la Fiera Letteraria - XIII - n. 20 - 18 maggio 1958

LAFIERA LETTERAR Anno XIII . N. 20 SETTIMANALE DELLE LETTERE DELL ARTJ E DELLE SCJE'NZE Domenica 18 maggio 1958 SI PUBBLICA LA Dff\lENICA Diret1ore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AM:\IINISTRAZIONE: Roma - Via di Porta Castello, 13 - Télefoni: Redazione 555.487 - Amministrazione 555.158 - PUBBLICITA': Amministrazione: « LA FIERA LE'TI'ERARJA )> _ Via di Porta Castello. 13 _ Roma _ TARIFFA: L. 150 al millimetro - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L 1.400 Trimestre L. 750 - Est.ero: Annuo L. 4.000 - Copia arretrata L. 100 - Spedizione in conto corrente postale (Gruppo 11) _ Contocorrente post.aie n. 1/31426 Domenico Cantatore: Figura IL LIBltO DI CUI SI P A.RLA. * UNNUOVO CASSOLA nel breve romanzo"Il soldato,. * tli FElfDl.liA!liDO l'IRDl,I E' probabile che i due mente o solamente lettera- te senza tutta\·ia accettarne racconti di Carlo Cassola, ri. ma di società. di parte- il limite del puro gioco Jet– riuniti sotto il titolo del pri- cipazione alla vita. e la let- .terario. La linea era queUa mo di essi lL solda:10. in un teratura incominciava a ri- sulla quale si muovevano volume della Biblioteca di fiutarsi di essere l'oneslo ri- negli anni ultimi dell'ante– Letteratura diretta da Gior- [ugio dello scrittore jn una guerra Bilenchi e Benedet– gio Bassani per l'editore significativa non-partecipa- ti, Emanuelli e Tofanelli, Bi– Feltrinelli. primo della se- zione. Tutta l"opera succes- giaretti e in certo senso. il zione ~ I contemporanei•• siva di Cassala e in modo primo Pratolini. e più tardi siano. su un piano di pu- particolare il romanzo Fau- la Ginzburg, Tobino. e con rezza stilistica. ma altresi sto e Anna e i racconti lun- qualche sostenutezza stilisti– su quello di una raggiunta ghi I veccht com.pagni. La ca più accentuata Giorgio maturità di sviluppo e di Casa cli via Valadier, sotto Bassani, gli scrittori che impegno narrativo, un feli- i quali si avverte sempre o hanno saputo accostare una ce punto di arrivo. non sol- una ispirazione o un indi- denuncia della grande noia ------------------------------I tanto di una sua pro- retto o mediato suggerimen- italiana. di certi diretti in– pria esperienza personale di to autobipgrafico. mettono trinseci della società italia– scri.ttore, ma anche nel sempre in evidenza i pro- na senza tutlavia cadere nel quadro della nuova narra- blemi morali di un giova- becerismo di uoa polemica tiva italiana di cui senza ne intellettuale che prende- schematizzata. tenendo rede dubbio egli è uno dei mi- va coscienza proprio in que- in sostanza all'impegno di gliori esponenti. Cassola ha gli anni. ma non soltanto a una dignità letteraria e di di poco superato i quaran- causa degli avvenimenti un una ricerca di stile narra– t'anni e il suo lavoro dura dissenso profondo. con tut- tivo. UJ ALTRO GRANDE SCRITTORE NEI CLASSICI MONDADORI * Realtà e mito di Alfieri professore di * GOFFREDO di • energie BELLO.\'CI La collezione dei classici italiani del Mondaclori va innanzi spiccia: è di ieri il Tasso a cura di Lanfranco Caretti. sono di oggi le Tra– gedie e Poesie del Manzoni a cura di Alberto Chiari e le Tragedie dell'Alfieri (p~i– mo volume delle opere) m un testo riveduto da Pietro Cazzani segretario del Cen– tro naz.ionale alfteriano. U nuovo editore ristampa le diciannove tragedie secondo Ja lezione pubblicata dallo stesso Alfieri a Parigi con i tipi del Didot; ma do~ averle riscontrate con gh autografi ed aver snellita la punteggiatura. Nella gran· de edizione nazionale delle opere dell'Alfieri, prima di– retta da Carlo Calcaterra e ora da Luigi Fassò, ripubbli– cando a mano a mano le tragedie, un volume per cia– scuna. e ne sono usciti quat· tro, Carmine Jannaco ha in– vece rispettala la fitta pun– teggiatura dell'autore. I) Quale insomma voleva con 1 diversi segni di interpun– zione mostrare. non solo al lettore, ma all'attore, qua– le diverso risalto dovessero avere le !rasi e le par_ole del suo linguaggio tragico. li cazz.ani in una fine ana– lisi dello stile alfieriano. che è certo la miglior parte del– la sua introduzione, ci fa sa– pere che in una trascrizione del Filippo fatta dallo stesso Alfieri per i comici che do– vevano recitarlo sono cen- ormai da poco più di tre ta la vita italiana ma altre- E' accaduto a chi scrive lustri. Se non vado errato sì la necessità di dare un di annotare tuttavfa in tut– fu G_iambattista Vicari ~ c?ntenuto prec~so a que~ to il lavoro compiuto sino pubblicare nel 1942 due suoi dissenso. che nei racconti d1 a ieri da Cassola. Ja traccia racc~nLi in due esili .volu: Cassala si manifestava co- di un limite sperimentalisti– metti della sua collana d1 me una frattura profonda co. o di trovarsi in disac– Lettere d'oggi: un inizio che tra padri e figli contenuta corda circa un suo partico– non manca di significato. se già in germe negli stessi ri- lare gusto del grigio, dello non _altro per il cri_terio che cordi dell'infanzia e dell'a- sfuocato. dell'amaro troppo pres1ede_va . e presiede alle dolescenza. Appun~o per amaro. una sorta di negati– gimento della sua satira dal un'Italia magnanima virtuo- s~~t_e d1 V1car1. per la s~n- questo . tanto _matenal~ da vo pessimismo centrato par– Giudizio finale alla camme- sa libera e unita, invoca s1b1h!à del~a sua an~olaz10- costruz101~e dei racconti ~el ticolarmente su un certo set– dia della Fi11e,trh1a ci mo- persino il popolo italiano ne .d1 certi pro~lem1 lette- C~ss~la c1.appare ancora m- tore della borghesia intellet– stra come la sua morale sia futuro; ma la nazione sem- r_an. che. se ?gg, sono quel- v1sct~1ato m _una lctteratu:a tuale antifascista italiana, o.mtraddittoria. E' difficile bra riassumersi per lui n2i li della reazione.~ un nar- della _memona. ~he tuttavia direi centrato troppo cap– dire precisamente che cosa grandi del passato e la tra- r~re t~oppo esp!J~1to e cor- non s1 c?nsuma m u_na pura ziosamente e persino. mi volesse per esempio nella dizione nazionale nella lin· rivo. IO ".~me ~1 una let- e_ semph~e celebrazio~e. del parve con una punta pole– vita politica. Repubblicano? gua. Non ha insomma un t~ratu'.a piu curiosa f:. cap- ncordo. IO una sua m1t1zza- mica troppo accentuata a Monarchico costituzionale? concreto pensiero politico: z10sa._ IO _certo se~so P 1~ let- zion~. come accadeva a proposito di questa narrati– Anarchico? Sembra a volte sentimenti passioni, si, e terana .. lll quegli an~ 1 do- molti che _precedeva~o la va di Cassala si fanno 5 pes– far proprie le teorie del spesso contraddittori. L'Al- veva piutto~to porre l accen- sua g~ner~z1one. n~a s1 tr~- so i nomi di Checov. del Montesquieu e del Voltaire fieri che non conosce altr1. to. su~!a _ncer<:a· ?a parte duce IO. mquetudme e m Joyce del Dubli.ners e per– ma con una, passione che è azione dallo scrivere, riven- dei _µ1u g!<_>vam .. d1 una te- problenu mora h. srno del Flaubert di Un. sua; sembra soprattutto che dica Ja libertà dello srritto- matlca p1u attmente ali~ Nei suoi giovani perso- coeur simple, ma non ere– egli consideri la politica come re, del poeta che devt esse- r_ea!t~. a_nche se sempre nei naggi appare sempre un do che questi nomi permet– wt mezzo per quella espe- re eroe e col suo !orte sen- hmiti d1 un gusl<_>,soprat- problema dell'operare anche tano di identificarsi come rienza morale che egli desi· tire deve suscitare il desi- tutto come . reaz_1one all~ quando sono presi nella ne- suoi precedenti e Conti di dera, per dare cioè prova di derio della libertà e della sr< :gola.to calhgra[1smo degli cessità di una loro azione ispirazione, se non appun– energia e di eroismo. Vor- grandeu.a negli altri. ep1g<?n.1 della ~onda e al immediata. come Fausto du- to in un senso tutto spe– rebbe che ogni principe rosse Lo stesso Cazz.ani. muo- c.l~ss1c1sn~o e minore• e al rante la guerra partigiana. rimentalistico. nel limite da_vvero un tiranno per mc· vendo dn un'idea del Fubi· li.risma piuttosto estenuato e ma che spesso li consuma cioè di una intelligenza 1et– gllo combatte:lo. _ e 1~ li- ni, mette in luce il !onda- e~temporaneo della prosa nelJ'amarezza e nell'impos- tera ria. Penso che assai più bertà che egli rivendica è mentale sentimento dell'AI- d arte. sibilità di trovare una so- il Cassala. o almeno il più insomma quella di essere fieri che desiderava la li- Cassala era uno dei gio- lozione sino a costringerli recente Cassala, debba a un signori di se stessi come bertà per vivere con nuova vani che in quegli anni ed a ripiegarsi su sè stessi nel- clima narrativo europeo più dovrebbe sempre essere lo energia spregiando l'ozio la in quelli successivi dimo- l'impossibilità di legare con vicino a noi, il cl.ima nel scrittore. Egli insorge con- vanità la viltà del m-::>ndoe strarono senza equivoci una la società italiana, richiusa- quale si formano un Quénau tro la nobiltà cortigiana e di quel popolo che constd~- esigenza. come allora si dì- si. appena qualche anno do- e persino un VaiUand (non cont_ro i principi: ma il suo rava schiavo del tirannr,, E ceva. di e sliricarsi >: certi po la liberazione e traden- quello del troppo esterioriz– spir1to è pur sempre aristo- contro i tiranni che immagi- impegni. anche se non po- do le istanze della Resisten- zato romanz.o che è La lof, cratico poiché egli crede nava quali personificazione levano. per ragioni del tut- za, nei suoi vecchi schemi. ma delle opere precedenti, degni della libertà solo po- di un'astratta tirannia riv~:1- to estrinseche, esser mani- come Leonardo protagonist·a Le mauvais coup, Un ;eune chi uomini_ e ~ella storia dìcava appunto questa liber- restati anche direttamente di La. casa di via Valadier. Horn.me seul, 325.000 francs). vede solo g!1 ero.•. Vuole a~- tà. I _personaggi delle sue s~lla pagina ~- nella narra- Le affinità iniz!ali. ?i Ca~- Beninteso faccio una que- battere la t1ran111de ma scn- tragedie sono davvero figure ztone erano g,a nella stessa sola non sono d1ffic1li da ri- t' d. r d' d ve il più violento libello del suo sentimento. e bisogna atmosCera di un'epoca di scontrare in quel nuovo rea- s_ion~ 1 e_ima,non_ 1 • e– contro la rivoluzione fran- riconoscere aPpropriata la piena crisi politica, nella lismo narrativo che non rin- rivaz.ione dir_etla O ind,ret- cese ~ parer suo spregevole GOFFREDO BELLONCI quale ciascuno di noi pone- negava le esperienze intro- ta e non voglio affatto esclu- perche plebea. Sogna una va alcuni gravi problemi spettive e memorialistiche FERDINANDO VlRDIA Patria più vera e più degna. (Continua a pag . .2) che non erano più diretta- della letteratura preceden- (Contin~ pag. 2) tosessantaquattro virgole in L:I Sl!A lJUA!\ 1 ITA' E lli\ 1 .4 LETIZIA COPIOSA * µiù c-he non nel testo del Didot. Toglier-ne una gran parte può certo agevolare ai moderni la lettura dc_lle tra– cedie ma ci fa più difficile comprendere quali . acce~ti GIUSEPPE LONGO quali pause quali sospens10: ni desiderasse l'autore dai suoi interpreti. L'Alfieri cer- io a suo modo trovò .il lin- Tra le cattive abitudini di non pocl1i gu~ft~p;:zca~~~~rif e~~:c;;ir f?iOrnal!sr_ic:è anc~1e quel~a ~i non leg~ere f\ 0 con battute rapide ed 1 . quottduuu. Chi contn~wsce a _ nem,: a · r di dialo 0 . ma ,pire una o due colonne di una pagma dt !s~fnu:n~e che q~eÌ lip- stampa più volte la !et_li?nana, 11011. di 0 e . f 1 i. pre- rado abbandona vole,wer1 in pasto ali uo- ~~g~~~ni~~~~ 1 ~~uf ~arala. ,mo_ del!a sr.:ada il ~ilL bel· fa_tto dei ~io.r: · N I ·1 so -nail. E cosi che mt son trovalo. davanti scenico. on ~~ 0 1 v~r e- a questo libro di Giuseppe LOngo: « Fo- cantato della linea._ ma r al glierri e pianete 11. prima meravigliato che deva non h c~nvenien~E: • . ar.runiraro. Ho lelto, in. questi ultimi a1111i, teatro anc e 1 _ verso , i,_er più. di ,rn volume di Letigo: scritti di same:'te cantabile dell epica~ fa,itasia nei quali egli sa immettere trna Le ?1v~rs«; stesurC? e le trac qualilà ben sua: una desrre=za stilisrìca c~ 11: italiano e 1 n_ rrai:ice-se d'artista sen.:a lungaggini, che lo aima bc– d1 ciascuna tragedia _ Cl sa· ilissimo a porrare innanzi vicende ora r~n~o date,. cr~. nei pro~= !Ja'rocch.e, ora tra la moralità e l'i-nven– s~m1. volumi di ~ue st e edi 2 ione. Chiamateli racconri, chiamateli ra– zioni n:1-0ndadonane:. sono manzi: sono. piacevolmente condotti, lieti necessarie ..allo ~tudio, ~p- divllgamenti di. u11 atrivo iJ quale Ila bi– punJo, d7llo stile tragico sogno anche del ·rifugio offertogli da un dcli Alfien. , o:fo nobilissimo: e da giornalisra si fa li Cazzani che nella edi- scrìuore. Ho anche recensito, e con la z.ione nazionale ha curato debita lode, qualcm10 di questi libri. Li la ristampa degli scritti po- ho in menre quel che bas1a a sentir litici e morali alfieriani. non subito, nel leggere il libro uscito adesso riesce, nemmeno lui, nelle dal Cappelli di Bologna. quanto e quar1to pagine introduttive ~ rerma: poco gli .samiglino. • .. re con chiarezza le idee e I E 11011 sraremo a dire, adesso, se la p1u sentimenti dell'autore: di- vera voca.::ione del Longo sia quella del chiara che egli ebbe _un 1 idea nàrratore o quella del saggista; tanto pitì, astratta della libertà e non ~he, probabilmente, si finirebbe col con: mai una precisa teoria po- eludere che l'u11a e l'altra egli serve assai Jitica· che anzi nell'antitesi lodevolmente. Diciamo invece: ecco, sui fra u' razionalismo settecen- giornali di questi ultimi ~11ni, sono usci~i tesco nel quale aveva con· altri (< pez:.ì 1• e •q:>ezzulit 11 come ques11. sentito in giovinezza quan- 1• in gran parte inediti 1,. Certo avrei po– do leggeva e ammirava il turo, senza. gran fatica e con molto dileuo. Voltaire e l'Helvetiu,;, e i leggere il Longo redarrore capo e diret– sentimentì e le passioni or- tore di quotidiani: con note-vole profitto. mai romantici, perdette ogni .4.rrivo in ritardo. Tanro pitì. mi ra_llegr~ speranza di veder mai at· di aver fallo quella che per altri sara tuati nella realtà della vita semplicemente una le1wra se112a sorpre– i suoi ideali. Lo stesso svol- se e che per me è una scoperta. t f * di .4. IJDO CA1JIERl.\"O Giuseppe Longo SAGGISTA Una. delle meno assurde lamentazioni di quei piccoli Geremia che sono i croni3ti letterari è quella che li porta a dolersi in lanto in tanto della -mancan.:-a, da noi. dei saggi.si.i aLl'inglese. Da noi, ,i ripete sovente, novelle o romanzi hanno da u,cir di sotto la penna degoli scrittori di prosa non p-roprio utilitaria. Sin dalle prime prove. ambizioni molte; e uno srrumenro, il linguaggoio, maneu6ialo da. inesperti che avrebbero necessita di un tirocinio lungo e rigoroso per addestrarsi a prove più ardue. Gli inglesi (e i francesi: basti fare il nome di Alain, che, come dirò pi.ii. avanti, il Longo richiama alla memoria) l1a11110 per tradizione e gusto loro un'afle• ::ione rutt'altro che eccezionale per il sag– gio: per la confessione di umori propri nel discorrere dei fatti propri o alt.mi . Chi frequent.i - e non saprei che lodarlo - i L nostro Gozzi, dico, piuttosto che quello dell' i< Osservai ore), quello deUa <( Ga.::etta veneta», sa come non manchi– no in Italia. esempi di solitari addestratisi magari sul ((Rambler 1, o sullo « Specia– tor >,. ~ravissimi nel dire in una J:)agi11a o due di un piccolo fatlo o a svolgere una moralità portando ogni cosa in un clima che chiamerò privato, o intimo; mi– surando alla propria misura uomrni e fac– cende di que3to mu1evole mondo. Ed ecco Giuseppe Lont,o dimostrare d'appartenere alla esigua, ma non di,ertata schiera dei saggisti. Leggerlo è un piacere che consi- 0fio. a molti di procurarsi. E non è affatto vero che l'argomenro non abbia n.es.mna importanza !(: citi lo tratta. ha doni di scrittore vero. Ciascuno di noi .sceglie secondo il proprio gusto. secondo che .gli aggrada, il tema di un pezzo piccolo· o g-ra11de; e sente il desi- ALJ)O CAMEl\lNO ·(Conti.nua a pag. 2) <1ove turono ~crine le « tav1ue • TRA 1 CARTEGGl INEDlTI DI D'ANNUNZLO * La • storia ·segreta delle "Faville del maglio" * lome, quando e perché le scrisse, con studio pari all'ardi- mento, sapendo di far opera degna della sua stessa grandezza * tli EXIUCO l?'AL(llJI I Anche in un libro naturalmente alieno da fini critici, come quello di Tom An– tongini sui suoi Quarant'ann~ con D'An- 1wnzio {Mondadori. Milano. 1957), si può, a frugar bene, lrnvar qualcosa d'in– teressante a quelli stessi fini. Perché non approfittarne? Certe notizie e informa– zioni e indiscrezioni, solo in libri cosi intessuti di « vita vissuta 11 possono rin– venirsi; e non tenerne conto sarebbe errato, specialmente con w1 autore la cui vita ed arte furono una diuturna recì– proca confessione, a specchio e a chiari– mento l'una dell'altra. In data 2 gennaio 1912, tra la congerie di un carteggio durato quasi mezzo se ... colo e passato attraverso le più varie fasi. s'incontra il primo acceno alle Fa– ville det maglio, a quelli tt studii del vivere inimitabile•, che, dopo la pubbli– cazione nella terza pagina del Corriere della sera - iniziatasi, sotto quel titolo, il 23 luglio 1911 e conclusasi H 24 set– tembre 1914, con la XIX puntata - furono, riveduti e con 1a giunta di scritti apparsi in precedenza (nel Corriere stes– so, nel Mattino e nella Nuova Antolo– gia). riuniti e ristampati in due tomi dalla Casa Treves: il primo nel 1924. il secondo nel 1928. Ma un contributo alla storia di come si andarono formando e organizzando le Favme era stato in precedenza fornito anche dal Carteggio D'Anntrnzio-Alberrini, scelto e commentato da Antonio Baldini nel Mo11do del 16 e 26 rcbbraio, 5, 12, 19. 26 marzo 1949. E tenendo d'occhio le due pubblicazioni. dell'Antongini e del Baldini. sarà possibile seguire da vicino le vicissitudini giornalistiche attraverso le quali passaron le Faville. Perché non lasciar3i tentare a seguire una traccia che porta alla miglior conoscenza di un gruppo di composizioni, tali da avere, col loro esempio e col loro titolo, giovato a designare quasi uno speciale tipo di com– ponimento. tra jl racconto e il ricordo, l'impressione e la riflessione. lo studio e il capriccio? La prima Favilla. intitolata H fiore del bron.zo , apparve H 23 luglio 1911, ma con la data del 16 ottobre 1896, e fu prece– duta dall'avvertenza: < Queste note, che lascio per ora pubblicare. in una prima scelta, senza ordine e sequenza continua– ta di tempi. furono scritte per me solo in !orma di appunti su taccuini o su fogli sparsi: e da talune già trassi ma– teria elaborata in qualche pagina dei miei libri. Poiché in certa prontezza e sincerità d'espressione è tutto il lor pregio. mi guardo dal raccorciarle•· Ma le; bugie hanno le gambe corte ,anche quando a metterle in circolazione sono poeti di lunga lena: e quel <-raccorciar– le>. che avrebbe dovuto leggersi e rac– conciarle•· mal nascose una ,mezza bu– giola. All<J quale. del resto ..nessuno pre– stò fede. A cominciare da· Renato ~Ser– ra, che più tardi annotò: e Le date ci mostrerebbero veramente nn ·intervallo di molti anni. Ma non bisogna badarci molto; probabilmente si tratta di; date lntenzionali. Queste cose ~on tutte scrit– te adesso. di giorno in g-ioroo. fra il 1911 e il 1913. Non pensiamo a fogli ,·e– ramente e materialmente staccati dal taccuino: D'Annunzio è di quelli a cui ben poco avanza nei cassetti, che non sia adoperato subito. :VIa le cose restano nel cuore e nella memoria ... >. (Scritti. I, 282-283.) ~e all'assicurazione di non aver rac– conciato le Faville mostraron altri. più tardi. di creder maggiormente. Anche per Baldini: e In effetti il poeta doveva averle tutte ampiamente racconciatè cioè riscritte e ac~omodate >. E non per nulla D'Annunzio stesso, col gusto linguistico inventivo, un po' erudito e u.n po' di– vertito, che sempre lo contraddistinse. dal lavoro delle Faville estrasse lo scherzoso e sfavillare•• di cui si servì. nei momenti di buon umore. per indi– care l'atto e l'effetto dello scrivere una ~favilla>. E siccome ogni e favilla , gli -era compensata con mille lire, il voca- bolo divenne per lui sinonimo di tale cifra. Quante volte. riferendosi a un oggetto che avrebbe voluto comprarsi, lamentò che gli sarebbe costato due o più H faville n? Tanto vero che, per in– vogliarlo a non ricusare un arfaruccio abbastanza lucroso e sbrigabile con poca fatica (trecento franchi per ciascuna di cinquecento copie della Canzone dei Dar– daneUi. sulla cui edizione espurgata aves– se riscritto di suo pugno le terzine cen– surate), quella volpe dell'editore Som– maruga gli ricordò che per ogni Favilla impiegava e almeno dieci giorni di la– voro>. i\'la l'accordo non fu concluso perché D'Annunzio pretese il doppio e Sommaruga lasciò cadere la proposta. Aiutarlo, va bene, ed anche favorirlo, ma fino a un certo limite; oltrepassato il quale era irrimediabile che il poeta se la cavasse da solo, coi suoi mezzi: e. stringi stringi. era sempre sulla sua penna di iscrittore che D'Annunzio si ri– trovava a dover riporre aUidamento. Guai se si allontanava dal tavolo. Per quanto aurei. i suoi affari erano e car– tacei 1l: e, quando la penna non scorre– va sulla carta. i debiti aumentavano. Mille lire: una e favilla•. Come non sen- JJ D'Annunzio di quegli anni tirsi, nel suo. caso, sospinto a e sfavil– l~re •? Crescente e urgente. il bisogno d1 guadagno lo persuase ad accogliere gli ·.inv.iti _e i S?llecHi di Luigi Albertini, affinche SI decidesse a dare aL Corriere della sera una collaborazione regolare e frequente. d'altronde ben retribuita. E Gabriele era espertissimo nell'arte di farsi pagare splendidamente anche dai più esosi. Ma spendeva più di quanto gua– dagnava; e non c'era compenso che gli ri– sultasse adeguato. Con tutto ciò. da prin– cipio si mostrò titubante nell'accettare rofferta .. Temeva di non possedere e la rapidità e la grazia leggera nello scrivere ar– ticoli>. Capiva di dover scartare gli e ar– gomenti pericolosi>, che pur erano i pri– mi a tentarlo. Né avrebbe potuto ri– prendere a redigere cronache mondane e artistiche come s'era adattato a Care, in gioventù, nel Mat1tino e nella Tribuna. e Ora che i miei guai assorbono tutto il mio avere e ho bisogno di provvedere alla vita qùotidiana manderò qualche articolo. Non ho mai sentito più chiaro e più agile il mio vigore. Quelli che ananno fede in me non si pentiranno.» Pensò infatti di ricorrere ai taccuini sui quali era venuto annotando tutto quel che incontrava e vedeva e sentiva. Riaprì il libro della memoria e iniziò un lavoro di ripensamento e di rielabo– razione. artisticamente più redditizio del previsto per la novità che recava in sé. E ben se ne accorse Renato Serra. che

RkJQdWJsaXNoZXIy