la Fiera Letteraria - XV - n. 42 - 16 ottobre 1960

Domenica 16 ottobre 1960 t~ FIERA LETTERARIA A V V E I 1'I E N T I E o R o p E I ORDINATA. IN VOLUME L'ULTIMA. OPERA INCOMPIUTA DEL GRA.NDE·LORENESE * Ritornodi MauriceBa1~rès Stagione parigin~ di Prenii e processi di 6/ACOIIO AIT0\11\'I PARIGI, ottobre opera di l\·[3.urice Barrès Ma.urie-e Barrès è stato giustificava le ammirazioni con .i\ndré Gide la figura e l'avversione, il rìspetto e P,iù decisiva per l'evoluz:io- l'oblio. Lo stile magistrale, ne delle lettere francesi nel l'innegabile eccezionale in– Novecento. I migliori scrit- gegno dell'autore non sono tori di ieri o di oggi pro- riusciti a conferirle un·u– vengono come filiazione dal- nità. Lo scrittore e l'uomo l'uno o dall'altro. qual- politico si sono troppo e che volta da ambedue. An· troppo sovente alternati e dré Gìde stesso si è for- mescolati in Barrès perché mato eà è divenuto lo scrit- non sia necessario operare tore battegl!ero che fu nel in partenza un'oculata 5cel– secondo periodo della sua te per poterlo oggi valutare lunga attività letteraria in secondo i .suoi meriti che opjlosizione a Maurice Bar- furono grandi. Bisogna rés ma anche seguendo il scartare non soltanto i suo esempio. Fino aU'ulti- quattordici volumi della mo, decenni quindi dopa la «Chronique de la Grande morte di Maurice Barrès av- Guerrea che non presenta– venuta a Neuilly-sur-Seine no più alcun interesse ma nel dicembre del 1923. An- anche tutti gli scritti di dré Gide continuò a consi- carattere politico e polemi– dere.rlo l'avversario più te- co riuniti in numerosi to– mibile, l'influenza più pe- mi. Gli articoli ed i discor– ricolosa. Non del tutto a si appartengono all'uomo torto perché nessuno ba d'azione che Me.urice Bar– esercitato un fascino così rès fu pre<:edendo André tenace ed inebriante sui Malraux, Pierre· Drieu la giovani tranCW quanto Rochelle, Louis Aragon ed Barrès. altri fhe _si ispirarono al - colte da Jean-Marie Dome– nech nel volumetto «Bar– res par lW-mème> (Editions du Seuil, Paris) e lo di– mostra il volume «1'''impor– te où Hors du Monde> (Plon ed.il. Paris) uscito postumo a cura del figlio Philippe Barrès che ha già curato l'edizione in quattordici vo– lumi di cMes Cahiersa zi– baldone prezioso per la co– noscenza dell'uomo e dello scrittore che va dal 1896 al 1923. to ambiguo sviluppato nel periodo romantico da Henri Latoucbe in un breve· ro– manz.o che porta lo stesso titolo, e <Le Frein couvert d'Ecume> un abbozzo dì ro– manzo che ha nel personilg– gio dell'eroina curiosi rap– porti con «L'Ennemi des Lois>. Del tutto diverso ma non meno interessante per 1a conoscenza di Ma-urice Bar-rès e l'ascendente for– tissimo che ha esercitato n nostro collaboratore Walter- ~lauro mentre lntenista lo scriuore J. P. Sartre di WAI,TElC. iUAURO La lotta sorda che c.a– ratterizz.a la fine d·anno della Parigi letteraria. al– le prese con i premi che vengono distribuiti uno do– po l'altro nel giro di pochi giorni, si è iniziata questa volta prima del previsto: a questo insolito anticipo ha senza dubbio contribuito quel tono agonistico che si è soliti dare in Francia a manifestazioni del g'enere, ma soprattutto i recenti avvenimenti nazionali. e internazionali. culminati nel gesto anarchico, e un po' poetico, di Sartre e colleghi, che ha provoca– to una violenta frattura tra cultura e potere costi– tuito, bene o male porta– voce di certa opinione pubblica, d1 tanta borghe– sia, •che si è avviata in questi ultimi tempi su un pericoloso piano inclinato. pace e che lo prescrl\·e in tempo d1 guerra. rifiu– tate la mobilitazione! Ri– fiutate la guerra! Restate fedeli a voi stessi! •. Al d1 Jà di ogni specu– lazione politica. il proble– ma in cui si dibatte la cul– tura francese è grave e senza sbocco: c'è senza dubbio un fondo. un resi– duato di esistenzialism.J nell'atteggiamento de: g!o– vani intellettuali , réfrac– tairs». ma il tema agghiac– ciante della tortura è in evidenza in tutta una serie di -documenti umani che non pas.sonC'Iessere distrut– ti dal fuoco di nessuna censura: ~ Le re.fus a di Maurice Masc.hino, e t·ar– faire Audin > di Vidal– Naquet. sulla scomparsa del prof. Audin. e La Gan– grene:,, una circostanziata denuncia di quattro alge– rini sulle torture che han– no subito a Parigi. nel di– cembre 1958, a rue des Saussaies. Se ci sono dun- Oltre a Jerome e Jean suo esempio. Quanto anche Tharaud che col libro cMes · nell'opera puramente lette– Années chez Barrès> cer·- raria appartiene come ispi– carono di pagare il debito razione al vessillifero del tracciando dello scrittore e nazionalismo francese, al dell'uomo un ritratto che figlio della Lorena quasi rimane fra i più vivi ed e.t- ossesso dall'idea di dover traenti, gli scrittori, del pe- prendere una rivincità sul– riodo fra le due guerre più la Germania per riscattare nettamente contraddistinti l'Alsazia irredenta non pre– da un'impronta barresiana senta più alcun interesse. c;~1"importe où Bors du Monde> è una raccolta di seggi e di racconti finora inediti in volume ed in par– te ma.i pubblicati perche ancora aHo stato di fram– mento scritti durante i due ultimi anni di vita. Essi indicano la -perdita 6ubita òalla repentina morte di un autore giunto all'apice del– la carriera, ric,co ancora dj energia e di progetti. Il ti– tolo è di Maurice Barrès · stesso che lo aveva scritto sulla cartella contenente la maggior parte delle pagine ora de.te alla stampa, ed esso riilette quel sentimen– to di nostalgica malinconia che fu sempre una delle note dominanti della poe– sia barresiane.. Benché non abbia mai pubblicato versi ed abbia invece numerosì ròmanzi al suo e.ttivo egli nelle pagate e nei libri mi– gliori fu sempre piuttosto un poeta che non un nar– ratore. I romanzi come i racconti òi quest"ultimo vo– lume hanno un pregio ed esercitano un fascino par– ticolare per qualità poeti– che non per singolari, po- • tenti, plastiche creazioni narrative. · anche su dì lui il Seicento francese è il racconto <Monsieur Bertaud, LiQrai– re>. Accanto a q_uesli fram– menti narrativi che danno peso e.I volume e restitui– scono per un attimo la sin– golare figura di Barrès vi sono saggi ed artic6H di di– suguale poria"ta, fra i quali alcune pagine vive e curio– se sulla genesi de <Le Jar– din de Bérénice> che ter– mina dicendo: cBérénice est faite de la jeunesse de l'au– teur et d'un re.yen du solei! de Provencea. Infine si- -ri– tro\la in questo volume il famoso articolo cMurir» che lanciò nel 1910 Fran– çois Mauriac quando questi pubblicò il suo primo volu– me di versi. Il lettore avrà capitO che mi riferisco al proces– so Jeanson e alla ormai famosa dichiarazione del diritto all'insubordinazio- · ne, che ha raccolto intorno al filosofo francese presso che tutta la cultura d'ol– •---------------------~---'-------1 tralpe. Fa un certo effet- que testimonianze inequi– vocabili sulle torture su– bite in Algeria dagli e5p0- nenti del FLN. e la depo– sizione di Massu. di La– gaiUarde e ora di Salan. da parte di De Gaulle è una notevole verifica di questa situazione. è logico e na– turale che gli intellettuali protestino, come han sem– pre fatto di fronte ad ogni attentato alla dignità uma– na offesa e tradita. sono François Mauriac, Henry de ~•lontherlant, An– dré Malraux, Pierre Drieu la Rochelle, Louis Aregon, Robe.rt Brasillach, Jean Cocteau. Ramòn Fernandez., nomi fra i più rappresen– tativi della letteratura fran– cese contempqranea. Non tutti gli sono 'stati fedeli, alcuni hanno sentito il de– bito troppe pesante per po– terlo riconoscere. Quesl tutti, prima o dopa, hanno finito per rendergli omag– gio. Ed oggi che òopo un )ungo periodo di penombr_a e quasi di oblio il suo nome ritorna ad essere citato con una sempre maggiore fre– quenza a loro potremmo aggiungere una lunga lista di giovani per i quali, a volte senza es.seme del tut– to consapevoli, Barrès ri– mane un maestro. Se la sua figura non fos– se stata così alta e lumi– nosa il gruppc dei giovani dadaisti sotto la ferula di André Breton non avrebbe inscenato nel gennaio del 1921 la farsa, e. distanza di anni alquanto ridicola, del «·Processo Barrès> cut par– tecipò impetuoso ed allegro anche il nostro Giuseppe Ungaretti accanto a Drieu la Rochelle, Louis Aragon ed altri numerosi. Per gli innovatori. ad olt.ranze che prima di ricostruire voleva– no demolire tutto, Maurke Barrès, difensore della tra– dizione, ultimo erede di Chateaubriand, rappresen– tava il nemico òa abbattere ad ogni costo. In lui essi vedevano incernate le qua– lità che permettevano il perdurare di forme d'arte ed una mentalità che ab– borrivano. Si trattò allora .soltanto di un fuoco di pa– glia, un·a1ta fiammata che per un momento fece molto fumo senza tuttavia ottene– re alcun altro risultato. Più solida, persistente ed efficace fu la sistematica opp~lzione della «Nouvel– le Revue Française> ispira– ta., condotta, animata da A."1dré Gide stesso. Ad essa si deve se il cperiodo di purge.torio> come i •francesi chiamano quegli anni di progressivo silenzio, lonta– nanza ed oblio che molto spesso seguono alla morte di un grande scrittore come reazione ad una fama forse eccessiva, irritante comun· que per i suoi successori, prime di giungere ad una :iivalute.z.ione obiettiva ed equilibrata, furono per Maurice Barrès particolar– menie lunghi. All'influenza della .cNouvelle Re v u e Française• si deve anche attribuire • se òurante un ventennio gli scrittori mag– giormente attirali da i\fau– rice Barrès vollero e-..;tare di riconoscerlo esplicita– mente per timore di met– tersi apertamente in urto colle potenze dominanti. Vasta e troppe varia la tlllll111111111111111Jllllllllllllllltl i=i= << rttrattl su misura di i ~ scrittori Italiani a i~ cura di elio fillppo _ ~ ace.rocca - notizie ai: e biografiche - con- ~ < Cessioni - blbllo- ~i= grafie di poeti, ~~ narratori e celtici e; ~; ~ s,O SOOALIZIO U LIBRO i!~ * Per questo i tre romanzi del gruppo .cLes Be.stions de l'Est>, fra i qualì cCo)ette Baudoche> che mezzo se– colo fa circa conobbe un notevole successo, possono essere considerati oramai fra le opere minori troppo legate a determinate con– tingenze e circostanze per poter durare. Anche volen– do fare una scelta severis– sima prima di riprendere :I discorso su singole opere di innegabile valore queste rimangono alquanto nume– rose. Non soltanto, ma ora che Maurice Barrès dopo una f>rolungata assenza fa il suo ritorno ci si accorge leggendo «Barrès parmi NouS> di Pierre de Bois– deffre dove si è tentato un bilancio della situazione at– tuale, di quanto possano va– riare le pre(ereru..e. cioé di quanti libri suoi rimanga– no validi. ~cunl puntano sulle tre opere giovanili de cLe Culte du Moi, cui con– viene aggiungere il roman– zo cL'Ennemi des Lois,, uno dei più significativi, indispensabile per la cono– scenza dell'animo , dello scrittore complesso e non privo di contraddizioni. In Maurice Bar.f'ès non ci fu mai nulla di mediotte, contrariamente a quanto con un po' dl leggerezza scrisse recentemente Dome– nico Bartoli a proposito de cL'Appel au Soldah. Una parte dei suoi Jibri frutto di un esasperato s~timen– to patriottico, di un nazio– ne.lismo gretto erano ca– duchi e sono oramai tra– scurabili, ma altri del tutto o solo parzialmente riuscili rimangono trà le opere più rappresentative dell'arte letteraria e dello spirito francese verso la fine del– l'Ottocento e l 'iniz.lo del Novecento. Pochi possono stargli alla pari. Il paragone con Gabriele d'Annunzio è stato fatto troppe sovente per poter essere sottaciuto. App·arte– nevano alla stessa genera– zione, ebbero gusti in co– mune, subirono nella for– mazione e lo sviluppo il clima morale, gli eUel\i delle contingenze politiche e sociali dello stesso perio– do. Esercitarono anche l'uno in Francia e l'altro in Ita– lia su diverse generazioni di giovani letterati ed in– teliettuali in genere un'in– !luenu superiore a quella d: ogni altro scrittore. Se quelle di D'Annunzio in Italia si può dire quasi in– teramente negativa, quelle. di Maurice Barrès in Fran· eia ebbe risultati in lette– ratura nettamente positivi. A prescindere da tutti gli a!tr! bastano i due nomi di Montherlant e di Mal· raux a dimostrarlo. Le divergenze tre Barrès ~u~:tr~~~o p~~~~~ c~~~ tatto. Ambo tuttavia ebbero e conservano un significato ·ed un valore come artisti non come maestri di vita od uomini politici. Se Mau– rice Barrès dopo essere sta– to ritenuto per anni uno scrittore oramai sorpassato adesso può ritornare è sol· tanto come artista. perché malgrado de lacune, le de– bolezze. i limiti impostigli"' dal temperamento e dalle contingenze della vita fu un grande scrittore. Lo di– mostrarono un paio d'anni fa le pagine antologiche rac- U volume he. il pregio di offrire un quadro assai va– rio ed abbastanza completo dell'attività di Maurice Ban-ès scrittore durante trentacinque anni. Non tut– ti i componimenti oUrono lo stesso interesse ed han– no un uguale valore-, ve ne sono tuttavia parecchi che riflettono il migliore Ba.r– rès. Fra questi metterem– mo <La Musulmane Coura– geuse> cile nel primo getto data dal 1895 trattando un tema analogo a quello de «Un Jardin sur l'Oronte> che è del 1922. Le persisten– za dello stesso tema di vo– luttuoso amore e di morte in un clima orientale che per varie.re fra il Libano e la Spagna rimane sempre legato alla civiltà araba dell'undicesimo secolo di– mostra quanto il motivo 1 fosse profondo nell'animo di Maurice Barrès assai più complesso e misterioso di quello che suppcngono quanti erroneamente vedo– no in lui soltento l'apostolo del nazionalismo francese, l'uomo che nato a Chatmes– tut-MoseJle nèi Vosgi ha vissuto all'età di otto anni l'invasione tedesca, l'occu– pazione e la disfatta del 1870, e ne è rimasto irrime– diabilmente colpito per tut– ta la vita. Estremamente interessan– ti e d'un altro Barrès sono i due lunghi frammenti .cFTagoletta>, dove riprende a modo suo il tema alquan- Ll:!::TTEH..!J- TE.!J-TH.ALE Da P.!J-RIGI * Dopo la -crisi il risveglio Dopo la crisi economica. (e di coscienza) che costrin– se tutti i teatri parigin.i a chiudere le porte in pieno mese di giugno sollevando le polemiche più disparate, la nuova stagione teatrale si apre con una serie a.sso– lutamente straordinaria di novità.. Molti teatri, infatti, han– no cambiato formula., diret– tore, amministratore e pub– blico, in maniera assai sor– prendente. Fra questi, la ~omèdi-e Caumartin.>, fino a ieri dedita a commedie frivole, leggere e piuttosto <déshabillées,, ci propone oggi il lavoro di Lorraine Hansberry adattato da Em– manuel Roblés: «Un recin au Soleib, che ancora una volta, e dopo cLes n~gres> di Geflet, tratta del proble– ma razziale m America. La pièce, scritta da una giovane negra am.ericcna, ci narra di una famiglia di negri desiderosa. d-i trova re un cposto al sole, per sfug– gire alla disperata monoto– nia dei giorni senza domani. Decisamente, il teatro na.– turatista., dopo essersi ben americani.ùato, ritorna. fra flòi a.s.solutamtnte identico nella sua essenza, ma sotto nuove apparenze e, sopra tutto, ben imbevuto di quei ctremolo> puramente ame– ricano che gli ha permesso i successi di Broadway. In cUn recin au soleU,, il pro– blema raziale è esdminato in tono teneramente ottimi– sta. facendo di questa com– media., che vuol essere an- di l,UCIO A.TTl~RLLI tirazzista, un piccolo balor– do monumento r02z-ista. Per noi i negri sono quel– li che sono. Noi non chie– diamo ch'essi ci divertano o ci dUtraggano o ci i·nteneri– scano; noi chiediamo sol– tanto che essi siano. Dal momento in cui d si pre– sento un cpovero negro>, oppresso dal colore della. sua stessa pelle, tentando di convincerci con falsa bono– mia. de!!a..~ sua triste diffe– renza, siamo costretti allora a.d o.sservorlo con• l'occhio incuriosito dell'uomo bian· co, facendo cosi un invo– lontario ra.zz "ismo. Questo. la colpa deUa. commedia che per troppo prudenza ed ec– cessivo conformismo co.sca miseramente neUa cata– comba. della solita banale mediocrità. Al teatro della Matieleine, invece, cll BeU'Antonio:o di Vitaliano Branca.ti storpia– to da. André Rotlssin col ti– tolo ~La Mamma.>, ha cedu– to J'affiche a un altro la– voro dello stesso Rou.ssin: cLe.s Glorieu.ses>. cLe.s glorieuse.s> ci fà J)ln.14ré un i,o' dlle tomm.e– die brillanti e sarcastiche di Sacha. Guitry, anche se Rou.ssin, essendo di tempe– ramento meno aggressiuo, non raggiunge mai quel mordente e quell'abile ca.– ricaturo che, rendendo la commedia più compatta., le "impedisce di -perdere ter– reno nella ricerca di com– promessi gratuiti. Se RousJin non ci avesse precedentemente ammonito dall'impostare falsi parago– ni fra la sua commedia in versi e di Misantropo• di Molière, forse ci saremmo lasciati prendere in traP– pola attratti da uno certa somiglianza di ispirazione, interrotta di tanto in tanto da ca.den.z.e barocche. Pierre Dux, (-U celebre in· terpret.e francese del Cira– no dl Bergeroc messo hi iscena. da Raymond Rou– leau}, ha magistralmente sostenuto il ruolo di Car– ruche spingendo il perso– naggio ai di là dell'i mpo– sta.zione satirica datagli dall'autore, facendo così deUa commedia cLes Gio– rieuses> uno dei più sicuri successi di questa stagione. Anche l'accademico Jean Cocteau ha fatto la sua rentrés teatrale con cL'ai– gle à deu.x tétes•, ai teatro Sarah Bernhardt. Edwìge Feuillere, che ne è l'inter– prete principale femminile, ha riesumato questo lavoro minore dei celebre accade– mico, che quattordici anni fà conobbe un certo succes– so al teétro Rébertot. Que– sto è uno pseudo dramma storico da.i super romanti– cismo esasperato. Come penetrare, oggi, in questo universo poetico pie· no di iperboli e di fra.si ba– rocche r Edwige Feuillere è riuscita a rendere plau– sibile il suo personaggio salvandolo dalie violente ;: .enden.ze melodrammatiche. Lo regia è sta.ta regolata daUo stesso Cocteau che ha tirato U migliore partito d4 que.!to verbosissimo dram– ma servendosi di attori as– solutamente ecce.ziona.li . Marcel Acho.rd, neo acca– demico di Francia, attende il succe.sso de cl'Idiote> che Annie Gira.rdot difenderd al teatro Antoine, e il ro– manzo di Ignazio Silone cl! prono sotto la. neve> .sa– rà rappre.senta.to al tea,iro deU' AU.iancc...Fra-nçaise nel– l'adattamento teatrale di Daniel Guerin, col titolo «Le..! dernier des Spin<lJ. Intanto, molti e molti al– tri lavori teatrali fanno ap– parizione !uue scene pari.– gin.e forse risanate econo– micamente dopo un.a lunga. crisl ..-La ligne de sang> (fo.!ca vendetta. corsa. ispirata a U"4 vecchia leggenda. popo– lare) del giovane autore P. Arnauld imperversa sulle scene deU'AUiance Fran– çai.se , come cCrime par– fait. di R. Fera.l su quelle del Palais Roya.l. Se dove.– simo farne la critica, do– vremmo seguire l'e.sempio di James Agate, vecchlo critico teatrale del Sunday Morning di Londra che per mancanza di entusia.smo (e non di .!J)Q.Zio) scriveva.: «L'altra sera al Covent Garden a,bbiomo notato in sala la presenza della Si– gnorina Bea.trice Lilli.e. Nient'altro da segnalare,. to vedere nella gabbia de– gli imputati uno scrittore come Jeanson, saggista e filosofo, e con lui attori, registi, gli ultimi , man– darins :, insomma di una cultura e di un popolo in pieno e grave declino. do– po es.sere sta.ti all'avan– guardia della cultura eu– ropea. Molti altri intellet– tuali sqno fuori Parigi in questi giorni. lo stesso Sartre, la de Beauvoir. la Sagan: ma si son fatti se?l– tire con una « dichiarazio– ne:, che potrebbe condurli dritti sul banco degli im– putati, insieme ai rappre– sentanti del , nouveau ro– man>, Butor e Robbe-Gril– let, che pur ritardatari. si son decisi a e firmare>. Si tratta in realtà de.lrultimo atto, il più drammatico e consapevole. di tutta una letteratura, che si è espres– sa in questi ultimi tempi ne 11 e pubblicazioni dei , Cahiers libres > e delle , Editions de Minuit ». re– se famose ai tempi dei li– bri clandestini della Re~ sistenza (per questi tipi usci lo stupendo , Silenzio del mare> di Vercors, il cCahier noir:, di Mauriac. , Le musé,e Grévin > di Aragon); son documenti dolorosi sulla guerra d'Al– geria. in evidenza in tutte le Librerie accanto ai gros– si romanzi candidati per il , Goncourt >, il e Fémina • e gli altri premi di fine d'anno, e ripropongono ne.1 modo più tragico e pun– gente il problema del– l'obiezione di coscienza sot– to tutte le forme: diser– zione, rifiuto d'obbedienza, insubordinazione: .e Se voi pensate che la violenza non può essere la giusti• .zia >, ha scritto Roger Martin Du Gard, , se voi pensate che la vita umana è sacra, se voi pensate che non vi possono essere due mor::ili. queUa che condan– na l'as.sassinio in tempc di A. iJIO.NACO DÌ BA.IIIERA. LA. GRANDE '• F~STA. D'OT'l'OBRI<..,, * fjn'esplosione di giocondità We-àek.ind. durante un sog– giorno. aveva trequentato proprio clowm: e artisti da circo. tesaurizzando molte e– sperienze che sfruttò in se– guito. di Gl01 1 A.~NI NECCO masbr8u. Spatenbriu. ecc. ecc - erigono alla There– era quasi il simbolo della siei:iwie!e in occaslone della gioiosa. balàoria a cui I mo- _ F_esta d ottobre. Sono costru– nacensi volentieri si abban- zionl in legno ~oD:tabill, gl– donavano indulgendo al pec- . gantesche. c~p3:c~ d1 _ospitare cato di gola. quei padiglioni parecchie m1g!1a1a d1 per3o– presero il nome di B1erzelte ne. Queste r esthaUen., pur (tende della birra). Lo spet- variando nell'addobbo. ester– tacolo àelle corse divenne su- no e negli stemmi che con- dai tradizionali \'eicoU ador– ni di festoni e fiori. trama– ti dal Braueei-Fe.i;tgespann. vale a di.re dalla doppia pa– riglia di ca\•aUonl bardati a !est.a con pomposi finime.ntl. borchie luccicanti. tlnnule so– nagJlere e gualdrappe mul– ticolorL Nella capitale francese 11 Wedekind aveva conosciuto il futuro editore AJbet Langen, a cui suggeri l'idea di una rivista satirica Per !',incenti– vo del drarnm'aturgo venne più tardi fondato il Simplt– zissimus di cui il Wedeltind stesso divenne direttore a partire dal 1896-. Simpli..ri.ssi.– mu.s e Fliegende BliiUer !u– rono i periodici umoristico– satirici piuttosto liberi e scol– lacciati che alimentarono per tanti anni la fragorosa risa– ta dello smaliziato lettore do- ~ menicale. e scossero il mora– lismo sornione del _piccolo borghese filisteo. Queste espressioni teatrali e letterarie non si possono Giovanni Necco E' risaputo che Monaco. in– sieme coo Berlino. ha dato grande l.ncremento al Kabo– rert o Breltl allo spettacolo. cioè. che subl forti suggestio– ni dal cabaret francese. Un drammaturgo. :'rank Wede– kind. esercìtò lungamente la sua arte di ...cabarettista .. e poeta canzonettist.3: CBànkel– sanger> nella capitale della Baviera. tanto che venne chiamato - mimo da ci.re.o..... Per dileggio. eppure la sua ironia affondd le radici. come in un humus propizia. pro– prio nella hanswurstiana ve– na comica. un po' gra..~a e lutulenta che il bavarese ba quasi nel sangue. Del resto -il • forse pensare del tutto di– sgiunte da certe manifesta– -zloni edonistiche collettive che raggiungono a Monaco proporzioni gigantesche. I pe-– riodici e i cabarets accenna– ti rice\·ettero un grande im– -pulso da quella \ 1 italità un po' !renetica e disordinata -che caraherizza. in certe cir– costanze. l'ambiente bavare– se Essa ha. senza dubbio un ch·e di comune con la s·ensuo– sa gioia- che sj:,ira dalla ga– ~liarda crapula e dalle ma– nifestazioni goderecce di al– cune sagre e ricorrenze. Tan– to nella prima espressione di sfrenata petulanza di Quelle riviste e del Kaborett QUaD– to nel voluttuoso abbandono al diverti.mento ed alle liba- gioni si manifesta. secondo me. una propensione e. direi qua.si . un genio locale. Le due feste monacensi più famore sono U carnevale e soprat– tutto l'Oktoberfest. ~ La .. festa d·ottobre.... dei monacensi detta anche. con maggior precisione. die Wie.s"ri,si svolge nel , 1 asto ri– piano della Theresienwiese, ai piedi della colossale sta– tua di Bavaria. E' la più grandiosa !esta della birra che si svolge a Monaco. che .si potrebbe a sua volta. chia– mare. senz'altro. la capita.le mondiale della birra. I Mo– nacensi celebrano questa an– nuale ricorrenza tra la fine di settembre e U principio ài ottobre. fabbricando, per la circostanza. una ce.rvogia ·più concentrata del solito. detta appunto. Wie.s 1 n~Bier. Come è nata Questa festa? Nel 1810, in occasione delle nozze del futuro re Ludwig l col:t la principessa Therese ài Sassonia - Hildburgsbausen. vennero inaugurate solenne– mente. alla Tberesienwiese. delle corse ippiche. Nell'am– pio spiazzo che si stendeva ancor !uori delle Porte di Monaco, accorsero subito nu– merosi cittadini. attratti dalla duplice prospettiva di una piacevole scampagnata e di un interessante spettacolo al– raperlo. A placare la fame e la sete àei lo;itanti. ecco sorgere. co– me à'incanto molti paà.lglio– ni colmi di ogni bene di Dio. E poicbè già allora la birra. ~~a~n~~~fv=~1~\~ ~== ;~~~~~r:u~~o ~~~t:e<n;~ reschl Quando le gare ippi- Lo_wenbriu, per esempio. che alla Wies·n cessarono. i spicca uno smisurato leone padiglioni delle bevande e me«anico che muove. !a te– deUa pappatoria - e cosl le sta e la coda e manda pau– giostre. le altalene. 1e mon- rosi ruggiti) sono fabbricate ~~!llf ~~•t1tit~at~nid! •e1:: fi:g~u~tov:~ea ~~°!a~ menti accessori e concomt- occupata. dai tavoU a cui sono tanti alla manifestazione. del- assist I clienti. corrono I due le corse che erano in origine. grand.l c?rldol che separano divennero. proprio essi, u i beviton dalla cucina. dalle motivo e lo scopo della te- mescite e dai servlzL sta. che sf espresse nella for- Alle due opposte testate ma dicono i monacensi. di del capannone rettangolare una S(>mmenchlu.ugaudi, s:alzano due tribune. pure cioè di una grandiosa cele- gremite di bevitori. AJ centro br:.zione deHa fine d 0 estate. della sala è "r.etto un palco L "Inizio dell'autunno venne circolare che spesso rotea su cosl salutato con un'esplosio- se stesso come una giostra ne di quella giocondità pri- e porta 1n giro i suonatori mordiale a cui dà l'avvio la della banda vestiti in costu– crapula soddWatta. Ne.U'am- me bavarese. i QUali da.n fia– bito di poco più di un seco- to ag.li strumenti e suonano lo i primitivi bivacchi. orga.- m?tivi di Ueder cari al pub– nizzati per le corse ippiche. bhco. Centinaia d1 ... cbelleri– si svilupparono tanto da tra- ne ... si muovono sped!te tra sformarsi nella più grandlo- tanta serra recando I boccali sa sagra bavarese dell'anno. di terracotta o di vetro Ci fa– Gli originari Bierzelte dlven- mosi Mcu.skriioe della capaci– nero. a poco a poco, le co- tà di un litro) ai clienti che lessali Bierhallen o Festhal- sembrano eternamente divo– len, gli enormi capannoni rati dall; sete. Affluiscono che grandi birrerie monacen- continuamente aUe Hallen in– si - Hofbriu. Lowenbrau, finite botti d1 birra. che ven– Pschorrbriiu. Augustine.rbriu. gono trasportate. oltre che da Hackerbrau. Paulaner-Tho- moderni e potenti autocarrL La pantagruelica crapula è alimentata anche dalle _nu– merose Hiihnerbratere-in e Wuntbrotereien, cloè àalle capaci rosticcerie che occu– pano lo spazio Interposto tra le BierhaUen e nelle quali girano. infilati nello spiedo. migliaia di polU o .s·arroso– lano sulle graticole saalcce d'oi]ll dimensione e Qualità Queste vivande ,,ena:ono in~ ge.rite. sembruebbe, solo co– me fomento che secondi l'ila– re ebbrezza della l:iina. Tra– cannata con eroica bravura bi dice che I bevhori più potenti riescano a tnilJrgl– tarne anche Quindici litri!J. la cervogia non tarda ad e– saltare lo... spirito. Immaginate quindici o ven– timila bevitori riuniti in un grande capannone per ine– bria.ni collettivamente. ln mo– do che la sbornia singola ,i intensifichi. in una specie di sbornia corale. Ecc-o: dal paJ. co del suonatori - che sem– bra quasi emergano dalla stessa solitudlne lnte.nt. a trincar birra - si levano. ad un tratto. le note di un Ued Migliaia di voci raccotgonO .subito il motivo. e Intonano al.J'unissono U canto cbe vie– ne accompagnato da gesti mi~ surau e lenti. quasi rituali. (contJ.nu";'7 pq. 6) D'altronde, al di fuori di questo gruppu di intellet– tuali. fuggiti da qualche anno dal Quartiere Latino. ormai tutto nelle mani dei sottoprodotti della cultu– ra. cosa altro può offrire oggi la cinteUigenza> fran– cese? Da quando la vec– chia Francia. uscita da po– co dal conflitto che l'ave– va sconvolta. andava vi– vendo in tutta la sua an– goscia il dramma storico. nel modo più congeniale al suo temperamento e alla sua natura sempre alla avanguardia fino ad oggi, • a tredicj anni di distanza. molta acqua è passata sot– to i ponti parigini; anzi. ne è passata fin troppa. e del– la Francia di quegli anni, del giorno in cui tutta Pa– rigi si riversò pe-r le stra– de a cantar Ja gioia della Liberazione, di quella ·di Saint Germain. <lel , Café Procope > e delle «boites>, son rimasti i , tricheurs •· i , blusons noirs •· che esprimono oggi altre real– tà e altri drammi umani. Ma torniamo ai , pre– mi >, croce e delizia del– la nostra vita di letterati. Con un clima , diverso>, dunque, la Parigi lettera- . ria è entrata nell'atmosfe– ra agonistica dei premi di fin! d'anno, e.he ì francesi e sentono > in modo tutto particolare. Da noi in Ita– lia. lo , Strega, o U , Via– reggio > interessa solo una ristretta cerchia di perso– ne. gJi addetti ai lavori. i critici e qualche madre di famiglia. che per le Ceste o le vacanze decide di re– galare un libro di succes– so: in Francia. la cosa cam– bia aspetto: qui a Parigi manifestazioni letterarie e premi divengono avveni– mento nazionale e vengo-– no seguiti con lo stesso en– iusia:smo che tiene impe– gnati i francesi per un intero mese, in occasione del • Tour de France>. Tra1izionalmente I e gato alle più disparate manife– stazioni popolari. il pari– gino considera un po' i pre– mi come una gara sportiva e si rende parte<:ipe della lotta che si svolge tra le varie giurie. pur essendo magari au·cscuro dei rEO– troscena. che regolarmen– te avvengono dietro le quinte di un apparato esteriormente impecc.abile, ma che inevitabilmente presta il fianco a numerose critiche, sul criterio di or– ganjzzazione e di scelta un po' come avviene d~ anni in Italia. dove criti– che e polemiche sono aJ. l'ordine di ogni giorno. Marc:el Sauvage ha da tempo m~o il dito sulla piaga, quando ha dichiara– to: , Troppa letteratura a prezzo fisso! .Bisogna rea- (oontlnu:;. paJ. 6) 111111111111111111nr111111111111111111

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