la Fiera Letteraria - XII - n. 13 - 31 marzo 1957

<\ FTFRA TF.TTF.R<\RIA Domen.ica ~l marzo 1957 J\IARRATORI E POETI DELLA- FIERA LETTERARIA '' • • Domande ad Accrocca Un posto dove SI mangia D. - Come mal è passato daU.a poesia atla narrativa? * di ELIO FILIPPO ACCROCCA R. - Non sono passato dalla poe– sia alla narrativa. Quest'ultima, per motivi che non sarebbe facile spie– gare a botta e risposta, è « paralle– la• a un certo tipo di poesia. Non è la prima volta che accade. Nè sa– prei dirè quale delle due linee paral– lele debba necessariamente esser la prima In ordine di tempo. Da alcune poesie di Portonaccio vennero fuori I ritratti in prosa dei miei amici pit– tori. Da alcuni capitoli di Un paese tra I castagni (è Il titolo del romanzo ma non definitivo) tirai fuori gran parte del poemetto Reliquia umana. Caserma 1950 doveva nascere in pro– sa, invece ... Come vede, in lettera– tura non esistono numeri fissi. O al– meno, io non ho scoperto un pigreco da poterol giurare sopra. Pri.ma d'imboccare t'areo di Santa Bi– biana H conducente det e 10 > dà 1u1a guardata a destra e a sinistra di via Principe di Piemonte se deve dare la precedenza al tranvetto di Grotte Ce,.. loni. c'è una donna con la sporta piena zeppa di cartocci e di mete clie ha fatto spesa al mercato di piazza Vittorio. Dietro al tram}e quattro ragazzini ~i reggo110 per scommessa con la punta delle dita attaccate al finestrino e mezza .scarpa sul respingente per iL rimorduo. pa esperienza a scendere in corsa, quan– do con le mani lascia la coda al tran·ve va a gri/are proprio di fianco alla ruota della e balilla > che lta fatto a tempo a tempo a sterzare di mezzo metro verso il marciapiede. Raganella si rialza che ha sbattuto solo la faccia per terra. Dal finestrino della macchina s'affaccia uno con la mano che fa su e giiL per aria, ma Raganella è svelto a tirare un moc– colo che queHo, rimasto con la mano a mezz'altezza. per poco non scende. - Làssemene mezza - risponde il moretto che da quando lo conoscono nes– suno gli ha mai visto un bottone ad– dosso. - Perchè? - chiede Raganella. - Là, pure li banchi ce conoscheno. - E che l'averno girati tutti? - Bigna cambià mercato. Il , 10 > si blocca quasi davanti al cine– ma Apotto e aspetta che il trb:nvetto detle Laziati passi sferragliando sul bi.narto a scartamento ridotto. Passato il tranvetto dt G rotte Celoni il e 10->si spo sta, e dte– t.ro a Lui, lemme lemme come u.na pro– cess iorie, si. smuove la fila delle m ac– chine. IL più grande è un moretto che col braccio libero sta sfottendo i fari accesi di una e balilla-> che 110n la pianta di iUum.inare a accenniesmorza la parte di dietro del t,ranve. Anche gli altri dite si voltano: - Am– mazza, ancora 'a tiè - fa quetto chia– mato Trippa perché una volta gli videro in mano una cirioletta imbottita di sugo. - Sì., e mo chissà 'ndo annamo a magnà? - fa Trippa che ha sentito iL di.scorso. L'ultimo, che cammina dietro a Trip– pa fa una corsetta vicino a SenzaboL toni e gli dice che lu.i uuun posto o conosce bbene p'annd a magnà. - 'A tengo sì - fa Raganella - per– ché n'ho fatto a tempo a magndmmeLa quanno c'è corsa dietro 'a guardia. IL conducente del tranve si rbnette sulla testa il berretto che· s'era levat{) per asciugarsi H sudore con la manica della camicia, gira l'interruttore delle lampadine e allunga gli occhi fuori del vetro per guardare meglio dentro la fiacca luce dell'arco. Le due lampadine del tranve camminano parallele,suHa pa. rete mu.minando a malapena le pi.scia– telle delt'acqua che scolano sui .matLOni screpolati. e gialli di polvere. Quando il e 10 > esce da San.t,a Bi– bi<1t1a iL primo a scendere in corsa è il moretto che fa 1w voìv d'angelo eia fare hividia a San Gabriele. altri due Io se– guono a pochi metri 1uio daL/'altro come angioletti di riservri saUanclo sui .selci in mezzo alfe rotaie. Al moretto che gli ha chiesto e che te se' fatto?> e che ora pli spiega e t'avo detto de sartà co ·a sinistra>, Raganella strofinnnclosi la faccia st.rusciata di pol– vere gli risponde: - F: che ne so io c11w1:e ·a sinistra? Arrivati al fontanone delt'acqua Fe– lice s'arrampicano per bere al cannel– luccio di ferro che esce datla bocca ab– bottata dell(l faccia di pietra. Il m.oretto gli appoggia una mano su.Lla spalla. Zagaietta allora sforzandosi. di farsi uscir fuori it fiato dalla bocca dice che Lui ha sentito dire che ai M er - cati Generalt maaagneno tutti. - Baasta o. - Perchè usa it dialetto? R. - Per colpa delle cattive ami– cl~ie. E non alludo a quelle lette– rarie. Comunque non uso il dialetto per decreto legge. Certamente non per capriccio. Questct è un brano del nuovo libro (posso dire un capitolo?) che non sarà tutto dialettale. Dopo vent'anni di San Lorenzo e dieci di Portonaccio (due quartieri romani), ml pare però di avere qualche di– ritto ... IL piiL piccolo dei quattro è rimasto ancora attaccato e aspetta la Leggera curva elle fa il binario passato il mar– ciapiede del bibitaro. - A RaganP, sta' atlenta - gli grida forte H moretto, - bùttete prima co ·a sinistra. La stra.ppata di cento metri li fa trot– tare tutti e qttaltro ·vers o le mur <1 la1'i– cane. Girano infatti mila dest.ra e cam– minando comi.ncin it mor ett.o a s rarlict1re i ciuffi d 0 erba vellutella cresciuta come la mu(fa sui mattoni delle mura verchie. Trippa e Senzabottoni aiutano Raga– nella a salire pure Lui sul fontanone dove i vetturini portano mattina e sera a ab~everare i. ronzini. che hanno la statta nei vicoli delle mura. La me=za mela gliela prende dalle mani il moretto che dopo tre mozzichi si fa volare dalle labbra i due semi che vanno a finire nell'acqua del fontanone. sapecce fa - conclude. • - Cia-nnerémo pure noi - fa il mo– retto levando la mano che gli aveva appoggiato sulla spalla. E attraversano tutti. e quattro la strada che ora pro– segue senza marciapiedi verso iL piazzate dello ScaLomerci sopra H Verano. ELIO F. ACCROCCA Oltre al conducent.e e al bigliettaio con due facce da compari sul tranve Ma Raganella, che 11011 ha ancora lrop- - A Senzabottò - fa Raganella al moretto che (Ili cammina davanti, - che 'a vòi 'na mela? - A piazza Vittorio mm ce se po' più. annà - dice il moretto quando ri– cammi11a110sotto le mura. D. - In quali periodi prefertsce ~e-rivere? R. - Quando mi sento a cavallo. D. - Quai è il suo miglior critico? R. - Il peggiore. Quello che vor- RAGAZZI VESTITI DI-MUSCO rei Incontrare verso un'or di notte per parlargli all'orecchio. -I- Quante. ne affiora di malizia acerba negli occhi già acchlttetl dei ragazzi! Nelle saccocce cresce antica l'erba della speranza. Il vellutello a -o:zi sporge da vecchie mura labicane come geranio delle logge, segno che qui di casa è il nord, fittizio regno per i ronzini delle stalle nane che s'~prono nei vicoli. Si perde la sera l'oro della paglia. 11verde musco che accoglie imbevuti d'orina re.gazzi e ronzi lnd0ra la mattina. - Il - Chi rasenta Je mura ~i rovina l'anima e ~carsa la reputa~ione. Il dieci agosto non c'è processione per questa via Òhe semore più c:'incl!na nel tardo cu'ore. A passarci, un amico s'incontra ogni tant; anni che t'invita al fontanlle: un sorso all'ombelico del satiro felice e una. schiarite si fa, ma i nomi alla memoria restano gelati come il volto ·che ha perduto l'antico musco dal verde velluto che rivestiva quei ragazzi a festa, - Ili - ·Quanto più care inventa la maldestra età le luminose, oggi, sommosse del lieto sangue! (Un tempo. la finestra faceva schermo alle pudiche mosse della più bella mirata allo specchio: oh, dolce meta della· nostra sera ...). Ma il giuoco dei ragazzi il giorno era disperso nel fantasma di quel vecchio rauco tram. ¼'infanzia si trascina fanciulla per la strada tiburtina, esperta solo di vissute cose non coltivate, ma - all'odore - rose. D - E' tornato più a portonaccio? H.. - Ci torno ogni volta che mi e necessario disintossicarmi dall'aria de-I « centro·•. Ma Portonaccio, come ricordo degli anni difficili, o come nostalgia, come stagione delle spe– ranze imprecisabill, lo port-iamo tut– ti dentro dl noi. Portonaccio non è che una zona umana, è soltanto un ponte, un capolinea, treni e tranvi, ,rntobus, gente che si muove. Gli uni– ci che Il stanno fermi sono gli abi– tanti del Verano. Per me, e per tutti quanti hanno un Portonaccio nl:"l cuore, non è c:he un punto di par tenza. 11 capolinea degli anni da vivere. ELIO F. ACCROCCA Elio Filippo Accrocca LE PRIME DELLA LIBRERIA: IL LIBRO Dt CUI Sl PARLA .. I.LI SCIUTTORI E LA SOCIETÀ *' , . - va~~~c~:u,\~,;ir,~l·s~o~:: E· I ze· V ,~-r~1~·s t I de 1 · m ezzo se co· I o ::~h>~ftGiU~~\·. ~tf~!;'!~'. rebbe, su~rafa da più' di set: giunge: « Tutta l'epoca pare te anni la metà di questo se- sbilicata tra l'orgia e lo spro colo. che esso sia confinato fondamento mistico. tra il li- SCONVENIENZE LETTERAR ormai 10 una posizione mar_ bertinaggio e la disciplina ri. ginale sia nella letteratura nunziante. E talora sotto che nel giornalismo; nella ,,. l'abito di corte traspare il e:. * prima sopravanzato da forme lizio. e non mancano brillanti ~~,~~:• t,~ù cf.~~~~;.",/~n°~~ di F E Il 1)111 1 A1\100 Il lii O I A ~ 0 ~~;!f 1~in;h.;,,;,~ 1i:~'! r~~ ~n:~i,~rt~uf;~ 0 1!'sc~t~~~~ poco _di !JOt:iaver più tra. il moria, all~ ;1arrazion.e pura ed a~che meno incandesce~. ~;~i;~ ~f~f!~~ ~\~~s~c~u~ la sua materia, in un altro nostri hbr1 .qu~ll antologia e semplice. e forse d1venu~o te d1 quella che non pos::.ascava con penetrante acutezzo più impegnatiye nella scoper. che P.Ur contr1bu1mm~ a ;ar un genere sta~co .. tu.ttav1a essere la corrusc.a se_nsua!e e di indagine in una materia ta non soltanto di un clima 0 pubbh~are e che oggi è 1n- non manca tutt oggi d1 .pro. maledetta C!:1ta;11a -~• An1an straordinariamente tumultuo. di un nucleo di ricordo e di trovab.1le: forse sareb:be age- durre a.I cunl apprezzab!h <!o. te, una provmc1a ~1u a~tenta_ sa. ma naturalmente è 10 sanzioni, ma anche di una vole du:nostr~re pr?pno altra. cume~tt c.he non è d1fflc1l~ men.te. r1vel~ta n~1 .suo, « ca. scrittore che infonde forza " vitS morale. di una ragione verso ~ suoi. test1, come !a reperire tn alcune recenti r~tteri >>, nei suoi tt_csnervo. rilievo drammatico a questa delle cose: nel secondo daUa prosa d arte d1 quel ventenmo raccolte. . . . s1, tutto S?mm~to più u~an~ sua scorribanda in una sta. crisi in atto di quella terza n~~ tant<? avesse. le s~e ~a. Vlllaroel è il pr1~0 d1 quel- n~.lla malmcon_ica ev_oca~1oncgione cosl complessa e per d1 Che esistano circa seimila poeti con le loro riviste, i loro premi letterari, i loro scambi internazionali a noi non sembra affatto sconveò.ie ~te, ma che esista una società ufficialè che vuole darne una valutazione in sedi nelle quali non hanno alcuna funzione o:eale, mi sembra un fenomeno da tener presente * di G{IGl~IELIIO -PETROJl'I a ina che non ries<:e più a d1c1 ~ra 1 (< cla~s,cl mmor1 'I'! li dei q\lali voghamo occu. ~1 P.ersone e d1 ~mb!enh che più ricca di personaggi di un.'l Nel desiderio di comprendere quei fenomeni che fro"{,arsi a suo agio nel rima- del cm;1u~ ~ seic~nto .O !ra I parei in q_uesta nota. Assai tl V1llaroel c~mpie riscopren. statura, che i contrasti e !e f,anno il volto delle nostre odierne giornate e che rap- nente corpo del giornale, CO-~e~oriah~i e S?ritt~rt d~ cu- più conosciuto C0J'!'le~ta e do~a fo:se. pi_ù.nel profOl~d? passioni stesse del secolo in- presentano in bene ed in male lo spirito dell'ultimo si pieno e denso di fatti da nos1tà e bizzarrie dt quei se- come critico, difficilmente dei suoi ncoidl che nel viv,, gigantistono: e se l'impa\cn. non coq~entire più senza veri coli e ?ei secoli s~ccessivi. questo scrittore sare}?be,potu- della sua re!l!à~ tura culturale aggiunge ali~ dopoguerra, si è tenuto conto di tutto, ma si è trascu- e propri squilibri certe oasi quaI?,to mvece fosse 11frullo. to entrare nell 1 antologia de~ . . sua vocazione un senso pro- rato un fenomeno assai tipico che se pure s1 può igno- di candido solipsiSmo dove la o meglio una delle espressio- Falqui }:)er le « aperture 1>d1 Nuove racc~lte di / 1 7ft 1r! fondo di autenticità. è \a rie. rare per ragioni chiarissime, non è mele farne cenno, confessione il ricordo. la mo- ni (diremo l'espressione ita- fal)tasia Odi carattere memo- rno _appilse mllques d ~l' l~ri chezza e la precisione della perchè in qualche modo deve pur !ar parte del1oo- ralità assJmono spesso un liana> di quella lett~ratura rialistico che egli ha 5t::mpr~ empi ne a 1 f 0 anLJ1 e e 1 • sua prosa ad offrire a quc>l ratteri più singolari di questo tempo. aspetto cosi personale e pri- europea della. mem~r1a che altern_at9 sulle. terze pagine d1 tare dçappel I d" L ~p.ocLoam ondo intricato e contr~~tan vato da lasciare più di un appunto ebbe m qu~1 due de. alcuni g1ornah, anche perchè, po)>. 1~ama a 3: . Ulgl n. te sul quale sono tessuti I ca- Fino ad un certo tempo, più o meno Impropria- dubbio al lettore che solo la cenni il_suo momento di inte- dire~o. al di fuori dell'aura ~o, de~~ma t ! esp.J•f ta~ent~ a pitali del libro. un cosl acuto mente, quando si erano definiti come fenomeni tipici bella prosa. J 1 allusiva elegan. resse più intenso. Nessun te: rondista O N.R.F. della n°- ~tTcorùle~~tiep~~~tl~~l ii~~~~~ e vivo rilievo. Scorrono in della provincia certi settori della produzione e deila za di una evocazione possano sto può essere più utile d; stra prosa d'arte. La sua rac- / . ~ r · T - t • 1 questo libro personaggi d1 organizzazione letteraria, Si era detto tutto e nulla persuaderlo a soffe7marsi n~i quello del Falqui per ricer• C?lta di Lratli .critic}, di".aga: \Stil1U1T1a3!· u rltJ: e;seM~ot~oc~.straordinarie dimensioni in occorreva aggiungere. Quella masS8 di poeti dai ca- loro fioriti giardinj_ Tuttavia care le correlazioni. i rappor. z1_oni le!te_rane .nco rd1 di t,!~i Lo~en~gÒiusso h~ riu· un'epo ca di straordinarie vi. pelli lunghi. che formano ornamento e tradizione del-. anche l'el~viro ha sub.H ouna ti, gli. in~roci tra la prosa vita artJst1c~, .appa~a n~. ~·to 'alcune SU<! riev'ocazioni cen.de, .ma lo scrittore _si~che sua evoluzione: n_ato m f.un- d'arte 1~alia!'lae tutta la cor: 1954 J?re~so l e81tore d_app~ 1 st~riche tutte centrate attor_ essi s iano grandi artisti co. le nostre cittadine, quella quantità di «pensatori> ~~U:ti~l~l~n~o~~::~:fo J!l~r~ re~~eoudstet J~r_:c~o ìesi~ ;~t; dtt~g;l ~~!~a ::t~:vi~ tit3i~ no a un secolo . (!lorioso e ~: i~~~ito~o!~saB~~~~i.M:i~ per i quali il mondo è interamente da rifare, di ro- per !orza d'inerzia, sia pe_r Valéry, i Valéry 'r..arbaud e gillo di ll:n'elegante .e. s~esso Pfiesso~i~~~~~iit~t< · 1~ rg;~ papi com~ Urbano VIII, come manzleri fiume di cui nessuno sentiva mai parlare, se nobilitare in certo modo 11via discorrendo. Naturalmen- estrosa misura elzev 1 ir 11st1ca.e fas~osa e così ricca di pr~on, Alessa~d!o VI~, sia ~egi~e C<?· pure avevano nel loro circondario une. serie di e sa- giornale con firme eh~ _non te con le debite eccezion.i e pur sott o una ce rta _et_eran~ di fermenti s irituali. ma an. ~e Cr_istina d1 Svezia, sia vt-. lotti• a- loro uso e consumo dove potevano inveire a siano quelle_ ?ella .quotidiana tenend~ co~to delle ~sp_erien. e ~alora svaga.ta co rd ialità.. 1~. che di avvenfure. di passioni s1onar1 c~me Tommaso Cam- gran gesti .contra la ·cultura ufficiale, contro il mondo cronaca pohttca. si è venuto ze originali che ogni singolo sciava avvertldf: : a~ ~.tt?re ~ 1 violente, di contrasti. d! P.anella. 11ev~ca nel ~orr~!--Co intero, o declamare Je « dolcezze della poesie>, erano evolvendo o In un senso tuL scrittore metteva in opera per ~ma acutezza i. g\1:11z10e e guerre di orrori di amori e nverbe,ro dell epaca in p1en:i. un fenomeno di sempre che si poteva ignorare e che to culturale e magar_i politico- suo conto: certo un cardare!- in gral?- parte risa .1va 1a una di asc~tiche voèazioni quali libertà, vogliamo dire come culturale, o. pur rimanendo li. un Cecchi, un Baldini, dif. educazione. le~teran':' o toc.ei :- e uantì mai si videro in al- perso naggi , che. se anche de_ non incideva su nulla di .quel poco che la cultura nell'ambito della letteratur~. ficilmente potrebbero essere t~~B: as~, nc~~ljs 1iv~ 0 S: 1~ :: triQsecoli. del barocco e deL vono al.la st~ria le trace~ del- naz~0nale poteva dare. Oggj non è più cosi: il poeta nel breve ed. elegan~ saggw riconosciuti in una tale let. lita ironiche e, . • di la Controriforma. Un'epoca la loro 1dent1t à e.la c~ns1s ten: di quel genere ha le sue « internaziona'H 11, le sue c~itico, nel ritratto m pun!a teratura di derivazione, 11tr_etutto ad un espN~~en!aca. splendoca e crudele: nCon za della l9ro situ azio.ne. si agenzie diinformazione, il suo centinaio di riviste che d1 penna. nel rac~nto-~gg10 primo nel suo attento lavoro v1t3:e di cultura,.·, ,· o uella l'età barocca. inizia l'irruzin. solle~ano 1:pe namente.. 1~ unf! è 0 r1;elracconto-chiave d1 mo. di esplorazione e di assimila- tama e formato n q ne delle forze primitive ed ammirevole complessita di ci capitano tra i piedi o~ni due ore; .ma non basta, ralità e di_costume, o nel raC- zione della prosa leopardiana. città q.uando essf ~~a t!~t~~~~ :ibnormi, non più guardati'.? aspetti. nella fantasia. nata una interferenza tra quel mondo che non è ar- cont~-racconto tou~ court, 11 ° il secondo con Je sottili a!fl. u.na pic~~aci~!Psf~ dalla I?ri con terrore, non più tenute al FERDINANDO VIRDIA fatto disprezzabile, ma che sta fuori del nostro, che ~~,~~ta a~i~i:none~ aunnor:~to~d~\àci~~nue~e~~~s;t~~n t~rr~~ ~~- :irvrnezza del~a vita in: ---------------------------- La stessa terza pagina - 5he tenti studi su tutto un attivo tellettuale dell~ .città stess:i tuttavia ap}?ar~ ancor o_ggida settore della più vicina lette. Ìnc~e p~r ~:fl~t~a ~- p~~=~i~~- ~~ ~~n!br?do v~tav;ei~.:~~ndo~ ~!\u!~oi~fl~~~~ i!dteu~o:r:~i~ ed ~n.~~~-1 ir~iiadilv::~n~i son~ il carattere « lettera no,>> di stocraticamente popolareschi quelli ~ 1d.s~nt.tori d~uoi .c~~- ~g~,;t~~t:ufà~r i or1~~t~rs~ur~i: ~fl~tca~uona tradizione uma- ~1rr:~;1 Vie::.~: é~~u~~f o! ra i servizi degli inviati spe_ , • ,. . . Roberto, Rap1sa~d1. .. ci~li. le inchieste di carattere D altr_on~e che l 1spiraz1one La raccolt~ dt elzevm ap. enerale e particolare. Ed è del .ca~1tohsmo fosse ~osl PO: parsa ora. Via ,Etnea, presso fnutile adontarsene, quanto Co italiana è prova il quasi l'editore C~schma ha pure . . cederà su questa stra- totale abba.ndon_o ~el. g~ryer~ per oggetto il mondo catanese ~~u fr~uanto più_ su questa d~ parte dei cap1t~l1s~idt 1.er1!(e il titolo stesso del libro strada si servirà dell'opera d1 dire!Tio che alcuni ~1 essi ~' ne denuncia il coptenuto)_. autentici scrittori tanto più 1asc1~no a}cune p~ez,~e testi_ tuttavia su un Pla!)0 piu uscirà dal generico e dal fit- mon1.anze che s1 chiamano esplicitamente n_arrat.'vo, an. tizio e tanto più offrirà i] P~sct r?ssl.! e.orse al trçtto'. che se la narraz1on_e.e s<;>rre~• modo alla stessa letteratura I~nerar!o itattçmo, ymon .d1 ta da un cer~o. sp!r1to iron1. di trovare un punto di con. gtoventu, ~talta dt ~uo!l-1.n-camente mun1c1palls.ta che la: cretezza e di autenticità. contro, Il g!orno del giudt~IO, scia tra sparire al d1. s otto, d) Comunque guanto i·imane che tut~av1a. nella rryag.g1oresso la presenza _d1 nuc1e1 del vecchio elzeviro Ci sem- parte dei casi non cost1tu1sco. profondi nell'e~rien_za deL bra ormai ben lontano da no la parte fond_amen~le de). Jo scrittore s_u1qualt. opera uel .e:enere che assai acuta. l'?per~ di q1;1eghautori., alcu- una sua jron!~a (e si tratta ~ente Enrico FalqtJi den?m!• n, dei quali affidano 11_lor o semp-re di _un1_ron1aaff~ttuo– nò del <i Capitolo n. Cap1tolt, nome a ben altre testu.no - sa) partec1paz.1one. Chi n~n appunto, si intitolava l'anta- nianze, anche s~ que l~e cita• conosc~ ~rmaj qu~lla Catania logia da lui compilata alla te sono .~a cons1der.ars1 prove dei pnm.1 d~enni .de\ nostr~ vigilia deH'ultimo conflitto e tra le p1~ ec.ce1len~1della.let- secol? d1 cu_1tanti r:verber: che sarebbe assai utile ri. t~r~tu1:a 1tal1a?a q1 qu~st1 uL appa101:o _ne, rom~nz1. e n~1 stampare sia per il valore dei t1!".1~m9uan~ a1;1.n!.Gli ~lze- racconti d1 Bran.catl, d1 ~atti: testi in essa esemplificati, sia vmsll di oggi., 01c1amo gli el- e soprattutto 1~ qu7ll1 di perchè la sua prefaz.ione cen- zeviristi del ?lezzo_seco!o.soi:i~ A1~iante c~e è p1u v1c1_no pe_~ trava quel problema dei dunque a.I di fuo1:1dei .ll!f11l1eta al y11~aroel degli altll (< classici minori,> o della e delle impostazioni t1p1ch~ due? ~u1, diremo, appare u~a << prosa d'arte>) verso i quali del <<capitolo)): l'elzeviro e Cat_ania ~uova. meno 1< socio. sembrò orientarsi la. nostra tornato in e.erto senso a\le sue Jog1<;a >) 1!'1certo .senso,. men~ ]etteratura nel ventennio tra origini critiche o .creative, al stuc_hata in q.uelh ~he so~o 1 le due guerre, Ci dispiace non saggio, alla morahta, alla me- suoi contrasti di vita socurle, Giorgio Dario Pa.olucci: "Paesaggio con fattoria " J uomini polit1Ciavvallano, che letterati stimabili esten• dono stranamente con buffe compartecipazioni. Quale significato può avere tutto ciò? Che cosa significano tutti quei premi letterari, a pagamen:o da parte dei partecipanti. su cui non avremmo nulla de dire se non trovassero modo dì essere accreditati, spesso ufficialmente e quasi sempre utfl.ciosamente? A voler semplificare dovremmo dire che quella parte di confusione intellettuale, di promiscuità che è tipica dei nostri giorni, ha iniluenze tanto veste da avere potuto confondere ogni pseudo cultura alla cultura militante: potremmo anche aggiungere che la man– canza di quelle due o tre Idee fondamentali che in– forme.no il pensiero e l'opera creativa di un momento è ancora tale da non consentire nessun margine. nes– suna distinzione sicura anche là dove ,basta solo un po' di buon senso. Ma non debbono essere solo ragio– ni così semplici a determlnare i fenomeni di cui parliamo, e di clii parliamo soltanto perchè siamo co– stretti a vederli in una forma che non è la loro o. almeno, non è più quelle giusta e tradizionale in cui eravamo abituati a considerarli. Che esistano circa seimila poeti con le loro riviste, i loro premi letterari. i loro scambi internazionali. a noi non sembra affatto una cosa sconveniente. ma che esista una società ufficiale che vuole darne •:ma valutazi one in sedi nelle quali non hanno alcuna fun– zione ree.le , mi sembra un fenomeno da tener presente. Ho sottocchio uno di questi giornali che. tra paren– tesi, sono assai più organizzati e efficienti praticamen– te di tanti nostri settimanali e riviste di cultura qua– lificata, nel quale si annunciano tremilasettantase~ poeti e scritton di tutte le province italiane, dove s1 leggono titoli come questo: e L'opera messianica del– l'ftalia è necessaria al mondo> ·e dove. a pagamento, si proclamano sei premi letterari. E' divertente. ne convengo senza fatica; è innocuo, ne son certo; eppure è successo qualche cosa per cui, se il divertimento ri– mane, se l'innocenza esiste, questo tipo di esplosione d'imbecillità letterarie non è più un fenomeno che sta a parte e che si può completamente ignorare Cre– do abbastanza nella ragione d'ogni cosa che esiste, penso che nulla può essere ignorato del tutto di quello che pur succede; ma esiste pure una zona di opìnio!li qualificate che rischiano di non essere più tali, anche quando hanno notevole valore, se possono con facilità confondersi con un'altra zona che. seppure non ha un sen·so, esiste, ed essendo organizzata. almeno estensi– vamente ha la sua influenza, trova strani rapporti col mondo ufficiale, magarj sostegni finanziari e propa– gandistici di una provenienza che stupìsce chiunque. · In ogni modo, anche se non è affatto inutile sof- fermarci su aspetti di questo genere del mondo di oggi, oltre ad un accenno pro memoria, tanto perchè ci Si renda conto di come si svolgono certe cose in,.. torno a noi, non mi Sembra sia necessario aggiungere altro. GUGLIELl\1O PETRONI

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