la Fiera Letteraria - XV - n. 45 - 6 novembre 1960

Domenica 6 novemlire 1960 t~ FIER~ LETTERARI~ Pa,:. 5 Una novità Cesare Zavattini poeta Luigi Compagnone: * -Milano Milano è quando monto sul treno a Termini pregusto il gesto che farò nell'avvolgermi meglio intorno al collo la sciarpa di cachemir sul piazzale dei tram ancora accesi malgrado sia mattino. Ma1 ho mvocato 11 sole A me bastava quel metro di chiarezza che ai miei passi via via cedeva il nulla della bruma. Poi veniva la notte. Camminavamo verso la brughiera lungo i sentieri aperti dalla luna. Il fiato era fumo. La mano fredda uscita dal guanto trovava a un tratto la carne di Maria. Con la punta dei piedi nella neve grazie dissi una volta. Cesare Zavattini Cesare Zavattlnl Scoperta della poesia * di 1lLBEUTO IIEVIL,lCQrJA Una piccola stanza, con tan- pii, amabile di quella sua ti quadretti appesi alfe pa- cordialità senza diaframmi reti (quadretti ormai famosi, che ne fa w1 ~r-sonaggio, w1 collez.1onat1 con un paziente vero personaggio. Lui si sfo- lavoro di raccolta durato an· ga, scuolte la testa e noi pen– ni), un copione cinematogra- siamo a e l po\leri sono mal· fico su di tm ta\/Olmo, un te- ti•, a e Parliamo latito di lefo,io che suona in contu111i- me•, alle pagine del suo dia- 1/a·~a~~fii. 'Lo s;~l~:~O~j S~:;:i;: ~il~ ~~~;:ra!O!~!~~~-ri~:~~!i~= \le parlando, caricando le pa- la la tua ma,rca,n.adi pai.ien– role di u,r'energia, d1 ut1'e..tu- za, ringraziala perché è stata bua11;za_ \11taleche sorpret1do- lei a crearti cosl come sei, no. e Mi l sempre \lenuta me- cou quella tua capacità di no la poi.tema•, dice, e II mio frustare la pagina con illum1- dife110 è stato sopratutto di nazioni uniche, con la tua bra– metodo nel la\/OrO.Se a\lessi \/Ura nell'aprire piccoli mon– a\luto più pa;z1en;za, forse ...•· di in tre righe...•· Ma non di– Zava11im, quand'è msoddi- ciamo niente. II telefono sfallo, raggiunge: la pwlla squilla di nuovo. • E' Ponti•• Epigrammi (Questi epigrammi appartengono a una raccolta di poesie scritte ln vari pe• rlodl su alcuni quadri di Franco Vll• ioresl, dl cul conservano l tltoU ). Fermata d'autobus Come fa tardi l'autobus. Gesù, fallo arrivare. Siamo stanchi d'aspettare. Nel generale scompiglio stiamo aspettando di padre in figlio. Siamo Quelli Che Aspettano e devotamente rispettano Jlattesa restando in piedi. In piedi, come voleva il monito severo dell'Impero! Figure in tait Ce ne andiamo in abito da cerimonia chissà dove. Il nostro piede non sa se tocca nuvole o asfalto. Mai cosa viva ci abbaglia. Nella fauna della città siamo gli uomini di paglia ... '-------.------------------------' ---.-------. ~~~f,"!aiftttfj~vh:~;e,1:n u,: SCELTE DAL POETA, TRADOTTE DA RIZZARDI, INTRODOTTE DA ELIOT mano. •Sai. vado a Napoli. Piccola città Oh, la problematica facciamo "II Giudizio Umver- * ;~:~• ~i N~f':o~~:e~:b~~.m~::S','~ della piccola città. modo il film. De Sica sarà a Poesie di Po·und suo agio, vedrai, ci conto molto ...•· Dopo la telefonata ritoma a noi: • Ti dirò che mi dispiace un fatto. Di non a\ler capito, a suo tempo, cer– te cose. Ti meravigli, se ti dico che scopro oggi la poe– sia del nostro tempo? E' bel– lissimo. Quel Frost. Quel Jo– zef ...•· Lo osserviamo con w, piacere sottile e ricordiamo sere lontane. Chi potrà capir– ti, caro Cesare, c}u potrà en– trare pienamente in te, senza esserti stato accanto, almeno una sera, per quei borghi pa– da11idove tu sei nato, acca,1- to al Po, do\le arriva l'odo– re del fiume e l'eco degli spari \la e viene ad ondate, mentre i fuoc}u si accendono sugli argini? Una notte ab– biamo camminato a lungo io e te, attraverso Lu;z1.araad– dormentata, e tu 1111 parlavi delle cose che avresti voluto scri\lere, di lutto quello che il lavoro cinematografico ti impediva di fare. M1 hai da– to, a parole, tanta poesia in quella notte, co11la luna che ci sta\la sopra la testa, but– tata i,1un angolo <liquel cie· lo freddo e lontano. Per que-– sto posso capirti, posso esse– re lieto me11tre aggiungi: •Senti, mi sono messo a sc,-i– \lere poesie. Mi piacerebbe farne un libretto, ma ho tan– ta paura. E' cos) bello; ba– sta una notte. In una notte., ti puoi tenere in testa la tua poesia, pensarci, \/Oliarla, ri– voltarla, tenerla calda in te come u,1a donna e poi, alla mauina, ecco che te la ri– trovi chiara, limpida, solo da scri\lere... •· Za\lallini poeta o, meglio, Za\lattim poela in \lersi. E' una novità; ma, ne. siamo sicuri, non si tratteni di un semplice di\lers1vo. Quella che pubblichiamo qui, ad esempio, è la prima poesia appuntata da Za\lallrni, con una vena ed una pronte1.1.a stilistica che sorprendono. c•~ tanta ,io\liHe;z;za demro, tanto entusiasmo che s1 pen– serebbe ai \lenl'anni; leggen– do, si dimentica tulla la per– sonalità inventi\la del 11arra– tore e del soige11is1ae s1 di– \lenta curiosi, impa;zienti di conoscere dell'altro, presi nel Un'aria spenta, drammatica, e la vita bevuta in un sorso nella solitudine del corso ... Dopo il volume e La con– dizione americana>. !dito da Cappelli nel 1959, in cui Alfredo Rizzardi ha raccclto vari scritti sulla poesia statunitense (tra cui segnalerf"mo in parli· colar mode quello .iulla i– rica di Melville e l'inter– pretazione di Wallace Ste– vens in base alla )Oiarità di creRzione-distruzione), ci giunge ora la 3Ua ul– tima fatica d1 JettP.rato: le Poesie sceltP di Ezra Pound, pubblicate nella sua versione, ~ ccin lesto a fronte, da Monrladori, nell'autorevole c'"lllana ,Lo Specchio>. Rizzardi aveva già affrontato la parte più ardua dell'opera poundia– na, ~ :ioè i Canti Pisani, in un volume bilingue pubblicato da Guanda, che seppure non immune da imperfezioni 'd errc,ri mise in luce la sensibilità del giovane interprete di poesia, poeta a sua volta; in seguito una sua visita quasi biennale, patrocinata dal Commonwealth Fund, gli -:onsentl di conoscere direttament<? luoghi, cose e persone d·America, ar,;ic– chendo il proprio corredo professionale e sopratutto le proprie riserve creative. L'antologia dei poeti ame– ricani di questo dopoguer– ra. ~e reditor~ Schwarz gli ha p1Jbbticato nel 1958, e ili squisiti volumetti de– dicali a poeti come Henry Rago o Elliolt Coleman. contano tra i frutti. di quella visita. La presente cernita di versi poundiani, precedu~a da un saggio in· troduttivo di T.S. Eliot e siiillata da una nota bio– critica del traduttore, con– ferma le qualità di gusto che già avemmo a notare nel Rizzardi. Fra le cose migliori del primo Pound si notano qui * di GLAUCO UA.JJBOX vari componimenti tratti da Personae, da Cathay e da Lu.stra, oltre al basilare Mauberley con .:ui già si cimentò, e brillantemente, il Giudici un anno fa. Riz– zardi si tiene verbalmente e fraseologicament,e il più vicino possibile al suo le– sto, ma senza pedanteria, ! !a sorpresa poetica bril· la in alcu!'IP.sue soluzioni aggettivali. ~ ilrutlura della [rase di Pvurn.:. 1em– plice e diretta. ili consen– te di operare con maggiore aJio di quanto sarebbe possibile con altri testi. Actaeon, Shop Girl ( Ra– gazza di bottega.) e The River's Mercltant's Wife (La moglie del mercante fluviale) dalla raccolta Ca· thay che consiste a sua volta in libere versioni dalla poesia cinese. pos· sono bene esemplificare tale situazione. Tradurre Pound significa emulare un tradu,.ttore fra i più spigliati e creativi; stando a Blackmur. anzi. Pound è poeta vero solo quando .,traduce·• Properzio. i ci– nesi. i provenzali o gli stilnovisti, perché allora può meglio esercitare la sua sensibilità linguistiea su una materia pronta. Molto opportuna. da parte di Rizzardi. l'inclusione di alcuni Cantos (il secondo, il diciassettesimo e il qua– rantanovesimo). che dan– no al lettore un·idea del respiro più largo di questo poeta letterato. Rizzardi ha scelto Canti ira i più distesamente lirici e visio– nari, e in particolare il Secondo. che dopo un in– tarsio di allusioni storico– mitiche dipinge con ricca tavolozza una metamorfosi ovidiana operata in mare da Dionisio, dà la misura della gamma di effetti ac– cessibili al Pound. I pas– saggi a catena. da Browning a Sordello, alla dea giap– ponese So-shu che mulina il mare, a Omero sulJa spiaggia e alla nave dei pirati. conseguono un ef– fetto prospettico nella giu· stapposizione linguistica e cronologica, anche se que– sto effetto è severamente condizionato dalla pregiu– diziale letteraria. Ma la voce di Pound si libra sul– le altre voci che egli as– sume nella propria. Un er– rore di stampa. per fortu· na senza conseguenze nel testo italiano. ha svisato l'aggettivo e lithe > (fles– suosa) del verso 9 in un assurdo e litlle >, ma il lettore attento non si are– nerà su Questo ostacolo. e Schoeney·s daughter > è la fi,-lia di Scheneo, non di Schoeneu come dice Rizzardi. e Atalanta, tipo di bellezza difficile da conquistare, come Elena ed Eleonora di Aquitania che compaiono nel ver– si precedenti. Nel can– to XVII, che come ben dico il RosenthaJ in un suo recente opuscolo cri– tico (A Primer to Ezra Pound, Macmillan. 1960) vuole raffigurare il para– diso poundiano degli arte– fici ed eroi di cultura, è sfuggito a Rizzardi un er– rore che andrebbe corretto nella prossima edizione. e Borse. Cannagnola. the men of craft. i vitrei:>, è un verso che Rizzardi, pensando alle implicazioni politiche, ha tradotto come e Borso, Carmagnola. gli uomini dell'astuzia, i vi.- trei >. mentre invece il contesto dovrebbe chiari– re che si tratta di e uomini dell'arte,> o meglio anco– ra, e gli artefici >. La pa– rola CTaft significa, sì. astuzia, e di astuzia Borso d'Este e il Carmagnola dovevano averne a usura per destreggiarsi nel loro instabile mondo; ma qui Pound pensa a un senso più originario, reperibile nella formazione craftsman (artigiano). e con una ra– pida condensazione lingui· stica consentitugli da 11 a bivalenza del termine in oggetto egli accosta i crea– tori politici del Rinasci– mento ai creatori artisti– ci, ravvivando etimologi– camente una parola che può corrispondere, in ita– Jiano, soltanto ad arte. Nel Rinascimento l'arte politi– ca. l'arte della guerra e l'arte figurativa o lettera– ria si incontravano spesso nella stessa persona. come in Lorenzo de' Medici, e lo stesso concetto di arte aveva un valore meno specializzalo che non oggi. Si leggano a conferma i ver:iJ,h~rJr!ef~~~~ao:di (marmo, lii alberi di pietra ... fuori (dell'acqua ... le pergole di pietra... foglia di marmo, sopra [10g/1a. E poco più avanti: e NelJe tenebre l'oro / Raccoglie intorno a sé la luce ... >. Se Si pon mente all'affinità etimologica del– l'inglese craft col germa– nico Kraft (forza), l'im– portanza del ricupero lin– guistico di Pound risalterà ancor meglio. Comunque la svista in parola non getta ombra sul comples– so lavoro che il Rizzardi ha svolto per presentare degnamente al lettore ita– liano la poesia di Pound f~r~i:~ ~h 1 f' ~1;~ c;udt;!~u~~~ re de • l po" e.ri sono malli•· • Vediamoci presto• co11tinua Zavallini e magari davanti a 110,ti assicuro. Sento che i \lenuto il momento di ridur– re il la\loro cinematografico per scrivere libri... •. Capo con aiutanti e Capo, prendi anche me come aiutante• dissi. Mi guardò con la sua faccia di luna [calante. Capii che non gli piacevo: la mia faccia da [ghetto gli ispirava arcane diffidenze, un vago sospetto ch'io fossi un maledetto che gli avrebbe distrutto la ditta. • Se non te ne vai• disse sporgendo i denti [davanti e ti faccio mangiare dai miei prodi aiutanti Cronache del beffardo Antonio Delfini, dietro illuminato consiglio di G. S. Vicari, ha definitivamente rotto con la narrativa - campo nel quale .si era meritato stima. e notorletd - per .scrivere unicamente in. versi sciolti la .sua biografia. Al neo poeta fuoricorso giungano _i nostri più .sentiti ral– legramenu. Uno Curci, poeta. dalla vena. lne.saurlbile, .sta scrl– oendo un. altro poema a sfondo co.smico, Eoli ha gid ,eritro ventimila versi e rotti: anch.e la giovane poe.1Ul d'oggi ha i suol Stakanovisti. St vocifera che il semifreddo della giovane critica letteraria, .stia .scTivendo un' esege.si sulla punteggiatura nella « Terra Promes.sa » di G. Un garetti. Il poeta Elio Filippo AccTocca, si è accinto a scrivere l'annuario dei poeti che non hanno ancora vinto premi letterari. Non sempre l'angoscia è prooocata - come dice Hei– degger - dal sentimento del nulla. Eua pub essere pro– vocata anche da riviste volu– minosi.uime, come per esem– pio •Letteratura .., • Ulisse .., "Nuovi argomenti... Al so– lo vederle si prova un senso di sgomento per la Qranitica quantitd di paQine stampate e che trattano ., seriamente .. i. piit. svariati problemi tn• torno al de.stano del tutto. Un poeta del Nicaragua: ~rnesfo Cardenal Chi ha il coraQQioe la pa– zienza d1 leQQerle fino 1n fondo? Il redattore capo, il pa.:1er11e proto e qualche in– teressato a1 lavori di varia propaQanda. La .,, cultura .se– ria... m Italia, non suscita curio.sitd. Si deduce che que– ste rtvi.ste pos.son.o beniasi– mo circolare fra le tombe, talmente restano intatte, .si– lenzio.se e pesantemente mar– more e, L'Ufficio Notturno E' l'ora dell'Uffizio notturno, e la Chiesa, nella penombra, sembra piena di demoni. Questa è l'ora delle tenebre e dell'allegrezza. L'ora delle mie baldorie. E torna H mio passato. , E il mio peccato sta sempre dinnanzi a me >. E mentre recitiamo i Salmi, i miei ricordi s'intrecciano alla preghiera come voci di radio e di juke-box. Tornano vecchie scene di cinema, incubi, ore solitarie in alberghi, viaggi, balli, baci, bar. E risorgono visi dimenticati. Cose sinistre. Somoza assassinato esce dal suo mausoleo (con Sehon, re degli Amorrei e Og, re di Basan). Le luci del Copacabana rilucenti sull'acque nere del molo, che scaturiscono dalle fogne di Managua. Asi;urde conversazioni di nottate di sbronze che si ripetono e ripetono come un disco che s'incanti. E i gridi delle roulettes e i juke-boxes. • E il mio peccato sta sempre dinanzi a me>. E' l'ora in cui risplendono le luci dei bordelJi e delle bettole. La casa di Caifa è piena di gente. Risplendono le luci nel palazzo di Somoza. E' l'ora in cui si radunano i consigli di guerra ed i tecnici della tortura scendono nelle prigioni. L'ora degli addetti alla polizia segreta e delle spie quando i ladri e gli adulteri ronzano attorno alle case e si occultano i cadaveri. Un corpo cade nell'acqua. E' l'ora in cui i moribondi entrano in agonia. L'ora del sudore nell'orto e delle tentazioni. Fuori i primi uccelli cantano tristemente chiamando il sole. E' l'ora delle tenebre. E la Chiesa è gelata, come piena di demoni mentre continuiamo, nella notte, a recitare i Salmi. La neve Non so chi sia quello che sta nella neve. Vedo solo, nella neve 1 il suo abito bianco e da principio non avevo visto alcuno: solo il puro candore della neve nel sole. Il novizio, nella neve, si vede appena. E sento che c'è Qualcosa in questa neve che non è novizio 1 e non è neve e non si vede. UN F1 POE§l[Fi HELIGIOSF1 Ernesto Cardenal i nato a Granada (Nicaragua) il 20 gennaio 1925. Dopo gli studi pnmar, e secondari m Nicaragua, s1 addottorò m lettere e filosofia all'Umversità di Catd del Messico (con uno studio sulla Nuova Poes,a Nicaraguense}, frequentando suc– cesm1amenll! l'Um,•ersttà nordamericana di Columbia. Nel 1951, usufruendo di una borsa dt studio fu in Europa, v15aa11do successivamerire la Spagna, la Francia e l'Italia ove ebbe modo dr contrarre a1111c1;z1e e rela;zroninell'mnbito dei nostri ambienzi culturali. Rientrato ,n parrta aprì m Managua una ltbreria che ben presto diventò un notevole cen:ro culturale ariamo al quale gra\litarono gU eleme'1ti pit', \/ivi, specie. della nuo\la gene,.a;zione,e, nello stesso tempo, un centro di opposi;zione politica. Una naturale reli– grosttà che sempre fu carattere p~utiare del suo spirito, venne prendendo forma piano in qkestr anni e concreti1.1.andosi fino a indurlo, nel 1957 a prendere i voti ed a ritirarsi 11ellaTrappa, in mi convento nord-americano O\le fu IIO\IÌ;zio di un a1'ro notLSsinro scnttore entrato nelle file della reltgione militante: Tlromas Merton. Dimesso per ra• g10111 di salute dall'ordine. trappista, Ernesto Cardenal, benedettino, vive ora da un anno nel convento di Cuernavaca in 11ess,co alternando alle. pratrcl1e della vita reli– giosa e co,1templativa, la propria attività di poeta e scultore. Traduzione e _nota di Franco Ccruttl Nell'• Europa Letteraria .. abbiamo letto soltonto i pn– mi versi di un mcompren.s1- b1le poema-cr1s1 d1 Alberto Mondadori. nato alla poesia col battesimo ullraeloquente d1 Giacomo De Benedetti. Il ,.bravo., del bimestre a G.C. Vig,orelh. pioniere della ga– g,liarda, chiara e fresca poe– sia ilaliana • ~o~temporanea. Giacinto Spagnoletti, critico letterario attualmente dl.soc• cupato, è stato scrilturato dalla R.C.A. Eg,li reg,astrerd tutti Quei .sagg,1 sulla lette– ratura antica, po.stata e con.• temporanea italiana e .stra– niera che non ha ancora piazzato nelle rubriche d1 critica militante dei quoh– d1an1 e delle riviste. Dopo 1 di.sch1 degh urlatori avumo anche 1 d1sch1 delle voct 1n /al.setto. C1 aìureranno a pas– sare qualche tr11te pomerig– gio domeni~a~e .• L'infaticabile .scrittore Gior• gio Ba.ssani, autor e ultrapre– m1ato, dopo in.si• tenti inviti rivolti da sé a s e .s1e110, ha finalmenie deciso di Ti.stam– pare le sue "Stone Ferra– reai, con un nuooo editore, con altro titolo e un com– mento. Allo tlakanoui.sta del– la giovane narrativa italia– na tutti i miei auguri: non. di cuore, s'!n~e~de. Ullimi.ssimo: abbiamo ap– preso che 1l terzo numero d1 •·Europa Letteraria .., 1n virtù delle sue qualild tra~ quillanti, sard in vendita an– che nelle farmacie. IPPOGRIFO , che non sono secondi a nessuno • e che appunto per questo io mantengo a [digiuno ... •· Viaggiatore di commercio Una mano sui miei binari scrive sempre gli stessi itinérari. Mi portano invisibili grucce per centomila Roccacanucce. Ho tutto in questa valigia: la cravatta verde, la rossa, la grigia, i fazzoletti di seta, le calze di nylon. E, sotto a tutto, due libri dal sapore un po' [strano: il Milione di Marco Polo e la Vita di Magellano. Periferia In periferia ci si nutre di castagne e letteratura. Una corsa cli bambini l'organetto di Barberia il pianto di Zavattini, piove sempre in periferia ... Maschera per mendi.can .te z:ozzo La mia faccia cristiana ... Fanno a zuffa sulla mia vecchia faccia le ragnatele e la muffa. Vi è murato tutto il mio essere come nella calce viva di un favoloso benessere: così un insetto stanco di volare ripara in un calmo alveare ... In attesa del treno Verrà tra poco, verrà. Sempre in perfetto orario come ieri, come domani. Ci strapperà a quest'aria tenue del tramonto, a quest'ora straordinaria, e non avremo nessuno cui sventolare le mani ... Stazione I Arriva il treno ancora avvolto nei fu.mi [dell'Ade. Infagottate nel freddo dei cappotti, le anime odono assonnate l'intrecciarsi dei fischi nella nebbia di viola. La rapida arancia di [un fanale oscilla in una mano notturna, e già decade. Riparte il treno verso un altro, lontanissimo [Ade ... Natura morta Semaforo o limone, sempre piccola la luna che ci spia: occhio di fantascienza sospeso dal suo cielo sulla· nostra esistenza ... Natura morta con. grt:rti.cola pesci, il vino, la graticola e la bottiglia, il limone con la foglia. Aria di taverna o di famiglia? Chi lo sa .. E il tempo che somiglia all'eternità ... Semaforo Muta il colore e tutto si trasforma, il volume e la forma l'indifferenza e l'amore. E' da sempre che muta la luce d'ogni lume. Chi si bagna due volte nel medesimo fiume? Stazione 11 Oh, quelle sbarre bianche e nere. Mi sbarrano ogni partenza. sbarre, sbarre della mia coscienza.. Mi sbarranp ogni fuga, mi fanno un'altra ruga. ..

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