la Fiera Letteraria - XIII - n. 52 - 28 dicembre 1958

Domenica 28 dicembre 1958 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 Un poeta mane ato SCAFFALE l'ECCH.10 E Nl.JOJTQ Il E P E 'I' I T A )f,- * di ALDO CAMERINO Ripeteva tra sè, giovinet– to, il verso det LeoJXtrdt per la lima: e Haul a rl/ar, ma il tempo manca•. Era. scrio, 1tudio.YO , Ulborio.so. Ma oli piaceva svagarsi; staccarsi dal mondo e per– derai in certe $UC idee un po' troppo vaghe, a dtre li vero, e incerte: un anziano che gli fosse stato vicino avrebbe presagito una cer– ta. nebulosttà: it poeta vero, conosce il valore più vero e fermo della concretezza. Lettore di poesia tra t più apprezzati, non si puO dire s'attardasse m rilettu– re. Sapeva, come tutti, qualche brano: fermatosi per ca.10 o predilezione nel– la rete del ceruetio. Ma i poeti, e ne conosceva. mol– tissimi, arrivato ai venti anni, H frequentava come gruppo o confraternita, co– me amici: ma non uno più dell'altro poteva dir suo. In realtd, era uomo /acile a dl.,trarre e non troppo attento. L'intelhgenza gli piaceva esercitare con la. pigrizia. che gli pareva .,c– ono d'un temperamento di hrico. E proprto per que.,to, panati i vent'anni, provò una «azietà delle pagine .stampa.te , e una noia, nello aprire un libro, clic lo in– dus.sero ad ozii beali e fan– tasticherie. Soleva ripetere a se .s1es– .so: un giorno, finirò col sentir .sorgeYe m mc parole che 1aranno soltanto mie. L'a,-te è pa.::ienza. E io ho letto quanto ba.sterebbe a una 11,nga vita. Sollecilo della propYia pace, non era né scveYo llé esigente: a.spettava. Succede che la frequenta– zione di letterari desti In tot giovane fantasie che forse rimarrebbero inespresse. E succede clic i colloqui, ro scambio di idee e tutto Il ,c.,to diano una tinta più vivace della vera alla pre– sunta immaginazione. li no.stro ragano (sui venti· cinque) s'era meuo, come aveva s1tpposto senza pre· sunzionc e qua!i .senza van– to, a pcrn:are poesie. Fllt– tava. l'aria del tempo come un ammalc sen.slbile. Eppure un angolino della coscienza. rimproverat•a. ii nostro piccolissimo poeta. Sentiva, iL nostro uomo, che, per uno ragione o per l'alrra, e forse i11 conae– ouenzo di uno sua nativa ,1cghilto.sitd, fare o non fa· Ye, per lui, era ·prea.sochè la .Hc.ssa cosa. Quando sco• persero la scrirtura automa. tica. e il valore dei segni a occhi. chlusi e ap<>rti, fiL ima breve rivelazione. Poi &enti che la cosa ali risul– tava troppo facile. In real– tà in certe cose, abbastanza Logico e attaccato a I vero degli uomini comuni, crede• va ancor ,neno del debito. Non era un mentitore. No,i gH sarebbe giovalo, di /ron• te a se stesso. buttar giù. parole im.provvi.se e con un significato opinabUe: forse, malgrado la poca volontà e la. debolezza deL auo caral• tere, in fon.do si sarebbe vergognato di se stesso. Vide poi tutte le eapc· rienzc del proprio tempo con occhio non benevolo 11é amarotico sdegno. Gli po– ,-eva. che avrebbe potuto ~altre in fama. quanto al• rri: che pure non inutdia· oa; che, an..."'1, gli parevano l\b.rlno Parenti * Le « Opere edite e postume di Ugo Fo- scolo », una miniera preziosa per il biblio– filo ... Tutta,ria, vi è citato il frammento di un discorso, che non è di Ugo Fosco– lo ma di ;\lanzoni ... * Nemo mortalium omnibus horis sapit * di JIAIU:\O PAllEt\TI Malgrado la lunga stra– da percorsa, negli ultimi eento anni, dalia filologia, dallt? indagini attente e amorose di valenti studio– si, chi si trovi davanti quegli undici volumi del· le. rosea • Biblioteca Nc1· zionale, di Le Monnier, apparsi Cm in 1850 e 11 1862, con le Opere edtre e postume di Uoo Foacolo. non può nascondersi un impulso ammirativo verso Francesco Silvio Orlandinl ed Enrico Mayer, che provvidero o raccoglierne e a ordinarne Il moterlale. Una miniera p1ez1os.i nella quale si procede talvolta col ritmo gioioso della scoperta, talaltra con la disinvoltura un po' pe– sanle di chi cammina sul– lo via già battuta, ma del· la quale si raggiunge il Condo con assoluta tran· qulllltà: un lungo nas1ro di oltre cinquemila pagine (5424, ~r essere esatL) che si può percorrere fino all'ultima, senza ellorrni, sol che !i abbia un breve momento di distrazione alla cinquemiloquattrocen– toquattordicesima. A quel punto, I cevallln, puro sangue, gli avvertiti, gli specialisti di un allro grande nostro autore, drlz- 1..eno le orecchie. s'Impun– tano, fanno uno scarto. che minaccia di scaricare il guidatore nel rosso. Adesso, prima di uscir di metafora, e senza punta di malizia, vorremmo n· z.ardare l'Ipotesi che anche qualche eltro posso pas· sarei sopro come se niente Cosse. Accade, dunque, alla p. 394 dell'undicesimo e ultimo volume, di incon– tmrsl in uno dei quattro frammenti coi quali si conclude l'opera, che s'in · titola Il Muratori e il Vico e che i curatori. in nota, ass.lcurnno reperibile fra le • reliquie foscoliane delln Labronica 11 <? ine– dito. li !rammento. precedu– to da una riga d1 puntoll– n1. incomincia: • Pigli adunque quolchc oculo ed insistente Ingegno l'lm· presa di trovare la storia petria di que· secoli: ne esamini con nuove e più vaste e più lontane intcn- zioni le memorie; esplori nelle cronache, nelle leggi. nelle lettere. nelle carte del privati, che ci rime:1- gono i segni di vita della popolazione Italiana •· La maggior p:ute èel lettori procederà quindi, tranquillamente fin:> &,!'l fine (e non c'è <1ftatto da meravigliarsi e da scand.:l– llzzarsi, per chi non faccia professione di lctte:·c ..:! d. critica); ad altri, ln\.c ..e potrù sfuggire un·os.;rrvR· zlone divertita: • Per'.>ot.:C'J, come assomiglia a ,hnzo· nil • e, Crn questi, ci sari' chJ arriverà ella so:u1.mne del 1rnz:le attraverso 1.1ioA:– che indagine, e cnl urici .'.l, subito. balzando -,u~h, sc• dia: " Ma QJes 1 o è il DISC'orao1opra a!runi pun· ti della .storia lo11gob11r'1ica in Italia del Man.tom 1 •· Ed è proprio cosl. L.'\ coso non ha più sapore dt scoperta, benchè scarsissi– mamente nota; ma a noi interessavn di rlcordar:a, per riconoscere un altro merllo, nei riguardi del Monzonl, o! marchese Oel- 1,1 Volle d1 Casonova, che fu Il primo ed accorger– sene e ad avvertirne l"au· tare, con questa lettera di pochissimo posteriore alla uscita del volume· • Signor Ale.ssandro, Nel decimoprimo volume del· le Opere di Ugo Foscolo, stampato oro e Firenze da Le Monnier. è un fram– menlo inedito a pag. 394. che ha questo titolo'. H Muratori e il Vico. Quelle pagine stupende (ora le posso lodare scnw arren– dere l'altrui modestia) so– no proprio le stesse che gli Italiani hanno letto la prima volta nel Discorso che segue all'Adelchi. Al– tro che Giannone! Ma. sig. Alessandro, Ella non pen– sava che le reliquie /oaco· liane dello Biblioteca La· bronica, o prima, o dopo sarebbero venute In luce. e che la cosa sarebbe chia– rita? E' vero che nella ri– stampa del Discorso Ella ha mutato quo e là le pa– role: ma la sostanza è ri· masta, e risalendo ell<?prl· me edizioni, le parole tor· nano a una a una. l\Ia le– viamo le burle. Io non so come il Maycr, ch'è uomo dc-gnlsslmo, avendo im· preso con undici volumi a raccontarci Il Foscolo, che nesauno aveva inteso mai, abbia mostrato di non In– tenderlo egli stesso; attri· bucndo al Foscolo una ma– niera di critica alta e tran– quilla. che egli non ebbe mai. e che In materia di storia, I si.10Itempi non da– vano: anzi. secondo l'opi– nione di molti, si deve dir nata in Itolia con queste pagine appunto. Forse il Mayer, tutto occupato di dolori e di malattie do· mestiche, come seppi in Toscana, ha dato Il nome soltanto ella pubblicazione di qucst' ultimo volume Chi abbia Informato i due editori del grosso er· rore in cui crono Incorsi, non è dato di sapere, per chè il Casanova. nella stes sa lettera. dichiarava di non volersi far bello della scoperta, scrivendo dlret• temente: non certo il Man· zonl. Ma l'allarme giunse quondo la maggior parte degli Ctiemplari era stato \'enduta. A quelli che ancora gia· cevano ln magazzino. il Maycr e l'Ollandln! fecero incollare un cartellino con la seguente Reuificazione • Sono avvertiti i lctton che il frammento il quole si trova da pag. 394 o p. 398 del presente volume. non appartiene ad Ugo Fosco• lo, ma forma patte del 01· scorso di Aleuandro Man· .rnni sopra alcuni punti della Storia Longobardica rn Jta!1a. Un complesso di circostanze Inutili a ridirsi mdusse già In errore I sot· toscrittl nell'attribuire ad Ugo un frammento. che ora si restituisce al suo vero autore •· La rettificazione tradisce lissirno In du~ uomini d1 un imbarazzo comprcnslbl– altlssimo valore e di scru– polo assoluto. di Cronte ed un errore assoluto, di fron· te ad un errore che loro stessi non dovettero moi riuscire a spiegarsi. E il« complesso di circo· stanze inut.ill a ridirsi• avrebbe potuto essai più sinceramente ed espressi• ve.mente sostituirsi con un'allargata di braccia. come per dire: • Scusate, signori, è andota così 11. MARINO PARENTI La "terza p gina,, dioggi, ovvero: lagran calunni * ,u E1\ 7 Il.lCO l"A L Q 1,- I E' buon segno che. nel ri- le venh·a negata o contestata, su di un pieno di conoscenu E siccome ogni giornale lo centl volumi compo~ti d'elz.e– prendere l'antico usanza del· mentre in realtà, lungi dallo storica e politica. non più di persegue e lo ~\'olge nellalvlrl e non avendovi rm'.:on– l'Almanacco leHerario. rima- avere rinunziato e dall'esser semplice d!Vertlmento e pas· maniera più confacente al ,uo trato alcuna minaccia di. fal- :!~aln~~:~~:.a ~can~n\~~in:i\; ~~c::i/a~~oi~li;ir~~1~a.aC~~; f::::;t~- ~e~i~~!a~~tfo~~~~ r::~~ct~:r: di~f~r~~~o~tr~ ~:g~ ~r:::~~o~~~ltob~\o~od:i~;~zr~~ nulla lasciasse sperare di \'e- anebbe. altrimenti. potuto ché. di conseguenza. i lettori. dlllerenli lnterpre1az1oni, pa· ne e ra:Jegramenlo. Ma su– derla risorgere. si sia pensato risorgere e tornare all'attac- che si trovano a po1er di· troclnate a riguardo di uno bito come se aves~lmo com– di dedicare qualche paragra- co cosi pronta. cosi decisa? sporre di informazioni e in- stesso avvenimento o di uno messo una sciocchezza. siamo Co alle a,·venture e alle di- Le prove di questa Insperata terpretazioni meglio adegua- stesso probleme, che !Caturl· 5tati tatti ~egno alla canz.ona: savventure. ai fasti e al ne- ma spontanea « ripre5a II sono te alle pi-oprle esigenze di co· sce quella garan1.i.a di d\sl'us- tura dell'emerito collega di !nsti della « terza pagina" onnoverabili cosl negli « elze- noscenza e di giudizio. Può sione in cui risiede la con· un Insigne giornale part~no– negli ultimi tre lustri, Bene viri n come nelle ..corrispon· darsi che in tal guisa avre· dizione prima per il mante· peo. ,;,cocciatosi di aver dc.,·u– o male. è dunque stato notato denzc 11, cosi nei rendiconti mo qualche bel libro descrit· nimento della lib<'rtà to. p1ù per vizio che per cu– che qualcosa di differente. di critici come nel trafiletti po- tivo di meno; in compenso Ma resti inteso che quanto rlosltà. leggere un nostro en- nuovo si è verificato nella co· !emici. cosi nelle fotografie ne avremo qualcuno alla slamo venuti e~poncndo son,· nes1mo Elogio dell'E/.::etnro. siddetta "terza pagina li di come nelle vignette con le Emanuclll di più. Chi vorrà mariamcnte è la sbrigali va rl· Perché non ce n'è più blso– quelli tra i nostri giornali quali. a differenza di prima. lamentarsene? sultantc di accertamenll vari gno o perché non cc n'è- più dov'essa conser\'a, nonostante si mirn. il più delle ,·olle. non E mutamenti del genere e saltuari: e vuol più che al· ragione? Per merito (dcl- i mutamenti, determinati ca• già a divertire. bcm:l ad sono riscontrabili. nei dlfTe. tro servire nd indie-are che r«elzeviro u) o per dcmc· ratteri di scelta e d'impagina- istruire. rcnti modi appropriati, an- cosa c'è di nuo,·o nella "ter- rito? Per sua ,;fiducia o pc-r zione. che In distinguono nel Negli articoli di ,·iagG"io, ad che nei settori e fattori del· za pagina II d! oggi: ma e-on- sua delusione? complesso dc-I giornale. pur esempio, il gusto del pittore- la pagina: dall',, elzeviro\) al sideroto nel suo insieme e nel All'egregio collega comin– senza che se ne distacchi sco e dell'esotico non è più « taglio u, d.llio « spalla 1\ al suo spirito. E cl scusiamo se. eia a sembrar giusto l'opc– quosi come una parte a se predominante. D\ma terra. feuilleton tutti più ottusi\, dopo tutto quello che abbia- rato del « giovani. eh~ salta– stante. Ed è in particolare ad d'una gente si mira a lnten· più nece!-sari. più vivi. Pur mo già scritto Intorno all'nr· no a piè pari l'elzeviro. il essa, - considerata in un dcre la condizione. analizzan- senzo escludere che si po- gomento (e che m parte è famoso elzeviro. Il celebrato suo ideale complesso. tutla\'ia dola e dc!-.crivendola. Ma più trcbbc e dovrebbe concedere. consegnato addirittura ad elzeviro. e passano diretta– costituito di accertamenti ri- d.i studio~i che da turisti. Più ad esempio. un maggiore spa· un'Inchiesta e ai suol nume· mente al fatto d, cronaca. cavati da più foglie - che con le tabelle !-.latistiche. si zio oi !atti e al problemi cui- rosi codicilli: cfr. NOVf'Cento Quello di Ieri. per e,;empio: noi faremo riferimento nello direbbe. che con la macchina turali. E che l'indipendenza teucrnrlo. V, 52J-5H. saremo - Strangolata per rapma In esporre qualche considerazio- fotografica. E tale mutoto in- non sorà mai abbastanz.a di· incorsi in ripetizioni c;empre· moglie di un noto lngegnc· ne al riguardo. tento. mentre non toglie in- fesa"· mai tediose Eppure; repe,tra r~ --. Ma ;mdlnmo: ,·olete Quale è dunque la no\'ità dipendenza agli scritti dei I Inrormorc e formare: tale. juvant. ,· mettere: 11. Oh. no: nulla da r~ùd~7i~:t~;::a ep~~~n:\~1en- ~~~~~!!~zz;o~r~~:~1~ d:t~,~~~ ~:l~~evi~;ì l'l~~~~~rt~~mgei~[~ Te~:;;d~el u~~m;i~:~~e 1~;:~ :t:i~~~~rc~r~e Jtrt;a~~~~~rio Sta d1 ratto che. dal u 25 nalish. rendendoli cosi utili compresa la « terza paglna 1), tirato un bilancio dei più re· ENRICO FALQl I luglio 1) in poi. essa è \'enuta mFii~~:~:~f 1 ~I ~;~1 GIUSEPPE LONGO scRITTORE EuoM nalist1 stessi. :-e ne stavano asserragliati, studiandosi in mille modi e con mille accor– gimenti di non lasciarsi pren– dere e coinvolgere nel giro urtlciale delle cose. cui !-enti- * di GIIJSEPPE lfA l!EGi\A1\'I :~no di non poter n~erire. e P~r L~go: l'articolo d1 g1or- ra. Lon$:O, anche quando non llano. Non me nt" ,·anto e non Incrocia~ e ormai p:hltcd:ile un;i~rfln 1 ~:n~i ~~~:~~: 1 ~~:1 ~~~ ~~!e.illl :;1m8:~~0. 11 n~a;~~~- ~~Ì !1;eJ1 s~~ 1 6 ;!~ 0 ~.tiè.. ~~so 6ne~: ~~;e 8 ~~~f 0 po1~~~ ~~: ~ere~~fa~v;ta~e r::;i'°fa~~v'!':~ ~rimegg1avano quelle sulla un izioco. L<- parole n,:,punto pr<>,o qunt;l SC"mprc.testimone magnolo o norv("Gcse Me la più spicco. come ac {Os!!Cro hbertà di giudizio di una ri- bruciano: scottano. Anch<' 6C dei suol pe,rsona,ggl. Per ciò. porto con m<" qu<-Sta mia tr\. 1tato il calco d~ll<' sue mant cerca della \'erità e di un ri· purtftcJtt", acqui<'lat". illlmpì. ~hno <'pi.sodi rlahiamntl d.'.11· r.tc- zza di non poter N!Sere n~ vive. wl colore domenicano ~r:~~t1~~la r:~:tà cui inwce tt:~i/a~~:nnr:rr('or:~ro (' or1:t~~ ~ 1 U:, r;~~l~ar~pf~jJ 11 d~~= ~~~~~~ahcnch~è('!lf!~~~:"~rr1:~ ~~~:~ 0 det ~;::= to~Y°:!~ . 0 \" \"~ iecnta 0 ~~ nC'I !'lingue, nclln carne, nC'llC'tra~<'-dtnchi" tutti abblnmo vis- re fra Stato e Stato, fra uomo mc aveva \fOluto quando A\"C'- fesn. Sempre P 1 U e quasi um·mC' C!lpt"riC'nze. nel dolori euto, noi sC'ntiamo chi' In mC'• e uomo. Noi 61Cllinnl slamo va d!spoeto Il suo func-rale mnvvcrt1tamente. - '-enzn !ICOntot!,n<'lla Ct'll<'re deil<' 11- mor:a non è mal Indifferente, Isole, q~to !!l. E perchè do- ordinando che soltanto I fiori cioè che dall'alto ,·eni!-H.•ro al lu,:tonl e llt'I fC'nn<'ntl delle e ohe la lnt<' rprct.az \one del vrel maledire d'<'ssere cosi del ft.glt rlcoprisst"ro la barn igu:.1rdo più impartiti ordmi t-p_ernnu-. <' in fin<' anc-h<' ne- .. V('ro ... pur nella fod't'ltà do- nettamente definito e dolimi- ...Pen$,8\ cOn crudele rred– e consigli. di\'enutt ormai gli umori d<"lb tt"rra sopra cui oumcntéria. ha la sua t.-plnta tato? Che f01'6e è più d\\fertcn- dez-z.ache 6'era s-pcuato nnal• :na:;nmi!ssJblli _ed as~urd_i. - f! è~~~\zra:t<' G~~~:pecr~~:; ~nla p~ls~Sfi~~odu1~\ ~~~ I~ ~f ~~r\lP~~~~~a. 1 l1 ~7~ '~ftt;'n~an~ie~:oa l~~!fi: tr~ 3 terza paj'.lllA 11 SI è sbloc- umann. di lui o comune. non m una nitida visione d<'llR dcelt \.lo.mini. Ond'è ohe OC• ra. Oh. oon crediate, amiC"a. cata e ~ mutata la sua." .is· è J)("r nlc,nt<' una trost- latta. trama del sentimenti <' delle corre lovare I ponti e mettere che non amassi m!a mad~! !-enz~ 11 m « presenza n, nspet- o una proir,m_matlca prC'~adi ld<'-C ohe lo portano. pitì che Il fos~ fra noi e gli nlt.rl ; ma L'ho amata. anzi. con devo– to m fatti e ai problemi del po!l\ZIOn<' E' invCCf' qualcosa a un glud17.to. a unn 60lm:lone In fondo al ro~o non c'è Il zlonc. come un uomo C05Cie-nte tempo prcsC'nte _ ha comln- che <il è !IOHerto dt'ntro, nel etica di ~ e d<'-€11avv<."111-limo del Castello Estense nè che sa comprende-re l'lmmen,o ciato O rimettC'rsi in II ovi· rondo di no!, e sJ)('MO anche m<'ntl. Il faniio della Laguna. c'è la valoN! dl quell'buo61.1tulbile me_~to, fino a ntro\'nrc: 1 1 nf :r~_tt1 s;~f;i ~,~:!itrt~~i~~. 'Ni vo1:'-::.f 1 ft~1 ~d~IT~e~~~~\~',,~~ m~!W~a oc d~rll~n~~-UitEd~~~ ~~io i~re~.lòa~~in~:1 ~tor 1 a~ pn!-:-O. pur sempre nl'1 modi df'rn-n chC' ta 11.~ttNaturn non al ,l'OstM •occ111.un .. 'l"ltr::itto.. volta l<-Vato li Ponte è denti.ro ora che non è più legata adeguali alla sua Indo!(' ed può lsolnrsl sulla clmA d<'llr al suol dolori di povera eof- olla sua funzione. e-on il re• .. torri d'o\"orio ... ma d<"V'~. , 'l■■■■■I ferente. Ml viene a vl6ltart"" to del giornale. r<' un costantC' <' brn chtaro • tlut~ le notti. quando sto p<>r .-\rgomC'nti 1-ociall._politici'. r(~c~_i11~1ou,:a :ito~\1:1~ u~~~a: ~~~n~~~~n~r~ti~cifaurd1 :r~~~ economica. storie-I. !.C1cnt1flc1<-he hn Il cornggio. \' dirrl lo dcr BOnno. E ~lo sua &I eon- e. fln religiosi. che prima ve- fil"'!"f'U:1. di non nafl<'OndC'rt> 11 rondono tutte le Immagini df'I n1nmo scartati o e\'italt o proprio rl<'.QN'to miei cari. ed In essa tutte si ~llornli. han cominciato lm·e· :\ QU<'!topunto. J)('tm(!'ttrte. rlaaeumono, e ormai quasi pen- ce ad <'sserl'" ntrront;lll C'0n ml di s<lffermarmi un lst:1nt(' so con dolcezzA che di qu~ta una fermezzn di p_ensiero (' ~ira ~~ntd~renrnt~lz~:~ 0 ~ J)d~ d~~~ P8J:n:i~~ vl!a't~~~ni c~n una ncttezz:1 d1 J_ingung· ""J)endf'r<' porol(' di a,:-uta po- doveri ~e ml restano. potrò g10 estremament<' g10\'evoll le-mica ~I credi" <' t1I ,"UOle lare una serena prcporazfone olla loro cono!icenz.t e di(· chC' Ria ('rror(' do part<' di un al nostro nuovo sicuro incon- fusionc anche pres!-0 un pub- c;il~o non di~soclar<' la p:i.- tro. O~I mattina, al mio rt- ~!~~~ ~c!,~~l~:~ :t o~rnc:~~17;i ~-~~o. ~~l~~ca~J~11: ~~r~tt~t ~e~l~: ~.~à0:a.11o l~elin~l:~ vantaggio di un simile am· à•;~!~ 0 1 ~~~; 1 ., ~:~~~~ ~~ft.1 s ~~: ~è\~~:~foiu~. ~o:~~~ plfamento di temi. non sol· rola ... ma ond\C' <' soprattutto dovt'flsc e6Sere vero che un t~nto In rapporto alla mog· nC'lla maggior<' o minOl"f' J)("r- giorno cl ritroveremo?" M1 g1ore in[ormazlone che ne jtUa,.lonc di qu<'li'atto comu- sorride e non irlaponde. deriva ai singoli lettori. ma m~ativo {I rappr<'sentatlvo, eh(, ~ Que&te. a:lovane e cara an~h~ In rapporto al miglior ~:~1 ;J~a:~~mu~l a:~~- ;; 1 cct7: amica, sono le mie midolle. chiarimento che non può O Al di là <' al di fuori di ql.N'Stà Midolle di f\glio. Sap;C:9te con- mcn~ d• derivare ai ~emi ,. f'tieità d<'ll'arte .. oi?:i:isi vor- :~nac~l ;~r:l ~e~~ al:rt';!'!i s~e~s1 da un pubblico dibat- e che l'artista. pur 1mpe- ckm'tro Il mio san,u~ 11 bC'nc llt~randi mutamenti sono in Wri8an~~al1/à 11 d1~~~r~aet%/:: e il male? ... gli I i d"IT Credo cosl di avere. più chi'! ~~~~~.nella società contempo· cot~t~ c~'r;dlrfen~~r=nt~~~: Indicato. mea,o in luce e m • e che se ne esamlnl:io <"FSC're att\,.,,a anoh<' di fronte a risalto quanto e -p!"rohè Lor.i.o e se ne discutano le ragiona e ~nl altr, 1 .realtà Qg~I la cri- icritto~ aion a'bdlchL per a.mo - gli sviluppi, in vista delle tic. parla, e f'lrlando c'lnsl- re d'una lo,1tteratura comunqu~ eventuali conseguenze. rientra st<', di ..cronaca ~rttlva ... e sofl6Ucata. a quella legge c/l.e e~atlamcnte nel compito pre- di con,.~e~za di ,. neo-.n.>all- :~ ~~:i': • tii~!~ s;~f::t:: c,ipuo di un_a pub~liclstica al- ~o ;;eh~;~~ ua~fe ~a~~fe 1 :ilt.~':; Giuseppe Loniro asicendc 6lno a divenire carat~ l,allezz~ dei t_emp1. E che al· crltko lngle!!c, l'Hodin, 11 qua- . . . tere e Ideale sost.anu d'una I attuazione _d1tale compito la ((' ln un suo non antico libro. eseenziale di Giu~eppe Longo; di noi che dobbiamo trovare plu larga umanità. E !'~omo m balia di un gran ven– to poco savi.o e poco du• ,-et·ole. Gli piacquero c gU spiacqucro gli ermeti<"i e ph essenziali, i difficoltosi e i -limpidi, i bitumino.si e i coaiddetti sple11denti. Ma non tmilò 11ess1rno: certo di dover aspettare ancora. e ancora e di dover trovare, ,1el suo animo, un accento più suo di quelli che a voi• te gli. salh.:ano alle labbra e non. metteva sulla carta.. ~~:r::ipra:~~a ;offi ~~~c;uo~ ~~\':,e ;~f 11 ~c:t;r a:tb,~,~~; :u~~a::nt:1~,r~~ 0 ~n~h:a,~ !~~I. ~!~1m~~~I ~ 8 ~~10:1. ~~~ ~~~e ndeur~:~tc ~~ce 0 ro 1 n:~: a:ticoli. è ~~c~'essa riprova ~;!e ~:n 1 /~~a7;o co~\mJ;t\i~ ~i!~~lc~~•l ~~mC:r~ie~~1:~~: ~!fezÒ~~~ruddtl~~I ~r1::r c:l~ fh:uof~o~ ::e~: ~ ;:tt\t~ L.------------------------------_, d1 una sens1b1htà che a torto neo-reall~o. con tutte le 6 ue da Bologna a .Mll~no. Basta. dentro di sè un seme di quel .il suo O(sono fatto c~l .. di- o-------------------- ~~~~~ 21 ~".!~,~·;1~ri!!~j1s!1cFdi r:~:~a~~~~!:~t~r~~~~ol~~ i~c 1 ::: ~~Uab~~:t::~; br~ax;~~~ c~~e l~~~tle n~~ Sentiva di avere un cuo• re attivo e pronto a com– muoversi. Ma. al .mo li"mpo la cornniozione non usava e pareva retorica ea era evitata. Intanto, il giovane invecchiava. E sulla soglia dei quaranta possedeva, ol• tre al pa.trim01•~0 famiglia– re, una belliuima riserva di fogli. bianchi. Fu in quel torno che co• minciò a risentirsi di una inattivita in fondo lodevole. Se uno nori crede di poter d_tre q1uilche cos.a, o se ncn I riesce a. dar forma alle idee che gli pareva. di avere den· I tro, non è meglio tacere? Nel fatto. n comportava appunto così. Ma t'amarez– za di oramai ton.ti anni di speranze ora. irraggiungibili era grande. Esperienza ne aveva. Divenne critico acer– bo: ma al tavolino del caffè n.ità delle fa.tK:he aHmi.. Sentit•a s1tperale e .scor1fit• te le veflèild e le stesse pro– ve d1 ranti che aveva letli e conosciuti. Non si fidara. pit1, assoltttamente, delle rnode. E per nulla al mo11do avrebbe voluto. a.desso. mentirsi. Fini con lo spre– giare ogni movimen!o; col critica.re e demoltre i rt– sultaU più. po.sitivi. Acerbo, incaWvito, spoetlz::ato. E leggeva certi minori. di se– coli meno fecondi con la certezza che quella prosa. rimata, tutta buon senso e pedestre ragionare in verso fosse, in fon.do , dopo la poe· sia suprema, il meglio. Acoode così che un uomo non Qirò tradi.sca la pro– pria. voca2io11e, ché costui non 11e aveva; ma si di· stacchi troppo duramente da tempi che /1tro11 suoi e da amori antichi e armni- e net salotti. Le sue effi· eien.tisstme penne gli servi• vano, al solito, unicamente ~ per firmare oh as.segni. : ' Giunto a uno stadio più I tnste degli altri, si per1ua- S" -~--tondamente della va.• ,-azioni: e rimane a mani vuote. Non bisognerebbe ap– passionarsi per lustri a una arte se nort si ha in sé quel 1anto di reatttvo e fecondo che ittduCe all'errore mede– simo, ma sanguigno, o deh– bato e frammentato con La gra.:ia di certi piccoli dure– voli maestri. Era un figlio di buoni borghe.si. E non sarebbe ,noi potuto dive,i– tare altro che quello che il suo sangue poteva_ farlo. Non et si. rende sempre conto, e mai circostanziata• mente, di queste cose. Così una vita può d1vent.are, ol– tre che futile e acida, in sul finire, dolente. Così vegetO per altro tem– po il poeta mancato; e lo conobbi e n'ebbi pi.eta: anche se da fui, l'avesai frequentato da giovane, non avrei sperato niente. Gli mancava il 1erre110 sotto i. piedi, Non leggeva i gior– nali polirict. Seguiva un suo anda:::o 1morto. Finì come altri. vecchio: e senia più fiducia né ricordo di fe– licità. Così avviene. Può darsi, in qualche ca.so , che la letteratura uccida come un Lento veleno. E tutto pi"r essersi abbandonati, per r.on aver seguito, uomini comu· ni, La corrente. Avverte Ri– varol, saggio: • C'est un ter– rible avantage de n'avoir rien fa.it , mais H n.c /aut pas en abu.ser •. ALDO CAlllERINO ' ' "PROCES A JESUS,, sulringdel \'elodromo d'lmrerno darnnti a dodicimila spettatori .4l « Velodromo d'Inverno )I irasformaco in gigan· tesco teatro gremito di ben 12.000 spettalort è atato rappresentato nel pomeriggio di martedì scorso il « Processo a Gesù,) di Diego Fabbri nella versione francese di Thierry Maulnier. Si tratta del più gran– dioso esperimento europeo di teatro di massa ed il risultalo. come ha notaro tutta la stampa parigina che ha dedicato all'eccezionale avvenimento articoli e fo– tografie di prima pagina. è staio particolarmente con vincente. Il regista (Marcelle da Tassencourt) e gli attori erano gli stessi del « Teatro Hebertot )1 che fe· steggiava in questa occasione la 300. rappresenrazione del « Processo a Ge.stì 11; il palcoscenico era niente altro che il ring. posto al centro del velodrOmo, che la sera prima aveva ospitato l'inc"ontro ·di boxe Schok-Ballorin la sonorizzazione dello spettacolo era affidata a un nuovo procedimento di diffusione do– vuto al belga Oscar Léjenne direttore del (1" Theatre du: Pare 11 di Bruxelles, che aveva già sperimentato il suo ritrovato .sonoro in una rappresentazione det– l'Egmont di Goethe nella Grande Piace di Bruxelles. li Card. Feltin. il Console Generale d'Italia e le mas.sime personalftà della cultura francese hanno pre– sen.::iato alla rappreaen.tazione. Il Cardinale FeWn ha rivolto all'autore parole di speciale compiacimento auspicando il sorgere di un « nuovo teatro dello spi– rito n. La. folla ha salutato la fine della rappresen– ta.zlon.e con uno vera. ovazione. maggiore O minore talento. nè sopre C'Ut II nostro Autore eb• e <;'h<? In nol ~i disperde e che I lampi balenanti delle wc ha generato una vision<' vera- be la vent.ur.a di nascere; la noi senta timore sappiamo rl.bolllonl. In flne con la sua mente r!nnovata della realtà. ,::ua i.ndam.1a a un tempo po. moetrare sul palmo della no- poesia ohe è -redenzione e ri- L&\-orondo con volontarie !or- -vera.• dolente <? sognante:. an. stra mano... t>Catlo prima d'essere rappre- mule di compoeizione e di che 1 antico wo popolo. e I a~i- E ancora: scntazlone o allegoria o eva- contenuto è rimasto accademl- mo di esso. barbaro e ctyile. .. Io sono nato sul mare. w slone. Ed è. quanto ho detto. co nella sostama. Quindi è semplice e .malinconico, pnm_l- un mare ricco di mili. In una '\.lii punto di partenza neces- cl,~ 1~:e!ri:s d~y~~lis~~cè ~;; ~:gilt~. d:-' 1 :~~~v1~ 1 :: 11 :~~~ ~ 1 ~tf~o~~a~t~t:ent~:: ~ci~ GTt!:~p;enc~n~ !'ttt~~~n~~ reaJU poetica, una realtà di- cantante e ,musicale. Oppllre. I~ Fata Morga~a. !=On popoli non tutta.. spesa per l_a .. pagi- ~~!:~~ ~~~ '~i~~6nge~:1 ~~ ~i~t~{:\~:c,~ne~P~8rr~~ ~1°fr~n~~!f.a {a c5~~i1~~-d~!:~~ ~~n d':~e =~n~ ~e v!f ~I~~~ animo... tata e scontata in rrruta e vt- era alle mie 6pallc. non di circa vent'anni fa), ma varia, P 1 1 ·e rlle soµportazione, basta che tronte a me; ma lo ero nella molteplice e complessa lnfath t~ro eri1qjf6 e. b~c.r-l ie~~ ed io ricordi che Longo. durante Slcllla con tutte le mie radici· da una plN"te noi p~tremmÒ <'6 8 e. a pro C'1ll.a . bat- l'occupaz,one tedesoo del Nord. la Sicilia era d-entro di me'. mettere U ,giomal16ta, U diret– to~~ fra m~o J m~~ di j far vesti panr:il di venditore am- i,.1a io 1r1onvidi di essa se non tore di quotid:oni e di riviste, cri \f.,. pre e~ ere, ~n un- bulante d1 lamette per barba cose belle e pu.re !.l 6'UO cielo lo scrittore politico il nggi ~f .ra'::°~~rehè e ~~reb~ n~~ d~1di M~ 0 ~:~jit~.el1Qu~:t~~~ {a s~~~ m;iu~~~:i~ ~~1sr!~:.rei r:· c~ 1 rtepa.~~l~lé~~~oc~~.::i~it~ Pi8rtre ~~e ~na 1 dif_est°di me ricordare vuole avere un du- suol ml&erabill semplici e ce- La llbertd bu.ua alla porta)· ii~~~reill r~;fen~Cl~/rr~~ ~~~~. 6~~~j::a~r C~n ècil=~ :~j ~~ :110:~ :::i~ a~~; : ~a~:Ya~fea~:• ri~sa;u~~ d~n•~~tista è :::,· 10 c~o de~pere c~"i_tic?. tency presente la ..s\. l~e. di briganti o di -vili. re le d.ue raccolte di rattonti: di in cui l'uomo è se st~~; cU1amt.à,.. ~1 Longo. senza la e gh uomini. buoni O cattivi. I gl.orni di prima. Premio Ba– cioè uno del modi in cui l'uo~ quale s~ non caplremmo ml "?~~ non diversi da gutta 1953. Nuvole e cavalli; mo si pc.osa... Proprio I e~oi ll~ri. pe%'$lf!Onella lo.ro Q'U(!lhdi cut 1~8\'0 nel libri~- e. il roman-zo: Cronache di Tor– questo. f.ra l'intimità del m~ scritturo. e d_l plu che è an. Ed ecco, ulhm~ grtdo. uJh- non.a.). Ma, questa. altra non do dcllo scrittore e I dati che nec~no credere alla mo contrasto e rivolta alla Il• è che una !acile s1J;temaz1one concreti di easo. ~ i1 60 ra- drammaticità e alla t_rlste~. mitazione isolana di !ronte al- di comodo, polchè, ad esempio. mondo dell'arte non es~ste con .ou~ egli gua rd a tn ~ 4: la clttadinenza nel mondo, la noi abbl~mo un altro lLbro, non può esister~ una secca ~ fuori d1 sè, nel. tempo di 1er1 straziante e appaSEilonata pa- l'ultimo (Foglietti e pi.anete). definitiva lacerazione. anchP se e nel tempo d1 oggi. Anche gina 60pra_ la madre morta: nel quale le qualità e le virtù l'arte è condizionata dal .;uo Flo:a ebbe a, "?tare. a pro. ..Poi mia madre è morta. del &iornali&ta. cioè dell'uomo pote-e oggettivante 1;pe . 1 pos1to del primi racconti di Io non sono arrivato In tempo che trova I)WlgOli e spunh menle nella cN."O~ione c1Jei Longo. pre51:1'a~co qua~to lo per rivederla con gli occhi clorno per glorno nella vita • personaggi ,. ho. d~tto. lnfatt1, asseri che aperti. La trovai composta nel- del wo tempo, sono a servi- Q~ta ?a~ntesi non è ozio- ;,e th~ :oi::!f~O:e! l~~;h1enr~~k\T~~!tta~~;:ur! 00 !t°":1~:r~ i! 0 'v1~: 1 c1~~05~~tà u ~= sa._ N~n. si può. credo, parlare zlone d1 stirpe o di terra na- domenicano dhe s'era cucito che abbiamo Wl alt'ro libro dei hbri d1 Longo senza te- tiva ohe aiuta a Intendere non con le sue manl Ed lo mc la ancora. a mio parere di molta nere presente Longo. uon;10: la soltanto II tono morale di que- trovai davanti. In mez:w at lmportanzs. tuttora Inedito sua nascita. la soo Vita, 11euo ste pagine. ma anche la lo- sln-tbiozzi delle 8,glle. che sem- autobiografico dove scm r~ carattere. Sopra tutte le sue ro 6Crittura ... Evidentemente. bra11.'8Santa Ohlara In Assisi. plù sl accenttla quella .. stliria ~!ne. speclalment~ ~uelle Flora alludeva e quel ftero e AV'C\ 1 a il viso cereo. li eran di uomo .... alla quale ho ac– d _erte. sta costante ti nflesso doloroso _e pungente ra-cconto, rosso.re era 8V'anlto. solo le cennato. .6loria di uomo,. d1 due momenti del tempo: il ohe ha titolo .. Lettera ad una labbra erano violacee, ma pa- condizionata dal colori e d~l– tempo lontano. quasi fiabesco. amica•· Leggiamone. per oriz- revano .florlte. Avevano 11 00- lo spirito di una terra prec 16a della 6U3 infanzia e della sua i.ontarcl. i tre pi.mtt più -alti: !ore di certi ,garofani amtca e di un mondo del quaie I prima gioventù. e il tempo .,,"Siete sicilieno fino alle mia. ohe naecono solta~to nel- sorte cl ha eon~enUto di· a i...------------------__,,I duro e alroce dell\ùtima guer- midolla", E sta bene. Sono sic1- le. nostra ten-a. Dill.c mani dare. Da coteste paa:ine in~::

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