la Fiera Letteraria - XIV - n. 29 - 19 luglio 1959

Domenica 19 luglio 1959 LA FIERA tETTERARIA Pag. 5 SCRITT()RI IN PRIMO PIAN O LUIGI COMPAGNONE: Gli strilloni Lis:a finì di s,>areccbrare la tavola. c. per far pa.,.:.a.-e !"od.ore delle vi\·ande. andò &d aprire la finestra. • Dio. che tempo-. disse. Un soffio d"aria gelida era entrato nella fit:anz.a. panando l'umido odore della neb– b!~ che. dal tramonto. e..""3 scesa semp=e– p1u bassa sulla città. Lisa vide i lumi della st.-ada 60mmersi in una pallida luce d'acquario, lontani ·e irreali. come se la loro casa non fosse più al i.econdo piano. ma si trovasse ora molto più in alto. so– spesa nel cielo; oppure. e:a come se la strada si fosse abbassata. spro.fondata in un'oscura \~'.lgine assieme ai suoi alòe..-i. ai P3li della luce, ai negozi. .. Vieni a '\-ecie- disse Lisa al ma.'ito. A.lbcrlo si alzò pigramente. si acco..--iò alla finestra che Lisa ave1;-a già ric.'liuso. av'\'icinò la tronte ad un vetro. .. L'inver no peggiore che abbia \•isto ... disse ..... -\ ne.be Ofti. ctal finestrino del tre– no. non si vede\"3 a un metro di distanza ..; e tornò a ~ere dietro la ta"\·ola. al suo posto consueto; prese uno stuzzicadenti e cominciò a farlo soorrere sulla. super– ficie della ta\-Ola. epingendolo con l'unghia. Anche Lisa sedette, col giornale tra le mani. Alberlo guardò }'orologio: .. Ancora \·enti minuti alle 8. pare impossibile che i;ia tanto presto..., disse. ...Dipende da questo tempo. se pa,.-e già notte ... - Proprio cosl », mormorò Alberto. ed ebbe un brivido di freddo. .. Non ti senti bene? .. chiese Liò3. pie– gando il giornale. ..-lii fa un po· male la schiena,._ .. E" umidità ... Lisa fece una paU:ia; pOi. come Ticordando all'i.mprov\·iso: ... A pro. posito. domani è mercoleài. ti tocca usci.re alle 6. O ne puoi fare a meno. qlJe. ta settimana? ... ...:'fe-~c.l)e per sogno,.., disse Albe:10. .. Anzi. domani sarà peggio delle altre \."Olte, mi tocca preode...-e il treno delle 6.20. In ditta c'è una confusione del dia– volo. in questi giorni ... Si alzò e tornò alla fine,;;tra. .. ~lai vista tanta nebbia ... disse. E qua-31 J>,aTlando a 6E! ste.s;;o: .._xo. proprio non mi sento bene. E con la Je,.·ataccia che ho dO;l?l3.ttina. sarà meglio che vada a letto». Guardò ancora l'orologio: ...sono quasi le 8 ... Lisa rinchiuse il gio..-nale e si alzò. « Vengo anc.•i.'io ... disse ... sono stanca. e poi domattina dovrò anch'io alz.a."lni alle 6 ... .. .-\ncbe se non si do::me ... di.stie lui. mentre si a\-viava nella stanza da letto. • sempre ripooo sarà.. P..endi un po· i gior– nali che bo portato oggi ... ..Dio, clle lenzuola ghiacciate», dis...~ di li a poco, infilandosi s-otto la coperta. Lisa k, imitò in silenzio. Le due lampadine da notte. ai lati del letto. sui ric:,.""?,etti\'i co– modini. di.!fonde-.-ano una tenue luce gial– lastra, e'.he lasciava la stanza immersa in una penombra pesante. senza chiaroscuri. Tra Alberto e Lisa. sulla coperta. erano spa;si i giornali e le riviste che lui aveva portatp quel pomeriggio. S'imme:– se."'O entrambi nella lettura. • Dormi?,.. mormorò A.I ber.o- dopo un poco. Lisa non gli rispose. La mista le era scivolata sul seno; le .Jaobra un po' dischiuse. essa era già caduta nel sonno. Alberto allU?:gò un braccio e spense la lampadina dalla parte di leL Prese un'altra rh•ista. n suo sguanio cadde 6U una !oto– gra:f.ia. ehe rafiigurava una donna nell'att.:, di o opriib"i il viso con una. mano. mentre un poliziotto le teneva il polso dell'altra. La donna era alta. magra. aveva i capelli lunghi e sciolti sulle spalle. Qua,,"io face-.•a pe.nsa...-e che dove\'3. assere molto gia.ane. A.. lberto mise da parte la ti.vista. e prese dal comondino il romanzo di fantascienza che aveva cominciato a leggere prima di partire. Da qualche anno. egli si era aP– pasi;:ionato a quelle storie di marziani da&ll occhi tnangobri.. Ma, a causa della stan– chezza. a poco a poco ,·iòe le righe anneb– bi.arsi, e si senti sciv<>lare. più che nel sonno, in un dorml'\·e.g:lia. cui. dopo .aver spento la lampadina. si abbandonò con uno stanco sospiro. Una voce rauca. cantilenante. su un tono solo. cui i;egui immediatamente una s-econda come un controcanto petulante e insistente. entro subito dopo nella stanza. la riempi d'un urlo prolw:>gato che ,;'ac– quetava solo di tanto in tanto. a brevi. e uguali intervalli. Alberto apri ~U occhi. spaventato. e dopo un attimo òi stordi– mento accese la luce. .. .Lisa,., balbettò, .. Lisa .... Anch'essa ap:i gli occhi. e di sop:assalto si mièe a sede:e sul letto. «Cos'è,., mormorò con una \·oce di pau– ra. Si misero entrambi in a..<>colto.tratte– nendo il fiato. L'attesa non du=ò più ài qualche secondo. Aggre:,sivo. Ùl60lente. l'urlo tornò a riempire la stanza. - a cantilena. mcrociandosi subito con l'altra voce che :faceva da controcanto. solo che quest'ul– tima sembrava proveni-re àa UD. luogo. o da un punto dello spazio. un po' più lontano. Lisa acceGe la sua lampadina. ]l""....r modo che il loro letto tornò a tro– vars.i tra quelle due luci ugualmente de– boli. dallo i;tran? colore della febbre. « Hai capito?-. disse .>\.lbe.-t<> . ..-Sono gli strilloni. Devono esse.re in due ....· •-"- quest'ora?.,,. domandò Lisa. meravi– gliata. .. Non è poi co,;:ì tardi. non sono cora le 9 - ...~I-a cos'è cile dicono? - ., Zitta .., disse Alberto. sottovoce. Si misero in ascolto. cercando di ca– pire quel che le \"OCi griò3'•ano. Ma per iJ !atto che esse finivano con lo ,:;t.roz– zare le parole in un urlo. non era possi– bile afferrarne il ,senso; quelru:-.o lace– rava. l'aria della stanza. come a \>Oler di– struggere ogni possibilità ài quiete. di riposo, di pace; 6i sarebbe detto che. nella YOCe de.gli st.riJloni. ,•i Cosse una malvagità. \-Olontaria o inconsapevole; per_ Iomeno un istinto contuso di rovesciare la dolceua del 6iJenzio con un'esplosione di fon.a catth-3. annunciante lutti e òi– s-ss-tri. .. Xon si capi,;ce niente,., di.5$e Lisa. •< Aspetta un po',.._ Scivolò dal letto. si a'\"\•icinò alla fine.itra. ne seos-tò una ten• dina. ...E non si \·ede nemmeno nienie. f.igù– rati ... Ri~ ~!"Ò a ,guaròare ancora nella strada. come se cosi potesse. in q!l'alche moào. riuscir meglio a capi::-e le parole di quegli urli. .. Via. torna a letto ... d~se la voce ,;:tanca di A..U,erto. Lisa ubhldi. ma anziché infi– larsi sotto la cope:13. ::-imas.? con la sehie– na poggia?a contro la spalliera del letto. Vi fu un attimo di assoluto èilenzio. poi Je voci degli strilloni torn.;.::-ono a farsi senHre. • Zitta ... sussurrò Albel"to ... fon.e ora ca– pisco qualcosa. almeno credo ... «Anch'io», mormorò Lisa. ;}!a quel ohe oàirono. fu.--ono soltanto !e pa:-ole iniziali dell'urlo. .. Ha deUo gra-\'e !atto di sangue. è parso anche a te?,. disse .. -\Jberto. « Prop:'io eosi.: ça\•e !atto di sangue ... .E poi?- ...Non ho capito più niente ... Era infatti come se soltanto le prime p;.:roie èegU strilloni riu;,cissero ad att=a– \~ la buia COnina di nebbia. e poi. n~h strati appena più alti del.l•aria. dh·e– n!~ero oscure e pesanti. di nebbia. non p1u parole. ma ur-lo contuso. quasi un ind~tinto Jatroto. .. Speng:iamo..., disse Alberto. A.._~ieme al buio. to::-nò anche il silenzio. ..Ora addio sonno... mormorò LiBa. .. Lo 50 per esperienza ... .. Xon pensarci .., die:se .-\..lberto. ,..anzi ...... .. Hanno ricominciato ... lo inte...-nrppe Lisa. di malumore. Gli 1&tril1oni avevano ripreso la loro urlante cantilena. L'u.;-lo eroa più chiaro. più com,:.irensibile: si sarebbe detto che tutto qU3nto era a\-.-enuto fino a quel mo– mento, Casse 1&tato soltanto una prova. un modo di accordare le voci. .. Se stiamo zitti. Corse... ,. SU5SUITÒ Al– berto. Appoggiati entrambi con la scbiena alla spalliera del letto. si rimlse..-o in ascolto. L'urlo squarciò la cortina di nehhia; ran- nuncio: grave far.w di sangue. espl06e con netta evidenza nell'aria della stanza; se– guirono altre pa::role indecifrabili: poi un ~~;;zz:ar~;o sfil1a~: c'o~i~~ s~t~ ~-\lberto era impallidito. mentre L:Sa. but– tatasi dal letto, era corsa alla finestra. e gua.-dava intensamente ve.n;o il buio della strada. Dopo un lungo silenzio. Alberto disse: ...Siamo due eclooc:hi. non è C06a che ci riguardi. torna a letto .... Li sa Obbcdl. e rimasero ancora ad ascol– ta.re l'urlo degli 1&trilloni, ora più lontano. com e se i due si fo,;:sero di.retti verso lo sbocco della strada. .. ~li h.3 fatto senso. te lo giuro ... disse Lisa. spenS!endo la sua lampadina. ...A chi Jo dici il nostro è un cognome cosl raro. In qÙcsta città. Qualche \-Olta mi sooo di\•e..~to a guardare nell'elenco dei teleroni: non ci starno cne noi e i nostri parenti ... « Questo non vuol dire che di Vistali ci siamo eoltanto noi due e loro - .. E' pacifico ... Tacqul!ro, sop::-apJ)e.05-iero. ..Senti?. disse Lis.a. • Si sono al!onta– nati - ...Oro pe!'è pot."'Cbbero smetterla - ri– spose il mlttito, come se lo aYeSSe pre,;o un contuso risentimento. Il buio nebbioso della se.P2 st:agn:n-a con– tro la !inestro. faceva pensare a qualcosa di ostile che p.-emesre contro di loro. Le voci de:li strilloni tornarono ad 3'\"\;ci– nanii. si udi ancora l'urlo: grave fatto di sangue. cui i;eguirono parole contuse. e poi, ancora. quel nome.- .. Ytstoli. è chiaro. Vo.."'ttl proprio vederlo questo Vt.stoli. questo omonimo àei miei sth-ali. Avrà certamente arnm.azzato qual– cuno- ...Oppure qualcuno ha ammaztato lui ... diBSe piano Lisa. come rifiett"e::nio. .. Una sto-:ia comunque di\-ertente. no? Io invece s-ono prope.neo a pensarlo come Il col-pe,.-oJe. quel V~li ... .. Che bel àìsoorsi. Che ce ne impOrta? ... .. Hai ragione - ESTRO E CORDIALITLL\' * ,li ALBERTO BEJ!ILACQVA Poçhc ciud italiane sono in prado di of– frirci. opgi, il quadro di un , milieu.. let– terario attivo e coruapevole come quello napoletano. Romc Vive piuttosto sull'im– prot--visazione e sulla suddioìsione dei grup– pi culturali. mentre .\filano vede diradarsi progressivamente gli incontri tra gli scrit– tori, Unica nei suoi invidiabili climi (e non alludiamo soltanto e climi ambientali). i\'a– ooii sa offrirci non soltanto u.n civace· e so– pratutto moderno interesse per le cose del,. la cult.ura, ma a-nche u n ese-mpio di intese tra molli dei suoi più impegna.ti uomini di le1tere. Alla radice di ciò. sta i l fatto che lo scrittore napoletano ha con.servato un simpatico potere: quello d-i riuscire a non vedere iJ suo lat--oro sul piano del com– mercio culturale (e, in definirfoa, dell'ar– rioinno). pra...~e ad un i-ncorrof.to entusia– smo, ad una fede nell'arte che pot rebbe de– fin.irsi tradi--ionale 11:elsen.10 mipliore della parola. Si può anche aggiungere che a Napoli la leiuratura è ancoro immune da quella ma– lattia. oggi piuttosto diffusa. che si ali– menta di una buona dose di mentalità scan– dalistica (in fatto di contenutU. di spirito di eoncorren.:a e di smania di successo. Quan– do esce un libro di uno scrit«>re parteno– peo. all'ombra del Vesuvio si fa una pic– cole te.sta., durant.e la quale gli aupuri che ci si scambia sono sinceri (è accaduto an– che recentemente. pe-T l'uscita del bel ro– man:o di Mario Pomilio: .. Il Nuovo Cor– so ..). Michele Prisco. Domenico Rea. Luigi Compagnone. Mario Pomilio, Giuseppe Ma- ;:~a. ~~~fr~':/~:~t~in~ :lS~n: rii~! che è Napoli. Ma altri 11omi vorremmo ag- · giungere. nomi di scrittori che non vivono a Napoli. ma che ai lidi partenopei sono legati da 1m·auenzione cosl amorosa da farli sempre idealmente presenti (basti pens are a Bern.ori e. Ira i più giovani. a Raffa -e.le La Capria). Luigi Compagnone. nel simpatico clima che abbiamo descritio. porta in giro i suoi umori /alti di estro e di immediata cord-ia– lità. Compapnone - giornalista. oltre che scrittore - ha svolio finora il suo lavoro letterario sen.:a freua e con una singolare accorte.:::a. Se sfogliamo i suoi libri di poe– sia e di narrativa. infatti. ci aceorgiamo di una sua costante preoccupa_--ione: quella di vedere al di Id dt>pli sperimentalismi im– mediati. delle scriUure d-i moda, per anco– rarsi a conteruai e a forme non occasionali. Luigi Compagnone è n.ato quarantaquattro anni fa e ha cominciato presto l'attività gior– nalistica. Ne.I 1954, il suo primo roman– : :o - #' La uacan.:a delle don-ne ... edito da . t.eo Lonpanesi - si ebbe il , Premio J!ar– =ouo , ri..s~ato all'opera prima. Ne , La vacanza delle donne,. pubblico t! critica avvertirono i1 desiderio dj appor– tare. con giooaniie spigliatez:a e quasi co-n gusto divertito. un urto di rinnovamento apli scht!mi narrativi in cui la mapgior par– te dei no~ri narratori paret:a calarsi ormai con staiico compiacimento. Si era di fronte all'opera prima di uno scrittore che aveva giustamente a.ssimilata la lezione tradi..~o– nale e. che preferiva far capire le $Ue con– vinziOTU estetiche sul pia-no dell'ironia me– ditata e filtrata attraverso la consapevolez– za di c erti problemi di fondo. A , La tca– can.ui dclle donne,. bi.sogna aqpiungere ,pue - racc olte di versi: ., La chiwn-a de.I pic~ro, e , I santi dietro le porte, (ed. Salvatore Scia.scia - #' I quaderni di Galleria ,J. Per ciò che ripuarda la prossima attivitd let– teraria di LuiQi C01npaçnone. lasciamo la paro la allo scrittore stesso: ., Conto di met– t.er fuori. tra ottobre e novembre. una lunga stor ia che si chimnerd: , La peste di Na– poli.,. oppure , La neve di Napoli ... cui $tO lavorando con accanimento da qualche rem– po. Sarà il racconto di un anno di peste e del modo con. cui si reagisce al malanno: delle diversitd. soprattutto, di tali reazioni. Ad apenura di rcoconzo. vi sarò questa fra– se di Lutero: , Su ciò non vi è dubbio. che la pestilenza e la febbre e aùre provi ma· lat.tie non siano altro che Opera dei de– monio_,_ Nel racconto che qui pubblichiamo. Luigi Compagnone ci fomi.sce uria sintetica misu– ra di quelle che sono le sue risone narra– ti11e: gusto della sottile trema psicolopica. abilità nel costruire il fatto, modemitd di indagine. Ne #' Gli strilloni•. :urto si ani– cola dc sensazioni impalpabili e a.equi.sta la tangibile eviden.=a di un'amiosa attesa. di ur. ir.terrogativo morale.. La tensione sur– reGii.st.ica è soltanto un richiamo che sta al di là della pagina. come un.a luce col– locata dietro una schermo trasparente, con la fun..-ione di meuere in -maggiore evi– d~a quei valori di dramma che possono vive-re nel cuore di una vicenda familiare. apparen1emen1e trascurabile. I pers:onagg,i di Lisa e di Alberto sono un po' ii sim– bolo di quel più o meno latente allanne p.sieol09ico ché è la caratterisficc -della 11:0- st ra 1,-ifq, ctOQgi. ~ .•• - ALBERTO BEYil.ACQUA Lisa :iaccesc la sua lampadina. .. Se quel VLStoli, colpe..-ole o vittima che i;ia. tosse uno dei nostri parenti, tanto pe.r sooe.rzare ... disse A.lbe.""to. con una punta di divertimento nella voce. - ~rfj,co sche..-z.o... protestò Li6a. .. Diciamo Giovanni... continuò Allieno. ...E' il più ,•ecchio dei miei parenti. Ses– santacinque o sessantasei annL - .. ,_ vedovo. pensionato. vh·e con la figlia e col genero... lo inter=uppe Lisa -:idendo. .. E' malato. non e9Ce mai di casa. ma in compenso to:tura quei poveretti COi suoi acce:s:si di collera... ... -. ...e pretende che la sera non escano maL In un impeto di ribellione. il ge– nero ....... .. -· non ci ha visto più. e allora. zac .; e a questo punto LiEa fu presa da una inCOntenibiJe ri:Sata. cominciò a tossire, ce.r- cfa1~.~~=~~:: ~!.3:lf~to~ il guan- .. Càlmati. ti soffochi... gndò qU.a.Si Al– berto. ma i con\-u.Isi a.,.evano preso anche lui: vedeva con gli occhi della fa:!tasia il marito di Lola t:rasfOrmarsi, da succube. in un .:-i.belle omicida. il coltello nel pu– gno. e colpire a morte. gli occhi miettati di sangue. L a lo ro risata si calmò a po co a poco. ed es.si si allunga...-ono sul let.to. come stre– ma.ti da una grande fatica.. 0.."'3 gli strilloni si e: -ano allontanati un'altra \~01ta. le 10--0 voci giunge\•ano attutite dalla di.stanza. Come esprimendo un pe.D=,iero clle fino a QUel momento a-..-esse sQl,ito àa solo. Alberto disse: .. E ad Anna. hai pensato? ... .. Oh. queJia li sarebbe certamente ool– pe\-Ole. altro che ,•ittima. Col caratterino c."t)e ha. tua cugina! ... ,..• .\.llora non c'è dubbio: ha fatto fuo.'i il morito- di6se Alberto. sentendo to::-na."e l'ilarità di poc'anzi. «Aspettava questo mo– mento da due anni, 9()'\"e.r:ina. Ha nc\lpe-' rato l'uso del.le meat:>ra.. e ha pugnalato il marito- ...Veri.s6imo. Del resto. Annina ha sem– pre detto che. la parali'6:i le è venuta pe.r colpa del manto. a causa di tutti i di– spiaceri che hli le ha dato in trent'anni di matnmonio.., disse Lisa .. Se in quella casa c'è un m arti."I?. è proprio quel J)()\·ereno. invece». monno.rò .-\lberto. lfa questa \-Olta non rise.-o. Anche percllé gli strilloni passavano in quel momento sotto la loro finest::'3. e Al be..."lO pensò a due ma..-ziani vaganti nel.la nebbia e nel freddo. spettrali. mah-..i. èo tati di bOCChe mostruase fatte apposta per lancia.--e nella notte quei te..Itibili urli . .. Dicono prop:io V'lStoli •. egli dis6e. do– pa esse::-e stato in ascolto, .. non c'è da sba glia re - E si acco=se che Lisa s'era gL'" 3.ta dalla sua pane e lo g".iard.3'\--a in uno s trano modo. con una maliziosa espres– sione negli cxx:hi. ..-Che c'è?,.. egli chiese. .. Nìenle. Pensavo una cosa- «Di' ... .. ~on t'interessa-. .. Se me Io dici. be.ne. Non ti sto ceno a- pregare .... Udì una \-ace un po' diversa aa. quella consuet,a. quando ella di$6C: ..Ci pensi ~~al~r:~ il?'~? ~e fl_Uel DOIIle_ sul ,.,)ia è. il mio ... Lisa scosse i.I capo con un 'a':::i.3 di bam- LE iUOSTRE D'ARTE ·* IN ITALIA. Biennaledella sculturaa Carrara di * GIUSEPPE SCIORTI1\IO Laici Compapctne bina ostina.ta e un po' seccata dallii. man– canza d'int elligenza altrui. .. Xon hai capito. Voglio dire: se quel VJ.StOli t0Ei6i prop:io tu.., e gli J)'lliltò l'i.!l– dice contro la spalla. Albe..-io allontanò la mano di lei con un gesto un po' b:usco. .. Certo che sarebbe str,ano •• disse c<>n un so-....riso ir.ritato. «E sentiamo un po', chi potrei 8'\-et' ucciso. secondo te? ... .. Ah. questo non Io 6'0. :ira si pot:"ebbe semp:-e vedere. con un po' di ragiona– mento ... Alberto la gua..,..dò mer.l\-'.gllato. Prop rio una bambina. pa..-e-,.-a. Una bambina e.be tr..a con molta serietà al giuoco clle ba cominciato con un oouq>agno; che sa di giuocare, perlomeno all'inizio, e poi a poco a poco dimentica che si tratta di una finziODe. ~a Lisa non era una bambina. «:M.a ti pare serio. tutto questo?,. disse con impro\'viso malanimo; poi. quasi a sua insaputa. gli usc::l detto: ...E chi potrei aver ucciso. secondo te? - Lisa lo guardò con una stana aria in– cantata. « Xon s i può dire subito .... ~ con u:ia esp:e.sione intensamente concentrata. .Te l'ho òetto. bisogna vedere. nner.e..,-e__,._ « Bene. Rifletti e falla finita ... ...Vediamo un po'... dis6e Lisa appo;– gìancio la nuea alla spalliera del ler-..o . Gua!'dò per qualche i6tante il 90ffitto. poi socchiuse gli occhi. .. Siamo sposati da due a.n.ni. - essa co– minciò. e gli semh.-ò da-,-,rero, più di pri– ma. una strana bambina riflessiva.. ..Tu sei un rappresentante molto in gamba. mol– to abile. e pe:reiò ,iaggt molto. Tante notti le pa56i fuori di casa. in treno o clli.9s:à dare. lo non semp:-e so tutto. Ieri notte. per esempiO. dO\'"e sei stato? A ROTI. me l'hai detto. In albergo, beniSSimO. .'\ll'al– be:tgo Stella, dove val sempre. D'accordo. Ora. non è vero che in treno @ negli al– berghi si - fan.no sempre- strane conoscenze'! ... «E con questo?,.. mormoro Alberto. « Ohe ne so; ma p0tre6ti a,.·ere una àop.. pia vita. non si dice cosi?• continuò piano Lisa. • Potresti incontra..--e strana gente. tro– \-arti chiuso in chlssà che giro, e.- ... Albe.~ pa~·e impaziente.. ...si. ma chi potrei a,,-e.r ucciso? ... Fu semp!'e con quella sua '-"OCe da bam– bina. che Lisa risp ose: « Un~ di quel.le. per esempio ..._ Alberto non :ispo:se subito. Fu soltanto dopo qualche i6tante. che disse con ,-oce neutra: « )fa fammi il piacere - « E cosi. pensa. u.sci....~be improv,.;sa– mente il tuo nome sui giornali. Magzj con la fotografia.. Figù..-ati che :oba, ..._ ...Roba da cilicxii .., mormorò .. tjberto. Segui un luD:go silengio. Una grande massa oscura premeva conto i vetri della finestra, e. dal comcdin.i. le due lampaòine èa notte <litfoodevano sempre la loro de– bole luce malata. La voce del due strilloni .giungeva ora da una distanza remota. fo...'"t>e anche pe.- c.hé do,·e'\-ano esse..-e eno..--m.emente stanchi, O!'TJlaL .. Con la mia fortuna ... riprese Alberto. « &a."ei scope..r..o e an-estato òopo dieci mi– nuti ... Si udi un leggero sclliooc.hiollo. lo.!'se un tarlo nel legno . ..Sai che saTebbe \ 1 e..--amente bu!to'!,. dis– se Lisa. « Buffo. che cosa? .... ...Vedere la tua fotog..-ai.'3 su.i gio..."llali Chissà che Caccia avresti ..._ «Forse spaventata. di.o.e.i ... ·:i.spose • .\1- berto. .. E io avrei tanta ,·e11:ogna a uscire di casa. ~U guazd.e.::-ebbero tutti. Quella li è la moglie di .-\:be..-to V1St0ti, direbbe la gente._ A che COS"a stai pensando? ... « Una s~idaggine. Penso alla me.,tj– glia di tanta gente che mi conosce. I giornali andrebbero a .ruba. Sai c..'ite cele– brità! ... Ltsa si girò su un fianco. verso il marito. « Pensi come cambie..-ebbe la· n o s t-= a .-;ta.? ... Anche A..lber.o si girò <i.alla rua pane. Stette un po' in silenzio. poi Lisa vide che i;cenàe'\-a da letto. .. Vado a prendere u::ia sigarer-..a-. ESJ.i disse. .. lii è passato il sonno ... .. Anche a me è J)c,E5ato. vedi- Albe.-.o fumò la sigaretta. poi chiese: .. Do!nl.Ìam-o? - ...Dormiamo .., -:is-pose Lisa. Speoae...-o le kzcL ...Buona notte..._ « Buona notte- Vi !u un lie\·e mo..-imento dei loro CO:""J)i in ce.roa d'una posizione. Alberto chiuse gli occhi. Cingendo I di òonn.ire. lli ormai il sonno se n'e..-a. an– dato completamente da hù. un po> per tutto quel di.scorrere. un po' pe_.,. aver fu– mato quell::i: sigaretta. A.71Cbecolpa di Lisa . e delle ,sue pazzesche domande. Ora si 1>entiva soneccitato. nef"\-oso: come quan<io. molti anni prima. la notte non riusci••a a dormire e smania\·a in attesa d'una giornata dle sape\la piena di a·vyenim.enti: una gita. o la partita di calci<>. o una :-agazza. Poi. a un tratto. pensò che nean– che Lisa dormh·a e. come lui, fingeva un sonn·o pro!"ondo. ...Lisa ... chiamò allo..-a. a bassa voce. "')fon dormh;?,. lei dis6e. Albe.o-io non ebbe il tempo di ?'!6J)On– de....-e. perché in quel momento l'u:-lo àegli strilloni sc0;>piò imp..-o,.·..-iso nella stanza: come r.e. tutto quel tempo, essi ~-o taciuto per poi .rilancia.-e nella :nebbia. :più alto. con Ii.nno\-ata ,;o!enza., l'annun– c:o del delitto. .. );l"eanche tu dormivi?. ripeté Lisa con una piccola .,.oce, un po' tremante. .'\.nelle quanào. più. tardi. gli stilloni s ne furono andati. un'eco delle loro TI>C:l rimase nella stanz.a per tutta la notte LUIGI COMPAG!iO!iB

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