la Fiera Letteraria - XV - n. 7 - 14 febbraio 1960

Domenica 14 febbraio 1960 LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 VITTORIE E SCONFITTE NEL CA !PO LETTERARIO * UNOSCANDALO CHEDENUNCIA LASORDITA' DELPUBBLICO TEDESCO * SI Si\LVI CHI PUO' Ilcaso di''Un tamburo di latta,, * * In luogo di aspettare co11 fiducia il giudizio dei posteri, molti sono gli scrittori di LIJIGI (/1}!1 TTIWCCIII d,e fanno di tlltto per metters,· fin da v,·,.,· l · d 1· • a s1c1tro ag, imprevisii editoriali * di E,lll/CO F,IL(Jlll Da qualche tempc, si sta ve- che! t edt Sl t ri!icando e accelerando un tem~ti ~~zzi a ,;rie~, ~on- ni. A ~e P~ ~tare ~empi? !venuti scrivendo fornisca la iatto che pure essend nat . • • iaru, co- Ma e è di piu. Se per gli riprova di un fenomeno inl!– rale nel 'suo ripetersi o di 4: ~:ni._ Bacchelli, Montano, Al- anziani la salvaguardia dl sltato. Al contrarlo. Ma nep– riodo in period pc ro, Manùnl. Malaparte ... riordinare e ristampare 1pro- pure cl senliamo di poter op– d1 recare in sé :~a~:e ';1sa~~~ Alcune flà al ~pleto. altre prt scrlttt si giustifica con la porre un diniego, un rifiuto to che lo rende ancora n corso. cui stanno. apprensione provocata ed nell'ammettere _che andando prio strano pu. ~alnod pro- pe:' agglun&ersl quelle di So!· esasperata dall'andazzo sem• le cose deU'unive~ mondo sci tare in 'noir quafchea :u: ~~ ~\·oni., Barill_i e. s~ra• pre p~ù grossolano e dispersi.· sempre più alla svelta, anche prenslone. Legata alla afe e~ e. di Sa~1nto e Li~al! vo de.i tempi; e se d"altronde. quelle dello spicchio apparte– tn filo doppio. c'è qual~ rl~ ~U~I~ arese e 1Govannett1 e per_ essi, è l~gtt.~ata e _con- nente al settore letterario va- flessione che vorremmo E ··· validata dall lndagme cntlca. dano ugualmente In gran esporre· ma in maniera d 1 qui c'è una considcrazlo- per altri, Invece, che sono an. fretta. C'è come un crescen– tutto pl~na e senza alcun r:. ne ?a tare: un dubbio da rora giovani e nel pieno del do di velocità, nel quale sia• suntuoso personallsm . P • espru~ere. Oltre che al sicu: lavoro (a meno che la morte mo tutti coinvolti. Dopo che brandoci dovut o., sem ro,. 1 autore ancor vivo d1 non U abbia già raggiunti ed si è trascorsi nel giro di po• rienza che anch:. a I~~ espe- Tutte le opt?Te non si mette. Inchiodati, come un Pavese e che generazi~ni. da!la penna ché lettore 00 tn :is ti ~r• nel momento stesso che a ri- un Brancali), non risulterà d'oca alla stilografica e alla può aver prov~t 1~ e~Io. paro, un po' In disparte? Non prematuro l'aver avviato la biro, i rautori del me.gnetoto• perplessità Ed eccoodi ~ c~ si co1:~idera e non si procla• raccolta di un rlulto• che non no minacciano di spodestare Proprio all' iaii.io del nuo– vo anno. la c ronaca lette– raria tedesca ba reglst:ato un tatto di notevole rilie– vo, che ba destato precise reazioni da parte della cri– tica e che induce a qualche perplessità. Il fatto riguar– da un premio letterario e il romanzo di un giovane scnnore. Il premio è quello uffi– ciale della città di Brema. o meglio della c.ittà-stato dl Brema. l'unica città•stato rimasta tale. accanto ad Amburgo, ., seno alla Re– pubblica federale tedesca. Ogni anno. In gennaio. la città-stato dl Brema asse– gna il suo premio lettera– rio, uno dei più dotati e dei più prestigiosi_ e quindi anche uno dei più ambiti oui in Germania. La con– segna del premio avviene da due fattori di peso deci– sivo. Anzitutto. il romanzo è troppo lungo. '736 pagine. molte u.\Che per robusti let– tori quali sono. per vecchia tradizione i Tedeschi. In secondo luogo. Grass si ri– promette di mantenere co· stantemente una tonalità insieme incantata e umori– stica: impresa difficile già In un breve racconto, as– surda. o quasi, in un ro– manzo di quella mole. Per questo, e parte la lungani-– oe. Grass finisce col com· plicare le cose e col per– dersi spesso in un linguag· gio disordinato e pm:o di effkacla. Poi viene il dramma del– le guerra. la rrune e la miseria del dopoguerra: Oskar fa lo spoccap1etra, poi il ?1odello per pittori. infine 11suonatore d1 Jazz. portandosi sempre dietro 11 suo tamburo di latta. E col tamburo compie un giorno il miracolo. nel quale è racchiusa anche la morale del romanzo in· tera. La scena si svolge 1n un locale elegante, dove la gente va unicame.nte per poter tagliare. tutti inSie– me. cipolle. ln tal modo è possibile avere quello c~e il mondo. e la sofferenza nel mondo, non sanno creare più., cioè le lacri– me, per piangere di nuo– vo, flnalmen te. con dec:O– ro ma senza freno. E Oskar è ll a suonare il tamburo di latta, e un po' alla volta ipnotizza tutti, riporta tutti alla lorx> in– fanzia. Perche lo sa? E' solo un modo pittoresco e radicale di criticare la so– cietà di oggi. che si salva solo se torna alle origini, cambiando tutto, rieomin– ciando ancora una volta da capo. tratta · e s; ma gia fuori della gara. al di è ancora compiuto? stenografi e dattilografi Con · • • • sopra della competizione nel- Prima, l'essere stampato rl- che cuore lamenteremo li ere- Senza bisogno dl allonta- la quale cglt allrh continua• <'!ltava di sutrlciente ~r:3n- scere delle antologie e li di• narci dal tavolo di lavor n_o invece ad accanirsi? Non zta p er aspettare li giudizio !agare delle e-selezioni-? Fa– per affTontare O si__ser:ite e non Si dimostra d.ei posteri. Adesso non più.: talmente certe enciclopedie e minuziosi ed 1 5;°"rall~o~hl ~a d1 là dal traguardo, vin• s1 ha la paura che I libri enti dizlonwri e certi •teso• sta !ar scorre~; ~ ~~ a: citare? . stampati alla spicciolata ti· ri:., a furia di voler facilita– dorsi dei libri allineaU ne~; Ma. pur g1u~ta e onorev~le n!sca per portarseli via U re, semplificando, scorciando scaffali tutt·into che sia. una smùle persuas10- v-ento. e riassumendo finiranno col statare che, nell::1:~~toco~: ne può anche, distanziandolo • • • divenire I ~i strumenti di tenzio del nostro st•.id:io•forti• dagli caltrl• (e sono 9uelli A__ torto o a ragione che si lavoro degli autentici scansa• no si è da parte d 11 to 1 che. venendo •dopo•, piu im• verifichi. noi non sosterremo fatiche. di quei libri, comb:ftui:u unra portano), isolarlo e sollevarlo. che tutto ciò di cui siamo ESRI CO FALQUI Alcione Gubdllnl: • Composlzlone .. pesante battaglia con Canto o abbatterlo. a tratti, dentro di vittorie e di sconfitte. Ma un ~rchio di rincrescimento, ---------------------------------------- se le cicatrici delle perdite f-'at~::c!~~~• ~ 1 ~:i5t~zza, per I ., l,H~l'l"l'l1UISJII,, DHLLA t;IOVAi'\'E IPOHSl,l * Le colpe del passato * han tatto presto a rimargi• . usa o con– narsl e a scomparire, gli em- senso m conseguenza del blemi delle vincite son u da ~u_tato gusto. Interesse. tn– vanti, come schieratt per 1~ d1r1uo. impegno, intento prem!azione. Se non che la 7he dè!ta legge co<:l nel· premiazione è già avvenuta ' 8 pratica come nella stl· alla chetichella senza trombe ma letteraria più attuale. E e senza appelli.' senza pennac- ~on tut~i sanno difendersi con chi e senza medaglie. E' ba- 1 orgoglio del proprio lavoro. stato sostit.uire un·opera una Nessuno, comunque. può ar– edizlone; 0 anche solo af!ian• ~nd~rsi al nuovo stato senza carne una nuova alla vecchia e I ombra della malinconia E a un dl<attento può essere ;;'pragglunga ad avvolgerlo di P/ETffO ('/.IIA 1"T/ &fustgito Non a chi sa e rl• a~tano che perfmo U cor<!a che a quella sdrucita mal:zioso Pea fu, negli ultimi Nel recensire un giovane debba arrabbiars, quando si. 11é scorri nell'accenno lo grandezza sprovincializzata. costola corrispondeva la pri· ~n~. molto amareggiato dal poeta ~i venne ~i ~efinirlo, q_ualcuno creda di scorgere estremo di una offesa alla Quel giovane non ri sareb– ~ima preziosa stampa di u t 1~ ~ essere stato, dopo con piena c~mvmnone, un rimanenze sia pure ammo• mia personalità., alla mia au- be offeso, l'avessi definito un opera oggi ristampata, In !an e och. se non abbandona: ~st.dan!1u~1ano,,_lontan? le dernate, ~lla .sua <>pera, di tenti.eitd.. Non vedo infatti in post•eliotiano. edatio ne varietur. nel saldo d~v!~f~rato. E come a lln mille mtgha. dall tmma'?tna- quei poeti. D'Annunzio un pericolo da Si vuole oggi stoltamente corpus dJ Tutte le opere del• h Il deve accadere .an• re che così du:endo av_ret p<>- Perché. poi. va bene es- evitare assolutamente, un confondere la nostra tradi• lo stesso .Preclaro autore. op- ~~e adAl~r_rl..~ual~~o Cl si tuto 0 /f~nd!?"e quel gio_va-ne, sere ungarettiani e oa male tabi& poetico da spergiura- zione, misconoscere che un pure nella viva compagine di · 1 s mcatt1v1sce. poeta _dt euch.~tra. 5J?ertmen-- esser dett i carducciani , µa,. re: -oedo in lui, e recenti ri- poeta italiano è italiano on.- una magna collezione riser- 11 talsoc1ale. o gu~ d1 h e dun- scoliani, dannun.zian.ir Sia.. letture: me ne hanno ricon- che nelle ascendenze nei ri- vata agli eletti tra gli autori nell' m_oodo va In fretta_. e•~ que ne1:11co viu_rat(_),a pa- mo in pi.e-no pregiudizio. Gi-. fermato, soltanto un poeta, sch.i e meriti e per;ino dl– sla di quell"edltore sia di quel 1 ~~ un ò sentore ~ •St role, _dei prez1ost.smt e delle ra peT l'aria di questi anni i! un grande poeta. La -no- /etti di quei poeti che porta... periodo O gru.ppo O genere sa r\ 1 pu •. Tutto n~ta retonch.e del pa.ssato. una indefinita avoer.tione a stra storia c~ta finisce con rono prima della e moderni.– letterarlo, che con quella rl· ~ raba lante e precario 1~ Mi vidi arrivare a casa, tutto ciò che riguardi un lui e col solitario di Ca.stel,.. td, la fiaccola della poeria stampa o con quella inclusio• s~rno 8 not~he nessun arti· dopo un po', una lettera passato non vi.uuto, un pas. vecchio: dopo è cronaca, italiana. E non è fare del pa– ne si sono voluti onorare e a ~-:~ o, per eccelle?- freddina sull'inizio e mali- sato doouto esclusivamente esperimento. triotti.smo culturale ricor– ~ettere_ al sicuro dagli lmpre- ~ ra ~ a al tempo - più. g!1'1 nel. s_eguito, che addi- subire, accettare .come tale, Non aver paura delle dare que•to: è solo ripr 0 por– vistl d un vivere editoriale ~ faii9 non cercare di nttura f1~1va con una battu.- col su.o peso, d, memorie grandezze eh.e ci hanno pre- re il giu.sto, il legittimo del cosi alla giornata che spes,so viv rs · ~umen~ da ta offen.stva - seppure ben scolastiche. Li.dea, non on- ceduto, non temerne il ma- buon senso. è quasi un sopravvivere. bif• pe~ 1 recarcis:i subito ad detta, lo debbo riconoscere, cora abbandonata dagli an.- gnetismo e il confronto non C l t • tT Orbene, è successo che, per a are. 1 a ~on sempre tut• - tale che m'impedì di of- ni del dopogue-TTa, di dover disprezzarle a cuor 1.erigeTo. d' os rara~en e '!1-' 0 !'~ in forma solennJssima. nel- la grt:Lide sala del Munici– pio che è il capolavoro del· l'arte rinascimentale tede– sca. per mano del Borgo– mastro che è non solo sin– daco della città. ma anche capo del piccolo stato. Man· cando una carica Che cor– risponde a quella del pre– fetto in rappresentanza del governo centrale. non esi– ste a Brema autorità più alta del Borgomastro. Dato U tono altamente uffl.claJe che al premio Si vuole ri– se rvare. la giuria si limita a sep:1ala.re un'opera. per– c hé p oi i l Borgomastro stesso la dichiari vincitri– ce. Questo, per la torma; in effetti. poiché della giu– ria tanno parte i nomi più. belll delle letteratura. del– la editoria e della critica tedesca. II giudizio che es– sa emette è. in pratica. de– finitivo. O. almeno. lo era; perché quest'anno il Bor– gomastro. e con lui il go– verno della città-stato di Brema. hanno respinto la proposta. 1nvitando la giu– ria a segnalare un nuovo titolo e oo nuovo autore. il riconoscimento. al loro ap-- to, si salv~ di Tutte le opere. fendenni, mi lasciò solo lo rifare e tutto a nuovo»; e solo per affermare un'impro. acco_ rd o nu valori. poet!ci parlre. di quelle opere e per D Annunzio, che se ne lnten- amaro in bocca. Una lezio- quella ansia d'assoluto e in,.. babile sicurezza di cnuovi•: ~truah for;sc perché 11 peno– li loro consolidamento nellaldraj volle, le proprie, trasce- ne meritata? Avevo volu!E• condizionato che marchia la mi paiono, queste, buone re. o erm~tt~o e l~ ~-tarle grad~atoria dei valori del ~~re_ er 0rd1narle da sé: e mente giocato con le por<>- epoca nostra, sembra incol.- gole di educazione, anzirut. r;~d~~at~!tac~;~ cclasstcl minor_b, alcuni cri- desi~J 1~ ~;ero sé me- le, c?me purtr~ _cdpita, pin? ll ~asaato_ d'esseT tale: t~, e di mestie-,:-e. Un.a ma- d'oro una storia tn bron- Uct •giornalieri. si sono bat- 0· u O oggi, aJ_ pO- e cos-i spesso, a eh, d1 paro- e t .suol poett d'esserne t ltntesa mode-rmtd porta il _ ' . tutl In discussioni e in pole- ~ 6"'UO e col suo •matenale• le fa uso e abuso quotidia• poeti~ Ungaretti, Montale giovane poeta a largheggia.. LO, è per me invece un gros. miche cuJ spes so par ve non chi sa quant1 volumi avrebbe no? E cosi avevo l.eso l'ono- sembrano tuf!avia d'oggi e re in imitazioni o corteggia- so eqult>OC? da conduffe ~ dovesse toccare alt.ro consen• ammucchiato e volentieri ac• re µ<>etico d'un giovane, raf- dunque vahdi, moderni. menti di poeti st-rcrnieri, fine propno riscopr endo tl so che derisorio. E ce n'è vo- cumulerebbero. Mentre anche figurandolo quasi un deca• quindi leciti. Men.tre Pasco. spesso di statura minore dei più "'\OS[ro pa.uato cç-rcnn.do Iuta tenacia e pazienza e fede net nove ~i D'Annunzio c'è dente, e questo contro tutta li e D'Annunzio, non parlia- poeti di casa: ma stranieri di capire peretiè dl tù '.ora 11 ~ e vocazione. cosi negU autori ~ualcosa di troppo. Tuttavia la su.a buona volontd di ot- mo poi di Carducci, sono di questa la loro virtù primie~ ora la poesia 11 é nutrita d~ come nei sostenitori, per ot- 11 s-uo ~ ese!'"plo di cau- tra-n.zista, di realista dell'ul- ieri e dell'altr'ieri, dunque ra, la virtù che spetta loro farfalle m:orte e dt ,chele!n tenere che Il giudizio non ri· tela e parsimo~ e lun~i· tima ora? E non dovevo es. il 1 leciti, fo7:di di, magazzino in grazia del nos:ro ingua.. v_er~al~ rt/!utcmdo --Jrr pnn- mac,esse Invischiato nella ne-- ranza c~e con p1acere st ve- sere più cauto nell'aggetti- d una ,tona fallimentare. n ribile provincialism p· t c,pl(, 11 pnnd~ ant.fco del gazlone dello sberleffo. Ne drebbe mùtato anche dal non çare! e legittimismo» della giova.. . 0 · tu · canto, del sentimento effuso, L'opera designata era un romanio, • Die Blechtrom– mel •· tradotto alla lettera « O tamburo dl latta•· pub– blkato nel passato autun– no presso l'editore Her– mann Luchterband di Dar– rnstadl; l'autore è un giova– ne di 32 anni. Gilnter Gra.u. che si è tatto subi· to un grosso nome proprio per merito di questo ro– manzo. Pareoc.hi critici. In– tatti. banno salutato l'ap– parire di quest'opera eco vero e proprio entusiasmo; altri sono stati più pru– denti. ma anche I meno convinti hanno avvertito in Grass lo scrittore autentico. anche se non ancora ben maturato. Alla Fiera inter– nazionale del libro di Fran– coforte. svoltasi celio scorso ottobre. in una specie di referendum fra editori, li– brai e critici. il romanzo di Grass era stato uno degli otto UbrL sul 70 .000 espostJ. segnalati co.me destinati al massimo s uccesso. Pe:r un attore alla sua prima. Jm– portante esperienza le cose non potevano mettersi me– glio di cosi. son dovuti passare anni. al- dannun~anf: e, almeno tn ln questa ,cde importerd ne poesia ha di queste mlo- costo Loreo o ~hof. o Tho- del calore umano. Andn:re .-ol– iarmi ed attacchi, prima che questo, 1 imitazione non com- solo con.ritierare il fatto, am- pie. mas che P~scol1 o Gozza,:so. tre• l'attuale punto morto ~ tante belle pagine non cor• porterebbe danno. piamente confermato dalla Capitò a me, primo di E Ungar~':' e Monta_le pa~o- trebbe anche significare tor· ressero rischio d'essere strac-- Maledetta fretta; in CUi de- esperienza comune, che l.a quel poeta. d'essere da un no graditi e e magtst-rah >, nare saggiamente indietro, ot– clatr. e disperse, calpestate e ve pert'I anche riconoscersi un adombrata qualifica di recensore di quanto più lu- sotto sotto, per quanto in lo- tre un pa.ssato prossimo ne- ani.Lentate. uteriore segno della sfiducia e dannunziano, oole oggi stro considerato un e dan- TO tradisce la derivazione gativo. da cui siamo dominati. Après come accusa, e quasi irre• nunziano >: e non me la pre- straniera, il tono esotico La PLETRO CIMA TTl In realtà. il romanzo di Grass risulta svantaggiato L'a2ione corre fra il 1924 e il 1954. tutta un'epoca che sl vuole sottoporre a critica. rivivendola Il più possibile da spettatore e non da protagonista. 1l per– sonaggio principale è una strana figura. Oc:kar ~Iat– zerath. ricoverato in un manicomio; Oskar racconta la storia della sua vita. wia vita inCOL'.ISUeta. tale deter– minata dagli eventi ma tale voluta anche da lui stesso. E' Infatti proprio lui che, all"età di tre anni. decide di non voler crescere più; e cosl resta alto 9-1 centi– metri. In una nazione di tutti eroi. quale la Germa· nla ufficiale si sentiva prl· ma della guerra e durante 1 primi anni del suo svolgi• mento. la persc-na di que– sto pigmeo voluto appare assolutamente stravagante. Situazioni paradossali e ri– dicole possono creaT'sene di continuo; alcune sono davvero magistralmente i· deate e sviluppate. Per esempio. durante una del– le consuete adunate del partito nazionalsocialista, il piccolo Oskar si nascon· de sotto la tribuna delle autorità, portando con 6é il t.amburo di latta che for– nisce il titolo al romanzo. Sulla tribuna sono i tam– burini della Gioventù hi· tleriana, i quali devono dare il ritmo per la pa– ra.La che chiuderà la ma– nifestaV.one. Ma Oskar, profittando della vicinanza. di un microtono, riesce a inserirsi nella battuta dei tamburini. e questi fini– scono col perdere il loro ritmo, cadenzato e solen· ne, per sviluppare invece un tempo di charleston. 11 disordine che se ne crea manda a monte l'intera adunata, svelando, sia pu- re solo per un momento, il ridicolo che si annidava nel solenne apparato pre– disposto. ll romanzo di Grass con– tiene. naturalmente. molte altre cose: 376 pagine non si riassumono in due ri– ghe. Quanto detto. però, può servire per ca-pirne un po' di più e per a\-ere una iniziale traccia. Si tratta di un'opera che pecca in eccesso, in ogni senso. ma che denuncia la buona tempra di uno scrittore che potrà fare molto. Di que– sto si è accorta tutta la critica: di questo si è ac– corta anche la giuria. in– caricata di segnalare al Borgomastro e al go\·erno della città-stato di Brema i1 libro cui assegnare il grande Premio letterario per il 1960. D rifiuto del Borgoma– stro ha destato .sorpresa e perplessità. Quello che ha colpito non è tanto la novità del fatto, senza precedenti. quanto la mo· tivazione del rUluto. I membri della giuria, infat– ti. hanno ricevuto una di· cblaraz.iooe scritta. nella quale è detto. alla lettera. che l'assegnazione del premio • provocherebbe una di:scussione nella opinione pubblica. che non critiche– rebbe l'indiscutibile ran10 letterario del libro. ma piuttosto vasti elementi del contenuto, conforme a punti di vista non artisti– ci •· Si è temuta, in altre Oskar gode e insieme soffre della sua indipen– denza nei riguardi del mondo dei veri adulti. Il suo animo è pieno di ri– sentimenti, il suo conte– gno è dispettoso e vendi– cativo, senza altro motivo che non sia quello radica– le. il fatto cioè che gU altri sono diversi. Oskar sa cantare con une y·oce stridula, che ha l"effetto di spettare U vetro. proprio come si dice dei grandi tenori di un tempo, che coi loro acuti riuscivano a spezza re vecchi specchl e cristalli. parole. la discussione poli– tica che il libro potrebbe provocare. Alcuni membri della giu– ria si sono dimessi prote– stando ad alta voce. la stampa ha dato rilievo al fatto. molti critici hanno preso posizione a favore della giuria, e hanno invi– tato il goVerno di Brema ad assumere un atteggia– mento più liberale, e so– prattutto a non voler im– mischiare la politica lo un evento che vuole essere. e deve rimanere. esclusiva– mente letterario., Tutt'altro che nuova, non moi le délugc. E, con Il dli· vacabile condanna. E' tutto ' però meno tr-lste, Ja brutta Co nd~ di tale persuasione, un coatume che qui ha la -------------------------·--------------------------– sto...-s.asi prolunga da secoli non e è da stupire se, anch~ sua coda di paglia. Non c'è e sempre tiene in ansia la nel mon~o delle lettere, chi giovane che si adonti d'es. generllZ:one letteraria tenuta può fa di tutto per salvarsi; sere definito, che so io, un. a conquistare la propria quo• an_cheprima del tempo, anche garettiano, o montaliano la, contendendola cosi ai pre- P:1ma cioè che il salvat8:ggio (anzi, intere legioni d'imber– decessorl come ai successiort sia rlehlesto e di? a:aranzta d1 bi. si son vantati di queste immediati per non meno d'un riuscita. In addietro, lm--ece, dipendenze, negli anni del venticinquennio. Ché tanto. a nella_ nicchie. di Tutte le ope- dopoguerra): ma basta poi un dipresso, dura iJ periodo re Cl si arnvava qua,ndo iJ accennare a D'Annunzio e di lotta. Allo scader del quale. salvam~nto era st ato discusso sospettare di dannun.zianesi– se merito eUettivo e stabile e 5tabillto In a_ltra 5Cde, e mo per vedere quei giovani fortuna si s:an trovaU a coln· qua nd0 • a garanbrlo maggior• inalberarsi, aalletti offesi cldere. l'edizionclna primitf· mente, non mancava la sta• nei barbigi, proclamando la va cede il post.o alla de!!nl· glonatura attraverso le quale loro purezza da simile con– tiY9. E per l'autore è come •tutte le opere• eran già pas• tamin azione. Che, a mio av• uscire dalfincerteu.a insidio• sat e· Talché se la raccolta vi.so, non è quella gran pu.– sa della cronaca per entrare delle Opere complete è da rez za: e tutt'altro che con-– nella tranquillizzante fermez• co?siderarst come una meda- taminazione la si può dire. za del!a storia. Tale è, Wat- gha al valore, d par di rlcor- n poeta è e deve essere ti, il significato da attribuire dare_ che essa non veni va u n ricapitolatore: non può tanto a1}e OPere complete quaS1 mal consegnata st.tl dimenticare ciò che è stato di... quanto ai Cla.srici Val- cam p0, ben. st quasi sem~re fatto prima di lui, in bene o lecchi, aj Classici italiani alla memo.na. Oggi non più. in male rispetto ai presen– contemporanei dj Mondado- Per pre miare un maggi.ore ti criteri, non può fare come rl, agli Scrittori ita..tiani mo- eroismo? AbbJamo visto en- se la storia dell'arte comin.– de-rni di Sansoni, al MiUennt trare e as.gder1lrsi nel pan· cia.sse con lui e da lui.. I di Einaudi. Non s'Immagina theon della PléJade I Saint- poeti si passano una fiac. quanta somma di sforzi e dl Exupéry vicino al Saint-SI- cola, attraverso il tempo e sacrifici arricchisce e rallor· mon. 1 Martin du Gard vici· lo spazio, quella sola fiac• z:a l'intervallo tra te due no ai Flaubert. I Malraux vi· cola di poesia che brucia di– stampe, la •romantica• e Ja cino agli Stendhal, I Monther- versamente, ora più vivida cclasslca•. 1-abattagliera e I~ lant vicino al Molière. Certe ed ora più segreta, e va di vittoriosa. dei Pe-'Ci roui di inclusioni (o ammissioni, che mano in mano, dai vecchi Emilio CecchJ: dal 1919 al chiamar si vogliano), dall'es• ai giovani, dai morti ai vi. 1954. Ed ecco l'Allegria di sere un rlco~osc:lmento altrui, vi, rischiarando la notte, naufragi di Ungaretti: dal '19 sembrano divenute un acca· fiaccola e chimera. Il giova• aJ "43; I Prologhi di Cardarel- parrament.o proprio. Ma cosi, ne poeta che pretende rifar li: dal '16 al '46; i Canti or/lei lungi dal mettere un autore tutto da caµo. o per suo uso di Campana: dal '14 al '41: I fuori discussione, ce lo ricac• e arbitrio cancellare una Trucioli d1 $barbaro: dal "20 cian dentro. Così, a furia di parzione di storia della poe. al '48; li Nostro Purgatorio di voler cbroclare i tempi-, si sia, e di poesia, che non le• Baldlnl: dal '18 al '53; Con aboliscono le distanze. e si ga coi suoi pregiudizi e con me e con gli Alpini di Jahler: annullano le prospettive. E quelli del suo tempo, mi pa– dal '19 aJ '53; i1 Moscardino resta da provare che, alla re poco umile, poco onesto di Pea: dal '22 al '44; Al convenienza per un autore e poco poeta infine. Se nella vento dell'Adriatico di Co• •anivato. di scegliere e rac- tradizione ftahona Ci sono, misso: dal "21 al '53. eccetera cogliere i suoi racconti, cor• e come ci sorio, tra pii alti.– E accosto a questi singoli risponda una uguale oppor~ mi pirofori-, Carducci e campioni so~o, allo stesso fi. tunità. In_ un autore ancora D'Annunzio e Pascoli, non ne dlmostrahvo del buon est- tjn camnuno•, nel fare altrel• d 1, til l'opportuno di SI tratta di un episodio Isolato. e del resto non an• cora del tutto defln1 to. ~e noo ·può autorizza.re preoc– cupazioni per eventualt In– terventi dell'autorità co– stituita nello svolgimento to conseguito, da collocare tanto e nel farlo senza quella ve O u e. e . . Tutte le opere di Papinl, Pa· possibilità di esclusione che volersene d,ment1~re,_ e non lazzesch.i, Moretti, Boine, Ml- deriva dal collaudo degl.1 an- comprendo perche ,t gtavane Il discorso di Quasimodo per il Nobel (continua da p::ar.3) s'lng-anna sulla condizione del poeta. né su quella del suo avversario. Quando rantitesi si accresce. è la poesia che sostituisce il pensiero subordinato del politico, che della poesia fa una idea da spegnere o da sfruttare. La Resistenza è !"immagine perfetta del conflitto tra l"essere e il passato. U linguaggio del sangue non è soltanto dramma nel senso fisico, ma espressione conclusiva d'un processo continuo ella ''tecnica" morale dell'uomo. L'Europa è nata dalla Resistenza e l'adulazione del– le figure indeterminate in un ordine che la guerra voleva fondare sono rove– sciate fin dalle radici. La morte ha un sonno autonomo, e disumana è una me– diazione per sollecitarlo con la logica o con l'abilità dell'intelligenza politica. La lealtà della poesia si delinea in una presenza che è fuori daffingiustizia e e dall'intenzione deUa morte. n politico vuole che l'uomo sappia morire con co• raggio. il poeta vuole che l'uomo viva con coraggio. Mentre il poeta è cosciente del potere del politico, questi si accorge del poeta soltanto quando la sua voce raggiunge profondamente i diversi strati sociali, quando cioè dalla lirica o dall'epica si rivelano, oltre alle forme, anche i con– tenuti. Da questo momento comincia una lotta sotterranea tra il politico e il poeta. Nella storia i nomi dei poeti esiliati vengono fuori come dadi mor– tali. mentre il politico, verbalmente. so– stiene la cultura, ma in realt.à tenta di ridurne la potenz.o: il suo scopo non è altro in ogni secolo che quello di to– gliere tre o quattro libertà fondamen– tali all'uomo. affinché esso continui. In questo suo eterno cerchio, a riprendere ciò di cui è stato saccheggiato. Nel nostrg tempo la dilesa del poli- tico n<!i confronti della cultura e quindl anche del poeta si esercita scopertamen– t~. od oscuramente su molteplici vie; la p1u facile è quella della degradazione del concetto di cultura. I mezzi mecca• n}co-scientiflci, radio e televisione, lo aiutano a rompere l'unità delle arti. o favorire le p<>etiche che non disturbano neanche le ombre. Di queste pc>etiche le preferite sono sempre quelle che si 1«:gano ai richiami delle Arcadie, per disprezzare creativamente il nostro tem– Po- In questo senso va inteso il signi– ficato del verso di EschiJo "Dico che i morti uccidono i vivi" messo come epi• grafe nel mio ultimo libro La terra impareggiabile. 1n questo libro il pora– gone dell'uomo è la terra; e se parla– re delrintelligenza dell'uomo costituisce peccato, possiamo anche dire che il po– tere religioso - l'aggettivo laica che qualifica l'i~telligenzo vuole appwito non deternnnarne una qualità ma i1 valore intrinseco - va oltre i suoi con• fini esercitando la sua forza sugli umili e non sull'interno fuoco delle coscienze. La degradazione del concetto di cul– tura operata sulle masse che credono cosi di affacciarsi al paradisi del sapere. non è un fattore politico moderno, ma nuova e più rapida è la tecnica usat.a per la dispersione multipla degli inte– ressi mediativi dell'uomo. L'ottimismo è divenuto tangibile, non è che W1 gi~ co della memoria, i miti e le favole (l'ansia degli eventi soprannaturali, di• remo) scendono nel "giallo'', assumono metamorfosi visive nel cinema o nel racconto epico de.i pionieri o del delitto. L·aJtemativa fra il poeta e il politico è esclusa. L"ironia "dei circoli mondani". che talvolta è una faccia dell'indiffe– renza costruita, riduee la cultura nel– l'angolo cupo della sua storia, affennan. do che II quadro del dissidio è dram. mati.zz.ato, che l'uomo e il suo dolore sono stati e saranno nel loro recinto consueto, cosl negli evi come oggi e domani. Certamente. Ma il Poeta sa che c'è un dramma, esasperazione del dram– ma. sa che gli adulatori della cultura sono i suoi fanatici incendiari: il col– l~ge_ deg!i scriventi composto su qua.l– s1as1 regune corrompe alla periferia e al centro 1 gruppi letterari. che stim~ lano l'eternità con smilze calligrafie del– r.af! --ima, con vernici della loro impos.– s1b 1le vita della mente. In particolari momenti della storia. la cultura si uni• sce. s!gretamente contro il politico: è un unttà temporanea e serve da ariete per abbattere le porte della dittatura. Sotto ogni dittatura si stabilisce questa fon.a, quando essa CC\incide con la ri– cerca delle libertà elementari dell'uomo. Questa unità compare allorché, sccnfltto il dittatore, risorge la catena delle fa– zioni. Il poeta è solo: il muro di odio si alza intorno a lui con le pietre lanciate dalle compagnie di ventura letterarie. Da questo muro il poeta considera il mondo, e senza. andare per le piazze come gh aedi o nel mondo e mondano » come i letterati, proprio da quella torre d'avorio, cosi cara ai seviziatori del– l'anima romantica, arriva in mezzo al popolo, non solo nei desideri del suo sentimento. ma anche nei suoi gelosi pensieri politici Non è retorica, questa: in ogni nazio– ne l'assedio silenzioso al poeta è coe– rente nella cronaca umana. Ma i lette– rati appartenenti al politico non rair presentano tutta la nazione, servono sol. tanto. dico "servono'', a ritardare di qualche minuto la voce del poeta dentro il mondo. Col tempo, secondo Leonardo "oe-ni torto si dirizza". ' della vita culturale. Allar– marsi, per questo. pare sia assolutamente a:ratuito. Ma nell'episodio si denuncia un conflitto fra diverse mentalità, dal quale la let– teraluT'a assai più che la poìitica potrebbe scapitar– ne. NeU"lmmediato dopo– guerra. e per alcun! anni ancora, la letteratura crea– tiva tedesca è apparsa. in genere, priva di coraggio. cauta. circospetta. po\·era di Idee. che avrebbero do– vuto essere. ovviamente. Idee di critica aperta a un pa~sato da tutU ripudiato. Per alcuni anni gU scrit– tori tedeschi sono apparsi. nel loro Insieme, poco chia– ri. meno chiari d1 quanto non lo fossero stall i loro maga:ìori nell'altro dop0· guerra. Poi, un po' alla volta, questo atteggiamen– to è cambiato, più dl uno ha avuto coraggio, sono ap· parsi alcuni romanzi ispi· rati a una critica aperta alla Germania Imbarbari– ta sotto Il nazismo. On! gli autori cosi lealmente impegnati non &Ono indi– vidui isolati in un am– biente estraneo. ma deter– mJnano. per buone parte !"ambiente stesso. E 1~ critica va oltre, si vuol vedere quello che di meno buono si annida tra le pie– ghe della società presente splendida e ricca e ap pa~ rentemente tutta s.i.na che ade95o desta tanta alta considerazione In tutto U mondo. E' evidente le diversità morale di questa attuale situl~o8f Qi~~&:i~- (contlnua a pq. ')

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