la Fiera Letteraria - XIII - n. 17 - 27 aprile 1958

Domeni1:a' 27 aprile 1958 LA FIERA LETTER'A:RI:A: LE MOSTRE OMANE * La 96' del/' Art Club lnternazi~11ale - Tempere di Fautrier Sculture di Pietro Guida - Il cecoslovacco Amost Paderlilc * di LORELVZA TRlJCCHI La 96. Mostra dell'Art Club e il nostro Romiti. Catalogo doli del ..geroglifici della so!– lntiernazionalc, orgnnìnat3 della Editalla con testi di Pal- fcrenza,.. e at!enna.ndo che con la collaborazione ,Jcll'Art ma Bucarelli. Kurt Schwcicber. Fautrtcr era uno dei rari plt- Club tA?dcsco, la Soprinten- Nello Ponente. tori contemporanei e.be non d~za cilla Galleria, Nazionale • • • dovesse niente a nes suno. d Arte Moderna di Roma e lo Mentre altri critici. come ad S~adischc Mllscum Morsbroich La Galleria .. L'_Attico,. pre- esempio. il «iovanc e batta- di L<"verkU'Scn. ,! stata' solen- senta, ,per la iprima volta a glicro Miche! Ragon. Iu.rono nementc allestita nelle sale Roma. una Mostra di Fau- avvenii fin dagli inizi a Fau– ocntrali del nostro maggior trier composta di sole tcmpe- tr:ier. tempio dell'arte contcmpora- re. disegni, lito!,!rafie; ma pur Oggi, già un po· fuori da nea. dove. IJ)er intenderci. fu- manc~ndo le !am.ose ... paste,. queste 'J)Olemiche spesso, del rono ospitati, in questa stessa del pittore - ohi dLpintl su resto, ,più motivate da inte- :~~n<:iuigen~~~~v:1~1 in~f! ~~ ~'i~cchi~~:~.cou ~=t~U~: ~~'is~l s~:!~:~et'l~e :::net: Fr:rneesco Ca!lorati Pavarolo: «Zingari• (Mostra Nazfon11le Pittori Giovani - Roma) menticabiJi quadri di Pollock, 13: guache"' --:- la rassegna è osservando i disc.g,ni. le tcm– Je storiche sculturo di Modi- più che su !fk1cnte a d<are una pere. le litografie di Fautricr fi!llani. di Boccionl, di Marti- 1dca del.la qu.alità e del!a !or- la caratteristica saliente, dirci ni e Jc tante, ottime opere dei za poetica di questo discusso l'incanto del ipittore. ci sem– nOIStrimigliori scultori. Certo -arti5t a. . bra risiedere iprlnc~palme.nte il ricordo. troppo recente, di Fautncr non è un astratto nella sua logica e Jirica eva– roosegne di cosi nito rilievo, 'PUro - alcuni testi dell'.arte ncscenza. In una o due tem– ronde oggi maggloil?llente scon- non-figurativa quasi lo igno- pere, esposte all'Attico pare fortante il confronto con que- rano, pur essendo. stoJ'lica- quasi di essere di fro~te ad sta stanca e ,f?encrica Mostra mente .. il Pa.drc dell'informef. un Watteau astratto, pieno di di .. Pittori tedeschi e italiani che egh ha. m tm certo senso. grazia estrosa, di melancooin contemporanei... Né ci sarcb. pratica~o ~io ~al '25, assai pri. e di languoro, di ,gioco e di be da meravigliarsi. se dopo ma, qumd1. d1 Dub~!fet .e, na- speranza. di sorriso e di sot- ~:rla cs~-!;%~~fs:a 1 zi~~! 1 0 ~~; ~ir;me~~~~~ f~ttJ~~va~~ ~~~i. cfndv~!. ~~~t~~~gn)ai{! y MANUALE SULL"ARTE * lTALIANA Prospettive d eri dioaai * di G/lJSEPl'E SCIOBT/i~O qualsiasi associazione. un scmpr': un .po' neitato. questa menta un yo· Modigliani, per qualsiasi 'Più o meno ufficia- 'P,ltem1t~. nflutando d1 esse- quel tanto di orientale che c·e Je. fi:ruppo di pittori. chiedes- re definito solo un in_rormale nella linea nuttuante del li– se le sale dclla Galleria Na. e allestendo. a partire dal vornese. Ma in più d'uno di ~i~:~~ d'!~;,i:~frn~~~~ ~~~~~;nt~erii~trt~1::t~~e~~t ~u':ì~io~~n~o~a~u~z;et~~d~~ r,it~o~aa~ti!e~è ~~v~~~rii1 ~~t nu~v~ 1 ~- sro 0 /iap~~ii~ae~:r1ta~~a~ 1::a, P.;~i~~rmd~~::1°tr!!\~i;~~: fatto quindi assai meglio la z1on1d1 oggetti .... Fautrier che di e silenziosi delle ~pi: le I arte italiana divenne mate- na • dt Gmseppe l!,lazzanol e che riguardano l'arte n_ahana SoprÌntcnden,te dott ssa Pal- ha ormai 60 anni - è nato pennellate rosee e azzurre che ria d'insegnamento ne 11 e Teresio Pignatti (_anch'essa detrultimo cinqu;:mtennio. In ma Bucarelli, ~d 09Pitarc . ..an- a. Parigi ~e.I 1898 -:- inconun- danzan'o sulle superfici. 'hanno scuole nyedie di seco;1dò. ~ra- edita .dal Mondadori) in tre co~este pagine, il ?!1':to~o se– che questa volta come già in ciò a di,pingere mtorrto al l'agile naturalezza. lo slancio, do - d1 aver contr1bu1t1 al volumi. La materia della nuova gu1to da, due storici nmane ~~~~·r::c, M~\~~ t1u~la ~~J: .~~U1 Ntuu;:~~/~g~~~an~~ ~1u d!~rsi ~a 0 1!!~~ t ese::; :~A~;~:rs~os~~!la cof 0 ':::~~~~= i~:i;~tt~ ~:'n~~iz~a:ne t~~~~~r ;;~~~~ st ?a :~~i!~~~io~~ ~isui~; sale. meno uftlclaJI. sitUate al di Modi~liani .. ebbe un, mo- di cor.ia , di evasione. traspare del ~ottini. Un grosso t~mo, personalità che ~~nno conlri- ppva d'una C:hiara ': P.ersua– piantcrrcno della Galleria mento d1 notorietà: nel 30 si da questa 'Pittura. freschissima, pubblicato ora con le 11lu- bu,to a dare un impronta al s1va prospettiva, qumd1 con- J\fa passiAmo alla cro~aca ~~;~tosr~ll~ fì11::ia:st:~r~i 1:t l~al~~~:~i·a~aD~lla':.°~:~i~~etr:~:;~1:aa~i;:o:t:se:i~~r~:li~e~ti :1~ ~~;~:~gw r~::~i~~az~o a!~f; f~::i ~~\ ;~~i~i e nell'accaval- c~e non può non essere rapi- Subito dopo Ja guerra (194'5) di una materia che sebbene bum, il cui autore (con un • culture artistiche• che tro- Se dn un canto l'arte astra.t- d•~~:totto sono gli espositori ;[i~~~: aJ~~i;!~~~sa~;f:tbro~\ 1~ ~i~~~ted!a~:e~esiv\es~rcJ~~;:~ ~\~fi~~~gi~fig;~va 1 et~er;~~ 0 b1:~~ ~:~ 0 ge~~~ 2 deid~~~i;io~li~ec"ht~. ~am:~1f:.-.1!~fi~~fic:t:etf:n d~~~ ~flf~C~~;~~e: B~~~tmc:r:na~~: ~:,f }Os~~~~ .~ 0 Q~:stid~t~e;;; :aon~teu~~\md~~ac~i:r or~ ~~~faas::p;~~~~d~f~o1J~;e~~~ ~er~~~ 0 o :~~t:to c;::!~u~sii°nb 0 uo~ ~~~~i~o~n~ehedap~~~~i~~~t:~:~:= Conte. Corpora, Dahmen, Do- (quadri di piccolo formato jlanlcl. una materia. insomma, simpatia che si comunicava seme possa accestire, crescere zione con gli aspetti renome- ~:;,~: 0 ~:~k~~ul,M~~~:~~raa~~: r:~~~sf~~~~ \ni.dc ~~pos~:gc~~ :rr '!lt~rnt[!J!«:-n.dib?u~g~ ;~~il~:::,~e =~~~:a,am~~t::ris:i~ e !{~~Hfaca1:tdivisione dei ge- ~!~ilo d:l a;c~~~a 0 \0!~ 1 • 0 n~~ Music. Pcrllli. Sanfllippo, San- spessi strati di b ianca cd in- quasi conserivata sotto ghiac- gli scolari. quindi mettendoli neri, per dar luogo a una di- dell'arte .. In presentazione di tomnso, Scanavino. Schultze. !ornne materi~. collocata su cio. Squisitamente elegante. in condizione di trarne, vole- stinzione meramente didattica, una nuova realtà, quella stes– Scialola, Sommer, Trier, Tur- fondi verde chiaro), e le Hau- ti•picamente francCISe, Fau- re o no, buon profitto. Anche impegnati a cogliere il fatto sa dell'immagine artistica. che cato, Vedova. Wind. Winter. tes pat.,es di Duburfet. costi- trier. deriva dai ipittori del noi siamo stati fra i lettori umano nello svolgersi dei tra- entra nell'economia della na- Frltz: Wlnter è un po' il re tuirono. allora. come li deflnl '700 - il secolo del minuetto giovani. ma non più scolari, vagli artistici. gli autori del tura a parità di titoli con ogni della rassegna: ottimo U suo Tapié, i due avvenimenti bou- ma anche della llhrgliottina _: del Mottlni: e adesso, ogni nuovo manuale riescono n aJtro aspetto della natura stes– ..Schwarze Wege '"· Tureato In leversants della stagione e se- mentre suol 'Padri più vicini qualvolta l'opera ci capita [ra mantenere da capo a fondo sa • f,tMln forma. Scialoia ancora gnarono l'inizi_o di ..un'altra potrebbero, !orse. essero Mo- le mani, ci sorprende la 9Ua (o quasi), come scrive Sergio Seguitando a leggere con diverso. con e.normi tele, piut. arte .., contrana all'accademi- net - c~ soprattutto una af- povertà, diremmo la sua in- Bellini in una breve presenta- crescente sorpresa, troviamo tosto Impersonali. Perilli con- smo astratto. comandala dal- finità nei bianchi - e Degas. genuità. tutt~via s~nza chç la %ione dell'opera, . sullo stesso piano Lorenzo V1a– fuso. Un bel Burrl. un viva- la sola espressività. Con Ta- Per il resto Fautrier è. pur s~rpresa muli l'antica gratitu- Senza voler s.egu1rc.passo a ni che ha compiuto un • v3:– tisstmo Birolli. Autentico e 'Pié furono subito favorevoli nei suoi limiti, un pittore che dme nel suo opposto. Tanto passo la trattazione d1 Mazza- lido atto di protesta contro 11 orig}nale Muslc. In notevole a Fautrier. Jean Paulhan e ha. senza dubbio, il pregio d1 che pur oggi, ai digiuni di co- riol e Pignatti. che non si di- conformismo accademico del- f.~~~~otr~~J~·io..!~~:re~;~:!/:f~1~Iic~e0:;t}~ i:fin~~: una originali~à •quasi totale. !!m:~~isuc~ 1 e~ttfnot~~~!r~ri:~ ;;::i~ ~reatf•a~fee i~aali~on;c;;:e~ ~~n~itJ~fa se~:~i~~e c1~~ :: • tappa d'una conoscenza, natu- ralmentc accettato, pur met- che· ha fra i 'primi stabilito un ~-------------------, nl~~ti~~ulJ~r~u~ie~~m~::~: ;~~~oen°Jfre da allargare e aP- ~~~:? !ut':!~i a~~~ti~of!~fnà\ ~;:n::;ria~~n~att~ Jfg !;gr~;= ;~l~p~:nd~:!n~~heD~t~ta~~=I~--------------------, ~~aq~~t~~rad:r~~~~~. i~~~~= ARTISTI ITALIANI * PA-SQUAROSA * di CARLO GIAC01JIOZZI Entro i limHi rigorosi di una coerenza stilistica e di una misurata poesia, si può dire viva la pit– tura di Pasquarosa; e per chl non sappia il lento e valido proeedere dell'artista, o sia poco scaltrito nell'individuare i lieviti, certi risultati potrebbero anche apparire come la somma di una intelligenza e di una sensibilità sviluppatesi soltanto nel breve giro di pochi anni. A ben guardare, invece, quando la pittura raggiunge un suo respiro, un suo ritmo particolare, ben dÌfficilmente riesce a nascondere nel sustrato i semi di quella fioritura; volendo dire ehe qualunque arlist-a, quando arriva ai traguardi seri dell'arte, lascia sempre alle sue spalle il pesante bagaglio di una soUerta esperienza. Cosl dunque per Pasquarosa. che èiipinge da oltre quarant'anni (se vogliamo aicordare la Mostra della Secessione romana del 1915 nella quale ella presentò i suoi primi lavori che le valsero i primi impartanti e indiscussi riconoscimenti della critica) col fervore della purezza e il sottile puntiglio di una esemplare serietà artistica. E quarant'anni di pittura non sono pochi davvero: quasi una vit~; ritenuto che il suo affacciarsi al balcone delle art, avvenne quando era ancora e ignara fanciullina>, cox:ne ricorda Cipria~o E. Gppo in una nota su e La Tnbuna > d~l febbraio 1929 a propasito di una mostra londinese del– l'artista. Da allora a oggi - attraverso il vaglio di nu– merose personali e collettive in It~lia e all'es.t.ero e, per non voler dimentic~re p~opr10 nulla, ?1 tutte le Quadriennali e le Biennali (queste ultune dal 1928 al 1954, sempre su invito) - Pasq~arosa ha camminato coi mitici stivali. restando contmuamen~e adorente al1e sue !stanze coloristiche .e .alla ogg~.tt,– vata fantasia delle nature morte; SI c~e sull im– pianto solido di una pittura corpo~a. hber~ dalle scorie accademiche e lontana dagli e effetti> d~l mestiere, si muovono gli ~!flati di. una dosata poe~ia come per una indlss0Jub1le coesistenza generatrice di durabile emozione. Le intuizioni coloristiche. determinate da l.111~ pura coincidenza di nativa congenialità .coi p~1m1 fauves (che peraltro anticiparono nel suo 1mmedrnto sviluppo la pittura della c.osi??~tta e scuola ro– mana>), poggiano sulla vanab1llta delle_ ~t.rutture compositive in una sempre. rinno~ata sens1b1ht~ cro– matica di volta in volta intesa nel suo ampio re• spiro. In fondo, l'essenza della pittura di Pasquarosa è tutta in quel céza~niano c?Io.re-toi:io, e ~el colo– re-poesia; gli assunti formali. 111fatt1. derivano. da esigenze e intenzioni e pensale>. raccolte dalle illu– minazioni di un mondo animalo particolarmente dal– le vibrazioni del colore. Esiste nel lavoro impegnato della pittrice una educazione che denuncia r:ion. so.Itanto un tempera– mento, quanto il rivelarsi d1re1 m.eramente sp?n• tanco di c<?rti ritmi e accordi che giungono persino a forzare la realtà oggettiva de~li eleme_nti e .tra: sformarla, si potrebbe azzardare. m pure mve,nz10~1. La fan tasia creativa, allora. s'avvale ~i ~n ampia t ,avoloi.za per concordare Il raptus. col~nstico ~en– t re gli ele menti costantemente funzionali sorv~ghano la compiuta misura delle forme, centrate. m uno spazio che diventa atmosfera. rarefatto resptro. Un concludere denso, senza fr.a~~enti! r.isolto tra costruzione mentale e. immag.m1. mter1or~ che portano alla luce i precisi valon ~1 un~ pittura interamente assorbita dal calore de.I! emozione e da un linguaa:gio innegabilmente 6A~t~c;·GIACOì\10ZZI to a Sanla Maria Capua Ve- me,:::hinl che ha soltanto una terc nel '21, che ba esposto flebile voce, qua e là ,n,genua- a numcr~ mostre n~qmùi mente poetica, di crepuscolare. ,e partcc-i,ato a. Premi. otte- Do})o un'asserita appartc• nendo buoni nconoscrmenti; nen1.a di Mclii n .. Valori pia- che vive e .lav_ora a Man'Clu- stlci .., ehe rlt!'niamo sotto rin in prov1!lc1a di Taranto, molti aspetti dubbia. anche se Come quasi tutt.l l giovani è diventata un luogo comune della sua generazione. anche quando si parla di quest'art1- il Guida ipag~ il iproprio !ri- sta recentemente scomparso, buto. .a M<art,nl e a Manno non ci sembra da storici dare M~r1n1. _La ~alizzaz:ione ar- un · gran rilievo al caro ed ch1tettomca dt ,pure !orme nel- onestissimo Tosi continuatore ~;!aJ.~;d~ ~f:t~~~t!spU:!:: [l.:?;;~.J!!l'!!!II, <,-:!t,:~...;..!!:ll!llillll•••■ !~:di~?~~:e~~~ii::~1 1 !:to m!~t~! so neU amore per la fo:ma poi vien posto in secondo pta- chlllsa. pl~na e rotondegg1an- POEs1· E no Casorati che alla pittura te, di arcaico sapore; la ~lt.a • italiana ha dato un contributo di pochi soggetti sutfl.cienti, · di modernità e di rigore. del ~esto, ad una !antaSla i:"• Giusto senz'altro che si par- pegnata no~ tanto sul. motivo li ampiamente di Martini, Ma- qua~to su)l lnteripretaz1one ~1 rini e Manzù; ingiusto cht! esso. la v1bra'Zione atmosferi- non si trovi modo di registra- fi~i~~e c:~~~f~ti~~ediq~\= di FRANCESCO BENDEZIJ~ ~~ma?bJ~\i~v~ri~i~~e ric~~~!~l~~ ~~~f~Wizionn~~a~~::; s~nJ PRESENTAZIONE !~h~riitr~zzaitin~iu~z:ec~, ~~; Guida ~-atate tra il 55 e il .56 Francesco Bendezù., è nato a Lima (PeTtì) il 16 Fuzini venga solo citato per e. spccialme~tc, nell'a comprn- tualio 1928, Dat 1945 collabora ·tielle principali rivi:it.e l'adesione n un certo gruppo. ta Bagnante. Opera. questa. I , d I La a pae . di tendenza Alcune ri"h<: sono anche eh<!in un el!rto 5en~o.eom~ etterane e suo pac11e. Slt ,t1a, dedicate a S~ntomoso, a Cas- ~~at~~en~=ll~~:aa ~~ ~~= ~tt;~::::/1~\;;l~ !~!~!t~~~~:e s;~~!~ uu~t rft'::::: 1 :i ~~;;: ::ar}r :o.MV ~J!~d 0 3 ~=:~;:r! ~f~~z•~~~~ ;~~f;i\~ei~ G~: !i:: 0 ::;i!n~;!ti:~ ~~o;~e{:r;!~~i:! J:sl;:~:~~ò e~": ~~fl:~~ ('::~g:n: b!~•~~~!~~s~~ da ... Poco ? 0 P 0 , 1 !1-fatti. s:a cano (<t. Las mcjores poesias dc Chocano ))). Nel '57 sa. riflesso manieristico ed ac- ~fn7.\l~e.~r~~~1!!-e d! :~: ottet1ne la bOrsa di :itudio «Javier Prado», cot1cessa ~:t:liì~a d~~~~cc;~~)e~t\e~= pen;on3;!1ss1mo senso della dal Baneo PopalaTe del Perù e dall'Università No.zio- bra più che ovvio il ricorso Cotma. m !11ovimento. lo scu.l: nale Maggiore di San Marco (il centro di studi più ai predetti nomi; ma pensia- t~re s1 .or:ient.a _vers?. sogg~tti antico dell'America del Sud), per Tealizzare studi di mo _ tanto per rimanere su ptù va1:1a: 1 e. d!nam 1 c1. (LA- perfezionamento letterario in Europa. Della stessa data per giù sullo stesso piano - ~i~!~t~i. ;! 1 i~df!:ii~rist~o~ è la :iua opera « Gli anni>> - della quale pubblichiamo :.giR,~t~t:;~r ed~~:.ic;t~ifa~~ il Tennista che, nello . scatt(? cinque poemi in pro:ia -. che fu coronata col Prem.io appena Corpora. Mandelli. Pau- riamn.1enta 1~ ~entometnsta di Naz:ionate di Poesia del Perù nel 19S7. «Gli anni > 1 lucci ecc. MartmD. E m .ques~. !ase :iard pubblicato a Madrid nel corso di que:it'anno. Se· dobbiamo, poi, far la che, appu1!to, avviene I.mcon- Ancora inedita un'antologia critica. della poesia. pe- storia, cioè tener conto delle tro con l arte tanto ~~. e ruviana del ventesimo secolo, poe:iia. che PUT eucndo correnti più attl\,c e metterle varia del grand:e ~artin\· m- poco conosciuta da noi, ha figure det calibro di César in prospettive. allora Vincenzo f::;!! ~e.ch ~o:ph~~ 0 11 c~~!~:lo~ Va.lte;o, José Maria Eauren e J. S. Choca.no~!ra- ~!:::1.o~ c 1 1 ;:e~"latrfit~~l un~l~= ad u na c ~rt-a statuaria monu- dotti in molt.isshne lingue. Francesco Bende.zù nstede ralismo nel Mezzogiorno, Ci- mentale dt forme gr1?5see pe- a Roma. La. traduzione delle sue poesie è a cura di sberto Ceracchini. che ha santi il cui naturahSl'!1o illu- Silvia. Barbiellìrti, ahmna dell'Istituto Universitario portato su un piano di moder- stratlvo è In .parte nscat~ato Orientale di Napoli. nitfl la pittura quattrocentesca d~ una ene~1ca fon.a dina- toscana, Antonio Donghi, che mica (vedi il Giocatore di aJ'\LIL.G• .a la pittura ,.naive. ha subli- Base-Bam. . . D •~ A.tlL. mato con una sapenza incan- Sla negli Inizi, si! nella n:io- ... des guirlandes de fenCtre, à fenCtre; tevole Alberto Ziv,eri. che al- J>~et;seGurJ1~0~ri1~ ~:et!;~ J.-A. Rimbaud ~an~~~~~l:ut~ 0 ~ì'":u·re~zaa ~:~~ tenz1one per .. la serietà. la Ditemi, il suo sguardo, la sua lunga chioma di matica. non andavano davvero chiarezza ~ l impegno morale bronzo le sue labbra scure come il vino, le sue mani dimenticati. . con 1 quali affronta e, spesso. che filavano la seta gialla della sera: dove sono? 'Dove s· dà ·nfine un gran posto F:I~ risolv~ complessi proble- la rugiada, il fulvo clarino (verso l'oriente!) della al :aref'at\o diPiogere di Licioi mi formai.. maga, le tendine che il tempo fece d'oro? Dove i pa~ - esprcsisone provinciale, con Dopo gli artisti polacchi paveri, le lune, le fanciulle che arricchivano i bosche_tt1 ~ua~~~~ic;,cc;t~oro~!:}t:~e~~ presentati lo scorso anno. la di giugno? Oh, driade quasi fotografia! O idolo m10: Picasso e in Klee han trova- Galleria dell'Incontro ci ta quale bronzeo semidio intreccia rose incarnate nei tuoi to la loro massima espressio- ora conoscere un pittore cc- capelli? All'ombra delle alte palme, un tempo, correvi ne _ e si cita Fausto Pira~- ~1fvf?:i:~:~~drc1!~:~ ~;!~ii~ t~~~~ 0 .t~an i c::0:f"di :e~!~~ f~~~!n~ 1 d:~~ ~~ 1 ! 0 nc:i~:mbie°nt~ad~~;;mi~t:= grandi composizioni di ispira- cetra, ghirlande di malinconia da finestra a finestra! ~~ ~f1}!/~~i:,rf~n~ier~ctio~~o~ zlone gastronomica: trote e LIMA. 1952 rosa e complessa pittura di focacce, gamberi e pollastri, Pirandello con i baloccamen- '[;~11~~'. ,~.:t~~•;;h~~a~\inl~~ta~ FJS'J'A.Sf :~md~~: u "~;!~:ào •t~;t~~;u~! re il visitatore ad una panta- Sopra muraglie di rugiada fiammeggiarono sten- do da indurci a credere che gruelica imbandigione. Ma dardi di raso, all'alba. qui non ha nulla a che ve- ~ljgiian~o ,;~s~!r ?~!fN s!w; E l'amore aleggiò sulla più alta torre. ~e~!ar\~1 gi(~~%opil~~~t:~0 ~:~ mensa, è saldo, mentre u co- 11 suono delle foglie unse il tuo COfPOcon l'ombra capitolo). Tanto più che alla lore. puro e gioioso, quasi delle mattine del paradiso. Biennale di Venezia del 1956 rammenta un Matisse minore E l'aura alzò, segretamente, la solitudine stesa sulle c'era una sala assai ,bella che abbandoni le odalische rotonde. _ forse'la più bella del padi- per la cuoca. Lù\'IA, 1957 glione italiano - di Pirandel- Interessanti e del tutto di- lo; ed escludiamo quindi che ~,:-S 1 p:~~~:agd~ dt1~eriit E1.~ERNITÀ ~iaut~rea ci~de0 8.;1a~n~~ ~o~e~~= Ispirati al dlsa~trl della guer- Una donna solamente. riamo) non abbia avuto oc- ~~·nt~n~fg,tr~~o d1o~til~,s~lii ~l Solamente una città. ca~o;:es~inJ!:eerJ!· quanto os- pittorc adopera, infatti. colo- Ed f1 bosco dell'amore, al mezzogiorno, servato sulle ultime pagine ri cupi, intensamente chiaro- come un vasto palazzo di flori e di miele. (da rifare, pensiamo. in una scurati ed un ·disegno meno La mia gioventù nelle piazze, eterna. prossima edizione). la • Sto- sintetico, di gusto classico. E le ore, leggenda. ria dell'arte italiana • di Completano la mostra alcune Le ore amata _ ignude. Mazzariol e Pignatti è una :~~~~oani e dJcl 0 !~~:voif.a~~= LIMA, 1957 ~~i~fgamdei~~t~~n~~ftt: c~~il~ri~ ganti maniresti. FRANCESCO BENOEZU' teri in complesso validi. LORENZA TRUCCHI •--------------------~· GIUSEPPE SCIORTlNO Pag. 7 L'iperbole * di DO,lfEfl/lCO PlJRIFICA TO 2 Ho detto, anche se in maniera appros– simativa e un po' frondosa, in quale iluce vedo il pittore nel momento del suo bene operare. Ora vorrei dire due parole sugli intralci di ordine estetico che ingombrano la sua strada. Detti in• tralci o ,r,cmore o impedimenti sono i frutti più natu.n1li di un rapporto dia– lettico, tra l'artista e l'opera sua. Tale rapporto determina il rkorso, per va– nità o orgoglio. ag'li espedienti degli ismi~ che corrono di volta in volta tra gli estremi del razionate e del roman– tico; deli'empfrfco, del pratico, e de.llo scienti.fico. del met.a/ìsico, dello psica– nalitico; delJ'immanente e del trascen– dente; de'Ll'icastico e del fantastico. Sic– ché si avrebbe voglia dì affrontare bru– talmente il pittore per dissuaderlo dal consideMre mai per e s1> alcuno dei e no> che riteniamo per lui e per il suo Javoro altamente nocivi. Corttince– remmo, allora, con il consigliaTgli un e no> al neoromanticismo di ogni spe– cie e sotto ogni camuffamento. quando la sua accettazione voglia ribadire la sua schiavitù all'arte dell'abbandono in– cosciente. del momento incontrollato al– l'arte che si avventura. e si avvale come è stato detto da taluno, dell'c ignoto de.Ha fantasia>, che è concetto senza signifìca:r:ione. E poi e no • ad ogni espe. diente di natura 11eocl.assica perché pro– grammi di ta1 genere sono. per contro. condizionati alfa discriminazione e se– lezione di elementi rigidamente passati al vaglio di una ragione votata al culto del mondo e delle forme antiehe. e No., anche al cosidetto 11coreati:imo, quando esso voglia dire sottomessa fedeltà alle immagini spoglie e squallide d'un mon– do piattamente naturale, impoetico; e no> all'astrattismo e a tutte le sot– tospecit? e a tutte le esperienze affini o deriv,atc, per ,la rete di artifici. di viluppi, di sovrastrutture. di arzigo– goli sotto la quale esso ha finito col nascondere la mancanza di più ptecisi <;oncetti, dl idee organiche sulla natura dell'arte. Ma. avendo io detto e no> a tutto. ella mi potrà domandare cosa re– sterebbe. e La pittura> rispanderei e la pittu- ra bella e splendente nella sua nudità divina; schietta, rresca, incontaminata. La pittura come noj si vorrebbe, e per cui ebbe a scdvere un teorico che "in arte non vi è altra essenza che l'arte" (Ventud)>. Così, fatta una puliz.ia ammodo, ben pochi sarebbero gli .inc iampi, e facil– rhe~te- arr1ovrnft1/ sulla slf-aCht d~la Ve– ra pittura;. tanto che perco'?-rer1a sai-eb– be pe.r il pittore avventura senza rischi né sorprese, anche col buio di quesle notti. Lei forse vorrà obiettare che è in– genuo partito l'ottimismo di chi, riu– scito a trovare Jn solitudine un mo– mentaneo stato di grazia, non tiene in debito conto quelle forze che in buona e in mala fede intorbidano le acque proprio nel punto e nel momento in cui più felicemente uno sta specchiandosi. E' vero, riconosco anch'io gli infiniti e sempre nuovi elementi di confusione ohe i teorici. i crHici, i letterati, spesse volte per sodo zelo e altre volte, invece, per presuni.ione e altre ancora per in– teressi che sono al di sopra di noi por– tano nel campo della pitt-ura. Quanti di costoro non abbi.amo, in.tatti. visto in– saccatj in anacronistiche armature o nella divisa di nuovJ miliziani, schierati comunque a combattere sotto ile ban– diere di uno di quegli e i:imi.. > di cui si disse? Ora a eoloro di essi che sono convinti della bandiera per cui s..i battono o, come si diceva. per zelo. o per presun– zione. noi vorremmo finalmente acco– starci in veste di umili interùocutori pe:r dichiarare: Miei gentili signori: ormai stanco di una condizione di inferiorità e temendo di venire a trovarsi un giorno irrime– diabilmente smarri«:> e sopraffatto in mezzo -a un popolo di giganti quali i teorici, i critici, i letterati, il pittore, fattosi finalmente animo, com'è gioco. forza in questi momenti inquieti e ris– sosi, chiede aiuto a un tale notissimo signor Denis D.iderot e, commettendo iJ primo atto di orgoglio della sua vita. al fine di ammonire i sullodati giganti, fa proprie le seguenti parole del suc. citato signor Did_erot: e ... ed io, io sono il li!tipuziano che batte dolcemente sul– le toro spalle e li avverte che hanno detto una sciocchezza.> Do~ Qi ç.he , con i modi e la tecnica del cur.l\6 ~C d i I anim'e, noi vorremmo passare alla enumerazione dettagliata •dei peccati dei sullodati teorici. critici. letterati, indicando nel contempo i• ri– medi più semplici ovvero il modo mi– gliore per trarli fuori dall'imb.rogfio. Questa. a mio modo di vedCTe, la tattica incruenta per andare oltre le corazze. oltre le divise a maglia dei miliziani anzidetti, a toccare prima il loro cervello. indi il loro cuore. Ma. co– me sarebbe guardata una simile fati~a? E non sarebbe la nostra voce quella di ohi grida in un deserto? In iù. €~ spaventato al solo pensiero t Po che occorrerebbe per enume are utti i peccati ehe siamo andati scoprendo in quei sullodati teorici, cri ièi, let– terati! Lei certamente conosce, uno per uno. quanto me e meglio di me, peccati e peccatori. perciò non è in questa sede che conviene io ne parli. metodologiche della critica moderna e non si parJi troppo di noumeni e di fe– nomeni, il che sarebbe, a nostro avviso, fatica il più delle volte inutile. I filosofi .si ocaupano. in generale. d'ar– te per quel tanto che oeeorre a eon– validare i propri principi e ,le proprie teorie fiJosofiche, e le classificazioni, le categorie. le distinzioni sono troppo so– vente pez.z.e di appoggio ai sistemi fi– losofici. Ad esse aderiscono e fingono di aderire gli artisti di limitate possi– bilità e cultura che temono gli smarri– menti e trovano comodo sostare nei confini d1 schemi prestabilitì, sicché, con l'avallo di esse, potersi muovere sui binari obbligati di convenziona lità d'alto lignaggio. 1.nvece, a parlar be.ne di pittura, a secondarne il corso, lo svol– gimento, le conquiste, la validità, il fascino sono spesso più indicati spiriti illuminati e luminosi, anehe se talvol– ta eccessivamente polemici. come. per esempio. Baudelaire. A simili spiriti capita frequentemente di intuire le ve– rità della pittura. essendo senza dubbio verità vestite di suggestioni poetiche molte di quelle interpretazioni cosidette e, letterarie>, che poeti e scrittori dàn– no dell'opera d'arte e che. invece, i cri– tici professionisti guardano con indif– ferenza o giudicano con disprezzo. Ma chi è maggiormente autorizzato a p ar– lare di pittura, quando sappia c.iò ehe vuole è. a mio avviso, il pittore ste sso. Si pensi a quanta maggiore chiarezza di idee, a quanta precisione in taluni giudizi, poniamo, d'un Delacroix e an– che d'un qualsivoglia più modesto pit– tore, sia pur esso preso nelle spire di grossolani errori. L'esperienza diretta dell'artista ~ sempre un fatto positivo a petto alle saccenterie teoriche d'una cultura ricucita, per un esempio, con le toppe delle cosidette e categorie>, come il vestito d'un arlecchino. Per questo, a taluni professori di estetica. per i quaU tutto è dato e nulla mai dimostrato, noi tenteremmo ancora di consigliare: se avrete aiutato rart.ista a ritrovare se stesso, illuminan– dogli la strada dei suoi rapporti col tempo e con gli uomini suoi contempo– ranei, aUora unicamente avrete fatto ·opera utile e merHoria. Piove jl\interrottamente da venti gior– ni. Finirò· per condurre anche nei miei quadri l'uggia e Ja poca .luce di questo mare nero come una le.stra di piombo? I colp.i d ~a J?ioggia sui_ vetri delle tiiie fìncst.re ntl hanno -'o~euio,na(o per tutto U -gio rno:- E ora ml distrae dai miei pensieri. E' notte: non ho sonno. Non so per quale strana associazione di idee è tutta sera che mi porto di– nanzi agli occhi, qua& come una ap– parizione, come un lume acceso nella notte, l'immagine delle. e Lattaia> di Venneer. Cerco di spiegarmi il signifi– calo che oserei dire freudiano di questa presenza. Forse perché nelle mie aspi– razioni è dipingere un'opeN chiusa, conclusa, direi perfetta come la e Lat– taia> di Vermeer? Nondimeno tale iltuminaz:ione, nella notte mi inquieta un po', come un fan– tasma. e questa è una notte simile al Sabath. o Notte delle Streghe. Ho finan– che la sensazione di udire gente nella strad~, quando, invece, 50, per esperien• za. che è assurdo pensar.e all'eventualità che un'anima viva, una sola, possa es– sere in giro a quest'ora, in questo pae– se, Sctierzi del mio sistema nervoso, che io ho in pezzi, perché come ogni artista sincero anc.h'.io dipingo con il sistema nervoso. E non è a dire ohe solo i pit– tori di temperamento eccessivo, burra. seoso. drammatico dipingano nel m odo anzidetto: ma anche quelli di es.si che sembrerebbero i più calmi. L a pit tura cosidetta serena è spesso il punto ove vengono a esaurirsi le cariche di una sensibilità stremata. Hanno bussato alla parta. O è un'al– lucinazione? Mi scusi. ma hanno vera– mente bussato alla porta. Sono indeciso se aprire a quest'ora. E chi potrebbe essere in una notte come questa'! Non ho paura di spiriti: non credo agili spi– riti, ma gli uomini sono un'altra cosa. Ammesso pure che ehi ha bussato sia buona gente, o che sia, per esempio, qualcuno bisognoso di un rifugio per passarvi la notte, non è discreto bus– sare a una pol'ta a quest'ora, con que– sto tempc. Sento bussare ancora e con più vio– lenza: mi fo animo; vado ad aprire e. a conti tetti. mi reputo fortunato di poter lasciare una traccia della mia av– ventura in questo scritto, se l'a cosa dovesse avere, contrariamente alle mie speranze. ùn seguito poco gradito. Ma. prima di muovermi, un'altra con– sideraz.ione: neppure chi crede di essersi isolato completamente, rifugiandosi, con estrema rinunda, nel mondo dell'arte, nemmeno l'artista può sottrarsi mai ai fastidi comuni. agli imprevisti, alle noie che immiseriscono la società d'oggi. Eccomi di ritorno! Era un signore che bit la •v1:Ula ccanto, naseost,a tra le al.n,- . .àfé7' che, avendo notato da più notti una luce insonne dietro le mie credendo la mia casa disa– sapeva rendersi conto del pere é e 1 come di quella luce. Dice Invece, questo è il momento di chie• dere che non venga offerto ai pittori l'inutile incenso dì dispute accademi– che, di vane speculazioni sulle teorie dei filosofi. di storici dell'arte. di este– tici; che non venga impegnato troppo del loro tempo a farli rag\onare; ponia. mo, sulla e pura visibilità> o sui e va– lori tattili>. o sulle teorie di un Fiedler, di un W0lffiin, di un Wachenroder, di un Winchkelmann ,ecc.; che non si parti troppo ai pittori, paniamo, dì tendenze che, da ultimo, avendo osservato lunga– mente e avendo scoperto il passaggio, sebbene raro, di ombre dinanzi a quella luce, s'era deciso a venire personalmen– te per offrire. se mai ve ne fosse stato bisogno. il suo aiuto. Il suo discorso è stato piuttosto tor– tuoso, essendo giunto anche ad affe:c– mare che, tra l'altro, egli s'intendeva abbastanza di medicina: era certamente• mosso da una curiosità morbosa. Aveva in sua compagnia una gua,rdia comuna– le per quelle che egli chiamava le even– tuali constatazioni di legge e il capo– tecnico della società elettr..ica perché tagliasse i fili jn caso che la luce acce-

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