la Fiera Letteraria - XV - n. 32-33 - 7 agosto 1960

Pag. 2 t~ FIERA LETTERARIA Domenica 7 agosto °1960 gli autori i quali necessa- to un poeta, anzi esclusi- riamente, generano poi an· vamente un poeta, ha sa- che gli attori. gli interpreti puto creare il più impor- delle opere nuove. tante e perfetto organismo Fare dei nomi si rischia teatrale d'E>uropa: perché, per lo meno di commet- chi gli diede fiducia e mez– tere qualche dimentican- zi. credette che e al prin- John P. lfarquand, scrittore fortunato "Novecento in Germania" (Continu~ pag. 1) za. cioè di pr0curarsi qual- cipio era la parola>. Vor- {Contlnu~ pari. 1) fase di!~t_tantene in~~ni c_on fl~~Òs~le;~~o c ·f:: s~aci!~~ ~ ~g~;} ;eor7'1o'd~zi~!! ilm1e;Jo che nemico in più, ed io. rei che i nostri governanti teri su coloro che vl\•ono In n~i~est~d 1 i~~~ fJ~rc:e/ 2 1 2 i8i~~= partenenza a una famiglia di e il 1940 nel suo American il panorama della Germa– nia di allora non è soltan– to letterario ma anche mo– rale, sociale, politico; e questo compenetrarsi di interessi diversi corrispon– de al temperamento della autrice. sia stato scartato o sem– plificato, tenendo l'occhio all'essenziale. hanno potuto portare la :-VIazzucchelll, secondo noi, verso qualche illusione e<;– cessiva: e l'oscuro cammi– no della morte. sW quale ogni pensamento è impos– sibile». di cui parlò una volta l'autore dei Budden· brook. non credo che con– ducesse Thomas Mann \·er– so alcuna valida speranza di sopravvivenza. alla mia età, voglio com in- che - lo so - pensano essa~. to è che anche la struttura so- quello ambiente. dapprima Fic!ion. 1920-1940; ma nel ciare a vivere il più tran- seri.i.mente ai problemi del i/'i=~~u~~flab:};avsi;~~oN~~~: clale di una città. grande o agiata. poi impoverita; ma ~m:P'P~~~ \~ ~~~tf~ ~ol\~"~j quilJo possibile, ma è di nostro teatro e, natural· buryport (Massachusetts), nel- piccola ch·e sia. è troppo com- la sua accondiscendenza non dominio pubblico che fin mente. anche a quello di la bella casa di campagna. S~~~!a t s~ti~.;~s~re ;.i~ èu~;: ::~1~t.~I J ~iti~:c n~i~ ~~;st:i rJe~ ~~~isa d~l)i.~;.,e~ La fedeltà a una diret– tiva si vede meno visto– S3mente ma più efficace– mente ne11a terza parte: e Incentri e congedi». Il filo cond1;ltore sembra es– sersi fatto ancor più esile poiché si tratta di pochi autori e tutti letterari: e invece è diventato più for– te e resistente. La ragione è che l'autrice. liberatasi da ogni vicinanza troppo contingente, in un'atmosfe– ra serena di e congedi • (che qui, in questa terza parte, riguardano le morti più o meno recenti di, ce– lebri scrittori tedeschi; e gli e incontri,. finiti anche questi con l'estremo e con– gedo », si riferiscono quasi soltanto a Thomas Mann) non ha trattato di tutto un movimento letterario e di tutti o quasi tutti i suoi rappresentanti ma ha S<:el– to. se-condo un criterio di congenialità - tranne for– se per il caso di Gerhardt Hauptmann - i suoi au– tori. ll filo si è fatto più resistente poiché il giu– dizio è più sorvegliato, viene espresso con più rigore, ma soprattutto p0i– ché gli autori scelti sono più vicini al temperamen– to dell'autrice. Essi si chia– mano: Reinhold Schneider. Wiechert, Kiistner. Werfel, Ricarda Huch. S t e fan Zweig, Thomas Mann. dal 1 9 5 0 non c'è stata an- un futuro e teatro naziona- Curzon's Mili. che la sua fa. quello ~he non 1 rie~e ;:~re Il scatta Marquand e dà valore egli scritto per tanti anni su nata teatrale che non ab- le». si convincessero di miglia possedeva da oltre un tecnico è possibile allo scrit- duraturo a certune delle 6ue riviste non propriamente di bia visto non solo un auto- questo, vale a dire che e al secolo; e que st a città è diven- tore, e ad uno scrittore come opere è l'onestà fondamc.n- letteratura. e a causa della Nella seconda parte sem– bra che l'argomento diven– ti più esile, confluendo lo studio e l'attenzione sol– tanto verso Ja letteratura. Dico e sembra», ma di fatto non è così. E non soltanto perché uguale ri– mane la mentalità della scrittrice. ma perché il movimento letterario stu– diato l'espressionismo - già in fiore durante gli anni della guerra - era un movimento tipicamente rivoluzionario sia nel cam– po della letteratura e del– le arti che in quello della morale e della realtà so– ciale, con chiare tendenze politiche. Del resto, nelle pagine dedicate all'espres– sionismo e alla letteratura fra le due guerre e specie in quelle d'introduzione al e nuovo secolo », la Maz- 2ucchetti si rifà abbondan– temente ai movimenti let– terari del primo novecen- re italiano afiermarsi co· principio è la parola». He- ~~~;a!!~~ 1 j~e d:~~rfzfiJ':ilc;~~ Marquand: fa sua compren- tale del suo atteggiamento; ~~~~e tiratura delle sue spicuamenle, ma addiril· bertot mi raccontava tem- Marquand ne ha fatto. palese- bione de1g Jea~r di r::ew- in fondo. egli sl è proposto d tura salvare le sorti peri- po fa che quando ebbe tra mente O copertamente. in O uyr::~~~- u ;u~- seanns~e~I e~!!: ~~g~~~Pt~~~~~~a!Ti t~~~~~f~ la~tr°!~~~tol dt~c~t~~~= colanti di qualche barca le mani i e Sei. pers011aggf » molte serie di racconti e in hanno rappresentato un im- maschio americano _ me zl di Marquand non possic– capocomicale troppo infa- pirandelliani e decise di parecchi romanzi fra cui portante elemento del suo compreso_ che lotta per una dono le solite caratteristichc- Ma certo, anche se in questo libro ci possono esser pagine che non con– vincono completamente (e qualcuno potrà sempre desiderare una maggiore attenzione alle regole se– vere dell'arte), non c'è mai un'ombra di quello scetticismo r.he , sec0ndo me, è una specie di pigri– zia, sia pur astutissima, che investe non solo la vita morale ma direi. in fondo. anche }'intelligenza. C'è, in queste pagine, fer· vore e passione che, alla fine. si placano in equili– brio. E quanti dejit:li autori studiati e ricordati in que– ste pagine. attraverso pe– riodi diversi. sarebbero ri– masti di più, con la loro opera, nella nostra memo– ria se, per opportunità o fiacchezza. non fossero sta– ti offuscati da quello che altri chiamò il • male del secolo » cioè l'incapacità di credere in qualche cosa? tuata dal repertorio stra- metterli in scena al suo Point 0 1No Return (trad. !tal.: successo di scrittore di co- modesta !ellcith, ed è scm- dei be=t seller; né sesso, o niero. T11é6tre dei Cham.ps Ely- ;~i;n~~~?l:~ m~:r:i 0 :~sa 1 ~! sturne. dperel ,uooparnpreb"1eontde'!'. qpurcosbtal•d~: ~i!~~~~i P!~!~~re~o~~'~ss~ Qualcuno più versato di sees, radunò i suoi attori conosciuto una notorietà su- li protagonista di The La- ... tne nella raccÒlta di lit.oli e disse. a scanso di equi- periore a quella che avrebbe te ~uoe :Dley llappabti~~c ~~~th ìf:ftaf~~~;gl~p~:t ~:;~~T 0 dla,~~ic, d~a~~i~~: e cifre può documentare \'OCÌ: non sarà un successo potuto conquìsiare coi suoi iAz~i:i !oc~at d~eWear~e:s~: la suo ooservazione In tondo Industriali. scrittori: tutta ~:er~\ 0 def~e~\;f~titor~~~;= ~!r:i~~liit~ss~.a ~o n~~ci~~~ !~~iie~~rit!h:·s~~oy~q;7t~~neJi ~~1~r~~~iiè;~~:s~e{~1!!~: l: :i: 0 ~:;:~t-i /~1 ~~~a~ah/!~1~ ~~~te n~~cn:f :o~~~rt;ror!,c:i li.ani; sui quali si può an- difatti. un successo di pub- ~f~ft 0 .g~ e ca;J 1~ 0 ~~!hl e~: crema àella crema): anzi. il includa sé stesso tra i per- ~ià~a~ 0 e~~~ri~: ~~1:i\t:~~ t~t~~ f.he aprir~ rn discors<? 7ri- blico; ma Hebertot conti- là campione (denominandola vero _arran;ento iella storia ~1~~fg~ 0 ~;r~'>~reatt~h~ 0 ~n1~;~: i giorni. che vive In un mon- ~~o ;~ensto\: t~~t~1frt~:r~· ~!~~ti: ;fit~!e~eenzt::~u~f~ ii~ak~~d~~i~)ePJ;r~aa qv::t~~ ~~~t~ /~~~!~~: i~ 6irs:~: che li accetta senza preten- do qualunque. Dunque, se 11 di maniche. il capolavoro di Pirandel- tnt\,~':-ne~u~sll si:oroir~nt~ ;~v:o~i;ràC6~~-i;;fu~~s~~rff; ~~~1:~P~ 0 ;u:r:u!u~~e~e 1 ~~~ :~~b\~~e~lc t~~~ ifi:;~s:;d pi;.i <k~re~~=• :lle; ~~~:; ~~~~• s~~~adi~~:z~~:e ~:if; collaboratori hanno raccolto ~f1~ p:rLod~e:a ri:afuErfracii ~ic~~~i ;e~~!~· ~!n:f!e !~i ~reTI~~~Y:O èu~~~ooa J:1~~ generazione d'aulori man- mia carriera di direttore, ~~:~blla;~ipofJ~ eai~~n~i temi che sono trattati - o. Si potrebbe aggiungere scrittore. e della sua mae– ca una consapevole visio- concludeva Hebertot. per- della cittadina ed hanno con- s 1 e ,si vuole, studiati -. nel una parola èirca !"atteggia- ft~l: diclu~es~~~vde;t c 1 h/è.P~~= ne de 11' uomo, cioè del dere quel denaro. densato i risultati dell'analisi l bro è quello d~ meccani- mento che la critica mostrò sogna dirlo, un mondo di cui mondo. per cui le loro Ricordo che gli risposi: in sci volumi. f:;1~~~11d~ ~~\u;s;:g~~~ia; l~;!~t~~t:u~~;;~!;ei~:n~~~c~~ lui solo ha n dominio. è un opere finiscono per essere - Se capita in Italia, rac- Esistono palesi somiglianze completa il conformismo dei me quello di J. Wa:rren Beach mondo vero. importante. dei ritratti O dej bOZZP.:lti, conti queste cese ai nostri ~haieit~:.f1 ;;~~~;t~n~e:s·~·~~= suoi componenti. che lo incluse fra gli otto ALEX PENN ~;~~t~!f;/;:i~~J{~l~ ~ t:Ls~Jt;i::ir~ 1 •:] ~!1~~tl~t~~·]t~r*::! :~ ;rr 1 }~~1~;,~·:i~ •-------------------- aperti al domani, ma man- è. sempre. la legge del quand. particolarmente In cala al lib-ro la SOSlenza Premi al bando canti di radici anche sul- teatro vero; sarà semmai Point of No Return. si beffa drammatica, il patos, che in- . to e anche del secolo an– tecedente: impressionismo, neoromanticismo, natura– lismo. l'immediato passato. quella del teatro industria- r:~~~~1~: i~:t~cda1~-~~ ;:i~rl~lida~f.ftitife c~b~t~~ es;rr~d~ 0 C:~ 0 J~ ~1!~r~c~:~ ~~ 0 ;11~i~::g~f 1 u~~~~Y ~~= tro egli in quello stesso ro- li~:Oe~e~i::~gio~~fue!~~ Premio letterario «Puçcini-Senigallia» sionalmente, cioè ne 11 a nuova parola di consola- :~~~- ~~r~'lnad~iUàu~gi!~~~ parìre, per una serie di cir- contingenza, ma anche vi- zione e di speranza. C!yde (che è poi Newbury- costanze, più fortemente sa- tale e ricco di conseguen- DIEGO FABBRI port), ci insegna molte più lirico di quanto lo 6ia nelle ze debba prospettare allo 1---------------------, ~~tewi~f/!ri"'~~i(' 1 93i). 5 ff~ Allo sc.opo di onorare la memoria dello scomparso scrittore Mario Puccini, vie– ne bandita a Senigallia, c;ua città natale, la lerza edizione del premio )ctlerario intito– lato • Premio Puccini - Seni- spettatore una concreta e p • • f Af. Pulham. E::auire (1941), suggestiva idea dell'uomo, remi retta So Litt!o Time 0943). B.F. della società, dei proble- ) Il 's Daughtu (1946), Point of mi che ci inquietano. Solo No Return (1949). Sincerely, con questi requisiti un AGOSTO !~iJli;.~~a~e J~~;~W \~%~~ teatro potrà sperare dì POESIA. - IL PREMIO • CHIANCIANO•: Scadenza 15-8-1960 Ma il fondo satirico di Mar– interessare molti, cioè di Chianciano, Municipio. I.: tm'c:,peradi poesia pubblicar~ quand non è mai molto vi– essere popolare, che è poi fra il 16-7-19S9e il 15-8-1960. 2.: un'opera prima pure di goroso: .sono argomento della S:W~rien~tto A~totfoa~~in~~ Soggiorno e Turismo. di;{!fu~~ 10 è dft~sft~emli· 1\~ la sola condizione per il poesia, pure pubblicata nei temuni anzidetti. Venti copie. satira le agenzie di pubblici- teatro. di essere vitale. PITTURA. _ IL PREMIO • MARINA DI RAVENNA•: tà. quella stampa edulcorata 1.000.000. Il premio sarà conferito alla miglior raccolta di rac– conli o novelle, di autore ita– liano. pubblicata nel periodo 16 giugno 1959-15 luglio 1960. IJ teatro è popolare o Ravenna, Casella postale /78. Co11corsodi pittura estem- e pretensiosa alla quale pu- non è. poranea a invito. re lo scrittore prestò per tan- E per essere popolare, GIO~~~~!t!e~ -G1!-r!a~{!O(Ì~c~:fA~~~~:. S[hid~;;ics~;: ~~~~~:alirt~li~Fc4i~~ ;far:: prima ancora di essere bel- sulla Garfagnana pubblicato in quotidiani o periodici. nalisti onnipotenti, certi a– lo, cioè opera di un gran- LETTERATURA. _ IL PREMIO •TORINO•: Scad. 3 J-8-l960 spetti della vita sociale o !a- 11 premio verrà assegnato, durante una manifestazione artistìco-let1craria. il 15 set– tembre 1960, a maggioranza ~~e~~ u:r~~far:e~ d:~= Torino, • Famija Turineisa •• via Po, 43. Poe.siee novelle :~!~fi~n~~ll~;:J~\:tflase~!: tematica che tocchi la vita ~ot~~-_ IL PREMIO • MASTROLONARDO•: Scad. 31-8-1_960 grandi acrobazie. quasi senza dei più. che svegli ed esal- Milano, via Plinio, 4S. Una lirica a tema libero 11011 edita :~;frS::f 0 c~~peJ~e~/:l~~~~e. {:~ ~sft~a~c:rl6 !~~!r{ 0 Ar: ~jhese;o 1 !:efa~en~i p;o~=~~ ;oES~~': 11 ~· IL PREMIO • FLORA•: Scaden_za ~1 ag?St~. 1960 ~~: ~~:;J:;:e 6~1~a';~~r ;~= festi alla coscienza dei più. Milano, ,,ia Plinio, 45. Una raccolta rnedtta d1 liriche che volte. Mancano, è vero. a nnldo Bocclli. Marcello Ca– milucci, Enrico Falciui, N:ic,– colò Gallo. Vasco Pratohnt, Dario Puccini, Leonello Si- Credo di dovere a que- clze non superi i 6()() versi. Marquand l'impeto e la ten- s"o~~~~~ cf{S~n~11ia~a v:~ sto la fortuna e la diffu- SEITEJ\.fflRE denziosità del riformatore, la sione del mio teatro; e POESIA. ~ IL PREMIO • BERGAMO ~ PROV. ~ ~d. ?-9-1.960 ~i1t!n~~~:~!i°~e enos~!som!~ lerio Volpini. Cesare Zav~t– tini, Sergio Flora, segretano. credo che, per altro verso, Bergamo, via Duca degli Abruzzi, 8. Una lirrca inedita stempera nella compa6sione o anche Brecht debba a que- in volume. addirittura nella complicità; I concorrenti dovranno in– viare alla Segreteria del Pre- sto la fortuna del suo. Poi- GIORNALISMO. - IL P_R~UO • C~ANCIANO ~: S~d. 15-9'60 gli mancano i vasti affetti. la che non si tratta soltanto Chianciano, Municipio. Un ar11colo su Ch1anc1anopub· profonda commozione, re- di svegliare dei sentimenti, ~fi_f-d,':,.Et,'fJ~'iJ~t ~ ftt=·Io •NAPOLI•: Scad. 15_9 _,60 sfe;1sm~ 1 dei g:a~di scritto- :~o, Jt'S~gli~~n~a f~~~':::~ di Senigallia, entro il 25 ago– sto 1960, 6 copie di ciascuna opera, in pileo raccoman– dato. di lumeggiare dei proble- Napoli, Palauo Reale. Document~ri, uno radiofonico e ~~ de~l:gml~r~ 1 ~h~ ~~I si~: mi, di mettere sotto inchie- uno televisivo, sul Mezzogiorno d'ltalta. pedisce di !ar passi falsi: si sta dei personaggi, ma di POESIA. _ IL PREMIO • LUPO D~ GyB,B10 •: S~d. ~9-.1960 propone obiettivi modesti e avere il coraggio e la !or- Roma, via Bitinia. 19. Poesie tsp1rate agli animali e perciò riesce a raggiungerli. za di proporre delle solu- alle piante. L'ambivalenza del suo atteg- Alla stessa daca la ~iuria asscanerà un premio dt lire 100.0CIOal miglior saggio (manoscritto o inedito in ,·o- zioni, di pervenire cioè a delle certezze. Le speran– ze e le certezze di un poe– ta sono, alla fin dei conti, le sue speranze e le sue certezze di uomo. solidale o in conflitto con altri che vivono, soffrono e sperano come lui. Lo stato impresario e le personalità Credo che il teatro del nostro Paese dovrebbe es– sere messo nelle mani di uomini - e ce ne sono, non molli, ma ce ne sono - che hanno proprio queste speranz.ee queste çertezze u m a n e. Saranno anche, senza dubbio, buone spe– ranze e ottime certezze teatrali. Tutto, anche nel teatro, direi soprattutto nel tea– tro, è questione di uomini, prima ancora che di mezzi e di strutture. Io credo che Jo Stato dovrebbe dare a certi uomini del teatro ita– liano (come ha già fatto nel caso del e Piccolo» di Milano e di Gassman, e di qualche altro comples– so che ba finito, dopo ini– ziali incertezze, per dare buona prova) la possibi– lità di esprimere la loro concezione del teatro. Un uomo di teatro è già, di per se stesso, un reperto- ~;~ u~J~~~~:s::~:i~;~~: zione di pubblico. Per questo credo che si sia maturi anche noi per ten– tare il cosiddetto e teatro nazionale». Lo si faccia, ma non cominciando da '1ilrl raggruppamento di at– tori o di mezzi economici (che pur sono indispensa– bili), ma da un program– ma, da una persona!ità, da una fede non generica, ma specifica. Ogni teatro - immaginiamoci pOi un tea– tro nazionale - deve voler dire qualche cosa, e solo Ja presenza di una perso– nalità può dare la garan– zia che quella certa cosa, quel certo messaggio sarà detto. Tutto il resto viene un po' da sé: e_ questio~e di rodaggio, d1 org~mz– zatori, dì pianificaz1one. Brecht, che era soprattut- Poesie di Artur Lundl{vist Il poeta nel 'Vento Il poeta nel vento, nel vento che abbatte le sorbe dall'albero, nel vento che nessuno può arrestare o deviare, nel vento che culla la città con tutte le sue luci. Il poeta nel vento: pur egli è vento, vento le sue parole, vento la sua volontà, vento la [sua potenza. Ed egli dice all'uomo: altro non sei che vento sulla terra. Oh' Allora il vento agitò le foglie in chrare onde e colmò una giara d'azliUI'II'o stormire, abbatté una porta davanti al muso di un cane innalzò in alto la fanciulla sull'altalena. Ed ora: quest'odore di combustione d'avvenire e d'angoscia, quest'odore di pietre roventi. . E il pescecane giace ansante sullo scoglio, l'otaria mugghia avvischiata alia roccia, e il mare scuote. scuote le sue catene. Prigionia! Prigionia dovunque! Anche il mare è prigioniero. Anche il vento. La libertà: nostro sogno e tormento. Libertà d'essere me e te e ciascuno per sé. Libertà di entrare e sortire dal genere umano. La libertà dell'impossibile. Invece i popoli, le masse che tuonano e abbattono come mare. Invece il comune assalto alle rocce. Invece canali e praterie senza barriere la vita tra gli orizzonti, in flutti erranti. I popoli, le masse e la libertà d'essere goccia nel mare. Ma il dolore nel rombo del mare? La melanconia nel vento? Ove nù conduci, tu, o vento? Ove mi porta la tua diafana e forte mano? A quali distese di erba o di acqua? A qual nido ondeggiante? A quale città crollante? Vento ove soffri, tu, le mie parole? Nel y{ioto, come vortice nello spazio, tra stelle carbonizzate nella notte senza occhio? O soltanto a cadere fruscianti sulla rena tra rovi della riva e scorpioni? Vento senza ginocchi, vento dal viso lucido come carta da gioco, vento che fonde le pie-Orecome sale e mai risponde, giammai risponde. Vita conte erba Vita come erba: come enba vagante sul mondo più estesa e vende dei fiumi sferzati dal vento. I/erba sempre in cammino, abbraccia le a:nche dei monti, nelle città [addormentate, su pianure, savane, steppe ove mai è stato vinto il centauro, ove la distanza batte il tamburo sotto lo zoccolo [dei cavalli e il latte fermenta nel feltro della tenda sotto [l'occhio obliquo della luna. L'erba porta scrosci di pioggia su miriadi di domi rattiene la terra con innumeri piccoli piedi. L'erba senza angoscia congiunge le sue diafane dita attorno al teschio. L·erba lavora instancabile e fedele, s'apre la strada o s'arrampica, alla minaccia risponde con la crescita. L'erba ama il mondo come ama se stessa pur felice nelle ardue giornate. L'erba si spande in salde radici, viaggia a piede fermo, sempre molteplice, comune, insieme. L'erba è compagna all'uomo e s'inchina alla rimembranza compresa nell'oblio. L'erba si fa giaccio al corno del liocorno e alla scure dell'indiano, ciglia di difesa che germoglia attorno alle fonti e traccia con alti oscuri mazzi le sagome delle fiere uccise dalla folgore. Il topo selvatico sfreccia nella scriminatuTa di fremiti lungo l'erba: l'erba senza limiti che similmente serv~ la terra e l'animale, che muore di fuoco Q gelo che sempre rinasce e mai sogna divenire dente o coltello: vita come erba. (Traduzione di Giacomo Oreglia) lume) su Mario Puccini. I concorrenti dovranno inviare alla Segreteria del premio 4 copie del proprio scritlo en– tro H 25 a2osto 1960. CONCORSO PER ATTORI E' aperto il concdrso d'am– missione a due posti di al– lievi registi e a un numero illimitato di allievi attori nel– l'Accademia Nazionale d'Art~ Drammatica • Silvio D'Ami– co• in Roma, •per il nuovo anno accademico /960-61. Il termine ultimo per la pre– sentazione delle domande scade imvrorogabilmente il 25 settembre p,v. Per cono– scere i programmi d'esame e le altre norme, rivolgersi atta segreteria dell'Accademia, Ro– ma, Piaz..z.adella Croce Ros– sa n. 3. Abbiamo indicalo a bel– la posta questi argomenti a ritroso. volgendoci al- 1' Ottocento e. in ultima analisi, mirando anche qui alla e Germania eterna ». In questa seconda parte del volume, che studia il periodo de 11' espressioni– smo, qualche 3uto.re an– dava soppresso, qualche giudizio doveva essere for– se meno appassionalo: ma la scelta di alcune pagine. tratte da un libro della stessa autrice. che usci nel 1926 presso Zanichelli, H nuovo secolo della poesia tculesca, dimostra come. con mano felice, molto del superfluo, visto a distanza, Bastano questi nomi per capire quale sia stata la linea direttiva di tutto il libro: fedeltà a un ideale di vita in cui la libertà di coscienza non sia soffoca– ta: un'arte in cui la lue dello scetticismo non ab– bia corroso le radici più profonde: un desiderio in– fine di religione, che inco– roni quello della giustizia e della libertà. Forse in quest'ultimo desiderio. vivo per più di un aspetto nell'autrice. la profonda amicizia e sim– patia per Thomas Mann Tuttavia è senza dubbio vero che. anche in e un principe della deeadenza » ouale fu Thomas Mann. ci fu una crisi e una svolta, allorquando. sofferta la tragedia della prima guer– ra mondiale e riscoperto Goethe. egli acquistò fidu– cia. se non nella religione o in una delle reliiioni, nei • valori più alti degli uo– mini »; e certo è signifi– cativo che, col suo ultimo scritto. poco prima della morte. egli si sia avvici– nalo a Schiller, il e meno nihilista dei suoi grandi maestri ». Tutto questo mette giustamente in luce la Mazzucchelti. BONAVENTURA TECCHI CJarte inglesi di Malaparte (Contlnu~ pag. 1) un certo imbarazzo per la ne dialettale hanno tradotto gue, della voluttà., della parte letterario apparsi alla medesima. • • • fa~~;o::::;::• l-f~t~~o e~~= cli~r\:d~~~= l:to;~t~~!!a ~= epoc~ d~l CO?.fi~, rdto ~o Nel primo gruppo Si av- tistica (se si tentasse un pa- tibritannica malapartiana è pseu 001 ~? o.i at 1 0 •. 1 ~ vertono, ceme si diceva, al- rallelo tra questo Tamigi di meno accettabile, dove mo– un quoti iano mi anese,. cuni momenti esemplari del- Malaparte e il Tevere più stra il s-..to ordito, e dove jec~ nd <? gruppo, co\, 1 11 ': la miglior prosa mala-par- volte citato nei romanzi di essa coincide con esigenze o esu ;oc c~no;ce r~ tiana più ricca di immagini Pasolini ci si renderebbe politiche del momento, non V~fCO~o i an ~r u~'i·asJ i che ~el suo lessico essenzia- conto di come e di quanto è difficile scoprire al di sot– P11:fc e non gh seri I e le portata al ritmo assai più più autentico e vivo è reste- to di essa un distaccato di– ~!t~~egru~fi~go:ic1:,n_ :~ir~~~ che Tispondcnte .a una vi- tismo de~ primo). . sdegno del M~aJ?3:rle stesso, esplicitamente saggistico_ gorosa strutt~ra mte1:}ettua- Ma nscatla l'estetismo, un amaro g1ud1z10 .per la narrativo nel senso del ro- le, ma cosi sc10lta e .Vlva _nel la sensualità della p~ro~a ~ostra epOca e pef:ilOO per man philosophe settecente- s~o stesso schema sintattico. ed anche una c~rta amb1gu1- 11_ ~o falso o .deteriore sto– sco e non senza una qualche Vi affio:a 5?~rattutto n?n sol- tà. l'inquietudine malapar- r1c1smo. ~ropr10 dov~- la sua intonazione volterriana nella tanto il !msmo dell epoca, tiana viva sotto' le ceneri anglof<;>bia appare p1.u.mor .. struttura del racconto. Il ma altres1. butta una_ cu_ltu- dell'espressione e cosi pre- dace, il lettore senllra una terzo gruppo, che reca come :a l~tterana f_ra~co-1.tahana gnante dietro i fitti riferi- sua n~st~lgia nello stesso titolo L'inglese in paradiso 1 ,cm esp~nenl1 s1 ch_iamano menti storie~ e letterari, sot- temP? md!gnata e delusa per , . . D Ann~nz10, Mallarme, Clau- to i quali si avverte, oltre- quell Inghilterra della 9-u~- ?vvero L art.~ dt ~tvent~r_e del, G1de, Montherlant, Va- tutto, l'attitudine dell'esper- le egli cesl bene ha mdi– inglese ha ~tu degli alln il léry,_ cui aderisce. i.n_modo tissimo giornalista, dello v}duato ,il senso ?i un an-: carattere d1 un estroso ed parllcol,a:e la sens1b1htà e la scrittore _ viaggiatore, del heurope1smo che m tutti gh acuto pamphlet e vi si av- ~nsualita dell~ parpla che memorialista che Malaparte inglesi è invece una dispe– vertono gli echi di una pole- m Malaparte e_ . v~ramen-: è stato. in questa prosa rata passione europea. Pro– mica antibritannica assai te un fatto lSlmtivo. S t tanto più ricca di significato. prio nell'Arte di diventare diffusa in Italia nel corso legga un b1:'~ 0 come quell;o quanto più lo scrittore vive i.ng~ ese, una siffatta anglo– d 11 t' . d della descrizione del Tami- il suo dramma di recluso a fobia del Malaparte mostra e a guer:a e ~opica e opo_. g~ a Londra! stiupe!1do pezzo Lipari. il risvolto appassionato di Mentre il. pn~o. g1:°ppo e d1 bravur~, m specie laddove Spesso occorre dirlo. an- un amore per l'Inghilterra. co~post~ d1 scntt1 c1ascu.no parla dell Oceano che pene-: che in q~este prose il senso che in quel suo particolare dei quah_ ha u_n suo p~1so ~ra ne~ fiur:ne e spingendosi della storia del Malaparte ci momento è una vera e pro– arco logico di espressione, mna~z1 a ritroso la corr,en- appare come un senso tutto pria 4 fuga in prigione. piccoli e meno piccoli saggi t~ ~ acqu~ d°{c!, et~. sd~r= barresiano, il senso del san- FERDINANDO VlRDIA nei .quali si manifes!a ~lvol- ~~~ci;~e sifr[~~i~loa so 1 ~ 0 1 ~a ta 11 Malaparte rmghore e pialla finché il mare ac– dove lo scrittore mette in lu- costa '1a bocca alla foce e ce le componenti e le affini- risucchia l'onda salata .... », tà formali culturali e psico- e più oltre ritorna la logiche più genuine della sua sensualità baroccheggiante fisionomia in un gioco a vol- dell'immagine: e Ogni tan– te di un'estrema eleganza, lo. se il mare stacca le negli altri due gru_ppi il let. ~ebb~~ i:i~~nifi~~f~~:• r~; tore avverte non d1 rado, a'?" giunge i limiti di un'ambi– canto a una certa frettolosi- guità che fu propria dei– tà e incompiutezza, lo sforzo l'epoca, ma che nella nostra della tesi e talvolta persino alcuni scrittori dell'esplosio- Notiziario italiano d'America Sotto la direzione del prof. Michael Campo, il Centro Ila iu programma per l'anno ac– cademico 1960-'61 una serie di manifestazioni culturali intesa a celebrare il centeu– nale dell'unificazione politi– ca d'Italia. Il programma comprenderà una mostra del disegno co11temf0rm1eo itaM liano, probabilmente limita– ta a un singolo artista co– me Pericle Faz..z.ini, e un Fe– stival del cinema italiano, imperniato sull'opera di Fe– derico Fellini; seguirannb varie conferenze e concerti, e Micluzel Campo pensa inolM tre a organizzare un simpo– sio sull'Italia odierna con la partecipazione di esponenti della cultura, della politica e dell'industria, per la dura– ta di un giorno. Continua in– tanto le pubblicazioni la ri- • vista semestrale Cesare Bar- bieri Couricr, d~dicata alla cultura italiana; l'ultimo nu– mero comprende poesie di Villaroel co,1 versioni di Tho– mas Bergin, poesie di Geor– ge Garrett ispirate a Roma, recensioni di Sergio Pacifi– ci, E. Williamson, Olga Ra– gusa, Thomas Bergin, Mi– chael Campo ,e wr articolo di Glauco Cambon sulla sco– perta italiana dell'America letteraria. Fra i collaboratori della rivista si sono già avu– ti nomi come Renato Pog– gioli e· Giuseppe Preuolini (del quale segnaliamo l'ulti– mo libro sul problema degli incontri e attriti fra cultura italiana e cultura americana, edito da Vallecchi); si inco– raggia l'invio di collaborazio– ni in lingua inglese da en– trambe le rive dell'Atlantico. GLAUCO CAMBON Le dicole d lla "Fiera,, Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Ediccila Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Ediccila Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Edicola Ediccila Edicola Edicola Edicola * VERONA AMADORI CASSOLI DAL BARCO DAL DOSSO DALL'OCCHIO C. FAGAGNINI GOBBI GROSSO MENON C. MORNIROLI RIGHI SALVI SEGA TOMMASI VERONESI ZAMPIERI ZANELLA - Piazza S. Stefano 8 - Via A. Massalengo n. 3 - Via S. Maria Antica - Via Mazzini - Via Cavour n. 31 - Piazza Pescheria - Via A. Diaz n. 16 - Via G. Carducci, 58 - P. Nuova - Vie. S. Tommaso - Via Cairoli n. 12 - Via G. Garibaldi n. 8 - Piazza Brà - Ospedale Civ. Verona - Volto Cittadella - Via Cappello n. 12 - Via V. d'Italia n. 118 (S. Michele) FOR.Ljt BAZZOCCIIl BOITONCINI GALEATI MINGUZZI FABBRI VAI.PONDI GRASSI S.lle FABBRI FOSCI ALERESI SEDIOLI BANDINI BAGNI BOITONCINI ZECCHINI VIGNOLI - Piazza Saffi - Piazza Saffi - Barriera Mazzini - Piazza Saffi - Via Garibaldi - Via Garibaldi - Corso Repubblica - Via M. Quadrio - Piazza Saffi - Corso Repubblica - Viale Roma - Piazza Saffi - Via Garibaldi - Laro De' Calboli - Stazione Ferroviaria - Frazione Ospedaletto NPARI

RkJQdWJsaXNoZXIy