la Fiera Letteraria - XII - n. 38 - 22 settembre 1957

• Pa~. 6 t 'A F TE R 'A· T, F 'T''T' F R '~ R T'/\' DomPnira ~2 ~rttrmb.rC' l <J.S7 NABHATOBI DELLA '' FIEBA LETTERARIA Sulla strada di Santa Margherita bat– tuta ancora dalla luna che si va spe– gnendo nel primo chiarore, gli olivi agi– tano le foglie alla tramontana. E la fila dei paesani ha già superato il castello dei finanzieri. Si sentono gli zoccoli dei muli e lo sb·idere dei carretti sulle pietre che spun– tano dal terN?no battuto della strada èhc -.,~~\e :ri~~ve verso la macchia di Fontana UN PAESE CAMMINA piano. L"intero paese. da Co: .no a Fontana del Prato, v;ve ,i;ui monti nelie capanne di legno, di paglia, d1 pietra, d1 lamiera. I botteganti hanno messo banco a:l'aperto: hanno sparso oggetti e cibarie sui ciocchi. sul teli e sulle coperte allar– gate per terra. * SI 6ente la voce acerba di qualche ra– gauo. Sui carretti e sul basto dei muli sono caricati sacchi di farina. pagnotte d pane, polen\a, capi di biancheria, cane– stri con recipienti, e donne col più pic– colo. in braccio. I vecchi vanno lenti e Si lasciano sorpassare dalle bestie di coda. lfacconto ,li El..,10 FILIPPO ACCROl,C.l I paesani hanno cambiato res:denza, ma LI paese è tornato a Munirsi tra I boschi. E anche Il cuore dei paesani è cambiato. Sull'Ingresso di qualche ca• panna si comincia a vedere l":nsegna del ncgoz:o. Barbiere è scritto sulla capanna di Rizziero profum!ere del p;gLone. Qua• dernt sulla capanna di Mar.no Pecci. O ste– ria da Fel!cetto Scarnicchia. scarpa.ro da Trinca che ha fatto società c on Settim ;o. Tabacchi e 1ale è nnse1ma -.ulla capanna di Valentino M'.hta. Cappelli è Ange!o Ran;er:. Si sente anche il monnorare delle donne che flanno attaccato il mattutino. La fila si allunga tra gli alberi che portano già il peso del frutto. Le caSe 60no scomparse dietro la costa del Cocuruzzo a malapena i1luminate dal silenzioso apparire dell'alba. Il paese cammina sulla via della mac• sul mulo eretta nel busto e gli orecchini a pendaglio le calano sul collo pesant: Il figlio Sante le cammina di fianco. Felicetto Scarnlcchia ha caricato sul carretto moglie e barili pieni di vino. La figlia Nena cammina col padre tenuta d'occhio dal figlio di Sante che va avant: Trinca, in un sacco, ha raccolto forme barattoli cartate di semenze e rotoli di vecchio cuoio. Mariano Brusaporcl tiene incartata una bottiglia sigillata. Seguono altre famiglie. Muli e carretL salgono trasportando casa e bottega di Sante i'Honachesi: « Case• ~~;:;,,~ap:ren~~r:~. conosce e qualcuno ~i I vetturali, con le famiglie, sono in tesla alla fila. Peppe Cellina porta la fascia nuova attorno alla vita. Anche il mulo è imbardato coi finimènti a frangia. I C opella, col vecchio che ISU questa strtl.da ha strascicato i piedi per anni. sono al _completo. Nanna, sua moglie, è On qualè lontananza di tempi e luoghi viene Gaeta– no Ferrante. opera e uomo? Certo. è uno che viene da questa gente che va a vivere in montagna, fiduciosa soltanto nella sorte e con la segreta speranza di sfuggire al peggio. Ciarnmarùca ha acceso il sigaro. I Ca• pobella, nonostante l'età, mantengono il p"asso. Anche Pasquale Rotti ha acceso il sigaro. Quando la ftla raggiunge lo spiazzo di Fontana del Prato il 50le è già uscito da UN LIBRO !onta. no e ha sapoce. sulla LUNA bocca del verso. di viaggi e d1 aromi strani, che già chissà quando, chissà quan· do. abbiamo gustato e poi abbiamo dimenticato. Montrestino e riscalda le piante um!de e le bestie che ora fumano dalla pelle. La p:anura Pontina appare nella sua grande luce Immersa nella 6triscia del mare. Sante di Copella resta a lungo a guar– darne I colori. E gli occhi gli si riempiono. Ma a un tratto, sulla dlreUlssima che va a Napoli, avanzano da sud quattro apparecchi. Sono modelli nuovi. All\al– tezza di Cisterna s'avvertono i boati e appare fumo dal terreno. Dalla fila non si sente una voce. Poi gli aerei scompaiono diretti sulla costa. Ma quel primo bombardamento, sebbene distante, resta nell'animo di que– sta gente. La guerra si sta avvicinando, e colpisce la parte segreta dei paesani e la loro trascurata fantasia di gente sern- Al riparo del primi castagni, dopo l'im– boccatura, i paesani si sentono più sicuri. La macchia avvolge le loro parole che ranno eco lungo I fianchi sonori delle piante altissime e popolate di uccelli. Si fermano i vetturali di testa e at– torno a loro si raccolgono gli altri. La macchia comunale è vastissima. Dall'al– tro versante, superata la costa dei Leplni, si aprono le valli di felci verdissime. Cellìno e Sante di Copella spiegano il modo di costruire la capanna. La legna è abbondante. Quella secca servirà per accendere I fuochi. Con -accetta e roncone i vetturali ta– gliano rami e ciocchi. I ragazzi aiutano a tagllare e a raccogliere i rami. Le donne si riposano sulle pietre. Nena di Felicetto Scarnicchia è la pri– ma volta che arriva quassù. Pippetto, il figlio di Sante, le va vicino e l'accompa– gna un pezzo per un viottolo che s'adden– tra nel fogliarne alto. - Ti piacerà - le d:ce. - Certo che mi piace - risponde Nena. E si guardano senza parlare. - Ci possiamo vedere sempre, adessso - dice dopo un po' il ragazzo. Ma Nena è. restata impigliata con una gamba ne– gli spini. Pippetto si avvicina e solleva il filo contorto di un pruno. Fa largo col suo corpo perché la ragazza passi tra gli arbusti. - Ne' - fa lui, e la prende per le mani. Sul loro primo abbraccio le piante alte di castagno e le foglie umide dei frattoni lasciano cadere le gocce scrollate dall'aria. Quando I due ragaz.z.i ritornano, trovano che I vetturali hanno già piantato i primi passoni di legno e intrecciato a maglia i vinchiastri teneri per le pareti. Con le p:etre stanno rinforzando la base delle capanne. 1 pali si alzano a riparo dei grossi fusti. Rami e foglie ricoprono mo– mentaneamente il basso tetto delle prime capanne. - Quando ci s:arno organizzali megJ;o aggiusteremo anche le r:fln;ture - d;ce Cellina. La macch.a ricopre n lavoro e le gr;da di questa gente che s'è andata allargando: chi a trovarsi il posto per la capanna e vi deposita il carico del muli, chi si dà a tagliare l leggeri tronchi di cornioli e ra mucchi dl rami sullo spiazzo prescelto. L'erba viene pestata e qualche nido cade sconvolto dai roncon l. Alcu ne uova di un uccello selvaLco vola.no a terra spaccandosi. Ne esce un grumo bianca• stra senza vita che fa accorrere I ragazzi. In poche ore la prima sistemal..i.one è fatta. Molte capanne sono sorte e quasi terminate. L'acqua è stata attinta ai pozzi di Fontana del Prato. Le pagnotte veng ono tirate fuori dai sacchi glà rìem• p.te di companatico. Qualche fuoco è acce so. Dalla capanna di Felicetto s: vede la via dell'irnbocc.-.tura, e ogni tanto arri• vano gruppi dt famiglie di altri paesani che hanno aspettato il giorno per muo• versi. Cellina, Sante Copella e gli altri r!– comlnciono il lavoro: nuove capanne sor– gono nel fitto della macchia. - Ci stanno gli altri che devono arri– vare - avvertono gli ultimi. - Porta Ninflna s'è vuotata. Soltanto a San Mi– chele ci sta ancora qualche famigfia. Arriva anche Aristide Crescenza che ha negozio di pane pasta e pizzicheria sulla piazza della valle: trasporta una carrettata di casse e sacchi. Angelo Ra– nierl cappe!laro arriva con la famiglia: s'è messa la lobbia sulla testa e ha chiuso bottega. Settimio Scarparo invece ha murato tutta la merce In una stanza e s'è infilato le scarpe nuove ai piedi che ora gli fanno male. Valent:no Milita ar• r;va col mulo carico di cassette di sigari e prosperi e di tutte le rimanenze di carta da bono. Con loro arriva altra gente. Passano davanti alle capanne già costruite, salu– tano e vanno oltre, alrinterno della mac– chia che Il accoglie tutti. La macchia accomuna I paesani sotto il .suo largo mantello di verde cupo, folta e sonora di richiami e rumori che non s'erano mai .sentiti. Quando sopraggiunge la sera, nella macchia chi più chi meno tutti hanno trovato la maniera di sistemarsi. Il ire• sco del pomerigg;o s"è cambiato in ar.a fredda. Vengono tirate fuori coperte e mantelle, e cappotti chi ce l'ha. Qualche fuoco è rimasto acceso. Sulle braci viene passata una mano di cenere. Attorno a un fuoco stanno ancora Cel– lina e Sante Copella, Trinca, Pippetto e Scarnicchia che parlano e (umano foglie di tabacco moro. Si avvicina Valentino Milita con una scatola dl s,gari e ne offre in giro. Al– lora anche Felicetto Scamicchia si alza e torna poco dopo con un bocciane d1 vino: - Alla 1Salute nostra - d:ce. e passa Il recip:ente a Trinca perché faccia il glro. - Una parLta, Celll - fa Felicetto per ridere. - E' passata la parLta - risponde Celllno. E le sue parole mostrano una punta di tristezza. Sul castagni è calata la notte. La luna ~onfia. un po· r.dotta sul ponente, fa luce I vetturali g:rano per .: bo,co per r:– fornire di legna I paesani I pastori d.V>· dono formagg:o e carne d1 pecora. L"ar• ciprete della valle e quello di San P:etro al monte hanno messo una croce di legno sulla loro capanna La rnogUe del Riccio, dopo qualche giorno, chiamata da alcune donne s; reca di corsa nella capanna d: Aristide Cre• scenza: deve nascere un figlio al nego– ziante di pane pasta e p;zz:cher:a. La levatrice arriva In tempo per raccogliere con le !lue mani quatt'"o chili d: tener:s– s:ma agne:la E' resta nella macchia stasera. Arist:de Cr~cenza ha vuotato le cassette de!!a pasta. Alla capanna del R:ccio. su un :;?'O!=.SO reg . ..-tro do,•p p c:rr••n .\VA.(;f?AFE r ranccsco i\lazio: e Parsa,1io .. fredda sulle cime delle pictnte che s'in• travvedono dai rari Interstizi dei ram:. Anche dalla zona del monte, dalla con• trada di Porta Segnlna gli ultimi paesani hanno raggiunto I castagneti di Collenino spingendosi fino all'Abbadia. Ques'anno t pastor.I non sor.o discesi al viene aggiunto Il nome d, Mat.,de Cre– scenza, nata ne) castagneto della mac• chia comunale. E sotto: omeua la pre– sentazione delta neonata per ragioni igieniche, mi sono altrimenti accerta.to della ver-itd della nascita. E segue la firma del R!ccio. ELIO F. ACCROCCA ALL' I~SEGNA DELLA. SERE~I'l'À E DELL.\. VEIU'I'À * '' Diario,, di Einstei1ri * li testamento più riflessivo e più antidialettico che ci ahbia dato l'età contemporanea *

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