la Fiera Letteraria - XI - n. 40 - 7 ottobre 1956

LA FIERA LETTERARIA Domenica 7 ottohre 1956 per le assonanze e fratture tipiche di quel poéta), cre– do sia pervenuto. Risi. attra– ,erso ulteriori accostamenti uni!arelliani e in certa misu– ra reboriani, a una sua ormai avvertibile tensione, a unn linea cioè do\'e più ricono- scibile si !a la sua mano, il suo polso di poeta. i cui bat– lll1, nei momenti di più ac– cesa irregolarità (ma quan– do mai Il Poeta ha il polso regolare. dottore?) denotano la tendenza a riso!Yere il proprio « male». e il bene. con un termometro del tulio personale che registra umori e tremori dell'animo. colori \'i,l{ore d'immagini, clim., di luol!hi e memorie. cronache e profezie, ambizioni e istin– ti: una cartella clinica ag– giornatissima non soltanto nella propria sintomatologia ma anche in quella che ha peculiari caratteri e riferi– menti coJ male della nostra intera società. Due esempl. Il primo è in «Torrido»: ...Io so110 senza - volontd, non son mai pronto - pia ho molto tempo davan– ti a me. - Non mi chiedo do– ve va H mondo - nè come andrd dopo di me. - Basta– no gli altri - che muoiono ogni giorno - per capire com'è. Cassola * (Continuazione da pag. I) nelle contraddizioni e nelle ni e le av,rer 1 ,tà la loro fe- insufficienze del'la sua classe de nell'avvenire. Tra essi c'è dirigente, diremo un'Halia qualcuno che cade, qualcw10 moralmente e psicologicamen– che quasi inconsciamente e te invertebrata anche negli con orrore di se stesso tradì- elementi più generosi e più sce, vinto, forse più ~he dal ricchi di slancio: questi suoi timore, dalla grande noia socialisti che vivono per Jun– dall'Jmpossibilità di regger~ ghi anni di ricol'di, nutrendo– all'isolamento di un • esilio in i di stanche illusioni e di patria• e il racconto si chlu- speranze alle quali es i sles– de col lungo incubo, prima si non riescono a credere, il dell'arresto di uno di essi il falso storicismo dell'avvocato marmista Maggiorelli. ' Franzoni che si ai:rende al COMPTON MACfiE (Contlnuazlone da pag. 1) denze, 1 desideri a lungo, re. pressi Allora comincia la lenta decadenza, il dramma del· l'uomo incapace di resistere ad abiette tentazioni, esposto continuamente a ricatti e minacce, fino a quando la morte non verrà a liberarlo dal suo tormento. Il merito di Compton Mackenzìe P. di aver narrato la movimentata all'inizio brillante e verso la fine triste esistenza di Hen ry Fortescue con sincera par– tecipazione ma senza difen· dere alcw1a tesi, senza im· medesimarsi col protagonista del romanzo, senza che que· sii sia il portavoce dei suoi sentimenti. del suo atteggia, mento nella vita. * occhi e le reazioni dell'amico suo più intimo, George Gay– mer, un uomo normalis~imo, piuttosto limido, alquanto modesto nelle sue :;ispirazio– ni ma profondamente onesto e di tutta prova nell'amici– zia. Rimasto vedovo in an· cor giovane età. senza una famiglia ed anche privo di un temperamento che lo spinga a stringere nuovi le– gami o gli renda attraente il ricercare avventure GeorgP Gaymer a parte molteplici occupazioni e contatti di so– cietà vive un po' al!'ombr~ del suo illustre amico s~ l(uendone con trepida ansia le vicissitudini. peramcnto mantiene durante molti anni, i più begli anni della vita. la promessa fatta a se stesso dedicando tutte le forze alla carriera politica, agli interessi ed al prestigio dell'Impero Britannico. La sorte avversa lo colpisce pro. prio nel momento più criticu quando quinquagenario non ha più la padronanza asso· Iuta dei propri !reni e disi !· !uso è indifferente all'opinio– ne altrui. Intangibile fino a quel momento Henry Forle– scuc inizia una sempre più rapida e pericolo a discesa. Compton Mackenzie aa L'altro esempio si ricava da « L'oeuvre du XX siècle n inserita nel Repertorio di Falqui ma non accolta in Polso teso: ... Vico il secolo cavia. - Che gaia scienza: - maremoti - per it fungo bal– neare di Bikini - mare e monti - per i bambini radio– attivi di Hiroshima - mala– morte - per le scimmie den– tro i razzi planetari. - Tutto gratis: dove più s'accènde l'a– maro schermo (s_pecie nel fi– nale) del diversttssement col– mo d'ironia, di quell'antildll– lica ironia ch'è nel fondo d1 Risi. Il secondo romanzo, La casa fascismo cercand1> in e so una iii via Valadier, assai più ar- gui~tìficazione dei suoi egoi– ticolato ne1'la sua vicenda 8 sm1. ma ancor più dei suoi nei suoi personaggi, prosegue risenti men ti verso la sorella e chiarisce le situazioni del e il èognalo, ii fallimento gi~ primo: è morto Turri e nella scon1ato in partenza del gio– sua casa In via Va'1adier è vane Leonardo, l'atmosfera rimasta la vedova a custod,it-e grgia e consunta nella quale le sue memorie e le sue i]lu· si svolgono ambedue i •brevJ sioni; attorno all'anziana si- romanzi, sono certo esempla– gnora si affievoliscono o,mai ri di una visione pessimistica gli ultimi contatti tra i su- alla quale ci è assai difficile perstiti nella stagnante at- aderire: la sua indagine nel mosfera del secondo decennio mondo di ieri tuttavia è fascista; anche li fratello del- quanto mai acuta nei'la sco– la signora l'avvocato Franzo- perla delle sottili reazioni, ni, già esponente del partito dei dissidi psicologici; ma ci socialista, per interesse e for- si 1-ende conto di come ,ill .pro se pure una senile viltà ha blema che Cassola affronta In animo di arrendersi al fa- guelfo dei 1>recedenti mora1il scismo, e lo farà dopo la della Resistenza, si svolga so– morie della sorella cb!eden- lo su un piano e prendendo do, e non senza sua vergo- in esame solo w1 aspetto, gna, la tessera. quello più irulimo, direi af- Emll Nolde: « l\Iaria Egiz.lnca,. La vita di Henry Fortescue è nel romanzo seguita dagli anni di università ad Oxford fino alla morte durante unC\ dei bombardamenti di Lon– dra nel 1941 attraverso gli E a lui che ancora giovane confessandogli le sue tenden– ze Henry Forlescue assicura di non voler vivere cammi– nando continuamente « on thin ice». sur una sottile la– stra di ghiaccio che ogni istante può rompersi causan· rio la sua definitiva perdita. Ardente e battagliero di tem· quel gran nanatore che è ha saputo trattare il caso del disgraziato Fortescue con estrema delicatezza senza in– dulgere in alcun sentiment:,· lismo, alcun particolare di dubbio gusto pur rimanendo sempre molto concreto e pre· ciso. Inoltre ha seri tto un ro– manzo vivo ed interessante in ogni passaggio dove di ca– pitolo in capitolo si segue con sempre magiiiore appren– sione la sorte di Henry For– lescue in preda al suo demo– mone. B .ASSEGN l. DI STORIA A CURA DI GIORGIO DI GIOVANNI * Con « Thin Ice» Compton Mackenzie ha vinto in tarda età una difficile battaglia. Laddove lanli più giovani od oggi più noti ed ammirati di lui non sono riusciti a con– vincere completamente egli ha provocato per il suo mise– revole protagonista una sin– cera pietà. Inoltre ha dimo. strato nello stile e nella vi– vacità del racconto di essere ancora l'autore cui si deve « Sinister Street », uno dei più significativi romanzi con– temporanei. e due libri del valore di « Extraordinary Women n e « Vesta! Fire "· Narratori della sua tempra anche l'Inghilterra pµr tanto [ortunata in questo campo non ne conta molti. Suo figlio Leonardo, che fettivo, della composizionG porta lo stesso nome deill'il- dei suoi personagg,l: egli li lustre zio, è un tLpico e de- chiude a uno a uno in sLtua– bole inteNettuale di queg!li zioni senza uscita, limifando– anni. destinato al fallimento ne di volta in volta i proble– ma forse più per una !mpos- mi e spesso con una sorta d1 sibilità di uniformarsi a11'am- capziosa volontà di demoli– biente che per una debolezza zione a•lla quale pressochè Intrinseca del suo carattere. nessuno sembra sfugg,ke, e in che gli vieta tuttavia di as- sostanza i due brevi romanzi sumere, costi quello che costi, si svolgono su un piano es– ma decisa posizione. Fini- senzialmente evocativo, il che rà dopo varii e confusi spiega come la nar,razione tentativi letterat'i co11rettore proceda più attraverso spazi di bozze in un giorn•a'ie mj,Ja- bianchi che atlravenso un, ri,t– nese e conserverà, più per un mo propriamente ed esplicl– atto di affetto verso la zia, tamente na-rrativo. Appuruto che per profonda convinzione per questo, nonostante J'acu– una fede inoperante verso tezza della sua ana1isi psico– quelli che sono stat'l gli idea'ii logica, assai spesso, specie nel al quali è stato educato. Di- primo racconto, i personaggi venterà più tardi. ma senza non si definiscono l'uno ri– vocazione e senza trasporto, speblo aN'altro, mentre nel giornalista e dopo la Libera- secondo solo la pi·esel)za di zione sarà incari'Caio, come un con-trasto più sol!do come redall01-e dell'organo sociali- quello di Anita Turri col fra– sta mi,lanese, di un servizio di tel10, l'avvocato Franzoni. si inviato speciale a•lla ce1•imo- avverte un i'i-tmo narrativo nia con la quale il partito assai più espÌicito; e certo il onorerà la memoria dello zio personaggio di Anita è quel– ne'lia casa ormai dese1·ta di io ·che acquista. anche perchè via Valadier, scla'iba cerimo- in esso lo scrittore ha con· nia che delude l'ormai qua- centrato una carica affettiva rantenne Leona•rdo. assai più initensa che non al- COUSIN RIPROPOSTO Altri esem_pi di questo sot– tofondo iromco, affiorante co– me una remora allo sfogo del sentimento, sono evidenti ne • La settimana del poeta •: Lunedì forse che si - Mar– tedi forse Queneau - Merco– le(ii Giovedi Vaiéry - Sabato R!lke - Domenica prosa; e ne • La notte del sabato• con una certa acquiescenza al fred– do gluoco verbale e alla tro– vata Impoetica: ... si gargariz– zano i pavoni: chi - sa-chi– sa-che tronfiando - chissd che ratti di sabine o alte - imprese tra maschi, ecc. (Come sono legati dal filo dell'ironia, con Risi, altri poe– ti milanesi. tutto un gruppo da tenersi d'occhio, come loro si tengono per mano ...). Ho accennato alla termi– nologia medico-scientifica ri– scontrabile nella ,Poesia del Risi fin nel titolo della rac– colta. Ma ancor più lo è al– l'interno: • Il cielo è tossico da tempo•, • Il mare asciuga li suo plancton •, • La terra si uranizza - grazie alla leg– ge nell'inerzia», « Noi, nati domani. .. sciolti ...- nella terza rl quadro che ci offre Cas- tri, un rrli'evo e una autcmo– sola nei due 1,acconli è quel· mia. lo di un'amara Italia chiusa FERDINANDO VJRDIA Vietar Cousin è un nome piuttosto negletto nella storio– gra(ia italiana: se ne parla per accenni, per abitudine, di– remo, quasi, per sentito di– re. Il suo nome starebbe me. glio (come sta) nella storia del pensiero filosolico; ma an– che qui la sua collocazione è modesta. E' la sorte di quanti perseguono il giusto rrlezzo e vogliono elevarlo a categoria speculativa. La quale pot reb– be essere anche conoscitiva t effettuale se non !osse soltanto la sintesi di comodo di posi• zioni estreme. Nel Cousin la sintesi è meccanica e libre• sca e, al più, contingente. Non si spinge, cioè, oltre i partico– lari umori della società cul– turale e politica di Luigi Fi• lippo. Non staremo qui a ri– cordare l'ambizione dei Cou– sin a fondare il sistema !ilo• so!ico dello spiritualismo. che altri, meglio di lui, realizze– ranno dopo quasi mezzo seco– lo, a cominciare da M,aine de Biran. Ma il suo eclettismo eb– be una portata pratica enorme e informò di sè il pensiero in Francia e fuori (beninteso per quanto potes e permea– bilizzarsi con le diver e tradi– zioni e culture) durante tutto il periodo della Monarchia di Luglio. La posizione del Cousin, nel– la prima metà del secolo, è onesta: da una parte gli ultra– montanisti - De Bonald, De Maistre. Lamennais - coi loro furori reversivi e antidemocra .. lici; dall'altra gli • ideologi, sensisti condillachian1, che hanno il canto dei cigno nella Lettera sulle cause prime di Pietro Cabanis. li Cousin si pone nel mezzo di codesto con• llilto e lenta di operare una mediazione: il principio di co– noscenza non può partire dal– la intuizione della ragione co– mune, intesa come rivelazio– ne primitiva, nè dal sensismo materialistico, bensl dalla co– scienza, com·era stata eredita• la dal Locke e dalia scuola scozzese. Donde uno spiritua– lismo composito, meglio cono– sciuto come eclettismo. S'è dello della portata pratica di codesta filosofia. E, di!atti, nella cornice degli atteggia– menti politici, l'eclettismo tra• UN NUMERO SPECIALE DI "NUOVA * CORRE TE,, dimensione n, « impasto di co– balto.• (nella, po!:)!la d'ape_rt11- ra); e ancora: • gli urologri1 di Sydney », • strialo di carie - Te da coronarie• (ne • Il gran mancino •l; e il fi&lio na– to per partogenesl •. SYMPOSIUM DIPOUND E • tomba di cemento>, • guglie di vetrocemento •• • lo motorette prolungano ]'indu– stria •• • E' gente da dodici fatiche - sempre all'argano * con gru di rabbia.- con mam– melle di amore anche, tra va– iangh~ di antracite •, • idrau– hco •, « fonemi > 1 « nevi 1·a– dioattive - per le mozioni dei fisici •, e persino I verbi • mil– ieslmare •, • lnacciaiarsi •; ol– tre a certe parole e a un !ra– sarlo di stretta lega diciamo • tecnico-realistica •, e ono– matopee e stravaganze. Quanto si è parlato di Ezra Pound in !talla negli ultimi tempi, e soprattuto nell'anno passato. l'anno del settantesimo compleanno del poeta? Gior– nsll quotidiani, rotocalchi. set– timanail. riviste letterarie. pubblicazioni varie. discorsi per radio. appelli. qualche Im– provvisato comizio nei cortili ~I università. hanno sottoli– nealo l'!ntere.•e degli italiani di IUARIO lri si sono limitati alla lettura della lunga introduzione di Alfredo Rizzardi. che rorni>va loro i dati necessari. storici ed estetici, per parlare del libro come se tosse una lettura ,fa– vorita. Soltanto un rlstreltis- •Imo numero. gli •specialisti» dl letteratura anglosassoni o r.ome vengon spesso ch!amatl, gli " anglisti ., ohe passan'o le lo,·o giornate a seguire le evo- ALDERTI nifesti per la liberazione di Pound. che uniscono aJ!a più generosa e latina magnanimità e bontà <li cuore. la più com· plela inutilità per quanto con– cerne la comprensione e la diffusione dell'opera, e quindi una vera ria•billtazione del– l'uomo Pound. Il grosso volu– me. che costituisce un numero sreciale della rivista "Nuova Corrente" di Genova. diretta da Mario Boselli, è diviso in Un impasto di nozioni e vo– cabol! e di dialogico Interca– lare (anche plurilingue) che non sempre si amalgama col verso. E la poesia appare al– lora come una fredda com– posizione o annotazione cro– nachistica (fatto benzina a Tebe - una tanagra dracme tante - bevuto uzo alla can– Lina - de La Bella Elena comp-rato - un baedeker town and country - sabato giro dell'Attica - i11contro con !'amazzone e altri fatti - pe– riferici), Involucro di sensa– zioni con qualche spiraglio, un verso, che riporta alla lu– ce il nascosto, 11 teciso senti– mento che si !a apertura d'a– nima e d'orizzonte poetico. ~ due grarld! sezioni: i seggi e le opinion). I saggi. raccolti nella prima sezione che è pure la più nu– trita. al!rontano la figura e vista diversi e distanti, il– luminando ciascuno di una sua propria luce critica gli aspetti più salienti del pro– blema. Cosi. mentre Luciano Anceschi parla con l'usuale penetrazione del Dante di Pound. Mario Boselll tratta del saggi critici. Glauco Cam– bon di un aspetto tipico della poesia pound!ana che egli de• finisce come " esperienza spa– Polso teso, certamente, co– me quello del nostro tempo propenso più al battiti della fredda ragione e del razioci– nante pensiero, tempo aperto allo stupore della conquista (o distruzione?) meccanica. Ma quando il polso del poeta si fa più lncl!ne a registrare (ad accogliere) moti e sensi, pae– saggi e affetti, colori e imma– gini, allora si allenta la ten· sione, si libera la voce, si amplia il respiro, e il discor– so s'! smeccanizza, si dlsiro– nizza: s'avverte allora un più quieto battito che dà nuova misura e 1 uce alla parola. i: z!ale ». Nemi D'Agostino delle origini dei Ca11tos. Alfredo ;;., Giuliani della metrica, Clau– dio Gorlier delle traduzioni, Carlo Izzo delle lettere di ~-~~.,.-~..., '?ou11d di cui egli ne dà un Si leggano sotto questo nuo– vo profilo: • Tra Retiche e Carniche•, • Ellade • (La stra· da dell'anima è aperta - Ate– ne-Eleusis e viceversa - con l'olivo di Platone), • Delfl • (sole e luna a portata di ma– no - e gli ulivi che fiumano a! mare), • Neve come infan– zia • (M!lano oggi di marzo - se cùlu11go la mano - colgo tutti i frutti ... - è la neve d'infanzia - che fa belli gli aggetti), • Dino, vorrei• (qua– le nuova sintomatologia in quel verso: tanto serena e chiara era la notte; e: Noi ci facciamo umani - torniamo semplici - come le foglie - o le colHne gialle - di que– sto ottobre fiorito - del solo fiore di zolfo), • In crescita •, • Controsenso>, • Guai se du- Ezra Pound per il poeta rinchiuso ormai luzioni e le rivoluzioni di qu~l– èa anni, con una terribile ~c-1 le letterature, poichè conoscono cu a di tradimento pendente l'intricat0 sfondo dell'opera di 11lla sua testa. tra l muri del Pound, hanno potuto ,ustare manicomio criminale di St. Eli- quella che agli occhi d1 molli zabeth a Wa.•hinglon. Ma vie- di loro è parsa una tra le mag– ne spontaneo chiedersi: al di glori epoche del nostro secolo (uori di quri .particolari più o Il Potmd Symposium. il vo– n:eno scandalistici. quante per- lume di studi e opi.Illoni su -<0ne in ltaJia conoscono vera- Ezra Pound che da qualche mente quella che rende com- giorno è apparso nelle vetrine battuta la "questione Pound ~, assonnate delle librerie ancora ossia la sua opera di poeta e estive. rl<lestando!e Improvvi– di letterato? Pochissimi. natu- ·iamente col suo colore giallo ralmente: e quei pochi che canarino e la baldanzosa fa– hanno a\'uto tra le mani i scetta rossa dail'inevitab!!e Canti Pisani. ~d esempio, non torpore stagionale, giunge fi. hanno avuto nè la pazienza n~ nalmente come un utilissimo il coragg.o di leggerli fino in strumento. un prezioso grimal– londo. e quindi di capirli; al- dello per aprire la porta finora ~rmeticamente chiusa del Can· ra ••. • A nostra madre> (la sciano traccia assai più del– mighore tra Le dediche se l'ironia e dello scherzo: un va– non del libro), il . gruppo di st6 panorama dove rientrano Le vacche ma!lre già. 1!1 Espe- l'esperienza dell'uomo e la ~1en~a con le immagini dram- capacità del poeta nell'appro– matiche e a un tempo rasse- fondire, quando vuole, la dia– renantl del padre e della pro- gnosi sul sensibilissimo mon– pria città deserta scolpite per do della propria memoria e 11nni nello sguardo. · della natura. tos: una ;>orta dietro la quale si diceva s•i -fossero ingenti ricchezze. Quattordici scrittori e studiosi italiani. e venti poe– ti americani si sono adunati irsieme per comporre un tri• :rn\o critico che non si con– fondesse, tuttavia, nè con le apologie di troppo evidente sapore politico così frequenti sul giornali di un certo partito, nè con i puri e semplici ma- Paesaggi e affetti che la- ELIO F. ACCROCCA gran numrro Inedite. Plergio– vanni Permoli dell'imagismo europeo. Piero Sanavic di Mauberley, Giovanni Sechi dello spirito di decadenza e di a\'8nguardla in Pound. e Hl!gh Kenner. il noto critico poun– diano. dell'ultimo !!bro. Rook Drill uscito qualche mese fa per ew Directions a ·New York. Aprono il simposio tre scrit– ti particolarmente importanti: il saggio di Eliol. inedito in [talia. pubblicato nel momento in cui il poeta ribelle cadeva nelle mani delle truppe allea– te a Genova; il saggio di Eu– genio Montale sui Canti Pi– ,ani. uno tra gli scritti più im– portanti che siano mal apparsi su questo poeta; e un lungo saggio scritto appositamente dal poeta e c-rltico Robert Filz– gerald. che definisce nel com• plesso la posizione letteraria e umana dell'infelice compa– triota .. Ins:eme a questi è pub– blicata anche. con testo a fron– te, la versione di una poesia di Elizabeth Rishop, una tra le maggiori poetesse americ~– ne viventi, che per questo sim– oosio ha ;critlo appositamente una poesia rstremamenle bella. La seconda parte del volu– me raccoglie una grande in– chiesta. svolta tra i poeti americani d'oggi, sull'influsso della poesia di Ezra Pound sulla loro poesia. Una doman– da che esige e Implica nella sua risposia un sondaggio at– tento della situazione dell'in– tera poesia americana con– temporanea Hanno risposto. ron utihsslmi scritti general– mente crit:cl. anzi che euloge– tici, una ventina di poeti ame– ricani. tra i quali figurano tut– ti i maggiori di una generazio– ae più giovane. SI tratta di opi- oioni vivaci. spesso combattu– \e, sempre impegnate ed entu• siaste, che danno l'Impressione di quanto sia drammatica la vicenda dell'opera e della vita cii 'Pound all'interno della poe– sia an1ericana del Novecento. Questa sezione - come, del re– sto. il saggio del Fitzgerald e la poesia della Bi. hop - è stampata con il testo Inglese a fronte. fornendo cosi sia il do· cumento origina le allo lel\ura. sia la possibilità che il libro sia !etio anche all'estero TI simposio è sta lo cura lo da uno specialista di letteratura americana a cui già si deve la presentazione e la versione dei Pi~an Cantos, Alfredo Rizza1di 1 che ha premesso al volume uno studio introdt!tti•vo, nel quale 1, tratteggi~ta la figura morale del poeta. Con questo saggio– editoriale il Rizzardi ha voluto ribadire innanzi tutto le ragio· ni serissime dell'interessamen– to di alcu.').i studiosi e scrittori qualificati italiani e stranieri ,cr il poeta americano, chia– rendo che non esiste altro che incidentalmente un rapporto tra le varie mani!estazioni di simpatia e di apologia, e l'in– :eresse di • Nuova Corrente i,.., di carattere esclusivamente scientifico, verso l'opera di Pound; e che nel comporta– mento di Pound sia prima che durante la guerra, e nella sua -,pera di scrittore che lo do– ~umenta. c'è, malgrado il carat– \ere caotico e contraddittorio e ·,pparentemente colpevole della ,sperienza politica del poe . un ,mpulso genuino. una ragione morale cho è quella che deter• ,nina la grandezza della suu ooesia e che quindi deve. in rnalisi. dP.lermina re il giudizio ·Jella critica che si riferisce a quella poesia e non ai conco– ,,~itanti faltl politici. Dopo aver letto questo vasto ,tudio minuzioso e organico icll'opera poundiana. di cui si tende benemerita ,eNuova Cor– ... en te 11, ci sem,bra di capire di 9:ù dell'uomo e, certamente. 1'lolto dippiù dell'opera. Perciò vorremmo chiudere questa no– •tra rassegna del Pound Sym– oosit1m riportando le parole quanto mai sagge di tmo del pC\eti raccolti nel simposio, un pceta anzi tra i più importanti <!ella sua generazione. Richard Eberhart: "Credo che di qui a oent'annl. o qualsiasi minor nu– •nero di anni vi piace assegnare oome futuro della poesia. la spera di Pound sarà letta con piacere, bcnchè a quel tempo dubito che quaicuno. all'infuori Ji eruditi o di persone lnteres– :at.e in modo specifico. ricorde– rà i particolari e li slgnificHto della sorte di Pound e dell'in- 0arcerazione all'ospedale di '>I Elizabeth come una via di •lscita per evitare di e('sr,)re pro– cessato sot o l'accusa di tTPd'– ,nento. In aitr~ parole. credo ~l·e i valnri letterari siano al -:li sopra di quelli politici. che <iurino più a lungo e siano più importanti"· MARIO ALBE::RTl smuta in un liberalismo mo– derato, che vuol salvare la ragione e il cuore, la libertà e le libertà, più con l'ausilio di Montesquieu che col Con– tralto sociale di Rousseau. L'eclettismo è stato definito una e formula conlessionale •. • Questa filosofica è l'alleata naturale di tutte le buone cau– se - dirà il Cousin in Du vrai. du be01, et du bien. Essa sostiene il sentimento re– li~ioso, seconda l'arte vera, la poesia degna di questo no– me, la grande letteratura; è l'appoggio del diritto, respin• ge ugualmente la demagogia e la tirannide; insegna a tutti gli uomini a rispettarsi e ad amarsi e conduce a poco a poco le società umane alla ve_ ra repubblica, questo sogno di tutte le anime generose, che ai nostri giorni in Euro– pa la sola monarchia co~titu– zionale può realizzare•. In so– stanza questa filosofia propu– gna un liberalismo moderato e conservatore, di difesa dallo Stato, di guarentigie giuridi– che e politiche. Essa • si preci. sa nella sua applicazione poli– tica - dirà Guido De Ruggie– ro nella •ua Storia del Libera– lismo europeo (La terza, Bari), - per il fallo stesso che la borghesia, la quale si ritiene depositaria dei "lumi", sem– bra chiamata ad imperso– nt1rla •. Ora una situazione sociale e politica sostanzialmente iden. lica si organa in Italia, prima del '48, e ne sono i protagonisti più consoni i mo– derali o neo guelfi. Quale in– terdipendenza ci possa essere tra i due moderatismi 0 1 me• glio, quale influenza il libera– li~mo francese, e per esso lo eclettismo, abbia esercitelo sul nostro ambiente culturale e po– litico è il nocciolo dell'origi. nale studio svolto dal giova– ne studioso Salvo Mastellone: Victor Cousin e il Risorgi·men• IO llaliano (Le Mo.nnier, Firen• ze. 1955), Poche davvero, come s'è detto prima, le curiosità italiane su Victor Cousin e sempre c1rconlocutorie. (C!r. Omodeo: • Primato francese e ini"t\ativa italiana• in Di/e• sa del Risorgimento, Einaudi, Torino; Salvatorelli: I! p,,.. siero politico italiano dal 1700 al 1870, Einaudi, Torino; e i} classico libro di Nino Cortese: connessa al programma unita– rio e d1 rinnovamento. In ogni modo, malgrado que– ste precisazioni, l'idea dell 'in• fluenza del Cousin sui mode• rati italiani, secondo le ricer– che condotte dal Ma,tellone, nell'insieme sembra accettabi. le. L'Europa, politicamente parlando, fu tributaria della Francia, nella prima metà del secolo XIX, epperciò l'<>cletti– smo, ch'era la filosofia del co– stituzionalismo, è certo che ab– bia trovato, in ltRlia, il terre– no adatto a riceverlo: per lo meno per quatito riguarda i rapporti tra ind1vlduo e Stato, tra diritti e doveri, tra ordine e società. Che nl Cousin im– portasse la situa7.1one italiana, e ad essa rivolgesse la sua attenzione di liberale, è am– piamente dimostrato dal Ma– •teilone. Il quale ha pazien– temente e intelligentemente vagliato il più diverso mate– riale documentaario, che va dalle lett<!re del Cousin agli amici ita)iani, dall'interesse del filosofo per le pubblica– zioni italiane dell'BOOalla sco– perta negli Archivi nazionali di Parigi dei dossiers di ita. !ioni esuli, assunti nell'Ammi– nistrazione francese per inte– ressamento del Cousin. Ma pensiamo che, salvo il Balbo, il D'Azeglio, il Duran– do, i quali veramente più de– gli altri è probabile abbiano sentito congenialità con l'e– clettismo (D'Azeglio nella Pro. posta di un programma per la opinione nazionale italiana; Balbo nella • Dedica seconda, delle Speranze d'Italia; Du– rando in Della nazionalitd ita• liana) con spunti di filosofi– smo settecentesco (il Mazzini questi moderati li chiamerà • gente educata, comunque ciarlasse di cristianesimo e re– ligione, metà dai materialismo scettico del secolo XVIII e metà dall'eclettismo francese•) salvo il Balbo, il D'Azeglio, il Durando, dicevamo, l'ecletti– smo non deve aver generato negli altri studiosi italiani se non una mera ed estrinseca curiosità culturale. Ad esem– p101 il Mastellone asserisce che • il giobertismo è la soluzione logica di una situazione cul– turale creatasi in Italia, della quale è Corse espressione tipi- ca il caso Cousin •. Ma Giober– ti ha una robustezza specula– tiva, alla quale il cousinlsmo è impotente a dare un qualsia– voglia nutrimento. Perchè neL l'abate subalpino l'umanità si inserisce nella religione sul piano ontologico della crea– zione dell'esistene e del ritor– no dell'esistente all'ente: quin– di un razionalismo metafisico e immanentistico che postula un sistema, non già una sem– plice concordia moralistica, sul tipo dell'eclettismo f.rancese. Cosi come è da escludere che l'eclettismo abbia avuto una qualche influenza sul Mazzini. Qui siamo agli antipodi della idea moderata. Per questa ogni progresso dev'essere graduale, al di fuori dei sommovimenti e delle rivoluzioni, con criteri di opportunismo, d1. conciha– zione, di dispotismo illumina– to. Rinunciare ai mezzi dt !or– za, diceva D'Azeglio e rimet· tersi al sovrano; azione rivo– luzionaria1 sosteneva di contro il Mazz,ini, come effetto di [or– za morale: dove la massima Tout pour le peuple, rien. par le peuple dei moderati è ca– povolta. GIACOMO A TONINI Poeti candidati al premio « Cittadella » La Commissione giudicatn– ce, composta dal presidente Diego Valer, e da, membn Aldo Camerino, Ugo Fasolo, Renzo Laurano, Giuseppe Me– sirca, Bino Rebellato e Bona– ventura Tecchi, dopo un se• condo rigoroso esame delle set– tantasei opere rimaste in ga– ra - in seguito a uno scarto di 163 delle 239 partecipanti al Concorso - ha ristretto la rosa dei candidati ai seguenti nomi: Gian Pietro Bona, Domenico Cadoresi, Maria Carlucci, Ra{ .. faele Carrien, Luigi Compa– gnone, Carlo della Corte, Mar– cello Landi, Francesco Masala, Giulio Mazzon, Dino Menichi– ni, Luciano Morandini, G-lno Nogara, Gino Novellì, Rossana Ombres, Alcide Paolini, Giu– seppe Petti, Clemente Maria Rebora, Alfredo Rizzardi, Lu– ciano Rocca, Francesco Tento– ri, Giuseppe Villaroel, Giusep– pe Zagarno. Medaglia d'oro allamemoria delpittore Enrico Prampolini Circa, infine, i rapporti tra Cavour e Cousin bisognerà di.. stinguere il ;uste milieu del– l'uno e dell'altro. In Cavour esso è la resultante di una dialettica operante con visio– ni avveniristiche. Le correnti democratiche, lungi dall'esse– re spregiate, sono dal ministro sabaudo assimilate come alibi dell'unità italiana di fronte alla pubblica opinione inter– nazionale. Il Fisher ha detto che Cavour è il migior pro– dotto del libera!lsmo inglese sul continente. E di[alti il suo modello non è l'astrazione dottrinaria (rancese, bensl lo empirismo inglese e una visio. ne hberaie che va oltre le li Presidente della Reputi– classi e le convenienze degli b!ica, su proposta del Mini– schemi economici sian pur es- stro della Pubblica Istruzione. si liberistici. E, ullo stesso mo- ha concesso alla memoria do, altre riserve sarebbero da del compianto pittore Enrico sollevare su quanto il Mastel- Prampollni la medaglia d'oro lone opina intorno al Roma• di benemerito dell'arte della g'.'osi, al Ga!\upp_i, _al R~smi- cultura e della scuola. 'n pit– ~1, al ~anzon1 nei r1~les_s1del torc Prampolini, insegnante I ecl_ett:smo. Le quali riserve, all'Accademia di Brera di Mi– p_ero, e bene precisare, s~a~u- lano, è stato uno dei maggiori nscono da!la stessa validità esponenti del rinnovamento dello studio del Mastellone più noli e appr zzali artisti GIORGIO DJ GIOVANNI .taUani all'estero Per tutte Le apose italiane ritorna un grande coneor,o I Luigi B!anch e i! pnrtito li• berale napo!eta;10, Arch. Stor. Napo!., 1922, giusto per citare i più signi!icativi e pertinen– ti). Quindi lo studio del Ma– stellone giunge a proposito, ,iel tentativo di spiegare !'ori• gine dell'idea modera\• "PREMIO NECCHI Certo la tesi è ardita e 11 voler ricondurre l'atteggia. mento dei moderali all'eclet– tismo francese e all'in!luenza diretta del Cousin può dare, a volte, spiegazioni unilaterali e avulse da una tradiz~one in– digena che non è leci lo poter trascurare. Il nostro Risorgi– mento, come si sa. ha avuto una tradizione riformistica set• tecentesca tutta propria (e un risorgimento etico-culturale in senso europeo•) e un ideale politico-nazionale. nato con le Invasioni delle truppe france– si in Italia, legato alle espe• rienze giacobine della Repub– blica partenopea del 1799 e alle aspirazioni unitarie del Buonarroti del 1796. Ora, pe, certi ri~uardi politici e sociali, c1 sembra che l'idea mode– rata italiana possa mutuare òa quella francese il bisogno di costituzionalismo e di ordine. Ma non va dimenticato che quel liberalismo è la dottri– na dei ceti borghesi quelli stessi che hanno fatta '1a rivo, iuzione, e d esiderosi, perciò, di stabilizza.re i loro beni con– tro le c orren i democratica e socialista: laddove, in Italia, il ceto borghese non poteva van• tare un'altrettanto cospicua consistenza economica e co– munque militava meglio nel– le schiere democratiche. Il moderatismo italiano, rh~ non ha una diretta esperienza ri– voluzionaria, piuttosto deposi. tato nella classe nobiliare e terriera, riecheggia non d, ra– do motivi reazionari (Balbo. D'Azeglio). Il suo è •in libe· raiismo che volentieri assu, me gli aspetti di una liberi~ • dallo Stato • di origine set• tecentesca, un dispotismo illu– minato, cioè, ma filtrato gros– solanamente dai setaccio del– la rivoluzione dell'89. Ai quali motivi è, poi, da aggiungere l'altro dell'unità e dell'indipen– denza (Balbo) che. al contra-, rio, non si none allR Francia E poi ancora i rapporti tra Stato e Chiesa, che se oltre Alpe son ritenuti londamen• to d'uno stabile ordine politi– co-sociale. in Italia creano una vera e propria problematica LA SPOSA D'ITALIA ., .... ". • • 20 MILIONI in gettoni d'oro e in ricchis!imi doni Entrate nei negozi di macchine per cucire NECCHI e ritirate la scheda di partecipazione con le modalità del concoroo. Potrete segnalare le spose meritevoli e vincere anche Voi un ricco premio. l MILIONE verrd inoltre 1orte11gioto lrn lutti coloro che ri,pond,,ranno alla 1° Inchiesta u IR3 :I macchine per cucire Coacorrooo a.I 1110010 premi coa oumer0,1 e magalOd do■l • MARZ01"TO, REM, ASS. MOBILIERI CANTÙ, BA5SET11. RIIOOlATOtE, lNNOC&NTI, RADIO!lARELl.l, C.G.t.., 51EMIINL 1956,,

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