la Fiera Letteraria - XI - n. 37 - 16 settembre 1956

Pag. 2 -1 LA FIER~ LETTER~RI~ ------------------------------ o di valori e-pico-lirici 11tl ~e- un tempo esatto, definito po– condo. liticamente • com'è esplicita- E biso_gnerebbe , •.-dcre se mente dichiarato nel • di– davvero egli abbia contramn- scorso•· sto un linguaggio e lPmi e un Alle • care sillabazioni • di mondo nuovo alla ,u 3 o~esia un tempo <• Chiare, fresche, di ieri. o se non li Rb'oia 1 ,- dolci acque •I E fosse tempo, presi e ampliali nella poefia questo. di così care siUaba– nuova, in una più comp!cssa zioni .. ). Quasimodo preferi.;ce sintassi di idee di ;.;,,11-'1:,c:ili una poesia che abbia rad,c. di immagini. Egli è ora per- in un nuovo umanesimo. quel– suaso che la poesia non ha lo derivalo dalla mutata v1b specie diverse, ma può ssere morale del nostro popolo. una con una varietà dt forme Polemico, certo, questo suo liriche ed epiche• :-ia srrltlv atteggiamento. e audace co– Bcllonci a proposito ddi"ulti- me il discorso posto a co1J– mo Qua ·imodo. elusione del libro. I critici - Il passaggio infat li dalla siano essi • filosofi o scheda– prima alla seconda mar,iera è tori fissi del pensiero • - t 'b 1 ù prendano allo e sottilizzino avver ' i e oi negli opgetti pure. com'è loro diritto. sulle del canto. semm·ai, che non nei modi che sos\anz, 1 lm,:nle ,•agioni che determinano certi Si mantengono pressoché <1de- atteggiamenti di estremÒ vio– renli a quelli del preced.~nle lenza sulla natura stessa del- , periodo. ad eccezione d, quel la poesia, ma lascino che ' primo epigramma « A un poe- poeli facciano in determina la nemico,, che va, s~condo ti momenl! tutta la polemic1 me, considerato un caustico che vogliono, tutto il loro giuoco dovuto oiù al cara! tere giuoco. tulle le loro sacrosan · dell'uom o che non ,,_ 1 •enti- le e dram111atiche esperienze, mer.lo del poeta. perchè questo è il dovere dei poeti. Perchè se ai • lidi deffin Non sempre si possono can- fanzia ome dca • di u_n tempo, lare • due versi sulle viole, ~i:g1 Quas, m.od~ .alhne'.' nel secondo un pio desiderio che ucordo i Quin dici di mazza- si vuole considerare intenzw– le Loreto O la_ nord,~" p_1a11u~nalmente come tornato di mo– np di Ausch~ttz o l Italia de, da, o ricercare le pur baste– Frate!!i Cerv~, 1n un,a appa- voli « due damelie pallide 1,e1 rente contammat10 d occa.sio- giardini deserti • di mont ..- '!'•. è p\Jr sempre la raipone liana memo1;ia. Un mondo di hnco-amorosa a predom_mare Camelie e viole, è vero, re– su .quella epica o slonca o sla nella più segreta aspira– ci vile. zione dell'uomo e certamente Ed è il poeta stesso a di- torneremo ad una siffatta sta– ch1ararlo: egli continua an- glone: è nel destino delle ::o– cora a scrivere parole d'amore se, nell'alterna vicenda che Si tratta però di un senti- muove la vita e l'arte l'ele– mento nuovo the prende p,e- gia e il dramma degli ~ommi de nella sua poesia. un certo nell'affluire stesso delle _ge– amore dantesco de!la paro!a nerazion!. Ma viole e camelie maturato in un poeta che non crescono ancora sul dilagan– ha rinunciato • alla sua pre- te asfalto delle strade? senza in una data terra. in ELlO F. ACCROCCA POiflILIO (Continuaz. da pag. I) una falsariga e un modeLl?. mo, in funzi;;; cioè di una Se L'impronta d_i Manzoni si vicenda tale da rispondere a a_vvert~ anche in ~e_rle par– esigen=e profonde di vita mo- l1cola.ri e quasi espl~c,t_ameme raie. d_icl11 ara1e1mpostaz10ni narra- . . ttve, è altrettmito vero che Oltre_tutto, appariva chiara- esse appaiono chiaramePte '"!eme m Pomtlto co,;ie lo stu- rie/abornle attraverso affinità d10 attento della vira. e de! elettive passcrte a! vaglio di mondo fosse ~orretto altrest una sensibi!irà verso i prol,ie– d_a un0; forza tnte_nore, _dalla mi spirituali che sono L'as~i!– s,cura _impronta dt una _inter- lo !a cui traccia traspare da pretazione rel1g10sa, intesa tulio il romanzo. i\nnlba1c Carraccl: l'acsaggio LETTERA DA * I/ELVEZIA Ancorasui filmsper ragazzi }(-- di ARNALDO BECCA.IIIA, Queste proiezioni per ragaz- zo. mentre fuori l'arco voUaico Ricorderemo « H viaggio di trito e vario programma di fi,.tms zi la Nlostra, del Cinem.a vene- dei soUeo1'1-e<mdava da far sai- Badabou ... e <l Una domeniea di per ragazzi. Da noi. in Italia, ziana le ha sempre fatte. Era- tare le valvole. Ora, iutti sap- Gazoul!y ~, della Francia. E « Il dove questo problema. del film no. fino a parecchi an?N fa. una piamo che i capolavori n.on brigante grigio», ottimo lungo- per le generazioni più Qiovani delle sezioni delle sue mani- vengono su come fimglii; e non metraggio dell'URSS, in cui ve- ncn ha fatto molta strada, la festazioni; erano uno dei tanti starem.o quindi a cercare il pe- diamo l'intrepida partecipazion-e manifestazione veneziana è settori che si articolavallo lo nell'uovo. La cosa più im- di tre ragazzi alla caccia contro della massima iniportanza: e e davano corpo e vita alla portante è t1<tlora clte questa 111, branco di hcpi clte compie perchè fa àa svegliarino alle i'Wostra stessa. Otto anni fa la •< m.acchina » rimango in piedi, continue incursioni ai d.anni del coscienze sonnacchiose, e per– la Direzione de! l,a Mostra che il motore 11011 perda i suoi bestiame del villaggio. E "IL chè è di conforto e di sprone elevò a Festival e o test o giri. Badnndo beninteso. a 1l01J iopoiino Klatremus )), vivace fa- a quanti hwnno a cuore questo settore ci el fl lms per ragazzi. far grossi sbagli (« Primun non voletta a pupazzi animati inte- settore dell'educazione dei gio– volendo e.on ciò conferirgli nocere li}. I capolavori. aspet- sa a dimostrare t'utilitd del ri- vani. Ci sia consentito dire. pe– maggior s pi cco e importanza. e, tiamoli con pazienza e con fidu- spannio, presentata daUa Nor- rù, che si gradirebb-e U'1ia di– in. un certo senso, una sua au- eia. Non so rebbe possibile, Qtd. vegia. siTibuzione più dichiarata e or– tononiia. per ragioni di spazio. parlare Sandro Tala1n.azzi11i, un gio- dinata dei programmi in Tela- Non fu un gesto puramente in particolare di tutte le praie- vane. coraggioso quanto ·mode- zione all"età dei piccoii spetta– formale: la pura e sem.plice so- zioni presentnte dalla Mostra. ~to 1naestro elememare, uso a tori. e alla categoria (fnfoTma– stituzione di una der.<1minazio- Cercherèmo quindi di pi.Lite- pagare, non soltanto nietafori- tiva-cu.ltuTale, e ricreativa) dei ne con un•a/tra elle desse più care qua e lcl qualche acino dal camerue, di persona. e lontano fihns prooiettati. Si gradirebbe 11ell'occhio (anche se fu puTe grosso grappolo dei ~4 films dalle mene d'anticamera e di una minore avarizia di com– qttesto). La Mosira. cosi facen- La Gran Bretagna, da molti corridoio, ha prodotto e diretto menti e didascalie parlate in clo. si proponeva di ricliiamaré anni ormai, insiste Sempre su ,, Il segreto di Giocondo.,., pate- italiano. in accom.pagnamento ai l'at.tenzione dell'opinione pllb- una sua stessci formula d'ttna tica e delicata storia di un . . b ,. . l . t· d' I tt . ll f "amb,·no sordomuto che cela ,·n films di produzwne straniera i.tea., in genera e, e. ui par i- sorta i e erat.ura gia o- u- v (non s i capisce, a questo pro- colare. degli uomini respor.,sa- mettistica, che riscuote i pit4 sè la vocazione dì scultore. Il posi.io. iL trattamento preferen– bil.i, sn un problern.a di tanta cl01norosi successi fra i picco- filmetto. girato in 16 nvm., è, in zb. le riservato alla Gran, Bre– delicatezza e importanza quale li spettatori, ma susciia per !o parecchi punti, già qualcosa. d1 cagn a). è appunto quello del film per meno de, dubbi in non poclti più di 1t110. ,emplice promessa, ragazzi. Si proponeva di con- pedagogisti ed educatori. Sono o di un atto di presem:a, . ~ si gradirebb_e. infin~. una tribuire a Stlscitare anche nel fil1n di pasta grossa, anzi veri e Non vogliamo chiudere que., piu _stre.lta selezione det films nostrO PneSe, come gicì dn teni- propri pastoni. eh.e estorcono U stc note senza rivolgere un vi- d~s;inati a una ,!\!ostra. clte. le– po accadeva altrove. una co- successo senza esclusione di vo ringraziamento aUa Mostra grtti~ame~te, st fr_egta della scienza al riguardo di questo colpi bassi, ma privi affatto di del Cinema che, anche quest'an-,qualiflca d, Internazionale. cosi cospicuo capitolo dell'edu- ogni qualsiasi fl11ezzo. e sotti- no, ci ha allestito uri così nu- ARNALDO BECCARIA Domenica 16 settembre 1956 Il fiume se~reto nanzi ai quali per un'illusio– ne ottica la barca sul fiume Harrlet ha ereditalo il ca- sembrava passare. rattcre del padre e fin da , (Coulinuaz. eia pag 1) fanciulla prende naturalmen- Nel corso della vita di Har- le il suo posto accanto alla riet e della madre vi sono dei madre una donna frivola, momenti di alta drammatlci– scervcÌlata, unicamente desi- là ma .id essi non viene dato derosa di brillare in società. alcun rilievo, passano quasi La grande occupazione di Mrs. inosservati, sono come dei Ashworlh nella vita e di gio- grossi sassi in fondo al letto care al bridge. Ed è in que- sto modo che e sa incontra del fiume contro i quali la il suo secondo marito, un ge_ barca urta un istante per poi nerale a riposo, grazie al qua- proseguire. Tutto si perde in le diviene Lady Martrenne. una specie di opacità, un gri– Purtroppo il nuovo malrimo- giore diffuso in tutto il libro. nio che appaga il suo snobi- Kitchin ha voluto offrire un ;;mo e la placa per qualche ritratto, o meglio due ritratti tempo dura soltanto un paio . d'anni. Alla morte del gene- di donne anglosassoni la cu, raie essa si trova in una si- esistenza è influenzata dal– tuazlone sociale ed economi- l'urto contro altre mentalltà ca assai più vantaggiosa ma anglosassoni, travagliata da esposta al pericolo di poter difficoltà e combattuta da dirigere la propria vita E' pregiudizi tipicamente bri– quella della figlia a sua gui- tannici. r due ritratti, quello sa senza alcun freno. 11 risultato durante una di Harriet Ashworth e di quindicina d'anni di cui l'au- Lady Martrenne sono ben tare segue attentamente il riusciti ma p_urtroppo ne l'una corso è disastroso. Lady Mar-, ne l'altra riescono ad inte– trenne compie. tutte le sc(o~- ressare veramente il lettore. chezze poss1b1li m_ettendos, m Esse sono due donne insigni– un mare d1_ gua1. Prima 111 ficanti presentale come tali. una casa d1 campagna nel I Sussex, poi in una località Altri personaggi del roman– zo come Derek e Judith, I due amfc1 d'Infanzia. avren– bero potuto attirare maggior– mente l'attenzione avendo una personalità più marcata, destini più singolari. Ma es– si come numerosissimi altri passano quasi come ombre sullo sfondo e non appena riescono ad ottenere qualche rilievo svaniscono nuova– mente. Capitoli più vivi e coloriti dove Kitchin dà la misura del suo talento di narratore non mancano: per esempio il viaggio di Harriet da Nizza a Londra ed i funerali della vecchia zia, quello iniziale della partita di tennis sotto la finestra dove il babbo di Harriet muore. la convoca– zione di Harriet dinanzi al collegio provinciale che deve decidere del suo servizio in tempo di guerra e qualche altro. Ma essi non riescono a dar colore al romanzo in– tero. La mancanza di un in– treccio, l'assenza di una ten– sione drammatica si fanno ri– sentire fortemente. GIACOMO ANT01'L'-I della Costa Azzurra accanto . T o R 1 N 1 a Nizza donde va a giocare Ti J T al casino di Montecarlo, indi ,, durante la guerra nel fondo della più remota provincia inglese ed infine nel dopo– guerra in un albergo della costa meridionale dell'Ing)ul– terra. Ovunque Harriet assi– ste agli errori commessi dal– la madre cercando invano di rimediarvi e riuscendo sol– tanto a consolarla e ad evi– lare il peggio fino alla notte in cui stanca e disillusa La– dy M-artrenne eccedP. volon– tariamente nei sonniferi P muore. Nell'ultima parte del libro Harriet già trentenne sembra dopo altre dolorose esperien– ze poler _giungere infine ad una vita personale indipen– dente e ad un sentimento amoroso che riempia positi– vamente la sua esistenza. La barca che scivola sull'occulto fiume della vita è giunta fi– nalmente alla sua destinazio– ne. Il titolo allude infatti ad un'esperienza fatta da Har– riel a quattordici anni assie– me ad intimi amici d'infan · zia nel baraccone di una fie– ra e che per una susseguentP malattia .con alta febbre lP rimane profondamente im– pressa nella memoria. Ad an– ni di distanza essa ritorna nel sogno a codesta esperien– za e continua quindi a con– siderare gli eventi della pro– pria vita come i paesaggi ani– mati ora truci ora lieti di- (Continuaz, da paQ. 1) meridionalista) e contrappo– nendole J'jngenua, ma ,o,, disarmata disponibilità del soldato, la sua giovanile (e intimamente me:id:onale) le– de nell'avverure. vi abbid in certo senso - e forse non senza malinconia - advm– brato il segno di un :;uo amaro ma storico !allime'lto. La realtà (e ia vita) è :.n– somma nel soidato ste,r,o, nella folla urlante, robJsta, rozza. ma vitale e umana– mente incoscia di se stessa che si agita sullo sfondo del rac– conto. Come si leghi La Gariba!– dina a Eric!l e i suoi fratelli (ma ogni libro non ha imp.i– citamente o esplicitamente in se stesso le ragioni Jel!a sua composizione?) è difficile dire. Vittorioi stesso in =a nota alla fine del volume ci evocativa, nello ,tud10, « dal di dentro•· del persona;ig,o e dell'ambiente. Ma direi che appunto quella carica di amaro umano ai cui si p~t– lava all'inizio di questa n•;ta e che in V!tto::ini dovèlte fruttificare più tardi n~la esplicita denuncia di Conver– sazione, di Uomini e no, ècl– le stesse Donne di Mesain,z, qui si brucia in un diss.:lio non risolto tra pietà e cac.,à. Non risolto !or;e perchè r,r,n chiarito, rimasto allo ,:ato di barlume. q~_esta espressi~ne nel senso La vitalità. delle creature pm moderno di quP3tn paro- di Pomilio è affi.ciata oltrelut- 10;, n~L senso, VOrJ_\tamodire, to e soprattutto a uno st>J.dio di un mdagine all ',:t/ern_o del atlentiss;mo dell'ambiente a personaggio non P!tt nvolla un suo scrupolo di rend,•re solo °'lla scoperta di fatti pst- ogni aspetto della vicenda e colo_gict calcolati nel loro 11?,BC: ogni moto dei personaggi in ca~ico. sviluppo, ma allresi dt un rilievo che !i definisce con un ~ntim_a, profonda, e q11_an1•1 estrema precisione, saremmo mai assillante rice!·ca d~ u!i per dire con un senso quanto senso u_mversale, ii u1i sigm: mai attivo dello spazio e del ficato irrefutabile _11~, mou tempo; non c'è nulla che egli profond_i della coscienza .. n<'\ abbandoni allo scoperto, che mov'!nu stessi çhe. g!udano t non si giustifichi su un p:ano Jjensten e le aziom delle sue non soltanto di immediata at– creature. . . . . tendit,ilitd, ma altresi di asso- 9ueste doti il Pom,lw ha luta razionalitd. La stessa am– chtaramente confennato_ ne! biB11.tazione del romanzo in suo secondo romanzo d,_ re- una Parigi tutt'altro .:he !er– cente appa-r_sonepa_co'lc:,,ione teraria corrisponde a una ne– d, narratori del! editor,1 _Mas. cèssttà Che 'l'isiede proprio simo, 11 testimone (Mil,ano, nella particolare funzione di 1956), offrend(!Ct anzi levi- ciascun personaggio, in parti– dente prova di un progresso colare del commissario Du– sia nell'app_rofondimento dt c!air nella cui figura è o.p– quello che . e il mondo d~llo punto il caso limite di un cer. scn_ttore, sia della sua att,- to /.aico e ormai arido senti– tud~ne a qu1;lla. coraggwsa in- mento di git1:,tizia, egli in– dagine nel! intt??W della c~- somma è in certo senso il sim– scienza dei. suo, P_ersonaggi, bolo di una societd borghese la penetrazwne,. d~remo cfte e razionalista che proprio in nasce da ragiom di vita mo- Francia trova la sua espres– rale non 0;ccetta~e. passwa- sione pii, completa e p1ù. ti– mcnte, b_~ c_ondivise _con la pica. cazione delle ge11erazioni pi1i gliezza psicologica e poetica. giovani. Ed anche se. da noi, Mettiarn.o vicir.•J a questi films molte cose procedono au ralen- pon<lerosi un filmetto - ad ti, aru:hefse. molte • bombe.,- (o esempio - come 1'11ngherfse ciutagno e che siano) non tra- « La Slitta~, proiettato nel po– va-no, per s~oppinre. che una meriggio del 21 agosto, e vedia– tniccia 1nolto l11,nga e bagnata, mo che ne -rimane. « La Slit– bisogna pur riconoscere che, da to.•. prodotta dalla Hungarian qualche anno a questa parte, Film per la regìa d! Mihaly qualche cosa cli positivo (non Szemes. e interpretato 1nira– foss'a!tro che dei lodevoli ten- bilmente r!cri dlle piccoli attori t.ativi) si è fatto. Antci! e Gyorgy Weiser. è un B I lBL I Q :f .E C A avverte che Erica fu sc1·i:to tra gennaio e luglio 1936, e venne pubblicato così com'è per la prima volta nel 1954 sulla rivista di Moravia e Carocci Nuovi Argomenti. Es– so è inoltre la pnma ste.;ura, inc-ompleta e sarei per dire ancora allo stato fluido, di un romanzo che gli avvenimen– ti della guerra di Spagna, per una crisi che e3si produs– sero nello scrittore, sospese:o. ,Si tratta dunque di un Vit– torini pre-Conversazione e legato ancora a un modulo narrativo in gran parte chiu– so nei limiti di una lettera– tura liricamente affidata alla densità della parole e ùella immagine, poeticamente evo– cative. Forse oggi non ci m– teressa di un siffatto modo di In sostanza Erica condJtla dalla sua innocenza (e ua·h miseria, dall'indifferenza col– pevole degli uommi) sino ri– la estrema degra dazione, e tuttavia senza brucian.si, rimane chiusa nel s.mbolo di una condizione umana, v.:,g.. ia dire che non pr?1etta il ,uo significato al :li fùori del s:n,– bolo stesso. come accade p~r l'epica e vigorosa innocenza della Garibald:oa, così v;ta!e e vibrante di s1g:-iificato uma– no. Il suo dramma ,nso mn1a non raggiunge 11 c!L-na ac.la denuncia e de:ìa pro;f-,ta vittoriniana che si avver:ono tuttavia (e !oc:;e non poi~,-a essere diversamente) nella carica umana di ..:ui •i dict>,,a. Ma appunto in :iuesoo limire va accettata nel lib10 come la testimonianza di un ;o::– mo legame, non soltanto ~ra i due Vittorini che conru.:n– mo. ma· bensì nel!e stesse la– gioni della sua narrativa: so– no in fondo :1e~!e ragioni di una stessa innocenza, della fanciulla indifesa e d~la VPC·– chia viva nella s..ia liber:à. a creare un ne3so ;..rofondo tra le due storie, ~ in q·,e,•o senso i due rar.~ont1 ci u!– rrono la chiave dP.L mo,,do morale che un:ma e ~;-,e illumina la 'l3r1at:va - e non solo la narntiva, ::i a la stessa vocai:'or,e di Vittorini. pe_renlorieta dt un senmnento Vorremmo additare .tppun– crzsttano. della vita _che com- to in Pomi/io, scrittore m2ri– volge chiaramente in questo dionale italiano nello ste3.;o giovane. ~e;ittore la su~ re- tempo aperto a problemi che sponsabilita, nel senso_ di u!la trascendono il suo particoirire ma~~01iiana sete di gmst,z,a. mondo originale, il ~oraggto L idea di questo . romanzo dell'indagine ma anche la p, o. deriva da un fatto di cr_onacp bità esemplare con i qucrli e la sua stessa v1.cend0: si sv 0 -- egli ha affrontato temi incon– ge tra la ma11s_arda d_i un ca· sueti, per l'universalità u<>l samento parigino abitata do loro impegno morale, o.Ila no– una povera ragazza-madre stra più recente narrativa, e travolta innocente dal delitto altresì l'acuta coscienza af– compiuto dal ~u~ squallido fron tando quei temi., di dover amante, e_ le tnsti stanze di operare su una materia dif– un comn'.issanato di P_0ltzta, ficoltosa all'estremo. E se ncn dove la gwvane donna_ e stata sempre potranno convinceni c_o7!-do_tta_ P erchè ~ffr_a alla po- taluni passaggi e talune solu– lizia md1z,i sul crimine perpe- zioni, se in particolar~ una trato dall uomo _che ama. ~n troppo guardinga esplorazio. il ~ero 1?TOtagomsta, l'~omo ,a ne dei moti interni dei per– cui coscienza è_ posta dt fronte sonaggi può in certo se»,o al p7:oblema di una resp?ns~: frenare il libero cbrso :Lelia bilita morale che non e Pt~ sua ispirazione, è ben certo 9uella c!ella. legge ~mana, e che in questo romanzo la sita ti commissario Duclair, da_an- vocazione di narratore si con– Basterebbe intanto a provar- bianco e nero di 562 metri. che lo il 11,wnero clelle «presenze"· narra. cH due Oimbi poveri i se1npre crescente, delt'ltalia al- quaU, riu.~citi con m.o1tt sacri– la Mostra. Qnest'anno, ad esem- {ici a costruirsi la piccola slitta pio. su 13 Paesi e 44 fil111s in che da tempo sognavano, la sa– concorso, l'Italia ne ha allinea- criticano infine demolendola a ti ben 9. E 8 la Francia: 5 la colpi di accetta. per accendere Gran Brelapna (di cui uno in un bel fuoco elle riscaldi una otto episodi); 4 la Cina: 3 il vecchia mendicante, da loro Giappone; 3 i'USA; 2 l'URSS: trovata me::a morta cli freddo 2 l'Ungheria; 2 la il'orvegia; 2 nel suo abitmo. 1l iema. clte la Cecoslovacchia: 1 la Sviz~e- potrebbe sembrare deamicisia– ra; 1 il Belgio: e 1 il Canadà. no, è condotto invece con tan– Qttest'ar.,no /'VIII Mostra Inier- ta semplicitcì e sostenutezza nazionale del Fll1lt. per Raga::- umana, con ta1;.ta naiur(ilezza zi lta avttto luogo e/al 16 al 25 d't<mana solidarietà. da non sca– agosto (e se il termine. più. al- dere 1na.i nel sentimentatiS'mo e !egro. di Festival. è stato. co- nel carame!loso, e Milialy S:e– me sembra. definnitiva,nente. o mes. con questo suo film, è riu– per lo meno 11/ficia!ment.e, de- sciio cr darci unci delle panine fenestrato da quello più impe- pi1ì belle di tutta la Mostra. gnativo di Mostra. non saremo Altro autentico, genuino suc– q11i noi o. rammaricarcene). E cesso lia registrato il film giap– a.nche quest'anno il solito. com.- ponese « Piccoli Poliziott; ,., di patto stuolo di aflcionados di un genere molto simile a quel– questo genere di proiezioni. s'è Lo cui al>biamo accem;ato della ritrovato unanime. con qualche Gran Bretagna. ma condotto illusione di meno, e qualche con tutt'altra mano: di gran ruga di più, nello zelo e nello lunga piti, leggera, e discreta. e scrupolo di seguire, sequenza delicata. Basti pensare a!le se– per sequenza, !a lunga serie dei quenze ciel sogno de! p,ccolo r,lms. protagonisra; alla figura del La- ni inaridito da un mestiere ferma pienamente. che non lascia margini alla F. V. S'è ritrovato puntualmente. dro. risolto. in chiave di un dalle 4 ½ alle 6 ½ del pome- quasi bonario grottesco. in una I riggio, nella bella sala de! Pa- azzeçcatissima caratierizzuzione Lazzo del Cinema. refrigerata da caricaturale e umoristica, che zeffiri e spifferi direttamente ne attem,a e neutralizza ogni importati da Cortina à'Ampez- trucitlenza: alle scene. quasi al- pietà, dal vuoto degli affetti dopo la morte dell'unica _(1.– glia, dalla solitudine, dalla in– confessata e pur sempre pre– sente disperazione di un suo fallimento insito in se stesso, nella sua impossibilitd di sco– prire una ragione vera, un va– lore assoluto delle azioni de– gli uomini, delle sue in modo particolare. E il dramma. cli_e è tutto sottinteso in una insi– stente e tragica ricerca di re– sponsabilità. si farà assillante sino alla disperazione quan·do la giovane donna quasi fol!c dopo la lunga separazionP. dal– l'arresto e dopo la mo·rte del– l'amante, travolto in un incro– cio, fuggendo dalle guardie, ucciderà. il bambino BIBLIOrrECA Filologia di Leopardi A che punto fossero presso i portata veramente grossa e su :,ostri studiosi gli studi sulla cui gli esperti dovrebbero dar– filologia del Leopardi. era una ci il loro parere illuminante, domanda che ci si poneva un riguardano specialmente la po' tutti senza che ci si potesse questione omerica, quella dcl– rispondere. Dopo la penetrazio- la derivazione dell'italiano dal ne poetico-critica nel mondo latino volgare e qualche al– leopardiano compiuta dall'Un- tra. garetti e che sta per essere Perchè quel che d1 fifolog1co, lasciata in testimonianza meno a volte di accanimento filolo– occasionale alle pagine di un gico (come c, mostrerà appun– libretto mondador,ano, non si to il lavoro di Ungaretti), ro– può dire che il Leopardi abbia me una parola possa secondo il avuto delle ulteriori precisa- L. ritornare in vigore nel cor– zioni (tranne dal Piccioni) spe- so di una lingua, e come egli cialmente di carattere appu-i- la usi tenendo conto del suo lo f!Jologico. Nè le interpreta- valore etimologico che accop– zioni a cui a torto o a- ragione piato a quello corrente genera lo si sottopone da varie parti una certa ambiguità della pa– hanno ancora una proclama- rola stessa; insomma come zione. Non ci si accusi quindi questa filologia più personale di stanchi ungarettiani - co- si trasformi in poesia, è un al– me a qualcuno verrà certo vo- tro discorso, e sue cui abbia~ glia - se diciamo di aver co- mo detto, ci verrà una luce nosciuto a quella scuola un fortissima. Leopardi con ogni probabilità Il Timpanaro, d1c1amo cosi, nella più autentica luce: a cui ha ratto il lavoro marginale, comunque è dovuta la nostra quello attraverso il quale chi comprencione. E' questione di vuole sarà introdotto più omo– onestà. gencamente dentro questa par- dandole intanto un nutrito ap- Il discorso, sembra d1re 1I 11- Parlavamo dianzi di una manzoniana sete di giustizza. Scrittore che rivela non .501- tanto nel rigore dello stile, ma altresì in un assai più pro– fondo rigore di sintassi e di ritmo narrativo, l'impronta di una cultura tutt'altro :he .m– perficiale e avv1;11;tiz~a e t_n: sieme una capacita di anaLs1 e di sintesi che gli vii>ta ài abbandonar.,i alle facili sug– gestioni dell'irrazionale e del– l'inconscio, iL Pomi/io ripone in questo romanzo il probt,,. ma di quella clie è la lot(n degli umili contro la swna che li sovrasta e li fa oggetto di se stessa e finisce con l'oµ primerli attraverso le me isti tuzioni, con la difesa della so– cietà. organizzata secondo_ i ca– noni di un suo diritto in ~e stesso fallace e incerto come tutte le creazioni umane, del· la storia nella quale non v'è posto per la pietà. e per la ca– ritd. Ma tornando a un sif– fatto problema con tutta la trepidante attenzione di un uomo del nostro tempo, iL Po– milio non ha ricalcato certo Del Leopardi filologo se ne te del mondo leopardiano. Lo è inteso si parlare sin dai tem- studioso si è preoccupalo, con pi del liceo, ma prove di ca- una profondissima conoscenza rattere scientifico sulla esat- dei testi e dell'ambiente, di tezza '! men o delle sue mettere il L. a contatto con gli pos1z1om non se ne era altri filologi dell'800, delle pre– dunque avute. Il libro di Se- cedenze del L. nella più esat– basliano Timpanaro jr. (, La ta lettura di scrittori arcaici filologia di G. L. • Le Monnier greci o latini, de, suoi acrord, 1955) per noi serhbra aver il o discordanze (e quindi erro– merito indubitato di avere po-I ri) con la lezione di quegli sto apertamente la esigenza specialisti. porto. I problemi affrontati bro, è aperto; non altro. o intuiti dal L. filologo, di LUIGI TUNDO la René Cla'ir. dell'inseguimen– to del ladro cla parte ,dei bam– bini di :utto mt q1iartiere di Tokio. Narra, q1cesto film, le peripezie di 'i;n ragazzetto cui lu madre affida una grossa somma di denaro da portare a Tokio. In treno, durante ii viaggio, viene derubato eia un losco figuro, suo vicino di po– sto, e il fanciullo s'accori"' del furto appena in, tempo per met– ter~i alle catcagne del ladro. che viene uz(tne catturato con l"aiuto clei piccoli. improvu1sa– ti am.ici che il -nostro eroe hn subito trovato 1il s1w arrivo a Tok,o. Una ,-egìa. cio·vuta a Ma– sachika Nagano. e un'interpre– tazione (R. Iwashita. M. Salto, H. Hara) di prim'ordine, fanno di questo film, nel SllO ge1>ere, un lesto ese.mplare. Il Giappo– ne ha presentato anclie iL lun– gometrapgio. molto interessante. " Ragazci che dipingono "· in c11i vedicrmo gli scolarPtti di uno. scuola Plementare di Tokio alle prese con colori, pen11elLi 1 e creta da modellare. e assistia– mo all'evolversi del Loro monde interiore. La ristrette=:a dello spazio non d consente nentnteno un I accenno a tutti i films presen– tati alla Mostra rn cui sarebbe rlovero.,o spendere almeno qual– che parola Ricorderemo d11n– q1Le, un po· cr ca.,o. il gustos,s- slmo cortomerraggio a pupazzi anlmaii « La Seniinelln Dimen– ticata,,. posto in concorso dalla Cecoslovacchia. anche se lo timorismo che lo pervade si ri– volge più. agli ad1t!ti che ai ra– gazzi. ma che comunque con– fer1na la be~ nota maestna dl quel Pciesc in questo genere di procluzione. Ricorderemo 11 11 Pennello magico•. altro corto– metraggio a pupazzi animati, presentato dalla Cina, di buona fattura, e d'eccellente contenuto morale. Q~esta nostra terra * Come lestimonanze della cesura tra le soluzioni poeti- non è solo toccala dalla lezio- nuova direzione in cui si muo- che che vanno fino al '43, 1 in ne della realtà; ha anche assi– ve la poesia contemporanea per cui ansia e inquietudine della mllato l'austera esigenza 'for– riprendere contatto con le fon- condizione umana erano anco- male del maestri dell'ermeti- narrare che il documento èi ti del sentimento possono as- ra sommerse (ma non del tut- smo di cui essa mette in crisi una carica vittoriniana si,l– sumersi tutte le soluzioni poe- lo dissimulate) nel rigore della non lo strenuo concetto di li- sintesa nella stessa sua lirica tiche comparse negli ultimi ricerca stilistica e l'erosione rica ma Io svuotato e sterile FERDJNA..~DO VIRDIA dieci anni che trascrivono cioè critica mutilava la storia d'fti mito della parola pura. Ecco 11 " 1 """""" 11111111111 • 111111 " 111111 " 111 • 11111111 • 1111111 1111111111111• in termini di più e meno rag- sentimenti, e le soluzioni .nuo- che infatti nella Prefazione al giunta poeSla le esperienze di ve impegnate a rifare questa volume di liriche di Giuseppe un periodo eccezionale da cui storia non tanto su una trama Zagarrio <~ A questa terra non non solo il ritmo della vita ma interiore quanto alla luce de- nostra» Gino Gerola cita l'in– ia co~cienza di ognuno di noi gli avvenimenti. anzi in rap- Ouenza quasimodiana di « Ed è stata modificata. porto con questi che ora ne co- è subito sera»: li richiamo a Nessuno ormai mette più in stiluiscono i presupposti. Quasimodo nei confronti di un discussione la presenza di una Del resto, la giovane poesia poeta come Zagarrio cosi al- PARO LE AL MARE di ElenaClementelli La mano dell'acqua sorregge il mio corpo amaro d1 [sale e di sole, davanti ai miei occhi gravati da un bianco sonno di luce l'alta costa selvaggia scioglie la verde criniera di pini [sonora di vento e l'immerge nell'onda. Io so con tristezza di essere, un frammento d'eterno nel mare del tempo, sola, E' questa l'ora del tuo so!;(ario risveglio, limpido Tu balzi dalla stretta spirale della notte e l'apri alla magia chiara del giorno con Il sorriso dell'adolescenza. Tra gli scogli ritrovi gli antichi sentieri di gioia sepolti dal fiato della recente marea e la vita riemerge dal gelo del sonno pulsando al ritmo della luce nuova. Nell'ondula•.o moto del tuo respiro, nel cadenzato passo della tua danza, tu vivi ignaro del destino, mare. tento a sottolineare il fatto morale e così tentato dall'ele– mento realistico col suo peso polemico è estremamente si– gnificativo. Tuttavia una sug– gestione che va più in fondo, oltre « un certo gusto per le immagini o le frasi poetiche» viene a Zagarrio da « Giorno dopo giorno»: in questa sug– gestione egli trova i suoi toni più persuas.ivi che sono quelli polemici il cui mordente ap– pare il più naturale nutrimen– to della sua poesia. La quale, toccata dall'emozione di un contenuto morale. si fa subi– to densa di risonanza cioè di significato. e caratteristica. Co– me soluzione aperta a espri– mere tutte le es!)€rienze del– l'uomo, le cui fasi sono quasi in una esemplare parabola in– dicata nelle quattro «parti., della raccolta, essa mira al ri– fiuto d'ogni evasione ,per man– tenersi totalmente umana. Ritroviamo qui. solo alcurn.' ritoccate, quasi tutte le liriche I de << Le stagioni di maggio>, c 1 cui avemmo occasione di par lare a proposito delle edizioll· del Canzoniere: tra questi Ot- 000.000 DI AMERICANI ADERISCONO Al BOOKCLUBS L1> gentale Iniziativa d ,tata realtzzata tn Italia d.o.{/JJ 11.llllUI DEL LIBRO I cui aderenti godono del seguenti benefici: a) ♦ vengono tenuti al corrente del llbn di maggior 5 uc– cesso attraverso l' invio gratuito del notiziario menslle edito dagli • Amrni del llhro •: IJ) ♦ ncevono a domJcillo, a mez... posta, 1 •llbn del mes•~ da loro rtch.lesti; e) ♦ ricevono ID premio un «libro del mese- a loro ecella del valore medio degli acquisti, per orni due «libri del mese• da loro acquistati: à) ♦ USU!ru!Scono del servtzro gratwto di consulenza o brarla offerto dagli «Amici dei libro»: e) ♦ !rwscono di uno sconto SUll'unporto dell'abbonamento a riviste e giornali di carattere letterario. L'adeswne e.I Book Club ltal1ano e llberli e gratwta e , ef!ettuR con l'acquisto di un •libro del m-. Gli aderenti che presentano ne noovt associati banno diritto a scegliere gratuitamente uu • libro del mese• Richiedere senza tmpevno dettagliato 1)Togramma e schedo di adesione agli Amici del Libro Viale delle MU!zi, 2 R.nmn non hai memoria dcll'ieri, non hai timore del poi, tantasette regginiento. molto •.,,,,.,,, .,,, 11, ,1, ,, ,,,,.,,,,,,, ,,,1,1,,,,,1 ,,,,,, .. , 1 ,,, 11 , 1 , 11 ,,., 111111111 indicativa nello sviluppo della cd ogni alba è la prima, ed ogni pjorno una vita. Ma noi ciechi all'incanto del presente. ci perdiamo nei gii i del ricordo, 1·iandando con rimpianto le ore morte che non soilo più nostre. E guardiamo con occhio di sgomento "lla cortina d'ombra del futuro dove cozza la prua della speranza. i\1entre il sole stanco al tramonto depone sul mare la sua veste di lucido oro e le bifore vuote dell'antico muro corroso disegnano ricami- di favola sul tessuto leggero dell'aria, il mio capo si piega alla malinconia dell'ora, r.prile, e la brezza del tempo passandomi accanto traspot·La e trasforma in immagini sempre più vane lontano nel cielo che annotta i sogni ch'erano miei. • San Vin~enzo •: qui finalmente nella tua nuda aureola d1 scoglio ma re sei solo. Lontana l'opera bianca di calce dell'uomo intento a innaturali decori, lontane agavi e palme non tue. trapinnti infelici di sabbie straniere invano anelanti l'umido fuoco dei monsoni .otto la sferza ghiacciata del Libeccio tirreno. Ora nel libero cielo senza fili. nel vento che nessun ostacolo umano impedisce, puoi. dal silenzio riprendere l'eterno colloquio ~o, prn1. ELENA CLEMENTELLI poetica di Zagarrio. E' una li– rica di impostazione polemica le cui punte toccano immagi– ni tese fino alla maniera e al barocco, ma che si scio– ~lie nelle tre strofe finali nel– la limpidezza di un tono de– scrittivo senza più residui. La presenza dei due toni, quello sostenuto della polemica e quello smorzato della memoria descrittiva, troviamo esempla· ti in Due tempi e Sospesa a un'apertura di racconto e sostenuta da una continua sollecitazione pole– mica la poesia di Zagarrio. da Marcia notturna a Taverna >:!ellaLima a Sangue a Portel– la esprime la nuova necessità di un canto strettamente le– gato alla storia dell'uomo t condizionata dalle ragioni del suo dolore. E se il limite pole– mico costituisce la sua manie– ra essa conosce anche il limi;-i– do modulo di MUici che dà co– sì saldo rilievo al paesaggio (Mìlici, mia dolce collinn - 'ii lucidi rami, cl,; nuvole bas– se. - di rose alessandrine a– perte al volo - delle rondini in!alicate nei tramonti...) e di Mia terra che ne fa quasi un I raffinato idillio. OLGA LOMBARDI in l ,.~\\\..,,.1• .,o / .............. , ... o (~. VOLATE OOUGLASOC6 B CO~-VAIR U~'ERS o> LINEE AEREE JTALIANE •

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