la Fiera Letteraria - XIII - n. 17 - 27 aprile 1958

Pag. ~ LA FIERA LETTERARIA HUE RACt;ONTI DEI VINCl'l'ORI DEL « PHEl'110 ALVARO » PER OPERE INEDITE GENTE DELL'ORTIGIA * IL GIIJO(J Racconto di TERI- SA. CJA.BPI1\TEBI * racconto di GE.IX, -IRO U,11\/.\T,I r.:e&tate t'ingaggiavano tutti ne .1emttrano bdle. Co.il Totota, della piazza, comrnc,ò o cor– e c!nqut frat,elli. nelle barche con un occhio leggermente rtre: si senti .11curo e felice, co- 4~ll Urttgfa. l Itola delle Qt1a- strabico. era piaciuta a Simo- me si /o.1sc mcuo O nuotare. Qualche aiomo ra venne da a.ndrà nel Vcnci:ucla e farà al suo posto. cretto e compo- ohe. Pucavano coi cla.nciofi il ne e Li.1a a Memmo. pur ,cn- LG via Maeirranza era piena di me un pover'uomo. Al primo tutto quanto vi aspettate da sto come se cento occhi lo guar- pc1ce a.::-zurro: tarde, occmghe =a petto e .tcn:o fianchi, come genre. \'Hli morciaptedi. stretti, momento non riuscii a capire lui - Ji:li dissi. dassero e giudicassero. Anche e .1~ombr1. Dì solito 11.!Ciuano una canna da .1Undere i panni, /1ond1eQQlati do nego. :i. Com- cosa volesse perché aveva un Mira,glla sorrise. Alto e im- il mio amico. il rag. Oc Caro- dall hola quattro barch.e pie- d1ceuano le cognate. A Petn- minò didnuolto. nascondendo.si modo di esprimersi biu:arro e paeciato com·era. portava II lis. si avvicinò 1premuroso e cl colt-, che abbaQliauano in cer- no era toccar.a uno donna corta tra la gente. senza. perdere mai tutfo pieno di un !rasarlo dia- suo immenso corpo per la sala chiese notizie. Gli raccontai .chto, a un ctnttncho di brac- di collo. Co.stan:a. altrimcnu di ui.slo la camicia color Qaro- tettale. Era un uomo grosso e con grande disa.:;io. Ogni tanto tutto. Egli consigliò allora Ml- Domenica 27 aprile 1958 P. Bertolettl l\larcelli: •Composizione• c1att una dall'altro e uno qmn- detta la Pa.t&ero, pi1i eh.e pel /ano. Il cuore ncom1nc1ò a bat- spigoloso. con il corpo rotto sorrideva quasi. perché si vcr- ra~lia di andare dall'avvocato ta più ora!1de, che oueua a fatto che ueniva dal Capo Pa.1- tcrali /orte quando Simone dall-a fatica e una gran faccia gognava di essere cosi grosso della banca e di Informarsi a 1,---~-----------------. bordo lt reu; qu.ondo uno delle sero, pel piacert che avt-vo o .scantonò in un vicolo e sport selvatica tutta spinta in avanti. tra quei smllzl Impiegati che che punto fossero gli atti giu- piccoll'! davo il ,eg,nalt-: - Ho &tor fuori di co.10 o ,nronzolo- ,otto un arco, bianco di calce: La bocca .gli si apriva carnosa ci pa.uavano accaoto. diziari In preparazione dc.I se- .aotto due. tre quintali di pc- re. Solo Von.ntno, lo moglie di non si. r1con1ava di averlo mai e diriua come un !rutto 1pac- Le mie parole gli avevano questro. Dopo di che. Mlra,:tlia sce .., accorreva la Qronde e Lucio. e-ro bl'!lio t dcU'Ort1g10, u11to. Teresa Carpmten cato a metà con il coltello Il dato una certa fiducia cd ora doveva secondo quanto ag'4mn- buttava il cionciolo; la rete im- per quanto lo chiama.uero lo Affacc,ò lo t.esta e .senti ti labbro superiore era spesso e egli ma guardava più tranqu1l- se Dc Carohs. procurarsi qual- bracooo lo barco insiemc ai pe- Calabre.se per via dello mo:- rumore del mare: grondi len- H cuore comiDCtò_ a baltergll .sporgente e s'incurvava verso lo. 1est1colava p1u spesso e s1 che b1:.1.hetto da die<:1m1lae mo– .3cÌ che oucoa di ,otto. Alla /tnl'! dre. lo vecchia Emanuela, eh.e .:::uoH&te.1iod asciugare ondcg- /orte. dal desiderio acuto di il basso con una in.!!istenza e sforzava di sembrare allegro. 11trare in tal modo la sua buo- la. .1trtngeuano c lo urouono facevo la &erva nello ca.,a ehm~ g1ouano lenti /ro i due muri guardare dentro. Su una .so- una pc,;antezu quasi fatali. Finalmente qualcuno cl ri- na volontà di pa~are. fuori rigonfia e tutta ouiz:onte. la delle Mura.glie. Emanuela accodati del vicolo pulito: una glia si affacciò uno danno con Portava quel labbro come una cevé. Ma slo dal primo in- Non so se De CaroJis ere– Loro cinque ,·in,gagg,ovono nel- l'oveua tirata .su lontano dogU vtcch.io zopPa Qli ueniua in- le guance color di T0.Sa fino calamità. un'appendice lnsop- contro coi [unz1onari. mi resi desse veramente aU'et!icacia I~ borea. gronde. dovt c·cra 11omm1, col cuort pieno del c ontro. Un soJ/10 di uento plll al mento e le l ab~ra ro.s_se. Il portabile di cui avrebbe volu- conto che erano tutti ben di- del rimedio da lui stesso sug– b1.1ognodt Qente forzuto. rancore eh.e ci oveuo accumu- fortt .solleuò i len:uoll: intra- rago:zo a.bb.uò gh occhi; gh to disfarsi. Per rutto Il tempo sp0.1ti ad atterrare il punto gerito. Anch'egli voleva che cc Loro me.sttere o:bitualt e ptùl lato dentro con gli anno, o /u- vide il muro del Basti.one e. o:I parve ".' q uell'i.s1ante di. ue- in cui l'uomo ,psrlò. tenne na- giuridico della questione, ma ne andassimo al più presto. rent~:vt~t ~~~': 1! ':jiri~~~ raava~ni~:u!~ae .s~~:~~.saca;z:;~~ i~t:r.,°i;;!ri/e:r· t~:i~~h,~ "i:; :;;!~c~~~la4~ ~i~t~/ 0 Pi:!~e~i':t ~~~s1: .!;a~t~e:~=~~o ~~est~!!; ~~~è~~enem~?~a~jle 1 i~°s~~== ::~;r:;rv~a~~/rass/· ce~~rr;;:~:: sportouono la roba. te.,.suta, tt-r- votica, come le capre che &/i- c~ia ,i riuoltò o guardarlo, po, dietro o fet era abbassato &ul sfornito di braccia t~to Il suo vano. li infa.,lìdivano. Teme- va Insomma come persona che ,raQlie, dalle noui olle botteghe. dovono il vento in cima ai bur- npre,e a cammtnore col suo uano della porto ~no gi:on _ten_-torso rnl pareva beJlo com- vano che io accennassi alle si è ,i;tià troppo compromessa. coi co:rretti e oli asini. Si ar- roni, della Colobrao, &or de oL po.uo di g,a.llinazoppa. Si trouò da ~osso. 0 Qro.ui fton giollt. plcto e tragico. disgrazie di Miraglia e. se lo Mlraglia ln1anto si era mes– TamJHcouano tutti in fila .s11iricfiaami del po.Hore, che for.st auan ti ìl celeste open.o del ma- Senft &~orrere s11l!cQom.bcnu• Quando :i1i accalorò, ml ac- facevo. essi subito diventava- so a re~pirare forte e sonoro: :~~'l cct~etr: 0 ~:z/1so;;~~o.s::n:a; t:aci:tf! 0 ab"t!1r~cri~~~- o~~ ~ n~: ~en~!.~ce~: ~~on!!n~~ s;~:r:~; ::~a:J~ t~p:i1,~n~del?:t 1 cÌ'?nn 1 o~ ~?b~~v~h= s~u:~ei\~~~r~o.;;t~~ ~;it;:;;isie \r~~~?~g~a~~~o m1 ~~a~ia~~~ 1 ~!vf~ ~r~~~=vl~ cr~~~ .,patia con l'anno, con/onClcnClo suo modo di guardarlo di 1otto &c1uto, dove non aueua_ maL sot!O _qucQ!i o~chi crudtll or- volesse ,:civolargli sul mento cacciavano via soltanto perché ta. Forse aveva qualcosa in in.tieme l'alito e il .sudore. Allo in su. con g,li occhi che le .,, meuo piedt. Pre,_e coraggio nel la_r,di ntro . .si sentl tra.scura- e andar via. E il poverello .s3pevano cbc ero amico di J?ola che gli ch!vdeva il fiato: Sahto. del Cannone ando:uo:allo:rgovono in centro. come 0 vtderc un vecchio col berret• bile C'?me un uerme, uno sca- taceva sforzi terribili per ri- Dc Carolis. Cominciavano però la commoztonc. la protesta, Ja b~f,~~igarat:J~: 1;~~~i ::t!:r:~ ~~~:~o~~i:~,o.due lpOZ.tttte di ~~a OM~;!~e;~-u~1~ivoa~~IU.s.s;~g: ra.:;~:a°simott~. appoggiato o ~::~re;:_c quella sua bocca lr- d~e~t°r::~pe~~:c f\euo\a s:,a~e= 1n~~~c~~~: ~~~ s~~trissi alcuna tcllo bianco, oppt-na ombrato di _ Occhi di. copro! dentro la bocca e _lo 1~/tlaua unha. p~r 1 j· .sro messo a ~- Seppi che aveva pre10 soldi che non può preoccuparsi del- .speranza. lo condussi in tribu- 1 grigio. Portava legato al petto Poi oli commciò la Qelo.sto· tutto molle di .sohv o tn un "\!are. h anca un I pnmo d: In prestito da una banca pt-r la vita privata degli uomini. nate. consigliandogli di parla- Ul'l falpolà Qiollo coi /iocch1 _ Dimmi a chi pen,i · grouo ago ~i leg~10: n.on alzò .!c ,o. cl e po~ve I ver.13 1 !"acquisto di certo bestiame. Concluso questo argomento re .subito con !"avvocato della d~~.,~ ud":v:::/~~~~h:ti/r~e,;:: - A chi dovrei pen.sort-?. ;~"!::1r~noe o~,o~ii~:/~ ~~~ ::~~ :_:i :'!\~:,..:~ 0 ~n~:r/e~~~zfe/ ;1~:c;u::v1·a!~!{it 0 1 au~u~a1~mJi ~~;i ~fa_.;~r~:v:~f:~cf\!r~ 1 ;~~ !ao~~:ò ;~~~~f 1 1 ::an~eap:%~are:~ :::dte; 1-~~: Jti~~t~~'{. 0 dt 1 :e~ le -;o~a.gon::o c~n CUI ~· fai ~~~e~~ aa'i;:;tr!~~~~ s~:iva e~~ ~~ 0 ~igft:i~gi~ 1 eno:a.P~~~ 00 t::: 0 n 1 r~ ~ 1 t'~~~~ f~i 1 !;,ich? 0 ~h:u:;rag::~~ :!: :Jv~~~ya~c 0 m~!~~nic'~:dct~: ~fd~;fo c~:e nd~ a 3 nvdeavrae a~:ra0 s~!= bd verde foglfa. dall'altro ul'l .saegno.1a, ! 0 nbuUò dt Iato pit-di là acconto, oppogQ"iato al .1b.ucò 11 ~~ doi"no. rtd en:3· gh in lungo e in largo per i campi sfatti di aver portato la con- zione e riprendere il treno per .corno, rosso vivo. Sul pettorale co~ un br,~cct'?·d. dò muro: - Allt?ra, dico io, /oc- m~!n,~u e~~ sim::ent lto: d-~!: 0 o avevano dimenticato di essere versazione al punto giusto e il suo paese. ma dopo qualche erano .1cncte pure in. rosso cer.:. tr_ tog tern I co~o. on ° c1omo venerdt. t . , D , d 1 ? pieni di debiti di non essersi compromessi mia insistenza si lasciò con- te parole dell'a.1'1no: -rPerch.è fare. 11 carb 0 ? 010 : 11 fermavo Forcelle piantare dop1Jertut- [«:ccavfde-~co~~~~'•r:n i'!;t·em-; Mentre l'uomo diceva queste né con la banca né con il po. durre come un bue mi guardi, invidfo&o? FOr,e fuor, 0 !1che di notte. per ,ett~- to .sbonditrauano al sole /e- dÌetro und trn~a 1 1 cose. i suoi occhi si dilata- vero cliente. E mi guardava- In tribunale si c·elcbrava un ptrch..è non .sei degno di .stonn, ;one ~~erej· 0 1 .1orutghare 1 ,tt stoni multicolori. di panni ste- Andò auonli ~miot .sen-o vano enormi. il labbro discolo no .studiandomi e si protende- processo. La sala delle udien– acca.nto? ... uoco. 1 .so ito ouoroua ne a si: la camicia color garofano .sco O e dt m~lumore Lunflo si manteneva tranquUJo e le vano daJ(I! sportelli sforzando- zc era zeppa di gente. Un av- Si g,uard.ava Ìllnanz1, coi collo terra/ermo, dove 10 legna si &i m.occhlavo di mobilissime la pMuraglia OQni ta.nto un mani nasco.ste venivano timi- si di indovinare le mie inten- vocato stava terminando la sua ritto, comt un cavallo. Al ve- rnma.!!.saua lo c~t~ st e diL;ante ombre .scure. tutte le u0l1e eh.e trotto di ring,hiero gli ridoua damente avanti .. Gll leggevo zionl. Ogni tanto, dei magri arringa. Al banco degli accu– deTli o_rriuare, lo _gente !i .sol- o_nno. t r a _t po 0 ure e ' ; 0 : ci pouaua sotto. Lo vide .sa- la vi.sfo df'I mare. altissimo. n~Uo 5-guardo_visi_oni di terre volt! profumati di ~omi_ni cl sali vn .uomo ammanettato vauo trl. frttta. . . ' p1ed1, sol- :J1' arba~;u~i dal uenlo. Qu n lutor,: con la, mano una gra.s- di lassù. Un fico .srento. con dutese. sotto 1I ,p~1mo sole. L~ içt\oravano Il nas~. Mi raglia su- ascoltava ti difensore ma guar- ~:"::n:~1d:i~:d~;~/~:ltfa~~;~ st ~g~~~av':i. tJ;::t~::a° n~/:::~ ~~~~e <;/i,~!. b;:J:t~ i~ c~~ 1 ~:~ ~~f:t~ / ~!t v':Ot~m::;o~i':ocia~i ~~,;a~\~~a~f a·b~~~~nat~o~J cat 1 ~ 1 ~ro1i~o:t::~m~ra~~s~sp~:~~ ~f~dÌci o;~i~a~!reer~tech;c:;r 0 c.tt~ s.s'eJrt.sch... .. J, L'uomo della se- f-~ 1 ~ /tosco: aveva rovoto hne~ gaio. al .sole: Qli ri,pou on- dondol.ova nel u11oto. a picco zoni e lo vedevo entrare nella Inebriato. E sorrideva. Chissà facesse l'arringa. Sullo scanno ;~~~-ra nt'1io.,~ic!~z; J~'t!a~~~ .,-~% ~~~~~~o~~~tr:ri;e d~l ec;~ ~i~~:o c.i:n 1-~~o ~:~:eteti::;~ ::P;fng~\t"rC:"~-G~ia:::r~~·d:~: :~t~:~_tr.~ usciva con due buoi ~ri,g: N ;~~! fta.no 'quegli lm- ~~e;i3r~o a~~~a g:r~~c;~ ~l~~poo e~~ fuori quel filo di. voce che on- !ore. SMuto . 0 terra, con le pigro t. copdh l1-11c1 e ntri, doue ~ andoro 0 cre.1ct-re i. Subito do_po era caduta am- Era inutile insistere. Tutti me uno strano uccello. Gli al– coro la polvere non. gli oveva .1po:Ue appoggiate al mucchio che le Ttcodl'!vono_sulle _spalle. Riprelt O camminare. fi- malata la ftglia Rosa. Ros~ bi- ,·olc,•ano sfug,gire ìl caso e ml tri due giudici avevano le tc– ma1101ato) e qutllo deU'a..ccto d_el ~orbont- ere ~u~cfr" 6 • n:n _C_o,eterrene, p1ene di. bom- ,chiettando tra i dentt . .spcn- sogna~a cu~arla. valeva piu dei dete.stavano ,pl'?r aver io por- ste inclinate in due lati oppo– (., Aaaacé •. Le uoci o:nnega- nusciua O: tOQ ter.s, 0 0 mc - bini: con le. pentole .sm /or- .sierato ferma ndosi o: trotti. grandi buoi. E ave..,,~a ,·enduto talo quel ,povero Miraglia. La sii. sulle spalliere. Stavo per ~ano nello ,trepito deoli·zoc~o- te lo hbt-•t1d.bru.ctata/ttv~~ qu!~ nelh. davanti allo porta_ oper- ptr m~ ndar.si innon:i 0 pt-dote l~ bcs~ie. Di qui un~ serie ·di prcsenza in banca di quel di- uscire perchè in quel luo.s:o h e delle ruote, dtlie Qrtda mu7c ~to . t o 3 .1oe I pe 1 ,tn to .sullo ~t~oda. "'Qua ci SOrLO una I al ta v uoto. che ,u::olova disastri: un altro ftgho rlco,•e- sgraziato ormal faceva soffri- non c·era l'uomo che cercavo. d'1ncit~!7'_ento e_ di aUormt-: noti· e e n f'"a "-;f. 0 ito. _ d_c, bombtnt - Pensò -:-- -r iVon alleg,romenie tra le pietre. - rato all'os~ale '.Per uo a_tt~c- re G)erslno gli uscieri. Nessuno Mirailia npetè il suo dcside-1 ~:;: ;!~~:;-' ;i1•!1't':-':~:f"!i~ofo', van.o ""~!n~ 0 .:!-~ de_1f;' 0 co~:~- ~n~~:_ono e~.sere dt ~ueUe TERESA CAR~INT~R! ~~ 1 ~fr~ 0 ~~i~tod 1 s:.i~:: 0 nd }~~~j ~;e~~\ ~~~o P~~i 5 ,,ie:if,f:el~~= ~i~~i /hneda~~!~~e!~~~o~~c~r 1 1 ~gn°'::f~rn~oia!i~i~~ ~~~:!~ ;:~c 1 :;'i~o!~~~ c'::e"~fe~!!~n~ di~:rt;tt~ vt~i'i.s~:~!;f" :d.l,rt~: = q_u~ 0 ~a: 0 Gfonr~i .:~t\::p!~:: ~~l~~iosl~b~u~r~~l~~odi!i ~~ 1 i·a_m;a~:u:-:~:!~~~u~~~ 1 1; ~':n ~~; l~r~~i~:~01:~e~h~ !!~ jìnolmtntt- nel cielo in.sieme al tu th in.steme dietro al mautra.. vono e.uere quo ... St dts.st: e zione). periodo di .11cade0u de.Ila pri- dita nervose sui tavoJi. sposta- tavo il fascino che esercita la Ju;::,· cht- di navi ne 0 rrtoa- f,~~'::~rt:a::fn:ZC:ei'a~vr~;~~ --------------------;~a~c1a:f e::"1'iio.r~n!a:t~ 1 ~~an¾~ bfalf. ~~c~~~~~;~tel.~ndi1·~i~~ :;,~~~o~~/e;;~~~a~~:~ru~lip~~~ -rono sempre meno all"Ortig1a, tt .mando QU! st0 flore dt ci~: B , . d11 od d I V . Mi _rac~ontò una lunga ,to- con gli occhi e .sidicevano delle d"ore in città e non haono su– vtndeuero o:itni e corretti. Da. iu:,.1°::i'-~'- Clt"Q~~-per 9uoe"r~ all{10fina e a rn a ' an{lssa ria.. ripetendo 5:pesso le stesse cose silenziose. ddlc parole bito che amarezze e delusioni. ;~:r~::ti~;!"ttt':en~ : .,i~~~~~= c:e t!ii f!/~e :~:!ia~ ::.,:,~ ~o~ OO{Jg fi !~~f~e;: ~;~~t (?~~~~tr :niC::~ !~=~~~:bilkn~:;,~~a ~i~esse;.~ M~:~~~ ~~n "fc~e rii~r;t~~~~: lati. douun'1uc occorreHero rire .s~ffo_coto.. n am- . diversi. Quel che ipiù •embr:a- .sguardi. Lo aiutavano ven;o la Dopo qualche minuto ,però, ap.. quei Joro mu1coli di ferro, eh.e p;~ 11 a{i'gr~~td1;tfu~Qh.·zlun- Le Jottrnal d'Or!enr, in un si_potrebbe 3:gglungc,ro c\ò c_h~ va tor~urarl? era la ve~dita ,porta con bruschi torse invo- p_rofittarydo d! una mia d[stra- •oteo lo .sforzo parl'!vano gon- P~ .. \g t 1 ~ ( ' / tor sottotitolo d"un articolo a tre dice Meuro15: ..,L orlamahta di qu_ei buoi. Ne aveva l ani- lontarì sea nl delle m ani. E Mi- 1.ione. st avviò verso li cortl– jtarsi ~alo per mtttcre in e1'1- ~e 1 ' 1 veit:ll't ~r~~~ io i 0 d colonne in prima pagina. a!- non è che una maniera inimi- mo ,pieno com~ se avesse iper~ raglia. che ave.va notato tutte doio t'.' tentò di trasclnam1i de?Z~ c~e yer un,_fjoco da alt~~!,.,?: -:v:n!tnaa Ca~obr~- .Ierma che .. La malson de haute tebile dl essere come tutti gli duto degli amici. dei ,i:iarentl. Q\,lclle piccole cose contro di fuori. Mi scostai da lui _eg,uar– for rid:ef-e l IPmllhu. ,eTJ)en- .se e t ue,t .,.am di couture Antonc.lli ha fatto s!i- altri... A a:uar~arlo bene ,pareva ehe lu, se la rld-cva sotto quel Jab- dal ancora I tre gltrdic1. Nella telll 1,luaat'! deU:t, vme ~otto goil/ ;he eti \ttc~i - pe/~o!to Ja"\-e l'originalità,' la ricchezza, Niente d',. imitazione colletti- "hn ~o!!m;~e. Mi acc<>_;a1 •n- bro che gli cala"'.a su~ deoti co- sala ~I stava svc:,lgend,o qual– la ptll e chiara ~• biondi .. A; e ti /accia morire stroz:ato:. la fantasia rivoluzionaria e lo va., nelle correnti via vla rin- ~dc ~be egh .non -aveva alcuna mc uno spegnitoio. d1menticen- cosa eh~ coml_nc1ava a.d lntc– tem.po _per.so .1co;t1cavono ~s1n1 Holzò in. piedi, deci.1o ad an- spirito nuovo d'una linea seon- novantisi della moda. se.condo uc1a In ~e. e che for~ era do, ~ua,I_ Il c~so capitatogli e r:ssarm1. ~resi. a seguire con e muh olla Ploia. N~n .si ,o- dare da. Vannino. Sucgliata al- volgente ispirata daU-Orlentc e Il concetto di Maria Antonelli. venuto da,_anh a quel m10 ta- persino I buoi. tanto gli scm- ip11) .attc~z1on~ il .proe~sso. Rl– pe:va come, erano subHo a co- l'tm.provv1.1o I(\ moQhe .si ri- dalla nostra epoca... Il suo quadro è, questa volta, v_olosemph~ente per levar- brava nuovo aver suscitato un vol~1 1;1n occbiatn a M1radla e noscen~a d~ll4 &tallo. della .senrl· • 11 succes.so non avrebbe po- quanto me.i ardito, qu.anto mai si uno scrupc o ~ ~er avere cosi -grande Interesse attorno lo incitai a tra:tenersl ~ncora m~eno dov ero morto una be- - ·eh.e .1ei ucnu10 a fare? - tuto essere più caloroso. Me- rivoluzione.rio: ma si tratta di ~r!ust~ele J/~~~;onlJai ~:~= alla sua ,p~rso~a. . pc_r qualche minuto .. M,raglia atta. -".'bbondonauono .sulla rena Cominciò o tiro re via le lcn- rito di u . tocchi di estrema una audacia alla quale corri- . q. . . Tentai d1 &piegare al vlced1- m1 guardò come ~n. cieco. Ad tra rf'u7e e mart 1: corog1a .ruolo con. tutte e due le mani. attualitàqine.,.un'atmos!era di rl- .sponde. un'estrema dutLibilltà e t!:in~~I S~~t~~ ~1el~~n:~a d~o~j: rettore che .Mir~glia. ave~a il un cer~oJiunto b1sb1~liò I h~l- ;~~le 1 :~: f:m~e ta~~u~:,~r 0 pe~ i; c~:;:'e°' ~u(/;!a u!u~ig~~!: co~I orientali? Certo_ è che ~~en~:;te:::~zz~~a II vi~f!~i:'e~ cenziarl.o. Egli lo cap!. No.n f:~rdi ,pt~~~~'C:a~b~ ;~;;~~o eil~ ~i~~Otsi au~a s~~lagr;;~~1/ st~= :;i 0 ri u~~~r~;,';a;: c~rht:c~i: colpo deU;onca spo.slò il, Jetto, ~;~s;~~c n:Ua c~~~eri itali!!!! mente. la vÙe era ben poco ~~~lò a~ ~!~ar:~l,°1~ 5 ~eJ:~~~ grado_di ~arantire tper lui. . zi?Fo~nai al processo. Il difen– poi il mare .si tirava· via ~a :i;. ~G~a°rcf~a~~co:ea ~::!-~~ pre.sooteta a ~eheran .. era un s~~e~ti~;~h~c~ 0 ~tro'TI:~~in~~ Ora mi cua.rdav_a lisso. Ave- j:!a~t;s'~~~~lt~~~· ~~t~':t°vt; ,ore ~egui~ava a parlare e _bat– carca.s,a npuut a dalle formi- Lui le corre:a di~tTo riden- t~atto pieoo d_i cortesia_ e in- fa camicia pÒsson~ ridursi. va la bocca. sem1~perta. e. il pallida ornata di ciu!fi grigi terc I su~1 mlnuscoll p_ugni sul che_. La n.ot.te _vuot.avano ct-.ss1:do. tentando di abbracciarla, s1e!11e di. malizia. Add~rittura temperarsi. adattarsi. Per cui lab~ro superiore r~nnato 11'!• che la recinge vano tutt'in torno. tavo!o. C1t~va. verso d1_grandi canco~ano t b idoni &tll carrtt- ma lei lo re.spingeuo. La. senti un c..ca 11!11 po~rebbe dire, .se s'inganna chi vede nella nuova sohtamente verso_ 1 alto, acaipri- sembrava non a.tferras.sc il sen- poeti e articoli. dt'l codice. Pa– to e h andaoono a vuotare a tremare dentro la camicia, n.el- tutta la collezione fosse stata linea quakose di cstrcm:imcnte -v:a. quattro _a:ross1.denti caval- so dal mio discorso. Benchè reva . bcstemm1ass~ tan!o cr,a mare. Appena QlOrno, facevo- l braccio dlUentate dure co- approntata espressamente per r Né r é 1 _ hnt che m1 sorridevano. fosse piuttosto vecchio era un sgraziato. Il giudice d1 sln1- no colazione con. pone ~ ltmo- ;;e di leorÌo. questa occasione. Se non che ~f[~.P ~~~I II psr~~Fo 1 ~e~II~ m~- Non ebbi. ,pill la . forza di uomo inquieto. Aveva più lo stra aveva. u_nviso imbr~mcla– -ni. pane e mtl.a.~ance; tl .sug_o _ Vattene _ gli so/Jiò -. le a:onne sboffantl e .vapor.o- da ~aramenlc ha richiesto tan- mimdarlo via .. Nel vo_lto gli aspetto di un insegnante che di to. stanch1ss1mo. n Presidente .1cotando .tra l~ dito lo1clovo il Non uedi che ne.s.suno e te .se, spesso serrate al gm~cch10. ta arte e tanti artlftci di coi:- SCOJ?rlvouna vita di d1u:razle un funzionario di banca. Quel- stava ancora com~ un uccello. .s~on.o c1u~ro 1n m~.tzo ot ,u- per me .stete lo .steua coso? I grandi pannclll fluidi che rettivi di false prospettive, di e di ama~zz~. Pcns~I ad u_na lo che imJ:Lressionava di lui c.ra ma c~n ,gli oc.chi nella luna. cheto. E tntonto d1..1~orreuano _ Io .sono per Vannino. _ lambiscono fugge:--ol~ente la comb~azlonl ritmiche di es e- lU?ga ser~e ~1• tentativi !all!li· il colore cadaverico deUa carne. lont~n!. Forse pregava che tu~– d!l laooro fatto: - Di P«:Pt_ro- Di.!se la Li.!a _ Ha fotto b~e per.sona .11enza. met .stringer~ o dienti pJSicolo ·ci: rrà i qu1'all M1 atona1 d1 ftgurRrrnelo i!O- Sin dalle 'Prime battute mi to_ !mmc presto, ma nel m1- n, de~~ aot-me mangt~h ,o ~ cacciarlo via. _ E fece i.I modellare i ricami d~ .,mille bi~ogne annofcrnre Quello di Nane. Dov~ essere, _da g10- accorsi che egli non aveva al- .glu~rc del modi. nella !onna m.uccht tn qUtlla ~a.I!. J!,oi ut- uerao della tacchil,o. il'l .stgno e una notte,., cos.lllm~ono la .,. invecchiare~ con un colore v_ane.un hpo dalla ,ir1nta d~- cuna intenzione di prendere a soh~a. Che fos_se .salva la forma. no che manate dt semt. di. accorata convinzione spo- punta avanzate d un concetto . ' 1 . c1sa. Me lo vedevo davanti con cuore il caso obc. gli venivo D1 colpo m1 s1 !ccc luce nel _Anche lo stomaco ovtva no lo.ncando gli occhi scuri di anl- della moda che _la genialissime ass,e~ugi;tato. una inca trop- un .v!so masch.io e coi cape.JJI csponerxto. Aveva un modo di cervello e dissi tr~ me: ..Quc– <h /erro. Per _questo, ol~rt c.he mole spaurito. _ Io che ci ho Maria Antonelh persegue da po , · , !olh irti e 3:1er1. tutti ~tug,gcntl respl.germl che manifestava una sta ~e!'te ha solo 11:1teresse su– per la loro b10n.d.eua, tn.s oh ta g,uodagnoto a ttnermtlo .1em- varie .stagioni. L articolo del Journal d 0- dalle tempie. I -suo, zigomi ostilità ma.scberata appena dal- perl1c1alc a che il gioco si in. un pae,t- d_i ~ute _pic~olo e prt- vicino? Sci figli viui e tre E' nalurale osservare che ~ent che esalta ques~i succe1• eran<:> ~ora potenti. larg~i. l'educazione professionale. Ci sv0l,Ra nel rispetto delle !or- .scura come O!"fllt- b_10~1_era- morti. ques_ta mode, tranne_ Pt:r quan; SJ dell_a n?5tra moda in Orien• mau1cc1 .C?mc una mu~aglta ripcte\'a che andassimo dal Di- me dovute... . no tutti f' cv,qut-, /1gh di un Totina ammiccò con l'Occhio to nguarda I Cestosi ricami, e te, sc1oghe un inno allt- su- dietro cui e as:sera.gliato 1I ca- rettore che lui non poteva far tn fondo anche Il mio ten– padrt_ e _di un.a madre, come t .1tro.bi.coe rise nella faccio gro.s- dedicata alle giovanissime: pcrbe ind~atrlci e c_onclude rattere. Ma la parte io!er\ore niente."Quando stavamo .già per lativo di ai~tare ~tiragli a fa– br04:c, <f:1 un.o 1te,_,o ~ondehere .so: _ Ormai tu lo ho:i fat tò iI quelle scollature che sembra- rllev:and~ _le superba ricchezza del volto adess_o era cadente avvicinarci. faceva del tutto per c~va parte d1 un Jt!OCO. da una - 11 ch10.maron.o t Ctl'lQ'U~San tuo tempo. _ Si ,o.eco.se tutro no improvvi..ate e scendono degh abati da sera. come un~ casa ~n rovina. ~l- disarmarci: ,. E' inutile che an- !inzl~n~. Io sapevo ~in d~I G1org1. per qua mo ~on G1oro 10 con le .spalle sotto la .sciarpa di sulla schie na o s ull'una o l'al- La rosa costituisce. come la la sua :1eca _chioma. nera n?n date. _ diceva _ La banca principio c_henon sarei nusct– Cavah~rt- a.vt- .ssedi ftrro 101- lana violo, i ca.pelli lucidi e tra .spalle. qua.si scivolando in firma di questi abiti e conclu- erano .~1mast1 che e1ufft .1r.1gl non pub fermare gli atti per- to a far. niente per lui. ~Hora ta~~'~ 0 :::::u;rPt-tr1no. picc0- ~c~~c!i1~~ia as;::i!fe ":~~,/~~:~~ reb~:~~:- s:!pr;1~: 1 r;;~n:~~r~ i~g~~ ~a;trd;a~~~g~r1o~ur:~;;3; :ul~~zz~r~d~! ~~~~_i:h.~~~: ~~te~:re'PW ~i;v;~!~~~a c~n r!; ~1i %~ ~r q~~ r ci~~ n:e~s~~~:à ~ la in eOnfronto al coUo, _un or- chie. glnocchlo, quelle cinture ca• un pannello. la mu.r~ha. d~t &U01zigomi, procedura iniziata contro il Mi- Vedi. M1raj!'. lta.qu, 1. è come alla madio .st-m.brova ridu~si _ o un _ Il manlo è H b0la del dute dal _punto di vl!a per fer- Da quonto abbiamo accen- ancora !n 'JHedt come un ru- raglia. anzichè garantirsi con banca. Anche là .1 1mporta~te è tratEo al!~ propOTnon, d• u.na. letto. _ senten.ztò la Pa.uero, marsl ,ai fianchi dove la gon- nato, sarà !acile dedurre che d«:re. m1 suscitava_ una gran_de un'altra firma di avallo..... che va~a bc_nc ,!I meccanismo scatola dt cortont-, do reg g e~e oQgtu .1to.ndo.1i gli ortcchini di na si svola:e a palloncino. o queste volta la donna non è tristezza. P~savo involontaria- !; detto questo si ]i.sc iava quel che la h~ne m .vtta... appena con una ffi;4"0,. cono- / al.se perlt- sotto i captlli C0TU, addirlttuna all'orlo della gonna ..-nel sacco,.,; diremo piuttosto mente a ?1~ 0 padre.. . suo gran cranio mal.le e alfon- l\~iragha schioccò lt'.' la~bra ;::;;:::,,4ad.,01~::~gg~o.,:e~~~ ;7 : ~: ~o;::~. n~e rc~erc!al~~J'ne;; ~~e:!Ml~a:~tto p~~?· :!c:!~~r:err;; ~~o~ ~~ ~:~~f:ach\ ps~~!~,: 1 ~~t ce:euf;r:,u~r~~~;o~~e~~~:~~ ~;;;i~eei~!:ctfni la{h~~d~el~~ fc r~~- ~~n c~~r;ito ca&~~ oqr:;:1~; spedita dtll 1 or dinan o. Quando gli fai comodo. poi non ti guar- grazia o U capriccio delle glo- lemente ai fianchi. all 'orlo cl-ava a torm~ntar:rm e forma, sua noia e il suo dispetto. parole che a-:ievo det.t o. lt! vòlte dt-ll e , co.lt- erano tro~- da più. vanl.!!simc. Ma le meno giova- delle gonna, sotto il se.no. 0 111 ~o nwnero. B1so.gnava !ermare Parlava con accento funebre _Dopo men ?ra l..\,SC IV3mo dal po ~o_ -1.se. e ra S_1 .mone a con- Totina. so.spirò unza portare. nl non saranno per caso sa- lim1te della scollatura, ma 11 procedimento ese<:~llv~ del- e gelido. Sembrava oppresso. tribunale. M1ra~lla prese la carn tl _ta v~lo p1u grossi? .sull t - Non. te la. prendere. - criftcate? «Con un po' di me- sempre aggraziato come un I~ b~nca. IJ mlo_arnico. 11 ra- acciaccato. costretto a dire strada d_clJasta~1onc. S ~ ne an- .spallt-; il pto".'o del m.obtle.pa- Rlbottè la Pa.11tra, - Occhio stiere, risponde Maria Anto- tralcio. tanlo è vero che, il più g1001er P! <::arohs, ha un cer- quelle cose contro la sua vo- dò mogio mogio, quasi sere.no ~~~ 11 1:~~~t:i:.f":::;r;! -~~ ~"~~~ 1::.,i 0 r:et/uf ~rr~ t~:.si~uol~. s~ ~~~ita:'sr:tatuft~ 0 r: dr::~: .. _può ~:N: ;.~~~- r~ 1 s/i apre la CO- ~~ o.fr~ ltf!ftoltlu::"~:a~~h~a~~ lo~~bito dopo si pentiva di ~7~~~1 cri~t~.. 5 ~e 10 loa~f;t~!~f~~ L 1-TTlllRA. ROJIAJ."~'– * LOVECRA ol'angoscia del cosmo * di .JIABIO PICCHI li romanzo giallo non ha mai attecchilo da noi: i suoi pochi cultori, per lo più. hanno preferito am– bientarlo fuori d'Italia, come se certe vicende fossero inconcepibili qui; e nemmeno quello di fantascienza, naturalmente: e sono ambedue generi che. special· mente negli Stati Uniti, radunano diccine e d1ecine di scrittori, alcuni dei quali ottimi. Forse da not non si crede veramente a certe cose né si pensa che la tecnica po~sa avere una parte pre– minente sulla fantasia dell'artista. Ma naturalmente, i motivi sono tant'allri. Un libro serio che msegni come si scovino racconti da noi non esiste e forse sarebbe beffato chi ne \'Olesse comporre uno: né tam– poco che insegni a scrivere romanzi. In Amenca. e anche in Inghilterra. di simili libri ce ne sono. e parecchi. Da no,, ancora, non c1 sono opere che stu– dino la tecnica del romanzo e del racconto: studi che possono portare, in un campo rigorosamente critico. a conclusioni del massimo interesse e d1 grande ut1· lita: basti rammentare il non eccezionale ma dihgen· tissimo libro di J. Warren Beach, tradotto in italiano come Tecnico del Tomon:o nouecentuco. Tornando alla fantascienza, non v'è akun dubbio che seppure in un discorso severamente critico impo– stato su basi filosofiche essa non meriterebbe d'essere menzionata esistono alcune opere che da essa hanno avuto origiii.e, alle quali <:i deve riconoscere un va– lore maggiore di opere dell'altro campo. quello della letteratura pura E veniamo a H. P. LovecraH. Costui ha rappresen– tato un vero caso letterario nella sua patria. gli Stati Un11i, ed ora che gli entusiasmi intorno a lui si sono calmati, si può riconoscere che sono state dette tante esagerazioni in bene ed m male. Se le date voglion dire qualcosa, bisogna ricordare anzitutto che Lo– vercraft, nalo nel 1890 e morto nel 193i. scrisse la maggior parte delle sue opere nel periodo in cui Heminr;way_ Faulkner, Dos Passos scrivevano le loro. Queste opere uscirono per lo più su riviste popolari di racconti d'avventure e spe.sso portano l'impronta del rozzo pubblico a cui eran destinate: ma c'è qual– cosa in esse. che, al disopra del loro linguaggio spesso trasandato e della loro concezione a volte tro ppo scher matica. ci parla d'un universo sconosciuto ed immen.so nel quale la fantasia deìlo scrittore dO\'ette vagare. e ci dà la mfaura della sua sensibilità che pote,·a per– cepire con esattezza impressionante quella che Michel Deutsch nel suo saggio apparso su E.sprit chiamava l'angoscia del cosmo. Sotto questo riguardo I suoi libri, che pure portano inconfondibile la data di questo secolo. rispecchiano una condizione dell'anima umana che non ha tempo. Ma già, che siano usciti oltre venticinque anni fa. se non aggiunge un ette al suo valore d'artista. è piuttosto significativo. Visse 'poverissimo miserabile, facendo H « negro li, cioè riscrivendo dei temi per quelle ri\"iste su cui pubblicò gran parte delle sue opere. l\fa ebbe ·una vita fantastica molto note,·ole (pare addirittura che riuscisse a sognare a volontà): "Gran merito di Lo– vecraH, - scrive Jacques Bergier che (u anche in corrispondenza con lui, nell'inlrod~zione al suo ca– polavoro pubblicato in ,·ersione francese col titolo Démans et meTveilles, - è avere conquistato all'im– mas-inazione umana immensi territori nei quali es..<:a non s'era ancora avventurata. Il suo pensiero è pene– trato tanto lontano quanto è possibile al pensiero umano, oggi. Egli ha creato un mito ... che esprime la grandezza e lo spa,·ento del Cosmo non soltanto in dimensione umana, ma per qualunque intelligenza . anche se la sua !orma esteriore non somiglia alla nostra, _de:-7econoscere l'esistenza dei grandi territori ~on?s.ciut1. dev~ pro\'are « lo spavento degli spazi mfimti II che stringeva il <"Uore di Pascal l1 Visse e morì miserabil.. -,,a dopo la sua· morte co– minc_iò a crearsi un ,·ero • proprio culto di lui che ra~g1unse ~ui:ite note\'Oli, ~no al 1945: ciò che per– mise al finissimo Edmud Wilson di scrivere un arti– ~lo. su di lui. riducendone grandemente il valore. ed iromuando amabilmente sugli entuska.smi che susci– tava. In Francia molte delle sue opere. e forse tutte quelle che è stato possibile raccogliere dalle riviste s~ cui sono disperse, sono state pubblicate e hanno risc_osso autorevoli consensi. Da noi non è ancora uscito nulla. Ma per molti versi LovecraCt merita di essere presentato al nostro pubblico: che si discorra di lui ?:ima ancora che un editore decida di lanciarlo, maga_ri m una delle collane di fantascienza che. com– mercialmente. vanno a gonfie ,·ele. ì\lARIO PlCCHI v~ faccia a teT1'0. qua.t, corpo- Totina pt: n.sò: ,r Troppo tt .stai tntalti quello che non si ad- ne r a. N~n. avevo che da pro- averci licenziati e tornava a anche. ora rmcattucc1~to m una ~t::a•c~~i ,:~~tb~r·p~!: n:~ ~t:"s~':n::~, pc°::f' ;:; .. ~tl:1 e~~~ ~~~~r~u~~~ori c!'oo~v~cci~ia~h: 1-------v_A_N_E_s_s_A_I f i, 1 ~:~~~te':V~~~ tn 'di~:~:~~e~ ~~~~~~ rcio~i e:~d~~Jtia~ol~~~ ~~~c~:ap~~~r os:!:o~:o 5 ~~ 0 ;1:~ '-r-- ---_ -----_ ----_ -_ -_ ---_ -_ -,:-_ -_ -_ -_ -_ -_ -_ -_ -_ --_ -_ -_ -_ -_ -• ..J.. :~tQ~:17! ;;:i:~:g;1: 0 da!a°~!~~~ bt:n.u~o;;:~a fu solo. chiamò ~:~li c~fis:~:tie:l·~ ~~~~~= Il Premio . uo~ 0 rer:~~irtn ~n~/ 1 mio ~~e ~~~ 1 :~at~i c~i;i/;~~tn;~: ~~-r~ch~~liei.~ 0 :iu~rc~ 0 eni~t J! ':(,~~~vi ~~~irrt'ut~a::::t~ rr·~:":C: 0 ~ ro~::~ :::.a~gli dtC- ~!!, ~i~e~t. ~nt~u: :;, 01 i~f: T rebbo Poetico d.i~;~ 1 ~1i !~o"~~u~ ;:~:!}~g~ ~ 0 ~~~~ 0 ·ncla 1 :~~p~i :e~li·!~t ::nL~ ~: ~l~~c~d:~! 0 d~l;i~~\= precipizto giu pe.r le scale. glt Il fratello acct-nnò d1 d con 18 a suggerirli è u tipo e la 11 • TREBBO POETi'CO I smo a quel momento non ma, eppure tutto il suo essere tura. prendere rper l sent1cn, andavano a ,battere .sulle gom- lo _te.1ta, .sen:o staccare gli oc- li~ee prescelta. Ma, a propo- tame.ntc .al Comune c.'au•...:~ avevo fatto alcun ten~ativo per 5prigionava una sinì.stra soddi- rincasai:e, entrare nella stalla be. Re1t.a1>4 ll'l bil~co .su un ~te- chi da lei. . .sito di pannelli. tanto per tare Autonoma dl So(glorno dl Ccr- con(orta~e •. 9uel d1s.grai.iato. stazione, una certa oscura gioia se;1za dir'! ~na pa_rola alla m?– de, me-ntre .scaktava con l al• - ...Ma olla Lontana. Se tt un CJSemplo·cf!i•ttl da crisali- via, Jndlce ~a terz., edizione del Sa'Pevo 1s,mt1vamcnte che era che Io ripagava delle sue so!- g,hc. E lo 1mmagino !ermo. in tro alla_ eie~o, bestemm,ando fai ,corgere. &Ono bOttf" .s&cu-de se ad aticggi~rll è \lna gio- e PRE~lO TREBBO POETICO inutile. . . ferenze . silenzio. le m_ani a!fo~datc nt:::l: tri,en.o dt a.1t.1:o contro le molt- re per te f' per .m~. vinc.tta; ma etfelti di statua- OITTA_ DI CERVIA• unico e ln 4 Due volte !gli m1 ripeté: Non appe.na io aprivo bocca. le ta,chc _dct calzoni. davanti bf.sttt-. Jt ,o.gazzo orttcctò. come per rletà di e.strema re ele nobiltà div!Slbile di L. soo.ooo da asse- - Non vorrei sopportare la questa sua , gioia strana svani- alle man_g:1ato\edeserle ... Più ~pericolat!, ,e non._cor: ":dere, il labbro .1u cui comin- se. venaono .sostenuft da movl- ~~bai~r~bl~a~~n~ 1 ~nae~~•~ .scen~ del sequestro e. della va di colpo. Notai che egli non D~rante_ la. nott_e sognai i pacc1utt e grondt come g,h oltr~ ctav~no _o .sp~ntare d'!e groui menti stgnorlU, calcolati, dolci. 30 a,osto 1958 a una RACCOLTA vendita. Io posso e vogho pa- ayeva alcuna simpatia per il buoi di l\f1rag!ta. M, pareva che due, eron~ Doro e Memmo. ba{/t .3pwuentt,. c~e gh davano 11 colore. le qualità del tessu- INEDITA D1 POESIE. gare... . direttore. Vole\•a mandarci da fossero legati ad un grande oce0ccolaf1 di fronte_ da. un~ un ari? buffa dt mne,e. to l'amplena. contribuiranno L'opera ,premlet..1, qua-k>r• la - Po~.so paga.re! - insisté lui rane rper fargli un dispetto. aratro che graltava un vasto :!~'r zz:~i ad~fe 1i~e,~;~o~o·,u"t~! va-; !~i ridf~!:\i~t~.f:~rd1~~ 8 • ~avorire l~e~o ~i. fuga sul ~~• ~;~~~~~ XiiJ-~dtt: 1 ~ f~;e v~~t~~f~~;~sdi ~~~:~~un! ! 1 : ~~nb1~~11~:inf{~o:siitf; 1 ~~ ~~~~d 1 ~~a°~d~~a~ita 11 d~~~~~~ s~ cimo.se dei tetti, regQeuano i e per .1eg,no. Uno co1a ben /at- rrl~ o t/PP~ z n_ 1 1~ un sr MondadorJ nella collana • I poc. impiegati. Si appoggiava a ci Rveva dato. in una g rande distanza si 0 jn- c api di una fu!'t _da cui ~pen- ta '! non .sei mio frattllo_. doeu~e.legen: 1 •ta !gni ~~~~~ t.! j~~~ S~!o •· 1 _ quella ~a ~e_rmazione come Miraglia ascoltò il vicedirct- dovina.va u_na. foresta. Ad un rolavo. a m~z aria un. piano- Come Simone u.sct ~1 ca10, e la misura' in tal senso non renno :Ortate~~mf:r;1/~ 1 J!. per caricarsi d1 forza. ~ore ~on. 1;1nacerta attenzione- trat! O I b uoi. diedero uno strap- forte o un dtvo-no. troppo mo&- F11tpp1no o.1pettò cht .st dt.sran- s1 im ' • h ne .a, diretto cont.atto del pub Passavano nella anticamera m ,prmc1p10. Poi viavia si di- po 1mprovv1so e si staccarono sicci ptr poter pa.s.sore dalle zia.1.1e,poi oli .1i attaccò dietro. di espr e conl ~n n_wnerol e e bll~o neJ e trebbi ~t1cl • • (unzionari e dattilografi !retto- strasse e restò a guardarlo con dall'aratro fuggendo verso la porte. Lo vide muovere otcuni p0u1 ven 8 enunc • o: e q~a cosa La GIURlA _ presledllt.a da losi. Miraglia - cosl si chia- finto interesse, tanto iper far- foresta. L'ultimo dei fratelli, Lucio, con lo. soltta iattanza, la giacca di accortamente v~rlabile, di Giu.seppe Unearet.ll - è compo- mava l'uomo che stavo cer- mi 'Piacere. Aveva già capito Miraglia non tentò di raS?- uendt-ua ca rbone p er le .1trade. buttata .1u uno .1pof!a. Si la..tetò e,.stre'!lamente 1nd lviduale nel- st,a da Toni Comt:Uo, Massimo cando di aiutare - li guar- tvtto. ,prima di mc. giungerli. Non chiese aiuto Lunatico t gelo.so, litigava .ape.s- dietrÒ una scia di profumo; diambllo di un quadro che fa Durs.1, Alfonso Gatto. Filippo Lu. da-.•a c. sembrava contarli. Ad Non sapevo se andarmene 0 nemmeno a me che gli ero vi– .!O con la mo glie e o:moua fo:rt- OQni tanto si ripo.a.sauo con la a~. . mlna.sJ, Alberto Mo n da.dorl, Gino un tratto scoppiò infuriato: avvicinare qualche altro tun- cino. Mi accorsi che quel suo parte a ~è. Gli altri quattro mono i capelli canchi di brtf- C è tenta debolezza a fuggi- ~~~nid~itt:..n~o ~~m•"! 6 ·5c G/~- - Non posso permettere che -z.ionario. Desideravo tentare labbro spesso e rude era riu– n.elle notti d'inuerno rlprende- lanttna: le dita focei,ano un re la moda que.nto ad osten- Gl-a~lnto 5,p,ag~~letJ'nn 1 M.Jc~cl~si ,prendano la macchina da l'ultima porta: quella del di- scito a spianarsi finalmente. vano o ~uotart- ct-1:si.Ora ven. piccolo scorto tutte le volt~ dtarlal. Per combatte~e que~ta Vinclcrl, Walter Della' Monica • cucire! F\i la macchina che ln- rettore, Ma non riuscii -a pe- Infatti tutt'intorno c·cra una devano 11 bottino ptr 1ngra.sso che passavano sopra l'onda dei ebo cz~a ,oc.corre un educazto- aeer. cantò mia moglie quando do- nettare nella rorterza. confusione di piccoli uomini a. quelli dellt compagne; capelli. li ragazzo si tel'lne ac- ne ~ell occhio, un td:ale P!a- I dattlloscrHU, non restituibili, vevo &posarla! Quando rientrammo nella pallidi che s'erano messo ad - BeUo. bello dauvero, tut- co.1tato al rpuro, ftnchè furono stico, MarJa Antonelh pos.sie- ordinaU In fascicoli, Jn undici Poi la sua voce si addolcl: grande sala con gli sportelli andar dietro le bestie. Li rico- to po.sta, .1e"7a un filo d'acqua: dentro il vicolo; 9uondo lo vtd~ dc l'una e l'altro. E' st~to det- copte cont.rassc1natc da motto - Mio tiglio iuarirà e andrà ci venne incontro un impie~ nobbi subito. Erano gli impie- Doro era 1I .solo scapolo det .sboccare sulla. piazza uuoto . .,, to che se « lo stile è I uomo"· ripetuto su busta chiusa conte- nel Venezuela. In un palo di gato. il primo a cui ci erava- gatì di banca. c1nqu_e;ali altri ,i erano trovati •!ntl perduto; .of! UU~ oli o cch_t, .,._jl gu.sto è la donne.,._ ncn~c cognome"nome e lndlrluo anni rimetterà le cose 8 po- mo rivolti. e desiderò essere E i due giudici a Jaterc. ae– moglte girando qua e ld per il tinch e lo c am1c1a b1an.ca o n- .Las~lemocl andare alle deft- dctl au 1~- 1 d~ 1 i-ar 9~ r.rvenlre sto. Ricomprerò i buoi. Accì- messo al corrente delle nostre covaccia1 1 sull'erba come due "!are, ~i e.state, a tempo di ghe ro.t.se di ?o~tono non .sem- m_zloni. Balzac affe~a eh~ ~';:~mJo Tr:,:~ Poe.tl:o·• Azlcn. denti _se.. li ricomprerò! cose. Cominciai a spiegare ma conigli, 1_cteste reclinate sul!e c,on.c1oh; quando le barche toc- brò _d~ vtnt.a_ta dt un .101 cotore « 11 genio ha ~uesto d1 bello: da Sonlorno _ Cen·la (Ravenna). Ebbi l 1mprenlone che stes- J'impic,gato non mi fece nem- spalle, ridevano. ridevano co- cano terTa d<>po una nottata carn1c1no dt _go.rofan~. Quando som_lglia a tutti e nessuno ;11 11 comitato orpnlzz.atore se per piangere. meno a·prlr bocca. Notai che me matti. pa.s.,ata .sulle reti, tutte le don.. Simone fu gtunto ali altro lato somiglia l). Quasi a corollano Gino Buslgnanl ~ PresJdent.e - Credo che vostro tlJlio tornò al suo scanno e cbe restò GENNARO MANNA DI .A.MERICANJ ADeRJSCONO .U BOOKCLUBS Lo gentala tntzfattvo , s,ata realtuoto. ta lt<llto dogd AlHIUI LIBRO I cu.l aderenti rodono del aeruent.1 benettd: a) ♦ vengono tenuti aJ corrente d.eJ llbn Cl1 m11.&&1or suo :U~ ~~~•!r.:,!:~nJ~f &-r!°!~ del not.ist&rto menali• OJ :a~~o~~J.!U~cillo, • me., i,os-. 1•llbn del mege., e) :er!:i:~ 0 !~~cd:;uu:C!;:~.r:: d.=r ~~ da!~1:::•~=- meft» da lore aeqah1tatt: 4/ ♦ ~UlJ'W!c:ono del .:1erv~1011r11.twtodS eona\llenza ll– brana offerto daau llAmiei del hhre•: •J : ~~~5:'~ 0 Ci~r:_~ ~:!~:!;!11~~~~_'•bbonamento L"adestone &1 .Booi: Club ltallllDO e Ubera a 1n.tu1ta e '-1 effettua con l'acquisto di un •libro del mese.. · Gl.l ade~nu che presentano tre naovt aaectalt banno diritto • 1ccsllue rratultamente an c ltltro del mete. 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