la Fiera Letteraria - XV - n. 2 - 10 gennaio 1960

Pag. 2 LA FIERA RISPONDE DEGH. CL.. Pola - Pola. questa bella città ilaliana, ora jugoslava. Una cosa triste, sem– pre triste a ricordarsL Meno bella la sua poC6ia. un po' tri– ta. mi scusi. su un tema eter– no. arduo quanraltri mai. che lei appena sfiora, anche se l°ha sentito. Riprovi più avanti. Cl. Brag. - Biella: L'Ammi– nistrazione la ringrazia dell'av– vertimento e. intanto che le 'assicura la spediz.ione della F_ie.ra. le augura una svelta gua– rigione. G. Mat. - Roma: peccato che la sua grafia sia di difficile lettura. Graz.le degli auguri. t~ FIERA LETTERARIA Domenica 10 gennaio 1960 r~ VERBA Strenne p r l'anno nuovo (continua da pa-f. 1) Rotterdam ncn è uno scrit- -. . . . lore troppo conosciuto nel simil~ a_colo~i _di. d1s_eg~1de~ nostro paese. ma ta sua opera maggiori _art1st1 italiani dei veramente sterminata può due secoli. . _ . _ dirsi veramente uno di quei SCRIPTAVOLANT Lo stesso cnteno e ormai_ cardini sui quali si fonda adottato dall'editore Rizzol~ una civiltà Intellettuale co– per la sua bella collana. di mune a tutti i popoli del no– classici diretta da Maunzk> stro continente per lo meno Vitale. Il f~vore col quale_ fu~ da quattro secoli. Questi suoi MANENT Ad ogni anno nuovo, di soli- rono accolt~ lo scorso an ,o. I colloqui. appare~temente li~ to, si formulano, oltre agli au- d~e volumi dell~ Commedte ricalco di famosi modelli dt guri, anche i soliti buoni pro- d1. Carlo Goldo':l1 curat.e da dialoghi classici, sono in real: ___ positi che finiscono per resta- Giuseppe Petronio che v1 pre- :à uno dei primi documenti FE. CES. Venezia _ Mi vie- re, assai. s~so .Jctte.ra morta. mi~ un acuto. saggio intro• di una letteratura nuova che ne tra&meno. con enorme ri- E ormai ab1tu~me mvcte!"3t~. duttivo .e opero un! oculata precorre quella stessa dello tardo, 1l ,:acc~nto c~e lei ha ~t5J~~o,~~; 1 ~e~toa cq~;:;g~ scelta dt test_i (venti comme- Illuminismo. Non è difficile spedito diversi mn1 fa, dal \'Olant •· Restiamo nei binari die). accoghe~à certamente infatti scoprire in questi dia– brutto. titolo Un .. caso• Pt che ci hanno fin qui condotto. nella stessa misura l due vo- loghi quello spirito di est:e– :s~'?::r!~· P:,~~~ 1; 0 :fi:~~~o ~to :; I quali sono quelli di un ri- lllf:1i a cura di Al~o Borl~n- ma chiarezza. di assoluta fe· modo con cui lei !o ha trat- gore che, stando. al.Je lettere gh1. delle Commedie del Cin- delt.à alla ragione che più rato, mi h~n fatto _pensare che pervenute, nc:>n.d~sp1ace nep- quecento nei quali sono rac- tardi saranno i caratteri pre– lei non sia più. giovanissimo; pure a quan!cll 51 O\'Oll~no alla colti - con un saggio intro- cipui dell'opera letteraria di ::n c~~r no~e~~o·m~h:r\andzife:t~~~~t::U ~~~u::~~$3 digg:Ono~ duttivo e notizie su ciascun scrittori come Voltaire e Di– e le qual1ta, a~z-ichè essere d~lle varie prov!nce, arri\'a. Ne autore per m.mo. de_llo st ess~ derot. tuttavia in Erasmo ela.stici. facilmente eliminabili, diamo. atto o~m vo~ta ~hc cà_-curator~ - tes! 1 ~I Bemar. animati dal di dentro da una 0 sostituibili. hanno una loro pita d1 scoprire dei bei versi. do Dov1z1 da Bibbiena. degh profonda religiosità e da L"l)a finonom,a. unà ossatura, han- Tra gli auguri. di H1:ffmann Accademici Intronati dl Sie- intima e ardente vita mo- Giace. - Roma: passo la sua lirica ad HoUmann. Non la co:1- sidero un pazzo. tutt'altro. Scri– va, la poesia libera le sensa• z.ioni nascosle. le chiarisce. Se non altro. finché non è ridotta ~ mestiere, è un utilissimo stru– mento di autochiarimento, e una valvola di dogo. • L'arrh•o dei Tre ì\larl • (Mosaico Ra,•ennale a S. Apollinare) ;:p/i'!t:. della periona che h ~~:-.C,re~"n~c h:eili l~~o~ 0 ;cg:= ;:nJ~li ~~c~7~~ti~i· d~i A~: rale.- ch:a è.venJ:bb 0 0 a~re;::!~t~~;~'. ~~glforiJ~n~~~~~o;rt~ela s~~~~ renz_ino de'Med!ci, ..di Agno- go~!~~:,r:1t1l~c:ot;;:tt:t~~d:~ Ca. Weid. - Palermo: lei e un L uomo eccezionale, a quanto mi dice: ..ha stampato 3000 artico- li e 36 volumi, è citato su 100 ~~~~i.d1°?ut;:;~p::a ~~i°ri 0 io et te re volumi in 5 anni!!!... Lei mi di icritto con una certa accura- \'enienza, né l'età dell'autore. lo Firenzuola. d1 Giovan Bat· poeta. e i FamHiaria. scritti N . d tezza e precisione di hnguag- Ci rendiamo perfettamente con- tista Gelli. di Antonfrancesco tra il 1497 e il 1533 sono tra t::n.e~ ~~~ ;~:!:~~;Qi n~lf:~= :~m~~:~ f~r~uid~':~!~à ,~ilt~s~ ~;:z~:\.i~ilC;~~~)·d:ii ~i~: 1~ sue ~pere quell~ che ~iù I e O em O j~~~z~,e~!:1i:it.nll~ r:~i:ge~:~ ~~~~t~t::O:sibW~~a~\ s:u~:Ì z:n'lO, d~l C?nt~1m'o. del d~l- ~ 1 :~:~~~a vrt:~ ~e;e~~c~!SI~; riceve una lellera anonima in- gio\'ani sappiano costoro che I Ottona t0 • d1 Niccolò Machia- sua jmplacabile polemica spaventa. mi Lntimorisce. come le valanghe. anche di carta, non solo dl neve. E· una s\;wma vh•l!nte. Ma che possiamo fare · sieme ad un ntaglio di gior- la manO è amiche\'ole. Rigoro- \•elli. di Alfonso Paolucci. contro l'ipocrisia. il formali- * . nale da ~ui do~rebbe Tlsu_ltaresa. ma pronta. a salutare il me· d~ll'Arios.to. de!l"Ar~tin~ .. cU smo. la devozione esteriore, di ~~br::~~'is~:~dt u~~:C,°~~ 1 ~j~~ gho che pen;ie~e~ ~t~i~:~~~ti s~;~~~I Jt 1 ~ z~ le id.ee rice~ute._ i lu~ghi co- per lei? l' LA DI 1'1111 o CA J o LI t~~!f:ri:::~a s!:J'e,a n~i~!· !~= - ~~asr~~l~g~~s~r~n-q~~:-es~~ n~etto Varchi. ?i G: B: ';=ini: :a~~~t~e~t;!e p~ 1 :~t:i 1 ;~;a:t:. Non so se altri, prima di lo sai perchè sei maestro tìssima che si è concessa una specie di giustificazio- !' 0 tona che egh co nd uce, fara mo - di pace - e di malinconia - di Alessa nd r~ Piccolom:ni. di una certa loro aria svagata e Pa,s. Gal. - Nocera Inf.: Gra• Jan Dobraczinski. abbia as- in Israele, con tutto ciò che ben pochi arbitrii. Ha forse ne della tragedia di cui son II def_lo_revol1 _effetto ~ d!'t per non sen1ire altro - che la F:ancesco D_Ambra. di ~n~ quasi nef;letta rendmo curio– zie de~•invio: son ço.se_ graziose. segnato a Nicodemo la par- la frase comporta di stori- creduto che ta storicità del motori i farisei disonesti, i ;':i~::af~~~o ,::; ~~~P:gn'ia'sco'n- voce - del.l'anima... ~= n~n le mbal Caro. dt Sforza Od~t. da samente più pungente i1 sale Un po troppi pu~ 11~ 1 languo- te di protagonista in un ro- co e di teologico. Come fa· romanzo apparisse svoglian• quali. per coerenza. non po- volto dalla notizia, è sconvol- pare.un po_ ung~1! 111 3:~ 0 p~~~~ G: B. Della Porta. dell.ano- della sua ironia. Dialoghi co– ~o~am~n~at~~~~~~s1;13 e~~~ 1 [~t; manzo (Le~tere di Nic_ode- riseo, bisognav3: che ic~- te? <?.alcolo errato, ~ c~lco- treb?ero non condannare 10 ,opranuno _dalla menzogna, ri~~~r~ u;:~\s~~~a~~~ie quan- ~ 1 r;1°Rautore della Ve~ex,ana: me I ~oli_ faui al_la leggera•. sincere. P mo, Brescia, Morcell!ana. demo andasse dt notte a ri- lo ce stato, perche siamo Gesu: coerenza che. per una che sua moghe. avr~b~e fatto to è già staio tentalo da altri? e Uz._tnte. del ~a mo. Si A caccta dt benefizi. L'apoteo- DATTILO L. I.200), ma è certo che cevere l'insegnamento: di certi che la storia di Gesù volta. è onestà verso le loro :urari per_vent _anm,_ tl t~mr,o Trovi il e suo. tono, la • sua• tratta di ~celte (sia quella si di Capnione. si riportano poche figure minori dei Van- giorno, tale audacia sareb- affascina l'uomo moderno dottrine. stesso 0 ~om~~~~"i:ni~~i rim~ pe~onali1à. I mode~li v~nn~ det Pet~nio che quell~ del direttamente alle dispute sul- ---------- geli possono tentare un nar- be stata molto pericolosa. non meno di quello antico, Nicodemo s'è avvicinato a piange la viia squallida ma lcrn. ma. an_che dimenticati B.orleng~i. e 3:d .esse si ag- la Riforma nei paesi germa- p • ratore di razza, come code- anche perché rappresentava e non sazia mai. a condi- Gesù con la speranza che tTanquilla che egli conduceva quao d o si senve.. . gmng.a 11 bellissimo volume_ nlci. ma un dialogo rome re mio sta che si vede appena. Ni- una sfida e un esempio, che zione che sia riferita con Egli. che compie tanti mi- fino ad allora, egli la distrug- P~. AC. ( Torr~? ,;de~I 1! del Tea!TO veneto _a cura di Confessione di un soldato. ci <i Petroni c~demo è., q~egli che an- il,sinedrio non av.rebb_e p~r- dottrina ~ co~ ~.rte. racoli, P';)Ssa comp!er,e anc~e ~; 11~:;~~n~~e~Jl:e!!t~~: edic~:i ~~ 11 :;~s~~~,~~. 1~ altre an- ~· ~·i;~bi~W/~~ ~~~ffr~:~~ immettono in una ~olemic~ do a Gesu d1 notte•· Tr~ donato. Ma non s1.puo ~!io~ Dobraczinsk1 se tenuto à quello d1 salvargli l amat1s- non riesce più: a liberar.si. cora. no. I versi allegati (e Il r . po .. _ :ncora attuale sugli orrori volte ricorre nel Vangelo d1 rare la persona di Gesu ne un giuoco di luci ed ombre. sima moglie Ruth. Si veda Poi un giomo trov a il co- grido affogato - d'un vetraio pa to di J°na gra~de tradizio della guerra. mentre un dia~ Giovanni. e tre volte. la me- a~coltare la ~'!a i_:,arola. se_~- funzionalmente intesò a giu- con quanta delicatezza que- ragllio di. fare '1a doman~a a s·a~~iana ... •) non s1:no disprcz- ne . popo are-nazionale Jet.te-: 1ogo come L'abate e la donna (continua da pac. 1) desima frase lo distingue e z essere nob1htall; e perc10. stificare la psicologia di Ni- sta speranza piccola. pri- sua moglie; ~lla nega !1 1 es: zabih: ma spero. di J?Oter leg: raria e_ teatrale, con tu t tt I colta è veramente una anti- è soltanto u~'indicazlone poe- ne accerta _la verità ~tori: in .m~zzo ai ~acerdoti e ai codemo; n quale è appunto vata. pers~nale si annulli .e ~e,;e an::: d t :;:~~~~n:!!~»!1~ ~~~ivli ~r;~:~~r\g~s~r~s~rvl ~~~b~~~p~~~ e~~~laco«mle°n\~~ cìpazione di 9ue1la che sarà tica· è soprattutto una presa ca. e Quegli ch:e .ando d1 f~rise1 che .d1~cuton? COTf1:e l'uomo già intravisto nelle confonda in un afflato um- non .sa se debba crederle o no. ero. DI GIO. - Pig11ataro del teatro,1 di Guanda edi- una valutazione mo~e:n,a di 'osizione . tron· an- notte•· come chi s1 nascon- si deb~a el.immare _11 Gah- fonti, che tra fede e dub- versale, che esala dal tem- ma a poco a poco ripiglia la (Frosinone) - Non ci siamo. t . . . . della donna e del suo dmtto t•e Pe f. d cui ~ l m de e teme qualcosa: urna- leo, ritroviamo Nicodemo bio coraggio e timori in- porale all'eterno. Son le par- sua tranquillità. Insomma, Il suo è uno •sfogo• che pas- ~~- de_: 1 cui s~ parlera assai a una vita intellettuale. Cosl · n e e. namente impastato di pau- che dice: e ~o~e che la no- tell'etto e istinto. sospeÌ.to e ti migliori del romanzo. Le m4:schinird e principi! m?rali, serà. . piu 1 usamen e su ques. t e nel dialogo tra il giovane e • • • ra. intellettualmente spinto stra legge grnd1ca un uomo _ . G . . peggiori, a mio parere. quel- noia e gelosia, desiderio e ARISTIDE; .- .Rm~raccei:ò_le colonne) che poniono ancora la mondana trasparirà anC"ora Sottolin~are que~te qu~li~~ al cora:ggio. ~on si pu~ par- prima di aver sentito da lu~ :;~~~~~~-g~a;.1~a~iss~s~~;= le in cu~ Dobraczinski ha ~=r'"~w1:~!nt~ca:hdealdgit~ 0 ";! f~~ 1io~';°~t~~~rd~'. scusi 10 • ~~~r:~!~~i1~~b~:~~sad~e~~ 1 -na volta il profondo rispetto dello scrittore. r1conosc1b1li lare di sentimento. N1code- e accertato quel che egli qualvolta il giudizio condot tentato di mettere a tu per monotonia della vita e le ìm- RQ PA _ Carrara _ Compii- te . . . per ognj creatura umana che in un'opera che meritava di mo è un dotto fariseo: che fac~ia? •·. Si "'?ti eh~, . un 10 al massimo rado di er: tu Gesù e Nicodemo. inven- prime una nuova direzione. menu· pe~ Ja sua pubblicazio- sc<n~ ~cm.to ~ misconosctu· animava 1a sua rellglo~it.à. e e~sere additata_ all'attenzione vuol risco~tr~re !if!O.a qual aJt 1mo pri~a._ ~10v.anm nfe: f . . t 11 ~ 1 l f tando parole e situazioni. Ma che tristezza, e quanto ne. N.e in\'ii _una copi~. Compii_- to ~agh i taham e spesso me5: çiialoghl come Un naufragio, d1 quanti abbiano ancora a punto Gesu mcarn1 1I Mes- nsce che I mm1s~ri mandali _ezione in? e ua ~- g 1 ~ che non potevano reggere al voluta _eua. appare! q,uella ~~nt1 per 1 .successi. ottenuti. so 10 ombra dalla ste:-5a no Locanrfe. Il mercante di ca– ~uore le s~rtj di una_ poesia sia pr'?fetizzato: Se non fos- ad ~rrestar~ Gesu .. e:an tor~ ~~~;d:fe 1f~fteer;sf~~~~o d~t para~o:1e dei modelli testi- ~~gl~ee,t:er~~;Wt 1 d•i lcuif a:~~~ ~~s~ll'i'::iti~'.z;::ata m1 sembra ~~~ ~~l!':~ad/~~~'Jar~~·i t~:~ valli. Pi.toc~heria. r.l funerale, impegn~ta m problemi ~ co - se _fariseo. cap~rebb~. Com~ ~~~1 io ~~~te v~g!dOt;J:e;c~ mondo di cui parla Gesù. momah. na i_np~imo piano., assieme al- AL. PE. - Serso (Trento) - tranl: che li ignor~no per I_ ~enont. Sinodo .di gram~a– me. ~bb,1arho detto - d1.mo- fans~o.' non. puo capire. Egh _ · N . 1 . d _ Perdoniamo meno volen- !'epuodio g 1 ovan1!~, l'aspettp Nessuna • mazzata• alle sue il- . . uc1. La mal maritata. Il p1c-– ral1ta umana e lettera ria. è non e ipocrita protervo, dot- e Numq~am ~1c locutus est 1 on .a c~so I corn.spon_ en tieri la trascuratezza dei re- giovanile che suscitò le cupi- lusioni. Soltanto l'im•ìto ad ap- parhto preso - ~he ~siste e colo senato. Ricchezza sor– stato il risultato di questa to insidioso. falso custode homo, sicut h1c homo a; dun- te_ di N!codeJ!lO si .ch 1~1:1-a . . d' b s· . digie d'uno spaiimante quella profondire i concetti e gli ar- eh~ dovrebbe dec1derc1 a va- didn. Ci indicheranno di vol– prima edizione del Premio della Legge come i suoi con- que, Nicodemo voleva che i Giu st o: mfa t ti la giu st izia, vison hl -1zzr •t 1 _puo rf!• povera donna in ciabaue, 0 J?- gementi che in lei riS\'egliano lonzzare. ta in volta l'attet;giamento di ~ella Cri.tica. della cui giuria fratelli; anzi, è umanamen- colleghi ascoltassero Gesù, e assunta con~e i~eale sup,rei:no ~a~~ cd~ 1 f regi /imo e~i- ~~!ssad:t 1 e 0 !~~~~ nd je,1~::;~-. il conto. _ Sul. p_iano di una cultura Erasmo di fronte alla società e auspicabile che vengano te aperto alla parola nuova sperava che sarebbero so- e punto d arrivo dell etica r~ o. J a g ungere ;!1 dei' figli (!on sono troppo pie- ~A. Dl. çi~JI.- .Ge11oyaE Un umanistica europea è la tra- del suo tempo ora in chiave c.h~amati a far parte altri cri- e, quasi sfiorato d~lla gra: praffatti o c~mfus.i dalla sua d! cui Nic~emo è m~e st r 0. ~ c~l:~~~n~1:1 a~~~~n!Uep;e~tl~ coli per quella coppia?); e lui, ~rmr 0 eS t i I SUOI versi. ano- du~ìone di (?ian Pì~r? ~rega di ironia. ora ix-netrando con t1c1 ben qualifloati, e militan- zia, ma, allevato m errori p~rola. U~ mtell1g~nte atto difensore, e messa in, cr1s1 natalizie abbia im sto al- u!1 uomo con_ un figli? t ,an.to HOFFMANN de, . Colloquia Famthana di mano espertissima nel dram– ti, anche d.l albre città, allo antichi, sembra intellettua1- d1 eorag_g10, che_ gh _fu ~~r- da un c~ncett~ nuovo, 11:'-mo- , . ' po . P.1ccolo che,. a~ colleghi d u~-1~ ---------•,1Des1derio Erasmo da Rotter- ma di un'epoca che fu una scopo di ottenere il più am- mente incapace di verità, donato m grazia d1 un m- re, che 11 fariseo non riesce 1 editore. t:<>~pa fretta. Il ri- cio. p~rla d. 1 se come del ~ più GIORNALE A .. RTISTICO. dam. che è apparso in un delle più difficili e delle più pio consEnso ad una iniziati- fra tante speciose deviazio- contestabile autorità. Altri ad abbracciare in tutta la s~ltato e irn~~te al puntr ~:~~~;o ;is:~t',~r.o,m~sig:ed.~0 ~:~ LETTERARIO cerea nuovi grosso volume (illustrato da controverse nella storia d'Eu– va che merita di essere man- ni. L'istinto lo guida, la ra- non se la sar~bbe cavata ~- estensione. In esso sprofon- c e not t vo ia~o. ~c~rh ~ questi - eleme nt.i e r.ogli 'altri poeti, scrittori, muslelAtl. 22 litografie a colori dalla ropa tenuta in piedi. gione lo sorregge ma, si di- trettanto fac1:mente. A N1- dano millenni di pensiero ~r. ma 1 ~ esa ~anta. otc e da lei uia.ti , non t dif/1cile plttnrt, e neo laureati, &m• « Festa degli Arceri II del FERDINANDO VTRDJA E' t od . I 11. rebbe per attimi,. dopo i codemo, tocco soltanto una ebraico e ogni altro gene- 11 libro e destinato a buon • fare. la tr istezza, la quale, bnsessl, per enllaborulone Maestro di Francoforte e da ========== 1 ~oppo ~om . o, m .a i1: quali 'egli torna a dibattersi battuta sprezzante:, Sei Ga- re di ~apporti umani non successo, ci auguriamo che in quanto mi appare p1utto- e valnrlnntone meritevoli « Quaresima e Carnevale 11 111EnO t'AHHKI ~~;i ~r!m~v~~::e ~~/~!;~tt~~ fra le concrezioni di una lileo anche _tu? Guarda be: esclusa la giustizia. P~oprio la seconda edizione sia do- :::et~~,~~~• ~~!sc:1p~::sas.o M:d l~r~;:r\eZir:ro~:1,::1 :9ud~ de~l~ S_cuola _di Bosch) delle __ ,_,._,._,_,._,._,._•_•_••-•-••-•-••-- re, anche se questi risulta cultura c~e la P!°~ten~e. ~ ne alle Scnt~ure, e vedrai dallo sgomen~o di Nicode- verosamente corretta. essere etJicace. • Napoli. edmom Feltrmelli. sotto il ti- Stab 1'1po 2nu1cu u E:.SI s A vincitore resta affidato unica- custode d1 depositi d1vm1. che dalla ~ahlea non_ so:ge mo. onesto fariseo. scaturisce VLADIMIRO CAJOLI MINOSSE ,_ _________ tolo I colloqui. Erasmo Da Roma Via 1v Nnvembrio 1'41> 1 ·u•·n • mentre non mira ad altro se profeta•: msomma, gh dan- mueanrt~~•o~aus~~io!a~saru:a~~ non ~ d~fendere P!'ivilegi no un~ lezione sul pi~no 1------------------------------------------------------------- q 11. . Cd' d umani. Pnmo fra tutti, quel- professionale, acc0Uandos1 la UN VOLUMINOSO QUADERNO DELL'EDITORE DE LUCA SU "LA CASA ,, m_o. t casi fas i tosa mon a- lo dell'appartenenza al popo- tremenda responsabilità di pita. lo eletto: pregiudizio orgo- non rispondergli affatto su * Una volta tanto, la critica glioso, contro cui Gesù pro- quello giuridico e umano. è chiamata ad esporsi a!fian- prio a Nicodemo (in Gio- Infine. Nicodemo è quegli L' h. t tt . t 1 · d I 1s~o d . cando il voto dei singoli eom- vanni) dice parole defini- che dà quasi cento libbre di are I e 11ra I a 1ana a 7 a 00'0') missari cc., un articolo o sag- tive. Gli umili, i semplici mirra e aloe ed aiuta Giu- • ~ ~ fa~n~h:-in~f~:.!t~~ rcao;~;t~~ ~~~~~c:nopl~te~~~i~:1~~::nu~~ ~fiel>f, ~:1~~~:!e~i c::c.'T~ * . una scelta. per cui il voto di zio sconvolgente, che tutti tradizione vuole che, final– un critico si tramuta in di- gli uomini sono uguali di- mente convertito, abbia su– chiarazione pubblica e ragio- nanii a Dio, e Tu sei mae- bito il martirio insieme con nata di un atto troppe volte stro in Israele e non lo sai?• Stefano. Gli si attribuisce affidato alle tenebre dell'in- gli dice Gesù; e non pare perfino un Vangelo, da te– consapevolezza. che si tratti di una doman- nersi nel medesimo sospetto ELIO F. ACCROCCA da. E' una constatazione: non di tutti gli apocrifi. e tut- ----------l~~;~a !a!:n~~~;:t~~~aar~a~i~ La relaz ·1one d ·1 "cr1·t·1c1· . ~~~e~~~ gi~i:1o' t ~~~~e 1~ . '' ~ni~~~ef~i 1fi J:is:la~ogl~ Inferi. Negli Atti è minuta- Sia.mo contenti di inaupu- proprio le Poesie di Petroni mente riferito il processo di rare questo premio della E' chiaro che abbiamo di3cus- Gesù dinanzi a Pilato: se– Critica indicando alt'a.tten- so Gli egoisti di recchi, Una guono il racconto della ri– zione det pubblico H libro in e una notte di Flaiano, La surrezione e di ciò che ac– cui il nostro amico Guglie!- doppia notte del tigli di Levi cadde nel Sinedrio dopo la mo Petr&ni ha raccolto le che abbiamo rimesso in di- morte di Gesù (la recensio– .poesie' da Lui composte, dal scussione La oasa della Vita ne latina riferisce anche una 1928 ad oggi. li criterio ri- d1 P.raz, Libri ai quali però lettera, databile ai seco– goroso, a cui vorremmo im- crediamo sia.no ancora riser• li XIII o XIV, in cui Lucio prontare questo premio, che vat'i ricon oscime nti più uf1i- Lentulo, immaginario sue– perciò abbiamo intitolato eia.li. Nè abbiamo dimenti- cessare di Pilato, descrive al della critica, non è venuto a cato Donnarummn all'assalto Senato romano la fisionomia compromessi quando 3i è di Ottieri, La suora giovane di Cristo: cfr. Dizionario Bi– scelto H nome di Petroni. Pe• di Arpino, R cavaliere Ines!- blico, Studium, pag. 47). La troni ricordiamocene, è l'uo- stente di Calvino, Tibi e 'I'a- Discesa e è una descrizione mo ;he ha scritto II mondo scia di Strati, Primavera di pittoresca della discesa di è una prigione, uno dei libri bellezza di. Fenoglio, L'estate Gesù tra i de~unti,. attribui: esemplari usciti dalla Resi- della menzogna della Don- ta a due testimoni oculari. stenza · è I'uOmo che fin dat- ghi-Solinas: quasi tutte opere Lucio e Casinio, figli del le LetÌere da Santa' Mar,ghe- di giovani autori in piena vecchio Simeone, risuscitati rita (1936), aveva dimostrato ascesa, di cui_ c.ertament_e ci dal Ri5?r~o »: Per qu!nt~ i di muoversi, evitando le sec- tr0veremo a ridiscutere i la- due scritti siano d~ .nfenre che della prosa d'arte, in una ~ori in altre occasioni .. Altro al sec~lo IV, a no~ mteres– narrativa concreta, tutto.. per- Itbro, e questo di p0e31a, da sano ~Ja ~om~ fonti del J?o: corsa da un soffio lirico. An- considerare un'opera in pro- bracz!ns~1. sia come. pn_m1 che le sue poesie 30no fatti, gresso, era quello di Franco e~fett1 d1 quel 1'!1edes1mo ~n– jissati in un paesaggio, in Fortini: Poesia e errore. Ab- v1to ~he .scatur!sce da G10- una. percezione psicologica, biamo riconosciuto anche n~ vanni, a 1mm~gn~are, e nai:-– talvolta in una aneddoto di generosi errori det Fortini rare, un Gesu visto da N1- vita tradotti sempre co-n la una seria vocazione di scrit- codemo. Quel ~he appunto sof'Prendente felicità dell'ar- tare, dentro e fuori l'ambito ha fatto lo scrittore pola~– tigiano lucchese; mentre poi, più . t!cnico. della p~esia. Ma co, nel suo bel romanzo ep1- a confronto con te vicende le ltnche di Petront rapp~e- stolare. _ . degli anni di guerra, es3e rie· sentano. veramente la sta_gi': Son 9uattord1c1 lett~re ad scono a di3egnare una sobria ne poetica, forse anche irn- un am1~0 dotto e pio. _un e istintiva moralità, che si peti.bile di questo :,crittore certo Giusto, a1 quale Nico– esprime soprattutto nel ri- ormai volto al. roman:zo. Non demo .racc~nta a ~ol~a ~ fiuto della. violenza: clo sono volevamo perciò la3ctar pas: volta, 1 ~uo1 rappor-t_1 .d1rett1 senza guerra _ grand'occhi sare il volgere dell'anno dt c?n Gesu. o. le no~1z1e che aperti sopra tutto que 3to. pubblicazione:, senza ave~ r1ce:-7e dai d1scepob, duran– - Guerra sta in que 3 te ma- sottotineato la presenza di te il. dramm~ terr~no_ ~el ni, in queste armi - armo- questo libro, che alcun.i dei Messia. Abbiamo tnS1~t1to niose e indifferenti: - guer- nostri colleghi hanno gm.sta: sulle, premesse eva!1g_eliche ra non è nel cuore•. mente messo in luce, ma altri del rom~nzo, perc~e 11 let- Naturalmente, i pochi che hanno trascurato. tore abbi.a m~do .~1 apprez- seguono questo premio an- A parte ogni a.pprezzamen- zare ancne .d1 p1u. la c~n– cora ai suoi inizi, e perciò to sulla poetica da cui muo: dotta narr_at1va e ps1colog1ca tanto iù esposto ag!i attac- ve, il libro di Petroni è, nei dello . scnttor1:. Non. 1;0~– chi pofemici, si domanderan- su~i risultati, . un'o~era che prendiamo an_zt perche .1ed!= no perchè, fra tanti altri H- i3pira. umana simpatia, ~ alla t?re ~on abbia messo m n bri di valore, tatu.ni dei quali quale _volen!ieri 3i mantfeda f:~~o d~l ~~d~:ci:: ~:ffi~:= recentfuimi, abbiam o scelto tate simpatia. Quando ad un periodo pervaso da ideali culturali segue un periodo di filologia in cui le correnti si scompongono in tenta– tivi ed esperienze solitaril, non è difficile si manifesti tra le correnti avverse un armistizio in cui tutti si sentono vincitori. Molti. sapcadosi isolati. credono per ciò di es.~ere all'avanguardia; gli esponenti della veC"chia accademia (pur avendo già assimilato i formalismi correnti) vedono venir meno gli attacchi alle proprie posi– zioni e credono che ciò sia un indice della loro validità storica; le nuove leve. non costrette a scelte precise. si adagiano sod– disfatte al liveUo più basso di una ma– lintesa pratica professionale. lnfne man– cando di un riferimento sicuro e partico– larmente sentito, i meno preparati assu– mono se stessi e la propria azione come metro della realtà ed elevano ogni loro gesto al livello di etica. ed è così che si perde coscìenza di un processo storico. Ma questi sono problemi che si pongono le collettività, ormai lontane dalla piroez– za della cultura e della tradizione, in cui gli s tessi ideali sono sostanz.ialmente un fl.ne (od un pretesto) e non l'inevitabile asson anza del pensiero e dell'azione. men– tre le transizioni coiclcidono con dei vuoti. Ciò. credo. è quanto può dirsi in genere dell'attuale situazione italiana e quindi. in particolare, deffarchitettura come sua espressione di cultura. Un certo fastidio. poi. diffuso e dichia– rato. di fare discorsi che comportino uno sforzo di sintesi. coincide con la reale difficoltà di verificare. secondo un'etica, dei gesti casuali. Si preferisce. perciò, parlare di neo-iiberty (quanto gratuita e grossolmna tale definizione!-) piuttosto che di cùltura e di provincialismo; è chiaro che. parlando di questa specie di corrente. nessuno se ne sente toccato. eccetto qual– che giovane che sarà vittima dell'illusione di aver costituito un centro di interesse o di aver portato un valido contributo cul– turale. Intatti. dissertando sul neo-liberty {o di altre forme analoghe. anche se meno famose. di uoa stessa realtà) si prescinde. di solito, dalla constatazione che i pro– getti presentati siano privi di soluzioni di carattere architettonico e a tal punto gracili da negare quegli stessi mezzi espressivi che sono propri dell'architettu– ra come arte. Poichè. dunque. i neo-revi– valisti rifiutano nella realtà l'esistenza di quelle tensioni di cui parlano. bisogna prestar fede all'affermazione ch'è impli– cita in quei progetti e classificar loro oel folto numero degli sbandati. Allo stesso modo. i nuovi accademici e i dilettanti sono felici di formulare vane di ANT011'10 FOSC,1ffl accuse e « denunce :o. credendo che il loro discutere sia di per sé un merito di vi– vacità culturale. Ugualmente. nelle Uni– versìtà. che un tempo furono centri di tensione e di pensiero. i doco:iti prefe– riscono distribuire i 30/30. piuttosto che impegnare gli allievi nella discussione delle proprie tesi. avviando ogni dibattito su questioni di dettaglio, la cui condanna o assoluzione non compromette alcune,. L'esistenza stessa di tante polemiche. che si svolgono al di fuori della cultura. di– mostra come si sfiori appena la sostanza del problema. mentre un filone di pen– siero più limpido si assottiglia sempre più. Bisogna considerare che. mentre i più diffusi rotocalchi trovano nelle polemiche arch:tettoniche ottima materia per arti– coli. la pubblìcazione di un libro che tenti un bilancio. indipendentemente da uno « sloga'l ». lascia indi!ferenti pubbli– co e critica. In questa situazione non è casuale che il recente quadEirno n. 6 de « La Casa» (dec;ilcato all'architettura ita– liana dal 1870 ad oggi) non sia sta~ de– ~ato di mo1ta attenziane dai superficiali polemisti di architettura; esso. « pur senza additarci un sistema o tanto meno un par• tito. ci pone di frcnte uno specchio dal quale ci discostiamo con fastidio o con orrore a seconda che la dilagante marea della mediocrità politica od intellettuale ci riempia di tedio e di disgusto. di noia o di ribrezzo», secondo il pensiero di Goletti nelle parole di Montale. Il merito di quest'ultimo quaderno de « La Casa ,, (De Luca editore, Roma e per cura dell'INCIS) non è tanto nell'in– cisività critica o nel vigore della sintesi. quanto nello sforzo di chiarire fondamen– tali impegnl e di rafforzare la coscienza delle condizioni della nostra cultura. per– ché si possa emergere da essa, e non da immaginari piedestalli. Non si tratta, dunque, di beorie, ma di studi che si propongono di colmare lacune esistenti, ed è questo che costituisce lo aspetto positivo della pubblicai.ione. E' necessario che gli architetti progettino con maggior impegno; è ridicolo scherma– re la mancanza di soluzioni architettoni– che con improvvise « istanze» politiche sociali o storiche; perchè. se tutto ciò può essere valido senz"altro per chiunque ed anche per l'architetto. quest'ultimo devè esprimerlo nell'architettura, almcao che non voglia compromettere la propria fede per incapacità. Per stare al quaderno n. 6 de « La Casa». che ha dato lo spunto a questi di· scorsi. non si vuol dire che esso debba rimediare alla situai.ione come un tocca- sana. ma è vero che rappresenta lo sforzo di coordinare alcune idee e di impostare seriamente taluni problemi in un momen– to 'n cui questo compito è diventato gra– voso. sopratutto perchè tutti ne parlano con troppa facilità. Una analisi particolare della pubblica– zione può fornire giudizi diversi su ogni singolo studio. ma porterebbe ad un'inda– gine probabilmente inutile. Non si posso– no, tuttavia dimenticare quegli articoli che fra gli altri ci sono parsi più signi– ficativi e stimolanti. mche se gli interessi specifici di ogni lettore debbano certa– mente mutar direzione a questa scelta. Gli Interventi costituiscono. a mio av– viso. la prefazione del volume di cui sono H perno. in quanto esprimono una inten– zione e un ben preciso stato d'cl'.'limo. Una attenzione particolare si appunta, perciò. su di es!I per cogliere gli stimoli che li hanno dettati e per cercare di conoscere anche le eventuali incertezze in cui sono incorsi gli animi e gli entusiasmi di quanti hanno promosso questo lavoro. }L1 particolare l'intervento dell'architetto Qua– roni tocca dei punti particolarmente cri– tici della recente sìtuazione ctilturale in Italia. punti che si possono sintetizzare nella ricorrente debolezza della coscienza culturale e nella conseguente J:icapacità di vivere pienamente una situazione storica. « Ho l'impressione che il difetto princi– pale della cultura italiana. soprattptto per noi. è stato quello di non aver avuto mai la capacità di prendere una posizione sto– rica e morale. logica e decente. In fondo ognu,'lo di noi ha sempre preso e accet– tato la realtà cosl com'era. confondendo quest'accettai.ione qualunquista della real– tà. con lo storicismo o con una posiz.ione storica. oppure partendo in quarta per una battaglia assolutamente falsa. una batta– glia astratta che poi, alla fine. non por– tava a nulla. La vera crisi, secondo me. della cultura itali.:L1a è che il dieci per cento dei giovani che vanno a scuola han– no vitalità. mentre tre anni dopo la laurea se ne salvano la metà e dopo vent'anni il dieci per cento». 11 riferimento continuo al comporta– mento dei giovani che frono qui. sia Qua– roni. come in altra parte gli architetti Ridolfi. e Libera sono il segno dell'atten– zione con cui essi seguono i problemi nel– le loro manifestazioni più vive e signi– ficative; in questo caso non è lecito pen– sare che ciò sia un pretesto di vedere nei &iovani piuttosto che in se stessi i sintomi e gli effetti di una situazione di cui. in realtà. si è partecipi. Lo scritto dì Argan raccolto pure tra gli Interventi è utile a chiarire il cri– terio. un certo tipo di « oggettività •· che ha voluto essere alla base del lavoro dei diversi collaboratori. Infatti. facendo ec– cezione per quei rarissimi casi di contri– buti superflctali. ta-le e oggettività• è lo effetth•o fondamento della pubblicazione e forse. solo in virtù di essa, si sono po– tute documentare alcU11e buone architet– ture del primo novecento nell'insieme del– la gracilissima edilizia del tempo: come può dirsi a proposito della stazione di Fi– renze, ohe emer,ge sulla media delle co– struzioni ufficiali contemporanee. Le documentazioni sono ricche. volta a volta. di spunti diversi. Quélla sulla cul– tura architettonica in Sicilia è un contri~ buto notevole alla conoSCE't:lzadello spirito di Ernesto Basile e del suo ambiente; vi si dimostra la chiarezza del pensiero dell"archltetto e si rendono noti alcuni appunti inediti della SUéJ produzione. in cui viene messa a fuoco la linea in,tesa come generatrice di architettura caratte– rizzando Bas:le nell'ambito dello spirito del suo tempo. Altrove Sant'Elia ci appa– re .:ncora nella sua veste effervescente che non ci allontana. ma ci approfondi– sce il dubbio di un provincialismo tanto privo dt concretezza quanto cieco di im– maginazione e di spunti. Al razionalismo invece. guadagnato con tanto ritardo e fra tante difficoltà va tutta la nostra slm- . patia oella lotta contro l'ignorani.a della architettura fascista: anche se di rado raggiunga l'arte e ci lasci ancora l'im– pressione di essere. stata una delle più grosse occasioni mancate. perchè l'Italia si elevasse al punto da riprendere real– mente contatto. e in modo duraturo. con la storia dell'architettura. A questi ultimi anni si arriva veloce– mente. tra i grandi concorsi e i problemi della ricostruzione; e il bilancio non pare molto positivo. Sarebbe stata, però. ne– cessaria una presa di posiz.ione più pre– cisa per scindere la mediocrità dall'arte e permettere così una più chiara conosC"ca– z.a di entrambe. t quattro progetti. cui è lasciato il compito di chiudere la pubbli– cai.ione. ci portanto con immediatezza ai problemi più vivi; certo. non si ha niente da dire sulla loro scelta. anche se forse un'opera dell'architetto Gardella più re– cente e l'esame di qualche altra posizione culturale avrebbe arricchito il quadro del1a situazione attuale di elementi pro– babilmente indispensabili. ANTONIO FOSCAIU

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