la Fiera Letteraria - XV - n. 18 - 1 maggio 1960

Domenica 1 maggio 1960 A.'\. o s '][' JR ]E JIJ>, A JR '][' JE LA FIERA LETTERARIA R.01"...A TEATRI R.O~A~ -:i: * Pag. 5 Filippini, Gallian Il toreador di Anouilh all'Eliseo * di LORE:\ZA TRLCCBI Milleno.,--ecenlodieci : il generale Saint-Pé sta det– tando a Gaston, il segreta· no, le proprie memorie, che debbono servirgli in ugual misura a ra.::nme.nta– re e a dimentJcare. mpet– ti\'amente. le campagne a!ricane e quelle coniuga– h: le prune, ormai lonta– ne, tutte fuoco e g.loria, le seconde, che o a!thggono da almeno dioassette anni. e non si vede quando pos– sano a,--e.r fine. se non fo::– se con lo s..ran golamento d~a Jrenera! es.sa. Il se~ tario, meno che ,.~entenne. virginale, educato in semi· nario, serve scenicamente come spalla agli sfoghi erotici ldidattico-ped~o– gìci) del grande esperto e maestro, ù quale ha nel dot..tore una seconda spalla. che .di permette di eso:-i– me.:e per tutti i gradi la delusione e la malln conia. e do,-rebbe servire.li come coscienza e roic a. m una possibile ma im,probabile ribellione finale.. In realtà. il generale è un vig:liaoc:o lllCapace di far soffrire DoPo UD3 lun.,i asscnz:a da Roln3 - l'ultima personale ebbe luo~ nel '56 nella sede dell'Istituto S,izzcro - Feli– ce Filippini si ripresenta al nostro pubblico con una mo– stra grabca al.lenita all'Obe– lisco. In una autoprcscnt-azione ad Un.3 pi~Ja raccolu di disci;ru e I.OC1$l0nipubblicata, od 1952. d3.llc cd.i.rioni La ~~-a di tr.l Lu~n): F~g~ gna,-o iià in fasce, e dise– gnerò ~ scrl\-crlo an– c!'lc il rn.o testamento:' cos\ st pub d ire .c he disca:n:tl quando sc: ri.s.si dei libri, cbc so di do,:cr c al disegno quan– to ,•'è di irritante nella mia pi11ura ma che conto di di– .segnare le ore e gli anni di t~tto 9ucl ,;agaio di sag!JCZZ3 di cui lo spettatore d1s0<> ~J>31!) troverà qui una spc– CJC dt traecia, maUcnna ma ma.i in.sincera, forse dal m.u– ~imo aJ m~imo piuttosto che m senso 1m-crso. fond:uocn– ul_c e d~tu odia mia pn>– pna stona e, come quella, imercssa nella sabbi3 1n di– n21onc dell'acqua•· Confes– sione forse compromettente per uoo scri!torc. ma e:ipi– talc per un pittore. Del resto non '"Oiliamo indagare qui ~ il '"!rsatile Filippini sia più ~nore o più. pittort, m3. piuttosto, consl3l3J"C, an– ~ra un3 ,-olta. come egli ncsca 3 dare forme dh-ersc aJ suo mondo unitari o. Un mondo, come os.sc: n-a Ungaretti nclJ3 sua fe! ìcc prcscnuzione a Questa mo– s1ra. cs1rem3.mcnte SOirf:?elli– ,-o. Qu3.51 un'implacabile e sofforto soliloquio con se ~tesso, q11asi uno spietato mtcrrogarorio alla propria a.1- 1!'~3!a coscienza, che il Fi– !1ppm1. segui1_.1 a riproporci m ~1 sua niia di narratore e_ d1 sa.çist.1, in ogni sua hnea dt incisore e di dise– gnatorc. Tutt:n;3 non si trat– ta di un 50liloquio egoistico ~ i~fei1~~o~ut1Ì~~ mon.1 e. dlfam. proprio quc– st_a co~cbnna di non sapersi dllnnlllcarc ~- in un ceno senso. espiata da Filippini facendosi cali stesso il sim– bolo ideale dcU'anim.1 e del 91-rattere della su.1 a:ente ti– C!Jl.e5C: Ou~te impecc:abili in– as1oru ~polate cli personaggi tanto upici (che spesso .1ltro non sono che dc1 continui, impic1osi autoritratti del pit– tore) sono dunque, alla p.1ri. una confessione ed una sco– perta della terra n.1talc, dei suoi saldi costumi. del suo CUPo arcaismo. Nell'incisione Filippini re– sta leg:lto soprattun~ alla trndirione nordica: al èulto dcJrabfUtà :lttigiana, al senso del • earatteri.stico •· alla ,-o– lontà di cspress.ionc. Mentre appena tocca il colore (tcm- ~~~t~Ja'n~~ d!1 co:~ t: ~~1aar-c!Ptà· ,~~a fiabesco. abbandona il rac– conto per l'e,"OCU:ionc. E con il colore si manifesta il lato mcridfonale o italico di Fi– lippini, il suo, sia pur limi– tato, estetismo, la sua \'Cll3 lirica. Cosl, in certe tempere rc.ccnti, c eti ~ arri,'3to ad una sintassi .scmiast:r.itta con im– pro,";se suG:cs tioni surreali. Aggiornamento? O ribellione a se s1esso, o volontari.1 mor– tificazione dal &ioco artigiano e gra6co? Prima <ti rispon– dere bisognerà attendere una mostra di opere rcccnti di pittur.i. Solo allora capiremo se qucs1a fuga nel colore, questo bi.senno di liberti., sia per Filippini da,"·ero una conqui.sta, un modo <ti cono– .sccrsi meglio e più totalmen– te e, non, come potrebbe sembrare oggi a prima ,isl:3, un cs-pcdic-nte per dimeoti– ca~i. rinnegando, almeno in pane. le propri.e antiche radici. * Dopo Filippini definito, a .seconda dci punti di vista, scrittore c.hc dipinEe o pit– tore che ser i, e. ecco uno scrittore che a sua ,-olta ir– rompe oclJa piuura: Ma.rc:cUo G.1lhan, iJ quale ha allestito la sua prima personale allo S1udio d'Arte Ruiz, in via della Croce 20. G.1llia n no n è né uomo, né artista c.hc a"'-;i ad un di– scorso paca to, circostanziato, abile. Lo si può accettare o rifiutare, ma nessuno cbc, al– meno Wl3 ,-olla, Eli sia stato ,;ano e lo abbia udito par· lare, cosi perentorio e mite. ~~ ~Co'~ deia~:.o~=j conciso e divap.nte, può ne– gargli una potente su;.gcstio– nc umana cd un tempera– mento fantastico di una ric– chezza assoh.uamc:nte fuori dell'ordinario. Per questo anarchico, per questo lucido allucinato, la J"'C3.ltà non ~ ma.i spod_ia, mai qualunque, mai banale. Tumultuoso e barocco, logico a for23 di illogicità, coerente fino a.Ha caparbietà, Gallian non potc..-a non trasferire nella pittura tutte le sue ca– raucnstiche, posit.h'c e ne– a:ath·e, di uomo e di scrittore.. Dire cbe la sua pittun. ~ anoora acerba, notare, qua e là, qualche difetto di ese– cuzione. ~ cosa inutile. Del resto il GaUian pittore. for– se, non maturerà mai, rifiu– tandosi di farsi scaltro e sa- ~~! ~~~~ fr~~m,~~•csG~- Jian a.ma l'errore, ben con.scio che in lu i errori e risultati coincidono. che sono spesso ~~~~wi~PJFu!ie'unin: = d'essere e di cn:arc. Tutta,ia questo continuo pcc:care per cc:cesso, ha il suo ca.lco1ato fascino e. difatti, esso sop– peri.sce grandemente alle la– cune formali. Si iruardino queste e m3.5Cbere• lunatiche. queste e doone-mad!'l•infer· mierc > con sulle &'.Inocchia i loro e uomini-figli-malati •, larrali e monlxmdi anche se pronti a resuscitare, e, m– cora, questa e marina • da.I colore tumultuoso e fosfore– scente. Qual~ riferimento, qualche affinità, più o meno <X:Ca.siona.J.c, on il Maccari più acre., con il Pirandello dei nudi più. sfatti e finan– che con il Rouault 1904--1907, non compromettono l'accento personale dell'espressionismo ~ai~_au~ '~ più maiPC3 che liric.a, un.1 gridata ,-ofo1ntà di vita, maJ– arado l'a.ntiéa, assaporala confidenza con 13 morte, una reli!Dosa piet~ che attutistt ogni oltraf:gio, oa:ni dcfor– marionc, sono le qualità sa– lienti di quesu cstrem3 pit– tura di dolore e di riscatto. Con questa most:r.i fuori ordinanza, fuori cartello, fuo– ri programma Gallian cntr::a, msomma, di diritto ocJ grul)– po più sa-ho dei nostri scrit• tori che dipina:ono. Ma scrit– tore o pittore, '.\farccllo Gal– lian resta. comunque, uomo ~ta fuori rc;ol3 e fuori * sJcra ~ 11~t~t1:I:n~ ~':: (dice Jui) o medio. di sof- diamo: e Al Ferro di ca,-:tl- fr•.rc quanto potrebbe, nel- lo •. le bromografi~ di A1fttdo lo strapparsi dalle tumul· Libero Ferretti presentate d 3 tuose ma comode abitud.i- MuriJlo '.\1mdcs. Un nuo- rù della vita imbracata che vo procedimento fotog:rafico, conduce. ~o m::itridtèu1l di ~i~ Ha due figlie bnrttissime ombra e processi di ossida- che Rll danno la vertigine. zionc. con il Quale il FerTCtti come uomo il cui unico sol- crea sup:gcsth-e: immagini lievo proviene dallo soet· astratte. dense di ,-a.lori li- tacolo della beHezza fem· rici e pittorici. minile. La mo,clie. d:le si La mostra di ,-«chi e nuo,; Fdkc FWpplnl cl I dJ ~. Tln finae ammalata per tener- :i~! ~ip~~:~on3i m~ ,---------------"--'"_o_•~u_o_-_"' __ o__________ -_- _______ _ pena•. Le calibrate e d.ili~cnti composizioni, in cbiove ~t– aJbista. dell3 pittrice Maria De Rcgiòus-Srulczcwsh, alla Alibert. IL LIBRO DI CUI §I PAR.LA * La personale di Llu Sotili (Rallcria Russo). a,-allata da una cordiale prescnt:WOne di Jhffaellino De Grada. La So– tili. mahrrado i suoi .sc:opcrti •prestiti• da Borra (qzo maestro). d.1 ~olde, da Gau– piin e da Marissc. dimostra un ccce:zionale temperamento di colorista ed una fone c.,• pacitl composith-a. QuaHtà che se ben aministrate e di– fese da un pericolo di nar-– cissi.smo. che spesso limita e chiude il mondo pQCticodcll3 gio,-ane pittrice, non man– cheranno di dare, in futuro, fclici e dur.tturi risull:!.ti. Racconti di Filippini LORE.'l.'ZA TRUCCHI Come gli scrittori della Venezia Giulia. anche il ticinese Felice Fillppin.i - di cui è apparso di recen– te presso l'editore Scia– scia una nuo,.·a :raccolta ---------- 1 in volume che reca il ti- LIBRIRICEVUTI loto Una domenica per LIBERO PRANCESCRI: Parta piangere appartiene a r.unora et minima _ Vc.rsf _ una <provincia> del tut– Tipografla Tt>rtnesc - Pagg to particolare della nostra 112 - s..p. letteratura, una provincia ~~ 3;,~ ~Af&i~ periferica aperta a espe- Ioqui e Sol!loqui> _ Ed.ir.rfcc rienze esterne che t-Jttana O..ranna • Roma _ Pagg. si è caratterizzata sino ad 106 - L. i50. oggi, nei suoi esponenti, GIA."tPR.;\_';CO :\!ORRA: Se«- assai meno di quanto non ticismo e nùtlCtlr:w> nel abbia fatto quella degli ~~c!l c=:J>C: ~i~~~n~i~~ ~ ~ vfz"fi,,~ ii 1;;,,,~: pOrtanl<! settore della no- passo nella Dioina Comme-- stra produzione lettera.:ia dia - Ed!trlcc Ciranna - degli ultim.i cent'anni. e Roma - Pagg_ 284. - L. 1000. che hanno immesso larga- A ~u°,,!, 1 ~~~~/tu.~: mente neUa letteratura semidei _ Poema _ Tlpogra.tla gran parte di quei pro– luaccratese--laucerata _ Pagg. blemi e di quei fermenti 15-4. - L. 700. che essi hanno riCe'\---Uto FRA.';CO BONP.~1,rn: Poule dal contatto con cult.ure ddla giooentil - Ca.saEditrice nazionali e con esperienze R ~ 1 ~ 8 ~ A~ ~·~ - ami di,·tf"Sé che non ORO: Foglie , po.ne _ (L1r1- quelli della nostra ch-i.1- che) - Ed!tr1ce Conri\"k> là letteraria tradizionale . Lc:.terarlo ~lancse - Pagg. ~entre esiste. in una 98 - L. 800. parola. una letteratura Marcdlo Calllan: Figura * di FERDINA.t"\'DO HRDl..l. triestina con caratteri suoi particolarissimi, non al· trettanto si può dire del– la letteratura ticinese; è noto come sia ricca di ca– ratteri suoi propri una letteratura della Svizzera francese e cosi una non meno rigogliosa letteratu– ra s\'izzera di lingua te– desca. laddove la lettera– tura italiana del Canton Ticino nella sua oscilla– zione pressoché -perenne tra influssi italiani e in– flussi tedeschi, rimane una letteratura di provincia, spesso assai dignitosa e in alcuni suoi elementi per– sino di alto lh-ello che tuttu·ia. a differenza di quella giuliana ha a... -uto scarsi riflessi nel com– plesso di quella italiana. La contiguità ed an– che l'affinità dialettale del Cantone con la Lombardia. la vicinanza di una gran– de città italiana come Mi· lano dte è anche un im· portAnt., o,ntro di eulhlra e la sede de.lle più impor– tanti case ediUici e di alcuni tra i maggiori gi<>r-– nali del nostro paese, fan- no si che in esso anche da un punto di vista etni– co e linguistico dia scarsa possibilità di una cultura autonoma e provvista di una s..1.a capacità di s,·i– luppo. L'antica dipenden– za politica dai cantoni di lingua tedesca, la peneL"'G– zione economica de!l'ele-– mento tedesco, la man• canza di una sua uo.h-er– sita. e di ,.-en e propri cent:i di cultura autono– ma. ne hanno attenuato sul piano culturale i suoi peculiari caratteri, senza peraltro immettere nel 9UO seno elementi capaci di rinnovarne gli schemi. Il più illustre rappre– sentante, sino a ieri, deHa -letteratura ticinese. il ro– manziere e poeta Fran~ se<> Chiesa. non si distin– gue in modo notevole da– gli scrittori ita1iani suoi coetanei come lui partico– larmente sensibili allil continuità di una tradi– zione letteraria. con una certa accentuazione lom– barda di schietta impron– ta manzoniana e eon ve– natu."e culturali gennani– cbe che accentuano nella sua narrativa e nella sua poesia l'inclin azione post– romantica. .-\ ne.be Giusep– pe Zoppi, nOte\'O!e poeta, non si discosta grande– mente da una cena linea romantico-lombarda e al– to-germanica. ll Filippini. i.n,.-ece. sia nelle precedenti opere nar– rath-e - tra le quali ,-an– no ricordate SignOre dei poveri morti (della cui ri– stampa apparsa or sono quattro anni ,presso Val– lecchi si parlò a suo tem– po su queste colonne). Racconti del sabato sera, Tre storie e Ragno di se– ra, appa.-so nella < ~ledu– sa :it mandadoriana - di. most~ sia pure con una intelligente fedeltà ,.-erso i temi a lui ispirati dalla sua terra. di essere non soltanto uno scrittore o:-i– g:ina:e e per l'impostazio– ne della sua narrati,.-a e pure per la ,.·•h-a peailia– rità del linguaggio che espti::ne un suo mondo ,;,-i– go.oso e ricco di contra– sti. di essere uscito da quella che è la tradizio– nale oscillazione (tradizio... nale e tradizionalista) del– la particolare < prO\·incia • alla quale egJi appartiene come scrittore italiano. Alla base della sua ispi– razione è senza dubbio una ,-irn e profonda ca· rica roman t:ica, consona, del resto, all'indole della ci,iltà letteraria dalla qua– le pro,-iene. che egli tut– ta,.-ia interpreta in modo assai personale; ma quella ca.."'1ca roIDB.:ltica ci appare in questi suoi nuon rac– conti tutt'altro che come un elemento fine a se stes– so. come in,.·ece in gene– re accade nelle opere dei suoi conterranei, non sol– tanto s·vi12ero-italiani, ma lombardi senza a.ggeLtivi (si pensi a quanto di quel– la carica romanLca si sia rh·ersata dagli scrittori della Scapigliatura lom– barda nel neorealismo di un Tentori. sia pure at– tra\·erso mimetizzazioni dì OKJli sorta. ma che non sarebbe difficile ricono– scere nella filigrana stessa di taluni suoi .:acconti). per non pa:-lare di quelli che sono i prennane:iti in– Ous.si gertnanici che gra– ,..ano sugli stessi scrittori della S,izz.era I"Olllanda. Occorre aggiungere che questo lombardismo origi– nario del Filippini non ha ormai più nulla di quel tanto di manzoniano e di post-manzoniano che ipo– teca così fortemente uno scrittore come Francesco Chiesa: la prosa di Filip– pini risente in,-ece delle spezzature e delle inqu.ie– te interrogazioni di una narrativa europea e ame– ricana clte riflette quel sentimento di instabilità dell'uomo contemporaneo che è una delle ragioni della sua crisi. I racconti di Filippini (come del re– sto la sua pitt-..tra: un.a in– teressante mostra di que– sto aspetto della sua ,.-o– cazione di artista e aperta in questi giorni qui a Ro– ma alla Galleria dell'Obe– Usco) recano il segno di una drammatica lotta in– terna dello scrittore di fronte ad una realtà che egli accetta e respinge nel tempo stesso con 1;-iolenza. Ma la sua violenza non è \'io.lenza verbale tale da esaurirsi tutta frontalmen· te: il dramma e affidato a contrappunti ironici, al gioco sotùJe di contrap– posizioni ambiental i sulle quali si esercita l' appas.io– nata moralità dello scr it– tore. Si legga a questo proposito il ra....-..contoMor– re alla ticinese, quello che Si intitola fl fe.stfo.o, O an– che Comincia il bello a Penacroa, Uc.mo:-e e iI tempo. Altro,·e opera in,.-e,ce un sentimento della na– tura (da non con1on dere con inclinazioni nar-. J.ra.li– stkhe cosi frequenti nel – la letteratura contempora– nea) calmo ed aspro al tempo stesso nel suo vi– ~ore. sensuale che il Fi– lippmi assai bene inte– gra con una sua indagine psicologica dei c0ntrasti che costituiscono il vero rappOrto tra i suoi per– sonaggi ( La poten...-a~ Gli amanti a LuaanoJ. Infine si legga un racconto co– me Le dimissioni dove il Filippini discop:re nella sua ,·ena ironica racutez• za di un giudizio ,--e:rso il mondo in un distacco del– l"artista che non è sepa– razione della vita, ma os– servazione della ...-ita. in quella zona segreta nella quale non p-.J.ò penetrare che l'occhio attento di chi sa sorridere ancora di essa. FERDL'IIANDO VIRDL~ * di \'LADIJIIRO CAJOl,I lo avvinto, è una triste me– gera che esplode di conti– nuo in furjose scenat.e di gelos:.a. g:iustil'icate dalla condotta del marito ma. come vedremo, non fon– date sull'amore. Saìnt-Pé ba per uruco rifugio spi· rituale il ricordo di un'oc– casione pe.rdut.a. d:cias:sette anni prima, quando ad un ba:lo di gu.arnig1one incon– trò una !apciulla, ful.-nina– ta dal suo fascino e poi rimastagli fedele in una Jung:a attesa per corrispon– denza. La mog.l.:e, le figlie e la carriera gli avevano a:Jora unpedlto di prenoe– :re l'unica risoluzione che Anouilh ritiene giusta· piantar tutto per esser !i· nalmente se stessO, secon– do una sp:cciola filoso!ia dell'integrazione sessuale e sentimentale, che afferma esser l>idea.Je una boa ir– raggiungibile. quando non s.i nuot:! a coppie bene as• sortite. Ma un g1o rno piom– ba nel rif-ugio del genera.le proprio la fanciulla del ballo, ta signorina di Saint– Euvert, ,.-enuta in possesso non si sa come di due let- giare tenendo tra le brac– cia un • ignota signorma bionda, la Saint-Euvet"l. Donna onesta. aveva reii– stito tre giorni alle sedu– zioni di un altro uomo; e poi, di volta in ,·olta., ~– pc-e meno, ad ogni nuo,·a occa.sione. A Il ora. perché è gelosa? esc usiva? esplos.i– ,..._ per ogni nuovo trascor· so del marito? Perché egli è suo, l'unica cosa che le sia rimasta da quando non la vuol più nessuno: una ragione di vita. una certez– za di possesso. una e boite à ordures •· in cui river– sare l'immondezzaio di una esistenza ormai ridotta aJ– la meccanica espulsione dei riliuti organici. Peggior sorpresa i1gene– rale ha poco dopo, quan– do apprende che la signo– rina di Saint-Eu,.-ert., fede– le per diciassette anni. s'è data al segretario alla pri– ma insistenza. di lui. Il ~I– lo è. che il segretario, per sedurla. ha applicato a:la lettera gli insegnamenti del ienerale. Crolla il mondo'! Sono impro,.."Visamente m• f:.nnate le profonde teorie Re:nzo RJcd ne e Il v:ili::cr dd toreador• dJ A.nouilh tere della generalessa, m cui è la pro,-a. che l'a.rpi.K ha tradito il manto. Dun– que, non esisterebbero pìO: remore nè impedimenti dJ pietà; dunque è tempo che il generale compia l'atto di coraggio rimandato a.. diciassette anni, dando alla innamorata la meritatissi– ma soddisfazione. Bisogna che egli si spieghi final– mente con la moglie, e lo farebbe, se la moglie, che ha sentito tutto, non spa– risse dal letto e dalla ca– mera dove s.i !ingeva m– chiod.ata dalla paralisi, ri– velando la firlZlone e di– chiarando che va ad ucct– dersL Storie! melodramma della ,.secchia cantante, che a"-e"'-a. rinunciato alla car· riera di attri~ per quella di generalessa. ma non al gusto delle sole cose eh'! capisce. Chi, invece, si uccidereb– be sul serio, la signorln.3 di Sai:lt-Euvert., non rie– sce a far sparare la rivol– tella eh.e, ancll'essa, in di• ciassette anni. ha perduto. per così di.re, il suo mo– mento o, più se."?1plicemen– te, s'è arrugginita. La sui– cida, pertinace. si getta al– lora dalla finestra. ma ,.-a a piombare sulla testa del segretario. che sta leggen• do in giardino. Salva e stordita. farneticante. con– fusa ma non tanto da non accorgersi d'esser tra le braccia e poi sotto le ca– rezze di un uomo, la signo– rina crede cU riconoscere in esso il suo Leone, il ge– nerale. e ne sollecita baci e moine. La generalessa ritrovata sui binari d1 tm treno.– che passerà o passerebbe dopo ventiquattr'ore. e ri– condotta nella sua camera. ba ~nte la spiegazio- :U~né ~:fi~l~ 1u:~: grectito, e si sente :rinfac– ciate le innumeri infedel– tà proprie, a cui la moglie ne ha contrapposte più che altrettante. e, non per ca– so, da diciassette anni, dal· la notte del gran ballo, dal momento medesimo in cui. innamorata del ma.rito an– cora p~a«nte e ardentissi– mo, lo aveva visto folleg- filosofiche di quel milita– resco e.risten...""lali..smo - co– chcm! Nemmeno per sogno. ln una felice parodia delle millenarie agnizioni, si sco– pre alla fine che il segre– tario è figlio del generaie, nato da un'altra sua pro– dezza giovanile: è. insom– ma, il generale med.esuno, diciassette anni prima, ca– rico del medesimo fuoco, pronto ai meòesimi slanci, meglio provveduto di sen • timento e di ideali, cos.i che la signorina di Saint– Eu,·erte, non ha fat to alcro se non dare giusto co m.pi– mento al Jungo sogno. oa riconosciuto il nuotatore atteso, ha affrontato con hli la tra\·ersata verso la boa. do,;,·e non è detto se arr,,.~o mai. nè c!le cosa accada di bello a eh.I ,; giunga. L'unica diffe– renza tra i due amanti, a parte l'età. s.1 direbbe che cons.ista in uno svolgersi separato dell'impulso ses– suale, daH'educazione mi– litare e da quella del se– minario: questo, carico di ideale vigliaccamente ri– volto alla terra anziche al cielo; quello, pregno di vf– ta.btà animalesca, ma pri· va ~ coraggio, e inflltta quasi per contr appasso allo sterminatore d' ara.bi ed al– lo stupratore del le loro femmine. Al generale resta una cameriera assunta or ora, e subito condotta m giardino, don~. se farà la brava, a..-rà una rosa in do– :;_~me una signora au- Detto che il Valzer del toreador è appunto Ja dan– za della gran serata e. forse, nell'intenzione di Anouilh. una spiritosa de– flllizione della \'lta e dei suoi riproduttori meglio se– lezionati, non resta se non concludere con un giudwo di ammiratissima noia. * . Noia perché i quattro at- ti, benché ridotti a due tempi nell'edizione 1talla• ~;;!u°T~~ Q.'131.i. per quanto spiritosi, ripe.tono all'infinito Wl me– desimo motko: per tacere delle oscenità, spesso gra– twte, che dovrebbero ser– vire come salsa appetitosa. L'ammirazione è invece da tributare all'abilità con cui Anouilh sfrutta, ripetiamo, millenni di teatro in fun. zione di satira moderna. la quale, se pur non giWlge a svelarci il fine etico, tut– tavia im,pone qua e là Wl clima di malinconia, che ci aJut.a a non !a.r con!u· stone rra il toro. che è 11 simbolo ostentato della commedia, e l'angelo che ne cosutui.sce il presuppo– sto nostalgico.. Gabrie. Mar– cel, recelbf!ndo il Val.::er nel '52., lo defin.ì • ptèce atrabiliare.: color d'1t1e– ro, dunque, dle sa..--ebbe nuovo nel campionar.o. di solito rosa o nero, attribui- to al commediografo. :\ta c·e tane una componente azzurra., LO quel mare o,.-e Anouilh si sforza di !arei ,.-edere • ran nantes •, an· che coloro che s1 sbraccia– no verso la già detta boa. che potrebbe davvero rap– presentare ti salvat.ag310 per molte intenzioni dis:si– pat.e. Anou.ilb ha conles· salO di a,.·er pianto perli· no delle battute comiche, ascoltando Giraudoux: e forse, come altrove. anche lw ha tentalO di far pian– gere almeno quegli spetta– tori che gli somigliassero; ma, purtroppo, scadendo spesso al farsest'O, ha !atto, r:.spetto al ptallto, un pas– so troppo più lungo de.Jla gamba di chicdless1a. G1- raudowc. tuttavia, è pre– sente come aspi..-az.ione in certo g1uoco dJai-ettico. e in una disincantata e rara fa– cilità d'eloquio prodotta dal più scaltr1t.o intellettua– Lsmo. Dove le cose s'im– brogliano e il pasUceto agrodolce perde la misura del dolce e dell'agro, a volt.a a volta eccedendo. o in questo o in quello. è quando, attanto a Gi.rau· doux a!.fiorano influem.e incongrue, poniamo. il sen– timento di un Pre\-ert: che è cosa altrettanto, e squ1· sitamente parigina. ma po– sta. per cosi dire. all'altro capo de.Ila città. e condotta quasi per forza a questo rendez:-vou.s teatra,;e. Sem– brano tenute insieme. co– me un incontro aJ summit, dalla paura che 1·uno o l'altro s.i. prenda troppo. piuttosto che da vera ne– cessità poetica. E si po– trebbero Clt.are autori dif– (erenU e dlfferenli conta– mmaz.ionl, ma con quale g:io,.·amento? Quali che sia– no gli asc~dent~ bi.sogna alla ftne riconoscere che Anouilh è soprattutto se stesso, l'umoroso, cangian- • te, caleidoscopico ma coe– rentiss.imo dif:fan1atore di una vita che, ne.i suol aspetti deteriori, lo man– da in bestia e, insil"'Dle, lo affascina: anch'egli legato da Wl matrimonio, Ol.-e in mancanza di amore, la gior– nata è riempita d"odio (ma non è anche questo un gra– do dell'amore?) e d'insul– ti che sono. in fondo, Wla riveluiCWle di necessità re– ciproca. * La regia di Sandro Bol• dli ha forse subordinato gli a.scendenti di cui d.:ce– vamo, ad un'altra intona– zione non me.no parigina, boulevardière, g rossolana, ma senza colpa nè cattfro gusto, semplicemente so– pran·alutando la compo· nente orgaruta rispe\.lQ a quelle psichiche e sentl– mentalL Ne è venuta fuori una satira sanguigna, una farsa ,.~iotenta. con ìmprov– ,.-isi riscatti di grottesco opportunamente pensato e graduato, perché nessuno potesse con.fondere nem– meno questo Anouilh con un autore cochon. Con un atto di coraggio, sfoltendo il primo tempo, avrebbe forse lasciato allo spetta– tore la freschezza necessa– ria per intendere anche 1 passaggi sottili, mentre tra il primo tumultuare deUe risate grasse e i successivi obadlg\l, Il meglio andava perduto. Scrupolo f1lologi– co? Ma si faccia un poco anche m Italia. quel che !anno a Parigi sugli autori italiani, ortopedicamente adattati alta mentalità pa– rigma. Renzo Ricci, il generale. ci ha dato quei tutto ton– do_ a CUi non era giunto il pnmo mterprete.. Claude Samv al, se dobbiamo cre– de.re a Marce!: fin troppo tond o, se è mancata. come noi crediamo, la quarta cti– mens.ione della malinconia priva di approdi o di boe, a cui pur teneva tanto l'autore. J\la, nell'insieme. un'interp~tazione dì gran pregio. Eccellente Eva Ma– gni. ncUa particina della vergine stantia, che ha sa– puto con.servare inesprimi– bili candori e li sacrifica dinanzi alla raggiunta cer– t~ dell'integrazione sen– tunentale. AI meglio di Wl'arte quasi f uribonda per troppo lungo silenz.io. Elsa Merlini nel l a part e dc.Jla moglie: la sola che sia _tutta realtà, '\"Olgarità, egoismo, un personaggio balzachiano, ~alato con crudele determinazione tra una folla di fantasmi !et· te.rari. VUJ>L\URO CAJOU DIEGO f"ABBRI 0lrdtore ~•poou.blle Stab. 1'1pognf1co U E.S.J SA. Roma • Via IV Novembre l.W

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