la Fiera Letteraria - XV - n. 42 - 16 ottobre 1960

Pag. 2 eo fornendoiH b. crema di ciò che s.i sctive, dovrebbero ridurre le pubblicazioni e di pari passo veder crescere le \"t.ndite. E' chiaro che cosi siamo in un cerchio ,-izioso. Proprio perche molti editori preten– èono di acc.rescere la pe:rte– Uone d 0 un testo mett1rndoci e Jaeendoci mettere le mani. da noi abbondano i .. rewrite men ... i quali po.ssono e..s.sere dl buona qualità @ci allora capaci di dare una forma or– ga.n!ca a roma.nzl disordinati e so,·nbbondanti come la J)rlzna "·eniot1e di Look Ho– mt"tDOrd. Anp~l di Wolfe (dò eM: fece l'editor della Ran– dom House. nel 1929), oppu– :-e po!s0no e.Mere dei medio– cri qualunque. imbottiti di inutili principii. che creden– do di guidare il pubblico in ruhà non !anno che secon– dare i suoi iwti. e U! per euo -c~ono coronata dal suc– cuso una delle loro manipo– lazioni si ritengono autoriz– ::i.iti a penevl!...'"'ar• * Ancor.:. ,; sono le iraDdi e le p1ec4 e cue editrici: le Yar.te organu::zuionJ in cui è ine,,1tabile una standard1na.– zio=e. .sia pure di buon 11 - ,·e.Uo. ed in cui la prodw.io– ne deve necessariamente. se– i\llre un ceno ritmo. e le.pic– cole società. in cui poche per– sone lavorano • stretto con– ta to. in modo più - perso– nale.. .. <~a anche le 1randi ca.se editrici. dìvUe in varie sezio ni. operano come un con.sonio di piccole case edi– trici ciascuna. .1peciahzzata tn un settore.) 1~ FIERA LETTERARIA tlillllNIJ LA MODA ITALIANA * A cura di VANESSA Gli uomi i lum1t0 s~mpu. preso poco sul se.no l'deran· :.a femminile, spa:i e quella di casa propria: è. risapUto. Qualche volta l'Juvmo addi– rittura awusota. Sp1ega:joni di questo ribadito atteggia– mento se ne son date parec– chie: d'ordine psicologico e d'ordine, diciamo cosl, pra– tico. E si i insinuato anche che, avere al fianco una don– na la cui elegan::.a spican:a al confronto d'una certa tra– sandate::.:.a maschile, potesse dare un ,·ago disagio. Certo è che, fino a poco tempo fa, l'uomo e la dorma non erai10 affa.uo alla pari nel gioco delle apparen::.e. E la peggio l'a,·e\.·a lui. Sul piano della moda non dfren– tava,10 coppia. Non esisu,·a ombra di pan·td. Ma da qual– che aimo a questa pari~ le cose sono parecchio cambiate. E siamo giunti al IX Festt\·al della moda maschile, a San Remo. se a fare un bellissimo abilo femminile si può giungere con un processo fdiumoue aggiw1ti\-o, o altrellanto fe– lice.mente sdeufro, in 1r'irtiJ. fii bc;jf.:i,~: n~a.s!~1J 1 :::! 0 i:~ \'ece sempre il risultato di un comporre di g~tto, sen:.a di\•ersin, speditamente.. Co,:ce.s.sionial capriccio on– clre la • li,iea ,·irile. • ne Ira falle: una, parecchio nott!\"O– le, è quella dd ris\·olto che, abolito nei pantaloni do usar– si nd pomeriggio o, in ge– nere, col doppio petto, si tro– -.·a nell'obito da mallina, li– mitato alla parte. aiiteriore, mentre die.tro il pantalone. scende diritto e pi1ì lwtgo di un buon centimet ro: u n ef– fetto destinato a da.re mag– ;iore. slancio alla figura. Una zmportan:;a inusitata ~ venu– la assumendo 'a fodera, la quale ,·iaze scelta studiosa– me.me pu oani tipo di abi– to. ~ Bemberg ha lancialo fodere fantasia che possono accompagnare qualsiasi gra– da.:ione. di tessuto. Haw10 dunque felicemente sorpreso i nuovi tipi e i nuovi colori: ,·ude cipresso; melanvma; bron.::.o;a righe più o meno marcate; a quadrettini; can- un applaudito q_uadre.Ualo_di gran gusto b~e e grie10. Il frack si è aggiornato, riducendo un pochino la lun– ghe:::.a delle code; e, per lo smoking, mono~tto, i risvol– ti possono essere a scialle oppure a lancia, ricoperti di .sela cordonala. Fra le no,'itd assol1,te, ,·a segnalata una giacca sportfra di Kobus, una ~Ile simi~e alla re,ina, ma sbal1,Jlta tn modo irregolare., CtJrl som– messi e.ffelli di lucido e opa– co. Il colore, ,·ude bronw. Render conto, particolareg– giatamente, d'una colle::.ione cosl numerosa non è possi– bile, in un bre\.'e articolo. Diremo soltanto che il ri– tro,•ato accento di sobrietà, caratteri::.i.ante la mto,•a s~a– ,zio,ie della moda rnasc}ule, ha fallo a llltti moltissimo piacere. Nessun riflesso turistico, gra::.iea Dio. E' una elegan– :.a che, falla per noi, pu i nostri cieli e la nostra tra– di:.ione, si è imposla subito anclre all'estero. ù cose ve– ramente riuscite hanno una sola insegna: la bdle:.zo. VANESSA (continua da paa:. 1) immobile però. posseduto da una sproporzionata preoccupazione di potermi in,·olontariamente tradire. ll pensiero stesso che a\·rei potuto insorgere e anche protestare mi faceva pro– vare un sentimento curio– so: mi vergogn8\·o. Mi mossi solo quando ebbi la assoluta sicurezza che i due soldati non pote,•ano più sospettare ch"io u•evo veduto. In -... erità i due soldati non erano colpe,·oli di nulla. anzi seguh·ano la lo– gica della loro situazione, degli anni assurdi che li avevano condotti con me su quei camion. bestialmente sbattuti, pri,; di tutto. Sa– pe,·o bene che. se fossi in– tervenuto, sarebbe bastato appellarsi al diritto del ri– spetto della roba alrui, perchè essi stessi si ver– gognassero e fossero con– senzienti con me della lo– ro colpa; ma il colpevole certamente sarei stato io, anzi lo ero, e me ne ver– gognavo. Quante \"Olte. in questi altri quindici anni~ abbiamo dovuto vergo– gnarci in segreto degli equivoci e degli errori al– trui. )1ettersi dalla porte degli eletti. di quelli che hanno avuto ragione. por– re gli altri entro l'errore è il mag~or contributo al– la confusione dei sentimen– ti: siamo tutti colpe,·oli, l'ho impar~to sempre più. specialmente quando, arri– vati in mezzo a noi coloro che avrebbero do\·uto a,·er per diritto di logica tutte Un'attesa (contlnu~ pag. I) era possibile, se addirittura successe a mc: occorrt!\·a so– lo stare. attenti che gli en– tusiasmo colleuivi, cosi bel· li, perchi no, u.tili, non ci iml"!dis~uo di ncordare che cosa ereditavamo ... •· Ecco una precisa.::.ione ùnporlante., che ,·aie, oltre che di per se stessa, anche per una considera::.ione, diciamo così, e.sterna. Uscendo da un pe– riodo denso di urti sotEer– rand, contrastato proprio dall'1ntrecciarsi e confonder– si di risonan::.e in lotta fra di loro, come raccolte. in w1a ,·olta rimbombante., e zali da indurre, anche chi era in buo– na fede, a smarrire il suono "·ero, . puro, delle cose, Gu– '-lielmo Petroni non ha ~rso il senso dell'ordine mentale e delle propar:.ioni reali. Di– remmo che il sorprendente punto di for:.a de • Il mondo le ragioni, ci siamo dovu– ti accorgere che mche questi porta\·ano in ~e stessi l'inevitabile bagagho di colpa. Ma questo e un di~corso che va troppo ol– tre e che tutto sommato spetta allo storico. se qual– cosa di questa nostra cro– naca potrà essere storia. GUGLrEL\10 PETRO'.la ristampa i una prigio ne• sta prop_rio in questo: n.tl fatto, ~ • che lo scri1tore. pur nell'atto di emergere da;Ii a1,,'\•~~– ti, a\.·e,·a già 111 sé. l mtwto di una prospelliva s~orica ~ capz,·a come I fallt stessi anebbero finito per catalo– garsi. Si acqu,.si\.'a, in questo modo, non soltanto un valo– re di docwnmto ,·ù-o e can– tante, ma anche, e soprat– tutto, una capacità d, con– smuù -o • a priori• che ha re.so possibile a Petroni ~P– profo ndin,enti dawero unici. LA CtJnsidera.uone con11nua ad es.sere \.·alida. Più che. ca– la.r~i nell'~ione, mso,~a, lo scnttore bada a tzrare le somme e a fare. in modo che i capitoli che ,•a appronlan· do e le figure che ,.'I agisco– no non deroghino mai da questo quadro d'a.ssieme. ALBERTO BEVILACQUA Domenica 16 ottobre 1960 E' uscito il N. 4 sempre più vario e vivo 300 pagg., foto, UlUJtrazlonl, e Il supple.mento arti.stico: sempre a 500 Lire! L'EUR~PA LETTERA Direttore: GIANCARLO VIGORELLI Condlrettore1 DOMENICO JAVARONE e Sagzi. stUdJ. note critiche e pole..""nlche dJ: Blgiarettl. Bo, Schta.Jftni. ZeHn.skfJ, Ca.stellet, Borth, ValuccM., Pa.solini, Berto, Surkoo. Spc~Ie:ti, Bernari. Rl– druejo, Dort, Bra.ndus, Guillén.. Bogdan.ovic, eec. • Poesie e raeconli di: Evtu.scenko. Murilo Mend~•. Ungaretti, Bertolu.cci, Aragon, Stni.sgolli, Fria:ch., Mondadori, Ga.rai, MUani, Lundkvist, Barrai, ttc. * !nedld dl F. G. Lorca * L'uomo è alla \igilia di • vedere a di.5unza • di Emilio S..rndlo * Pro e contro la XXX Biennale Vedfamo le statistiche: e.s&e cl mostrano che. dal 1929 al 1959, i.l numero di titoli pub– blicati annualmente è c.re– seluto da 10.187 a H 876, os– $ia del 48~; ne.llo st650 pe,– riodo le vendite dei Ubri so– no cresciute de.I 294 s e il prodotto nazionale lordo del 134~: quindi la nuova pro– duzione libraria è stata infe– riore sia all'incremento delle ve.ndite sia a quello dell'eco– ??<>mian;.zionaJe. Inoltre. dal 1939 &li f.s:critti nel collepes sono saliti da 1 700.000 a S milioni 300.000. o·ssia del 388 J)er ce.nto. Invece di lamen– ta:-e che .si pubblichino trop– pi libri. non si dovrebbe di– re semmaì che ili editori non h.nno saputo .!.fruttare O nuo,·o ie ,•a.1tiss imo pubblico p,otentlaJe e.be.si otfrin loro! Non \.'Ogliamo asserire che l'uomo eminentemente chic si compiaccia.solta11to pu ragio-– ni di rit1e.ssi di ciò che ieri quasi re.spingeva, e cioè la compagnia d'una donna ele– gante. Ma bisogn": rico nosce.re che questa specu d1 pan·td raggiunla rende meno vistosa, e quindi per nulla indispone,1- te, la cura o l'arte del W!.Stire nelle signore. Che si sia trattato di ri– valsa da parie dtgli ucimini, Io farebbe s11pporre il fatto_ che, ùt un primo tempo, es§t ,·eramente eccedettero in tro– ,·ate strm·aganti, i,i audacie di colori e di tajlio. Fu in· vero wt'i1m0\·a::.ione troppo scopertamente ,·frace per non avere l'aria del riptcco, e per non essere 1111 ta11tino pac– chiana. oltre che sospetta. gianti. ,\fa, tutto sommato, pre\.·ale wt tono di rilTovaia compo– ste:.:.a e disinvoltura. I nostri lanieri llamzo pre– sentato a San Remo tessuti assolutamente .straordinari. Piccola biblioteca dJ Tura, Ballo, De Grada, Trucchi, De l\fiche.U Abbonammto annuo: Ure 2.500 * Il primo a reagire contro la strane:.z.a per la strarte::.:a credo sia il sarto romano Vincen::.o l'ale.ntini. Si capi– sce. che non ~ difficile im· porsi all'atten::.ione con .l'«· unrricird. \la l'eccentricità, anche se domata dal rigore dd taglio e della confe::.ione, CtJnduce.a un successo trop– uo discutibile e troppo elfi· mero per es.sere quello al quale a.spira un ~Tlo di classe come l'alentini dte., !:. u.mi: 1a.ndo le staWridue: anche a San Remo, dove ph) da v icino si nota come erano presenti numerosi sar– ne! settore letterario di c:on- ti di paesi stranieri, si è net– t.ro al 4.li9 titolt del 1929 tamenu dutinto tra una SUMO I 4.348 del 1959. cioè folla di espositori llttti di il 9<; di più. mentre nd set- prim'ordine. tore ddle opere prQ!e..s.slonall Reagire contro le accentua- e. pratiche le cifre sono ri- te stra,·agan::.e, significa, ui !pettivamente 2.096 contro pn mo luogo , reagtre contro 4.069. ossia il 94--. d\ più. la frivole.ua, la •maniera• C'è •tato un aumento nel nu- e raffe tt~ione. ·"'"el con- me.ro de.i romanzi pubblka.tL ~~hg~ ;:a 1 :::t'tt~ 0 l':~fa::O. da 2 .142 a 2.437,e cib al spie- intima distin::.ione., la quale aa anche. con l'aumento della riposa su un leggero spre:zo pubbliculo;e. a puntate su della n·cercate.:.za, effettivo o riviste. e con la diffusione. apparente che sia. L"elegan:.a del book dubs: ma è eviden- maschile, asseriva q II est o te che il settore dove li è ,·e- arbitro della moda, ha qual– l'ltl:Cato il mauiore incre- cosa di franco, di nello, di :1ue!~~ t :~e~n:i~!: 1 ~:!p~ ~7a::.i?,k.:'i~ol~• a:e.~"·;aJ~ dremo, in alcuni as~tti dei In che cosa consiste il • doppio-grigio •'J Veniva fa.J· to di pensare a un tono su to,io ,due gn·g; abilme.tttè ac– CtJstati. No; è im·ece un ,w&– ,·o colore anti una risultante di dfrersi grigi nel mede.simo tessuto, amalgamati in modo che il filo piiJ. chiaro pro,·o– chi, su un sottofondo scuro, come un leggeri.s$imo gioco di luce. Si capisce che la gammo dcl • doppio grigio• è \.'ariata; ma costa11te rima– ne quel non so che di se– greto, di non appariscente, che del profondile) al colore, anche se chiaro. Lo. tro,·ata dd • doppio– arigio • ha da10 origine a una serie di ,·ariationi con allre tinte, che sorto reali:;– ::,a.u mantenendo un fondo scuro, sul quale s'in1recciano uno o dfrersi colori chiari, fra i quali può essere am– messo anche un fuggevole bianco. Cosi il tessuto dive,1- ta appe.,ia cangiante, o me– glio sensibile alla luce, mu– tevole quanto all'ime n.sità di colore, in.somma anima.lo. Ammiratissimo il • diama u– te • di Cerruti. Acclamati tulli i tessuti degli Zegna e degli altri lanieri. Alcune caralteristiche dei nuovi modelli Valentini: ri· .svolti parecchio ampi, con punle lanceola1e. Nelle giac– che sportt\'e, botto1t.i di me– tallo. Per gli abiti d'impe– gno 11011formale, Valerttirti propone il monopetto, sen.::.a spacchi. Classico, è il paletot dop-– pio pe110 per le ore del po– menggio e per la sera, CtJn i risvolti accentuati, a lancia. Invece il soprabito sporti– vo Ira l'abbottonatura a wt GIUSEPPE PO~"TIGLA: • La morte in banca "'· Ruseonl e Paolazzi Editori. :Milano. 1960. lire 800. Tra racconto e roman.:o si è cercato più volte di coglie– re definizioni. \"i ha. tentato anche lfora,ia recentemente in una prefazione a una an– tologia di Ra«ontL Dis.!e pres...qpoc:o: il racconto è un genere narrativo snua osso. il romanzo con o"o Appare chiara la òiffereiizlazione. Giuseppe Pontiggia con que– sto suo ,·olume pare possa riproporre la ricerca delle deflniz:ioni. t:n corsivo lo di– vide in cznque raceonh e un roman.:o breve. (Quale è la differenza. poi. racconto-ro– manzo-breve e romanzo-bre– ve-romanzo?}. Xon si sa .1e Pontij!'ltia tra il '52 e •53 (quando scrisse il • Roman– zo bre\'e ... . \forte in banca) e tra il '57 e ·59 (quando scris– se I ..cinque racconti,.) fos– se in possesso degli addendi differenziativi Da questa sua prima pro,·a non si ricavano definizioni pro-contro nessun ;encre. fo~e il suo corsivo •Cinque racconti. un roman– zo breve,... è solo dichi arati– vo (informath-o). E' un be.ne che eg..11 possegga .spiglf_atez– z.a e sapore, anche alteria:Ia EDITRJCE tic,oe altremta, trai· t.enaaJ~ upuiema., ..-mlJMI ma• ao:tertttJ, poule, DOVdJe, romaat– d, AGI n.rt. pubblk:aodo t laJ>daDdo .. open multrf'OU, • coodluooJ dJ puUc::otan ra---. Sahvc: L'APPRODO DEl. SUU, Luqo T•tro ~DCl'l"O. Zt, NapolL .i, cultura. non è più 101tan-1 di bandire. la /amasia; ma to !etter-ati~ e ostinarsi a ne- la fai11a.sia esce dalla porta 1are. questo ta:to varrà sol- e rientra dalla finestra, ce– tanto a estnniare da usa. landosi abilmente come ve- ALEX PE.'lN tt.ssuti e delle fo,ee. Per cui, pelto •souofinta•: come in·•----------' ''Un mandarino per (coatblua da pq, I) della • d.olce vita »; ma poi incomincia a n-e1Uars.i in lui l'assillo del rimorso. Ro– sa.nella. una ra1aua spenta e bruttina che e di lui in– namorata. cerca di guarir– lo dalfangoscia. scoprendo le prove indiscutibili che quello del campanello tu soltanto il trucco di uno sceneUiatore e di un pro– duttore. Essi volevano spe– rimentare la validità di un sog.-euo cinematografl– co. sul quale erano .in di– scussio ne. e saggiarono la pre.sa umana del suo spun· to in iz.iale. proponendolo subdolamente a Teo come una reale occasione de.ila vita. Il mandarino è morto ;per suo conto e Teo può quindi 1ode.rsi tranquilla– mente le. ricchezu da lui ereditate.. E' quel che Teo. rasserenato. si dispone a fare; ma un notaio divenu– to suo .segretario. dietro il quale si nasconde il diavo– lo. !a rilevare al giovanot– to come la questione si sia ormai spostata: Teo in e!· ferti non ha ucciso; ma mo– ralment e è come se ave.sse ucci.sb e dal peccato di in– ten zione commesso può re– dimersi soltanto rinunz.lan– do alla ricchezza eredHata. Teo decide di rinunziare e, poiché il diabolico notaio per in vischiarlo nelle sue tra.me. cli ha antlclpato due mi lioni. egli si libera dal debito e dal rimor5o, ta– cendo una colletta. cioè in· vocando in soccorso la soli– <iarietà dei suoi simili. I personaui di Un Man· darino per Teo non sono psicologicamente appro!on– diU· ma sono caratterizzati con' precisa abilità. 11 dia– logo ha il tono convenzio– nale della • commedia so– fisticata •; ma offre l!D ".a– lido supporto alla rec1tauo– ne degli attori. Ed infatti Walter Chiari, attore di una comicità moderna e~ asciutta basato sul tempi– smo. sul ritmo e su un~ r;tillzzaziane m.Jmica quasi astratta. ritrova le sue note mieliori in una interpreta• %ione coere-ote e fluida, che non ha ooluzioni cli conti– nuità. Inoltre i momenti coreo– grafici dello spettacolo so– no logicamente e funzionai· mente inseriti nel racconto; ne cos-Jtuiscono una natu· rale ?nteçazione, cosi co– me ?e canzoni parsimonio– samente distribuite. E i due tempi nei quali lo spet– tacolo è suddiviso cu,lmina– no in due quadri coreogra– fici. ma si concludono su una battuta recitata. L'in– tenzione dei due autori. che si sforzano di mantenere allo spettacolo una linea di sviluppo organica e inin– terrotta. rifiutando le solu– z!oni convenzionali è sempre chiaramente evidente e nel primo tempo s: traduce in un risultato concreto molto notevole. Il racconto è pie- no. denso. altraente; la sa– tira. come nel quad:-o della • dolce vita•· scaturisce dall"azione; non morde me– diante la battuta isolata. ma per lo spirito che per– vade la scena e ne caratte– rizza l'atmosfera. 11 secon– do tempo è meno ricco. meno estroso. meno in,·en– tato; ma conduce a termine il racconto senza poh·eriz– zarlo nel frammentismo gratuHo delle scenette, che è uno dei pericoli della commedra musicale costret– ta a mantenere le propor– zioni fra il testo recitato. le canzoni e la coreografia. Lo spettacolo in quanto tale non ha ad ogni modo flessioni di gusto in nes· sun momento. E' solida– mente organizzato sulla ba– se di una scenografia agile UlCIAi"O CAPETTI: • Angolo d'tirblno • (tempera) e intelligente di GiuJioCol– tellacc.i; arricchito dalle co– reografie moderne ed iro– niche di Donald Sàddle.r; allietato dalle musiche non banalmente orecchiabili di Comi Kramer. Oltre a Wal– ter Chiari. che ne costitui– sce il centro, vi prendono parte Sandra ~londaini molto misurata. Alberto Bonucci. A\"e :-Jinchi. Ric– cardo Billi e Carlo delle Piane. che la regia degli autori ha ridotto ad una ci– fra di recitazione sufficien– temente omogenea. J\Iediante la varietà. dei suoi aspetti. mediante l'at– tualHà quasi quotidiana dei suoi riferimenti (che ln Un Mandarino per Teo sono frequentissimi. ma sempre nei limiti del gusto) la commedia musicale c0mu– nica oggi con lo spettatore con una intensità. quasi eguale a quella del cinema e indubbiamente superiore a quella del teatro di prosa. Sarebbe assurdo. in base alle e idee ricevute•· ne• gare a questo genere un suo diritto di espressione. L'importante è che gli au– tori sappiano cooquistarsl questo diritto con le loro opere. Gar:ine.i e GiovannJ– ni ne hanno non solo !"in– tenzione. ma anche la ca– pacità. E anche questa lo– ro ultima commedia musi– cale ne offre la prova. Alcune delle innumere– voli allusioni. delle quali il testo di Un Mandarino per Te.o e intessuto. sono pre– ziose. Teo. accusato di aver premuto un solo bottone e di a\·er ucciso un solo Man– darino, ricorda in una sce– na che altri uomini hanno dinanzi al proprio sguardo una intera tastiera con la quale, &ganciando qualche bomba atomica. potrebbero annre.Dtare intere !olle di uomini. E si giustifica di– cendo che egli lavora e al minuto•· mentre gli altri lavorano e all'ingrosso•· In queste battute risuona la voce amara ed aspra di un indimenticabile personaggio di Charlie Chaplln. 1ton– sieur Verdoux. GlOVA-"-'il CALEXDOLI joyciana a volte o humour pirandelliano (Il poz:.:o, I co– lori della ufta). Il romanzo brt>ve ... La morte in banca ... può far prevedere per lui <che è del 1934 e è itudio.so di S'"e,·o e quindi di quella tradizione) un sicuro appor– to a tutto il gene!'e_ * GIUSEPPE JORIO: • L'uo- mo che incontro la mor– te ... Edizioni '.\loderne Ca– ncsi. Roma. 1960, Lire 900. Un risvolt o di coperti.na t'· le.neo qua.si ahre sette opere di qul!sto scrittore. Xon è un ~ 1ne$?eno • allora. Ha pub– blicato roman :,, racconti. no– veUe: pre.uo Vc:llecch1. Ce– sch1na, t'ccett>ro. .\fa l'espe– rienza è nel metodo del suo narrare che è incalzante e di– retto. sen.za. enun.oia--iom e disconivhd., a l di Id del • ou– sto •· Narra con .sconiro.utà., non sp1epa forse neanche i faui. li lascia interpretare, vuole es.sere secero con il leuore. Qh dice - ecco subito fatti e nomi, fd tu...'. n suo d1afopo è perci6 reale, di– sposto per iJ l~ttor.e p-im.c che i personappi. S1 sa che qu~to i un segno dishntn:-o del t.·ero narratore. La scel– ta del tema, poi dd ques:a certe=.za: che la mone per lo uomo è runica entitd a cui epH se alla fine sottostare. l:n tema, come si vede. on:inde. Guueppe Jonc, in poco J)1Ù di 100 pap1ne e cOn 4-5 personapp1 è riuscito a condurlo in una maniera sa– pie-nte, con contTasti ce-ri, ricchi di una psicalopia. sem– pre severa, acre a colte. ma proprio perei4 di prende senso. * CLE.\!EX-T GR.FlEXBERG: • Saggio su Klee ... , HEIX– RICH VO" KLEIST, • ll Teatro de.l!e ~arionette ... t.-aduz ioni d i Ervlno Pocar e c,- sa.re Salmaigi. Bi– blioteca delle Silerchie. Il Saggiatore, Milano. 1960, lire 500_ Immediatamente c'è da chiedersi: quali analogie.. quali echi hanno su ggerito a Alberto ::\Jond•don que.ni accoppiamenti?: Gre en bcra– il- s.ggi.sta -Kleist.. Kleè– marionette. Immediatamente c'è men.\·iglia. poi una sa– piente dichiarazione. sa– p1e.nte e elegante. disperde i dubbi. tanto esu nsulta non UOpeninente: ..non paia. irriverente da parte dell'edi– tore. l'avere iruinuato simili analogie. .. Basterà mettere a confronto la descrizione del procedimento creativo di Klee con le · considerazioni del Kleist sul rapporto au– tomatico tra i moti delle marionette e il loro cent!'o di gravità. con tutte le con– .sep.zenze che ne derh-ano. tra cui Ja sicura vittorta con– tro la leziosa,:gine. per :.v– verti:-e quali echi e corn– .spondenze si spng1onrno dalla inconsapevole paren– te.la tra i due ,s,cr1tti. - Lo esten sore della ~nota ....la sa lunga. cosl sicura e convin– cente come è. Cl sia.mo le tto U sau10 di Kleist con pa.rtieola.re at- tenzione, in tutte le conden– sazioni e i sottintesi tra no e il S1p. C.. poi cl siamo po– sti di fronte alle riprodu– zioni di K.lee <a,·e\·amo sot– to mano belle riproduzioni delle Edizioni )ledtterr....nee in un volume con:enente anche poesie e lettere di Klee) e ,·eramente le affer– mazioni della ..nota • sono ri..suJtate illuminanti. Kleist e Klee sono troppo noti per es.sere qui ripre– sentati, semmai sarebbe da segnalarsi -la saqistica di Greenberg. modesta e schi– va nella sua ironica alterigia. Di K.leìst. ques:o romanti– co adusto e esclusi\'o morto suicida per troppo turgore, Sansoni qualche anno !a ha pubblicato tutte le opere, teaL-o. lettere. racconti. Su Klee e di KJee i volumi sono numerosi. recentissimi nel Sa;::giatore ~li .sple.nàiàl Diari. A tanta bibUograft.: su entrambi l'òl a$;1."!iunJ;?:e de.?"na• mente questo limpido volu– metto. GIUSEPPE TEDESCHI * XEVIO MATTEfN[: • ll conte di Cagliostro •. Cappelli, Bo– logna (1960). Appartiene aUa cronaca o alla .storia la figura del Con– te di Cagliostro (Ne,'lo Mat– tcini: Il Conte di Cagliostro - Prigioma e morte nella forte:..:,a dt San U.O - Cap- ia~e~6fc!• ~~~ri~~~ dita oppure si inserisce nella documentazione di runa una epoca deUa quale cali può essere addotto quasi rappre– sentante e tipo umano? Non è facile la risposta. Certo in questa sini()larc fia:ura di a,·– \"Cnturicro, di cui ebbero ad occuparsi poeti, storici, .pen– satori, filosofi, artisti, che ebbe rapporti con persona– lità eminenti del .suo tempo, ~bi!~ ~~~ti~ J~ errò per quasi tutta l'Euro– pa suscitando entusiasmi e creando proseliti, converge– vano gli clementi costiruth; di quel 700. che era a un tempo razionalista e super– stizioso, che affermna il principio della eauaglianza m nome della ragione e che era pronto a professare il culto della personalità, \"Cra o ipeciosa che fosse, che an– che nel libcrtina.gio e nella sensualità face\3 intervenire il lucido fiuoco dell'intcUi– genza, che porta\'a in st ger– mi rivoluzionari, che esplo– sero violentemente sl da creare una palina :cnesl di ,·a– lore pres.soc.hé irripetibile, ma che si traducevano anche talora in semplici e alogiche ribellioni. Sotto questi e al– lri aspetti l'av.,.cnturicro pa- ~djd;~io af~csc~rezi~:?bà~ quell'età spericolata, inquie– ta.· inno\,atticc. Poi c"è da tener conto, per stabilire le dimensioni della personalità di cui ci stiamo occupando, di un fattore che ha un indi– scutibile peso: il processo a lui fatto daJla Cuna romana, la sua condanna, la sua pro– gionia nella Rocca. di San Leo con una son-cJlianza se.veris– sima e addinttura spietata, c.hc certo può es.sere la indi- cazione non solo di uno stato d'animo, a:iu.stificabilc con. I tempi cosl densi di ri\'ohmo– naric novità, ma anche della EDIZIONI RAPPORTI EUROPEI Via P. A. Mlcbell, 78 • RO~tA - Tele.fono &00.226 coscienza di un pericolo che IL.--------------------' il personaggio potc\"a rappre- sentare, se non per le sue dottrine, per il fascino e.be 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111• ~~ a~8J:~·:-c ~n~~io~~ VITE Lim"ERi: TESTU!ONlAJiZE DJ ARTISTI CTAL.lA.'\'l di cui la Chiesa non poteva Z non temere. :, E sulle ultime \'lccnde del- :S la \'ita di Cagliostro si sof- ~ ~1~~,; 1 6 li~~~~ntrach~~ ~ una minuziosa e inedita do– cumentazione accompagna il ~ S~~ ~~~:g!~~}~d~u: E sua prigionia e alla sua mor- t te. Dopo un compendio:..o e .J informato capitolo che ci '-> prese.ma ~n sintesi, secondo :--, ~eetian~~~~i faiù 6 ~ta~! ;: \"ita dcll'a\"\·cnturiero cd un Z altro nel quale viene studiato < il processo cui tenne die1ro j ~u~~dani!t !e1bor;':,,~~; § a vita, il Mauemi appunta il suo sguardo attento al pc- ~ riodo trascorso nella Rocca :n cli San Lco fino alla mor1e ~ tWt a!tti al~( ch:ie;=doo d~ ~ ~het~gli 1 ha \i:J: C:C~~Ù: ci persone della Romagna e del rzJ .\1ontefcltro e soprattutto N servendosi di una gran copia Z: g~ ~J~1!s~~~;i~.'f: :~ i :Yra~if-'io qdi~ta~n~n;.~ ~ \'lTBLBTTE– RE TBSTUIO– NIHZB DI~R– TISTI ITlLU.\I Votunu in 1- brOu. con toco!t I. t. VlTA 0!L BE&.-"'il.'O di ru1ppo B&Jdtoued COD l'tn.OIU VITA DEL BALDl!li UCCJ daJ d.rllo S1verto Studio e Note- d1 S.rl10 Samek LudOV1Cl IIK8 L.. l.MIO VITA DEL CAllAV&G<HO dalle ~tm0n1auze oel ,uo t.e.m.- po. Biograt,.e e aocumeot1 or1- f1n•ll Studio • Not.e dJ S.reio Samek LudoV'ld. U~!16.L. I 500 E' uscito ti Z. tomo del ootume IU e ufthno ddk LETTERE SULL'ARTE c1l PIETBO A..B.STlSO con ,. BIOGRAFlE DEGLI ARTI TI tavole dJ raaauai.uo. tnatd e tcoooiraft.a anb.alan• Votume l! Lettere 1$24- 1.M.1 L. l ~ Volume [I: Lettere 1513• 15.M L. t 500 Volume Ul: tomo 1-:: Vu.a aell'Areuoo.. col C.:omme"to c1J G1am.man1 Mauucbelh (unica ristampe d&J 1153), tnt.e1rat• ca Ettore Carnea.tea u,~ L. t 000 EDIZIONI DEL IULIOSZ.. IU.LASO. VU SACCHI J § "' ;o .. -; bi -; i o z > z " "' g > ;o -; in ::l < ~ § saro, costituiti dai nri car- ~ teni delle persone preposte ~ alla sorveglianza del pri&io- ("I' nicro. L'Autore ha fatto par– lare queste testimonianze, bu– rocratiche ma non pri,-e di umanita, e ne è venuto fuori " ;o . m.LJ. :M ~JJA (NVnYlJ USlJ.à-V IO SZNVlNOlVI.IS3J tlf un ,·olumctto aa:ile e SUHC• sth-o. La conclusione alla quale ,iunie il Matteini, attraverso l'e5amc dei documenti \'icne a smantellare quanto di ro– mantico e romanzesco si era creato intorno alla fii\11'3 di Cagliostro. che a,·rebbc a,-uto ~Ua nflt~onta~mci;J1! fincd una colorilura epica, e penso che debba es.sere accettata: • Siamo com'loli, scri\"c, che colui che il 21 aprile del 1791 ,·areò la porta del carcere di San Leo, non era più Ca– gliostro. ma solo e sempli– cemente Giuseppe Balsamo, un uomo malato nel corpo e nella mente, La sua incon– sca:ue111c e disorientante con– dotta durante la prigionia e la stessa misera fine ci ri,·c– lano non un empio, non un eroe del libero pensiero, ma un J)O\'ero essere psicopatico e a;ravemcn1e minato nel fi. sico. Le pene da lui patite nella sua mone meritano perciò un se.oso di umana comprensione e di pietà •· Ma questa conclusione, della quale vorranno prendere at– to ali studiosi per la obict– th;tà delle pro,·c che ad css.a conducono, non deluderà nemmeno il lettore comune che sulla scorta della fanta– sia alimentata dai molli scritti sul Caaliostro a\frebbe \-Oluto fon.e confermate le \"arie lea_gcndc sonc su que– sto personaga;io nel suo tra– monto. CARI.O ALBERTO BALDUCCI •1111111111111111111111111111111111111111111111u111111111111111111111111111111 teedicole d lla "Fiera,, * CREA."-ONA Rivendita. CALLINI - Galleria XXV Aprile SAI.ETTI - Piazza Libertà SCAR.ZI - Pia.zza Roma ZA.'-"ETTI -C-So VitL Emanuele SARDELLI - Piazza della Pau LUSICNOLI - PJe Risorgimento DACUATI - Pia.zz:a S. Agata PAFFI - Piazza Cavour SCAGLIO!\'! - Cor,o Matteotti CORDANI - Via Tagliamento CORTESI - Via Baldesio VOLPARI - Piazza Stazione CHIDONI - Galleria >O,.'V Aprile POI - Piaz;a Ospedale ~IA,'x-zI - V. Decia - P. Libertà RI1'ALDI - Via Brescia ~ESSINA !:dieol4 RP.,-i:1 - Via XX\111 Lu&}io SALVERA - Corso Ù\'OUI' 1 racconti di Wilcock ClPOLU - Via XXIV MaUio SERAF11''1 - Via I Settembre (continua~ paa. 1) forse un errore richiamar– si direttamente a Borges. col quale il Wilcock ha affinità indubbie, sia per quanto riguarda la sua origine e sia pure per le possibilità di mistificazio· ne e di parodia che il Wil– cock possiede in gran co– pia: ma in Wilcock il dramma si elude nell'iro– nia, nell'umorismo e .per– sino nel gioco mondano. mentre in Borges prevale una autentica disperazione metafisica, che non viene mai meno e che non lasc.ia margini. Tutta\-;a rimane in que– sti racconti di WiJcock, ol– tre questo sospetto (e non soltanto un sospetto) di gioe~ Jetterario. del resto assai legittimo, qualcosa di più che una semplice indicazione: essi rive.Jano da\"\·ero uno scrittore in possesso di anni affilatis– sime. anche se rautentiro suo mondo per le ragioni sopra esposte. difficilme.n· te rivela il suo nucleo più autentico. C'e in lui so· prattutto se non .proprio un gusto. la precisa sen· sibilita di alcuni proble– mi che ineriscono alla stessa condizione dell"uo– mo moderno e che rispec– chiano il terrore di una sua intima istabilità mo– rale e l'incerteua del suo destino. Xon che quella del Wilcock sia una sco- perta: in fondo egli parte da quello che e oggi il punto d'arrivo di un Buz– zati (il cui nuo\·o roman– zo. Il gronde ritratto, di cui si parlerà su queste colonne è apparso di re– cente presso l'editore )lon– dadori), U quale ebbe già alle sue spalle gran parte dei precedenti e delle fon– ti del Wilcock, ma Buzzati ci ha indicato ormai quale sia la sua autentica dispe– razione, mentre il WiJcock ci rivela soltanto, almeno p e r ora. una raffinata ( qua.si sempre) meccani– c a di orrori. sino a per– suaderci persino a un so– spetto di fantascienza, ma della migliore. FERDL"-'.'100 VIRDIA BOMBARA - Corso Ca\'our D'A-\UCO - Piazza Muricello ORLA.'IDQ - Via Garibaldi LO CASCIO Fr. - Piazza Cairoli .\fARL'l;O - Via Garibaldi RASCOKA' - Viale S. Martino STRAC UI - Pìazz.a Cairoli RESTUCC!A - Via T. Cannizuro SOR.\.'10 - Piazza Cairoli BOl\M,7:INCA - Con.o Cavour CARUSO - Via S. Mutino LO CASCIO Let. - Via Pro\inciale OLIVA - Via T. Cannizuro PREVITI - Via S. Cecilia CUZZETTA - Via T. Cannizuro 1111111111111111111111111111111111t111111111111111111111111111111u111u1111u»

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