la Fiera Letteraria - XII - n. 9 - 3 marzo 1957

Domenica ~-marzo l 9S7 t 'A. F TERA LETTE R A R TA Pa~. 3 ------------------------ ------------------------------- PEB I SETT ANT-' ANNI Dl DIEGO J!ALEBI Il maestro universitario Tra le tante doti della personalità umana e letteraria di Diego Valeri di solìto Gli s1 riconosce a ragione come la più rilevante un sensibile, signorile equilibrio. Un equi– librio che nasce dalla finezza e dalla preci– sione dell'intuito critico ed autocritico, da una facoltà naturale di trascegliere, neg~i atti della vita come nella creazione poe– tica o altrimenti let.teraria, quanto v'è d1 sobrio e gentile, di originariamente digni– toso. Questo equilibrio si delinea nel vivo di un'anima palpitante di affetti, di una ricca umanità che sa atteggiarsi, pur sem– pre rimanendo se stessa, ad ogni capacita di comprensione dell'altrui e del diverso, in una forma penetrante e tuttavia lieve e come dissimulata, per una modestia che del resto è'necessario attributo degli spiriti veramente elevati. Così la poesia di Valeri si sviluppa autonoma nel quadro del no– vecento- letterario, e più che apparire si– tuata su "'un altro versante• rispetto al grande ..sperimentalismo•, si è sempre più rivelata essa stessa, come ogni cosa viva, per esperimento instancabile e tempestivo. da •Umana•, che è del 1915, a "'Poesie vecchie e nuove• a .. Terzo Tempo• fino al recentissimo • Jeux de mots •, lungo un quarantennio che pur vide miracoli e mo– stri di ogni genere nella letteratura come nella storia. Ma lo sperimentare di Valen è condotto secondo una misura appunto· più equiJibrata e segreta, meno appariscente al lettore sprovveduto, meno disi::,osta non tan. to al rischio quando a un possibile disordine implicito nell'eccesso del' rischio. Essa resta sempre fedele alla sua, vocazione a un de– licato ma vivace cromatismo, a un calore di sentimenti e anche di sensi attenuato e disciolto in umbratili, fascinose sinuosità di ritmi, o a un dimesso parlare "'virginibus puerisque •; ma, in parte, è anche il con– lrappunto lindo e prezioso di u?a comune * d·i Af\DREA ZALl!ZOTTO tematica tipica del nostro tempo, la stessa che in altri si bova svolta forse in modo più arduo e travolgente. Questa tematica da Valeri è riportata, anzi t1itrovata, in un'altra chiave, proposta in un alone di ~:~!titt c~n::r~ ;:~1:zz~er:e~~:op::~:= ~~: esprime è stata la suprema ambizione del novecento nessuno potrebbe negare che questo sia stato pure l'anelito intimo di Va– leri, premiato da risultati ben riconoscibili, ottenuti per vie proprie al di fuori delle scuole: risultati validissimi e dotati di evi– dente originalità. Per questo la poesia di Valeri resta estremamente significative per la valutazione esatta del novecento, che vi si rispecchia in tutti i suoi sviluppi essen– ziali, ma come sfoltito, liberato da intempe– ranze e turgori che in altri non mancano. Se poi è vero che la prosa di un poeta na• sce riverberata dalla sua vitalità lirica e la spiega in modo più affabile, quasi ulterior– mente garantendola, questo discorso si at– taglia benissimo a Valeri, sia per le sue ~divagazioni• (il cui tema più frequente è Venezia, mai esausto amore) sia per la sua critica letteraria e artistica. Anche in questi campi l'opera di Valeri è ricca e va– ria. e si svolge costantemente intrecciandosi alla poesia; e basterà ricordare !a stupenda .. Guida sentimentale· di Venezia• oppure i e Saggi di letteratura francese moderna >, o l'appena uscito e Da Racine a Picasso•· L'interesse di Valeri per le lettere francesi, che professa a Padova, il suo amore per la Patria della • clarté >, mentre costituiscono uno dei motivi inconfondibili della sua for– mazione, indicano anche una c...ngenialità di cui appunto un'armoniosa chiarezza, mossa dall'inquietudine dei sentimenti, riesce ca– ratterizzante. Non per questo la sua inda• gine si arresta alla letteratura francese, e se i suoi e compagnons eternels :o vanno da Montaigne a Racine a Stendhal a Verlaine parte attiva alla resiste01a e inhne la via forse prediletto, l'attività del traduttore, c1-. dell'esilio, insegnando .cosi ai suoi discepoli mentatosi egregiamente con un Villon, ma anche il modo pili decente e pulito di com– anche con un Mistral o un Goethe, testi• portarsi. monia di preferenze aperte a larghissime Appunto i molti che hanno avuto la for– altre zone della letteratura, della cultura. luna di avvicinarlo come scolari, !orse più Nell'esercizio critico Valer!, sempre al d! che gli altri numerosi amici e ammiratori, là del filologo - chierico dai soli ordini hanno potuto apprezzare quella sua capaci– minori - procede sicuro della sua capacita tà di creare un'atmosfera in cui le coi-e più di colloquio diretto con la poesia, di cui co- nobili - la poesia come la moralità - ac– glie con facilità la presenza e i valori es- quistano, senza dissacrarsi, un tono di fami– senziali: ma senza l'impetti/.o profetare d1 liare cordialità, e per questo più incorag. lanti che pur valgono meno di Lui, ,_uasi giante e producente. Se è !in troppo ovvio con una specie di disinvoltura, "sottoban- ricordare per Lui la "'cara e buona lmma– co •, minimizzando non certo le scoperte in gine paterna • ·dantesca, non si può d1men– sè, ma il fattO di essere stato lui'a scoprire. ticarlo in atto di scusarsi dello sfuggirgli mettendo con naturalezza la sua persona In di una data, nel bel mezzo di una lezione disparte. Anche la sua critica non si fa mai valida per ben altro che date " s1milm; op– sorprendere dalle deformazioni di prospet- pure, in sede d'esame, mentre tenta di Ian– tiva imi,>0ste dalle mode. e resta tuttavia ciare un qualunque salvagente al candidato sempre in vedetta, in prima linea. Inoltre, impacciato e timidetto. Così, con i numero– appoggiandosi alla filologia senza render- si aspiranti poeti che a Lui di continuo si sene schiava, anzi sottintendendola, riesce rivolgono, la sua pazienza è addirittura suasiva e illuminante, qualunque sia i' t1- proverbiale, perche Egli in tutti è pronto a po di lettore che l'accosta. rispettare quel che v'è sostanzialmente da Se Valeri tanto sa dire .. come n·on d1cen- rispettare, non foss'altro che la fiducia nel– do •. altrettanto ha saputo fare, senza da- la poesia; e senza per questo concedere mori e trombe, sul piano delb coerenza, nulla di cui non sia convinto. Anche quan– della dignità umana e politica; preocc·lpato do essi si trovano su posizioni che appaiono di evitare pretese d'esemplarità e proprio antitetiche alle sue, Valeri, pur che scorga per questo raggiungendola. L'antifascismo, un minimo di serietà, non solo comprende lo spirito democratico di Valeri è un fatto e giustiiica, ma persino consiglia e oppor– di fondo, espressione di un animo che .. na- tunamente, ponendosi dall'intero,) del mo– turaliter :o doveva prendere quella posizio- do di espressione che gli vien propoi.to in ne: qualche cosa che precedeva un'opzione giudizio. Da ogni incontro con Lui - alla morale anche se poi doveva coronarsene. università, o a casa sua. o al caffè - gli PerchC dove c'era ostentazione, ., 0 lgarità e, scolari con le loro tesi e ì poetini con i loro am::ora, squilibrio morale, Jà :ron poteva es- malloppi tornano contenti anche quando sere Valeri, questo ,. nobilomo • di .schietto hanno ricevuto strigliate: perchè hanno in– sangue veneto, nato per camm.inare senza teso la voce di un vero maestro, perchè bautta a braccetto con i popolani per le hanno imparato a volerGli bene. calli della sua città. E senza frasi storiche, Valeri, Egli pure "'poeta necessario •• che tranquillamente, Valeri sapeva prendere comincia incantt\_ndo l'infanzia di tutti con Una recente foto di Diego Valeri le sue dolcissime rime splendenti tra le e illuminations • dei sillabari, lo si incontra poi negli studi e nella vita sempre con qualche nuovo aspetto chiariticante e be– nisno, ci accompagna crescendo con noi e insegnando con la sua poesia e il suo E.em – pio umano a vivere umanamente e ad ama- re la poesia. · Per questo l'augurale .. ad multos a?,nos • che col più delérente e sincero affetto gli amici e gli estimatori oggi rivolgÒno a Lui, giunto a una forte e serena "'età pro– vetta'", conta profondamente anche pe:- chi lo formula. ANDREA Z'ANZOTIO IL CRITICO D'ARTE Ritratto dell'uomo di *' 4..IUSEPPE lUESIRCA. * di BINO REB_ELLATO

RkJQdWJsaXNoZXIy