la Fiera Letteraria - XII - n. 38 - 22 settembre 1957

Domenica 22 settembre 1957 I\ FIERA LETTERARIA' Po~ 5 ''Storia della letteratura tedesca"di Necco I Carossa in Italia (Continua da. p&flna 4) genti profonde della l~tteratura tedesca contemporanea. Qui Gio\·anni Necco. come personalità artistica di primissimo piano. come profeta e antesignano della nuova poesia riconosce e colloca Fede– rico Nietzsche. Da 1\"ietzsche ai contemporanei E' una visione forse originale: certo acuta e giustissima. A pensarci bene. nella esistenza travagliata. nel disperato estetismo. nell"orientamento speculati\·o. e financo ncUa follia. di Federico Xictzsche è raccWusa tutta la Germania del ventesimo secolo, con le sue me– ra\·igliose intuizioni e con i suoi im– mensi errori, con il suo sempre riaUio– rante paganesimo, le sue megalomanie, le sue intemperanze e le sue catastrofi. Con Nietzsche collocato come base o come pietra angolare tutta la evoluzio– ne letteraria - e non solo letteraria - del secolo ci sembra più concatenata e più logica. 11 naturalismo drammatico di Hauptmann, e pur quello più pacato e melanconico di Sudermann comba– ciano con l'altro. pur esteriormente tanto dl\"erso, dello Holz. I poeti della e Heimatkunst •· i satirici e gli umori– sti. Wedekind ossessionato. come tanta parte della DUO\·a Germania, dal pro– blema sessuale. Stephan George corifeo di un egocentrismo supertedesoo, e RJlke stesso, l'eterno agitato errabondo, e fi– nanco Hugo von Hoffmannsthal. il su– peresteta, sono tutti. più o meno, con– ~ìunti al grande ceppo nietzschiano. Lo sono anche quando scon!essano il suo aristocratismo -artistico e sociale, anche quando ·diventano impressionisti e bor– ghesi, come l'austriaco Schnitzler. Chia– ra è l'impronta nietzschiana nell'umo– rismo di Morgenstern e nell'orgoglioso estetismo nazionalistico di Joseph We.in– heber. Soltanto se ne scosta, reagendo con una potente personalità culturale. una donna. Ricarda Huch. colei che Thomas Mann non esitò a chiamare e la prima donna di Germania•. Thomas Mmm. I viventi Siamo cosi, con la esperienza rovino– sa e cruenta delle due grandi guerre sfortunate, alla Germania di ieri e di Thomas l\lann ogl?i' una Gem1an:a che. \1Uima di !:t– :-tesc;a, e infine prostrata da un altro ritorno della sua cronica rneJ1:aloman:a. ha pur potuto dare all'Europa. con Thomas :\1ann. il più J;:lorioso nome ~tcl– le lettere contemporanee. La esperienza :tf (Conùnu.a da p.a1lna 4) espressionista. anteriore al fatale 1933 lita senza alcun entusiasmo I quale do\'e\·a troncare anche il gia patriottici?·. L'assenza di iniziato movimento della e Xeue ogni partigianeria e dt o~i Sachlichkeit • (che 11 Xecco traduce odio. il tono pacato con cu1 e Xeo-realismo • e che noi preferiamo. parla di tutto. dà aJ libro a .::can<o di conhmonì, chiamare neo- di Carossa il senso d1 uma- oggetth·ismo) (' ormai definitivamente nità. Tutti i malati sono conchiusa. Anche Thomas :\1a11n che. uguali per lui. in ogni com- di tanto inferiore a Goethe. ha pur sa- ~~!:~~a~~ela u~e~:!_ 3 ns:~ puto fruire di un pallido l"irtesso della con gli occhi del tedesco. universalità dell'Olimpico. l' morto. So- ma con quelli del sacerdote no morti, per tacere d1 tanti altri. anche della vita e della morte. e Stefano Zweig ed Erne,;to Wiechert e. davanti al volto dei morti pur ieri. Han~ Carossa. Gott!ried Benn. tace ogni parola non vera. Alberto Brecht. Alfredo Doeblin. La Agisce ln una stretta cer- Storia della Letteratura Tedesca di Gio- chia. ma col senso cosciente vanni :-;ecco trova. nelle -.ue ultime pa- e operante oltre i pianeti. gine. una Germania smarrita e sconvol- E' dello stoicismo cristiano. ta sulla quale tuttora grava l'ombra del son delle trincee viste "~ub Oodicennio ):ero hitleriano e che ha f•~!e dfe;:~\~ti~•· c~~ s~~ perduto troppo giovane sangue per r:::ida queste pagine; la bel potersi spiritualmente risollevare con la lezza della razza maj!:iara. J prontezza che -;egui àlla prima grande sentimento dell'i~noto. la sconfitta del 1918. Jngegni e volontà contemplazione della morlP tuttavia non le mancano. La letteratu- acquistano un che di sacro• ra tedesca dovrebbe (così deduce il A proposito dello scrittore :-lecco da alcune considerazioni di Ru- tedesco che rafD~ra nei dolf Hagelslane:e) inalvearsi nel solco suoi libri e le esperienze che della sua più nobile tradi7ione. quella formano tanta parte della dell'umanesimo goethiano. ~d~i~edicv:.JR!i~ft~ p~~li Si può anche plaudire a questa pro- cerca fra gli scrittori del posizione che in sè racchiude un voto secolo decimonono. che han. generoso e prescrh·e una ricetta. Ed è no e intuito quanto si ouò una ricetta che, mutatis mutand.i.t, è trarre da un mondo che sia buona. forse, non soltanto per le lettere dominato dalla ftstura di un di una Germania vinta. anzi e devicLa • dottore. un modello a cu:. che tuttavia risorge economicamente accostare l'opera di Caros- C'on sorprendente vitalità e prontezza. Btrtold Brtcht sa•· Il critico crede di tro- ma anche per la poesia e la prosa d1 ~!'rf~=~~t 0 ° ~et~~~ :~: qualche altro paese. Quanto al valore ~-------------------. dello nel narratore austria- protetlco di questa auspicata ripresa co Adalbert Stifter, autore della tradizione umanistica (meno te- d'un romanzo incompiuto. desca, peraltro. di quella romantica) ci N d o ti h I' Die .Mappe mein.a Urgron- sio concesso di fare qualche sommessa otaopo o In raters. il cui prot .. onista è riserva. Non perchè le cose ci appaiano pure medico. Al Paoli que- sotto una diversa luce da quella che sta affinità pare e orezir,~a illumina i pensieri dell'autore della per ancorare me1dio Ca- • Storia•. ma oerchè il ritorno ad un rossa nel gran fiume della ,·ero. eUicace ~manesimo, goethiano o }:f:;!:ihlo~i,)~e~ei::; 1 i~ t:;1'::;~ non goethiano che sia. è un sogno trop- sa che i contemporanei 5 ;e. po alto e troppo bello. * no, specialmente ai nostri CARLO PICCHIO e:iorni, staccati da ogni le- di l'I'.\LO ALIGHIERO CUI USANO ~:tt: n~t1!-a ~-i~f!feu~~;~~ lll~ SAGGIO DI HfJJ' PASCAL SlJLLfJ ·· S'l'lJH.11 IJAD Dll,t.\·G •! * Alfred Doblin nacque a Stettino nel 1878 da una famiglia di commercianti ebrei. Laureatosi in medi– cina e spedalizzatosi in neurologia. esercitò per mol- più di quel che non sia iiu– sto per poterli comprender!"" e amare. Invece. dall'opera dello S('rittore bavareo:e. h ... 1_ za dinanzi aa:li occhi dell;,i nostra fantasia la flwr~. nuova nell'aspetto. ma e::à nota e cara oer tante e\·o– cazioni poetiche. del medico che guario:ce e cura il cor– po. e in.fine pel miracolo delrerte e della carità ric;::i. na e consola anche lo so:– rito • NATURA E PASSIONE IN POESIA * L'indagine riguarda il decennio 1770-1780. quello della giovinezza di Herder e di Goethe. massime figure del movimento il cui carattere dominante era costituito dal realismo. non come antitesi della fantasia, ma come fusione del reale e, dell'invenzione di * RE N .\. 'I' O .U UCCJ ti anni la professione medica in un quartiere papa– lare di Berlino Est. Sì era dedicato all'attività scien– tifica per1.;hè, com'ebbe a dire egli stesso. • vi cerca– va la veri~•· ma ben presto fu anche attratto dal– l'attività letteraria. cui cominciò ad attendere in ogni minimo ritaglio di tempo, • io tram. al pronto soc– corso. durante le veglie degli ammalati, tra un con– sulto e l'altro. durante le stesse visite mediche•· Ne nacque così, intorno al 1903, la sua prima ope– ra di ,fantasia, il romanzo Der schwarze Vorhang (• La cortina nera~). un'audace opera sulle perver– -sion1 della pubertà. C'he gli editori gli rifiutarono fi– nò al 1919, quando ormai la sua tama si era estesa a tutta la Germania grazie a quello strano romanzo d'ambiente cinese ma di sostanza cosmica e metafi– sica, a queU'orientale invito alla rassegnazione e alla non-violenza. che porta il titolo Die drei Spriinge de• Wang·lun (• I tre salti di Wang hm»). Già al– lora apparivano nettissime le due tendenze fonda– ment31i dell'ispirazione d0bliniana: una fredda, spie– tata, capillare curiosità scientifica per tutti i fe– nomeni e i mali dell"uomo e della società moderna, e insieme un grande anelito filosofico, religioso, mes• ,;ianico. un'aspirazione verso l'assoluto e l'eterno. Ap– plicate alla storia. in un grandioso e !osco quadro dell'età barocca (i due volumi su Wallenstein del 1920). questi suoi due atteggiàmenti interiori tro– vano un cospicuo s{ogo in quello che è forse il pri– mo grande romanzo avveniristico della letteratura moderna. B""r,e Meerp und Gi0anten. (iMolti mari e giganti 11 edito nel 1924 e rielaborato nel 1932 col titolo di Giganti}: una mitica epopea dell'umanità di dom3ni, prot~a nella sua suprema battaglia per soggiogare la natura, la quale però in ultimo, eterna e beffarda. si ribella. distruggendo le conquiste dei piccoli uomi□i. Senonchè, dalle convulsioni ignee e teHuriche di quell'apocaliss1. nasce una nuova uma– nità di g:ganti. che saprà sostenere il !ardello del continuo p:0gresso ~ientitico. Finalmente. nel 1929. e<;ee l'opera che lega il nome di Doblin alla memo– ria degli stessi profani di letteratura tedesca: Berlin Alexat1d1?rplat:. il cinematoerafico romanzo dell'in– dividuo sperduto tra i colossali ingranaggi della me– tropoli moderna. In quest'opera. tradotta subito in molte lmgue e assurta a una considerazione interna– zionale. D0blin portava al massimo l'audacia espres– sionistica del suo stile. non e-erto ignaro della lezio– ne di JryN>, costruendo tutta la vicenda del prota– gonista (un operaio che. dimesso dal carcere, tenta invano di ·'-erbarsi one-5to. ritrascmato com'è al de– litto dall'ambiente in cui ,•ive) su un contrappunto quanto mai atomico e disgregato. tra filoni di stile letterario che s'incrociano con venature di crasso rea– lismo dialettale. in un elettrico gulu.are d'immagini. di idee, di sensazioni. <'On una colonna sonora di macchine. di slogan. di canzoni. di folle rumoreg– gianti. Il tutto tenuto su una linea di curiosa ma distaccata ironia. in un composto che è tra i più interessanti della prosa novecentesca. Poi, mentre era in piena attività di scrittore (ricordiamo I titoli Die bab1,1lonische Wandenmg, « La migrazione babi– lonese»; Pardon wird nicht gegeben, • Senza quartie– re 1,1: quest'ultimo un doloroso. denso romanzo fami– liare), l'ebreo D0blin vide bruciare i suoi libri in piazza. durante uno di quei pubblici falò <'he !urono il segnale d'attacco del nazismo appena insedialo contro la libera cultura Doblin non tardò a ripa– rare all'estero: prima in Svizzera. poi in Francia. do– ve ottenne la nazionalità f"rancese. quindi negli Stati Uniu. dovp compose una trilogia di romanzi sulla crudele coloniu.azione del Sudamerica ad opera de– gli Spagnuoli. articolata nei tre libri: Vtaggio nel pan~ ienza morte, La t1gre blu e Lo. nuova fore•ta verutne. Tornato in Germania dopo la fine della guerra. pubblicò ancora. tra molte. nuove opere testi– monianti la sua ~empre vigile alacntà spirituale. una poderosa rioostruz.ione stonco--fantastica del <'rollo della vec('hia Europa. dal titolo Novembre 1918. In– tanto, la sua sete di verità e d1 certezza. distacca• tasi dalle insufficienze di un positivismo materiali– ~tico .(si ricordi uno dei r.uoi titoli, La favola de! mater:alumo), approdava, attraverso san Tommaso d'A_qu.rno, alla religione cattolica, da lui abbracciata uf!1cialmente nel 1940. li cammino della Sua con• versione tu illustrato e ripercorso da lui stesso nel dialogo Der unaterbliche Mensch (« L'Uomo immor– tale •• 1946) in cui si aUerma la logica necessità di un ritorno a Cristo e il bisogno. per l>uomo. della Grazia divma. Uluminata da queste supreme cer– tene. l,1 complessa figura d1 Dòblia - scrittore. pen– satore. stilista tra I decisivi del Novecento - s.i è serenamente distaccata dal mondo. all'età di 78 anni, in una clinica di Emmt•ndingen, pres..'-0 Friburgo. ITALO A. CHltJSANO Sulla Weltanschauung re- ~if~a d! ;:~~~~ ~h;~~~ non si può costringere in un ~~~ :i~~~t~S:~irla\~ una vaga aura cristiana. [ motivi fondamentali. in senso largo. etici ed estetici a cui si informa l'opera ca– rossiana sono ben formula– ti dal Politi nella Premessa al volume. Essi sono e la fiducia in una superiore provvidenziale armonia, in cui si risolvano e si plachi– no tutti i contrasti e i dis– sidi dell'esistenza: la virile accettazione del dolore co– me misura della nostra umanità; l'equilibrio inte– More e la saggezza che in quest'autore sempre tralu– cono e che. se da un la– to richiamano l'esempio di Goethe, dall'altro rispecchia– no un atteggiamento tipico dello spirito latino e un sentimento della vita sostan. zialmente cristiano: la rive– renza di fronte al mistero dell'essere: il concepire !"a– more e la maternità come un che di sacro. a cui è do– vuta ogni più viva cautela: la classica sobrietà del mo– dulo espressivo: non da ul– timo la materia da cui l'o– pera di Carossa trae sostan– ~ e vi~ore: casi ed esoe– nenze personali. proprio co– me in molta parte della mo– derna narrativa itaHana •· Nella personalità del Ca– rossa spiccano - cosa non frequente nei nostri tem– pi - tratti che evocano su– bito. pur in mezzo 2.lle stri– dule dissonanze dell'odierna civiltà meccanica. l'immae-i– ne del • poeta •· nella sua essenza spirituale. che con– trasta sempre con le ferree esi~enze della realtà econn– mico-politica. intesa questa esoressione nel o:uo si2nifi– cato più spedflco. Per que– sto mi sembrano tuttora cri– tica.Jl'!en~e ~alide alcune pro– pos1z1on1 d1 un mio vecchio saigio. riportate nella Testi– monianza: e Nessuno oiù di Carossa fa della ~ia uno '-trumento di purificazionE" e idealiz.zazione della vita. Ap. ounto perché mansione del– la poesia è scrutare e inter– oretare il oerenne flusso che circola nella realtà sotto la vicenda di vita e morte. il mondo carossiano è tutto avvivato da un sentimento di curiosità poetica che rin– nova. in forme moderne e discretissime. qualcosa del– lo soirito che si diceva im– personato dai ,-ati: Poesia •de:nift('a nuovamentf> intui– zione quasi medianica del ~ondo circostantt- QueJ.''.l mterpretazione rub ~erie ooP~i$ dell't-sh:tenza imoliC'a nello scrittore un entus•a– smo lirico contenuto ma sin– cero. che è nello stesso tem. po moto morale. aoounto oerchè determinato da un biso,rno di purezz.a e idea– lità. Dal senso introspettivo di contemplazione si oassa racilmente all'altro attivo. che il Carossa stesso ha sot. tovalutato definendo la poe. sia: ''la fiamma che si spri• giona dalla vita e che serve a capirla a purificarla e a riplasmarla">. GIOVANNI NECCO

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