la Fiera Letteraria - XV - n. 20 - 15 maggio 1960

Pag. 2 Ui'i'ALTRA TESTIMONIANZA PER CARYL CHESSMA ' * Il delitto e il castigo * di GIORGIO C,1PRQil'I Non m'intendo di diritto, so poco o nulla di codici e di pandette. E una .:ita fondamentalmente onesta, cioè ob– bediente ai principi sanciti dalla societd cui appartengo, m'ha fino ad oggi im– pedito la benché minima esperienza df– retra con la Gi•tstizia: quella che con la bilancia in mano pesa il giusto e l'ingiusto (il diritto appunto e lo storto), assolvendo o condnnnando chi càpita sui suoi piatti, e con ciò garantendomi una vita abbastanza tranquilla e al sicuro dai. ladri e dagli assassini. che senza alcun dubbfo sarebbero in numero infi.. nitamente maggiore senza di lei. Sono in questo senso un ammiratore della Giustizia: uri uomo profondamente conointo della sua necessità, anche se nemmeno per tutto l'oro del mondo me la sentirei di fare il Giudice "di profes– sione (e per fortuna anche mia non tutti la pensano come me), almeno fino a quand-0 la Giustizia non sarà tale da dar quella stessa tranquillità alla mia coscienza, e non solt:rnto alle mie sal– vaguardate proprietà e libertà persona– li, vita compresa. Ora, quando c'è di mezzo una con– danna a morte, giacche nel mondo vige ancora la condanna a morte come vigono ancora l.e guerre f1e terribili. guerre che mi costringono a farmi boia - addirit– tura come punto d'orwre - e per di più versQ un innocen~e. anch'egli indotto a farsi pote-n=ia!mente il mi-0 boia), at– men-0 per il mio parti.colare sentire la Giu.sti..:.-iacosì come essa viene e fatta> nel mond-0 rum mi par per nulla idonea, cosa volete farei., a darmi tale tranquil~ lità deH'animo. Si dirà che dò dipende, appunto, dalla mia scarsa conoscenza d.ella Giustizia (dei codici, delle ptindette), e eh.e I.a condanna a morte è il piti potente freno e spauracchio, perciò assolutamente ne– cessaria. Lo si dica. Ma nessuno mi toglie di testa che la Giustizia che punisce con I.a morte non è una Giustizia, e proprio perche profondamente penso che una siffatta giustizia è un qualcosa che ta– glie, come la vendetta, e non un quat– cosa che dà, come la giusti.zia vera e p-ropria, quale dovrebbe ormai esse-re dappertutto. Diamo pure uno sc~ppellotto, come me lo dava mio padre - rare volte, meri– tatissimo - e mandiam-0 pure a leuo senza cena non per una sera soltanto, se la mancanza è grave. Ma sia urw scappellotto sa!utare e un mandare a letto senza cena sempre elargito con la speranza• (dico con la Speranza) che ciò sei"va e a qualcosa >: cioè serva, ot– tTe che di monito ai. fratelJini, anche e soprattutto d'esperienza al destinatario~ af/inche egli nei dolor di testa e nel digiuno possa rimugi.nare l'accaduto (L'accaduto per colpa sua e per giusta reazione altrui), dandogli ciò il tempo di. ricredersi e rii giuf1Re-re aU.a conclu– sione che· la Libertà personale ha dei Umiti, se non vogliamo che tale Libert.à venga tolta a noi. stessi. Già, dirà qualcuno. lnt.anto il vaso è rotto, e non varrà pentimento a ripa– rarlo. Ed è pressappoco il ragionamento che in un recente convegno ho udito, per bocca di non ricordo quale iUustre versonaggio. a proposito del e caso > Chessman, il qua!e personaggio non ha esitato a dire che nei panni del Gover– natore della Californ!a, cui. ha inviato U suo plauso, avrebbe agito identicamente, ricordando che per colpa di Chessman, a parte gli altri reati, una donna intanto continua ad essere pazza, e cioè ad es– se-re civilmente m.orta. Sicuro. Il va.so intanto è rotto, e quel– la donna intanto è pazza; e chissà quan– ta altra gente intanto pìanpe per essere stata orbata (si dice così?) d'un caro affetto, sen=0, contare che tale eufemi– smo significa La morte violenta di pre– cise e determinate persone, le quali. intanto n-0n esiston-0 più, con tutto il bene (con tutto il male, non siamo uni-– laterali) che avrebbero ancora potuto fare. Sicuro. E di conseguenza, giusto ta– gliere la vita a chi l'ha tolta agli altri. Giusto togliere ogni possibilità di male (ma anche di bene) a chi l'ha tolta altrui. Giustissimo, come no. Dente per dente. E Cristo? Viviamo o non vivi.Jmo in una societd che si compiace di dirsi cristiana, pur se non sempre e non dovunque è pronta a definirsi cattolica? Ma non prendillmo le cose cosi dal.– l'alto, anche se il caso lo merita, es– sendo ogni condanna massima, una con– danna a morte, in primo luogo un pro– cesso a noi stessi. l.,a domanda che non ci fa sentire a posto con la coscienza, e ci vieta di gridar con giubilo (non lo abbiamo mai gridato) e giustfaia è fat– ta >, è un'altra. E' cioè la domanda se la persona entrata oggi, p. dodici anni di. distanza, nella camera a gas (mostruoso perfezionamento o eufemismo, nemmeno in regola con La buona lingua italiana, della Mannaia), sia o no la medesima persona che dodici e più anni fa tali colpe commise. A tal p-roposito, date le condL-ioni in cui si trova la e macchina:> - orrenda parola che ancor più ci toglie la voglia d'esserne i macchinisti - della giustizia, un altro processo non e stato istruito ( e la dilazione assurda lo rendeva ne: cessario) prima che il Giudice o chi per lui, e di corueguenza il boia, materiale esecut-Ore. mette~sero in moto l'immon– do Apparecchio. Clii è stato ucciso nella camera a gas? Chi e stato ucciso, si domandano l'uomo della strada e il poeta, il qual.e ultim-0, come il medico, non sa lavorare che nell'unica direzione della vita, mai della morte, nemmen-0 quando questa Potreb– be sembrare un atto di carità? n Giudice ha giudicato, e noi non giu– dichi.amo il Giudice. Ma giudichiamo la Macchina, ecco la trfsta parola, alla quale egli è devoto e giurato Servitore, macchina che a quanto pare non va, se in alcun modo, comminando la pena di morte, pu.ò lasciare una sola possibilità d'intima redenzione al delinquente, tO– gLiendogli questo diri~o umano e divi– no che invece, e con l.e medesime ga– ranzie di sicurezza verso la società. po– trebbe La.sciargli l'ergastolo; anche se neppure l'ergastolo è fatto per entusia– smarci, o per esser da noi considerato il toccasana. lfo .. se la pena di. morte è in se inac– cettabile, maggi-Orment.e crudele è una macchina che può ammettere un'eseeu– zione così ritardata. GIORGIO CAPRONI LA FTERA LETTERARTA ~ l~2!~~,~,~ ---~~::;:::=~!!!!!~~:!~"~-~~~!!!!!~~~~ 6:l~tg~l,L\siRl'ti~R~ Cronaca dell'eclissi GIO• L'Azienda autonoma di Sog– giorno e Turismo, organiz.ui a Gubbio la • binmale d'a,u CU.Ilac.eramica • - V premio MORTE AI SOPISTICATORI Gubbio - Afa.stra Giorgio. Domenica 15 ma!?!!in l 960 A MEMORIA DI PADRE MASSl.lllLIA '0 KOLBE * Esempio d vita e dimorte * di JI. ("A.STIGLIO,\ -:I ll(Jll.-t \"I Lo Corte d.' A.ssl.te d i Rabat ha COTtdannatoaUa pena La Biennale avrd Luogo nd di morte dnqu e dei ventuno fmputat_t al processo per Pf!,riodo 13 agosto - 11 se.Item- La letteratura. U teatro. U do: IJ martirio dell'.appass10• gtioso. come i b:mbi colti• l'olio sofisticato; altri tre .sono stati condannati allo bre e pr~ule anclie le su}fr cinema hanno recentemente nato cavaliere dell'Immacola- ,·ano le loro ca.cd1de fanta- ergastolo, u.ndici sono stati cusolti per imu.j/fcienza eh ni: Ceramica come elemento offerto al pubblico con mor- ta. il Padre MassunUiano sie. att;ng, ndo a p:ene mani proce o per -manifesta buona fede. due hanno ottenuto di architellura e di arredamen- dente aderenza l"ammlre\·ole Kolbe. nel sovrannatu:-ale. operan- 'f5o~e~af{"~~ i;i ~~~ ~~~g~";,~~i:: :e d:i'!:::~"~f a~/%:~r:'; ~~n! 1 C:e~: s~toe ~:: st:!~ ~~~~e~e~n:~~sist~t: ~be 8 d~Ze~~ ?i~:;,';~e ala q~:~~ dente della corte. Ibrahim Kaddara, ha chiamato uno di arredammto sacro. ferma - come già appare oggetto. dal linguaggio ora tà di. domani. anraverco le per volta alla sbarra..gli imputati pronunciando la sen- La Bier.1rale è dotata di: lungo i mesi di repllche nel- terso e luminoso. o.a opaco più modestP poo:sibilità del- tenza.. Un t.'ff'll.ettoduri.ssimo, corrispond.enU alle rlchle- l. premio L. 700JXXJ;2. premio le diverse città a fronte del- e triste. sempre S\·incolato da l'oggi n gr·nde. !"eterno mo- ste del pubblico ministero e alle raccomandazioni di L. 3lXJJXXJ; 3. premio L. 1fXJJXXJ; le platee ultra esaurite - una formale compiacenza di tivo di 02:n'. mov mento. dl re .lfaometto V. 4_ premio L. JOOJXJO. Sono inol- quale ri.sponden.za trovi nel raceonto. da una maechLDosi- ogni conquis:a. ~uccess1 e in- / processati sono stati nconoscwtr colpevoli di ava tre riservati al migliore espo- cuore degli uomini il sacrl- th teatrale. concorde nell"e- successi - ~ran~'ton. questi. venduto come olio puro di ohva un prodatto adulterato sitore umbro L. JOOJ)IJ().Ri- fl.clo di una creatura pt1ra. saltare questo puriss.mo eroe rhP p·pJudia\·ano a nuo\·e composto di oùo d'oliva, olio di arachidi e. per la mas- cltiedere il bando all'Azienda vittima della nequizia uma- dell·amore mariano. E" chiu• vittorie - ftno de-U"offerta :~::;::• ;::;; 0 Pf; !~n1:~a:~ ~i,.;~tc:?iz 1 d::C:::~ Autonoma di soggiorno ~tog~i}~ll~~\~aa p:~:~:~~ ~~~/r;\·!it!r~ t Ctt!~ !~~ll~;P d~~~:;;~w::~ro! do della base americana di Casablanca e sulle cui lat- « Impiegato d'lmposte )) ra di Genéviève Dubamelet. calda di acceso fen·ore che un:ii i:lori.a oerenne. l'i.spira- tine era stampato con gran,U errid.enza l·uso e la na.-- che completa U racconto del lo brucierà rapldameote. zlone chP lo so~ciene. lo illu- tura. Dor,o eh.e il prodotto. spaociato come comm.esti- esaurito inJugoslavia Un Itinerario carattenz- mina p ct'nduce. ~ sempre la ~~c:lf .;J;;:~~'JS:rVEr~EZ·~'E c~tg_"%. =D~~.'.':l: ~~•:21~~~~.,:~= ;1~ ;;~ ;~~f~~11 :~~;~:;::.~: ~~~cil~:•/ 1 ~i:/i~~~a t:1::.r::rrh~=~ ~ ~~i.J::ie::'c~:~~~:~e: lt~~~ campi di concentramento ,,; testimonianza: ispirato a ve- sociale. off:-e to,almente la dotte dal triortocre.silfosfato contenuto nel iubnfìcante dadori) s•~ esaurita in cio- è a un tra~o una visione che der grande. alto. senza. ree- vita al ser\"izio de: fratelli pe:r aviogetti. Sedici perdettero la vita, seicento sa.- que mesi. E' ora uscita b cl riporta a una altra trage- cessiva riserva della pruden- coi qual! si sente strettamen- ranno inr,alidi per sempre. altri soffriranno per molti seconda. dia che già commosse il man- z.a.cullando il sogno meravi- te soLdale. dona dì 3é la ann.f e forse non riusciranno mai a recuperare la com- rompren.~:one "he n1sce dalla pleta salute. ----------------------------- mtnt.> ch:ara. U calore della Dopo tale crun.ine re Maometto V fece promulgare dell'antico furore: antico fu- simpatia uman.a che \"iene dal ~:a~ir:ie~n J!/~?°r::troa~f:dF:'~N~ ~n':c; csi e:: 1:a m=~~) per LonJYanesi rore che, come nel celebre ~~; d~· ~~~c:a:ai:r~~ ~ la salute della nazione». In ba.se a questa legge la Corte nascondere i galloni• come ' Cirano, all"ultimo temr. ~- vessiJlo. una luce. una for- d'A.ssise di Rabat ha emesso la .fUQ severa sentenza. Il dice Franzero e lui diventa sti.ficare il suo atto. aggiun- ~~a 3 ~~~ ~~~1oa si: za. Donde deriva ~ intrepi- 1::':~~ ~b"f!e. 0 a:::: 1 =~ e ~er ~~e~~~t Oi~ti~~=~J~otriss: ge: '"Si torna a casa a fare ti~o~d"~iaro:d da~:~~ ::m:;:::.~o;nt<: 10 • C~~~~ che non voglio chiamare uomini. non può es.!en;i l)1età fatto più di istinto che di rul- ~~~esi~.~i~ ladim3à~= ne amorosa. E saranno i suoi posso. tutt.o-.. E' detto. Xes- flcttndi.e come ~ .non 1 ~nno avuto ~iett, per_ tutti. ~- tura, fat~t3 di calore. umano, tiepida una fine, definiti\"a· saggi de • LI destino ha cam- 5:1-noubb10 p~ò ancora sus- oro te diso~ tt co p1tt a causa de la ro 1gnom1n10- f. n~1_ al!]cl. sebuT uno mente disperata in quest'u!- biato ca,·allo. e gli ultimi de d1stere· è Ma·•a '"be :o con- sa JT CO$tlro cosr: ~toto cùcretato. La legge, la magi- S:Ì,'3~~a ~~ 1 1~ ~1e~U~~ tima pagina. e Il Borghese. la SU3 espe- uc~. èlo Lei c~e ~ 0 ,·olle. ~o stratura. ù sovrano, l'opinione pubblica S01LD soddisfatti. dei tanti sconfitti che umil- Ma il gigante guemero non rienza giomaliS t ica con •Om-1 ;;;i e.p!Pg;;~rr • ancor~ - \1~ Giustizia è fatta. Non dovevo esserci pietà. gli impu- mente si ritira nella pro,;n- muore. Presto la lotta rico- ~:~ j~:~ ~~J!,t~og~ devOto. a. servmo :Jhiif~~a ci::i~=: 0 c~: =~it!a ~~ti_::;·an~ ~Ìa:;; fu°~are j/ ~~~~ ct;: =~a. p~an:on 1: ~~,~= sembra dargli ragione e tor- C~e no~ osavaoo I ca,·a- deoe avere compassione. deve solo atteneni allo lettera • stracit~ •• nelle vie del cen- de e L'Italiano• è passata, e to: ragione per l'assurdo che t gen ~~~oevall rpet laKl~~o àella legge. la legge del taglione: gli fmputctl non han- tro, nei treni in orario, oel con la giovinezza la fresca cogliouloamguinei ~a. n,.lodcoopoguosume.::o. h~~m.••.::'_~r~~~~~re :;:u~ no ai,uto pletd, nemmeno f giudici l'avranno. sofà dei circoli letterari, nel- levata di scudi, l'improvviso .... .... 11 I I pie.le~ !~~l~u~~r::~~o mtii:~i. t;:, 1;i~t!,. ~~ la Francia di Flaubert e di scatto, l'irrequieto affondo, ~cchi~i1~~~~•: rc:n~~; d~~reè 1 s~~~ ato: e a paro a mi schiaffeggi:, io ta frusto; tu sei pazzo. io sono più ~i,!~a ~~~:; :rit~i~ s~ca se~~~~n!~ la fede e la \"Olonù che co- .Era ancora un bi=nbo h- pazzo di U. Chi h.a il diritto d.i uccidere? I tempi oscuri per trovare nella provincia la col . ti "tà munque sono state la base di f~n~entd e O'-tin~to. _affat- ~n':~J:i dr!~~~i~n~ra~a~~a"~/~~~fin1fa~ pace tranquilla del sole che :a ~re ~~~n I°r:funi,scn~ i~i. speranza e di ogni at- ~r:c~~~- vi!!~~I ~~i11;;.~-~~ jf%::ia,adeJ::auo:"n~f:!~o ~~~a~laus~ .~~':,,o~i~ ~~t il~n;~a t:O!alil ~:li~i:~~:~~:t~f~~ In questi ultimi guizzi i ~n !~~o ~ 1 Prm9 coJ'.'(:u!o della legalitd.. Il cianuro per la camera .. 9a.s. la cor- !~J~~~~- r~~o alsu 1 ~ no. annota nel 19-13-H a Na- ~aen:~~ a~~ta b~ll~o':.t:f~ stoeho;,..5 u~a b!~~aim~a!f~ :ii;i~~ti~in;a~~:01:f;_ ':tas~i,1~'tti l ~ e'!-f!~ treno che \''3 in Abruzzo, in ta in testa senza ecoao- gica: \-Ogliono .~ de.re la r: ~~~ };g~l: deal:\;:a~r~~: .. ., Certo canta' S pass ti 1 . . 11 . un ,-agone di terza classe, mia. Dai Kegri (e La città J>?len:r:a,.de • L ha.bano•. la un Mis:ico altare e la lam- ~:ia? Via'. ~ sc.Mrzi~. la Jvat{~: 1 /~: 1 f:t~ ~ho cli soldat· ~n sulle ~!!:'t:an~ 1!~ ~n~~ ~ed~Cltà d scatt are di~ •.lln pada accesa. solo tre giorni if· :i :o;;i:11:,/i a ~!:uf g~~r=nin~~=~us~ ~~ceno~t~ 1 ~;a~8i:efrc°cf~ lati, con le lunghe braccia f~ 1 j~ises:~r di~ s~m~~= :;ua ~~~ti:~~a f~~~ia r;~: condannaf.i a mone. li cianuro è un gas venefico di ~~ ¾ b:fda~ ~~ P~ fi!~~t~~~e a:icW;i~f;t~il~ rl~~~ ~t':a,~~al:m~-edc!,ri~ ~nta,·a ricchezze. La bella :!~ p~~::-r:."re.a~se:-..!f':!ia~~~~!nzl:; sta di fronte si sguancia in lo>) ai Napoletani di que:l catura simbolicamente aris10- Signora_ gli e:-a apparsa te- esemplare dim.ostra=ione ). PeT l'impiccagione, lo corda è uno sbadiglio intenninabile, tempo - il tempo della • Pel· ~ftl~ca r:en~\~;;1~~: ~~~ ~:i:i~a,nl'u~=~~-.,.~~~ :r;>;ue: ;a:~e1ia~ela=~~~;:ii;.e 11 ~i.5~:iÙJ {~:;~~: 1 ~0~,~~ r:~~i i: bt~,·~~e~ ~:. dl~ l 1 ! 1 ~~~,! pe-; ise~~ ~p~':n~i~~o spa~~~ fin~ :~~ ~~t~e;:1r~:e~~:;s:1~; ~~~p~ w:z~~= ~ fa ~ti <iJ1;gJtara ~al~~ t=iet~t~:i ~:::.= ~~t~ia.siìì ~ffic~Ì~guidiè ~= SCCtticismo ~elanconi~ di- pu,tà. o Il m.artirio? faccenda d.ura p,ix:a: la corrente ad alta tensione folgora da i denti: bianchissimi. E' ,-ere. Credo che per i Cinesi fatti, l'immagine di giO\inez- Senza neppure riflettere il in brevi istanti e. quanto alla ghigliottina. i rivoluzionari soddisfatto. Ora si gu.arda i sia la stessa cosa•); nel 194+- za eterna e consumata che generoso ra,;::azzo le ave,-a !~~~~ l~~~onn~ ;~f"!~/~~dt =e ~ffiicf:t.a 1 ~ ~~d:; ~~~of~=i ~~e an:Oo~a p! 0 'd:~:= ~~/.e~~~~di l~t~t~ d~i~~e e~~t!pof:S1: ~ ogni cura. Come dunque, e-e qualcuno ~ al/erma eh.e neri e unti formino un bel zione o ricordo ma un impe- to suo perfino alla morte. scut ere. mai nfl.utare. Si. la la pietà non esiste? Il boia talvolta piange. J più gio- trofeo sulla nuca. Si slaccia gno a giudicare con spregiu- (come dice Vicari), il disegno purezza. e il _ma.'1.irio.Atte- vani girano il capo e anche i più esperti, spesso la not- la giubba, l'apre su! peno e clicatezza, con la sua ironia scherzoso ma sofferto, il pia- st e.rà pn) ta~i la madre. che t.e. si ritvegliano di sopra.ssalto. Cosa che. come e na--- tocca la Madonnina d'oro che stilizzata. 11 16 agosto del cere di proclamarsi anarchi- da quella. vis:one il bambino turale, capita a volte anche ai giudici. A noi, no. Pos- spunta fra i peli: no, non 1944 nel suo diario scri,·e e si co e solo in un e mondo mar- non tu Ptù lo stesso: « Spe.s- siamo andare a letto tranquilIL z..·on e cosa che dipenda l'ha perduta. Poi S\;ta le sa come vanno le facccode cio che si disfa, che non so. col "·alto splendente. ml da noi. Cosa potremmo mai fa.re . Qualcuno dotato di ra- stellette dal colletto della di- politiche in Italia: ci si con- prende passione a nulla• il- parlova di martirio: era il ziocinio e nutrito di cit:ili principi. fr~ddamente. ci pen- vi.sa e le tiene nel palmo del- serva onesti il tempo oeces- luminano la sua sera. grande so!!Do-... Aveva dieci sa un pò sù. e pof di.rqutsisce sull'efficacia delle leggi la mano. Ati guarda, stri22a sario che basta per poter a.e- A proposito adesso abbia- 8..!W 1 quan~o elesse a rua Re- ~~:~a:~~ !:n~~~ esclif~s~J:f-~n~~~: ~~~ ~~~~- s.t,A~eJ:~ ~ f~as~e~ine q~r::~ ~o~ ~~~-a co~s1 ~:ur~: euna :!m1::a le~fa° ::}:- "~la Un altro ancora non dice nient.e e corre in ufficio Italia!" dice. E come per giu- giudizio vi è già un guizro Leo Longanesi. · t8#;~P~;:3 d';ù~a's;e ni;;r! GIO&'lALE ARTISTICO - LETTERARIO cerca nuovi poeti, scrittori, musicisti, pittori, e neo laureati, am– bosessi, per collaborazione e valorizzarlone merltevolL Scrixere: Approdo del Sud, Lungo Teatro Nuo,-o 29 - NapolL r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r11.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r.r"' che hanno il mordente del IN TUTTE LE CIREZIONI PER MIGLIAIA Cl CHILOMETRI Le ali non bastano LA RETE CEI SERVIZI AGll=I leggendario. meofre poteva ritenersi socialmente i.'llpre– pa.rato: di enorme simpa~ia umana e inattl!'Se risorse. an– cora ricco dei glo"t"anlli ide"lll ca,·a!lereschi senza rr-.n•era lngentillH dalla luce del!~ amore. Diviene il fondatore della fantasiosa città dell"lm– maeolata. editore e autore, pubblicista d! Mar.a. che con– quista in trenta giorni U Giappone nella lingua e nel– la diffusione della sua stam– pa. che ha ";stoni profetiche di apocalittiche sciagure e il– luminazioni di altissime .spe– ranze. Coronato di gloria quale un raffinato artista. nella ceJla della fame del campo ne-fando. * (Cont.lnu~ Pa&• 1) scioccamente, impa~t.a. _An- s<:,hlerebbero. ~cr cui si ca~ alto; mentre per un balleri- credere, ad aspettare. Vede- che q1;1andosa~~- mai un p1sce_che le ah non sono poi no_ il. collo. 11;11?&0 è uno d~i re non si ,·ede più nulla in- bel disegno chiaro, sembra ~utto. non basterebbero. E pnm.J reqwsm. 'on che 10 fatti; ma per danzare ci' ,·o- un ~-olo demente, per lo me- ~oltre ~ono gobbi. Sono ~t- li. scacci._ Becchettino pure: glion caviglie di acciaio. no msensato. Se_ uno ballas- u gobbi: ~n quel collo 1.0- e lilgrassm_o; _ma _francamen– Quanto piansi. Finita; era se come loro ,alano lo fi- saccato e il petto gonfio e te, non m1 piacciono>. finita. Un anno fa, mi pro,·ai in una nunba sul palcosce– nico; no. non anda,·a. e Lo sentii un attimo prima d'entrare in scena; e appe– na fui sulla ribalta, curiosa, mi pan·e che il pubblico sa– pesse in anticipo che non ce l'avrei fatta e si disponesse a una dimostrazione genero– sa. In certi casi, uno è a,-– vertito in un modo così mi– sterioso e preciso. Indizi non ne ave,·o: nessuno; fi.nta,·o il silenzio e lo capivo. Che cosa accade? Niente di par– ticolare. Soltanto non mi di– mentica,·o di me; mi sorYe– gliavo: senti,·o che usufrui– \'O d'una specie di fa,·ore; d'una forza imprestata che da un momento aU'altro, pote,·a essermi tolta. Impre– stata. non per darmi la gioia d'un successo; ma parché m1 persuadessi e non continuas– si ad aspettare Se mi ap– plaudirono? Oh troppo; e proprio per questo rimasi male. e E dopo che resta da fa– re, per un ballerino che ab– bia studiato soltanto da bal– lerino? 11 cameriere. e Bianco e argento? Lo scialle bianco e argento al numero 56, per la signora. e 'Cade il sole, e l'aria si raffresca ad un tratto. Sarà perchè hanno freddo, che questi passerotti, prima di sera, gridano da le\"arc il sentimento? Sembrano im– pazziti. e Francamente non mi Il paradisodegli animali * do ALBERTO BEJ'ILtlC(JlJ,l L'incontro che Gianna Manzini ci ha con.c~o r~ntetmmte nella sua bella ca.sa romana di via lovaJrio, si è rfre- 1.aJo, per noi, simpalicammle vivo di atmosfere e, per cerli riferimenti elle in seguito esemplifi,cherem.o, anche toc– car.te . Possianio affennare (e ci autori::;– za, a farlo, la nostra lunga espen·enui di incontri con scrittori e uomini di cul– tura) che Gianna Afan::;iniho. una qua– lità piuttosto rara: quella di suggerire, a dii l'avvicina, la sensaz.ione di una e.5Qtta coincidenza con la pagina, con il mondo letteranamente espresso. Non esi– stono, in lei, diaframmi di natiua este– tica, o meglio non esistono quelle riserve arbitrarie alle quali, in grnere, gli scrit– tori ricorrono pu giustificore il cosi– detto • alibi letterario•· Il mondo della Manzini donna si identifica infatti, im– mediatamente e proprio attra,,erso , fatti della vita, con il mondo della Mmt– :ini scri11rice, nascendo, sia il prim-0 che il seamdo, da un'identica fonte sensibile iu cui la realtà tUSCe a vibrare sempre in wuz fundone di crea;.ione inlerna, mo– dulala, attimo per attimo, con la sensa– zione ,il ricordo. l'illuminazione lirica del partirolare. L'occasione pe.r cogliere, nella sua ma– trice più sensibile, l'atmosfera senti– mentale in cui la Manz.ini attualmente ,-in~ e lavora, ci è stata offerta da una com•er.sazione sul mondo della natura istintiva, degli animali in particolare, e sulle manifesta:.ioni du questo clima naturale offre all'i11telligem.a umana per essere giudicato e amato. Alotit·o della com•ersaz.i.one: la pubblicazione, orma.t prossima, nella quale Monda.dori racco– glierà nuovi scritti della Man:ini dedi– cati agli animali, visti sopraJutto sul piano dell.a simbologia narrativa (espres– sa, so11ilmente, anche nel racconto cJ:e qui pubblichi.amo). CJri non conosce la patetica storia di e Nm-'O!OS-O •• il gatto al quale la Afa,1:dni ha dedicato un affetto e wi trasporlo non inerti, non a.stratti, ma vivi di un par– ticolare dialogo uJuasensibile.' E' stato proprio parlaJufoci di • Nu– ,·olao >, della sua morte aV\'et1Uta qual– e/re anno fa, che la Manzini ci ha dello: • - gli animali sanno darmi l'ebbrez.::,a di una spontanntà ritrovala e, con I.a I-Oro incamevole semplicità difficile., il senso di una rinnovata immediateua espressi– va,__ >. Sono parole, quute, cJr.e. ci fanno comprendere appieno di quali wnori si.a dotata una natura come quella della Man– :.ini. capa.ce , nell'ambito della sua arte narrativa, di abbinare l'interesse. più at– tettto verso la ~ della pura con– templo.ziom., al desicùri.o e alla ,•olontd di chiarire certe ardue :o,2e della psico~ logia dell'uomo mode.mo , di contribuire alla risolu:ione di certi problemi di fon– d.-0 della soci.etd contemporanea. Alla luce di questa seconda direuiva estetica, la scrittrice sta pe.r portare a termine un roman;:o impe.m.ia.to su di un tema disCUSS-Oquanto, finora, temuto e irri– solto in cJU.ave le.tteraria: il dramma, ci~, dell'intelle.Jtua.le, dello scrittore mtri, che si batte, per tentare di conservare se stesso, contro il mondo reale clte cer– ca di soffocarlo. Questo roman;:o .sard dato alle stampe, alla fim. dell'anno, dal– l'editore Monti.adori, che provvederd an– che a stampare, nella colla.ione delle • Siluchie •, una raccolta di ritratti de– dicati, dalla Manzini, ad alcuni tra i maggiori uomini di cultura del r..ostro secolo e dell'ottoanto (da Gide a Un– garetti, dil Larbaud a Sartre, ecc.-). bt un altro si,o prossimo volwne, infine, Gianna Manzini raccoglierd, come in un ideale album antologico, una scie dt seri.lii dte avranno, ad oggetto lirico, una serie di città, di fiori, di giardini. • Attua.tmenu >, dichiara la A1anzjni e i il movimento che mi interessa, il mo-– , -imen.to della luce, il particolare colto in nz.ovinwtto e rie-Olle.gato al tutto at– trtn,•erso la sua dinamicitd sintetica_>. La scrittrice parla, muove delicatamente le mani, trasme.Jtend.o le sot.sa .:ioni di un mondo ricco di delicati preludi al– l'arte ·vera. ALBERTO BEVIIACQOA piacciono, pere.bé, ,·ede. si dice tanto della loro legge– rezza, im·ece non sono af– fatto leggeri: la leggerezza è ispirazione, e loro ispirati non si dimostrano davYero. Quel saltellare. per amor di Dio, non ha nulla a che fare con la lie,;tà deUa danza, e non è per niente estetico. Se camminano, poi. peggio che peggio, con quella fretta t_ _____________________________ __J ACCOGLIE CONSIGLIA ASSISTE OGNI AUTOMOBILISTA Qui le pagine si fanno co-cl beUe e alte che U lettore no~n può neppure indignarsi. gri– dare al sacrileitio. La vittima ha mormorato cosciente: a ~~o nacqui, per quest"ora Una pa'!ina. l'Ultima. ch'è lo specchio terso della sua s;:rande passione. l'assedio del– l"amore ma:iano: un amore <:11enon conobbe velo sotto I az.ione del tempo. che non soffrirà la ruuine dell'usu– ra. come la vecchia armatu– ra di un cavaliere antico nu!-le a,--evasoiznato n piccolo Raimondo neUa natia Polonia. per srendere al servizio deUa sua So"-rana. Lo specchio è terso come il ruo C'\1ore e ri– fiette il volto mirabile Ò"'lla Donna dei cieli !Otto gli CX'Chl d_eldevoto che a poco a poco s1 spengono. ebbri di d~i– derio estremo. pallid3.lllente coloriti di un"immaterta e tra– sparenza di eternitll. n • pazzo di Nostra SiJno– ra,. morrà come • Il Cr'isto, In Croce•: banno commen– tato le S S. legate alla dLqi. mana veglia del mar-tre: -'.\laJ non \"edemmo un uomo quale Lui!•. t.:na scena che domi– na gli spiriti e resterà nella memoria quale una !a\"ola. ~~~fbu~dt~m~ ~if~d~;~; rupera l'apprezzamento es~– tlco. La vigilia deU'A!$Unta. nel bunker della morte l'olocau– sto si compie. Attorno gravitano v;cende e figure d'uno spietato rea.11- nno che condizionano speran– z.e e delusioni. desideri e di• spe.razioni. di tutti gli infeHcl del campo inumano che vt trovano la ('Ondanna e il ne– crologio. una coralità di i.n– ten·enti disp.arati. un'atmosfe– ra trai;!'.ka che stilla lun~he gocee di pianto; forse la no– s algia della inobliata Polo– nia lontana. Incantata nella fantasia. delle benedette me– morie ~e ancb"essa U euo– re che duole. --che si muore-..! P. Massimiliano Kolbe. as• !iso in terra. spogliato d'ogni dl!esa. annichilito in ogni re– sistenza. ancora prega. • la testa lievemen e piegata da un lato e appouiata a? muro. I grandi oeehl aperti fissi a un pi.mto. come in estasi. il -:~!~ chiaro e luminoso ... M. CASTIGUOl\'E ROMANI

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