la Fiera Letteraria - XIII - n. 20 - 18 maggio 1958

Domenica 18 maggio 1958 CROI'Ll.CIIE t~ FIER~ tETTERARIA P l.l. C F.l Il E GALLERIA DEI POETI ITALIANI * Le DI~ L e • • occasIODI del pittore Due indicazioni determin ne cdl quadro eiltarlo)) diM. V Prchi A RO!\lA, tre anni fa, in una galleria d1 Yia Yeneto. ospitarono Il diavolo. Era un diavolo addome– sticato, ,·estito degli stessi panni dì sempre, con Je corna m regola. come si con\"iene. Era un diavolo dipinto. A dargli \"Olto, costume e ambiente erano stati chiamati pittori noti e meno noti di Roma e di altre città capitali. Un soggetto, un tema, come un altro: e in più, forse. l'inslnu:izio ne di fa 1· realismo con l'idea più materializzala nell "cserclz.io dell'arte popolare. Tutti I pittori invitati, ricordiam o. si dinrtrono a giocare col dia,·olo, Ierm~ndosi alla lettera del pre– giudizio Hgurath·o e dell'immagine convenuta, trat• tando il tema con la serietà ambigua di chi si sente straniero in casa d'altri e cerca di da~i un contegno. Fu la sagra delle corna. Perduto ormai ogni riJe. rlmento a persone o a fatti realmente accaduti, le corna rimasero stente e tenerelle a ornare la fronte del fatuo Beh.ebù dei nostri giorni. Nonostante de• Ct:!nnle decenni di esperienze surrealiste. metafisiche e picassiane, davanti al diavolo vero i pittori chiamati 1n causa si divertirono a buggerarlo. Sarebbe stato di cattivo gusto trarre irreparabi.li conclusioni da questo scherzo giocato al diavolo. t e con\·enimmo: bisognava lasciar clivertire i pittori, trattenerli a tempo da ogni pensiero che non fosse una battuta di spirito. un modo di dire o di non dire la propria insofferenza per un fuoco che rischiava di accenderli troppo. L'inferno è scomodo, strettamente personale, un tantino retorico, o,·e non sia addirittura quello. inac· cessibile. del lavoro pagato di persona, spesso a rischio e di 1-ILF01\SO GATTO della vita. Per confortarsi e scagionarsi di questo pen• siero del peggio che può toccare ai nostri simili, papà e mammà ripara\'ano nel proverbio « il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge». In que1 ,, poi,), aimcno, ironi1..z.avano senza saperlo la prudenza so• spensiva con cui essi credevano di allontanare da sè la. sorte che toccava agli altri e persino l'incontro con la propria coscienza. Noi. Invece. rendiamo .subito piuttosto amabile il purgatorio dei nostri giorni, nella temperie della CO· mune incredulità. Faust 'è morto sotto il disdoro delle ultime a,·venture politiche più o meno spese nel suo nome. Ritrovare per via il diavolo, vederlo. perseguirlo, durare con lui nella lotta che ci dia ininterrotto sen• timento del tc.mpo e della vita, significa iniziare un collOQuio morale perduto, una dia1ettlca d'urto. Se i pittori tre anni fa avessero creduto al diavolo. avrebbero esposto, a dirlo tutto qual è, l'opera più tentata dal suo stesso divenire. dal suo farsi e rifarsi. Ma i nostri pittori d'oggi hanno un·opera incompiuta? Hanno un'opera compiuta? S E:1.<fPRE tre anni fa. ventisette pittori si tro-,·arono e ritrovarono nella hall di un grande albergo ml• lanese per ritrarre dal vero Gina Lollobrigida, paziente e eccezionale modella. t1 !atto meritò di passare dritto dritto nella storia del nostro costume. Si fu persino attenti a rintracciare le opposte vie estetiche, morali e politiche per cui J numerosi artisti, ilopo tanto terfiversare sui princip!i. erano finiti col trovarsi tutti allo stesso punto. A scorrere i nomi dei celebratori accorsi a1 ri• chiamo. rimanemmo allora meravi&liati nel riconoscere pittori astrattisti, nucleari e comunque non ftguratl\'Ì vicini di gomito e d1 Ca\•alletto a pittori veristi e accademici, a mustratorl, a disegnatori umoristici e via dicendo. Certo la bellezza è insieme CoflPOe idea, metro e impressione. abito e mente, ed è tanto !orte di re da accogliere per proprio emblema ogni Hbera offerta di mtelligenza e di meditazione che le si rivolga. Ma i pittori con\'Cnutl ~avanti al trono familiare di Gina Lollobrigida. quasi ubbidendo a una parola d'ordme, decisero di abbandonare nella bussola dell'albergo le carte d'identità personale per assumere solo la parte di ritrattisti e per provare e riprovare. con gll occhi fissi al modello. d·essere buoni a farcela, a azzeccare almeno un barlume di verisimiglianza. l realisti :md.i– rono fieri dell'esperimento. A dispetto di tutta la libertà dell'arte e delb cultura di cui tanto si parla e ~i ragiona, !u provato allora che esiste una !orma di ingaegio volontario sollecitato soltanto dalla vanità dei celebratori eh" lavorarono a farsi invitare all'amena disputa figura• th·a, pur d·entrare nel giro di successo d'una cronaca mondana. pur di far parlare di sè. Mettete al post.Cl della ramBiare « bersagliera >1 un altro « personaggio 11. organizzate spontaneamente un conYegno di artisti eh~ da se stessi si invitino a cimentarsi: troverete sempre disposti alla resa anche i più millantali innovatori, 1 puri spiriti dell'ordine nuovo. DeJ resto quasi sempre i risultati della pittura non cambiano. ALFONSO GATTO * Operano in questo poeta due :one sensibili, intimamente legate tra loro perchè appartenenti alla stessa originaria e naturale fonte ispirativa: la vita rleltuomo nel suo alternarsi di quoti– diano e di eterno. di corrcrete:::a delle cose e sensibilità interiore * di ELIO FILIPPO ACCROt,CA. Prendiamo l'initio di due vive al di fuori e a:I'interno mondo erterno e Q'..:.e:Ianon poesie che più mi sembrano di noi. o\.·vero: il duplice meno evidente, anche i.e in– chiariricat:-ici di una duplice aspetto della stes5a realtà terna. di una natura in!ro- " indicazior1e u. nella quale siamo continua- spettiva, dei i.entiment1. 11•Corso Trieste 11: Questa mente immersi; due poesie E' quest'ultima. però, che 1trada è il noatro aperto che servono a introdurci opera sulla prima, che ag1- tea1ro/ con quinte di bar, di nella lettura di un autore sce - alla maniera del f{ :ar– pini, d'aiole,/ la. bo1teQa di. nuovo. Nuovo anche !.e non !o• - sulla corteccia del labacchi e il barbiere/ e il del tutto giovanissimo. • quadro11. cioè sulla cornice banco accanto alla pompa • • • • che riveste ruomo e che lo benzina/ miracolato di /tori, A trent'anni, Massimo Vec. rende corpo concreLO ma ecc. chi si è avvicinato alla poe- munito di una problemet1ca -e: La notte e bene inoltra- sia. o meglio: ha scoperto in e di un dissidio che !anno ta>: La notte è bene inoltra- se la parola poetica: chè in groviglio nell'anima. ta,/ teia come una pelle 11tlle letture e in studi Jetterari Se nello sfondo de:.:a poe– ca,e/ a patmore la ridda egli s'è venuto preparando da sia di Massimo Vecchi pren· furibonda/ d'una. calma op· molto tempo. ma Cino a qual– parente, ccc. che mese fa non aveva mai Due poesie che poi sono la pubblicato versi (e pochi ne chiave per intendere i se- era andato scrivendo) e la gni di una duplice reolld che loro prima apparizione nella 1'fatilde Serao • personaggio familiare ~-------------------, Fiera Letteraria. con presen– tazione di Giacinto Spagno– letti, non mancò di suscitare Diario all'aria aperta interesse. * di R. 111. DE .4.\TGELIS * Si scopriva in Vecchi una nota di dehcata serenità su cui incombe il quotidiano mistero del vivere. Ora che ne leggiamo una buona scelta (Il quadro e il Matilde Serao deve at sa- protaQoniati del rrisre epi- scoria. una notre insonne per dialerto mn con quale ica.sri- ni.sta di romanzo, sarebbe di 6lJGLIEl.,1L•IO JJETRO.\"I tarlo, Rebellato editore), crifizio di nonno Borely, tru- sodio. 1 accorrere a consolare la cità! Il Poeta non Qliel'avreb- piaciuta a Bal.::ac, ne .siamo possiamo dire che la sua cidat~ dai. rn~chi a Costanti- µ coridL:ioni economiche ,radila!). be mai perdonata, quella fra- quasi certi. Ai tempi della nostra prima giovinezza, asststemmo poesia si manifesta occasio· 11opoh ptu dt u11 .secolo fa, familiari di donna Matilde Invece di morire donna se, anche per essere sempre E del re110, una conferma e fummo qualche volta partecipi di una polemica nata da una duplice reaz.io- decapi1~10 e lasci_ato in due non furono mai floride, ran- Matilde ritornò a 1./apoli, a eQli srnto dalla parre di a t~le ipot~si, la e~be, pit't che oggi pochi t•icordano: forma e contenuto erano le ne che su di essa si a vverte: rroncom sulla via, con trn 10 che per aiutare la barca curare le piantine dei fiori Edoardo. Et pour cause! lardi, proprio la /iQha Eleo- antinomie per le quali alcuni scrittori si battevano, la reazione del concreto--vi- irmone m bocca, come un della /anugila prec1p11osa- che adornavano la veranda Ga.W erano, e dello alesao nora, dai battiti. di un t( ta- ed anche -allora i cosiddetti «contenutisti• erano ~i.r~~!e~t'!u::laJX>~~=b~~ùc1:~= 1'1a111imoVecchi r::,:° c(~~l, g'tl si~l~lil~~l;u;:,~~= I c"o",,','."ab"b",'al,•,,'o"".'c',.·,,,,Natoop.o/ltu, ~ •• ud· ,- "c"h"', .• rn,.".1e1110 .sulla dvie- pa~~~·oio quanti telenrammi, Yi°'i1,~~lt~~;~a11~~ )).Ba~::co,ca~~ coloro che, per conformismo o per balordo entusiasmo, mare paura. dell'anima. " , " si agitavano per una letteratura civile (allora si diceva Du . d r~no se,!i~re il~ que st e coae costTetla a fare per qualche Miopissima, la siQnora, al i!i quel~'epoc~! Amori, due!~ scrittore frances~ _con una così per definire una letteratura conforme .ai desideri ni d:t::~~\~:·n~tedirnu~ca:~~: de consi?tenza la ,·ita d~l d_rSlerm,mo e dt morie!) .M~• a,rno l'impieQala alle Poa_tee primo mrnuu.:io di primave- h, tra.diment, e fughe, ogm sola parola, ~efim ti talento ufficiali) contro la pur tanto sofferta ricerca, cosid- lismo quanto mai apparente, suo quartiere. _(edelle am1c1- nlde Serao dcv_e af ~acrrji:10 Telegrafi. Di quel tirocmio, ra, era costretta a pieQarn in avv~mmento festos'! o dram- della roman.:iera napoleiana, detta «formale•, d'un linguaggio libero dal manieri- anzi di una sorta di • dia· zie come degh affetti s1 z:iu· del !1.011no, se. i 11101. ascc11- rimase atla scrittrice, sino al- due, nel re11fativo di scorQe- mat!co,. era ~(_l quei prorc~go- morta, allora, da poco tempo: smo che aveva entusiasmato le genera7Àoni prece-- Iogismo >1 tra le due parti o tra la ?lemo_na de_ll'infanzia) denti scampati a Patrasso <!a la marre, H vezzo di 1ambu- re poggiando gli occhi sut ni stt dt eccezt~ne, 0:nmrn..ta- «Popola.rese~>). denti e che, in se Btesso, non soltanto formalmente, zone sensibili che in questo e s.ent.1m~nt1 nuo\.1 a!f~orano mamma, u11a delle_~elte /iQhe rellore con le dita sul tavolo , terriccio, le primeQenune oro con un «d~i-paccto». Forae. poclu sonno d1e, significava un .sentimento d'insofferenza verso la l'li- poeta operano. e che però, a _mvest1:e la sua _eta no~ Borel1,1, aveva '71a '':'osato di trasmettere rncomprensi.bi - le punte agu::2e e tenere del- Donna Matilde ne Jaceva. 1110,aa. di Paolo ~ Carlo, <:he chiesta e t'imposi:tione ufficiale. Chi concedendo un alla fine. appaiono intima· pnva dei c<?ntras-_i1 prop~ Francesco Serao), convin.sera li messOQQi con i segni deU'a. l- le piantine embrionali. scarso uao, al contrarto, for- nacquero gemelli, i_ion Tltl- poco anche alle situazioni psicologiche che si creano mente legate tra loro perchè della g1oventu. dei_ drammi France,~o, console del hta'?? /obero Morse, anche per sfo- .. _ s~ pe~h~ ~e aveva rrasmea- scendo. ad accostar11, per la in particolari momenti, guardasse anche da questo appartenenti alla stessa ori- che accompagnano 11 progre- in 1e17m10 ad avveriture p111 Qare i compleui e i malu- In quella scomoda 'P0 31 ~ 10 Sl a m1gha1a.. La ,pa.v enlava.- enorrmtd del ve11tre 1 ad al- aspetto fa cosiddetta produzione ermetica di quel dire del tempo e del no,tro o me110 mirabo/anu, e inro- mori dell'animo sempre esa- ne spesse volte la. came.rtera. no o al minimo le gua ,tava.no cun tavolo, la siQnora si fece gin~ria e naturale fonte ispi• . . . ·. .· ~ · l ·nare al QUsto dell'epoca, di gitaro, se non i11 aperta lolla la sorpren~.eva; e_ ~11 '1'?rno l'appetito. CIie si cons ervò in taQliare una tavola grezza. tempo, avt·ebbe senz'altro un elemento di più per in· rat1va: la vita dell'uomo nel tn parllcolare, e. tutta\ ia .1 ntornare in Italia e precisa- co,, il marito il proto i col- le ant1u11z10 I~ vmta dt un lei QaQliardisaimo, come la da reQgere co11-1wa mano .sul quadrarla in una particolarità morale che, tutto som- suo alternarsi di quotidiano s~on~o nucleo d1~logtco_che • ' o c 10 mato, non diminuirebbe nulla dei tormentati tentativi e eterno, di concretezza p1u .si sofferma l atte02.1one :~:tt~ 1~i:,r,~ol~ll!ov;a:i;r~a~ ~abbbo;,~!~tde~ :::,~:fe,c~nN~l! m:,=~:;c:~~:i/t>, intimò. don- ro~~:•r/: ;!s~ti~ 1 er~ Qioia di ~i~~t~~~ fiaft~ 0 ~!~~~a~i,i~obna~; ~:e::~ 0 t:~v~o·e,llse::~l ~~ 10R~!~~~m~7o: ;~te~~:: ~f~~~-cose e sensibilità inte- t::er~= !!::~:UI~ ~f t N~n spirava ev!de~irem!n!e poli piuttosto j 11/edeli, 0 al- ~a Matilde, sempre pte~ata Do~na M_ould~, per sa.:iarc Matil~e scrisse di Qetlo, su rimangono oscure anche a chi volesse trovare una ne O tenta la na dt una aria buo11a per I g1aurn rn meno volubili. tn due, e volla.ndo la sch teria queUappetuo, 11- alzava per- quell'rncerto 1oateQ11o il suo coerenza nella storia letteraria dal primo periodo Tale cdiagolismo>. sì_ av: quakbe soluz.ione _ al Levan!e, e s?pra/tutto in Il Qiorno delle nozze C0II ail'.importuno che ave.va ,e- sin~ di notte. lnQ.rassO spro- capolavoro, quel Paese di del secolo ai nostri giorni. verte neUe due parti dt cw dramma interiore che inve- ~~rchta, ma 111 • ogni caso Edoardo ScarfoQlio, nozze che Quuo. l~ ~011110. E che rnr onto pos,~~t?m.ente, e 1l Qrasso te cuccagna che la inseri di. 'La discussione di allora si svolgeva su un piano s1 co~pone qu~st:i r~ccolta ste l'uomo, solo. difronte al 1m~resso ~i. ~faul_de a Na- avvennero, non si 10 perchè, ammtn 11 pan?ramo. lo ho fa1,c10 1t .cuore eh~ ,_,on resse prepotenza. uell<_z storia della GUGLJEL:MO PETROSI '; persino ne~ titolo d1_es_sa: problema sia della nta che po!!• compite~ t foti, avvenne 0 Roma, di sabato, donna da fare ... ), OQQtullle. al~etd dt 71 amu, rl 25 lu- 1erter~tu~a iral!ana. E non tl quadro e tl tarlo,. s1gm!i- della morte, timoroso di a!lrn.seg~a .dt g~o11e mareQ: Matild e fece fermar la car- « Lo .1to ammirando. Aspet- Qho 19~7. solo tfalrnna. , (Continua a paf. 4) c~ndo entr3:mbe.1e f1gu.raz10- questa sua stessa forza in· g~ate, cU r.1cordt tr~tculen11, ro.:=a sol.lo l'insegno di un l~rò ... ,, di.sie una.voce armo- La StQnora, quale prola170- R. i\l. DE ANGELJS ._ __________________ __, n1 la realta evidente di U'l terna che 10 agita e :o a\- dt massacri ed esodi. bolteghino del louo per con- ntosa per tutta. risposta~ non. --------------------------------------------------- \·olge perchè non è facilmen- MeraviQiia, che con mie rrollare 11eU'apposira tab('!la, senza trn tono ducret? d~ "!1a- lf: l te trattenibile una siffatta baQaQlio di familiari pertpe- i numeri della settimana nl- li:ìa per quello che Il vinta- n e assi·co ,·nnaniora to energia che aggroviglia pen- .:ie, do11na Matilde 11011 ci loro allora esposti. Sorpreso fore era costrelro ad avere sieri e sentimenti, speranze abbia. lasciato alcun libro che ma senza perdere la natural~ sott'occhio e del,asioni. in eterno dis· 1'ievochi la /uQa movimenta- maliziosa. boria Edoardo im- Don, 1 a .Matilde, come un sidio tra loro. Dissidio che ta, e il. r(rorno in. patrio; si_a pedi alla moQlie dt scendere tiQre, .1L rialzò di. mi bal:o, * tuttavia dà fervore alla no- -pure Ttvu,uto attraverso Il con la frase che divento con ma non trovo parole: Qli era stra lunga giorna~ e rende ~i;{'r~~sr~el ~~t:e :;;~~,;~~~~: ~r''~:;r~::,~~mpo, una ,pecie gfj;~;tec~:~ ,?:~:~:i'~~11~0:;~o~ di GfA.COJfO A.JXTONJì\J ~~c~~~\l:ss:o~:t;~~i:ca, la quale s i rivel~. nel C ?pit.an (< E che, Mati, vuoi azzec- illeQQi~driro dal monocolo. La ftiura di Voltaire im- dei,o s e di «Candide•, conviene im;i.stcre anche se 1718 creò la parte di Giocasta il libro ha il pregio di pre- Tali mi sembrano i •ap- F~acassa . e piu W rd1 nel car due terni, in u,i QWrno sebòeii non. alto, un i:ero palliditasi ed allontanatasi col e Zadig • e qualche altro suo per statisti come per scrit- nella 6ua tragedia e Edipo•• sentare un Voltaire giovane, porti tra le due part_i r!~lla Gio.rno diretto dalla. ifeua solo? )1 vole11do 1iQ11ificare il cherubino. Donna Mattldc tempo ha riacquistato recen- racconto è queste la ragione tori sono quelli in cui a volte come gli e.Itri 6 uoi lavori tea- innamorato, ardente quali Presente raccolta. fiQlta, c~n la quale vu~e tra valent' uomo, superbia.so co- ri.Ye,a tcoppio ritardar.o, ma tl!mente un nuovo interesse prima. de!Finteresse per Voi- la fama p1ù vasta li ha rag- trali caduta in oblio per 1I pochi lo immagmano, un Voi- 1n quanto a risu1ta.u ~e– un articolo 11 • Ulla '? 1ocara me pochi, e va111ro10 come ern vinta, per il beH uomo, Senza che vt sia stata una ta1re m un tempo come LI giunti. Il momento culnu- suo enfatico e freddo classi- ta1re m fondo più vero più tici!i queStì mi p·ai~no _as;a~ alla cabala, dt cui divenne un pavone _ l11Qegnoa par- avvocato di buona nomma, occasione precisa o che ciò nostro. Naturale è altresl ,che nante della vita va ricercato cismo. In quello stesso anno nspondente elio spinto delle ~ro .c~_mete raggiunti n;i ttn vero patito, sino alla. ri- te - che avendo donna Ma- che 1 1 chiamava. Gmseppe sia avvenuto per delibetato portati come giamo da elcuni negli anni di gioventù od in però Il venticinquenne Fran- opere che scrisse molto dopo \:.er s1 1 _acune poes_i~ e e $pettabile elà di 84 01111 i. rilde /ouo remo secco, spo- Natale, ~ divenrò, .dopo .la proposito studi biografici e lustri a ricercare e mettere quelli deUa maturità di cui çots-Marie Arouet divenne che non il vecchio sempre rllen_go di pc_ter sott o,~nt>.lre L'ultima /iQlia di donna sa11do lui Edoardo, trn .secon- morte di Edoardo, il marito critici su Voltaire sono ap- in evidenza tutto ciò che il- le opere del periodo ulteriore Monsieur de Voltaire e co- irrfverente ed acrimonioso (set e possibi~e che 51 ~~= Matilde. ma 11011 dt Edoardo do terno proprio in quel della SiQnora. La quale, /or- parsi quasi contemporanea- lumina 1a figura dello scrit- sono poi un'irradiazione ma- minciò un lungo periodo di ma non più attraente né ge- meta una. yo la tanto qua• Scarfoglio, Eleo11ora - dte Qiorno, no 1 n solo sa.rebbe sta- se per ve11dic~r. 1 i ?ella aor- mente in Francia ed in ln-1torc come uomo e Jo lega garl mollo superiore nel do- ascensione favorito e turno neroso che troppo spesso ser- che vahdit_a ad. una .scel:.a ebbe questo /alale nome, iu 10 un·esagera.:ione ma avreb- presa. c!el pr11110 uranre, 10 ghillerra. Si sono avute all'opera si sia avuto un ri- minio dell'arte ,a quanto le dalle personaHtà più note di ve quasi di spaurae<:hio ai quanto mai persona~e): omaQQio alla Duse di cui la be guastato la /e~ra e indi- 01116 a tal pu11to che gli proi- quindi nuove pubblicazioni di corso sempre più frequente ha precedute. Questo è il allora e da vari monarchi suol avversari. Malgrado tutti d.E so~o \·ersi di• '.\h dicono Serao fu fanatica amica - anato la fortu 11 a! bi di parlare. una parte dell'epistolario che ad epistolari, memorie e caso anche di Voltaire. No· europei fra i quali i Rea.li i suoi difetti Voltaire eser- 1 Je 'li.. 1 ri~orda I~ co.11Q1ur~, Qli studi, No, 11011 fu un matrimonio "Peppe ,1 ali diceva, tene- comporta ~mcl)ra degli in~· diari. Bisogna riconoscer~ che nostante la grande cultura e di Francia. Federico II di citava anche come uomo un n viso un suono un co ~- 17~le1orc1sm1, le rnv~ca..:1011tfelice, poiché don Edoardo. ra e mali.::iosa, ,, m'hai tallo diti mentre nella Bibliothe· essi non hanno nell'insieme la penetrante intelligenza. lo Prussia e Caterina la Grande grande lascino. Le sue ami- re 0 q~e_l .sole~ fhe rtmbaLa d1 ~on Fr~11ce~co e dt. un suo da buon meridionale, 11011 la parola di bocca. mi hai que de la ?léiade dove al- servito il ricordo di V?ltaire. eccezionale ingegno di scrit- di Russia. Tuttavia continuò cizie e le sue conquiste fem- sopra _l t'et:1-dd~ ront;." _e ?r-l nobile amico, rl cai:aher Per- riuscì 0 nascondere alla mo- mozzato il respiro appena ti cunl anni la era stato slam- Anche perché gli scritti ri- tore !u un uomo poco simpa- ad essere amaro e malcon- mmili lo provano. Egli seppe ro~~. 1 tettt d~ orso nesle sfchetti, in una camera del- glie le 11 umerosc infedeltà· ho visto. Ma ora 'bnsra, per- palo il volume c: Romans et masti oggi più famosi:" Cm- tico perché acrimonioso ~ tento, a considerarsi saltava- trarne quasi sempre profitto mi icon? t te./ E_ dolce· l'apportamenro a Riviera d1 infedeltà del resto obbliga~ chè. se io non parlo schiatto. Contes >, contenente le opere dide •, « L. lngenu '", e: La sebbene divertente e spiritoso Iuta lo ed infelice fino e essendo per quanto appassio- !'lente _mi dscold~ _11 ,:tcordo~ Chiaia, che affidava110 ogni to ie in una cirrà 'come Na- E w con quegli occhi, che di fantasia tuttora più famo- Pr:ncesse_ de Babylone • da- incapace di ammettere che i quando nel 1733 incontrò la nato piuttosto arido di senti- tn!reccmn ° aQ_H d 0 : 0 a venerdi al fedele domeslico ;li \ 1 ui urore · 1 bisog 1 110hai di parlare? s,arti se, quali «Candide'", e: Za- tana tutti dall'ultimo periodo suoi sarcasmi e le mordaci marchesa Emilie du Chatelet menti e nella vita privata mio ~~turo./ Glt aiben fa.n: le <, Qiocate ,,, frullo di acca- ~cian 1 zos~ i,fzernai~~: 1 7.noDa~zitro: i rnol occhi parlano dig •• « M_icromegas > e "'L'I~- della lu~.ga vil? del~'ill~stt:e batt~te J?0t~!<Serovalergli del- e. se ne. innamo:ò seriamente non mai torment~~o da scru- 71~. Plt~ scura l~sera/ ed e ntrt studi e consulta.::iom suf e I suo do I a M r·td per te,. genu '", e apparsa sotto il autore, I 1mm agme d1 l ui n- le ritors1on1. Egli appartenne dt continuo animato e tra- poli. Dopo und1c1 anni di pru 1 ~ 14 14 . 3 rra · aacri !eslt che abbondavat1o P~; 1~ il c~iisor~; 1 fnm~a~ ! Er u. m dri aie mo al- titolo « Oeuvres H!storl.ques ~ masta più !orte.men.te im- a qu~lla categoria di persone sformato dal. locoso tempe- amorose espansioni dichiarò O 1. v~rs1 d1 • La notte è in quel di Napoli, insteme ai ba/buzie,Jle in contropiede tre . a 11~ 1 co~dar~nn ~l silen- una raccolta .degh scritti d1 pressa nella mente d.e1 lettor! che s1 credono tutto per~es~o ra~~nto di ~e1 che, donna di ad Emllie d_u Chetelet di e~- re~e 1~0 1trata>. d_1.<Funera- 1 d 1 . L . ' . 1t u t C d a e 1 carattere storico che due se- é quella del vegliardo d1 senza tollerare che altri ri- spmto e d1 classe, era un sere oramai troppo vecchio e in cinque pa.rt1>. mazzi di carte e di tarocchi doc,~an ;. O .r: 01 m 0 f ne. Vlr~ ZIO perpl~ UOE ~'. 1 c:;~ 1 ~ s_,,,~= coli fa costituirono il mag· Ferney, borgo dell-a campa- spandano alle loro imperti- esem pio di quello che i Iran- per continuare. La verità era Que.sta. umamta affannata. per leggere !a buona ventura. e/ a . ''1 11 ' a p;o eui_ona e. za appe. 0 • 1 tu~ e r gior titolo di gloria del- gna francese nei pressi di nenze o ne traggano le con· ce.si definiscono ancora oggi un'altra. Come ha nve"lato e. convulsa/ che mo~e le An:i, una vol1a, avendo col ~ 11 ;,~:~rfce:, 1: 0 ;: ~o~~tl:r~~~ :~le~i~;~t~i~~ :~ 1 0 ~:~::la'~~~~~ l'autore. . Ginevra . quasi sul ~onfine sesmenze. « une grande amoureuse '"· una corri~pondenza oltremo- pielre della vita/ Q~CCtola~- denaro che la figlia Matilde velò si11anche c~,iferc11ziere s ne stancò). Nel contempo. s.1s?no avuti franco-s~1zze':'°, dove i.n una La salute anche in gioventù All'amore di Voltaire e di do eppa.ss1onata scopert~ sol: do !~_Ila..pe_l!e degh occhi/ prodigalme11re gli pauava nata ed ebbe Na oli a[ suoi e . . da no~ su quot1d1_am e setti: ampia signorile casa. d1 ca.m~ cagionevole, per la delica- Madame du Chatelet ha de- tanto d1 recente. ,Voltaire st ambt:1ont d1 .sudore Tap~re- setrima11a per. s~ttimc,.t10, a.:- pied?, co,~ '"' cod:z:o di cor- M~~\r~:v~:~t~.sò46;o~:i~: :o~~,;~ ;:;.fl~tti:~\;:~~og lr~n~ ~~;;ni.trascorse gh ult1m1 ~:~~~g~ ~~te:~~~e~~e a~~ ?i~~~~air~nin l;!:oe • i~~i!~~f:~ ~'t :a~~!:;1u~~~e ~;~~o~~~ st~J c~~~o:~/~n:ttf~:1::Z,~~f;~ zecca lo la. v111c1ra p1urtos10 teQQtaton che J}<:11deva11~ ligini: al solito, malrrattò lo gloletti intitolato "'Presenza Quando si tratta di ram- vezzi all'abbondanza del cibo Hamilton edit London) Nan- giovanissime vedova no~ bel- di. sole/ so.!J)eso a un c1m1- cospicua dt u11 remo secco, dalle au.e. labbra, . rncall!Ot\ ostetrico amico di caan. ~he di Voltaire,. dove venivano gurare Voltaire. di illustra re e ad una cucina elaborata e cv Mìtford ~ma delle più la ma piccante e d'indole al· tero./ ece.; e di t, La mia il degno uomo continuò a ri- d~fla s1ta rneaaur,blle /anta~ scop~ì. la rl1ard'!1a, quasi 171- riafYeJmati co~ ~emplicità e un ~rticolo ~ in un li.br? u_n raffinatissime esigevanQ un iì\•ertenti, 'acute. pungenti quanto licenziosa, figlia di donna~:. . cevere le cento lire sellima- aia, dal suo modo QUO!JPOd1 cr('d1btle. Qravrdnnza. Nac- chiarezza i! s1gmficat~ _ed l1 cap1tolo dedicato a lui s1 ri- regime di grande sobrietà, scrittrici britanniche nota sua sorella. Lo stretto grado La mia donna e canto./ noli per le Qiocate, .sen:a 1111- affro11tare le iHtuaz,o_ni della 91te Eleono;a. E la .D1ue, valore della personahta del corre molto spesso ad une non gli impedì di avere un anche per una sua pronun- di parentela penmse di man- che sm~ore 11el lan17uore ~t nimamente far ccuno della vita. _In brev(',, co111uQi, 1e- ideale ?ladnna dcli~. piccola: grande maestro del Sette· fotografia della statua di temperamento amoroso facil- ciata e non sempre giustifl- tenere segreta _la relazione un ~ornso/ o ~}aie_ rn a~st~ . ti. d Ma parou dwe"tarono rivali in dat Cairo telegrafo. « Puoi cento francese. « Rimango Houdon e comunque ad un mente infiammato dalle gra- cata predilezione per quanto amorosa sotto il manto di paiptro s-peran..a/ rtmbol.~an v.rnctta .. Quan °. 0 "" 0 • giorndhsmo, e OQIJUno di guar~are il. ~nondo con_ occhi convinto - scrive Angiolet- ritratto che ne pres~ntà le zie femminili. 1 libelli fiCrittl riguarda la fiocietà, la storia un'intimità unicamente do- do da un po d1,carta .lucida,! tilde, piu tardi, per caso/ . . . nuovi 11 (Gl(l dnn11u11z1011c17-ti - che la presc.01.a di un sembianze negli anni della contro II Reggente che as- e la letteratura della Fran- vuta ad affetti familiari. dat sapore d un. Trcordo./ scopri la faccend_a, 1L vrne- eut ebbe 11 suo foQltO Qiava, la primadonna!). . Voltaire sarebbe oggi prezio- vecchiaia: 1 ra~contl ~ul ca- sieme a. poemi e' tragedie eia. Se altre volte malgrado Pur allontanatosi molto da suJie P?reli della -mia sta.n– rando uomo ca11d1damer1re le per. 1onal_e. . Plli tardi ,alla Capporic111a 1 slssima, non dico pc): vincere raltere 1rasclb1le, bisbetico considerati oggi fra i più la lettura fosse s~mpre pia- noi come scrittore salvo per :::etto/ tn u!l ridere d'ech1.( rispose di 11011 averla avver- U11 giorno la Signora r~- donna Matilde trovò lo Duse l'eter_na guerra. con~otla dal dell'uomo, .nella sua salute noia8i ed illeggibili di tutta cevole grazie alla ben nota alcune opere ~i fantasia, alle Le ~e ptccole . m~n1/ Sl tira, per :I umore, forse 110_11 cevette dalla Duse, da Tori- in lacrime, abbandon_ato dal giusti contro glt in~tustl, ma ~~!(erma sia dagli anni del- la letteratura francese. costi- arguzia di Nancy Mit!ord, si quali egli ed I suoi contem- muovono come ~lt .dt farfal– del rullo 111 fondato, che la dt- FIO,u,1 teleQramma che uwo- Poeta, che 11 era lasciato ra- almeno per continuare a I adolescenza .tanto da far tuirono per parecchi anni la potevano !are delle riserve poranel non avrebbero mai la( a colo~r'.! I ar,.a. che re~ rettrice del II Giorno 11 1·irn- cava aiuto. TemefldO una pire da ut1a gtovanisaima combatte~la, cercand_o di con- temere di contmuo ~er la sua sua principale attività, lo co- appunto per un'eccessiva ten- supposto che per i posteri sp~ro./ .e 1 h~Ptdi cnstal!t possessasse della vincila per traQedia, do1111aMatilde par- america,.,a. Non e:a la prim~ tra st a:c 11 passo ai fiOPTaf· vita ha~no .contribul~o. 8 strinsero a più riprese a tra- denza ad ammirare tutto in sarebbe sta~ legata ~a sua det ,suoi ~~cht,/ germogltatt . . . . volta ne fu l'ultima; ma ti fattori •. Voltaire colle sue creare d1 lui una v1s10ne vare rifugio e protezione nei Francia in • Voltaire in Lo· fama, Voltaire ha un'impor- nell et~rntra/ tra due scogli coprire alla meQlio q11alche r1 per la _regra c1~r~ e. ap::,:;~ giorno stesso della. fuQa, il limitazioni ed i suoi difetti par~iale limitata al periodo casi.elli e le ville di campa- ve• la scrittrice è riuscita a tan1.a ed un significato troppo che sciacqua_ un mare ver- magagna dell'Amministra- Qlunta, st pr~c1p lo In a Poeta releQrafò: « Lontano da che lo. ha~no reso. s?tto certi g~onoso ma umana:nente se- gna di potenti amici. Più di mantenersi obiettiva di tron- grandi, come giustamente ha de,/ sanno dtre un. _m,racolo zionc! QO. A11nu11z1atn ?Ifa Duse re, Eleonora, poaso euere eb- aspetti noioso ed irritante ha n~le. ~ella sua esistenza. I una volta approfittando delle te ai due protagonisti del oss{'rvato G. B. Angioletti, seQreto/. alle ben Ptt.L terrene Donna Matilde et riae vcr- dalla fede/~ cameriera 1 ia s~- bro, ma ''.o" felice)). La Du- lolta~o .sempre. strcnuamen~~ g1ud1~1 a_nche favorevoll che circostanze create dalla li- libro non nascondendo la perc~é non si deb~a esser~ geometne/ delle mie vene,/ de; ma ci rise. lii fo11do, a gnora se11tt, traverso l uac,o se mo.srro a donna Matilde con~io 11 tan.atlsm.o, la sup~i di 1~ 1 81 danno concerno~? bertà di costumi settecentesca tendenza al libertinaggio e grah Q Nancy Mit!ord di ece. Napoli, anche lei fu vittima socchiuso, la voce i.Sf('rica quel telegramma, come una s~l~ione, la ttranma, la sch 1 ?: quasi sempre un ~omo gia divenne per breve tempo quasi diremmo all'impudicizia averci dato di lui un ritratto In ~!tre _Poe~ie no~ man~ del gioco del loti o, a voler della primado11110, già rappa- bandiera strappala al ncmi- v~tu. In u~ secolo molto piu mollo avanzalo negh anni. l'amante della moglie di co- dell'affascinante Emilie du dell'uomo ~ncora giovane e cano ld~nt~ct r1~ltat1, !eg~ti presrar fede a quel ,nag 11 i- ci[tca,a con l'amante di rur- co, - a11z:i alla 11e1nica - c:vlle e liberale del .noS t ro Qu1: st0 però è un tor_to per lui che gli accordava asilo Chatelet e l'indole litigiosa, pieno di ".1ta. più conforme a sol~toni poettche d1 lm- b "I d l ele ram- con un vero riso di trionfo. ognlqual~olta_ ha. co~stderato Voltaire come per ogni altro e protezione. suscettibile, blsbetice. del suo alla re.alta che conobbero guaggio. che mo~trano 1:1na fico racconto • Terno secco 11 , 110 re~pol!sO I e e t g . . che la hberta d1 opinione e uomo o donna. Specie nel Ti- . illustre amante quanti lo frequentarono inti- compostezza metrica e d'1m· che narra della mancata viri- ma dupe-rato, che urlava:« E~ E la Sign.ora, st upefaua ~ 1 di espressione !asse in peri- guardi di chi raggiunge una Altre sue fiamme di Poe~ 1 • • • mamentc che non alla leg- maginazione raggiunta dal cita per una mancata gioca- meglto che muo10!" (Ma ch.1 tale ra~1da . mer~mor/~11, CQIO si è subilo portato m alta età ":?n è per racco- durata ru.rono le famosa et Narrando la s.to1ia di_ una genda creata negli ultimi lu• po~ta che già per questa w; e i personaggi Pao1! 11 a dove,;a morire. non era ler, commcn10: 1• Pmna .s1~tbbna- sua difesa. gl1crne un 1mmagrne viva e tTicc Adnenne ~couvreur e passione con elt1 e bassi du· stri della sua esistenza at- prima prova merita un·in- Borely (la madre) e Mari/de Eleonora, ben8i la credulissi- ca, poi -,i vomita h. St, certe A parte la grazia settecen- giusta delrindole e la perso· Mademoiselle Ltvry, della rata fino alla prematura torno al \'egliardo di Ferney. dubbia attenzione . .stessa, sono i veri e reali ma Marilde, che aveva tra- volte parlava e .scnveva rn tesca e la per!ez.ione classica nalità su&li ultimi enni che Comédie Française che nel morte d1 Enulie du Chatelet GIACOMO ANTONl.Nl E. FlLlPPO ACCROCCA

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