la Fiera Letteraria - XIV - n. 51 - 20 dicembre 1959

Pag. ·4 L~ FIERA LETTERARIA Domeruca· 20 dicembre 1959 SAGGI E AUTOBIOGRAFIA DI FRAl'iCESCO SEVERI * * SCRITTORI IN PR[MO PIA~O DALLA SCIENZA ALLA FEDE * di FRA,l'CESCO GRISI ldriana Schierano: Fiori selvaggi Francesco Seceri ha pub- attesa fidelistica.. Naturalrpen.. rr.i co lse e b!:auo in questi ~..orni, tro.- te da h ri non. può pretender- gra.::ia ave.su aperto il mio fl'U~ ~ edi:?ion.i e Pro Civitate si un ela.bora.to e completo cuore per sempre». E non C:" hn.st' °:14 ,, un. volume dal .s~.ema filosofico, ma è pos- po.mamo dimentica.re la bel– ti~lo impegnativo: • DaUa sibile inUndete la sin.te.si liuima lezione eh. e Fra.nc~co scienza. a.Ua. fede:a. In. verità sempre di più legata alla. cu l- Severi molli anni or sono eoloro ~ ~~ da._cnn.i il tura e alla feck. tenne alto < Studium Chri– trcvagiio sp1~tuale. di Fran- n libro, in questa seconda .sti » dal tema e Dalla so– cesco Sev~ ~ n.no- sa~te parte, ~~tre, e~tiene a.lcu- glia del mUtero alla ao-1 ~ettaeano l u.sc da del hbro, ne beUi.ssmu pagine au.toòio- Qlia delPeuere » nella qua- 11 quale contiene 23 saggi dal grafic.he com.e quella nella le dinan_"l ad un imm.en- 19.:.S. a ~ su_dd1vi.s::in due qu ale l o scrittore ricorda i ao pubblico tTa la ro m– pa~ ~pa.h.. . . momen~i concreti della sua mooio-ne generale esela md: i\ella ~ ~rte intitolata co~ dopo la perdita • Piegati uomo ciò che ha.ti le cr Soglie~ mi.stero> Fran- delle sua diletta con.sor...e •Ri- costruito e appreso è effim.e-1 c~o sei:~ a_ffronta_ co~ _ la cordo quel pomeriggio rodio- ro se non lo connderi un. ten– ngida disci-phno scumt1flCC so del 28 agosto 1952. quando tatiro che aUora soltanto di– che ,!o disUngue i _Prob~i .sol.i_i materialmente l'e,,ta ver_ DffTà veromente nobile e de– leoa~1 alla. matematica e, ~n so ~ Sacro Eremo di Camal- gno di av1.'icinarti, con ognt modo par~c~re. alla. teoru: ~•· ~r? lo prima colta dopo tua. for=a. alla comprensione ~1!4 relatU.atci. Il probl~a_ e piu d1_anquant'a.nn.i, da quan-- della Realtà fuori deUo spc– vuro attra~erso la defiruzi<: do mi ero allontanato dalla zio e del tempo; lascia. che la :le del cosidetto • moto uni- F~ che la mamma aueva in- parola dtl Divino .\fediatore Jonne,. in rel.azior.e alla mi• .sti.Ua.to nel mio cuore di bam.. risuoni nel tuo cuore medita suro.. del tempo che Severi bino e di adolescente; la pri- la rua eco ..· ,. e dietr~ ai suof chiama in .smteri e tempo no- ma volta dopo m.u:z:o secolo occhi tristi ricordia.mo ancora tura~ :a. Quata prima. parte da che non m'ero avvicina- la luce chiara di u n uomo tennrna con un. saggio di par- to a un. co nfes.sore. cr puro di cuore ,. co!aTe oo.lore per il suo si- In quel lumino.so e vibrcn– gnificato umanistico: e Leo- te e felice p omeriggio trovo.i FR:\......-CI:SCO GRlSI nardo, -uomo, artista., scien....-ia- all'Eremo lo bella on.ima di ----------1 to> nel quale si comincia a un missionario ora eremita ARR I V scorgere sotto la dura .scor--0 lo.ssù, che mi ~PTese fino al I del Pre.sidente dell'Istituto Punto di mescolare la sua Na...~nale di Alta Matematica conjes.sk> n.e con la mio.. Quan.- una sensibili:à di ar.ista e un do gli denunciano i mie; tTC• o I BIBLI OTEC I richiamo di gusto rina.scim.en. - scorsi, egli risJ>ondet:o.: < .\·on. tl tale. si sgomentL anch'io ho le XeUa. seconda parte dal ti- mie torture e le tentazioni del GIOV~'ll LAL.~ì. e Il rom.an- tolo c~·e1 dominio dell'essere> maliu,io, ma la bontd divino ticinno europeo,, V al lecx:hi non si parla più di scienza. ma mi sostiene.. Bisogna resistG"• Edilorl!, _Firen:,.l!, 1959, w. 1, del travaglio fil.o.sofic,o e in- re: ecco che cosa .ri dorn.a.nda. pp. &B, 1~ teriore ch_e emerge ~n ir- a noi!~- . Il proposito di un esame del- ~ _mlsurata pero da.Uo F'u on dl quella cella m.l la corrente roID.3.Dtica in Eu– ncerca mteUettuale . n S e-v-e- Q.SJ> eUa.vano tl Padre Cene- ropa è stato sempre con.s:i<kra– ri, infatti, avendo milita.to n.e-- Tal e e il Camerlengo dei Ca- to pon<kroso, non prfro di per– gli anni giovanili ne l pori- maldolesi. Ci abbracciammo. plessità. _Da Croce a. P~crazj: tivismo, poi, attraverso una Eravamo sul tramonto e u da çi~ulo a :\lomi&lla™?. (1 v~lenta e contin~ • eta?ora- so~e _con g~i ultimi suoi ba- ~tt~~u i= ~a ad~ .none culturale. si e dista.e- glion pa~ eva. che manda.sse a hanno posto mente) si è sem– cato da questa posi...-ione per me tu.tu i sorrisi deU'Uni- pre tcol3to di affrontare l'in- gnmgere chiaramente a. co- t:eno. dagine. aliere i graoi prOblem.i della Si realt:urua. in qudl' i.st.an. . Pare che sia toccato a Gio- /iloso/j,a (Dio, anima ecc.)- n te la .Se nsa:.zion e indi.stima c he ,-annJ Laini di dare una stesura ripudio del porit.ivismo e la. aviroo J? rova.to bambtno, quan,- dcfinith-a di questa in~e in polemica che egli continua- d-0 .salwo la .ssù aUraoer.ro il tutte le_ su~ stru_t~~D.l. Il menle ha fatto, in. questi anni, sen.tiero boschivo, chè allora nome di Gto\~ Laini fol"SC:– contro il e neo J)OSititrismo :a non si parla.va cli .strade au- ~ti ~~na°~ti~~~~ su e empirismo logico> ha. ~bilistiche. La. sen.sa_~one. militante. interessato come è portato lo scrittore ad air aoe, che in quel luogo ,st sa.- solo a particolari tipi di studio profondi re il rapporto fra rebbe eoncJu.ia una parte no- (Parini, Goldoni, Leopardi, Al– scien.ui e fede. tra U valore tet;ole della mia trita.. EWJ ri- fieri._ l'Aretin?). Né le sue ~ della cert~ S4:ientifica e la l~ lu cida. alla. mi!'- mem~ bm:11 a 0 ~N':ua1~o~ri~ fondamentale fl"..Stanza della na.. Un godunen.io ineffabile a cui poi egli stesso pare sia ,--------------------.=~,i=~~~~ LETTERA ROJIA~.A. * CRISI DEL NEOREALISIIO * di HARIO PICCHI chi~ F~J?o t= ali~~~-~:~~ che seppure per sommi capi merita d'essere riassunto ai lettori della Fica, suUa Crisi. d~l neorMlismo nar– rativo in ltalUJ. (pubblicato nel primo numero di D~ mocra:ia moderna., rl\lista e d'inlz:iatfra politica•): lo stato d'animo in cui sono ,i.ssuti coloro che, diretta– mente o indirettamente ,parteciparono alla Rcsistcuza e identificata.• non soltanto con l'opposizione al fascismo e con la lotu armata contro i suoi sostenitori e alleati, ma soprattutto come espressione di una Resistenza pe– renne, d i un'esigenza di scopcna ncJ cuore della società il3.lia.na in funzione di una diretta polemica sociale con– tro le strJtturc di quella società e c:ootro le sue classi dirigeoti •: lo Sbto d'animo che e int.erpretan una ri– chiesta di verità, assai più profonda, forse. che oon una pu.r.l e semplic:c confluenza sui temi moralisticamente populistici •· 1..3 precisazione è opportuna, dato che il termine •neorealismo• e rutti i suoi dcrh.-ti. con cui si suole definire una buona parte della narrath-a italiana del dopoguerra, è in sé stesso improprio e incsano, e qucllo di un:1 ricerca dd reale es.scodo ormai un dato inrontroYertibile cli rutta la narrath--a contemporanea_•· deU'3llDO a Fnòurgo dO\-e insc,. gna da trenta anni in quella Università. Ora con questo libro c'è da augurarsi che 13 sua J'lSCJ"\O'" tezz:3. possa ,--enirc superata, dal– l'evento stesso. Il la,--oro è mol– to imponan..e per non meritare più che una segnalazione. De l Romanticismo può scm– br.in: . facile parlare, chi più chi meno , ognuno ne ha cogni:zio,. ni, anche al di là della ristret• ta oen::hia del mondo cultura• le. Gio\-anni La.in.i riesce a di– mostrarci il contrario. Ciò che erano le salde conoscenze di studiosi dell'argomento, si sono dimostrate abbastaoza scolasri– cbc, per non dire superate. Se schQiaticamente. in sinossi, la età romantica è facilmente si– stemabile nei suoi peripli, date e cin::ostam::c, criticamente essa è ancora da definirsi, o è defi. nita solo molto soggettivamente. Chi determinò la necessità del superamento del classicismo? Si sa che ogni mo,imeoto sia let– terario o economico o politico e sempre il portato di una crisi dei tempi. ~fa agli inizi dell'SOO chi a\·e,>a avvertito che era n~l– l'aria questa crisi? A guardare superficialmente anzi si sareb– be detto che nessuna pre.messa esistC \-a. de lla crisi. Erano i tempi del.le Corti, i principi sti– molavano al ronsueto e al bril– lante i poeti corti&iani, il clas– sicismo era il nutrimento unico. Xon si sa se anche senza Schlegel, Madame de Stael. Berchet e tutta la schiera degli Era una baracca in muratura laggiù in fondo alla spi3Wa - disse Rino Ples - e l'unica cosa buona di O era il pesce sem– pre &-esdrissimo, appena pescato dalla pa– drona che u.sch.i in mare con la sua b3.rca. Era un posto tranquillo, lonuno dalla citta e da tutto quanto a\'C'ra.lD.O sempre sotto gli occhi, J)CDS3\"'0 che mi sarebbe piaciuto, ero contenta di trasc:orrcni quella aiomata con i miei amici Ples. Era,-amo partiti presto, ora !"autobus ci porta\"3 oltre. la oolonia balneare. e dai fine– strini abbassati I.a \-eduta del mare ci ac- ~m~~~!:~ f~~. d~~ta~ asfa1to finh-a e la st.rada continua,·a tortuosa e insabbiata )ungo Ja marina. PJes cammi– na\-a da\-anti a noi. lndos:sa,-a un3 camiciola di tela con Je maniche rimboccate che lo facen sembrare più 1P:Ovane; anche Maria, sua moglie. appan\'a più graziosa con l'abito leggero e Wl3 grossa borsa di paglia dO\-e a\"C\"3messo i costumi da bagno e un coco– mero per la colazione. L3 strada continuava c:ostegiÌando le du– ne; alle nostre spalle il ,iaJe, le \'ille, gli alberghi e i bungalow tra le p3.]me. si face– nno sempre più lontani. Le dune si su.sse– gufrano fitte, cosl che il mare, con la ri\-a e il bianro delle onde, ~i ,--ede\-a. intera– mente soltanto in quei punti in cui Je dune si abbassavano un po' livellate dallo sciroc– co; intorno non c'era verde, solo ma&ri ~~~~~di=~ che ~~~~8~~ id~ di trcsc:ura. Camminammo ancora e quan– do appan'C un prato punteggiato da piccoli fiori lilla. lfaria e io ci chinammo a rac– coglierli, strappandoli qU3si con ansia, tiran– do fuori da quella terra sabbiosa anche le radici, lunghe e biancastre: ne facemmo un pic:c:olomazzo e lo conser\-ammo nella bors.a di Maria, tra i costumi da baano e il co– comero. e Quei fiori non dureranno neppure mez– z'ora - sorrise Ples - e ,; ritro,""Crete con la borsa piena di erbacce e di rena ,. Il prato era finito e i.ocomincian la spiag– gia che era gialla, nòollente per il caldo. e.Sembra un de:s.eno,. disse l!aria; poi gaar– dandomi, mi chiese se sarei \'issuta in quella baracca che \--edC\·amo da\-anti a noi, con qualruno che mi amasse. Le risposi che non Jo saJ)C'\"'O, poichè n era dan-ero troppo sqU3.1- lido. Da\-anti alla baracca, sotto a una tettoia di lamiera, c'erano un paio di taYolini e qualche seggiola impagliata; all'intorno un po' di terreno battuto che un tempo doYC\-a essere stato un giardino, con due aiuole scar– nite. ~tentre guardavamo uscì dalla rucina una donna con un paniere in mano e si ntls.e 3 gesticolare \'eZSO di noi: e Guardate, =tesi ~~i'drJ~v~~radi \~-o};n~ odore di .salsedine. abbassò il panierino per– chè lo \--edes.sim.O: • Se non fossero muti, questi pesci parlerebbero chè adesso li bo pescati ,. Scaglie argentee di quelle sarde e di quegli sgombri marezzati di blu etano appiccicate alle sue dita e al grembiule. Era alta e magra, ma con le gambe fo rti: • Ah, chi si vede! - fece aguzzando gJì ooc.hi che erano neri, con forte sopracciglia, anc ora giovani: - il dottor Plcs... •· e Ciao, Adelina. E' passato molto tempo dall"ultima ,·olta .... La donna fece una smorfia siKJl-Ulcath-a.si ra\.1iò i capelli in disordine; poi, brontolando che non c·erano capanni, ci acxomP3gDÒ a turno nella stanza in OJ.i dorm.i\-a, perchè ci mettessimo in libertà.. Quando \; entrai a mia ,-olta, rimasi quasi sorpresa: wtto er.i in ordine, pulito e lucido. C'era un alto letto di ferro con i cuscini gonfi, di bucato; sulle pareti erano appesi due arazzi: sul ripiano del cassettone erano in belforcline alrune tazze e un piccolo samo\'ar; e .suJ pa\imen– to di mattoni spicca\-a un tappeto, un Buca.ra autenti~. troppo in contrasto con la PQ\·ertà dei mobili. Era strano, come non suppone– \'O. Eppure quelle cose. sembra\·ano al loro posto, messe lì da molto tempo. Appena indOSS3tO il cosru.mc, aprii la fine– stra: sulla lunga spiaggi.a non c'erano che i miei amici bocco ni sulla rena, e più oltre. sulla b3.rca tir.i.ta a secco. una ragaua.. Se– deva a prua. ,"'O li,"Cndcx:ì Je spalle e si sta,·a ascugando i hm&hi capelli. Baitl).ati come erano. sembravano lisci e scuri, ma \;a \ia che ,; passava il pettine, ,-olgendo il capo ,·er'SO il sole, quelle chiome si gonfia,.mo quas.i animate da una bn:zz.a. Quando uscii fuori e raggiunsi tli altri, la rapz:z:a non la sera s~ lo sconosciuto incominciò ad =ale 3 ~~ ~: ~f!,rid ~~~ ,-a.ligetta certi lumi di ferro. \.i mise un:a.can– dela, e li aa:ese sotto alla tettoia. Cos\, come ,ennero i clienti tro\-arooo tuuo illuminato. Lei fu soddisfatta e ili disse di rim3Dere. L·uomo che era malandato e stanco, cercò ~"':°':f~~~ ~~f~:!, ~~ di piastrelle sul muro ddla a.scin.a, tracciò te aiuole e \i.piantò qualche fiore. Era est.atf" piena e ogni mattina usci\"allO in mare ooo la barca: lui tiran su le reti, e intanto ce.r– ea,, di raccontarle, facendole capire anche a cenni, dei battelli che sce.ndC\-ano sopra il KTolfldefiume, oppure C3Jltan canzoni della sua gente. Insomma, ce.rcan di incantarla.– Lei lo tratta\'3 a ,-olle brusca, a _\·olte bene– \'Ola, e spesso ci diCC\'3. che non saJ)e\-a che farsene di quello str.miero barbuto e spae– sato. !'\on sape,ia di do,·e ,-cnissc. né quanti anni a,--c:sse: anche il nome di lui le riu– sch-a. difficile di pronunci~ e p.3.rl.andonc clice\.l e quello • oppure e il russo ,. Quando volivamo qui a mangiare, egli cor– rc\"a da un ta,-olo all"altro a>me un serro, con il grc.mbulie bianco sopra alJ3 casacca· Sensibile freschezza * di .ALBERTO BEl"ILACQlJA c .• Ho Sl!mpre areato di r.on turbar#! con proposiJi inJdUttWUistici. qu ella n~– na narTatn:a che affiora ,:d mio animo con un tono istintiwunblle lirico_ l! rea– lismo dei gesti e .delle paroll! in quanto tali, in quan10 deni:ati da. un preciso am– bienti! sociali! cJ:e urge nella ,ira d"ogJ;i, non mi hmm.o mai inlerl!S.Sato troppo. Quel cl~ ho ,'Oluto, s'inlendl! sunpre di istinto, mellerl! in rilia"O , è il carattere direi. quasi immutabùl! d.cl cuori! uma- 110, qu.d profondo ~pillo di soffero:– :::.a ,wa chi! aflraldl.a tutti nella comune pena __,. Così ci ha parlalo di si Adria– na Schioano, con u na .schietta ~pi.ici– td chi! riflette be.ne il suo temperamento smanioso l! se ns ibile, preparato dal1a ,i– la a cogliue il nu.eUO di cute situadcni psu:olo~. con pronll!::::.a partecipe e spesso commossa. Vi è da pru:i.sau o::muutqlll! c:he, no– nosta:nll! i l tenla li1,'0 di pwtluali.=.a:;ione estl!lica che abbiamo riportalo allo U?Oo. la Schie.raw non si.a comptLtU..O , suor pnnv., 1,-en passi ,uzrra1,n (essa, 112- fa11r, ha pu.bbl1ca10 /u.ora raram,tnu., ndl 0111~osfera ddla prosa brica ma, al cc,ntrano, sul puuw di wt 1..arrarl! n– puli.Jo, es.sat;.ial.e, IOCCaJO da wta lua di poesia radicata alla 1,·ua, cntu:ameme jù– rrata allrm.'Q"SO la psu::ologui.. , po1rl!bb-e quas~ pa,rlau di ur.a cui.a astu.:;.i.:z. dJ me.sl1Ul! gia _ ms11a nd.l.a fl011tO de.Ila pl>- 1·ane scnnnce. ~ conlmua. a Im:orare isolala (for~ pericolosanteml! isol.ala} m una cillad.ina di prcn."fnCW.: San Benalet– to dd Tronio. Adn.ana Schi.uano e:: na– ta a . Rorr.a, don~ ita compiu,o studi di– sordtnati, inlu-rotlt proprio alla 1,-igtiw di UllQ I.aure.a in lellUl!. / I suo 1t0me l! apparso, fino ad oggi, su qualcm ri1,-ista ~~dli! re:~:':'::~~ ':!:=' ~ ~~~ ~~/1immaii una linea mu:Jie di au.tocnltca. si mosse, rimase sulla barca guardando veno il mare: c'era nel suo atteggiamento un che di fantastico ma scrio, come nei fanciulli quando giocano. e L'ultima \'O)ta che ,--eoni qui - disse Plcs considerandola - era una bambina tut– t'occhi, gambe e capelli, che sembra\-a un insetto. \·edetc ora come <.i è fatta_.,. E quasi che la \ista di quella ragazza cre– sciuta gli dispiacesse, corse a tuff:usi. Di n a poco lo seguimmo, nuotammo al largo; poi, tornati a ri\>a, ci allungammo di nuO\-o sulla S3bbia. accc.ndemmo le sigarette e inco– minciammo a parlare della col:lZ:Ì.one. La ra– gazza se ne era andata. e Sentirai il pesce - disse Maria - la padrona lo prepara al modo del russo. Per– chè qui, una \--Olta, c'era un russo con lei,. e SI, più di quindici anni fa - incominciò a ra cront are Ples - capitò qui un russo, uno e.be anda\-a in giro \'Clldendo arazzi e tappeti; si fermò co l suo s acco e la su-3: \-a.ligetta e chiese di dorm.in: . nella barca di Adelina, ma lei gli preparo una branda. Qud- La gente corr..une di. tuui i gionti, con la tranquiilità apparente da suoi probi.e– mi, suggeri.sci! i temi preferiti alla Schie– rano che ~ ad esp rùr.ers i l!ffii;:.Dce– ,.tenle sopra.tu.Ilo nella re.sa di ambil!n– ti rarefa.Ili. dm.-e. il person.affU' tende. a farsi simbo lo ne ll'atmosfera, a confon– dersi con e.s.sa in un a tm. ."Olo::..:o. il a.a ,·alorl! è la. luce, è il col.on i.mpastato l! ddica.tamentl! sfumante. e A mmiro parti– c-olannente due scnttrici ,, ci dic.hiara la Schiera"" • e cioè Ka1Mrinl! \lilnS(idd U Elsa. \foranti!.....'• eppuu ù mortdo ddla scriltricl! clte sii.amo presentando non Jw affatlo toni pol~ti \.'USO ([fllSli due. norm; es.so St accosta, fnfat~ t:. prderi bilrr.Dtl.l! al ùn:oro di cali americ.a.ni {Fil:geral dJ e d i CU'li. no.rra– lori itali ani. conll! mporan.ei (Quaran1a.1- ri Gambini, ad ~pio}. Il rcc oonto du prl!Sl!ltliamo in qul!Sto , uune.ro ddla no– stra rubrica sinle.t~ a n ostro parue, qudll! caraiteristiche * abbiamo ca– Calo di preci..sau fino a QUl!SlO p«nto l! lo fa con un·etfiau:ia che fa belie. spera– re sul ltn'OTO futuro della. Schierano, cire dn-e. guardasi, può, da CUlt pericoli. di fondo_. il pericolo di un «rio isolamm-- 10, ad esempio, che potubbe a.rTl\.'OU a tra.sfo~e WJ in:n.etabiLt. buon Sl!lJSO criti co m wt disagw 1percri1ico, con iL. co~ gu.en: ,.e ~ si pos.sor.o immaguuu"e. CiO\-Uà catamm.tl! alla Schierano qudl'l!Sperien::Jl uma na che oggi li! con– ferisce. wt'appre~b1ll! pronJ.e:..:.a di ùn– ~te ndlo stato d'animo altrui. n~ne ,-arie circoslcn:,e di ",:14. E' su questa risa-,.·a di sensibile jre.sche.~ di.e la Schierano de\-e. insister#! con wi"accor– ta salla ddll! SUI! lellurl!, per giungere ad altuarc il più chiaramente ~1bi1 e qud dialogo umano cl-.#! si.a po1en.:. i.al– mo1te .;.!Je radici ddla 5UQ espenat.:,0. narrati\'a e che e. fallo di umile allen– :ionl! c:111! co~. alla gen/1!. ALBERTO BE\~CQ A non parlan, ma se gli chiedC'.-amo di can– ta.re acoonscnth-a. La sua ,,:,,ce non cn. bella, :~ o~= fe°,:te~:~~~ ~= \-aDO qualcosa d"insolito e si a\"'C\-al'impres– sione di esser molto lontani. in un altro punto della terra. [ clienti non manca,--ano mai. Adelina 3\-e\'3 per duto quell"aria affa– ticata di miseria, e.be la in\-ec:chiau; non era più tanto spettinata. Passò tutta l'estate, poi ruomo scomparve. Secondo quanto ci racoontò le.i, andò ,ia senza dir nulla, la- ~tti~le:~:C :~to~ ~ ... °t I ·è po nato ,ia il aia,'Olo. Già da un pezzo non lo sopporta,"'O più. Era sudicio e amma– lato• grida,-a.. con ili occhi accesi, ma la \"OCC le trema,-a in quel furore che era pure delusione. Quando tornammo qui l'estate seguente, trovammo la bambina.. La tene\-a quasi na– scosta, a,.,.,"'Olt.3 negli stracci e ne pa.rla\-a con dispetto, dicendo che non le scmbran nep– pure una cristiana, con quel sangue di una altra razza. ma un essere seh4'gio come suo padre. Era una creatur.:1 graalc, paren un insetto, una za.nzar.a, con quei capelli, con quelle gambette. Adesso e una ragaz:z:a quella che bai \"isto poco fa sulla barca. In qud mo~nto la donn3 si affaccib sul- 1.a porta per dire se ,-olC\-amo ri\-cstird per– ché la c:ol:a.zionc era pronta. Ci alzammo e ci :a.nummo \er.;o la baracca da aù ilun– .e.'\'3 un rumor cli piatti e uno sfri~lio di tegami. Appena entr3.Ì nella camera, prima ancora di sfilarmi il costume umido, ~ 2-!iarazzi. mi an icmai al a!-Settonc sul quale era pos3to il satnO\-aT coo le tazze, e in ul– timo mi chinai sul tappeto, per ossen--arto da ricino, con 3ttenrione. Dopo quel che a\"C- ~~o~~p~~to~\~~ro!: ~w-= per l'uso. ma soltanto per sopran;,-erc nella memoria. Pensavo a quell'uomo scooosci.1110. a quel russo. e me lo raffigura,'O con una incolt.a barba sulle rote emaci3te, e una .:asarca sdrucita. Ripc:ns,3,,0 a tutta quella storia, e la continua,--o od mio intimo. con la fantasia. Uscii sotto il ponico do\-c la padrona a\"'C'\a apparecchato una t:n-ola per noi. Ples le disse di portarci una bottia).ia di \"ino, e poi ètf~ 11~~t_;F~:~ere tua fidia- • E· ma zr;t - rispose la donna incomin– ci3Ddo a . sen.in: :i. - Si nutre soltanto di pescr da quando è na ta. Pesce arrostito sui C3.t'bonì. capite? Appena con un filo d'olio qU3Ddo ne abbiamo. Qui non c·è altro. Due a.noi or sono piantai i pomodori, ma ,--cnnero pic:coli e \-Crd.L Xon c'è nient.e. altro che raia e mare,. Ci a,'C\·a senito abbondantemente ~ 3 ~~ ~~~:e.~d~ ~::,=~ gran gente: fu una stagione d'oro, più di quindici anni fa. C'era lui allora che saJ)C\-a int.rattenere i clienti. Rammcnu. dottor PJcs. tutti quei lumi aa::csj? ,. Crucciata da quei ricordi, era da,.inti a noi. tutta magra e scarmigliat:3: • Oh, non per lui, sapete? Ala quando era qua le cose anda\-ano medio. Vorrei sapere percbe se n"è andato. Ancora mc lo chiedo,. A,-rebbe continU3to a raccon– tare. ma sw figlia era ,--enuta sulla porta e se ne su,·a li. scalza. con la \"CSticciuola scolorita. • Bra,-a. ,;eni ! ,. la chiamò Ples, e poiche sta\-a tagliando il ox.omero che ci era\-amo portati. gliene porse una fetta. Lei esitò, ma poi si fece. a,-a.nti e la prese. • Che fai qui? - le iridò sua madre. - Su. andiamo!-... Un po' impermalita la ragazza la seguì mani)ucchiando a piccoli morsi quel– l3 rossa polpa. Rimanemmo 3 chiacchierare; il po~ re fuma,--a dei resti delle sigarette, il ,'ino sta,'3 per finire, le mosche \·ola.ano sopra gli a,--amj del cocomero. Sulla spiaggia ooo si SCOJ"ge\--a ncppUre un pcz:z:ctto d"ombra, tutto era impietrito dal caldo. In quel punto, lunga e silenziosa, una automobile si fermò dalla parte della strada e ne discesero due uomini: ~ rso~ C3~ng8 =1oc1abuS::,~';'e ~~ ,- a.ne biondiccio. con una borsa di cuoio s ottob raccio. Subito. 13 padrona corse Joro in;°P<!~ ~ =~3~ail~ii~a~- Si era tolta la giacca, sbottonato il colletto. e parla\-a animatamente con il g:icrranotto, ma appena Adelina ricompan--c portando i piat– ti. incominciò subito a mangia.re_ • Quel signor:c è un ricco esportatore di frutta e onaggi - la padrona ci disse piano. tornando pn:MO il nostro ta\"'Olo -. Sere fa mi ha portato una cas.sctta di albicocche ~\ ifOSSC come con a\"C'\O mai rlst.e ,. Pro– prio m quel momento. quasi a confermare le sue parole, l'uomo le indicò rautomobile e disse che U c"era qualcosa per lei. Tutta eccitata essa si diresse verso la macchina. ~~ri~~~~ k~r.i: ~l~ li portò ndfa cucina e dopo un poco riap– pan--e seguita dalla figlia. Ora Ja ragazza pona,-a un paio di zoccoli ~tola ~~o E~~ als~~tf3 e~~:{: nata e sorridc\-a ,-aga. con le labbra di– schiuse. e Guarda - le disse il più anziano, ad alta ,--oce, con il tono di un signore ma– gnifico - guarda.: ti piace. la mia auto-, mobile?,. • E' stupenda,. Jei disse soltanto. Allora ruomo si lc-ro e mentre si passa\'3 il fazzoletto sulla fronte sudata, la in\"ltò a guardare l'auto da ,icino. Docile docile, lei lo segui: girò intorno alla m3cchi.n3 che in quci barbagli di luce sembra\"'3. enorme, os.sen-ò ndJ'i.ntemo i sedili tappezzati di \-Cr– de. accarezl.Ò il cofano: e E' stupenda,. ripe.tè. Ci sentinmo impigriti al nostro tan:,lo, ma •rn t!mpo di :inclar<ene. Ples mise un paio di biglietti sotto alla bottiglia e si alzò. :-;oi lo seguimmo. RiattrJ.\--crs.ammo la stra– da, il prato, e raggiungemmo la fennata del– l'autobus. La fine di quella giomau ci a\-er.,, dduso. Quando risalimmo sull'autobus e di n a pooo riappan--cro le palme del lungomare, Maria prese dalla borsa il tn3ZZO di fiori - qud fragili fiorì sehaggi. che a\"C\-amo rac:c:olto il mattino sul prato - e li lanciò fuori, dai ,-etri abbas..sati del finestrino. ADRIA .. ..-ASCBI:EB.....\.....,..O e Questa nuova inclinazione della lcttcr.nura, e p~ S:_OiUC \"irdi.3. ,, dc,.--e cs:scre considerata come un segno do trmpi., anche perché, nella maggior parte dei casi, il segno dei tci&pi cr.i appunto ocll'csperienza stessa, diretta o indiretta, dei nuovi scrittori nella lotta par– tigiana, o nella testimonianza di quella che era stata, nd periodo anteriore, una panccipaz:ione.. critica aUo estremo, o filtrata attra\"'Cl"SO una critica spietata alla guerra fascista. E' la •forte te nsion e potinca • di cui parla il S3J)C2Do, ma è anche, nel.la ma,aior parte dei altri scrittori e pensatori di ..,......,....,..;,..;,...,....,.....,....,....,....,...., __ ..,.......,....,..;,..;,...,.....,...., ___ ..,.......,....,..;,..;,~ -:------------------------------~ a..anguardia, la S\"'Olta storica segnata con il Romanticismo si sarebbe a\."llta ugualmente. E' chiaro che questa S\"Olta matu-1 i3\'3. da anni. ~ ~e ~~diinun~~"%turad~~al~~4 ~ Per molti P.>vani l'esperienza di vita (l'antifascismo, la lotta parngiana) e fu una scoperta fond:unenitale, l'assunzione di una responsabilità. il segno di essere dh-cnuti uomini,; e la lettcrat:w'a e non era più un esercizio stilistico, ma diventa\"'3 la PI'0\"3. di una coe– renza morale. una ragione di \ita che SOrpassa\.i i fatti S[,CSSi di cui si COl partecipi, restando tulta\ia intimamente legata alla \ita di ciascuno scrittore,. Ma ~:~~~~ ~J:11fu~.ca! che~ a nni preceden ti, 13 ricerca • di una realtà da scopri.re e cono.sce.rc in noi stessi pri.."Il.3 che nella società ita– li 3ll3' ,. La p resa di posiz:Jone, l'assunzione d'una con– sapem1ezz:a um1na e sodale, che caratteriz:z:a gli scrit– tori del dopoguerr.J, non furono forse i mothi domi– nanti nelle opere di tanti scrittori precedenti, come Mora,'ia. Ah'3.J'O, Benedetti, So ldati. Gadda. JO\--ine. Bi– lcnch.i. Brancati ed altri, e.be riflessero nella loro im– magine delh \ita italiana la c risi di tutta la coscienza ~:.Og:ramma che i nuovi scrittori credertcro di poter attuare (e liberarsi- di _ogni ~ tra loro =~.ile= -~•os~ ch~ai!:1~~ ~ impedire quell'idm.tifiC3.llone di una cosce.ma letterana con una c.osciema politica, il rapporto ros :bnte della letteratura- con la società italiana,) era possibile? esi– ste\-a.nO e i mezzi, gli .s.trWDenti, il ~o,. per at– tuarlo? esistc\"3, e esiste in Italia una società da ro– manzo,? La risposta per ora e ocgath-a., e spiega il perché della crisi Pcrclié il ro~ • ~ anche una funzjooe morale e socìa.le, . e • la naso.ta di una grande tradizione del rom an z.o italiano sarà il segno più ,uo che l'Italia è din~nuta una nazione moderna,. 1...3 \italità ed anche il fervore morale che anima\--ano il primo neorealismo sono ,-cn.uti meno; i temi straor– dinari, la guena. la ~tema, non han sapo~ dai: luogo ai tempi della ,,ta comune, della lotta di~ ~fo:::;tir r ':1~~;:~~I= 1: ricerca del linguaggio- La lucida ed esauriente esposizione di V-mli:a, a~– lorata da uno stile critico maturo ed ~. non si conci ude pessimisticamente: le :P,rospcttl\""Cnon ~o chiare. ma appare certo che se il presente tra,-:aglio darà risultati positi,;, essi sar.mno duraturi, perché ~dcn~~= diiùun~ ~e~a.J!~OU:O:ia:~ qud sentimento mo~e ~ a~ditarn trent'anni or SOllO Leo Ferrcro ai noon scntton ,. MABJO"PICCHI Laini ci dice: e Il Roman– ticismo ha una lunga, o perosa gcstazjone >. N'on potC\O. esse.re diversamente. con i mutamenti delle psicologie, dei gusti, delle 1 . tendenze che dO\-c-radetermina– re. C'è stato chi ha detto che il Romanticismo è uno de.i più ~==~~ds~m~ profondo conoscitore di tutte le manifestazioni di questo fe– nomeno. Questo suo studio è =P~ l~'i~iù 0 co~~C:I ma è complesso, tutti i fattori, i ,;-alari, i rapporti. La storiai di programmi, muCUDCDti., ca– pricc:L La sua conoscenza è an– data anche ai problemi tecnici del movimento, alla scoperta delle tradizioni di tutti i popoli che ne sono stati incriminati..· Tutte le arti sooo state esami– nate. romanzo, commedia, poe- ~lti~~~ ~:;f'f'co~~en~ l'enorme periodo, la poliedrica rorreote, sugli ec:cessi, sulle \"C– rità~ sui cootnl>uti, con le più ampie aperture suJ paesaggio caratteristico delle ,-arie lent>– rature, con un finale sguardo d'insieme al secondo romantici– smo e alle propaggini nella let– teratura contemporanea. Un la– mro ponderoso che ba im'csti– to tutte le problematiche. la politica e la religione, la mora– le e la filosofia, il mito e la storia. Come opera di consulta.zio~ e di studio il volume è degnis– simo, ogni capitolo è ricco di note. corsivi, appunti. La bi– bliografia .sceJtissima non è ra~ gruppata alla fine ma distnòw- ~~ °Fro::is:o~ ~ ~ca~o~:~serm~ di suggestione, di stupore. GIUSEPPE nmsscm GALLERIE O'ARTE IN ITALIA 'IILA o GALLERIA 'AZIMUT Via Clerici, 12 Pl?Tro1lale di PIERO MANZONI GALLERIA DELLE ORE Via Firoi Chiari, 18 - TeL 803333 Pl?Tro1lale di FRANCO FOSSA RO A CIRCOLO MILITARE (Palazzo Barberini) Vla Qua'..tro Fontane Personale di IRMA FE.RIN GALLERIA L'OBELISCO Via Sistina, H6 FOPPIANI, COLLETTI, GRECO, GUBE.RTl, GUTTUSO, Hll.L, HAD– Zl, MARINI, MIRKO, MORANDI, MOSCA, MUCCINI, MUSIC, PA– GLIACCI, PlRANDE.LLO, R USSO, SIMBARI, VESPIGNANJ, LE.VJ, LE.ONG, GAMBARO GALLERIA L SAUT A Salita S. Se.bastlanello, 16-C p l?Tro1lale di ACCARDI TRE ISO GALLERIA S NGIORGIO Vicolo Bianchetti - Te!. 27517 ARTE. RE.LIGIOSA ENEZIA GALLERIA DEL CAVALLINO Colle!iwa di San :\!arco - Frezzeria 1820 - Te!. 20528 AFRO, BERMAN, BROWN, CA- Penonale di GLI, CARUSO, CECCHI, CLERICJ, LORENZO GUE.RRINI PER LA VOSTRA CASA le più belle litografie e acqueforti originali degli Impressionisti e dei maestri dello pitturo moderno: CÉZANNE COROT DÉGAS MANET RENOIR i.AUTREC sono disponibili nello scelto più rappresentativo esistente oggi in Italia presso lo libreria Schwar.z Mlle.,o - Vio S. Andr•o. 1J (o çolo vfa Spl;o) che vi ricordo anche i «foc:simili» Aeply e Spitzerdei capolavori del– lo pitturo impressionista e moder• BRAQUE CHAGAll MATlSSE MIRO PICASSO E ALTRI no in cui sono resi con le• deità assoluto il rilievo del• lo pennellato e lo ricchez• zo del colora ;,•t rlaw.l'• Il n:.iovo catalogo flf\.tllrato •l•~nt• cli•• titoli hwlot• un frcm– cobcllo di L 1C') allo Ubrerlo Schwa.n, V-io S. Andrea,. 23 • Milano

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