la Fiera Letteraria - XII - n. 4 - 27 gennaio 1957

Domenica 27 gennaio 1957 VISITATA CON ROBERTO LONGHI * LACAMERA DISAN PAOLO * Scriveva Stendhal: ''Che dire degli af: freschi di San Paolo? Chi non li ha visti ignora la potenza della pittura,, * di A TTILI~ BERTOLlJCCI Come va la fortuna del Correggio in questi anni di rapidi, qualche volta sconcertanti mutamenti di gusto? Se dal tepore domestico anch'essa forse len– tamente estinguentesi, dal foyer parmigiano usciamo allo spiffero di correnti dell'aperto campo contem– poraneo, non possiamo non sentire un forte abbas– samento di temperatura. Che si debba abb 0 andonare ~i già fu detto divino e seppe cavare lagrime agli occhi di Hen1·y Beyle, agli schemi invecc'hiati e inoperanti dei manuali scolastici, alle sedute delle deputazioni di storia patria? Non ci pare, anzi ci pare venuto il momento della riscossa. Se, per restare in Emilia, i Reni e i Ca,·– racci, abilmente presentati, han potuto rifiorire con una così simpatica partecipa2lione dl consensi, perché · non si dovrebbe risalire dai satelliti al sole? Le mo– stre bolognesi, come ispirazione e come .linea critica, derivavano da quella fondamentale prolusione uni– versitaria in cui Ròber'to Longhi, a metà degli « anni trenta ». aveva tracciat'? una rapida storia di Felsina pittrice, da Vitale a Morandi. Il tiro in qualche frase memorabile, s'allungava sino alla Parma del Cor– reggio e del Parmigianino: e bastò allora a confor– tarci. a riconfermarci nella testarda; invincibile ado– razione per il portentoso genio e per il suo sofisticato, superbo secondo. Restavano soddisfazioni quasi egoi– stiche, purtroppo. Eccò però che l'illuminato mecenatismo di una società industriale, l'Emiliana Esercizi Elettrici, commissionando nella ricorrenza del cinquantenario della sua fondazione un testo e la cura di una scelta di fotografie correggesche a Roberto Longhi, ripro– pone il « mistero Correggio"• alla coscienza critica e al gusto d'oggi Non sappiamo se il libro, esattamente sul Cor– reggio e !a Camera di San Pao!o in Parma, verrà posto in vendita. Ce lo auguriamo. E' vero che le parole di Longhi finiranno presto o tardi. per arri– vare a segno, ma ci piacerebbe che fossero molti, e meglio presto che tardi, a rivis'itare con il critico la Camera di· S. Paolo, ora che entrare nel tinello incantato della badessa Giovanna Piàcenza non è più impresa dlsperaote. Come già fu invece dal 1524. cioè gualcile anno dopo il compimento dell'opera, iniziata dal Correggio nel 1518, sino alla fine del Settecento, quando i francesi di Napoleone, militari e intelldghentsia progressista al seguito, s'-industria– rono, a renderne l'accesso il più possibile agevole, innanzitutto perchè se ne copiassero le mirabili inven– zioni profane onde inviare le riproduzioni, in man– canza di meglio. all'Imperatore. Per fortuna non era pe.r;i; e.zj, 9nato ancora il metodo ,di d)stacco çlegli affre- . schi che ,oggi si pratica. ,.))i, Jµtte le vicende ohe nei secoli toccarono alla Camere di S. Paolo, Roberto Longhi ha tracciato un racconto cordiale e disteso, an\mato di figure grandi e piccole, appena venato di bonaria ironia. Dopo avervi ricondotti, perchè ·ne ascoltassimo utilmente le reazioni, i più vari tipi di visitatori (e ce n'è di ben buffi), Longhi rientra, solo, nella Camera. e descrit– tala con la consueta, unica capacità di ricreazione del fatto figurativo, affronta il problema critico cru– ciale di quest'opera, di tutta l'opera correggesca: il dialogo cioè del Correggio « con· gli altri grandi ita– liani di quegli anni » e di conseguenza « la famosa questione del viaggio eventuale dell'artista a Roma. anche oggi dibattuta. anzi da taluni ostinatamente negata». Bisogna dire che la tradizione locale. appoggiata al Vasari che a sua volta si appoggia a una tradì.· zione orale formatasi prestissimo a Parma in senso ostinatamente negativo, è tutta per un Correggio che non si sarebbe spinto oltre. Mantova, Ferrara, Bologna e, più a nord, Milano: Di quella Roma nella quale operavano i grandi, neppure parlarne. Dove finirebbe l'originalità del nostro se avesse veduto a Roma Raff-aeHo e Michelangelo, se le Stanze e la Sistina si fossero aperte ai suoi occhi con le loro supreme riprese di classicismo ancora nuove fiam– manti? Non era tanto più bello immaginare che il chiuso e ombroso figlio del contado padano si fosse fatto tutto da sè, superando di slancio la ristrettezza dell'ambiente, portandosi dalla scheggiata severità mantagnesca all'estasi volante delle cupole appunto attraverso il pergolato, già aperto sul ci~lo, della Camera di S. Paolo? Ma davvero tanto più bello e giusto? Non staremo a seguii-e la sottile indagine lon– ghiana che a un certo punto si fa relazione imma– ginaria del viaggio correggesco. Ci basti dire che la conclusione, proprio perché fondata sull'ipotesi del dialogo, non del monologo correggesco, pone il nostro artista su un ordine di grandezza più convincente. E più alto, 'perchè più consapevole, meno affidato a una sorta di miracolo, di temo al lotto. Così il dialogo con RaffaelJo « non sarà stato talvolta senza polemica, da parte del Correggio», mentre, sempre secondo il Longhi, gli « alterni colloqui con Miche– langelo, l'altro grande dell'Antologia Romana» sa– ranno avvenuti alla pari, esprimendosi in toscano çon « quell'energia rampante e gonfiante, quella con– vessa t:midezza », l'emiliano ccin « quella propria gra– zia retrattile e concava». La « nuovissima grecità » della Camera di S. J>aolo, già così lontana dalla ma– niera ornamentale entro cui è ancora costretta la Madonna di Alb/nea, di poco prima, è la riprova lampante del v1Bggio a Roma del Correggio da un lato e dell'invincibile originalità dell'artista mede– simo .dall'altro. Le « cere violette». come le chiama il Longhi, delle lunette che corrono sotto il pergolato alludono certamente a un'esperienza diretta, non condotta su incisione e stampe, dell'appena inaugu– rata classicità raffaellesca e michelangiolesca, e dei suoi modelli. Ma come sono lontane, nella loro natu– ralità tenera e rapinosa dalla sublime intellettua– lità romanista. Bisognerà' arrivare ad Augusto· Renoir per trovare una brace di pittura che . non semb_ri smorta dinnanzi a queste figure suggerite probabil– mente al Correggio da qualche umanista del salotto Piacenza, ma riportate alla luce non dai repertori antiquari, bensì dal fondo di uno dei più fondi abissi interiori che la storia dell'arte ricordi. Si legga lo studio del Longhi, si riguardino. nella resa delle fotografie a colori, quei putti avvampati che c'erano rimasti nella memoria prigjoni del gelido retino ottocentesco di Paolo Toschi e si ritorni, se è possibile, alla Camera. La maggiore intelligenza dell'opera cui Roberto Longhi con mano cosi leggera e sicura 'ci ha condotti, autorizza a considerare il Correggio un ricupero di favolosa ricchezza per il gusto contemporaneo. Quei patit( dalla_ lib~rtà pitto– rica che si sono appuntate sw muri d1 casa le bagnanti 'di Renoir e le odalische di Matisse non le tolgano di Jà. Ma si provino ad accostare ad esse il putto col levriero dall'occhio iniettato di sangue. la Giunone ignuda -legata alle incudini d"oro, della Camera. Vedranno come si poteva esser liberi nella Parma del 1520, prima che nella Parigi fra il 1870 ed o~gi. ATTILIO .BERTOLUCCI BA FIERA LETTERAHlA Domenico Cantatore: "El cigarillo '' VIAGGIO IN SPAGNA * Et CIGi\BIULLO * di- GIUSEPPE S{;IOHTINO AJJ"Insegna del Pesce d'Oro. Milano. è uscito un volumetto dovuto alla penna di Raffael€ Carrieri e al pennello o al lapis di Domenico Cantatore: i due pugliesi. il primo come poeta e il secondo come plt. 1ore, hanno voluto e saputo darci scanzonatamente e inci– sivamente alcuni dei moltepli– ci aspetti di cui è ricca la Spa– gna. Le annotazioni liriche o evo– cative di Carrieri Si affidano a un richiamo ai luoghi ed a !atti che più o meno rientra– no nella leggenda, con punte romantiche garbatamente iro– nizzàte: ~ E il Conte muore - 11Conte muore in tutte le ore-»; oppure: Io voglio queLLo E non. altro. Mettetemi in ce Lia, Fra le sbarre: Stringete !e viti a!!e , manette. Toglietemi L'acqua E la coscienza, Copritemi gLi occhi Io vedo queLlo E non altro. e La paglia - Fluida coppia D'acrobati. d'oro.». Di code,;ta immersione nel clima storico. leggendario. a.r– tistico e a volte anche !olclo– ristico della Spagna. Domenico Cantatore -dà ona sapida esem– plUicazione cromatJca e in bianco e nero. Alcuni del suoi acquerelli e disegni ripetono o variano opere celebri da Goya a Picasso: il suo è un voler respirare una insostitui– bile atmosfera per poi giun– gere a un proprio ed essen– ziale modo di vedere. d"inten– dere e di rappresentare. Un mondo caratteristico. sugge6tivo è J,i Spagna di Cantatore (natura e arte inti– mamente fuse); esso non pub e ssere c apito dal di fuori. de– v· esse.re rivissuto attraverso le p iù n obili e belle e,;pressionl a·rtistiche autoctone. Cib che denuncia. da parte del nostro artista. un consapevole impe– gno: dal quale per altro. co– me giusto premio, a un certo momento riemeTge la sua in– confondibile personalità, il suo sobrio e ben definito stile, il . Questa è la «.Saet~ .. del carce- Cantatore che più stimiamo ed rato. Ma la fantasia del poeta amiamo. trova uno sfogo nel sottolineare . . , . il tetto dell'Escuriale; nel canta- La • fame d~gli- o_cch1 "· di re le tera:e accentuatamente co- cu, pari~ Cornen, e propria Jorate di Teruel, di Alc:ira O a_nche<;1e1 paesaggl e delle cor– di AJbacete: nell"evocare l'«an- •ride d1 Ca_n_tatore. !I_Jtr~ti da tica arie degli occhi,. delle una sensibilità che e isl!J_lto donne di Va1encia O il « pre- educato da una, cultura viva sepe del marinaio,. che è Ca- e attuale. daqués o, di Zaragoza, « L'aria GIUSEPPE SCIORTINO ALL'ALBA DELL'OTTOCENTO NAPOLETANO * Un saggio dedicato a Pitloo * Abbiamo un diagran1ma che ha come luogo costante il binomio G1gante-Pitloo e quindi la ricostruzione della magistrale opera svolta dall'artista olandese * I T A L I A NORD - SUD E CENTRO AMERICA N O R D E SUD PACIFICO llOY,D TRIESTIN INDIA- PAKISTAN -ESTREMO ORIENTE· AUSTRALIA SUD AFRICA - FRICA ORIENTALE EOCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO- LIBANO- GRECIA- CIPRO TURCHIA - ISRAELESIRIA- MARNERO TIRRENIA SICILIA· SARDEGNA· CORSICA - MALTA· LIBIA TUNISI - MARSIGLIA - SPAGNA - NORD EUROPA Novità in discoteca Tra i più recenti « medium difficili brani (stupendo è il play» della Decca vedlamo la concerto vivaldiano). è Jeanne « Sinfonia n. 4 in la magg. Demessieux (33-LXT5185l. De– op. 90•, l'Italiana. di Men- gna di segnalazione è pure la delssohn: una deliziosa opera in raccolta dJ 5 Wesendonck Lieder una esecuzione impeccabile del- di Wagner: « Der Engei ., la « London Sympbony Orche- « Stehe Stille», « Im Trelb– stra » diretta da Josef Krips baus .., «Scbmerzen», «Traume»: (33-LW5258)); la tragica e po- insieme ad alcuni brani operi– tente « Sinfonia n. 8 in si mi- stlci: « Einsam in trubnen Ta– nore •, Incompiuta, di Schubert, gen,. (Sogno di Elsa) dal Con 1a recente pubblicazione di" -.:T.-i...TCT;\°'TZO Cl aRDO opere di questo periodo con eseguita dall'Orchestra Filarrno- Loh.en.grin: «!eh Sah das Kind• del volwne di Raffaello Cau- ., Il,. .E.1,. .tJI. esemplificazioni assai convin- nica di Vienna diretta da Karl dai Parsifal; «Der manner . 1 Bohm (33-LW5257): due Mozart: Sippe .. e « Du bist der Lenz • sa dedicato a P,tloo, sotto ogru sistlca romantica seicentesca al sole del mezzogiorno. Fu maturità di Pitloo coincise con centl. Ai qu~ i fa'.tl, già mo!- 11 «Concerto n. 14 in mi be- dalla Walklria: tutti magnifica– riguaroo esempla~e per, decoro per soffermarsi più a lungo sul que-sto l'atto dl naHc!ta della la divulgazione in Italia de1- to lmJ?Ortanti, vanno aggiunti molle maggio re• K 449, per mente cantati dalla soprano di .ve st .e tipograiflca, L e<l,ltore periodo che va dalla seconda 'Scuola•- 'di ,·Posi!!ioo-,, ->Gigante, llopera di TUrner, Nel 1829 la 10 schtarlmento della tavoloz- piano,! oxte.ed, orc;lle~tra, .suonato Klrsten Flagstad, accompagnata Mele d1 Na,poli. procede nd0 nel metà del Settecento ai primi Margiassi, Vianelli.. ~ ,tutti .gli mostra romana del grande zìf e la inSISlenza ùel toni da q:Uel noteyolisstmo pianista dall'Orchestra F!Ìarmonica di suo progra_mma,_ dà un nuovo decennl del secolo successivo, .~Itri componenti della preslic paesista inglese \'hbe successo, freddi e. trasparenti, fase que- che ~ Fri~.nch ~ulda, con la . utile contribu~o all-a, migliore L'epoca cioè in cui, per la pre- giosa :Cam.igliaverranno dopo. clamoroso, ed i pittori délta st a -che ~gli det!nisce .felice- « London SynÌpbon'y Orcbésti:'a » i\lilenna diretta da Hans &nap– . conrioscdienz! cLi h quell Ottocen~o senza a Napoli dd artisti e me- Il fatto stesso che egli ot- Scuola di Posi!lipo non rima- ~~t~ ! ora atmosferica di cilretta da Antbony Colllns (33- pertsbusch < 33-LXT 5249 l. me on~ e, c e non poco ~ cenati str anieri, l'arte parteno- tenga senza competitori la cat- sera irisensibli al suo fasci- ·. . LW5260); e la « Sinfonia n. 35 do,vuto nsentire della scarsez pea pollè beneficia.re degll ap- tedra di paesaggio dell'Acca- no. Pitloo. pur senza disco- . L'ulttmo period~ è C'.'-fatte- in do maggiore .. K 385. Hafjner, za di una letteratura cr1tic~ porti oulturali di un cosmo- demia borbonica dimostra che tarsi dalla propria visione rizzato ~a , un_a ureqwetezza suonata dalla « London Phllar- Cbiudlamo segnalando. tra i obbiettiva ed mformata_. Ne.i polil;ismo che, per vie dlverse, Pitloo era ritenuto la perso- dal proprio modo di sentire la che. si n~olve U1 vl~loni d_ram- manie Orchestra~ diretta da E- « medium play» della Telefun– c?n_fronti della Scuola dt. Po- doveva collegarla con I p-iù lm- nalltà più rilevante tra i pae- realtà, ne trasse spunti per più mallche ,n cui I essenz1alit.ì duard Van Reinum (33-LW5262). ken, il volume primo di musica st!Ltpo tale sca=se2:'_a è. nsul- portanti movimenti europei. In sistl locali durante il decen- attente osservazioni del valo- delle torn1;e viene lnteFata d_a • • • per organo di Frescobaldi. suo- lata poi ancor~ piu dannosa, particolare l'autore approfondi. nio 1820-1830. ri della luce e dell'atmosfera. colora_zioru se"?pre p1_u grevi, Tra i « Long Playing,. tro- nata dal M° Sandro Della Li- oltre che lnglus_tiflcata, in quan- sce l'intluenza del tedesco Ha- L'indagine delle opere di p_er una pi~ _severa impagina- con _libertà. e mtenslta a,_ ac- vlamo due pezzi di eccezione: bera. Il disco (33-TW 30056) lo ha contriblllto a_mantenere chert, in relazione agli svilup- questo pe1iodo chiarisce l'im- z10ne del d1pmto, e sopratutto centi addirittura espres~iom- « 3 corali per organo,. (n 1 in contiene: Toccata II Ricercare n_el vago di valuta7'on~ appro_s- pi del nascente vedutismo do- portanza delle sue conquiste, per il rin:3ov~ento del colo.; stl ca. Lo_sptr~to_ del pittoz:e ml magg.: n. 2 in si minore: dopo il Credo, Caprlcc!o Pasto– Slll!atl".e, Ull'l'.l deg~ episodi più cwnentarlo, che tendeva timi- che mirano a risca_ttare la ve- re che d ora mnanzi sarà. 1. sembra mcuplISJ nel presen~- .n. 3 in la mnore) dl Franck raie. Gag!larda n. 3, Toccata di salien~ della sto na della pit- da.mente a l.l!berarsl degll sche- duta dalla banalita d_el.gusto prola\(onista delle sue creazio- mento della ~orte. E la mo~- e il «Concerto n. 2 in la ml- d.. rezza e !i ature. T •• Fresco- tura italiana del secolo SC<?r-mi scenocra!tol convenzionali illustrativo e ad insenrv1 quel nl. Bisogna dare atto al Cau- te coglierli I artista a tradi- nore » di Vivaldi trascritto per ~ g '-'" so. Opportunatamente ciò vie- salvo a i!cadere, con Tlsc.hbel~ quid di malincooico lirismo sa della cu~a scrupolo•~ con mento. a Napoli, vittima del organo da J.S. Ba.eh: l'organista, ~akla, Toccata cromatica per , n~ sottolineato d~l Causa,' stu- e Kniep specialmente, in un ac.. che si avverte sempre ~ei fon- la quale egh prec.lsa tali fat- colera del 1837. che cl pare abbia interpretato l Elevazione, Toccata V. dwso e conos~tore dell arte cademismo classicizzante, dovu- do della sua ispirazione. La ti 11uovi, irnlividuandoli nelle VINCENZO CIARDO con molta fedeltà e scioltezza i EDISON "'.''poletana_ dell Ottocento dei to 'forse alle suggestioni ese.r- p1ù_attenti e_ scrupolo st . nella citate su di essi dal penslero lucida prefazione al volume. I del grande conterraneo Goe– suoi accenti polernic.l danno the. Non minore attenzione è anche la misura della passio- rivolta all'azione dei! gruppi ne con la quale egli ha at!ron- locali operanti drurante il de– ~t o l'im pegno compromettente cennio francese Il quale mol– d1 fa.re una buona. volta li pun- to contribui alla formazione · to s ulla personalità di Anta- del clima propizto all'avvento nio Won Pitloo! . caPQstlpite degli indirizzi moderni, con la della famosa fa1:,11gll~ di paesi- calata in Napoli di artisti d'ol– stl (Gigante, Carelli. fergola, tr"Alpe_ Vediamo cosi restitui– Smarg!assi, Franceschmi. per te a più giusta prospettiva ti– indlcare i più noti) i quali gure come quelle di un De consentirono all'arte napoleta... AJbertis evocatore di scene ed na . d:I superare i . limiti del!3 avvenimenti popolari che già regtone, per inserirsi nel più rivelano un sentimento nuovo !lllliPi movimenti del secolo. Il alla 1uce, di un Agnello D'A– testo, integrato da alcune !et- loisio, efficace illustratore di tere del pittore, comprende una scene e cerimonie ufficiali. In– appendice con ~gesto biogra- fine viene dato più adeguato ri– flco, U? elenco dJ opere, s~l- salto all'opera di Gae tano Gi. cl c_ritic.l, una folta blblio- gante, cui troppo era nuoc.lu– grafta e settantasei rlprodu- to il confronto col figlio Gia- ,zioni di dipinti, . e.Inta. TA.UCJUINO DELLE A 1'1ILA.NO * Iùiapponesi diseanano come r spira • I * 1' ves .Hlei·n - Alberto Bur1•i * di LUUt· A.NO BIJDIGNA Un primo avvio allo studio Circa j! giudizio formulato da dell'arte di Pitloo e della in- P!tloo, q-uando giovanissimo fluenza da essa esercitata nel- studiava a Parigi, sull'arte di l'ambiente napoletano. è dato David secondo !Ui più classico dal Causa con l'esame degli che .i.neurale l'autore ritiene « I giapponesi disegnano co- più signH!catl'Vli. E dunque stany, fa, alla Galler-ia Apo1'ln-1 di rettangoli di varie dimen- sincantato pubblico milanese; scritti critici fioriti intorno al- di potervi sc~prlre una preco- me respirano»: questa celebre nella « sc1,ittura » oriienrtale è nake, una de<:ina d,i « propo- Slionrl interamente ed esclusi- come se non bastasse il signor la ~a ·del pl~ore olandese ce e magari inconsapevole vo- frase di Van Gogh, che sin- continuamente presente il fat- &te monocrome epoca blù »: vamen,ti ditpinlli di blu. C'è Klein è anche un maestro del a partire dalla prona metà del cazione per un naturalismo di · to tu t M-'~t· 1 à secolo fino ai giorni nostri. Ne tendenza romantica, 0 "uanto tetizzava l'ammira s pare ore =..., fco, la vo onrt e lo oioè a dire espone una decin..a da scandal,izzare 'l)ersi:no U di- Judo avendo ottenuto, a quan- rl~ulta un dlagramma che ba meno !'ostilità del pltto;e per del'la cultura occidentale di impegno d:i un'espressione · · · to informa fil catalogo della co_meluog_ocostante il binonuo il gelo dell'arte neo-classica e fronte a1la prima moS>tra pa- personale che arricchiscono di e •""' d' • mostra, il « 4. dan • della oin- Gigante-P,tloo, dal quale è dell'insegnamento accademico rigina degl1i artisbi nipponici, sempre nuoVli l'isultati una apac1ta insegnamento. tura nera del K6 déìkan dJi possibile ricavare che. mentre èU allora. Le successive espe- ritorna a buon diritto ~ila trad,lzione che dura da mi- Tokio: e in tale veste si è esi- in partenza studiosi come Na- rienze v-edutistlobe romane, mente del visitatore ,dell m- gliela di anni. La via princi- bito in una palestra milanese. pier, Mattei ecc. considerano 1812, forse stimolate dai con- cantev_ole. mostra • L J?Chio- pale di qu~ta ~voluzione, di (continua da pag. 6) nerazione. Va detto proprio • • • l'insegnamento di Pitloo tatto- 'atti col francese Grand" che stra dt Oma nella caJ.1.1graf1aquesto arncch1Inento del~a confondono in me !a stima in omaggio all'umanità e a!- Alberto Burri, ormai cele- re dete 1 minante del rinnova- già scioglieva le freddezze del e nell'arte giapponese•· che tradizione, è necessariamente !' tusiasmo i! calore e la civiltà di Bel!onci. D'ac- bre in tutto il mondo civile, è mento della pittura P•artenopea gusto neo-classico nella con- si è aperta la settimana scoc- quella che allontana l'artista e e!l Intelligenza de 11 0 cordo, non lo · ripaga del 11 . t . . 1 di ~aese, alh·i come _l'_Ortola- templazione <lei vero, potr~b- sa nelle sale del!la _Galleria calligrafo da'! semplice,_ ele- ~~~i1i~~-e • -voi v'accor erete tutto di quel ch'egli ci dà, ~e:~/~~g~~il ~~~ir;;\io°'.1u~; ni, 1I Cecchi, la Brizt0. pur bero confermare questa tesi. e San Fedele. So&tanualmente menta,re dato natura1lstico: e . ' h . h g li è ma i conti sono -sem,pre senza arrivare alla sbrigativa spiegare le ulteriori ricerche 9i tratta di una rassegna di cioè la via de!l'astràz.ione. che .\n poc 1 r 1 f e eg d aperti altre occasioni non qùii nd ici.na dei suo,i vecchi perentorietà dei Blancale, per del pittore sulla strada della • bella Sct'ittura •, proprio di Quanto più puri, quanto più FUS~l 0 . a P_'-t:ua !~zare e ~; mancheranno. ~~i:r:;.ir~~a;;ar~~i~ir~z;::;_: altro ribattuta dal Causa, as- interpretazione della luce na- un'ampia serie di eserciz.i caJ- e poetici• saranno I sentimen- mne. mcei t zze_t/!essrnui I MICHELE PRISCO lare ..,, Burri come, per oppo- segnano al Pitico una posizio- t.ura!e e della "eduta obbiet- 1igrafici· ma non ci si lasci dli da esprimere tanto più li- T~mff Pifnal a uor~·t' i siculo \.111 ne quasi _secondaria nel con- tivamcnte determinata, che poi fuorviar~ dal nicordo deg1i ber.i ed essenzJa1i dovranno da e . o, aJl'Ja t u ine { ta I I Cri• ti• CO ste ragioni, è difioile parlarè fro~ti dell'allievo Gigante. Ef- non sono altro _che l<; pre- anni scolastici, dalla memorda essere i carat~rii. Questa ~vo 1 ione.F" orf fton ~e O di Leonardo. Nell'attuale clr- fet!lvamente s, è sempre ere- messe della prosstma riiorma ed" . . d 11 st _ -fi- ·tt . . .. 1 b"sb" c _e a < , tera e er~ria > costanza è presentato da An- duto di rilevllre una certa in- della paesistica della Scuola di t iosissi~a e.' e • a e e scrJ è ura, 01 &I passi . 1 l 1.c- mt offra I occasione dt po- (continua da pag. 6) dré Pieyre de Mandiargues terd~pendenza nelio stile dei Posi!lipo Riforma nella quale letto~• e_ 11 pensiero non corra cio, nettamente an~--descrit- ter dire p·ubblicamente que- lità di staro ,;;-;;;eremmo dire che così inizia la prefaz.ione: due artisti forse per la con- dovevan~ confluire anche alcu alle urrttanti Lmmagmi delle tiva: non npete mai le forme ste cose che una sorta di · J. li l tà « La critica: me&tiere da spaz– cordanza dei temi preferiti. ciò ni umori dell'<1:rte partenopea~ per~amene coperte _di sv_o'lazzlina,t1;1ra'1i,ma giuoc8: sugli ef~ P:-tdore m'~a sempre impe- f~~;:;:~o~ a( ~u;o:erevo l.!11a z.ini • e che, dopo aver sugge– che lo stes~o non giustifica cer- ~ cui si era approprieto li e_ ~1 fregii. d~lle cerimonie uf= f~tbt della compos1:mone dei dito potessi anche acc!111nar- storia e di rare ovunque sto- rito l'ipotesi che siano state tt paragom troppo sfavorevoll Pitloo con sorprendente pron- f1ciah. qui starno alla presen. b1anch1 e dei neri, dei • vuo- gli a voce o almeno m una . . . tù d 11 1 . 1 la severa disciplina e le re– al Pitloo. rezza di assimilazione. pure se za di un _gr:1ppo di autentici ti• _e ~El! •pieni•· E' perciò lettera. E un'(!ltra co~a an- ~1;~a 1t~ ~fa ar~ :e~\~ ~m'- strizioni in vigore nei campi Con preciso intendimento po- ecli venendo a Napoli non capolavort d arte. che possono assai v1cma non .soltanto da cora devo agpiungere.• come . t g 1 tp t P . . . (B . f . . . !emico il Causa dà inizio alla ~t,;sse noil risen':ire dell~ con- essere legittimamente cO'n- un punto di vista esterno, al la mia posizione io l'abbia ~men e ne pres~n e e ogm amencam urri u prigiome– rlcostruzlone del cammino del dizioni della pittura locale e frontati con le più alte mani- nostro a~trattismo. Oss ervan- vista_ sem_pre con_divisa d_n fenomeno lettem,no vu,?l sem- ro di guerr_a nel Texas) a lm~ pittore olandese. prendendo co- del fascino della :1atura m.ari- festazioni dPllR pittura e del do le opere dii questi prez.io- molti miei giovani col!eg_hi: pre c~;locarfhs_i lun.,o 1 unda po~ akpi<tt~re {a scelta det me punto di partenza la scrlt.. dionale. Giustamente il Causa disegno occidentali. sissimi artisti, in particolare q?-Lando s~ parlava di criti.- orospe iva. s 0 ri:a e so o a m . cw s ~.rve pe: ta di Gigante in calce ad un a questo punto, culla scorta In Estremo O riente, in. fatti, quelle di Hayashi Shisu-i, di ci, f-,:a noi, c'era sempre uno essa _commisurare la propria esprime~. ~er:rna. 11 _fa~to e suo disegno: opera del m!o delle date. denuncia !'errore la calligrafia è -: onsldera.ta so- OkudaiTa Yagyu di Sekiya che miprecava aggrondato n 11 ah_d1tà 1 . . . che ~urn. ~ù. d1 quals1as1 _a)– maestro Anw11;0 Pitloo. Diffi- secondo li quale Giacinto Gi- rella. 0 piurttosto figli a della Yoshimichi, il v,/sitatore che questo o a quel_lo: se si nn- S1 l;>UÒ cos 1nt~1re 11carat- tro e s1:ns1_b1,leal prest1gno cile dargli to, to, per quanto gante avrebbe dato un certo pittura. Com·~ noto, la scrit- sia appena un poco d la page n:iin~V(! Be!_lo71;ci, le ~spre.•- tere mconfond1b1le della sua della fulag!(lne, de11a cenere! non si possa sconvenire che, crientamento allo inserimento tura degLi or,!ental.i non è al- nou potrà esimersi dal .;ottile stoni si schiarivano, i accor- presenza _nella nostra lette- d_e) g~sso. della _polvere e dei in alcuni casi almeno, non è del PiUoo nel vedtUtismo del fabetico-fonetica ma • ideo- divertlmentr intellettuaJ.istico do era ~erfetto. ~ a~che ratura odierna:. una presen- "lfiuti •· facile distinguere apprezzabili \pmpo, che invece, va tenuto grafica» è una 'sublimaz.ione di cercare accostamenti con questo mi pqre sia giusto za s.otterrane_a. e moderat_r1ce, LUCJANO BUDTC.NA differenze tra i dipinti de, due pre~ente, era ancora impegna- d i ge oglific· egiziani· non si Kandinsky ·e con Klee con ,ven9~ det~o. in un _momen- sempre sens1b1le alla difesa artisti. · lo m una produzione a carat- e r_ 1 • • • • M" ò é • . to dt equivoci e dt conf-u- d1 certe esigenze è di certi PeT l'esame delle condizio- tere quasi artigiansle, ad uso basa_ cioè su _di ~a. sene, di ir . e con_ L ,ger, e persmo sioni: soprattutto da nn1. valori, sempre apertissima al VINCENZO CAROARELLI ni della pittura napoletana al e consumo del forestieri. segni convenz.,onal,i disposti m con 1 noSh'I Capogrossi, Ve- giovani, che fra i piovani nuovo, ma pur guardinga e tempo in cui Pit.loo si tra- Spettava a Pltloo arricchire modo da forma,re le. parole da dova, Afro. Licata e Toreato. ancora non abbiamo trovn- severa di fronte alle improv– sferl a Napoli per invito del ·a paesistica na!)Oletana di nuo- pronuncial'e, sib,))ene sulla • • • to un critico che ci sappia visazloni. ai dilettantismi, ai Direttore DIEGO FABBRI diplomatico Conte Gregorio ve realizzazioni formali, darle rappresentazione diretta deHe Al polo opposto, morale e capire e Lavorare con nni. troppo scoperti fanatismi di Condirettore responsabile Orloff, il Causa prende le mos- U suggello del suo s enti.mento cose da esprimere ridotte al'lo formaae, H signor Yves Klein e invece !'abbi,zmo trovato scuola. "s"'ta'"'b,..,i"'li,...m_e_n_to:--t'"'l_po_gr _ -u=.E~.~ 8~.1~.~8 -.A~. ,________________________ _. se dalla tradizione della pae- di nordico venuto a sca:lda.rsi schema essenzia1e dei tratbl che, presentato da Bierire Re- fra quelli deUa passata ge- MARIO POMILIO Roma • Via JV Novembre, 149 I a

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