la Fiera Letteraria - XI - n. 49 - 9 dicembre 1956

Domrnir" () dirr11 hrr ] 9,16 T i\ Sulla pittura DliJLLE * f' T F R '\ F T T F R '\ TI T .A.., l,I~ PHIJl'1J 'f~Jl_j~;DHAU.U..\'l'ICIII~ * italiana d ell 'Ottocento Elogio di Biancini La fratta ra diPaolo Lev * d * * LUCIANO * BUDIGNA ,li ~ILBERTO di DOJIE~JCO PLRJJ1JC.\'l'O * Ancor oggi, a dLStanza d1 nel 1956 nelle ale della Gal– anni dalla stesura delle NotP leria Nazionale d'Arte Mo– sulla Pittura Italiana del- derna. in Roma. Un esame l'Ottocento, mi è sembrato attento di delta esposizione <'.he la maggior parie di quel- denunciava. a mio a\'Yiso. ad– le mie connnz1oni non solo dirittura la mancanza di un siano ancora ,·alide, ma ab- clima artistico univoco e ben biano apdirittura trovato definito, fin di un comune in– a,·allo e conferma nello svol- dirizzo. di una comunanza di gime.nto stesso de.gli a,,,·eni- stile, di una « scuola». mal– menti e delle vicende dell'ar l(rado Ja dichiarata comunlo– te. che, per aver lungamenti> ne di int nti e la pretesa di battuto acque burrascose e aver formalo un alido mo– torbide abbisognano final- 1 vi mento. capace di pesare 111 mente d'un po' di bonaccia. misura determinante e defi– oerché si cominci a Yeder niUrn sul!'indirizzo dell'arte chiaro. Ritenendo. perciò, uti- italiana: tuttavia. ciò che non le il ritorno di un po' di aa- difettava era proprio quella •et o nelle cose dell'arte, po misura morale, che è la aua– nendo quelle cose nella loro lità più schietta del nostro reale prospettiva. per riordi Ottocento e che. nondimeno. nere, con un gesto che non fu dilapidata ai .e:iorni nostri ia di superbia, ovvero con af, come una sfortunata eredità rezioni apodittiche e perPn• dai più prodighi e dissoluti torie. l'itinerario morale deJ. dei figli. la noska pittura, penso sia L'av1':entura ri orgimentale nostro dovere, tra l'altro. ri- - abbiamo visto - così co– .e:uardare con tutta obiettività m'era toccata ai nostri pit– il nostro bistrattato Ottocento: tori non permetteva slanci riconoscergli il suo posto, qua- ambiziosi, non era fatta per le esso sia. nella storia del- accordare fiducia a!le proprie 'arte: sistemarlo. come si di- forze: era stata. se mai. una ce: incasellarlo. senza eccessi- avventura mortificante. sì che ,·e tenerezze, ma anche senza la conquistata unità d'Italia acrimonia e soprattutto senza poté sembrare anche un dono il gusto d'un inspiegabile ;nsoerato. piovuto dal cielo. autolesionismo. Pensiamo ~ L'idea del n vero n riproposto debba finalmente porre limite dai macchiaioli ebbe tutto il tanto alla fanatica esaltazio- senso di un ricominciare da ne di codesto nostro Ottocento caoo. di un esame di co– (ché siratta e altazione è in- scienza <.'he riportava le co~e dice di ottusità). quanto agli al ,dus o ~unto di partenza. /\:treltanto fanatici detrattori Abbiamo ,·1sto di quali forze. di essa. i quali. nell'apparen- di ~uali pre~iudiz,i e ~alin– te loro larghezza di ,·edute e con1e fo•<e d1ssem111ato 11se– nella loro dichiarata spre- colo XIX. onde lo sforzo dei giudicatezza nascondono al- macchiaioli f11· reso in l!'l'an trettanta cecità. parte \'ano. Ma. non è gran Infatti. qualunque cosa si merito aver riportato. in un dica: e' po iamo pur essere mondo co~e oue!Jo anzidetto. i geni che vogliamo o pre- tra i ve_nll della confusione sumiamo d'essere. e possiamo accademica e romantica e tra pure aver avuto in dono dalla l'imperversare di quadroni 11enerosissima natura l'intel- storici. le cose al punto di ligenza d'arte. la più felice remplicità che può costituire di questo mondo. il fatto è un anio sictlro e Sl(ombro di che la nostra complessione e preconcetti? Angelo Biancini: "La pastora., Uno dei segni indicatiYi del raggiungimento poetico è la capacità di accogliere e risoh·ere nell'opera d'arte le più decise e manife te contraddizioni: la mo- Ira personale dello scultore Angelo Biancini. che luogo in questi giorni alla Galleria San Fedele, e che può essere senz'altro considerata la più interes– sante manifestazione artis ica di questo inizio <li stagione. ne è evidente e autorevole prova. La scultura di Biancinl concilia Infatti pèr pura forza di poesia, sull'ultimo limite dell'impulso crea– tivo. raffinatezza e rusticità. vigoria ed eleganza. vi– gilante ossequio alla tradizione e alerte sensibilità ai problemi estetici contemporanei, fiducioso abbandono all'empito del sentimento e deJla fantasia, e rigoroso r.ontrollo. acutissima attenzione ai mezzi espi-essivi. alla tecnica, alle ragioni stilistiche. A queste apparenti contraddizioni ul piano for– male. altre, com'è giusto, ne fanno riscontro i,ul piano umano e morale: in Biancini quella che si suol definire la e visione del mondo• dell'artista è conti– nuamente agitata dai più diversi interventi psicolo– gici e spirituali: ora una propensione alle semplici vicende della quotidianità (si vedano la • Pastora•· la e Venditrice di pe ce», l'c Esame di riparazione>. i bellissimi ritratti infantili). ora un'accensione vio– lenta per le emblematiche immagini del!a sensualità pagana (risolte con prodigio a energia espressiva nei formidabili Fauni e Satiri), ora il gusto per una estenuata eleganza e capricciosi divertlmenti (ecco la « obildonna • e l'• Amorino»). e ancora, e forse più spesso. un accostamento pen oso alla sacralità cristiana (!a stupenda « Annunciazione•, il • Cena– coletto •· le ceramiche di « Gesù al Tempio > e df e Gesù fra le turbe •· le effigi dei Santi Antonio. Am– brogio, Carlo. Martino. i ritratti dei Ve.covi e del Cardinali valgono ad Angelo Biancini un luogo di assoluto· rilievo nel campo dell'arte sacra contem– poranea. e non soltanto italiana). Biancini appartiene :illa « generazione sugli anni quaranta• - è nato a Castel Bolognese, nel 191 I -, ma l'elenco delle ue opere. collocate neJle maggiori gallerie ih!liane e straniere. riempie ormai parecchie pagine: nel curriculum profes ionale di questo scul– tore il lavoro non ha contraddizioni. 'nemmeno ap– parenti, non ci sono stagioni d'ozio, di inoperosa maturazione interiore: per lui non c'è giorno senza · fatica. manuale. dura. sporca fatica: e questa ope– roso fervore è nel egno della grande tcadizione della scultura. una prova \'eramente concreta dall'auten– t:cità e della nobiltà della ua \'0Cazione. ••• Fra le altre numerose mostre milanes; di queste settimane (de!la importantissima esposizione dei Di– segni del l\luseo Civico di Bassano. promo.sa dalla Fondazione Giorgio Cini. che ha luogo n ell'Aula Napoleonica del Palazzo di Brera, diremo in a tra occasione) vanno segnalate almeno .e e personali > di Andreina Sorlini e Alfredo Orio. pre·entato da Mario i\lonteverdi. alla galleria de!la Colonna; quello di Jack Clemente e di Hella Guth all'Apollinaire nel corso di una rassegna di pittori della scuola di Parigi; e ancora le mo tre del pittore finlandese Veikko Aal- tona alla gaJleria Cairola e del pittore e ceramista olandese Karel Appel all'Ariete. , Ll'CIAXO BUDIGXA natura fisica, direi il nostro In questo enso ci interes– gruppo sanguigno, ogni nostra sano i macchiaioli dell'Otto– tabe ancestrale, nqnché ogni renio. in que to en o ci com– nostra remora o debolezza muove il loro insegnamento dello spirito ce li portiamo morale. tanto più alto quan– con noi, dentro di noi. sia lo niù semplice. cordiale e ~-----------------------------------------------------_J pure come una condanna. sic- nmano. JJ O S 'I' RE Paolo Levi, con Ugo Buzzo– lan, e praticamente l'autore pioniere delle 1rasmlssioni te• Jevisive italiane. E che la no– stra TV, dopo alcuni infelici o mediocri esperimenti. sia ornata alla produzione di Le– vi. uno dei più lucidi, moder– ni e provveduti nostri dram– maturghi, signi!.ica che è sta– ta vana Ja ricerca di autori televisivi fuori della ristretta rosa degli specialisti. Paolo Levi. già noto scrit– tore di opere radiodrammatl– che, alcune delle quali costi– :uiscono pezzi da antologia debuttò alla nostra TV (dop~ aver debuttato in quella ame– ricane) nell'ottobre ciel 1953 con l'ottimo teledramma ori• ginale Febbre (regia di Fran• co Enriquez) el luglio del 1954, altro te– ledramma di Levi: Nodo stra• dale (regia di Daniele Dan– za). •J:> Oggi, novembre 1956. Levi ritorne con un altro originale, La frattILra. Pur con sequen• ze taglia e con metro teatra– le. cos rulte su un dialogo pre– ciso e funzionale. ecnica– mente ineccepibile. Levi ha Imbastito il suo teledramma con une mano sicurn li lavoro ci presenta la fi– gure di una vedova urbata dal comportamento aciturno e nervoso del !iglio La ma– dre cerca di scoprire i motivi della condotta del suo ragaz– zo. ch'ella considera ancora un bambino. fincbè si trova di lron– te ad una ragazza. Dal colloquio con queste.. la vedova com– prende troppe cose. 11 figlio non è più un bambino. ma un uomo egoista e cinico. E l'im– provvisa scoperta le produce una dolorosa frattura nelle sue trepide ed affettuose illusioni materne. Ormai . comprende che non potrà più avere con– fidenza con quel ragazzo òi– ventato uomo. un uomo che le la paura perché è un se– duttore e non più un'ingenua e sprovveduta creat.ura che corre il rischio d"essere se– do a. Il discorso di Levi non si articola su !rasi elaborate, bensì su una sole\ proposizio– nP svolta entro brevi ed esau– rienti margini di tempo e di ·sviluppo. Ma pur nel brevis– simo discorso. l'autore è riu– scito ad essere eloquente, ché Je nostre condizionj di Ma se l'elogio trova spesso salute fisica e morale dipen- nei macchiaioli anche J'a,,·al– dono unicamente dal supera- Io di un pensiero autentico. mento di quei nos tri m ali. che in alcun i di essi fu torse Pertanto. si ha il dove.re di sol<;>allo s\ a.to di mtu.izione. chiederci se sono tuttora in e in altri frutt o d'una per- _______________________________________ -:.,._:.,: ____ .;.______________ ..:.., ___ _;_;. ______ I Semeghini torna a \lenezia noi legami che direttamente sonale viva intelligPnza (che ci uniscano a quei progenitori: tullll/\ia non possedeva un se e come la nostra « cultu- empito capace di di·tfondere e ra" e il nostro «gusto,, ab- lfene.ralizzare q.uel pensiero) biano compiuto progressi da non è che da detto elogio si allora: ovvero. con auali fon- debbano escludere. con di– dati motivi. avendo brusca- sprezzo e insolenza. le altre mente voltato le spalle al no- correnti del nostro Ottoci>n-11----------------------------------------------------------------------'1 stro passato. noi possiamo lo. alle qu,ali. invece. ciascu– considerarci oggi partecipi di no di noi ricono~erà una ab– una n cultura ,. che ha le sue bondante dose d1 buona fede. origini. i suoi sdluppi, i suol ~n~ sin~rità o una zelantE' inse~n,amenti. i uoi obiettivi, msmcerità che trova i suoi la sua stessa etica in Ju~i limiti nei limiti stessi <ie * a volte addirittura sconosciu- secolo. ti a molti di noi. E. su questa La confusione a ltuale ne' !rada. chiederci, per esempio. campo della pittura. la no•tra come, per qu_all esigenze. per prt>sunzione odierna di Pos– quali aspirazioni. per quale sedere una lnt\!lli!!'enza che cl naturale ,processo. per quali farebbe tutti uomàni colti e motivi etici e anche esteticl di primissimo ordine. non In e per quale vocazione e. in- virtù di applicazione o stu– fine, attraverso quali vie sot- dio. ma cruaSi per grazia di– terranee, i figli di questa no- vina. hanno ,messo l'arte su stra terra, decaduti ali'« onta» un piano di complicazioni. di del pw·ismo. del basso roman- eccentricità. di falsità da farci t1cismo nostrano. e anche del rimpiangere anche la chia– macchiaiolismo o di che so io. rezza e la semplicità e add1- siano poi per\'enuti. paniamo. rittura il candore dei « oro– alle ,·ette dell · astrattismo. vinciali » del nostro Otto- Una cer1a trasfi~urata 1,rica della realtà prove ..,. -;a~g•~daJ dis, gno all'incisione alla si consolida sta bi I mente nel capo la V?ro maturata lentamente, attraverso pittura e perfino alla scultura che del 1913 "La casa incantata" Non che anche l'astrattismo cento. , non abbia le sue origini e i Perché. alla prova di>i fat– suoi propositi validi e rappre- ti. \'ale più una condizione sentanti ben degni di tali pro- di purezza. dalla quale è più p0siti. ma saremmo ,·eramen- a.e:e,·ole spingersi addentro te grati a chi. senza ricorrere nella strada della conoscen– a generiche apgomentazioni. za. che. disorientati. do\'ersi ci spiegasse il tracciato di orientm·e in mezzo a una selva quella via che condusse an- intricata di affermazioni con– che gli eretici e i misere- traddittorie. di po izionl im– denli in devoto pe!le,gTinag,s,:io orov,·isate, di pre unzioni ma– alla città santa della c1lltura scherate sotto nomi altiso– europea. Cos'è avvenuto qui? nanti, quali ad esempio, «poe– Quale sostanziale. profondo tiche », « mondi soggettivi », rivolgimento si è verificato « pure !orme» e così via; tut– in casa nostra. perché tanto te co e che. invece di riscat– ne ,iano mutati i co turni il tare, come si vorrebbe. la modo di vita. l'etica, la cui- «cultura!' dal provinciali– tura e quindi il gusto? Per smo. la riducono a una specie uno che venisse a indicarcene di pout-pourri internazionale, .-:emplicemente le tappe e Je senza caratteri di autenticità dat,,; per uno che ci desse e senza quella assolutezza che una sPie_g-azione elementare o l'a unto riooiederebbe. plausibile, anche se somma- EccQ. ripetiamo. perché la ria. noi saremmo disposti a pubb!Jcazione delle Note sulla !'innegare in un fiat la « su- pitrura italiana del~'Ottocemo perstizione » artistica - ché non ci è parsa cosa del tutto religione non osia1710 cleno- vana ed ecco il carattere della minarla - dei nostri padri. no tra speranza d1 aver por- :Vla a me sembra intanto tato un contributo positivo. Si è inaugurata a Venezia. nelle sale dell'Opera Bevilac– qua La 1asa la Mostra di Pio Semeghini. nella nuova edizio– ne veneziana che segue di po– co quella di Verona. Diego Va. Ieri per roccasione ha scritto nel catalogo della Mostra una bella pagiua di saluto, che par– tecipa con commozione ed ispi• rato lirismo all'incontro di poe– sia suggerito dall'artista. Semeghini alla Bevilacqua La Masa ritorna a casa sua, donde era partito giovanissi– mo, La Mostra segue di pochi mesi quella Latta per Gino Rossi a Roma e idealmente si congiunge nel porre in giusta luce un lato della toria del– la pittura italiana che non sia fatta solo di <e movimenti» P di «scuole», ma di personali• tà e di artisti autentici L'a,w della bilancia della cri– tica italiana. dopo l'epoca del. l'entusiasmo oer il Futurismo. la sua storia e la sua polemi– ca. si volge ora verso una zo– na più quieta che ha per cen• tro Venezia e Ja sua importan_ za nell"ar e contemporanea. E" augurabile alla fine che si pos– sa fare presto una rassegna antologica di tutto il ..Gruppo di Burano». di quegli artisti che lavorarono con Nino Bar· bantini in fervore creativo nel– le prime mostre Be\'ilacqua La Masa a Venezia tra cui Gino Rossi. Tullio Garbari. Arturo Martini. U1nberto Moggioli. Boccioni e Casorati Pio Semeghini è stato uno degli animatori. il maestro an– zi più amato e seguito de! gruppo a Venezia. certamente il più imitato: ha dischiuso per i migliori un'intera « stagio ne>> semeghiniana. ben defini· ta nella storia della pittura moderna di Venezia. * di G (T, Do l,EROCCO della pittura moderna a Vene. muovono Gino Rossi c Seme- di insofferenza e di ribellion~. ni tra i giovani artisti di Ve– zia. Accompagnano lo scritto ghini non si incontrano,-, Come pittore veneziano. di l\éZia. dopo la !amosa mostra di Ragghianli. oltre alle pagine Dal primo sguardo alla Mo- natura solitaria, al pari di Gi- llila Biennale del 1910. dettate per l'edizione venezia- stra ci si accorge subi o della no Rossi. è al di luori delle Di un apporto culturale in· na della Mostra da Diego Va- coerenza del pittore: una cer- sugges ioni letterarie che han- teressante invece Ci accorgia– leri. uno di Gius~p,e Marchio. ta rasflgurazione lirica della no !orluna alle origini della mo soltanto ora alla Mostra at• ri sul!"opera grafica ed il com- realtà maturata lentamente. al· pittura italiana moderna come traverso i disegni presentati: men o critico per ciascuna o-· traverso prove e saggi, dal di- il « F\1h.1rismo • e l a- ~ Meta.ti- Semeghini aveva guardato con pera di Licisco Magagnato. segno aH'inci ione. alla pittura· sica». Ave,·a guard! l.to invece acutezza le incisioni di James Gino Rossi in una sua lette- e perfino alla scultura che si con molta attenzione gli im• Ensor, esposte alla Biennale ra si van1ava di non aver ce- consolida stabilmente nel capo- pressionisti per avere lo « scat• del 1902 ed acquistate poi per duto ai futuris1i che l'aveva- lavoro del 1913 « La casa in· to » dalla pittura di provin Ca' Pesaro. E' un lato inedito no invitato dopo il 1910 nella cantata». che è l'opera fonda- eia ottocentesca a quella di li. dell'artista che non conosceva_ loro orbita. L'indipendenza dei mentale della lunga. irrequie· vello euro;,eo. attraverso lo sti · mo in precedenza. che indica vari artisti di Ca' Pesaro si no_ ta e pensosa giovinezza di Pio molo di Renoir e di Manet e una osservazione acuta di se– a immedia amente. se si con- Semeghini. poi di Bonnard. Giustamente meghini nel segno grafico co– sidera appunto la varietà dei La giovinezza di Semeghinl Ragghianti ricorda che per Se· me si può vedere con larga. motivi e degli indirizzi che ca· ha dei punti in comune èon meghini. quando si trovava a ed in parte inedita. docuinen- Pio Semeghini con la moglie tazione alla mostra nei cir,• quantasei disegni, compiuti dal 1906 al 1953. ~ Lo "scheletro ,. grafico - dice Marchiori - risalta com~ il disegno sull'imprimitura del· l'affresco. contorno tracciato col pennello o solco tracciato con la stecca di legno o d'a· 1 vorio sulla calce molle. E' na• scosto. dissimulato. quasi. sollo il velo del colore senza cor– po. del colore pulito. sul fon• do della tela. o per lo più della tavole ta, sulla quale Se· meghini dipinge senza prepa– razione. sfruttando spesso le venature e il tono del legno». ratterizzano accanto a Gino Rossi un Semeghini. un Gar Questa 'mostra. preparata an bari O un Arturo Martini. Ce che a Venezia con tanta cura , 0 dice subito Ragghianti nel dal direttore dei Musei Civi• la sua presentazione: "Nessuno ci di Verona. Licisco Magagna· v>1ole mentire tra gli artisti di. to. offre una chiara visione della validità poetica di Se- Ca' Pe aro il sodalizio di ami– meghini. come hanno pesso "izia di mutuo sostegno. di indicato nei loro scritti da va· .. ,cambio intellettuale. affettivo ri anni. Nino Barbanlini a Gi- ••d anche di recioroche impres no Damerini. Giuseppe Mar ,ioni e di giudi~i artistici. che chiari. Diego Valeri. Silvio :ertamente ci fu e meri ereb Parigi. « gli Impressionisti non erano un passato, ma un pre· sente ancora ben vivente ecl anzi circolante e dibattuto». E' interessante alla mostra seguire pari passo lo sviluppu del disegno di Sem<:ghini ~un quello della pittura. ~ome l'u no integri l'altro, come il di· segno ci indichi la forza del polso che· sta sotto alle più enere ed armoniche variat10- ni del colore. L'impronta del color~ di Semeghini si nota immediatamente già dai primi quadri e si mantiene costan:e per cinquant'anni di lavoro: è un colore felice e tipicamente veneziano già dalla nascita. Lieto. luminoso. modula,o se– condo una visione di toni chia. ri e di rapporti sulla gamm: chiara, purificata dal tempo e da un occhio viglle e attento - e vorrei e ere in errore - pure ·e modesto. alla neces.– rhe la nostra cultura non può sità di spianare la tràda a e sersi rinnovata come pPr una più serena e approiondì– incanto. in ,·irtù di un repen- la comp nsione dei problemi tino incontro con la ,, cultu- dell'arte. Ciò per quanto ri– ra " d'oltr'Alpe, vale a dire !!"Uarda i contenuti positki con un atto di seduzione v10- del a Pit ura del nostro Ot– lenta e nemmeno con un re- tocento. Per quanto concerne. ~olare matrimonio: e mi sem- invece. le presunzioni sba– bra. invect che. lungo la .!!"liate. le debolezze. gli atteg– strada della nostra partico- giamen i rinunciatari o com– lare cultura. l'Ottocento ita- piaciuti di languori femminei !iano sia una tappa. anche se e, insomma. tu~a la congerie di riposo. in grado di a,·er di errori. che ·ono l'esca fa– lasciato tracce sulla nostra cile a_g-li incendiari denigra– farmazione. Avrà. infatti, po- t'ari del secolo XIX. non sono tuto difettargli l'intelligenza !orse quegli errori. dicevamo. viva e il fiato e la misura e il risultato ammaestrante e la divina follia. che· portano perciò uti!P a noi di un'espe– le espressioni d'arte a vette rienza andata a male? altissime. ma. quanto a con- Contrariamente a quanti tenuto morale. che è poilcredono che una cultura pos– quello che dà il pdmo _avYfo •a es~ere tale_ chiud~mdo osti.– a ogni rinnovamento d1 cu!- natamente g 1 occhi su !att1. tura, l'Ottocento italiano non ·1n·Pnimenti e esoerienze. sia– ha difettato: tanto che. a no pure fallim.-ntari. noi rite– pensarci bene. forse fu pro- n1amo che dalle ceneri di un prio la preoccupazione di quel Oa!',:a!o ut o ~bagliato - am– contenuto morale a costituire messo che tale ia il nostro un motivo di remora per Ottocen o - dalla esperienw que!!"li slanci di cui i rin- e dalla conoscenz;, ma ematic~ faccia la mancanza. E può deJ!'li errori comme•si deve ,·alere a testimonianza di prendere l'avvio ogni nostro Branzi e Rodolfo Pallucchin, Ora è Carlo Ludovico Rag– ,ghianti a darne at o con un saggio introdut ivo nel calalo go della mostra che resta fon• be !orse u'!a ricos ruzione più ,ccurata: ma tanto più colpisce .n ali condizioni. l'indipenden za assoluta. essi non si « in quella di alcuni dei maggiori artisti italiani dell'epoca: Lo– renzo Viani nasce nel 1882 P nel 1906 va a Parigi ed espo– ne pPr la prima volta al Sa• !on de Autonne: Gino Rossi nasce nel 1884. nel 1907 si re– ca a Parigi e si [erma a lun– ~o nella Bretagna: Amedeo Modigliani nasce nel 1884 giunge a Parigi nel 1906 don– de non farà più ritorno. Era urgente la necessità per gli ar– tisti migliori di evadere a vi– va forza da un certo mondo ottocentesco e provinciale che gravava nella pittura italiana dell'epoca e . creava un senso Che la tempra dell'al'tista fo e forte è dimostrato dal fatto che non cadde nei tra– nelli tesi a parecchi del gio vani di allora specie a Vene ,.ia: l'attrattiva di Spadini chP spe$so colpiva in superficie. verso la quale cedette lo ste~– so Moggioli: il pittoricismo mi sticheggiante dei divisionisti r-hp fece una vera slrag~; op pure l'eleganza manierata r.he veniva diritta dalla Secessio· n~ viennese. Augusto Kliml fu un vero idolo per alcuni an- Soltanto dooo i settant'anni Semeghini ha· avuto i magg'o ri riconoscimenti ufficiali: il ~ Premio Olivetti,. aUa mQsaa personale a 11a Biennale del 1948. il ~ Premio I,'ila », 1! ., Premio Marzotto » del !9!i4 e quello « Esso • nel 1903. Ma !I più valido ci sembra quello prospettato dall'attuale r1sse gna che indica in prnfond1tà il messaggio poetico dell'ar– tista. auanto qui aUermato la Mo- proposito ' st-ra dei Macchiaioli' allestita DOME1'JCO PURIFICATO damentale per lo studio di Se· fiuenzano,, e non si « intera– meghini e per una revisione lionano ». Le orbite in cui si GUIDO PEROCCO chiudendo ln un cerchio com– patto e tecnicamen·e solido il tema che si era prelisso. La trasmissione de La frat– t!Lra si è valsa dell'eccellente interpretazione di Lilla Bri• gnone che anche in questa breve composizione ha dimo– strato le sue incomparabili do– ti di grande attrice. tra le più autorevoli della scena na– zionale. Una recitazione soste– nuta e parsimoniosa di gesti e di accenti, una maschere di profonda e!ficacia drammati– ca. uno stile splendido che ha raccolto ed espresse ~utto l'in– imo travaglio della madre protagonista della vicende. Disinvolto ed e!!icace Luca Ronconi, il figlio. Brava Mi– caela Giustiniani. dalla dizio– ne e recitazione precise e lu– cide; il mczZo televisivo rie– sce ad addolcirle il tratto, la voce e la (isionomia. Sempli– ce e volenteroso Piero Cicco– letti. Qualche riserva su Ilea– na Ghione completamente schiacciata dall'Intensa, splen– dida e composta personalità di Lilla Brignone. La Ghlone si ~sprlmava con una mimica eccessiva: più maschera che viso umano. Una breve e im– portante parte che doveva es– sere maggiormente studiata e resa dal regista, Luigi Di Gianni. li regis'.a, d'altronde, oltre questo errore Co supér!i– cia!ità) di recitazione. e me– glio di raccordo tra la stiliz• zata interpretazione della Bri– gnone e l'ind'urite recitazione della Ghione è stato pratica– mente assen e. inesistente. Con dodici giorni di prove poteva dare segni di maggiore intel– ligenza artistl a. ALBERTO PERRI:-.J NO\ ITA' UTUN~O-IN\ ERNO FENICE DEL TEATRO a cur2 di Vito Pandolfi TEATRO ITALIANO DEL DOPOGUERRA 11 Drammi di Bassano, Betti, Bompiani, Dursi, Fab– bri, ,Giovaninetti, Pirro, Squarzina, Terron. Viola Zerboni. Rilegato in tela con diciture in oro pp. XL- 708 - L. 3.500 2 TEATRO ESPRESSIONISTA TEDESCO 10 Drammi di Bo7chert, Bronnen, Brecht, Buchner, Ha;encle,·er. Kraus. Toller, Von Unruh, Wa!den, Wedekinò Rilegato in tela con diciture in oro pp. LX-500 - L. 2.500 FENICE DELLA NARRATIVA a cura di Carlo Bo NARRATORI ROl\'IENI CO a cura. di Giuseppe Petronio ,pp. XXVUI-492 - L. 2.500 Rilegato in tela con diciture in oro L LAN A F E N a cura di Attilio Bertolucci POESIE E CANTI POPOLÀRI ARABJ a cura di Ester Panetta pp. 156 - L. 1.200 C E BIBLIOTECA CULTURA MUSICALE DI a cura di Giovanni Cavicchioli LUIGI ROGNO)."! ROSSINI 154 Esempi ?1usicali, Appendice di testimonianze e d1 documenti rari e inediti, 16 illus~azioni fuorì testo, pp. 4-14 - L. 3000 PICCOLA DEL BIBLIOTECA CINEMA a cura di Guido Aristarco RENZO RENZI FEDERICO FELLINI 16 tavole fuori testo - L. 400 * TOM GRANICH HUMPHREY BOGART 16 tavole fuori testo - L. 400 * TOMMASO GIGLIO MARYLIN MONROE 16 !arnie fuori testo - L. 400 UGO GUANDA EDITOR PARMA

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