la Fiera Letteraria - XIV - n. 28 - 12 luglio 1959

Domenica 12 luglio 195,:; LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 L'ELROPA e la PA BIBLIOTECA. TRA..,ìERA DI PIETRO CDIA.'ITI STERNÀK MINORE "'~Ritornoa Portonaccio" letteratura * di GUGLIELMO PETRONI L'Europa nasc@ fone nei grand1 apparati che : poli– tici preparano e ogni tanto ~e:~~;e~~;e nr1:= naturalrne:nte sta altro,·e: a parte quella che è presen– tlmento di qualche coscienza ,sola!a. occorre guarda.re nelle forme di cri~ d ei lin– guaggi nazionali. nelle uuof– ferem:e delle forme tradi– zionali che. spesso in modo assurdo. denunci.ano rimpos... sibiliti d"ogni uomo sensi– bile a res:are chiuso nei ca– noni delle culture naz;onah, t:loriose quanto eS5e siano. Per certe forme d'ar..e o di letteratura. ch;amamola cosi. d"a\'anguardia. spesso!!:! par– la d1 linguaggio :nternazi0- nale, ma si ba l'impressione che ciò sia una forma di pro,·incialismo. mentre se spost,amo il punto di vista e parliamo di crisi dei • lin– guaggi • particolari. forse si ha la possibilità.. s:a pure at1ra,·erso fenomW che hanno spesso l'aspeUo di negaz:one, di ,·edere in ess; 1 pr~mi sintomi. ed i più in– cisivi. di una crisi che pre– lude la ricerca d'un l.nguag. g;o di p:ù vasta portata. ne. da Do,-stoieski a Checov, ma sprofondato nel più flui– do e pericoloso psicologismo: 1a sua prosa complessa. ser– pentina. e fin troppo imagi– nifica. e come un fiume che non emerge mai alla super– ficie. che scava rocce con la potenza oscura dello stil– licidio, a piccole onde inces– santi. Quel che appare e si istoria è solo la mano del poeta. che a minutissimi tratti. come zampe di ragno. bulina la sua storia. com– piaciuto del più insignifi– c3nte particolare. perduto dietro un sentimento fino a inventarlo e distruggerlo. tra poesia e ironia. E i personaggi sono simbo– li. i loro sentimenti sono da trattato psichi.atrico per specialisti. la natura intorno è demoniaca. folle: a libro chiuso. di questa storia re- Boris Pasternat sterà l'alone. il tremore in· . definiio, il senso pauroso di H ca.so_ Pasternak. forse l~ntana: è il tempo dei g!"3.Il- una decadenza. d'una trage– appunto m quanto e caso"· d1 tramonti, che e fiammeg- di di conc:-etezze che s.a ha consumat~ le penne e gia.,•ano come mitiche bat- per tr.n·olgere gli indi\·idui profuso t~~o:1 di ~09uen- tagl.: e ." · delle plogge im- Xe dà già il senso l'abboz~ za. da tut.t 1_ ro~t:-1. _si che pron· i.s e che scaricano le zo di racconto di Serezh proporne ora 11 s1_lenziam:en: accumu:ate sensibilità: ruo- nel pomeriggio di pioggi!: }~: ~~=mt3.a ,~a~~ ~~~~t: ::_~ol~ell~n ~~~- ~} . L"ul_tima estat~ ~- si può al poeta stesso meritoria. e presagio indefinito della fi· ~.re, l ~o ~ 1 CJgno ~el– alla sua opera maggiore che ne. gode e soffre la sua so- ,-ec :za_ USS!a sogm_1tr1cc. 33petta e merit a più cal· litudine L"an· . d. della sua tntelhghent:u~ de-– me. depositate considerai.io- cui Se~~zha e t~tes~pei2 c_aduta ~n~f al. malelladi d– n.i. Gio,·erà a questo npe ."l· sonaggio. vfre qui la sua \ ere e a n uglO ne sc:it~ samento il fatto che ,·arii ultima follia individuale. tura del sogno. La_ rea~ta ~ ed!tori italiani. sun·onda del La bre,·e storia di Paster- u.naralta nu11. ~tenie dt cu! ~obeI. stanno pubblicando nak non ha quasi trama: ~~ 1 ~~ I i~e!.b~li-~a v~~: dt Pasternak si può dire tut- Serezha. tornato a casa d~l- sf · p · d · 1 • to. minore e maggiore: tra la sorella. in attesa di ce· e uggire. a;a ossa ~en~~. bre,·e egH sarà defi_mtiva- na s"".addormenta. 0 s·assopi- JP~~- dqfe~~ o~ra dt p~– me~te di casa m Ita!1a e in sce. e la sua mente ricostrui- laa ~ 1 UHO _im-oca qu~ - Occidente. e sarà allora il sce quell'ultima estate a n~ ~ come 1 suoi _per.so– mornento giusto per cons:- )!osca. quando la necessità ~~~~\ m,·oca~ 1 J piogg!a: derare i suoi reali apporti. della vita lo condusse a fa- v in 1 ~~ Ph. u ~ teun ~- la sua concreta importanza re l'istitutore in una ricca derno 1 g iaccra e\ 1- non solo nel quadro del fa- famjglia borghese e insod- enze. . _ . moso disgelo ma nel più am· disfatta. e Sash.ka. la me- 1 .. P~~1 ~alo.g1c1._ al– pio ed interessante della retrice che pare uscita da IUSJn. 1 ~1oc_h1 mentali. le storia culturale russa del un notturno dj ChagalL Tut- trasfiguraz1_oru del reale in no,-ecemo. to qui il racconto nei suoi pura poesia sembrano or- l:n Pasternak minore ci fatti salienti, sottilmente ~~i fine ~ se stessi. :Xon è offre l"editrice Lerici. il bre- complicali: jl resto è. si può p 1u lo :iCrJttore c~e ~ccon– •e romanzo l,,"u-ltima esr.ite dire. solo alta esercitazione .a ~ar.camei:ite dt ~: que· pubblicato in Russia nel ·34 stilistica. è atmosfera. ma- sta e ~a s~ona d·una sfibra– e preceduto da ,·ersioni de] gia di parole non dette e di ta _solitud1!1e, d'_u~a. isterica ·22 su ::-h·iste. che nella sto- sentimenti sospesi. di situa· (~1a _pure m luc1d1ta) paura ria di Serezha. in visita alla z:"on.i ambigue. di consumate di ,,vere. soreUa neU-inverno di guer-- memorie. . Ben 8:1tro il discorso che ra del 1916. ci otr~e U.'10 I pochi fattj annegano nel· S! dovra fare (e al quale scampolo elaboratissimo di la nebbia lucente del so- sin d'ora prenotiam~ l'inte– autobiografia romanzata. gno: realtà e fantasia sono ressato ad una biblioteca Fu quella l'ultima estate rma sola poetica irrealtà. un stra.n_iera) per l'Autobiowa- • in cui la vita pare\-a an- solo incubo sommesso. tur- fia d1 Pastemak apparsa ora cora dare ascolto agli indi- g:ido di possibilità. nel qua- da Feltrmelli. con a~pendi– ddui ed era più facile e le si muovono personaggi ~ di bellissime poesie. sag– più naturale amare che odia- incorporei. anime nude ed g10 e poesie che doveva.no ac– re"· Una estate ancora per elettriche che soffrono il compagnare l"edizione rus· i[!dh-id~i e .an':°ra capa~ vento e la pioggia. e la loro sa del Dottor Zit:ago. E sa• dt se?t~enu. _d1 pudon. di esas_perata. raffinatezza, eh~ rà un di.scorso di chiarezze. =~~: ~~mo~~-ne~c:e; ~::° in a~u:~do:rn 1: di. coscienza lu~~a _da gonfia di sottili ricordi. essa sospiro mortale. cui _non _la folli~ e fuggita. è assurta a valore di sim- Lo stile di Pastemak de ID:am cui la follia pasterna– bolo assoluto. edenico. Po- L,ultima estate è quello rus- J...,ana è rientrata e si è fusa. diElio Filippo Accrocca .\'el nome di Portonaccio, ii ponte romano costruito suUa ferrovia, che divide k:t città. dei vivi dalla città dei morti (ma dove puoi scorgere i limiti deU'una o deU'allra?J, sono racchiusi trent'anni della mia esi– Sten=Q e, forse, le ragioni .segrete di quella che con• sidero la mia -natura na• scosta., celata penino a me stesso, e che di tanto in tanto affiora olla superfi– cie tramutandoti. - qua-n– do accade - in paroie che finisco-no mortificate nel verso. Portonaccio, San Loren– zo: quartieri di una con– creta e non arbitraria pe– riferia nella quale .sono cresciuto, tra gente anoni– ma. ma. viva nei suoi inte– ressi primordiali, nei suoi più umani de.sideri. E:' questa la .::ona che più mi dà commo.:ione per quell'indefinibile senso di realtà e irrealtà. insieme che si mostra nella sua nu– da e genuina crude::-a., nel– sua più evidente dramma– ticità. Senza. retorica, sen– .:a infingimenri t.'i .ri sco– pre il e meglio• di 1toi stessi e delle cose che ci c1vono attcmo. A me è capitato, negli anni deU'i.nfat1---ia e della giovinezza, di scoprirvi le ragioni stesse della -vita, degli affetti., della poesia. O, almeno, m'è parso di 3Copririe proprio abitando per molto tempo (e non vi– sitandola da • turista •J questa zona umana situa– ta tra i binari della ferro– via e il ver<Ù aperto e cor– rotto dei prati ove la città aveva termine: una .:ona che g!i uomini, da vivi ignorano, e da morti obi• 14no. A torn.arci, dopo alcuni anni. çi si. scorgerebbero mutamenti profondi, ta-nto net paesaggio quanto nel carattere: scomparse sono, oggi, le piccole fabbriche che un tempo affi.ora 1,,-an o dagli orti, dai bassi co.sa· menti, dai proli e dai rot – ta mi raccolti s-u eui comin-– ciarono ad esercitarsi, ne· gli anni del dopoguerra. i miei amici pittori Vespi– gnani, Buratti, .Muccini. Resta. s~tanto il riccwdo ormai di quel tempo, quan– do ancora intatta. - con l'acre umidità e la sepolta indifferenza dei morti - era l'immagine dei pini entro cui s'addensata il fumo dei merci in mano– rra. .-\rmando Buratti: e Tntt.orla di Portonaeclo • L'isola di ,-eroe non mi accoglie più, ora, che nel– la memoria.. Son mutate le ragioni del viver e. rosi come sono muta.ti i desi– deri e pe-rsino i l se ns-o del· Re.n.~o Vupi,-n.a.n.i: e Studia• le parole s'è andato tra3/i– gurando_ Sono qui conservati. ~ munqu.e, fuori e dentro le mura. di San. Lo-ren.::o, gli elementi di un'origine che custodisco in me com.e una -prezio$0 reliquia. Qu.et ponte indica infatti il passaggio daUa provin– cia ove 3ono nato (a Cori, sui Lepini, da. padre ferro– ciere) alla città; dalia gio– rine.::za alla maturità de– gli anni. E' il punto d'in· nesto ideale tra il pa.s.3ato e il presente alle cui TO.· dici si Lega il filo d'un'espe– rien..::a umana alla quale, una i;,olta. vissuta, non si potrà mai rinunciare. E, pe-r quanto mi riguar– da, pur avviando a volte lo. ricerca poetica in nuoce dire....-ioni di natura IJ r più complessa e senza. al– cun richiamo topografico. ritengo che Po-rron.a.ccio dtn>O ancora dentro di me. perché più che una loca– htd di periferia. fatta di treni e di fabbriche, di ca.– polinee e di camposanto, Portonaccio è uno stato d'animo: è un ponte sugli anni. E continuerà dunque ad esi.stere non .soltanto nella cwcien.:a degli a.rtisti che hanno voluto lepare il pro– prio nome alle sorti di que– sta zona, creata e scoperta innan=i. tutto nella pena di una giO"t:ine:zio minata fino al midollo, ma. -resi.sterd nella coscienza d'ognuno perché un Portooacdo, nella sua accezione morale, lo pos.sediamo tutti net– l'animo. Due spighe d'orzo a. Ve.spignani, Buratti, Muccin.i DUe spighe d'orzo: estate Mesprimibile neg,ì occhi di scaJz.i fanciulli. A se.ra al vascone delle vacche si specchia il garzone (l'amata l"att>enòe al di là della mamma con òooi dj lrago!e). A\"'l".L"lnO ne.gl.i; occhi l'estate delle membra. 2 giugno 1945. Notturno a Trinitàdei Monti E' le:lta la città, come d'intesa toma la luna a illuminare i fianchi Xon pensiamo certo alla banale aspirazione di una h.n,gua unificata, ma allo spi– ri:o di un linguaggio, d'una unità espress;,·a che non sente più la necessità di essere ancorata a quals!asi gloriosa tradiz.ione nazionale e cerca perciò un incontro di più vasto raggio che con– tenga i lieviti. per noi euro– pei. di uno spirito europeo. Se guardiamo da noi. ma non è fenomeno soltanto no– stro, come lo xrittore ,ente ;1 bisogno di ti!arS'i addirit– tura alle tradizioni regiona– li. di a!!ondare le radici in mond~ circostritti e primor– diali. può anche sembrarci che tutto ciò sia un fenome– no di regresso. una limita– zione, ma se pensiamo che cena ntteuità di affidarsi addirittura al dialetto, di contaminare non piil la lin– gua col dialetto ma il dia– letto con la lingua. ciò non può apparirci altro che un atto di insoUe.renz.a "erso i canoni stabiliti e classici, una necessità di rompe_re gli schemi secolari che ogni cul– tura ha portato ormai ai massimi \"irtuosisml Questo ~ certamente rupetto e la conseguenza di una crisi e non d: una evoluzione; ma so:to tutto ciò ci sembra ab– bastanza visibile l'immagine d'una ricerca, d"una rivolta che. se ha un senso. se un senso avrà nelle sue solu– zioni, sarà qu~lo di una ri– cerca di più ,·aste. oltre che nuo,·e zone spirituali, di forme più hben e di più amp:e possibilità: tutto clò. per le culture europee. non può non !arei pensare ad una aspirazione che mira al– la rottura dei • canoni • lo– cali, che ne cerca altri p ù a contatto eon le culture a!!:n; e confinanti tra le quali fino ad ieri fu alta barriera. co o nulla si sa della guerra so della migliore tradizier PCETBO CL\L"TTl _:_:_:_:_:_:_:_-_-_-_:_:_:_:_-_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-:_-_-_-:_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_--, ai cani di passagg:o. ~enti salgono a Tr'..nità i p5ttord, un coro di nomi. s'accompagna ln ogn: modo. a pane con. sideraz:;ooi di questo aenere e.be possono anche apparire gratuite. che possono essere illusorie. se noi intuiamo un senso nei r·guardi di tanti esperimenti spesso unte.a· mente intuii vi. spesso del tutto inconsape\'ol:. dei mi• glior intellenual: e seri.tor delle generazieni p;ù g:o,·a– ni. quelle che cercano di r:– cos:ituire un ideale le:tera– tio che sostituisca quello orma: uscito maJconc;o dalla crisi mood;ale che ,-a dallo altro dopoguerra a questo. \ ci appaiono ,-alid:. a.oche do\'e ag scono In senso ne– gat1\'0. soltanto quando ci ranno intPndere un'aspira z:one di più ampio re~iro che. per no·. non può e~sere quello vuoto di se so di cer– ,o m:ernaz:onalismo .mobb·– s:.,co. ma può essere queJlo europeo L"unh·ersal·smo pr.>fes--.1;0 da un certo tipo -ii 1nte 1- let:uale tipico di ques:i g·or• ni. quanto p:ù è vasto e con– dito d: , scambi internaz·o– nal: • più ci appare una c:.!ra. una forma di pro\'in• ciaI.smo odierno; mentre i tenta:id. gli errori Ni a••· che le de,•;azio:lf che 1,a• ..c:cono dau·:nsofferenza d tu::: . ,·irtuos;smi a cui s.mo assurte le tradiz.1or.1 .,:u·o– nali (o~ è da\-·,·ero 1a i:r ma rottura .:-he. nt>l ::t>0SO pili profondo, co"1ù•ne ii~p· raz.jone aU-Eur.:>p 1. GCGLJELltO PETRO:SJ Non .sem pre è stato Jauo ouen:ial'I!! Con l'adeguato rih.et. ·o che i mistici cristiani sono rutti uom ini d'a.:ione e c~ il Con• umplare è 1l momento d,aJetacamenre po– sitir;o dell'agire. Una mi3t:tca come Caterina da Siena. chi se l'immaQina con le mani in mano ad a.s~trare che la Provt:ide ru:a le cada dal cielo! o un Francesco d'As. si.si, o un Filippo Nen. o un Giovanni Bo s- co. per non ricordare gli Apostoli e tra essi Paolo di Tarso che dal rapimento al ttt:o cielo è disceso al lioello .storico di tutti i giorni gUadagnandos1 il pane intrecciando stuoie e correndo per 1utto 11 mondo cono– iciuto Gd e-i:ongeli=arlo. portando eon Pie– tro il cn..stianesimo a Roma confermandone le cattolicità. Ed oggt. .s,olt.onto. nella mia abis;ole ignoranza. dopo ocer riperuro sen.::a leggere quello che npetono un po' tutti. ossia che i Padri rnlnno doto fondo al p,en– $1ero cristiano, ma eon la scusante che essi sono ...sepolti spuso ntlle pagine non rrop– po accessibili del :\figne ~. trovo. citata da Ma.rio Go:_-ini nel suo uHimo uolumf> ... Pa– :ien.:a dtlla ventà .. - Vallecchi, Firen.:P - questa ... sorprendente conclusione. di una stude/acente modernità: 'ITO\·are il Si– ~oore consiste nel cercarlo ire.Dza ripo.._,;;o. Infatti cercare e tro,·are con sono due cose di,•ene. ma il p::-emio della ricerca è la tice::-ca stessa.... Pensiero che non è di Kant. Gidt' o Unamuno. ma di un Padre della Chiesa dPl IV secolo: Gregorio d1 .\'issa Ebbene. questa belh.s.sima recente fatica di .\fario Goz-:ini. ha tutte le qualità di ,m'opero scritta pe-r l'a.::ione ma alimentata da una hmpida f> civace polla mistica.. Un libro al quale si debbono rivolgere quei la_id e qutgli tcclt'sia3tiCi che t,--ooliono ca~ ptre ognuno i motn;1 deQli altn. scopnre 1 segreti tauici dei diu campi che si fron,. regpumo. Perché. diciamo lo apertamente. i due ca mpi non soltan.io sono dUtinti-, ma spes.so opposti se n on co nircri. anche se i lai ci 3 iano cartoliCl o se i cattolici eccle– siastici. C"è di me::o 11 direrso modo di virere. famiglia-società da una parte. semi– nario-socerdo.:io da u,i'altra. c,ie su.sena ab1ru.dini ensren.:iah lo,uanis.rime; ci sono lp differt'n:e d1 pPrsonchrd; c'è una reci– proca d1ffiden:a che si raf/or:a da una parte nl pnncipi~ di libertà e dall'altro .su quello d1 autonta equ_it.'0cammte intesi: c1 sono gli 1n,iumtret.·olt mod1 di e3SerP e umi cahdi pPr raggiungere un unico fine. menlrf" ognuno crtde cm' sia buono .s0han– to iJ suo; ma. sopraltutro. manca SJ>f'SSO la ca.:-i;a:: per cui una • scomumca • che do– rrebbf> essere un ano d'amore. quakht' colta non è se non un arto di. on:hnaria ammi– mstra..,one. qu.ando non è odd1rittura un ano d1 più o mt'no palf>se osrilitG. .\fe se il messaggio cri.stiano è un. mes~ .saggio d'amore ncolto a 1un1 gli uom1n1 di buona col onrà. non dovrebbero i cn– sriani. laici o ecclt.ria.sr- ici. considerare que– sta bo:ia ,-olunta.; come pu11to di parten.:a pauuosto eh~ come p_unto d'arrivo. da eh.e Dio $1 è risercoto il gmd1_.:io fin.aie? E che_ difiere-n.:a c'è ~ra i nemici del cn.stia– nes-1mo che lo d1duarcno falhto e qu.e-i .se– dice-,it, cnstiani che non e.uendo alJ'a.ltt=.a della loro m1.s3ione lo /an110 appariTe fal– lito. ml'Tltre. come gli anticristiani. 3ono i cen falliti nei confronti dell'autentica ci– dl:O'.' Ecco perché. un .libro come a: Pa_~en.::a della eerit.a ~ che rn:erca un equ.1hb!"io d1 cira nell'unitd per l'aeeenio del Regn-0. do– crtbbe insegnare ad ognuno di noi quel tanto che ci ma:ica. affinché la civitas ter:igena non obbic a prevalere. Si e parlato di unitG. I pnmi crishcni erano riconosciutl dall'amore fraterno che li distingueca nel loro comportamemo sO– ciale. Owi la società. cosi detta cnsriana, i più cht mai un bellum omnium cont:=a « PAZIE~ZA DELL.\ YERITA.. » DI ~IARIO GOZZil\ì * Cristianesimo d'oggi * di IJJIBERTO llARLtRDI omnes. e non solo per .salire in t""tlm o per non aspeuare il proprio turno dacanti al confessionale, ma. problem~ con a.sJ)f'tti a.ssas p1ù i::isto.,,. anche. e. direi. soprartuno. ne.I campo delle idee. della cultura. Oce c'è un.'enonne confusione. ore: .... \fanca u,zc rodke comune. le esperie-n..:e deplì u,zi procedono isol_aramt'Tlff" . .ff'n.:a che nemmMo c, _ s1 ponga 11 problema d1 ntrocaTe una unitd._ Cosi gli scien:iati offrono. con 1m– pren10n011te crt'scendo, st!'Umenti di sem– pre mapgiori conquiste; ma è ecidente che non corre ne.s.sun nesso orpanico fra il loro lo.coro e quello degli altri attori della cul– tura. tanto è vero che non è mt'Tlo impre.s– s1onante l'O$Sert.zadi una possibilità di uner-– pretare in modo 3piritualm.entc un itario lo immenso sjor:o - e il non meno imm.en. .so ris-ultc:.o - sctentifico, da una par te . e la eond1::ione umana dall'altra.. sia nel suo si{lni/icato costanie sta h quello più stret– tamt-nte legato aJle esigen.::e e alle emer– gen.:e del tempo. Non c'è propor.:1one fra le s-peran.:e aperte da quello sfor:o, d.a quel multato e la qu.antHd d1 paura. di osses– sione. di sospetto inzrodotto nel mondo. L'immagine abusata dell'incauto apprendi– sta stregone che scatena /orze sen.::.:i po– terle domin.are mantiene una su.a esatta 1:alidità,,. (pa(ì. 4) Ebbt'Tle. la cwltura è responsabiit' non sohanro di una disorgani.:.::.:i.::1one 3pintuale della .societG. ma anche di quella politica, pe:rché non ha saputo creare la parola uni– rono.. un 1ìnguagg10 comune tra gh uonuni: ... Creare unir.d fra gli uomini: pretese certo amJ)O;Ssibili nell'ordiM politico (k! mn.sse). se prima non M .saremo capaci nell'ordine dello spinto (le persone) ... (pag. 9) L'umanità contemporanea ha opposto alla legge di Cristo la resi3ten.::a più 1nc1sibil– menre sottile e più /un..-ionalmenu 03tile: Cri.sto h.a predicato l'unlld neH'amore o, se si prefen.sce. 1 l'amo re neli'u nitd. il mon--: do moderno piu che porglt.si d1 fronre. gh si è invec e disg regato in tan te. i n infinite unità che am.an- 0 soltonto se ste.ue. L'oditr– no individualismo de i singoli o delle coJ– let.tici:à. nei blocch i economi.ci o deUe na– =ionì, delle cla.s.si o d elle ra. .::-.:e ha stin– lizzato Pintere:..::a 3pinrtiale d.eH'uomo eh.e è tale soltanto se è unice~ale. Una delle oPrità crùtian.e meno co-nosciute da tuut. se non per sentita dire, è quella della Comunione dei Santi; e siamo tuth santi. poiché Cn.sto è mono per tutti e tutti sia– mo quindi destinati alla 3anlifica...-ione m Cristo. Ma la Comlfflione dei Santi è raie soltar.:o se noi non ci scomunichic"llO da e.ssa. ossia se spirirualme-nte t."ivia'"l'LO 1ri modo che essa possa SUS:SUtere. Ebbene: .. Se r;opliono sfuggire al monidi~t.smo. 1 cristfo:rii non possono che andare a stabi– lire un contatto cOn gli altri là do,;e gli altri sono (ed ecco H realismo): sta a loro di compiere il massimo cammino e la mas– sim.a fatica.. e ciò i perfetta.m.e-n.te giv.s-to ed onnonico, dal momento che essi parte– cipano della ceritd in mcggior m.i.sura de– gli altri.- (J)O{l. 16). lfa,. natural~te, peT far questo, r..on ci i;u.ole 11 calcolo, ci t.·_uole lo .slancio_. E così può dirsi_ anche nauo,:do tu~ gh al_:-riproblemi della t.-ita; infatti. Mano Goz:-in1 ci a~ alla .solu– .:-ione di quei problemi sul piano inclinato dell'amore cristiano con gli esempi più ri– J)let dea tentatna rech=::ati da uomini che crnono la v1r.a del Cruto e che Ja t.-O· gihono far tnonfare nel mondo. perché 11 mondo cambi. Poiché. se il mio Reg:io non è di questo mondo. con l'am:en.uta unità dei cristiani nell'amore uso si at– fuerd cn.che in qu~3to mondo' e il g1udi--io di questo m OTado. infatti. è crntu:inamente commi.rura.to al Regno. alla sua possibilttd di dn;entare an:ch'esso il Regno. .\la il hbro d1 A lano Go:::1m non si può n~ na.ssum.ere né cita.re. poiché si n.schza d1 deformarlo e di trad irlo; bi.sOgna leg– gerlo. E_allora m1_limiterò a dire clu' ho tTOrato interessantusime le pagine non sol– tanto. d1_ pe11.S1ero, r_na soprattutto quelle che 1rtd1cano una . v1a da .seguire per la t1ra cnniana. E d1 grande uhluà mi sono 3em-brare proprio quelle pagine eh.e po– trebbero 3embrare un po' troppo in.cadenti 11 campo . ecclesiastico, se non ci. fosse ntllo SJ)lnto d1 esse quella cosciem.a ec– clesiale per cui non dimentichiamo che la Chiesa non_ è costituita di .soli eecle.tia.ttici. m1:2 eh~ pietre _della Ch. ie.sa sono tutti 1 cnstian1, nell'unu.Q strutturale di Pietro su cuj 3Ì reoge tutta la costru.:1one Pietre cive del tempio. Comunio,ze dt-i Santi pres-upJ>Onoono quella cosc1e-n.:a ec– cleS1ale. di cu1 par~ Go.:::1ni, che ,roca Ja suo p1u alta mamfena...-ione neil'Encic.hca '.\lystici corporh;:: ... Se nella Chiesa si. xorge qualcosa che denota la debolez---...a della no– stra condi-'lon.e. CIÒ non deve attribwrs1 alla cosmuzione g1urid1ca di lei. ma p1u1- 1osro alla deplorerolp tetiderua dei su.01 membri singoli al male. ienden=a che 11 Divino Fondatore permette che e.si.sta an– che nei _membn pili rugg uardevol i del suo corpo_ mi.stico perché sia mes.sa alla proca la 01rtù sia de-Ue pecorelle s ia dei pa– ston e l_'I iutti s1 accwn.ulino I meriti df>ila fede crutiana •. E riferendoli a.Ila coscienza eccleuale. uno dei problemi p1ù atru.ali da n.solcere è quello del laicismo. poichi esso mina. come for ma mentis. il fondamento ru. cui poggia 11 cnstia:n.uimo: l'unità.. Jnfaui. .. il laici– smo mod erno _non è u-na manifest.a=1.one tSOlat.a e isola-bile.. ma un .rist.ema di pen– s1_ero. UM prospetttva .spiritu.ale, una orpa– n,ca -ca.none del mondo: clu' domina e de– termina.. talora quasi sen..:a c~ ce ne accorgiamo. tutta la nostre i::ita utenoTe. dalla poliuca aJla tecnica.. Anche là dove i c~Ii.ci sono giunti al potere. le cau– go~e ideali entro le quali lo Sui:to è d1- .spost.0, non son joru categorie la.ieiste, hegthane. immanenti, volta a volt.a OOau.ate alla situ.(L."7Ìone~r ~:zo di compromessi e sol1L"1on1 provi::isone!... (P0Q. 109). n d.oçere del cnstiano. non è quello della polemica per la polennca. ma d1 d1mo– .st~ore come hanno 3tmpre poco cap,Eo il cn.stianestmo coloro che lo hanno combat– tuto o lo combattono; il dc,i,ere del cn- stiano· .sard a.lloro. lasciando a Dio le con– t.'t!rsioni, di preparani cuJ1urohn.ente a illu– m.in.are quelli che magari si coprono gli occhi o gli orecchi con le mant per non roler t:edere o SE"nure. n pensiero cri– stiano è più grande e più compren.sivo delle sue deri-ca...-ioni errate, poiche. al gior– no d'oggi, anche l'errore che si schiera contro ti cri.stianesimo n<>n si potrebbe spie– gare 3en.:;a lo .,tesso cristianesimo. VuLOni parziali, ra.zion.41i3tni sinceri ma limitati co– me tutti i razionalismi, ragionamenti ri– .::-iosi. ecco che cosa sta a.ila base di t.anto pensiero moderno. Rifarsi ai grandi pen– sarori cristiani, sign1_fica accorgersi che 1 Padri al>e't)Gnoprevedwo tutto, c0mbattuto, .sin dal primordi della cita eri.stial'lC, per 1 giorni futuri. Sn&diru-e quindi la teologia. la meno co– nosciuta delle scien.:e, ma sclerieali.:..::ando– la: .. ScleFUali=::::are la teologia. dunque: ec– co uno dei compiti piU pTecis1 e cit-ah, daU'ass-olcim.ento del quale dipende il fu– tuTo della cultura_ cauolica.. Non o~ nel senso, ci par che sta chiaro, d1 una lsnuta– ::::ione o, peggio, neg-0--..one. del mogi.stero ecclesiastico; ma pt~hé la teologia. nelle siu più t=a.ste imphca...-ioni ngu.ardo alla Scrittu.ra, alla Tradi=ione. alla Ltturpia. di– venti il nutrimento es.sen_-i.aledeoh .scritton e deoli arti.sti cattolici. So,io essi. in fon– do. più ancora che il clero, a dover fare i conti ogn1 giorno c<>n coloro che sr.anno ~t/e~ c:;::,:- :rm:::n~~~re~u~~~ camente umane. di e.sigenu storicamente inoppugnabili. di riehte.ste pienamente le– gittime ... (pag. l4l). E allora il laico che non entrerà, più in chiesa soltanto la do– m.enic~ poiché nella Chiesa ci è entrato. magan sen=a accorgersene, dal giorno del ba.ttesimo, non dovrà .soltanto: • condurre v~ta moraJmente inecupibile, dare esem– J)IO di caritd. di f reque nza allo .Ue.ua e 01 Sacramenti._~ ( p.ag. 1-46), ma euere pronto teologicamnue a quell'aposrolar.o ehe fa parte della sua missione di soldato di Cristo. Co.rl d0t:rd dire il fatto suo anche nei eo,afronti dei suoi caporali o dei suoi capitam che .sbagliano manovra. proprio pe-rché un soldato. aJ quale non importi la .salve:=a del proprio esercito n<>n interessa nemmeno la propria .saloe=a. In/atti, se si ca 3oltanto la domenica in Chiese. .,e non . ri studia la teologia. se n~n si tl&e la vita della Chiesa. non 3Ì ha d1riuo a protest.are se la predica domPn1- cale rene su 1utto meno che sul Vangelo: ..Certi no.rtn parroct pensano probabilmen– te che il senso spirituale della Scritturo. la esperien..:a di Dio attraverso la sua stessa Parola. fatta realrà oioente nella litu.rgia difficilmente po.s.sano interessare la foll<J dei fedeli. che pur oiene alla Messa: cosicché non esitano un ~anlf: a s altar _ dal Vanoelo a problemi o,oan1=:ot1c1 . . soci.ah, economici morah. politici. (pog. 15 1) . · Ma non finirei l'IIÌ di esemplificare e citare. se non mi fos.ti proposto di lasciare al letf:Or~ la scope:ia _d4:lle pagine più pa.l– ptttlnt:a da que.n.o v1tal1.U1mo hbro, cosi ricco di carità, di verità, di umiltà quali dtte po.ssedere un cri.stiano che senta i.a rito cri.Sti_an~ d'~ come ve-ritd tra le spere– qua.:ion1 lainste ~el pe-n.siero moderno. E .,arà una consola_,~ per tenti lettori $!0-– pti.re <:h.e ri può essere cristiani anch.e fuori d1 chiesa per esserlo sempre entro la Chie.sa., sen=.a quei f.atsi pudori che sono origin.a.H dall'ign&ren.::-a. ma .sOprattu.tto da una tiepideua che dOtlttòbe ripuqn.are: ad ogni vero cri.stiano. Poiché gli uomini d~– gm da ta.l nome . .sono aut calidi aut !rigidi; e se .sono saJd1 nori tomerann.o indiet:TO ad e.ner e tiepidi, ma se saranno freddi potran.no faCJlmente dicentare caldi. IDI.BERTO l\lARVABDI con le mani alla bocca uno di :oro: e Guttuso è ca....-rettiere- •· Alla barcaccia non se11to più le voci, banno voltato pe:r v:ia Sistina, la fontana ha rotto il d:.scol'so a metà_ 25 ottobre 1947. « Ferrovia numerocinque» E' luC:.da la strada che va da Portonaccio àJa campagna Un rapxio clte passa sotto le ruote dei carretti {è que.sto il ponte che cOnduce •..) mi d:ce l'ora esatta Sezion&'e un merci {eferrovfa numero cinque a) è un gioco di penne!!o. Poi un locomotore si muove trascinando u treno òel pjtlore. Resta il b:nario dietro un capannone di snxstamento, resta il togUo vuoto, un poco di sgomento. 16 novembre 1947. DA « I SONETTI DELCARATTERE» a Serg:o Solml In. più giovan-i anni di mattina avevo atlegr~ Di aera lagrime; ora che ho più età., Comincio dubbioso il mio giorno, Ma sacra e serena è per me la sua fine. F. Holò&lin (tr<Uluz. di G. ViQOlo) La mfa, ~ tua, la nostra anima in lista s·atto:rcono in consunti accorgimenti che d'altra età :rrisolta e cabalistica d'una realtà conservano frammeoti, oggi, com 'è di nostra vita mceod:o daocbé nel fumo divampò il fumista dell'anno quarantotto che a insipienti errori - non turbato nella Y:..sta del poi, del com.e - coordinò gPintenti ::n modi che anche la memoria attr..stano più ch'ogni umano male e iDcootnenh e :n1onni t suoi pe: osie.ri alla malvista e part:cu}arita • ord!nò in frequenti espeitenze in occaso alla conqu:sta [J Quanto di terra all'uomo è da~ arare io arerò. La raz:onale lira dovrà 1-a linea retta acc:ompagnare fin dove l'occb:o spande la sua m:I"él prez::osa e in consueta Alla salita non fe., ne.rò il mio passo, al ct.s! ivel.lo usato delle cose; e se m'invita la tacile <!:scesa avrò il suggello alla voce. Non grido P,:.ù da quando ho scoperto òel moodo la mlstura ~ male e bene che all'incerto usando si vanno estremo limite: pastura di chi insaziabilmente pi!o!:ando la propr.a ombra giunge a sepoltura 1955 • 1958 ELIO F. ACCROCCA . CD~ '":O~ume Ritorno a POrtonaecio edito :n quest:I. g:.orn.1 oeflo e Specchio> di Arnoldo Mondadori).

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