra parte del tavolo, ben lontano da lui. Il Professore dispone cort cura, dinan~i. a sè, una voluminosa borsa di pelle. Perrotta rende le mani. PERROTTA: Dia a me. Il Professore, difendendo con le due mani ~aR~ESSoRE: Qui, qui... deve star quL con mc... Mauri dd un'occhiata a Perrotta, apre le braccia, come per dire: • Mallo o cafone!•· PROFESSORE: E' la prima volta che ven– i'O a un'adunanza di C?ndomi_nio ~n. !o spirito alacre. Sono pieno d1 cunostta. Perrolla sta sedendo a capotavola, al suo posto di Presidente. Fontana, da qua11do è enlrato, è il più inquieto di tutti. . FONTANA: Dottor Perroua, la prego. Sta- rno tutti. Voeliamo cominciare? PERROTTA: Manca la Contessa. M,mri, sbirciando Gigli e dando una go– milata a Fontana. MAURI: Non verrà. Non viene mai. Gitli, indifferente, SI(! lra(fciando ghin'gori :::~lr~glirevi',~n!!a ti~:,;;;;_i. Il Professore PERROTTA: Questa volta, ho motivo di credere che verrà. Intanto volete leggere il verbale dell'assemblea precedente? APPARTAMENTO DELLA CONTESSA: lA Contessa è al telefono. CONTESSA: -· Non arrabbiarti, ti prego! Si capisce che farò come dici, ma cre– devo che fossi tu a non volere... Vado, vado! (supplichevole): Ma... non prender– tela con me_. ProntoL. Pronto!... . La comunicazione è interrotta. Scuote il capo, sospira. S'incammina frettolosamente. SOGGIORNO PERROITA: . . . Il registro dei ,·erbali ha finito_ "· g1ro. L'ultimo che ha firmato, _ lo re.stilfft.Sce a Perrotta che va a riporlo. m uno ~tipo. PROFESSORE: Chi verbali.zz.3, ogg1? PER.ROTTA: Nessuno. Questa n_o[} è un~ normale assemblea di oondom1mo ... AOZJ, vi prego d'iml)eiilarvi a dimenticare su- ti~;::,t,~~'ni a:r~~id:~~e si,~iievol~ente con sospetto e diffidenza. Il volto pw. se– reno, ma stupito, è queUo del Profe;ssore. PROFESSORE: Ma... è UD'a_dunanza.di co.n- dominio, o una convocaz.Jone al commis- 5/e~:~ft: apre le braccia, con un'e.spres- sionc ,·aga, come per scusarsi di un arbi– trio tuttavia necessario. CAMPANELLO DI CASA. Perrotta ,·a od aprire. INGRESSO: te:i~~"11 p'M{JQ&,'~j Santa Lucia. PERROTTA: Grazie, reverendo. PARROCO: Ho molto esitato... e, franca– mente, non sono com•into che il mio po- C~~P~E(f5· DI CASA. PERROTTA: Mi scusi... Apre. E' la Contessa. Saluti. li Parroco, ora, è anche più acci– gliato. Perrotta gli fa cen110 di precederlo. Alla Co,uessa, sottovoce. PERROTIA: E' me$Iio così, mi creda. La sua presenza servirà a fren_arli. Ella china il capo e si avvia. SOGGIORNO PERROITA. Entra il Parroco. Stupore. Tutti si al:.ano, s'inchinano al Parroco e poi alla Contessa. r::;i~i: s~;n:at,,~aci:~::ss: 1 Jt'~:'e.1r~rii!:?ti sua destra. Contempcra11eamente, ai COPI– domini, come presetnando il Parroco: PERROTTA: Il nostro Parroco: don Guido. Per brevità, mi consentirete di spiegare più tardi la presenza del reverendo. Gigli cede il posto al Parroco, che in\ 1 ece va a mettusi lontano dal capotavola. Mauri e Fontana, accennando al Parroco, parlottano preoccupati. (Disposizione dei condomini) PERROITA CONTESSA PROFESSORE FONTANA GIGU MAURI PARROCO PERROTTA: Signori!... quasi tutti sapete che siamo qui riuniti per difenderci da un grave pericolo ... Stiamo per essere t~– volti da uno scandalo ... ann, da una sene di scandali collegati, a cui non potremmo opporci singolarmente. Questa ~ la ~– gione dell'adunanza, questo è 11 motl\"O per cui. coloro che si sono ri\'Olti a me. non pensavano al Presidente del ~ndo– minio. ma allo ... specialista e aU'am1C(?. Sarò più preciso: il Commenda tor Maun e il signor Fontana ... più tardi s'è aggiunto il Dott. Gigli... sperano che il mio inter– vento impedisca :311a_ fa~nda di fini": in questura o sui giornali... Non saprei gf~n~1i ~~n~~ ~~1tt::~tiC:~einst~~ contro questa deprecabile èVentuaJità. Tut– tavia ho il do,·ere di compiere un tenta- ~~~• d~~~ ~de~ ~i~n~Pon~jio~:~ico Sono d'accordo con i maggiori interessati. che si debba metter tutto in comune; il pericolo e le informazioni. Vi prego dun– que di riflettere, di chiedere a \'Oi stessi e di dire a noi, lealmente, nell'interesse comune: primo, se eravate a cono~cnza dei fatti che esporrò, e in quale misura; secondo, qual è, a vostro giudizio, la cau– sa che può averli determinati; terzo ... _se avete informazioni che possano servire alla nostra indagine. Si rivolge a Mauri, come per domandargli m1 consenso definitivo. Mauri gli fa cen- nor/~g~mendatore Mauri è il condomino ···titolare dell'appartamento n. 1; il primo a destra, entrando ... Il Professore, seu:a parlare, fa capire che son cose risapute. __Il reverendo non Io sa. D'altra parte,. la ~~ ti~iil.eria ha un rapport~ p~~ 11 Commendator Mau ri è il propnetano d1 una Casa di ,·cnditc a.ll 'asta, che ba fama di essere tra le miglio ri, per serietà e pRQFEs~oiÙi· (agitato): Avrei qualcosa da lo.J'tf~a};~~l contenend~si): V!Jol ricomin- p~8'~s~Ù~~e~~ll~~J\~or:~c. Il dot- tor Perrotta ci ha esortati... . PERROTIA: Professore, la pre~I... dirà poi. .. PROFESSORE: Taccio ... con nserva .. PERROTTA: Tempo fa, una delle solite ~n.- dite della Casa Mauri... quadri antichi, buoni e meno buoni ... si svolse in modo cosl strano, che oa:a:i dobbiamo occupar– cene anche noi. Maun' osserva attentamente il Profe.ssore, che ascolta Perrotta con grande interesse. DISSOLVENZA. SALA DELLA CASA DI VENDITA MAURI: re~1~t~n~~i 1 :ar~~t:i~a;i ~:U~:lcJ:~e~~~= vissima) defon_na;.io,rene} vi~eo e nel.l'audio; niente, tuttavia, clic n.sul!1 gro_ttesco. Se possibile, un lieve senso di magia. B1f'iP,JlJrlJ!:f ~~::,.,ostramm un quadm ~::~e:• dt~~~at!'::[o~at?1nt!:uona _fattura ma Il Banditore conclude 11mbomtura, porge il quadro a un inservien/C, afferra il mar- !:~~• :"';~~7iftai;e pr;ugf,::tr.~~ml~ ili van·e direi.ioni. Dalla sua espressione ~ capisce che non ci sono offerenti. Il Bandi– tore ha capito che la merce offerta non va. Dice qualcosa all'orect/1io di un aiutante, poi si rivolge al pubblico. p~~Ji~l1:e1 (~~~jvo):"'r'~ ~ aziclin~u:u; giornale - mi ha spiegato Mauri - in _cui non si riesce a piazzare ~ quadro_ ant.1~0. (a Mauri): Ma sarà meabo che dica. lei._ MAURl (fuori campo): Capita. Può dipen– dere da particolari umori del mercato. La vendita è stata preparata con cura-. ~ sta– to previsto tutto il prevedibile._ il giorno, sembra scelto bene, e invece ... IL BANDITORE è perso,ra raffi11a.tanel tratto e nella parola. BANDITORE: ...A nostro privilegio po~cr soddisfare in qualsiasi momento le nchie- ~M g!~itfi~~::~~~r,>~~~ ~e 1 P~= do, nell'intento di non deludere il loro f,'n&_~i-Òre, la cui parola è ormai fuori campo, seguita a imbonire,. ment_re glj ~U.~– tanti si affrettano ad e.seguire gh ord1!1f-n: cevuti. Uno di essi porta e depone duum.u al banco una cassa stretta, larga ed alta, aperta superiormente. i\-1.AURI(F. C.) ...giorni in cui non st ven– derebbe un Leonardo per mezzo milione ... Allora, s'improvvisa una vcnc!ita_di ~nt~– poranei. Per complesse ra~oru. di psico: ~lta,li~:,r~ :edfr:it~ra~=. ~:";~:. cano uno choc, una frattura tra la cattiva disposizione precedente e quella che inten- sZ:01t"ocREè.riaffiorando): _ Van Doren, mono giovanissimo, è una nostra scoper– ta Chiedo scusa. Dirò meglio: Van Doren è -~na scopena recentissima della critjca ~cfli~os~~ 0 ~!:.s·i~a~ 1 Ò'i ~~Do~. ~: ad oggi, si conosce un solo quadro fir– mato e datato. Uno: questo, e Io posse- f!:fufa~t~i.estrae con cura un quadro, dal cofano che sta sotto il banco del Banditore. BANDITORE: La critica dice che il vero astrattismo è cominciato da questo qua– dro da questa data, da questo autore._ s~JiYò'RE~uPeir s~tt~a 1~ ~~~.e~/'J,:J: co Van Doren esistente al mondo, si pane da cinquecentomila lire._ L'ai11ta11tcporta il quadro fuori campo, per presentarlo, fila dopo fila, al pubblico. Il Banditore seguita a parlare. Non lta.visto il quadro, perché l'aiutante gli volge le spalle. Fa segno, a destra e a sinistra, di aver pa:.ienza. Tendendo il martello qua e là, mostra di seguire le offerte incalzanti. i\-1AURI(F. C.): Scoppiò, come capita, una gara immediata. Prima ancora di aver visto il quadro, i presenti, eccitati dalle offcne che si succedevano a mitraglia, c.ominciarono a salire, salire ... VOCE F. C.: Due milioni I Il Banditore è n'masto con il martello in aria, un po' stupito, ma come lllsingato del– la propn'a abilità. Tuttavia, tenta ancora... BAN'DITORE: Vogliano renderei conto che questo dipinto tra dieci anni... che dico?._ tra due anni, non avrà più prezzo. Quando sarà entrato nella storia dell'arte contem– poranea, quando comincera a correre per le stampe... non avrà più prezzo. Anche chi non s'intenda di pittura, ma abbia il senso dcitli affari, degli investimenti i.icuri.– / L BANDITORE (parola F. C.) seguita a parlare. Alza il martello, co11ta i n'wali: e Due milioni, uno; due milioni, due; due milioni, tre!». Balte e assegna tendendo il braccio. MAURI (F.C.): L'offerta non fu superata c. francamente, era già sbalorditiva ... L'aiutante è tornato davanti al Banditore. Gli pone il quadro sul banco. Il Banditore abbassa lo sguardo, dà un'occhiata soddi– sfatta al capolavoro._ impallidisu, ha un tremito im~rcettibile, depone il martello ... 1\1.AURI (F.C.): Ma quando, finalmente, il nostro Banditore vide il quadro, poco man– cò morisse d'intano. Non era il quadro che conosceva ... era un'altra cosa mai vi– sta prima._ controllò l'imballaggio: VAN DORE1 ... Il Banditore si fa porgere il cofano. Legge un'etichetta. PP. Etichetta sul cofano: VAN DOREN - UNICUM. MAURI (F. C.): Ll per Il la prescma di spi– rito del banditore Sal\'ò la Ditta dallo scandalo. Ora il Bandtiore è perfettamente padrone di sé. Fa segno di portare via subito. Un se– condo aiutante gli porge un altro quadro. Il Banditore lo guarda attentamente. Apre la bocca per la nuova imbonitura._ SOGGIORNO IN CASA PERROTT A. I Condomini sono attentissimi al racconto. GIGLI: Immagino che lei abbia preso da una parte il compratore e lo abbia infor– mato dell'equivoco. MAURI (un po' imbarazzato): lo non c'ero. Ero a Parigi a fare acquisti... Il Banditore ~i1ài~~~ i~:te~~a~i.s~~~~ :i~ lioni per un quadro: lei non ha capito nulla ... è un imbroglio ... il quadro è falso. GIGLI: Era falso? PERROTTA: Peggio. PROFESSORE: Ma i due milioni se li è pre– si... tenuti ... MAURJ: Provvisoriamente. n fatto che sia qui, ad informarne lei, proprio lei. do– vrebbe suggerirle intcn,cnti meno acidi._ Intendo evitare lo scandalo ... e non voglio ~Jfdl~~ee dar~ct~,~~nut~n d~ 1 t~:~ ~at~ Dorcn. GIGLI: Ma perché, è sparito? MAURI: SP.arito e sostituito ... (calcando) ... presumibilmente qui, nel condominio dove è rimasto a lungo. ' GIGLI: Mi scusi... c'è qualcosa che non ca- gi~CCO~;ca1:!reilt~~a~':U a~~~-· ..!1a~~n~;~ milioni? MAURl: Entro ccrt1 limiti, un dipinto._ è un'opinione. .. un concorso di opinioni, op– pure l'opinione pura e semplice del com– pratore... Se il compratore ci vede den– tro una magia, l)3ga... è iPusto che paghi, PifoFJsS~i&(~~,;~-~doJ: Commissario Pcr- rotta, non le pare che si stia configurando una sorta di circonvenzione_. sia pur ma– gica? GIGLI: Dobbiamo pensare che anche il falso Van Doren valesse qualcosa. MARl (farfugliando): Posso dire che, al– meno da un punto di vista decorativo ... è interessante, $Y3devole, vivace ... PERROTTA (richiamandolo con un sorri– so): Commendatore! MAURI (a Perrotta): Dica lei, il resto ... io non bo il coraggio, in questo clima ... PROFESSORE: Questo clima è frutto delle sue magie, illustre signore. E poichè fa la vittima, è giusto che tutti sappiano._ Fui nel caso... nel bisogno di compiere certe transazioni con lui. Finalmente, ebbi 3. Vtndergli un quadro. Un quadro appar– tenuto a famiglia illustre, mai stato in commercio, ~unto a mc in altri tempi come espressione di amicizia e di grati– tudine.- Di generazione in generazione, i progrieta.ri ~1;''~o~i~fare p~p°i;ieg'!~1~. ar: ~ ginaJe senese oggi perduto. Come copia mi fu donato, come copia fu da mc of– ferto alla Casa di vendita Mauri ... Mi diede un tozzo di pane, e subito dopo ... alcune ~~J~) .. ~p=: ~:o; ~nJ:,-asuu mio quadro ... come un senese autentico, rica,•andonc... dica lei, dica ... dica! MAURI: E' il nostro mestiere. PROFESSORE: Dica quanto_ MAURI: Ma lei ebbe UDcompenso sul plus– valore che il quadro aveva raggiunto per merito mio._ PROFESSORE: Un altro tozzo di p:me ... e perchè minacciai un'azione lcgalel. .. 1.1:uil~=u~~- a(A~::?tt1 ac~:::~. :ian~e~ la tranS3Zione commerciale tocca deter– minati lh-elli, vale più di un'expertise ... e non c'è nulla di male, se una copia, diciamo quattroccntcscn, di un'opera del Trecento, per merito della transazione, diviene e resta più vecchia di un secolo. PROFESSORE (schifato): Questo è ci– nismo. FONTANA (irritato): Mauri, la prego._ non siamo qui per seguire un corso d'antiqua• riato.- il tempo brucia a lei quanto a me ... PERROTTA (a Mauri): Prosegua. MAURI: Al mio ritorno era ben difficile ca– pire che cosa f oSSc a vvenuto._ Non si poteva parlare di fu.no_ non di un fu.no ordinario. n ver o Van Doren aveva un prezzo soltanto nelle nostre mani. Noi soli possedevamo la documentazione delle sue origini ... inoltre, la vendita del falso, bloccava il dipinto autentico, rendendolo invendibile... Vi risparmierò altri argo– menti tecnici, ma vi assicuro che ci con– ducevano tutti all'unica conclusione, che non fosse possibile concludere, perchè l'accaduto non aveva senso. Poi, giunse una lettera, naturalmente anonima ... Trae un foglio dalla cartella cJie ha di– nanz.i, lo scorre rapidamente. Cerca i passi importanti. MAURI (leggendo): • Riceverete ord.in.L Pri– ma voglio dimostrarvi che dispongo di mezzi eccellenti, per costringervi a obbe– dire. Osservate bene il falso Van Doren. Contiene un messaggio... •, la parola è sottolineata t:T'C volte, • ...un messaggio che può fare in 24 ore il giro del mondo•· Chiesi al compratore l'autorizzazione di fo– tografurc il dipinto. Anzi, gli offri.i t:T'C milioni perchè mc lo rivendesse. ma senza speranza... non insistetti pcrcbè sarebbe stato c.ome confessare che il quadro va– leva di più. lnsomma, ecco le riprodu– zioni fotogra.fichc. Non restava da far al– tro che risoh,ere il rebus._ GIGLI: Quale rebus? MAURI: Quello che l'anonimo chiama• mes- lJa~f Jb~is'ce alcune- fotografie, che i con– domini si passano di mano in ,nano. PRIMI PIANI DELLE FOTO. Un dipinto aslrarto_, in cui alcune for,_11e lunghe e s1retie, vanamente dLSposte_o. m- ':u~1/:b:Z~';,':;a:'ttr':''}~~'::i~e f~:;:ofa~~~i:,~ prevalentemente londeieianti. MAURl (F.C.): Purtroppo, rn::incando il co- ~~~;rz~~n L~:~;i~~~m'"~e~t~f~i~e deJ!~ sin1cressa1a) è piacevole. Un gauoco d1 tonalit!l incalz.3nti che distraggono dalla formo: forse una delle ragioni per cui la solu.tione del rebus non è facile; nem– meno in foto,.rafia, come potete \'edere. PARROCO: E' un'imitazione del Van Dorcn? MAURI: Nessun rappono ... no, non si trat- }f ~~o~:!-~~e r~lltuisce la /olografia cJie Jia in mano. PROFESSORE: lo non ci capisco niente. MAURl: Nemmeno io ci capivo, ma ero certo che la spicJazione sarebbe venuta per posta. Venne, infatti. Un diseKflO•:· Sceglie tra le carte che ha davantt, u,1 ~f AtlJ~f:n~- %~ Pfk~~\~1~~~t~t 1 1~~te~Gjt accompagno.va il disegno dice: • Il qua– dro venduto p er due milioni è l'interpre– tazione astratla di questo messanio che indirizzo ai \ostri clienti: SCI-OCCHI... sciocchi...•· PROFESSORE: Come? ... come? ... Mauri gl'i11d1cail cartoncino. Il Professo_– re lo prende timidamente, inchinando 11 capo, dalle mani della Contessa. P.P. del cartoncino: vi sono disegnati CO'} cura e chiarez.:,a:w1 paio di sci e due occhi. MAURI: Guard.1 ! è lampantc. fo~~,~~'llaes;r;e vf:::!rfF:in'~ p~~e~ ~o:i~ tana lo scrutano con sospe.rro. Alla fine, r1 f;ALRJ~rV/:~i~~rc!: 1 i~~aon'~~· alcuna vo- glia di ridere. La. lettera conclude (legge): • Se non ,-otcte che questa intcrpn:tazio– nc del cnpola,·oro venduto a due milioni, sia comunicata alla stampa ... •: seguono le condizioni del riscatto. GIGLI: Possiamo conoscerle ? MAURl: Mi si ingiunge di paga.re due m_i– lioni un quadro qualsias i di un vecchio pittore morto da poco, ma dimenticato da parecchi lustri ... Tutti son o assorti. Perrotta interviene con la preci.sa intem.ione di far capire che ù ve ccho pill are e sua moglie 11011 c'enlrano ';Jl°E:JÒrrA (sottolineando): ... Che ha la- sciato alcune tele im-cndute e una moglie ouuagenaria paralitica e s,•anita ... Il Parroco si n'scuote. Guarda la Contessa, che sta girando gli occhi verso di lui. Sono PJRRò~o~rf~;,~•rrf:.~ 5 ~~C1c accertato che pJbt~S'òRnE~ s:eè~Orto! PERROTIA: Ne! il pittore. né la moa;lie. Le mie indagini hanno dato risultati prttisi. La. vcdo,•a è sola al mondo. Nessuno si occupa di le!, nessuno ha rapponi con lei, tranne le Dame di S:in Vincenzo cli una parrocchia molto atth-a... la sua, reve– rendo! Tutti guardano 11 Parroco. La Contessa in- ~~TnÉs~A~ Gr :g~i:;~o ~~n~i~~~~-R credo di non sbagliarmi ... La conosco, una cosl cara persona. PROFESSORE: B allora? che cosa è che vo– lete? un'opinione? Bene: In Casa Mauri confessi la verit!l, restituisca i due milio– ni, si riprenda il falso ... poi, a sconto pec– cali, passi un litro di latte e un etto di biscotti alla vedova, tutti i giorni._ (fe– roce a Mauri) __tanto, non avrà vita lunea ... MAURI: Senta, professore_ PERROTTA: Mauri ritiene che lo scandalo avrebbe effetti &ravissimi, incalcolabili su.I mercato... Per intenderci: nel caso che non si possa smontare il riscatto_ ado– pero questa parola per comodità, per quanto non esprima la sostanza psicolo– gica dei fatti ... Mauri ritiene che sarebbe meglio pagare .., e mi pare di aver capito (a Mauri), mi COJT CK,23, se sbaglio _ che potrebbe addirittura cointeressa.re i suoi concon-enti e collcehi , probabilmen te di– sposti a subire una porte della imposizione, prima che si scateni il pandemonio. PROFESSORE: C'era da immaginarlo ... quando mal non cadrà sulle piante dei piedi, il commendatore Mauri? E va bene._ paghi, paghino._ MAURI: Ma chi ci dice che il ricattatore, soddisfatto la prima volta, non torni più all'assalto? PROFESSORE (ridendo forte): Stupendo!. .. tutta l'arte contemporanea._ il mercato astrattista, lnfJutnzato, regolato anzi da un anonimo che ha in pujplo lo scandalo degli sci._ occhL La sua ilarità cade nel vuoto. Cè intorno 'J~~~~sai:i:r~ad/r,S::/:- ~f:::i:Jo P~'1,f:i: quietudine da un dubbio. ... ma noi ... io... il condominio._ che c'entria– mo? Lei, dottor Perrotta, è una persona seria ...... dobbiamo presumere_ PERROTTA: Appunto ... Che non vi avrem- :a~scdi~~~~a}iO i~~~{ 0 sc~ 0 di: I~~ lettera? u:.~r~r~' le~ ~enra.an 'adi trionfo, tira fuori MAURI (leggendo): • Non ho più pazienza. Debbo ripulire tutta la palazzina. Ora toc– ca all'interno due ... ». ~ SILENZIO PERROTIA: All'interno due, abita il signor Fontana. Perrolla fa segno a Fontana che ora tocca a ,!~~lana che guarda continuamente il fo– glio dina,;z.i a sé, parla in_ f.reua, come ~r liberarsi il più pre.sto possibile. ,. FONTANA (sordamente): Saprete che mm: teresso di corse di cavalli, d'ippod.romi, d1 scommesse... Un giorno, ricevo una tele– fonata._ Gente come mc ne riceve pa– recchie- So che vi sarà difficile credere che noi non le cerchiamo._ e che non pos– siamo neppure sfruttarle._ Insomma, dia– mo qualche consiglio, ma il beoeficio è fiC:~nto gli è molto difficile. Di fatto, per la prima. volta, si.sente esposto al_ giu– dizio di un mondo diverso dal propno: e si vergogna. Lo sguardo dei condomini di– mostra sollanto perplessità e fastidio che Fontana divaghi penosamente, senza venire al sodo. PERROTIA (tagliente): Le crediamo. Fontana riceve come uno schiaffo la bat– tuta di Pe"otta. Stringe i denti, sbatte le palpebre, fa uno sforzo ~r prendere un'al– tra strada. FONTA.i.'M.:Ricevetti una telefonata.- UNA CABINA TELEFONICA. Di spalle. l'Informatore di Fontana, che parla all'ap– parecclzio. 1A cura di non farsi vedere in volto e la intonazione della voce, corrispon– dono all'illecità delle cose che egli diet!.. voce DI FONTANA (dal microfono): -da· rebbe troppo nell'occhio._ bisogna aspet– ta.re: in fondo si tratta di una sola set– tima na._ La quarta corsa, il giorno 18. ~~~~re1~ vrn5ce~:!? chi ci crederebbe a INFORMATORE: Capito! bene ... la quarta corsa del 18_ SAllJITO DI PERDITA (Ripresa normale) Fontana, di fronte, seguita a raccontare. FONTANA: Vcnoe il 18 ... per la quarta corsa, Vladlmlr'o CaJoll poco prima che si chiudessero le giocate, si prescn1ò_allo SJ?Orlcllouno strano tipo.– uno straccione._ 11classico barbone ... CAMPO DELLE CORSE (Se pcssibile, .co- me nei precedenti inserti, una semphfico.z1one defonnanle di stnJtture, fatti e person e}. Un angolo del luogo ove si effettuo.no le giocate. B01tegJ11no-spcrtello. Poca gente e h.e .;i allontana frettolosa. Uno straccione barbu– to, ma stranamente d1rnttoso e sole~. va conrro correnle. E' dinanzi al Ricevitore che sta ~r chiudere. Con gesto largo trae dal tascJrmo un bielietto da 10 mila lire, lo porfe al Ricevitore. B,\RBOt-:E: Tintarella, vincente. Il Ricevitore lo Ktlarda con meraviglia. RICEVITORE: Tutto? BARBONE (semplice): Tuuo. Il Ricevitore prende con due dita il bt·. elietto d1 banca, lo mfila (sporgendosi fuori dallo sportello) nel tascluno del Barbone. RICEVITORE· Vaucne ... scappa ... via!... via! ... Il Barbone tendendo nuovamente il denaro. BARBONE: Preso._ T1111arella/ RICEVITORE (sottovoce): Ma non hai la minima probabilità ... BARBONE: Tintarella.- vincente! Il Ricevitore lo guarda un po' irrttato e un po' impietosito. Vede passare un foto– reporter. Lo chiama. RICEVITORE: Ehi!... Gianni! FotOKTBfaque– sto milionario! Il fotoreporter capisce a ,-olo. Prepara la macchina, il flash FOTOREPORTER (allegramente): In posa! Scambiatevi la merce!... (fischia) Dicci sacchi...! Il barbone è imbarav.aro, ma si lascia mettere in mano le diecimila lire, mentre d :tTctit°ifiJ~iEite< ';C~~f ribtir::! 1 :) te:~~ ti chiami?_ , on importa: metl~rò io il titolo ... Tu sei di quelli che dormono sotto le stelle, no? Bene, scriverò: • daJlc stelle. alle stalle•. E buona for1una, con i cavalli! SCATTO - FLASH. Corre via, gndando al Ricevitore: Grazie! la \'Cederò bene. SOGGIORNO PERROTT A: Perrotta porge ad un vicino il rotocalco che ha spiegato ed aperto ad una certa pagina. PERROTTA: Naturalmente, Tin1arella vinse ... vinse anche il Barbone._ la fo10 è stata pubblicata da un ro1ocalco ... (P.P.): Fotografia (i.ssa della scenetta con i1 Barbone. (E".C.): Ma forse il si&nor Fontana non 3\frebbe stabilito un rappono tra I due fatti, se non avesse ricevuto, anche lui, una lettera anonima._ gi{,n~~es~!' :f ~::.::. ii::;~~!'f~• ';};: ,r=; cemw a Fontana, pe.rchi seeidli lui. Fontana fO:~~A~t;fi"~~ 0 riferita la stranezza di quella giocata ... mn poteva trattarsi di un caso. Se caso non fosse stato.- il barbone poteva aver saputo._ ma come? PERROTTA: La teucra! Fontana, che ha eià in mano la lettera, 1Sf1TANA: • Le cinq.ucmila accluse saranno da lei giocate in una corsa ad esito certo, come la quarta del 18 scorso. Ogni mese, le saranno rimesse altre cinquemila lire. Lei gioe.ber.\, vincera secondo i suoi me– todi._ e distn'buirà la vi11cita ai poveri. Uno di costoro, che ha già vinto mediante informazioni ricevute da lei_ al bisogno proverà, con prove ineccepibili, le sue attività truffaldine. Post-scriptum: faccia pen-c.nire le somme vinle al squen1e in– dirizzo: (PAUSA) Reverendissimo Parroco di Santa Lucia_ eccetera .. eccetera.-». Il Parro co scatta in piedi. E' sconvolto, non rie.su a parlare._ PER ROTTA (F.C.): Ed ~ la seconda volta che la sua parrocchia_ ora capirà perché ho insistito ... PARROCO: Mio DioL Dio mio!. .. SignoriL PERROTTA (cercando di fargli animo): Re– \'erendo, la sua posizione è la più facile._ Un anonimo parrocchiano meuc a sua di– sposizione, mensilmente, una certa som– ma ... lei esulta, e In distribuisce tra t suoi poveri. E, purtroppo, se non districhiamo la matassa, finirà cosl: lei dovrà servire ~tt~~~~ ~. i~r.: 1 fo~r~~n~f~~cfiilci~ del ricatto. PARROCO: Crede che io possa permettere?._ PERROTTA: Non lo credo affatto e, appunto per questo, chiedo la sua collaborazione. Perrotta gli tende la fotoirafia del roto– calco. PERROTTA: Osservi bene._ Conosce que– st'uomo? Perrotta Io scmta. _ I! Parroco guard'! ap~na la foto: impal– ltduce, le mam gh tremano, resta con gli occhi sbarrati sull'immagine del barbone. PERROTTA (insistente); Lo conosce? Il Parroco annuisce. (P .P.): Foto g~ vt.Sta - nstretta alla sola immagine del barbotte. PERROTTA (P.C.): Ero convinto che si trat– tasse di persona a lei nota_ PARROCO (F.C.): Alto chcl._ altro che!_ E· proP.riO un povero della mia parroc– chia._ il più devoto... non si la,n.a maL non chiede mai nulla ... Il Parroco parla fissando la foto. E' deluso, smarrito. PARROCO: Ed io che proponevo a esempio la sua rassqnazionc, la sua mitezza, l'as– soluta mancanza in lui di ogni rancore sociale.- PERROTTA: Non abbia fretta nel rovesciare Pl~octui ~-lui giocava alle corse dieci- mila li.re ... prese dove?_ come. PERRO TIA: Ecco il punto. E. quJ bisogna che intervenga lei, percM io, che bo '1à interrogato il suo prediletto, non sono nu– scito a cavargli una sola parola che serva j~f~ ~~~~~d~f18f;1eq~1a ~s~a t~~I~ quella vincita? PARROCO: Lei aveva scopeno?_ Perrotta va al tavoline.110 su cui son pre· parati i bicchierini e k bottirUe. Versa per lutti. PERROTIA: Bastava fare una visita in chie– sa, con il giornale in mano._ l'bo trovato subito, dove lei lo vede ogni giorno: ncl- ~:fl!0~nift:id?es(~·- J:trib~ 1~ f~ f 3 ~!~~ della Parroccbi.a, e nei modi pii); strani. Credo che nessuno dei beneficati sappia da chi gli A venuto quel denaro ... Come vede, le sue prediche non vanno perdute. Porta un bicch~ruio al Parroco, che scuote il capo rifiutando. PERROTTA: Ma noi beva! brindi alla cer- 1ezza di non essersi sbaK,liato... beva al– l'opest.à dei poveri... di e.erti poveri, al– meno ... Il Parroco tn.siste nel respingere, anche con la mano, 11 liquore. PARROCO. La prea:o._ non capisco più. nulla ... Perrotta, seguilando a prendere e porzere l bicchit!rini. PERROTIA: lm·ece, abbiamo acquisito al– cune certezze: poche ma importanti: tutto si svolge in questo quaniere della citta– tutto risponde a caratteristiche cosl ir– razionali._ da far pensare a un connubio_ - m1 scusi, Reverendo - di diavolo ~ acqua santa... Sappiamo che il barbone non ci dirà (non certamente, con l e buo– ne), né chi lo indusse a K ,ioca.re, né eh.i gli dette le diecimila lire. Sappiam o che lutto fa o dovrebbe far capo a lei. re-.:c– rendo: lei. scelto come strumento, ma per via di un aiudizlo, che indica nella sua f.!~n~~oil ;~5:~fta.~i ~~~ia':id~~~ un'altra cos:i... anzi. non tutti sanno_ ma dico adesso, richiamando l'attenzione di ognuno ... sappiamo che la macch.ina con cui sono state senne le minaa:e al signor Fontana, è una macchina difettosa. Due lettere non sono perfettamente allineate: pJQ;&oiiE :..~~t;~e~ssh·a al com- mendatore Mauri? PERROTTA: No, si tratta certamente di un'altra macchina. Il Parroco è allentt.SStmo, accigliato. PARROCO: Scusi, ha detto._ quali lettere? PERROTTA: La "q" e la "t'"·- iU-ardi da sé. Afferra il foglto, lo osserva.. PERROTTA: Conosce questa macchina? PARROCO Oh, no! no!... e poi, si somiglia– no tutte ... PERROTTA: Mi pennello di con-eggcrta. Oeni macchina ha caratteristiche proprie_ e questa è come un gobbo, UD i'JCrcio. Lo troveremo_ scusate: la troveremo. La terza storia rii',Jarda insieme altri due condomini ... i numeri tre e quattro. PERR01TA, lievemente, accenna Gitli e la Contessa, ai quali si nvol1ono anche ili sguardi ostentatamente duri di Fontana e Maun', quello 1mbarauato del Profess ore, e gli occhi del Parroco, subito ptDU di a.n.na. Gigli, tormenta il lapis. UJ. Contessa è tnste e lontana: forse non ha senrito le parole di Perrotta. PROFESSORE: E' proprio necessario?_ PARROCO (con 1m~10): Non potrebbe lei, dottor Pcrrotta, seguitare le indagini, con una certa_ riservatezza? ~tAURI (spietato): La nostra lealtà, mia e di Fontana, esi&e altrettanta franchezza_ FONTANA: Reverendo. siamo pratici: una qualunque delle nostre storie, che metta in moto i giornali, tirerà dietro di sé, a catena, tutte le altre._ Il Parroco si ali.a. PARROCO: Mi rifiuto di assistere a questo ~txuto i~::i~righJ d~:igrlst;~~oro. Il Parroco è più confuso elle irritato. PERROTTA (conciliante): In nome di chi. si ribeUa? Proprio il dottor GiBli ba sol– lecitato il mio intervento ... Lei. re,,-erendo, crede di conoscere, forse per via di con– fessione._ Il Parroco leva di scauo ù capo. ... mi scusi, noo intendo mane.are di ri– spetto né a lei né al sacra.mento._ crede d1 conoscere certi segreti gelosi, e \--Orrcbbe ~~~~liT=lti;;l~~~~~i=~i: per il buon fine che lei sa_ Il Parroco rivolge un'occhiata imploran1e alla Contessa. Ella, quasi schtaccrata durante tl bauib«co, trova la for..a d'interve:nue. CONTESSA (con un filo di voce): Le sono grata, don Guido ... ma e.redo di non poter sfuggire alle mie responsabilità. PARROCO (supplicando): Si,nora._ CONTESSA: Lei sa quanto me, che il giorno dei conti viene sempre._ Si convinca che è giunto: oagi ...ciA1L!1oJrno. PERROTIA: Diciamo: domani. Credo che si debba rimandare ... FONTANA: Perché rimandare? ~1fJ1:6rff~~[i~~~) ~°iun:!:cfl°~ al Pomeriggio ... alle diciannove, va bene? Non perderemo tempo. Intanto, io compirò al– tre indagini. (Leggermente allusivo). Il re– verendo ha forse in mente qualcosa. Gli altri... possono riesaminare con calma qualche particolare ... ripescare qualche ri– cordo. Un po' di riflessione farà bene a lutti Il Professore afferra la borsa si alz.a, met– tendone a posto la serratura. La Conle.ssa e Gigli, annuis~no. _Il Parroco china il capo saltando, e st avvia frettolosamente. \lauri ~ Fontana si comunicano con un'occhiata la intenzione di concertare meglio l'offensiva. comune. Tutti si avviano. Perrotta pre~e la Con– te.ssa alla porta. Salutandola mormora: PE~ROTTA: _SiCOt_JsiaU con Sua Eccellenza. Bisogna evi.tare il peagio. T'/:o~lJ~jsa china il capo ed esce. TICCHETTIO DI MACCHINA DA SCRIVERE (P.P.): una MACCHINA DA SCRIVERE vecchia in pessime condi:.ioni. Una mano b~tte ~l~ni tasti nervosamente. Sospende. R1com,ncza. Nervosamente toglie ù foglio P.P_.del f(?glio: si leeee: • Mag:istcc, quid ~j 1 3n~~l1~:;Jd ~~ternam possidcbo? quid? _(P .P.J: volto del Parroco, auonito e, in- ;i;'::~Or:,tt~n;,[~o a~:fni!:!re ..,,. e "o" sono DftRtJ!JI!fft: DI SANTA LUCIA. STUDIO Stani.a modestissima. Sulla scrivanù:z la macchina W!J cui è stata scritta una delle lettere .anoni"!e· Il P_arroco,rimasto a lungo =b~!i n%~~r':f. ffl!~rae la~ m':::n,:;Jiu;'t~ porta con fatica presso un armadio La ~e.pone .per terra. AVVl~ina una sedid al– I arma110; sale su_~la !ed1a. Sopra l'armadio, sono disposte a p1u nelle molte pile d1 libri. ~e:C,ri~~zl'a'~~~a~i:. f ,:i au:: u: ::11: (Contlnuaa' png. 6)

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