La Fiera letteraria - anno XV - n. 8 - 21 febbraio 1960

Domenica 21 febbraio 1960 LA FIERA LETTERARI~ Pag. 5 « HOMMES DE L'AVEì\ìR SOUVEì\'EZ-VOUS DE MOI » * Romanzo epoesiadiApollinaire * di EIJRIALQ DE JIICHELIS Potrà sembrare paradosso de e scarsa di sviluppi fuori rn~~. 0 1:~~\ 0 bibij~~;>°!i ~b~ul~l•~~a bi~a. ~!~ inaugura con uno dì quei ti- tona la lode dei sensi, e in bri inconfessabili, d;i. vender- genere dell'incantevole vita, si sotto il banco, Mìrely ou nell'adolescente Apollinaire; le pe.lit trou pas cher (1901); anche do\'e, non più maliff1 r~~i Tefttò~·t~:!:t~~ni~ !~~~m~r n~~tos~Jn:a~~~~ Sade, con la scelta che ne canta esplicito le nove porte rimise in circolazione nel di Madeleine o di Lou, pur 1909; egli che continuò per lungi come vi resta dalla sututta la vita quella seconda periore leggerezza a cui lo si vita di scrittore ed editore riconosce per solito, manca pornografo, bensì per gua- in lui, col rovello di anijO· dagno ma non senza averci scia e prosopopea, la libidine il suo gusto come disse una del gio\'ioe e vecchio D'Anvolta :i.I Soffici; - potrl\ scm- nunzio in simili temi. E viebrare paradosso, ma a rica- ne in mente un altro ~rsopitolarne l'immagine nel ri- n:iggio del Dostojevsk.ij, Acordo, serve bene la dcfini- ljòsa di Umiliati e offesi, zione di poeta ingenuo, che spiritualmente quasi ancora il Croce applicò al pariginis- un altro bambino, le cui insimo Maupassant. Diciamo, fedeltà con le \-arie Minne negli a,•ari 38 anni che gli negliano tenerezza e non geconcessc la sorte, un adole- losia nella tradita Natàsa, sccn1e: e si a\'rà ragione, come di un gio\·ine figlio che anzi1ut10 del malizioso can- si dimostri uomo: pc.rc.hé le. dore con cui si dedicava a aggrazia e riscatta quanta quei testi, sempre coi senso parie di lui l'ingordigia, che di dedicarcisi per allegro e lo trascina. lo lascia libero spericolato ozio della parte ad aJtro. Cosl la qualunque maggiore di sé; e poi anche persuasione di Apollinaire di quale i biografi lo dipin- m quei 1emi, e la possibilità f!:Ononelle faccende d'amore: di assumerli talora nelJa mc- . a.ngordo ad aJlungare le mani, tafi.sica fantasia, viene dalla ma pronto a bruciarsi al pro- gentiletta disarmata con cui prio fuoco; ostinalo dinanzi li tratta, convh'endo ciò noal rifiuto, prepolcnle nel dar- nostante (o perciò) con moti si, disamoralo senza perché, di tutl'altra natura; infatti la e di non rassegnato riru- lor ultima \'erità risiede alpianto qaando non appar- trave che nei sensi o nell'altenga a lui l'iniziati"a di tro dai sensi, risiede precisarompere. • Il vero Apollinairc mente in quella \'irtù d'innoera piuttosto J?Udico, se non ccnza di fronte a tullo quancasto, timido, ingenuo e sen- to, in lui e fuori di lui, della timen1ale •• cosi il Soffici. E vita lo tocca. l'uhimo tòeco all'immagine, Di qua i sensi: non merain cui inten;ene la delusa \;gli allora, che all'allro linos1algia di famiglia che que- mite il compasso lirico di SIO figlio di padre ignoto si Apollinaire tenda a includere portò dietro nell'infanzia ran- ciò che dai sensi può immadagia accanto alla disordina- ginarsi più lonta.,o; e gi:l, in tis.sima madre, lo dà il ripe- Afcools ( 1913), alcune ~je tulo invito o proposilo di far tentano addirittura di coinmolti fiali, tema non farsesco \'Olgere il mondo della storia, del dramma-farsa Les ma· dettli uomini; il mondo do,·e mefle.s de Tir~ias (1918); • rEuropéen le plus moquasi l'incongrua serietà con deme c'est ,·ous Pape Pie X •• cui il ragazzo legifera su do\•e con le bandiere della quel tanlo della vita adulta, festa nazionale della Bastiche gli si scopre a lembi glia • Ja pudeur démocravolta per ,-olla. tique \"etlt me voiler sa douCompresi i libri porno- leur,.: e il poela, che ebbe ~':fi~~e\1t·~~~ :d~\=~;. tàrezie~e solo di femminili che se ne illumina e ia spie- J'ai soif ,,ilfes de France et ga, non offre meno la chiave d'Europe er du moride. / a penetrare lo scriuore, il Ve.riez. toute.s couler dattS suo mondo e i suoi modi. ma gorge. profonde. ~~J~:!~~i!~!ru:; ~;~~ii~;!:i;;:1:f;.: questa. in leuera 4 agosto 1916 me.s; anche nell'iniziale liens, aUa Madrina di guerra: • Je che conclude sulla lode dei ~a:islr~e!e ~~17? 0~\'t_t~i~~ e sens chéris •• ma comincia et le jour où l'on •cn-.-Je n'ai sull'inTI>Cata solidarietà, aljamais désiré de quiner pour ~~;c~oli~:f: l'Europa, degli ~arf{"(oi1fo~i~u d~i~e q~:a:; Raib qui figote:. le nations I préscnt quet qu'il fut perdu- Nous ne. sommes que deux ràt •· Similmente, nella no- ou trois lzommes I libres \-ella L'infi.rme divinisi, si de tous fiens I Donnons- ,·eda rivivere J'AJbatr0s di nous la main. Baudelaire in quella figura Del 1913 è Uens, tempo di di mu1ilato e quasi dimezza- pace; naturale che r~asio- !?é1f~~rete~11!1 K~!:~~: ~~ d~~~a~~~ ~~rzo qu~ où l'on piace Dieu, auquel il fanfara alla \~1tman; ora ~mb~\~~u~r: 1:!=:~ssi~ ~~t ca~:~~ 0,-e~t~;rp;,i:: tòt, di\'inité sans puis.sance j fie, ! penn~~. gli arGO: i~~~~~l~1à ur~rg~il,.~ :~~en~~~Clsc n~~sf~~ Sennonché, qui il senso della cui la propagai:ada salutò nel "favola non sta nelle awilite 1915 il nostro intervento a~- ~d~te~igo~r incu,ar'/::~ ~tWrm:1,''~n~~~ ~~~~ei); rassomiglia • mentalemcnt ,. a rime a quattro soldi! la p1u Dio; nella mutilazione egli genlilmcntc goffa Epica anoha perso infatti la nozione nima popolare: del tempo, tulio gli sembra J'admire la gaiU. de ce déeterno perché non più rolle- tachem~nt / Qui va réjoin.. gato col prima e col poi: dre au front notre beau • Enfants, je créc la ,rie. Je rigime.nt. vcu."t quc la lumière soit et Mutatis· mutandis, in fondo robscuri1é se tient aupres, per Jc s1esse ragioni. qualmais hier n'est p:lS pour moi, cosa di simile capitò in que- ~~Ji~s ~-~uj~~:J%ur•.!je~ ~,iA~~!Ji~ra ctàte~fi~;iJo:~ ~Atb~~~~~~~1:-!crr'!rco~ 1 ~ ~<!; r~o~~t: ~~e p~ del principe Myskin nel- sopopca ,·olge il confronto a J'/diota del Dostoje\'Skij, che vantaggio di Apollinaire, è anch'egli, al lancinante splen- anche \-Cro che si tratt:l di dorc degli stati epilettici, un fervore ingenuo che arsperimcntaYa l'affermazione riva ad affermarsi solo come dell'Apocalisse, • non esisterà ingenuità di natura. E' solpiù il tempo•: ma la rasso- tanto un modo di dire, che miglianza non va oltre la sia poesia la buonafede che temperie infantile, che nel ci affascina nei bambini: e personaggio dostoieschiano come il caso del D'Annunzio aiuta la straordinaria espe- dimostra ad abun.dantiam nei ricnza; ogni ver1igine inie- temi patrio1tici e altro\-e. non riore, punto di partenza ~ di tutto ciò che è yero nelJ'uoarrivo all'au1ore dcll'/dtota, mo trova percò stesso le Apollinaire la risoh·e nel can- corde a diventare poesia. dore con cui si abbandona all'estro, che appena una grazia, un sorriso, dh-ide ~al mero giuoco. Bonapar1e, dice ancora quell'• lnfirme • emblematico: e Il ne cesse de gagner des batail]es. d'~tre "aincu et de mounr à SarntHélènc •· Che appunto, volge tutto in sorriso, riscatto del par.1dosso fumistico, il "erti: ginoso senso del tempo a cw ùlude. Dunque il presente, l'attimo, con quel totale. d~rsi t;: prelendere che è dei g1ovan1 al primo incon1ro del mondo: naturale pertan10 che, al ~~~~1{~w7~e ,·i~~Ì ~n~~lt cui l'attimo disancorato dagli altri attimi ~i pone CO!lle unica rcalta, e il mondo intero consente. Così in Liens, 13 poesia iniziale di Calligrammes (191 ) : l'kris seuleme.'11pour ,,ous e.xaltcr / O sens 6 sens cltéris / Em1emis du souvettir / EtuU!mis du dbir I Ennemis du regret I E,viemis de.s Lanues j Ennemis de tout a que j'ai1~1e.~zcore.. Sembra il 1ema 101.ziale d1 Lau.s Vitate. del nostro D'Annunzio con l'• e."<al1er• che corrisp()nde al Lcitmoti\' delle I.muli; se non fosse che al D'Annunzio, diciamo appunto il piu autentico, l'adorazione dell'attimo è strug- ~~~at~i d!IJ~d~on~~l;;~~i.ez: za di un limite: po1enz1almcnte triste cioè, come mostrerà la tetra ,·ccchi~ia, i~ implicito contrast~ c~1 .suoi presupposti, perciò _ms1eme più complessa do\'c s1 effonO ma jeunesse abandonnée A una zona sostanzialmen- ~fca an~~a ~~~es;f ~:i~; op~o dei • ~ns chéri~ •• poeticamente p1u au1ent1~ semmai il tema èlella • raison •: più autentico, J?Cf'Ch~ al tema dei • sens chéns • si lega nell'in1imo ~el poeta J>CX: dolorosa dfalemca. Trattasi infatti della • raison • come ris\-eglio da.ll'incantcsimo, che fu tutt'uno della gioventù e dell'amore, e in cui consisté finora la \'ila; dunque una • raison ,. per forza di cose, accompagnala al rimpianto: non • raison •• disinganno. Cosl esplicitamen1e in chiu~ di Vitam impendere. Amon (1917): O ma jeunesse abandonnll / Comme une guirla,ufe fw1ée / Volei que s'cn vienr la saison / De.s regre.ts et de la raison. Ma se il tema voglia srnlgersi autonomo, farsi lui molore e protagonista dell'in- ,·enzione fantastica, \'ede1e quel che accade nella Jolie rousse conclusiooe di Calligrwnn;es: fu. de~to, l'ars poetica di Apollmaire, ma come tale, ben po,:era cosa_. diciamo come 1mposta.Zione e giudizio di celte langue querelle de la tradition et de l'iJwention I De. l'Ordre. et de l'Aventure. Non c'è che dire. il tema è di ars poetica; ma appena enunciato, S\'aga in immagini tautologiche, non sa che pesci pigliare, e come ra,'C\'.l presa di lon1ano, lontano ~l~; ~!~:d~n ,~~ ciando apertis ,•erbis il balbeuio in cui è naufragato lo sforzo raziocinante, e sentirne il ridicolo, domandarne ptctà: • Mais ricz ricz dc moi •• ccc. Oi\'ersa pregnanza logica., se giova dirlo, regge ~~I ~t~je. n~~ ~~~e~ ::~':u~~;~a locf!ca~.~t chiaro nel perché dei modi ~~:r1f1~J~a;~• S:~~; LA julie rou.sse, che non ai conati riflessivi del poeta sulla propria posizione di scrittore, espliciti nel testo; alta poesia per la robusta concentrazione con cui riafferra il tema lirico di un allro componimento, Z.cme, quel senso di ricapilolazione della ,'1ta, informandone subito il giro prosastico della prima strofe e rifle1tendone un po' dO\'UJlque il tono, anche sullo spoglio • cece homo • delde mains gantées plus blanches que Ics leurs •, • Or tu sais que c'est toi toi qui fis la beauté •) derfrerà a far balenare per contraslo un bri,'1do aggiunto nella figura di bella donna di lusso disegnata in /909, una poesia di Alcoofs. Ed era infatti spunto da non lasciar cadere; ma fra1tanto, quel che predomina nel ,-ecchio testo è l'andamento, anche nel tema ri,'Oluzionario, patttico-lacrimoso: do,·e il • capti! innoccnt qui ne sais pas chanter •, e che in chtusa • tu songes parfois aux aleòves di\'i.nes / Quand tu es triste et las le jour au fond des mines •, riporta nella memoria il flullo rugiadoso di lacrime. in pieno Ouocento, lSB, di Madamigella Elizabelh Barrctt, sulla misera sorte dei bambini nelle miniere e nelle fabbriche; un poemetto, come ognun sa, di gran merito nella storia sociale del secolo, un po' meno nella s1oria della poesia. Vogliamo dire, che il minimo comun denominatore delle poesie di Stavelot sembra DAIVERSISPARSIEINEDITI Ilos:unonda. A lungo ai piedi della scalinata della casa dov'entro era salito la signora che ad Amsterdam io avevo per due buone ore seguita inviarono baci I.e mie dita Ma vuoto era il canale, anche il ·viale, e niuno vide in quale modo ebbero trovato i baci miei lei a cui ho donato la mia vita un giorno per più di due ore Rosamonda la soprannominai vo!endo ricordarmi la sua bocca in Olanda fiorita poi lentamente in cerca me ne andai della Rosa del mondo 1-lpii:-rafe Gentile Rousseau tu ci senti noi ti diciamo addio Belaunay con sua moglie il signor Quevaleio Lascia i nostri bagagli in franchigia passare alla porta del cido Noi porteremo per te pennelli tele e colori affinché i dopolavori tuoi sacri nella luce che è vera in paradiso a dipingere li consacri come a me facesti il ritratto del'le stelle ora il viso Viualino E tu cuore mio perché batti Come una malinconica vedetta. osservo la notte e la morte Traduzioni di Eurialo De M)cheli.s. Dal volume Imminente nella collezione diretta da Emilio Mariano per la .. Nuova Accademia Editrice"• Milano. J'ul1ima; un senso di ricapilolazione che approda bens\ al porto di una • Raison •• questa Yo)ta con la maiuscola. e questa volta con desiderio che nessun rimpianto \'eia: ma una • Raison • cbe non può avvincere Apolli-- naire, più che mai adolescente nel trapasso che do- \'rcbbe consacrarlo uomo, fuorché immedesimata in una donna che abbia cl'aspcct charmantJ> e d'oro i capelli: O Soleil c'est le. temps de. fa Raison ardente I Et j'attends / Pour fa suivre 1011jours la forme nobfe. et douce. / Qu'elfe prend a/in que je l'aime. seuf!menl ~ Elle. vieni et ,n'alllre a1ns1 qu'un fer f'aimant I Elle a l'aspect cliarmant / D'une adorabfe rousse. Do,·e risuona l'acme della poesia, il ritro\'amento di un porto, conclusione della ricapitolazione di vita da cui la prima strofe sorti. Ma badale: quella .. jolie roussc • non era poi una personificazione retorica, era in carne e ossa Jacqueline Kolb, prossima moglie del poeta: dun- ~~U~ ~o~;o~~~~ ~r;;g:a:O~ la • Raison" della donna. [ntanto. fra gli opposti ~~!irtie, •1~°: ~~•~~ l'altra. ecco profilarsi il gran territorio della geografia poetica di Apollinaire, alluso anch'esso in I.iens; diciamo là do,·e dichiara i • scns chéris • nemici del ricordo, del desiderio, dd rimpianto, delle lacrime, infine, con rapido capo"olgimento del tema, e solo allora sostituendo al movimento oratorio uno poetico, · Ennemis de. tout ce que j'aime encore. Per dirla in una parola. è la regione del sentimento, il più sospiroso sentimento romantico; già subito dilagante a tulle lettere, fra le prime poesie datate che di Apoll!- naire si conosccno, nelle pnme degne del nome, 1899, composte a Sta,-clot, e raccolte sotto il nome di quella località dagli editori postumi. Fra esse ce n'è una intitolata Au i,rolétaire: • O captif innocent qui ne sais pas chanter • ecc.; un tema, che non s ..méont.ra più nell'opera del poeta, neJIU?enO ~elJe zone per dir cosi populiste, tranne lo spunto che proprio da questa poesia.<•~ doux luxe ingéou / Qw vint piuuosto questa innocen1e s1rofctta, che sembra nata a prima lettura di Vtrlainc, perduto però il dono delle Romance.s sans parofes, di risoh-ersi nel dilà della musica: Il me re1·ient quelquefois I Ce. refrain moquwr I Si ton c~r che.rche un crei,r / Ton caur seul est ce ca"r. A impedire la risoluzione in musica, qui è la compresente ironia, quel contemplare dal di fuori sé e il proprio giuoc.o dei sentimenti; come se l'esempio sia di un simbolismo minore, rila\'orato post litteram, non Vei:- 1:line, Jammes: cJe sws Francis Jammes et je vais au Paradis •. In ciò, soluzione l?rovvisori~ anch'essa. n_el gio\'me che s1 cerca ; lui m proprio, vedetelo in altre strofeue, senza ironia cantabiU: cigni su un Jago, salici piangenti, il giorno che muore e due che guardano, non se~·e dirlo, due innamorati; nulla manca dell'armamentario d'obbligo di uno scenario romantico. In altre poesie postume: Leure~ème, del t903 fa ricorso al lume di !un~. e lui preghe~ lei. ~ à deu."<genoux •; una, oddinttura del 1914, vede lago gli occhi di lei, in cui annega il cuore di lui, e Là le dé/ont / Dans l'eau d'amour e.I de. folie. I Sou- \'etrir e.1Milancolie.. Sono poesie postume, cioè dal poeta destinate al cassetto; utili comunque a indi: care, insieme un punto d1 partenza, e una costante, qualcosa almeno di endemico. Anche trascurando le poesie rifiutate, rutta l'opera di Apollinaire è n a dire l_a qualità scopertamente se~ttmentale della sua matena: dal Poni Mirabe.au alla famosa (forse troppo) Cltanson du mal-aimi, in Alcools; e tutto Vitam impo1de.re Amori; e di Calfigrammes, per non dire fra le poesie di guerra Les soupirs du servant de Dakar, si vedano le patetiche poesie im;are nel 1915 alla Laurencin : dopo tre anni dalla rottur::i, hti fidanzatosi in quei giorni con Madeleine lei da un anno all'estero s[)Osa di un altro, in no: stalgico riassaporamento di addio. Che più? Anche le poesie di oratoria profetico- ~~~~do~t~Ji::a: ~e:.~t nir souvencz-vous de moi •• come implora il ,·erso d'aperBiblioteca Gino Bianco tur:i. di ve.,1dbniaire. in Alcools; e ne derivano l'innocenza, la mancante prosopopea, che umanamente le persuade alla simpatia, se non proprio al giudizio. Cosl, di moti,-o in motivo. è stato facile nolarc quanto spesso il movimen10 poetico si affida in Apollina.ire al moti\·o per eccellenza nostalgico; il e Faut-il qu'il m'en sou\·icnne,. del Pont ,\hra- ~1~• Ii!u:1r:~1roS::~t~~'/!n: tato a distesa altro,·e nella \"OCC del corno: Le.s souvenirs sont cors de cltaSse / Dont meurt le bruir parmi le. ve,1t. La canonnade éclatant Qui ricalcato su Baudclaire (nel Cyg11e), è il tema non soltanto di Cors de cllasse in Alcoob; spesso torna nelle poesie edite e pos1u.me. Su ques1a ossenrazione, c'è slato anz.i chi ha proposto una interpretazione da valere insieme per l'uomo Apollinaire, e per il poeta: I'uomo, destinato a mancare o prima o poi le donne a cui si volgeva, perché di là dal libertinaggio le amava da\'- \'ero solo dopo averle perdute: e dunque il poeta, come poeta degli amori defunti. L'interpretazione è suggesti- \'a; ma lasciando che [orse aderisce poco ai da1i biografici: se ha il \'antaggio di menere in luce, fra i. temi sentimentali che dicc,·amo, il più vis1oso e tipico, forse si fissa troppo a uno solo, per meuere nella giusta luce :in- , che quello. Per conto nostro, preferiamo tenerci alla interpretazione che il poeta stesso avanz.a\'a di codes10 suo 1ema, nella citata let1era alla Madrina di guerra, $Ubi10 dopo a\ier dichiarato energicamente il suo amore esc.lush"o per il presente e desiderio che duri, qualunque esso sia: e rucn ne détcrmine plus de mélancolie chcz moi que celle fuile du temps. Elle est cn désaccord si formel avec mon semimcnt, mon identité, qu'elle est la sollrce meme dc ma poésie "· In altre pat'Ole, la nostalgia. nuovo aspetto e conferma del totale vh-ere nell'animo, gioventù del poeta; perciò, in Zone (di Afcools), l'allucinato far presenle di tanti singoli momenti del più disperso ~asro~.co:e~~~es~m°i~:C per noi, del fanciulleuo di Sogno d'e.state del nostro Carducci: VoiM la jeune. me et tu n'es T':C:::érii:;~~•J::k~~1:'t: 1 d~ bfeu el de bla.uc, coi suc:cessh'1 • Te voici à Marscille... à Coblence... à Rame ... •• trama della poesia. O nella penultima di Cafligrammes, lA Victoire, l'ansia di far presto a guardare le cose che spariranno, per estranee che siano all'amatore di donne, fortunato o deluso: Sorige que le.s cJ1emins de fe.r I Seront dimodés e.t abandonnis dans peu de temps / Regarde. E qui \-era.mente si unifica il vario materiale che concorre, di resa più o meno poetica, nclJa poesia di Apollinaire: anche 1• scns chéris •• per eccellenza dell'allimo, ma anche l'ingenuo affidarsi ai temi storico-sociali dell'ora; ansia dell'ora che fugge, nostalgia quando è fuggila. una cosa sola con l'adorazione dell'oggi che tro\'erà così palpitante espressione ne 11 o slancio vitale da cui nascono le poesie di guerra, esaltato l'amor vitae dal senso della morte incombente. Tipico tema perciò i ra.z:z.i• qui o'ont que le temps de mouris •. mera\'iglia della guerr.r e della notte {Merveiffe de fa guerre, dice il titolo della poesia) a quest'eterno adolescente in trincc:i: Que. c'est beau ce.s fusies qui ilfuminent la nuil; o in Carte postale, collocata fra le ul1ime del libro ma anteriore di qualche mese a Men·eifle de la gue"e, il primo presentarsi dello stesso tema, la • canonnade éc:latan1e • che .. se tane a\'ant d'a,·oir élé •· Badate: nella sua precisione di epigramma. il concetto è eguale a uno del Leopardi, dove dice di una giovine morta: -· come. vapore. in nuvole.Ila aCCOlto I sotto forme fugaci alf'ori~oute, / difegitarsi cosl quasi non sorta, ccc.: eguale al punto, che pan-ebbe esserne l'eco. Ma :~e !~ ~~l ~~~;r~~ ricordammo dal Dos1ojevskij per L'infirme divinis/, anche qui sen·e il confronto per dar rilien> alla din?rsa personalità dei due poeti: da una patte, la sconsolata e adulta meditazione del Leopardi, che fa poesia del concetto. cui l'immagine aggiunge sotto forma di carezza un compianto di più; dall'altra parte, l'adolescente Apollin;:rire, cui è j,oesia lo spettacolo di quel passare, be.Ilo in sé, e innamoraumente goduto in ciò che più dole,,-a al Leopardi, e che qui intcr- ,;ene semmai fra il sorriso e il sospiro. Non t:into sospiro infatti, che non cada il • quasi •• servito al Leopardi a legittimargli nella meditati"a serietà del contesto l'irrazionalità dell'immagine C• dileguarsi cosl quasi non sorta•); mentre in Apollinaire l'irrazionalità francamente accettata attribuisce all'immagine il solito estroso brillio, sui confini del paradosso. EURIALO DE ~DCBEUS (continwl) La mistica dell'arte è una condizione dello spirito moderno. Nata col Romanticismo di Schelling. si è ramificata ovunque si è trovato un artista pronto a sacrificare la sua esistenza per la bellezza. Ma con la mistica, è nato anche il sentimento di fare di ogni momento creativo w1a nuova < lncarn zione >. E l'arte c be ha maggiormente espresso la mania del mistero, l'avventura dell'artista libero nelle zone occulte di ogni realtà, è stata ed è ancora la pittura. Si può senz'altro dire che sono stati i colori, le infinite combinazioni dei colori ad esercitare un potere magico sulla fantasia degli artisti. Musica e poesin sono state convogliate verso un unico incantesimo: la rifrazione dell'iride su tutte le cose del creato. Finanche Ja teosofia e l'antroposofia sono state studiate come scienze disponibili per esasperare lo orizzonte pittorico. Spazio e tempo sono stati intuiti come dimensioni di un universo favoloso. da cui il pittore può sempre attingere. casualmente o con sapienza. le sue meravigliOSe immagini da bruciare. come fiùmini, sulla tela Fra gli artisti che hanno scoperto con maggiore consapevolezza le infinite possibilità della pittura c·e da ricordare Wassily Kandinsky . Con questo artista, il potere im·entivo dell'uomo :si distacca dalJa natura e procede per suo conto. < Sempre di più il regno dell"arte si è distaccato per me dal regno della natura •. Ci troviamo davanti a una presa di posizione rivoluzionaria. Kandinsky è arrivato alla pittura astratta attra\-erso Pitagora e la magia. l colori sono infatti per lui un linguaggio arcano. hanno suqni. iilamenti melodici, congiungono segrete ARTISTI DI IERI E DI OGGI * WASSILY KANDINSKY cli JIARli\'Q Pl1IZZOLLA realtà. si fanno segni di un alfabeto di pure forme. E' una intelligenza che passa per la sensibilità per leggere nel buio della coscienza. Il µittore è un angelo che lascia segni celesti sopra una sorta d'impalpabile la\·agna. Si tratta di una lettura a più dimeitsioni, li una fiaba continua, incisa. quasi in uno stato medianico, su porzioni di spazio sempre disponibile. Davanti alla natura, Kandinsky giuoca a carpire il nucleo di fondo, non le apparenze reali. U suo sogno è di dar forma alla unità originaria. < Il pittore astratto riceve le sue e ispirazioni> non da un pe:zzo qualunque di natura. ma dalla natura nel suo complesso, dalle sue più svariate manifestaz.ioni che in lui si sommano e conducono all'opera>. E' chiaro ehe per scavalcare la materia nei suoi pariicolan realistici. occorre rappresentare le cose con segni che trascendono. come ombre colorate e sintetiche, le cose stesse. L'<Archè> di Kandinsky è dentro lo spirito libero. L'uomo racchiude non soltanto i suoi sogni. ma anche quelli che sono nel sottofondo della realtà apparente. Astrarre, vuol dire per lui cantare con segni musicali e solitari l"ordine unitario dello spirito. Tutta la natura si ri,•ersa perciò in una arcana colorazione senza oggetti. Egli \1J01 dipingere con lo sguardo interiore. ridurre la plasticità, la corpulenza. il volume. la figura a un pentagramma in cui la macchia vibra, il colore si fa notare, l'oro del cielo scatta come la polvere di un fulmine: vuole rap· presentare il flusso cosmico attra\•erso linee che sono vocali magiche, serpenti musicali che fanno vibrare lo spazio: segni cabalistici che esprimono le forze occulte del creato. Pitagora e Platone s'intrecciano alla malia della musica che si fa colore. tono che squilla nel casto buio di una notte metafisica. Egli dirà infatti: e L'arte contemporanea mcama lo spirituale maturato dalla rivelazione. Le forme di incamazione si possono ordinarè tra due poli: 1) la grande astrazione: 2) il grande realismo. Questi due poli aprono due vie. che 111 fondo conducono a una sola meta>. Kandinsky. attratto dalla mania metafisica. sceglie il primo polo. Egli rinunzia alla bellezza esterna. alla rappresentazione pura dell'oggetto. al piacere di riportare la natura nel quadro. e si ripiega. con lo ~guardo interiore. verso la essenza del mondo. senza alcuna interpretazione che lo abbellisca. Con queste norme disperate e dialetticamente vere. nasce la pittura astratta contemporanea: una pittura sempre insoddisfatta nel tentativo di carpire i segreti dello spirito. Ma i quadri di Kandinsky stanno a testimoniare ravventura più suggestiva di una pittura che trascende la pittura per essere musica, ritmo di UNA SCRITTRICE ST_ PEFACE 'TE * Il diavolo e le stampelle di R. JI. DE Ai\'GELIS mesti triangoli messi a vibrare in un alone remoto, enigmi che s"intrecciano a linee pure per carpire al roseo. al celeste, alle gocce turchine. de! cieli distanti la gra~1a d1 ogni essenza che amma 11 mondo. Sono segni antichi che s"insinuano nello spazio come le orme di un ordme perfetto che soltanto la metafisica può cogliere come realt~ luminosa. Nella sua pittura non c"è posto per il volto umano, per l'albero che soffre come In Van Gogh. per il sole che spreme la sua luce meridiana sulla polpa dell'universo. ma c'è soltanto l'interno disegno del movimento rosso trafitto da uno spillo bianco, che sembra il dito operoso di un Dio nascosto. Kandinsky ha saputo che e ogni !orma ha un contenuto {suono interiore) .• ·on c"è forma, come del resto nulla nel mondo, che non dica qualcosa. Ogni cosa < morta > freme. Un sole. le stelle. la luna. i boschi. i fiori. dei quali cantano i poeti, ma anche un bottone da calzoni che guarda bianco alla pozzanghera nella strada._ Tutto ha un'anima arcana. che tace più spesso di quanto non parli... anche ogni punto fermo e ogni punto mosso (linea). Gli artisti di oggi scompongono senza scrupolo i pra;- pri mezzi fino al limite estremo e lt soppesano. inconsciamente o consape- \"Olmente, sulJa bilancia interiore•· Eccoci davanti le verità esasperate di un pittore che traduce le sue idee in simboli che stanno sempre al di là di ogni figuraz.ione reale. Un quadro di Kandinsky è un po' il rito liturgico di una implicita teosofia. I suoi colori hanno per sfondo, fino a tradursi in fiamme astrali. essenze ani.miche che. pur sembrando tracce magiche di un giuoco assolutamente libero, sono invece èJelle \'ere e proprie irruzioni della coscienza. L'amore per una linea verde trova la sua eco in un circolo candido che splende in uno spazio irreale. per poi ritro\·arsi in una trina rosea. sospesa su altre linee e figure geometriche come un biglietto da visita delle tenebre. Sentite come giudica e sente i colori. e Il giallo Se Grazia Aie.dici Fiandri tempo perdu10, ritrm•ato in un sonaggi. carico suona come una noa,•esse i;ià scritto dieci libri, il linguaggio preciso, asciutto, an- M Dostojewsky (e scusate il te! di fanfara squillante ... mcstien: di cui dtl prova ci sgo- che se. a volte. sfoga ili imma- paragone.) questo accadeva e si muove verso rosservar;::;1;:~!~e.:1:;:~1,:; :f5:::rr~ gi1 diin~en~fe./1a°:;':ffah1rz{~no:::;:~~anri ~~01:,~:~~r~i~~ tore irradiando eccentricalrice, il noscro sgomento di- riflessh·o. che. si addentra ne.I lare. privilegio, quello roa:ato mente ... Racchiuso in una venia tn\'id1a addmttura.. - grO\riglio delld psicopatia con alla Medici Fiandri, di cui do- forma geometrica, è inTanto vale, allora, dichiara- la documenlata serietd di una vrtl renderci slretto conto, peg- quietante, punge. eccita ... re senza atnbagi e/re ella è na- iridatine umana, se"ata e av- gio di 1111 dono immeritato, ,1d- L'azzurro è un colore fredta sollo il segno della grazia, vincente. le opere future, che incalzano do. si allontana da chi ~;eo'~os::/;~110 perché porta un te.t:1-is~id~;~e. e d~~:tr:r&J z~~aca-:1ca7~e':J.lt moo~f J:'':/u~ guarda. in cercltio azzurro Se. fosrimo in ,•ena di ma- una atmosfera arroventata da essa stessa, IAulrice, sarà spa- l'occhio si sprofonda in un drigali, ce ne dovremmo subito fine. del mondo: i tetani mistici ventata o redenta. movimento che relroce- . pentire, poiché la Medici Fian- delre.poca avve.len0110tale at- Se. a prima vista il primo de concentricamente... Le dri parte. alJ'allacco con uno mosfera e. la re.ridonodoforan- racconto Ira più importanzn del gradazioni delra:uurro sospre.:.i.o che sa d'innoce.11za e re e metafisica, proprio come,secondo (Da una finestra al- no simili agli strumenti di scaltre:.::.a,di ricerca e di i fantas,ni che e1,oca. l'alt,:a) il feuore si innamorercl flauto. violoncello. contrab· :~;1!~· , ;1~~ :;:;:~~j ~!~; q1:e1t:1 1:t''::J! ~:::ila (f[~~~: 11: f: :'~~rr~~~~ 1~/~::::;;a itz~:~: basso. organo ... Nel binnscri110 w1 racconto quale. il nello specchio è l'immarine de.- diatno dire, in apparen:.a va- CO tutti i colori sono spa. Dia\'olo e le stampelle, che. dtl ,noniaca dell'eterna giovine.:;.;.a,ne.sia,ma soslatitialmente egua- riti, è un grande silenzio. il titolo al libro (ed. Fratelli ma non ce.rtame.nte de.Ifa veri- le al mode.Ilodi lante altre spo- ma pieno di possibilità Fabbri, Milano con coper1ina di là!), i periodi temporali che i se. e. madn·, che tengono il cam- come il nulla prima deUa Mino Alaccari) e. lo condiziona racconti racchiudo,10 in se.que.n- po, anche con i loro difetti, nascita Il nero e il nulla in un clima neorealistico, che u e.sa.Ile.come. scansioni in ar- tutta la vita - e oltre. seni.a possibilità, fine per nasce. è ve.ro dal naturalismo chite.tture solide., denotano una Non è l'ultimo deili inseg,ia- tutti i tempi... Il grigio ha t~ 7::It:i1r::t:ri~i d:;:as!:~. ~piJ~1~ 01 ~si :f 0 ::~~,~:: a:,~ r::: 11 ~~":a::A~!i::r:a ~~sr:~ la tranquillità del verde ma per sco,1fittare. nell'w1i:o- sottofondi. elle.sono altresl sot- additare in certi valori fattti- senza le sue possibilità, scia metafisica di 1111 Kafka - robosclzi in cui fiorisce. la muffa liari l'essen:.a stessa della vita, una tranquillità sconsolain 1m equilibrio davvero St'4p~- de-i wmple.ssi fr~~diani. I rac- impccnata in una lolla col rvn- ta con una debole speranface.,11eJL'Autrice non dd rt:- conti de.Ifa Medici Fiandri non po, piit che. con gli avvenimen• za. Nel rosso c·è fragore e spiro al persoriaggio, amj alla si esauriscono in un finale più ti, le. sciagure e la morte. lgno· fiamma. più in sé che ver- ~~~;:eo;;~~fto-su1Ia.il 1;=:"~~ ~in';;:,;~ eJ'~ ':ae.r~.d';~nii~/f:':i'i~e.°::~o d;:~;à a,·~~~·~~::,:~e•es;,:~ so l"estemo. forza virile uri'indagine spietata, sen:.a re- quell'indagine. assoluta, di quel rie1t:,a quale morfie. e. màdre: ecc ... "'· Kandinsky ha dunquie, sen:.a pause.: la protaro- pe.renrorio evocare, di quella certe. sofferen:.e. non si invai- que la sua poetica. ed è una nista ~ ,ma • sorvegliata spe- ume.raria ricerca del perché - rano - si condividono, piurto- poetica che ha molta paciale • e ,1011 perché il suo spi- anche. se quel pe.rcltt non sem- sto, con quel distacco, di cui rentela con la magia e la rito scivoli nella follia, o, per pre coincide con le ragio,ti del abbiamo fauo cenno, ma elle. teosofia. Ma non basta. Ai meglio dire, anche per questo, cuore, che. nori sono proprio nori esclude una più iutima e significati dei· colori, che ':::io::P~fi~"f~o s:t:. ~~ \1:::!: qut/~e.;1,~t:;;,,~;r~f·autobioi:ra/i- det,ni:/,~~J:;u~'t~:':·Medici sono il puro universo della z,iona, fa scmta con la lente con smo sembra aleggiare nelle. ,ri- Fiandri i riconoscibile., ormai: pittura astratta, Kandinsky cui si dà la caccia ai microbi ande delle.protagoniste femmi- sarà questione di scavo, di ap- aggiunge la matematica: e ai litodomi delle passio,1i nifi - ed è, questo, la miglior profondirnento, ma i motivi ri- ma qui si tratta di una morbOse, nel sollo/ondo de.I- ripro,·a di un'impassibilittl ap- sultano suffjcie.ntemente. accen- matematica pittorica. -una l'attima pervasa dal soffio del passionata, di quel fatale ripro- nati, la ,,ena è quella, il filone son.a di musica dell'ordidemone.. porsi a modello e.ad immagine., ormai scoper!o e non soltanro ne delle linee, dei punti, Certe dissofveri:::.~fanno pen- quasi l'Autrice stesse vivendo alla luce del grisou. delle figure geometriche sare a una tecnica cinemato- (o rfrfrendo?) i casi dei per- R. li. DE A:SOELlS che. come ali. conducono, :;~{~caa:lrf~::.b~t:f{~~:~g~I.--------------------- per Io spazio. i colori riportano il tono a una narra- chiusi ermeticamente tra z,ione che potrebbe non arre- VALLEOOBI EDITORE le linee squillanti. ~~: ;1~~:n'd~ fll~~~-e =~':; è lieto di confermare < Una verticale che ci le.. parole, sempre. giuste, odo- al pubblico competente di « La Fiera ~tte- collega a una orizzontale perate con rara proprietà, rap- ra.ria n il grande s:ucceNo del più recente produce un suono quasi prese.nta110cose e avvenimenti, romanzo di CARLO COCCIO LI: drammatico. ll contatto sensazioni e sentimenti, sino a dell'angolo acuto di un stratificarsi U1 w1'ossidatio11e. LA PIETRABIANCA triangolo con un cerchio mrgiriosa che l il ,·ero colore non ha di fatto un effetto ~:a,,~lid~aun"~:{:~s!:a es~':i~ minore di quello del dito plare, che potrà persino appa- pagg. 580 L. 1 .800 di Dio in contatto col dito rire cinismo. Cinismo da nar· di Adamo in Michelangeratorc s'intende, elle nori si la- n libro riprende la storia di don Ardito Piccardi. lo. E se le dita non sono scia sopraffare dal naturale. ro- l'inquietante protagonista del celeben-lmo Il, CIELO anatomia o fisiologia. ma m0111icismo del personaggio E LA TERRA, precedente romatUo che con le sue qualcosa di più, cioè mezmalaro, e destinato a una de- ben 14 traduzioni ba raggiunto fama mondiale. zi pittorici, cerchi e trian- ~~'.t~~a,~t~s:}~g~~/!1t'::~~i'j: L'ATTUALE ROà!At"ZO, DA POCO USCITO IS goti non sono geometria. ni, le. creature. una pietd vigile EDlZIONE FRANCESE. RA RISCOSSO ANCHE DJ ~a q~a.lcosa di più: mezzi e accorata, che. si trasforma in p1ttonCJ >. Il discorso su una • felicità ancora doloran- QUEL PAESE. ECCEZIO:SALE SUCCESSO DI CRI- questo pittore, \·eramente te• (per dirlo con l'Autrice) TICA E DI PUB.BLICO. nuovo. e sconcertante, po. appena l'alchimia si compone e. • E' un libro straordina- • Si prevedono inleres- trebbe dilungarsi e comsi salda in un'architettura di rio e certamente smuoverà santi Polemiche. Si tratta prendere passi di tutta ;,':C.ci:e..~~!es~ s~~~odr~: molte acque•. di un libro fuori dell'or- quella sua poetica che e co,110, è una Cavalca.dc di ge- Gabriel Marcel dinario •. alla base di molta pittura neraz.iorii e di epoche.. Luc.ien Gulssard astratta moderna, discutilA Medici Fi.andri inclina alla • Libro scottante impe- (La Croix) bile per la sua non auten• tragedia, ma si arre.sta alle so- tuoso e tenero, libro di ticità. Comunque, Kandinfutioni romantiche, a causa di passione- e di febbre•. • Opera stupepda,. sky resta un pittore esemque.lla pietas, •di cui si accen- Benrl Perrochon Jacques Schepmans plare che ha sofferto e 'cYf';r:~.Odll[,n~ti? dgf1 ~! (Le Democrate) (Le cit.e, Bruxel1es) vissuto il problema della inte."ogativo, che l'Autrice scio- Al d" e I e l d" d V ll h pittura con uno spirito gli.e.rà in w, prossimo libro, elle tre opere l ar o occio i e tfe a a ecc i: profondo ed innovatore. I :"~.,~"~ ~~!':iC::"ro'!:.~-:; ILMIGLIORE EL'ULTIMO (pan. 320, 1.. soo> ~~i:.u•~~e::':.r ~=~:! Meravi<lia la sa/la delle tra- LAPICCOLA V LLE OI010 (esaurito) dottrina che ad essi confe- ;:J';. ~~~riet:rfc:/i':':t.":;,~ L'IMMAGIKE ELESTAGIONI (pau. m, L. 1200) risce luce ed eleganza, an- plessi moderni, contemporanei che quando linee e colori e universali nello stesso tempo. LAOlfflCILE SPERANZA (pan. 300. L. 500) sembrano schemi di un Lt. buone. lerture. dell'Autrice ILCIELO ELATERRA universo disseccato fino ~7,,:(i':;J::'i::• :~a , ,~~:/':;t:::O: MANUEL ILMESSICANO (pan. 590, L. 1300. 7• ed.) alia sola vibrazione del il gusto di una réchcrche che (p&g'C'. 51.1, L. 1800) movimento e del punto. spesso è quella di un segreto•r...-------------------..11 1\L\RINO PIAZZOLU.

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