la Fiera Letteraria - XI - n. 33-34 - 12 agosto 1956

Domenica 12 agosto 1956 LA FIERA LETTERARIN Pag. 5 UN CAPITOLO POETI TEDES()DI DI VINICIO )f. MARINUCCI WOLFGANG * LTENDORF Il cielo ' e cr.ollato ne delle monache, quell'invo– lontaria beffa al loro piano perfetto li aveva resi funbon di. Perdettero cosi, nella spe-– ranza evidentemente assurda che o le monache sl decidesse– ro ad abbandonare la strada o Ybarra a tentare la fuga, I minuti utili per la loro saJ vezza, quasi in attesa dell'in– tervento della truppa, la quale prese ad affluire ed a schie rarsi ai lati della strada come se dovesse mgaggiare una bat– taglia campale. spaventato, nello spazio vuoto. Ma ormai era soltanto più que stione di minuti. Winlord, ac quattato sotto il basamento della Vergine, con ti lembo di un drappo a fior degh occhi vedeva rapidamente scemare il numero dei ribelli ancora in vita. E quando uno di ess1 cadeva ferito, un compagno immediatamente lo finiva. .. Wolfgang Altendorf non era, in parte11za. un poeta hnco. Nato a Magonza nel 1921. si buttò, di ritorno dalla guerra, dove aveva perso un occhio e guada– gnato parecchie ferite, a un'accanita attività di autore drammatico, che doveva dare, in Der arme Mensch (tr~d. it. La colpa di essere uomini, Torino 1953) uno dei frutti più cospicui del teatro tedesco'd'oggi, cui fanno corona I fuochi si spengono, La pulce e l'ele– fante, il burattinaio e altri applauditi e discussi dram– mi. in cui l'ironico o disperato smarrimento della giovane generazlone germanica trova un'espressione congruente. Drammattirgo, dunque: ma anche narra– tore, e ne fanno fede le centinaia di novelle da lui pubb(icate, al~1L11:edel!~ quali, come Korff, L'aquilone del signor Sp1ermg. La settimana senza soldi cono- sciute anche in Italia. ' Tali premesse narrative e teatrali spiegano in buona parte i risultati della sua lirica forse la meno ermetica e rarefatta che si trovi oggi sul mercato. Nata per il microfono (la radio tedesca la trasmise - fatto nuovo - a cicli conchiusi); in essa l'elemento propriamente lirico si riduce a un somme~so pedale di stupore di fronte al miracolo delle piccole cose di ogni giorno, a un'aura di tranquilla coi{templa– zione propria di uno spettatore il quale, oltre che gli occhi aperti, ha il cuore ben disposto. Ma in P:imo piano restano i fatti, le cose, le alterne eterne vicende intrise di gioia. di tristezza o di umorismo in una serie di piani appunti di dove è bandita per: sino la retorica dell'umHtd. I cicli già trasmessi e replicati sono molti (Alberi. Il boschetto La buona annata, La regione dell'Eifel, La ballai~ del vino: come si vede, tutti agresti e strapaesani), e il loro successo ha indotto a pubblicarne il primo, Landhaus– berichte (•Ragguagli della casa di campagna•· Ed. Agi~, Krefeld e Baden-Baden, 1955), una raccolta di 28 poesie di cui anticipiamo un saggio di traduzione. La fortuna avuta presso i radioascoltatori ha trovato piena conferma presso la critica e i lettori, sicchè oggi si può dire che delle molte strade in cui si dirama la Urica tedesca contemporanea, il verde sentiero di Altendorf è degno della più vigile considerazione. JTALO A. CHIUSANO ~ Wolfgang Allendorf Da"RaggÙagli de la casa dicampagna " I. Là dove termina la str~da se segui il viottolo sassoso che scende a valle, a m~zza costa trovi la casa di campagna. Diresti che si acquatta. tutta aderente al pendio. Giù a valle dove scorre il ruscello e ove l'erba, d'estate, ti arriva alle ginocchia. dove il bosco di a1beti innalza la sua verde muraglia, la nebbia spesso ristagna come un mare griglo~biancastro. La selvaggina. la sera, si spinge fino al prato davanti alla casa. Il bosco è vicino e possente è il suo stormire nelle notti di tempesta. Lungo il ruscello trovi sei povere fattorie. La chiesa è mòlto lontana. Per raggiungere la più prossima stazione devi camminare per tre ore. Grande è la solitudine e Il cielo è sconfinato, quando è azzurro. Ma t'Incombe imminente quando le nuvole addensate a montagne si abbassano fino agli abeti. IL Un giorno, davanti alla finestra, venne a posarsi un falco, arruffando le penne, e battè contro i vetri col suo becco ricurvo. Le ghiandaie sono assai contrariate quando mi vedono. Si mettono a gracchiare come vecchie donne ubriache vestite con eleganza. Volpi. qui, se ne vedono tante. Ieri, davanti a me. una giovane volpe giocava con la sua coda irsuta girando su se stessa. Quando alzò gli occhi a guardarmi vidi uno sguardo piuttosto sPaventato. Talvolta i caprioli non sanno che pensare di me. Dopo tre lunghi salti da ballerina sl fermano e guardano indietro come fanciulle curiose e un po' civette. Quando la nebbia sale dalla valle par che la terra esali in grandi buffi la sua anima oppre.ssa. XIII. Al villaggio c'è gun festa. La settimana prima s'è macellato. e i maiali pendevano squarciati sulle scale. Ci fu molto da cuocere e da preparare. Oggi è la festa del santo patrono. Dietro l'osteria banno eretto una tenda. E' venuto anche un merciaiuolo con la sua baracca. Dopo la Messa ci si ritrova sotto la tenda per una bevuta mattutina. I bimbi stanno davanti alla baracca. I soldi sono caldi nelle loro piccole mani. Con quelli possono comprare cartocci a sorpresa e palloncini. La sera arriva la banda dal paese accanto: un organetto, un tamburo e una tromba. La pista da ballo è gremita. La gente è a.ccorsa dai più remoti dintorni. La nostra sagra è famosa. I vecchi siedono davanti ai boccali di birra e narrano dei tempi di una volta. Poi incomincia a piovere. La pioggia sul far della sera fa parte della festa, nonchè. Il fatto che il tendone sia sforacchiato. Cosl si sta pigiati all'asciutto. mentre l'acqua sgocciola dai fori. Piove· anche sulla pista da ballo, ma i giovani non se ne dànno per Intesi. Verso l'alba, ci dicono, s'è avuta una rissa. Il poliziotto s'è segnato il nome dei colpevoli. Uno s'è slogato un braccio, un altro ha riportato la frattura del cranio, e adesso sta all'ospedale. Andremo tutti a fargli visita. Anche questa l'issa verso l'alba fa parte della festa. E' una delle cose che rendono famosa la nostra sagra. XIX. Qui la primavera si sente venire. E' più che non solo il calore. Niulla è ancora fiorito. soltanto i prati . son pieni di armenti vellosi. Gli orli ghiacciati del ruscello scintillano al sole. Eppure si sa che è primavera. Sugli alberi c'è ancora la brina. Quando il sole si leva, la. mattina, si odono i suoi raggi sugli alberi brinati, cosi alto è il silenzio. Sul sambuco sbocciano le prime gemme. Ho staccato un ramo dal ciliegio e l'ho immerso nell'acqua calda: s'è messo a fiorire. Perciò è primavera. La cincia batte solo più di rado sulla corteccia degli alberi. A· mezzogiorno, quando il sole è caldo, ricaccia il fumo dentro il camino. La selvaggina rosicchia la scorza dei giovani faggi. Abbiam trovato un caprioJetto morto. Dilaniato d-a un cane. Gli occhi erano spalancati, senza luce. Chi attraversi il bosco sente già la primavera. Viste dall'alto le vette degli aJ.beri hanno un barlume di verde. Niente più che un barlume. Ma vuol dire che è prim,\Ver-a. Talvolta sbirciamo anche il calenda,rio, Quando le cutrettole svolazzano contro i vetr,i perchè rilucono come l'acqua, l'inverno ormai si può dire definitivamente passato. XXVIII · Il rimbombo delle macchine fragorose si rifrange contro l'orlo del bosco. Grandi abeti stramazzano tonando e nel cadere s'ergono un'ultima volta. Il sentiero davanti a casa s'è tutto allargato per il via vai delle ,macchine. Ora è ampio e ~ppiattito. Là fuori passano ora rombando gli -autocarri. In cima alla collina una cava di pietre va rosicchiando la terra. Immensi cavi sono sospesi agli alberi. Gli alberi sono grigi dalla polvere che c'è nell'aria. Quando piove il prato pesticciato fissa il cielo con piatti, bruni occhi di pozzanghere. E' uno spettacolo desolante. Giù a valle stanno già costruendo la centrale idroelettrica. l contadini guadagnano molto. 5 i cercano braccia. Dove il bosco è stato abbattuto ora la vista ~pazia ampla verso occidente. Fracasso giorno e notte. Hanno anche eretto grandi pali per la luce. Le impastatrici di cemento gridano e stridono. La selvaggina è andata a rintanarsi nel più profondo cuore del bosco. Non si vedono più caprioli. Anche i cervi òono scomparsi. Fra tre giorni lasceremo la casa. La direzione dei lavori terrà qui il suo ufficio provvisorio. Vogliono aver finito prima deÌl'inverno. C'è st,ato ancora un giorno di pace. U1:1.adomenica, Per un qualche motivo le macchine sono ammutolite. La !.era non si accesero le luci. Non si udirono grida nè richiami. E' stato l'addio. La mattina dopo il furgone de! mobili rombava davanti alla nostra porta. WOLFGANG AX.TENDORF ( trad. I. Alighiero Chi usano) L'odore dell'incenso non rlu- dument1 di lana dei monta• sciva a vincere quello della ter- nari. ra bruciata e l'auspicio non Dopo la sorpresa, la proces– era certamente buono per i sione si era ricomposta e quel• governativi. Forse per questo la parte di essa chP. aveva 1n• un ufficiale si distaccò dal terrotto il cammino si avviava gruppo centrale, che contorna- a riprenderlo. L'ondata d1 as– va Ybarra, ed andò a mormo· sestamento si ripercosse sulla rare qualcosa ad un prete, il parte che non si era Jermata, quale, a sua volta, corse a pas- nella zona superiore della stra– sar parola al chierichetti più da, e fece sì che non molto lun– vicini a lui nelle due file che gi dai • Judas • il centro della fiancheggiavano il simulacro fiumana subisse una battuta riverso del Cristo Morto e rt'arresto. Ybarra ne approltttò quello trionfalmente eretto per abbandonare il suo atteg– della, Vergine: fatto sta che glamento di compunta fierezza poco dopo vi un sensiblle au- e rivolgere vibranti gesti d, mento, da parte del fanciulli saluto alla popolaz1one. Nel in tonaca bianca, nell'agitar guardare intorno senza una dei turiboli. Ma Winlord con- particolare intenzione, Winlord incrociò con lo sguardo - co– t!nuava a percepire, oltre la me nel mirino di un fucile - duplice cortina del mistico un uomo che entrava rapido profumo, la terra bruciata. m una casa v1c1na: era Paco. Non era possibile, era dt· il silenzioso guidatore della ventato un incubo, per lui, e jeeR • che lo aveva condotto quell'eCfluvio tenace di d1stru• a Maquatan. Se ne stupi e se zione ed egli si guardò intor- ne allarmò, d·un trafto, senza no, per ritrovare le sue ra· motivo e scrutò ad uno ad uno gioni di equilibrio e di sicu. gli abitanti di quella casa, af– rezza. La folla in processione facciali alle finestre. Subito, gli rimandò subito la risposta tra di loro, individuò l'uomo desiderata: un ordine secola• del baraccone, il possente ed re, una sottomissione opaca ma ostile e Guglielmo Tel1 •, che saldissima, una forza doma e proponeva ai più audaci dei compatta emanava da quel lun• suoi spettatori dt saggiare la go fiume di donne e di uomi- precisione del suo tiro. ni, di cantilene e di insegne, Quella vista lo fece decidere. di festoni e di drappi, che irrazionalmente, d'istinto. Cor. precedeva e seguiva, sotto iJ se, fendendo il gruppo degli solo accecante e nella polvere ufficiali. ad avvertire Ybarra rossiccia sollevata dallo scal- d gafono d1 cartone, gli attenta• tori gridavano alle suore di sgomberare la via, di abban– donare • il traditore Ybarra • al suo destino, invano le assi– curavano che nulla sarebbe stato compiuto contro di loro. Le suore si stringevano, s'irri• gidivano sempre di più e ad un tratto, come per non ascol tare quei richiami, che pu1 significavano per loro la sal– vezza, quasi fossero tentazioni del Demonio, levarono a gran voce una preghiera. Erano dunque tanto devote alla causa di Ybarra? No. Quel loro atteggiamento te,tardo, ammassate li al centro della via intorno alla Madonna, chft emergeva nel suo immutabile sorriso di vittoria, non era det– tato dalla specifica volontà d1 salvare Ybarra e nemmeno da una generica, umana pietà ver. so un uomo minacciato di as– sassinio bensì da un insupe rabile, fierissimo sdegno pe1 Ja profanazione, per il sacri• Zegio compiuto dagli attentato– ri nell'assalire la processione e nel portare la strage tra le sue file. ~e~ {?testo non vi furono p1ù ulftc1ah da uccidere e lo spa zio tra il Cristo e la Vergine divenne una svuotata e terra di nessuno•, fitta dj cadaveri scomposti e maciullati. Il cam po, nella strada deserta, era limitato superiormente dallo L,olotto delle monache abbar– bicate intorno alla Madonna e in basso dai due testardi in– cappucciati, che ora si erano liberati delle loro mentite spo– glie e non volevano saperne di abbandonare la barricata die tro il Cristo Morto, dalla qua le dirigevano un fuoco d'inter dizione intorno al gruppo delle monache, per impedire una sortita a Ybarra ed ai suot Soltanto allora alcuni uom1 n! dalle finestre si decisero a scendere, per cercare un im• possibile scampo, mentre altn rispondendo all'invito degh ex incappucciati, lanciarono dal l'alto due torce fiammeggianti latte di stracci strettamente attorti. Winlord riconobbe an– cora, in uno dei lanciatori, il • Guglielmo Teli • del barac, eone. Era un mezzo idoneo. quello, per indurre °'ia le mo– nache che Ybarra alla lu~a. ma non era agevole comotere un tiro preciso sotto il fuoco ormai aperto dalla truppa e soprattutto, sotto il forte ven– to. che da poco aveva oreso a levarsi. Accadde così che una delle torce cadesse al centro della e terra di nessuno • e la altra più vicino al basamento del Cristo che a ouello della Vergine. Il vento, intanto, aveva su• scitato al massimo le fia,nme della torcia schizzata d1 mano all'ex-incappucciato colp1to a morte. Sempre più alte, esse minacciavano ormai d1 appie carsi alla guarnizione del ba– samento del Cristo e Winlord si attendeva ad ogni i,;tante l'erompere d1 un rogo, che avrebbe aggiunto alla Via Cru– cis una nuova e stazione •, ad opera degli uom1n1 d'oggi. • Il cielo è crollato •: così dicevano gli indigeni dinanzi a una ca tastrole e Winlord, miseramen. te appiattito Il sotto, partecipe eppure estraneo a quell'orro– re, cominciava a senttrs1 ine– luttabilmente, ignominiosamen• te schiacciato. Un nuovo odore di bruciato giungeva ora a lui, ma non più quello d1 un fuoco segreto, lento, antico co.. me la terra bensì di una vam– pa vorace e ruggente hno all'estremo. piccio, le traballanti statue del i farsi in disparte e, quindi, abbassandosi, scomparire e in– Cristo Morto e della Vergine dietreggiare, insieme a lui. Il No, quel fiume non avrebbe I deviato dal suo corso fino alla genera e, dimettendo immedia• Mentre il compagno sparava all'impazzata, allora, l'altro de– gli ex-incappucciati usci dal suo riparo e corse a impadro– nirsi della torcia, per scagliar la contro la statua. Calmo e con precisione, Ybarra lo prese di mira e }'uomo cadde riverso, all'indietro. La torcia fece un mezzo volo alle sue spalle e finì poco lontano dai panneegi del basamento del Cristo. tamente la. sua ostentata bal– fine, fino a sfociare, come ave- danza per dare ascolto al ter– vano dichiarato i governativi rore sempre vigile in fondo al dopo la nuova terra bruciata ~uo animo, segui, senza chie– lasciatasi alle spalle dinanzi dere alcuna spiegazione, ti con– a Maquatan, nella vittoria o siglio di quel giornalista, che nella morte. Che a sospingerne aveva appena conosciuto .• Un i flutti fossero poi la fede, lo riflesso da capo •, ebbe appe– entusiasmo ed il consenso o la na il tempo di constatare Win– paura e la rassegnazione poco lord che quattro ufficiali della importava di certo ad Ybarra, prima fila. i quali non si erano mentre Winlord, a ogni passo, nemmeno accorti della Span• propendeva sempre di più per zione di Ybarra dai loro f1an– la seconda ipotesi. Quella folla chi, fecero un rigido inchino era troppo curva, troppo disa. r.on tutta la persona al simu· nimata ed atona, anche per una lacri del Cristo, fermo dinanzi processione di Venerdl Santo: a loro, e· giacquero, cel viso nel brusio delle preci sommes- se e dei canti, a tratti, sten- b~~:~~i.terra, come pupazzi al> torei vibrava il presentimento, Un istante prima la testa l'acccettazione del massacro. E del più alto dei e judas •, ri– il risto Morto, il cui sangue Maquatan, ormai retrovia del fronte, rigurgitava in quei giorni di soldati - senza con– siderare le forze del servizio d'ordine - e gli attentatori sapevano benissimo che inte stardirsi nella loro azione do po la sorpresa e lo smarri~en• to iniziali, avrebbe significato comunque la perdita sicura delle proprie vite. Ma quello scampo di Ybarra tra le sotta- Decisi ormai a resistere fino alla morte - la resa, Infatti, non avrebbe avuto per lori,) una diversa conclusione - rone:iurati, rimasti 10 pochi combattevano ora tutti · nell; vi_'!-Qui la truppa, infatti, era p1u cauta nel concentrare iJ fuoco, per il timore di colpire di rimbalzo le monache • Ybarra. Parecchi soldati erano caduti, così, sotto i colpi dei nemici ed un cavallo errava Le monache pregavano a vo– ce bassa, distaccate, come fos– sero nel chiuso dell'orator10. Le fiamme, vicinissime al pan.. neggio del Cristo, con un guiz;. zi più lungo lo raggiunsero. Si levò, allora, acuto un p1c– colo grido di donna e dal grup– po delle suore si staccò d'im. provviso, senza che le ~ltre potessero nemmeno pensare di trattenerla, la giovane da, viso bianco e fine e dagli oc– chi celesti, che Wiolord aveva intravisto nel voltarsi, quando la processione fluiva senza so– spetto. Nel vedere la compagna cor• rere verso il drap,PO infiamma, to, le altre si diedero a gri– dare, angosciate. ed a chiamar~ la mentre Winlord, ancora una volta d'istinto e senza doman darsi il perchè del suo ,m pulso, si alzò per correrle die– tro: ma le mani di Ybarra si posarono forti a trattenerlo. vermiglio sembrava fluire- dal- masta beffardamente intera le ferite, sotto la vampa del sui ferri e sulle pertiche del sole che quasi discioglieva i corpo distrutto, era scoppiata I · · b d con un fragòre da colpo finale co ori, s1 sareb e etto, di quel che aveva suscitato nella foll~ massacro, la prima vittima, il medesimo urlo che saluta appena uccisa. Winlord camminava, msie- l'infiggersi mortale della spada nelle carni del toro e lo strat• me ai maggiorenti della città, Ione del cappio al collo dello dietro al gruppo di Ybarra e • degli utiiciali, al centro della impiccato. Lo scoppio e l'urlo processione, tra le due statue. non fec_ero avvertire gli spari Si volse, e dietro a lui la cor- e, quasi, nemmeno la bomba rente del fedeli scendeva, !un. che, lanciata subito dopo dall~ go la strada in lieve pendio, casa sospetta, dilaniò, come come una cascata pigra ma altrettanti e Judas • supple– inarrestabile. La Vergine avan .. mentari e fuori programma, J zava dominatrice, sul più alto corpi di molti ufficiali al cen– sostegno - trasportato, come tro della processione. l'altro, da incappucciati _ con Per un attimo incredulo smarrito e dilatato, esistett~ con 11 suo ftsso, radioso sorriso soltanto, al centro della fiu– trascendente, che preannuncia- va Ja Resurrezione e la Sal- mana, il ,':,uco insanguinato e contorto dei corpi degli uffi– vezza, il braccio levato a be- ciali inerti O spasimanti. Po,, nedire e il volto lucido al pun. Je grida. e Jo spavento erup– to da sembrar sudato, come pero ed 11 nodo che si era for quelli delle monache che la mato nella processione alla seguivano. Anziane, grasse e curva della strada, tra il grup– affaticate, quelle suore misu- po sbandato e poi ricomposto ravano il passo con più stan- e le schiere dei sopraggiunti. chezza che se fossero andate si sciolse caoticamente mentre di corsa. Tranne una, che le sue innumerabili tra~e uma. avanzava leggera, col viso fine ne s'intrecciavano come 1 n un e bianco e i tratti sorprenden- telaio impazzito, riuscendo tut– temente glovani levati, come tavia a trovare il modo di gli occhi celesti, verso il cielo. sbroglia_rsi, diradarsi e sparire. Era la sola che guardasse in Trascmato da Winlord Ybar. alto. ra era riuscito a portarsi', quan Ybarra aveva avuto certo do scoppiò la bomba, fin presso buon giuoco nel prendere a la struttura di legno sulla qua• pretesto la Pasqua per riani-. le poggiava la statua della mare, con una serie di gran- Vergine, ricoperta anch'essa, diose celebrazioni, lo spinto di cQme quella del Cristo, d1 resistenza degli abitanti di Ma- drappi cremisi. Rimase incolu– quatan, venuti a trovarsi 10 me,, mentre gli incappucc1at1 una difficile e precaria posi- deponevano a precipizio i pe– zione di avamposto dopo l'ul- santi sostegni e fuggivano tima avanzata dei ribelli. Inol- scompostamente, come grotte– tre, il non dichiarato ma bene schi fantasmi spaventati, nel• avvertibile accostamento tra l'impaccio del saio e del cap– la passione, la morte e la re. puccio, che non avevano vo– surrezione di Nostro Signore 11'.to perdere tempo a togliersi ed 11 fluttuare delle fortune d, dosso. La buona sorte di belliche d1 chi sì proclamava. Ybàrra volle che due congiu– tra l'altro, difensore della fede rati, introdottis! tra i portatori. sarebbe tornato a tutto favore ~i trovassero, logicamente, tra dei suoi fini. Su quelle col• quelli che recavano il Cristo, line 'che si scorgevano ora cosi sì che quando, trinceratisi dte. nette al termine dell'orizzon tro il basamento a mo' dì bar– te, mentre la processione im- ricala, cominciarono a scari– boccava la via che doveva por- care le pistole sugh uff1c1al1 tarla alla catted raie, il genera. superstiti, ~-. potè strisciare le Ramos avrebbe avuto di insieme a d dietro J'1m, che preoccuparsi. palcatura e sorreggeva la Quando il gruppo del Presi- statua della Vergine. QuaJcu. dente e delle autorità giunse no lo vide proprio nel momen– in vista del gomito che la stra• to in cui scompariva e Io 1n da compiva prima del suo trat• dicò agli altri, ma era troppo to finale, io fondo a cui avreb- tardi. be giganteggiato la vetusta cat. Le monache, che seguivano tedrale spagnola, dall'aspetto la statua di Nostra Signora quasi di un rudere, ragazzi ed erano state le sole a non fug: uomini cominciarono a dar fuo- gire. Si erano strette invece co ai e Judas •. La processio- intorno alla rossa pia'ttaform; ne sbandò, dinanzi a quella gi• e stavano irrigidite dallo sba– randola di petardi, ma g1oio· !ordimento e dalla paura ma samente, senza panico, allo sco. decise fino all'eroismo erett• po di formare spazio intorno come uno scoglio tra i 1 merosJ ad essa. Le capsule di polvere ad • aspettare la morte e il da sparo dflaniavano con un paradiso accanto alla loro Pa– crescendo di_ ~ecciu, concatena• trona. Furono esse, cosi, dopo t1, 1mplacab1h e feroci scoppi Wmlord, a salvare la vita ad 1 fantocci simboleggianti, più Ybarra. che il traditore di Cristo, la I congiurati, mfatt1, avevano sadica ebbrezza annientatrice preparato l'attentato a dovere di un popolo, al quale era prevedendo ogni possibile mos• c'?ncess_a soltanto l'orgia della sa di scampo del generale d1struz1one. Mentre le mem- Sparavano c!a due case a1 lati bra, dinoccolate e ben compo- della via ed -erano armati d1 sie ad imitare quelle umane, fucili, rivoltelle e bombe a dei fantocci s1 torcevano in mane: sarebbero bastate due una convulsa tragicommedia, di queste, lanciate contro il abbattendosi poi sventrate o basamento della Vergine, ad pro1ettandosl verso l'alto sm,. ehmmare il loro avversario nuzzate dalla catena di frago- Ma l'inattesa e mattend1bùe rose, sfavillanti e fumiganti mossa delle monache impedì esplosioni, 1 componenti della loro d1 compiere, per uccidere processione, nei loro moti di Ybarra, una strage che avreb– allontanamento e di avvicma• be attirato sulla loro parte - mento al luogo degli scoppi, che doveva già lottare contro sembravano compiere una con- la taccia di • senza Dio » - traddanza e partecipare, d1· l'odio di tutto il paese. mentichi dell'austerità della Dalle case e dai due uomm1 cerimonia, all'erompere di barricati al centro della stra– quella frenesia. Il bianco delle da, dietro il Cristo, s'infittì casacche e dei pantaloni ca- quindi il fuoco sugli ufficiali scanti e il giallo pagliermo superstiti, qualcuno dei quali dei larghi copricapi facevano aveva tentato una difesa, men– da sfondo. io una tavolozza tre pochi fortunati erano riu– ani_mata i cu, color, si accen- sclti a fuggire o a raggiunge– devano e rutilavano sotto i re 11 basamento della Madon movimenti incomposti, al ros- na, dietro il quale Ybarra or· so ed all'azzurro degh sten· dinò• loro d1 desistere 1mme– dardi, al viola dei paramenll, dialamente dal cnmbattere In– all'oro dei baldacchrn1, alle vano, con grandi gesti ed urla macchie scure degli opachi· in• e poi con un improvvisato me- * Vinicio Marinucci è un narratore de!!o spirito. 1 fatti, gli ambienti e !e co,e suscitano i.L suo interesse ed appassionano la sua scrittura soltanto se e nel!a misura in cui gli parlano, trascendendosi e trasfigu– randwi. Questa posizione roman'tica e idealistica non esclude però ch..e egli 111- bisca i fascini della ualtà e eh.e il suo realismo si fl<>ccia a volte minuzioso ed esatto fino àll' esaspera– zione, fino - come è av– venuto per i! suo roman– zo • La porta a fianco • - allo scandalo. Ma il, reall– smo di Marinucci non è mai cronistko, non è mai vuoto - anch.e quando è brotale, anch.e quando tocca · temi ripugnanti di quella. spiritua!itd eh.e esi– ste pur nella più umile, nella più spregevole cosa e eh.e egli sa vedere e sa insegnare a vedeTe. • La porta a fianco • h.a dato la misura più eh.tara - perchè ottenuta su ter– mini estremi - dell'atteg– giamento poetico, e spesso meglio si direbbe mistico. di M arinucci verso !a real– td. Clii ha !etto male questo libro - perfettamen"te coe– rente, nella formazione in– tima e letteraria di Mari– nucci, con le su.e prece– denti novene, con le sue li– rich.e, con le sue opere di teatro, con la sua attività di critico e perfino con la scelta delle sue numerose traduzioni - h.a fatto pro– prio ciò eh.e M arinucci non chiedeva: 3i è fermato; cioè, ali' esterno, alla sinceritd sconcertante, benchè limpi– damente priva di ogni ma– lizia, di certe situazioni e di certe rivelazioni, nel racconto del • primo amo– re.- di un giovane per una prostituta. Marinucci, anche ove sembra negare, condannare e chiudere, è un assertore, un tenace, irriducibile, en– tusiastico scopritore delle !uci dello spirito, di quella essenza superna che varca gli umani confini de! tempo e deito s-pazio. n suo nuo– vo romanzo, • Il cielo è cro!lato • - del quale egli h.a compiuto la prima st e– sura e di cui pubblich.ia – mo un passo di uno dei c a– pitòli iniziali - varrà for– se a definire più esplictta– mente de • La porta a fian– co• gli interessi artistici ed umani, i caratteri di uno scrittore, eh.e può essere an– noverato tra i nostri giova– ni - è giunto infatti ai qua– ranta anni attraverso mol– teplici esperienze, eh.e lo h.anno indotto a non soffer– marsi a lungo, finora, in una specifica attivitd d'arte - e che, non soltanto tra i no– stri giovani., reca una testi– monianza morale ed este– tica di non consueta leva– tura. • Il cielo è cro!lato • nar– ra tutt'altre vicende e tut– t'altri personaggi de • La porta a fianco • e non h.a nulla, nella sua complessp invenzione, dell'autobiogra– fismo di quel primo ro– manzo. Ambientato in un ipotetico paese dell'Ame– rica centrale, nel corso d1 una guerra civtle, esso vuote assommare, come il titolo chiaramente indica, le crisi delle idealitd e del· !e fedi sociali e religiose eh.e costituiscono il dram• ma intimo di questa no– stra età di transizione. Dal microcosmo psicologico de • La porta a fianco•, l'ap– passionata lotta per la ri– cerca del divino nell'urna· no, per la sua asserzione e per il suo trionfo, è se– guita ora in un cosmo suf– ficientemente vasto da ri– specch.iare, nelle sue nu- . merose figure principali e nel suo sfondo cot!ettivo, i travagli, le negazioni., le sopravvivenze e le certezze morali de! mondo di oggi. Libro di fatti e libro di idee, • Il cielo è crollato•, contro l'esasperazione mo– nocentrica de • La porta a fianco•· Libro, senza dub– bio, di espansione e di ma– turitd per U suo autore. L'esotismo dell'ambienta– zione e di alcuni perso– naggi i principali di questi sono un giornalista, una monaca, una donna del– la rivoluzione, un .-torero ... e il comandante dei ribetli - potrebbe far supporre u.na miniera, di deriva.zio• ne tanto Letteraria eh.e ci– nematografie"- Ma si è gi<l detto eh.e per Marinucoi' non valgoo • le cose... in sè, che La finalitd della sua letteratura è tutta nei si– gnificati, nei valori intimi. Libro di azioni, • n cie– lo è crollato• è indubbia– mente non poco .- visivo , e il passo che riportiamo è tra quelli che più facil– mente potrebbero ricevere una trasposizione cinema– tografica. Libro di mot; dell'anima, • Il cielo è crol– lato• non potrebbe tutta– via trovare su!lo sch.ermo una completa resa dei suoi valori, cosi come la sua intensitd ideologica si di– sperderebbe in semplici accenni. Infine, la narrati– va moderna non h.a vergo– gna di ammettere di ave, derivato dal cinematografo un più scandito ritmo inte. riore, una più esatta pun– tualizzazione descrittiva, n~ può vergognarsene quindi Marinucci, eh.e per il cine– ma e sul cinema ha scritto molto. Anch.e • Il cielo è crol– lato• non manca di au– daci.e, come .- La porta o fianco•: ma l'alt;ssima no– ta di riscatto e d'amore, che corre lungo le sue pa– gine e lo conclude, squi!– tantemente, con un'asserzio– ne di fede nella vita pur nella morte, di certezza nel futuro - e quindi nel– l'oggi come preparazione di esso - pur nella distruzio– ne del presente, non potr<l eh.e far tacere ogni allar– me, con la voce della ooesia. Ch.e è la sola, per Man- 11ucci, che valga di essere ascoltata e riferita agli uomini. G. N. Con i bianchi lembi della cuffia al vento, la suora i:or– reva tra !'ancor fitto fuoco che gli ultimi attentatori scam ~iavano con i soldati e, giunta mcolume presso il basamento del Cristo, afferrò con quanta forza avesse nel corpo sottile il drappo, tirandolo ripetuta mente. Le fiamme, che aveva no già preso saldo possesso della stoffa, si allungavano mi nacciose ad ogni scossone ver so di lei ma alla fine 1 cluodi cedettero ed il panneggio cad• de, pesantemente, suscitando ua nugolo di pelvei-e, d1 fumo e di fuoco. ~a suora, allora,• s1 diede a spingere con i piedi quel muc– chio infiammato lontano dal basamento e sia per le mosse rapide e a&itate che per il ven. to le cadde dal capo la cuffia Una_ pi_ccola fiamma di capelli rossi s1 accese sul suo viso e spiccò, tra l'intorbidata opaci t~ del!~ altr~, come un puns simo, tndom1to simbolo. Win– lord, che aveva seguito con un sospeso, _incredulo stupore o~gm mossa d1 le.1, vide la figuretta nera, dal volto sempre pallido sotto la chioma squillante, d1 ngers1 verso le compagne, per tornare. Gli occhi celesti sfa yillavano, la bocca dal tenue mcarnato era schiusa 1n un ~espiro c;he mutava l'affanno 1n un_a sfida: era un'appar1z10. ne, diafana ed invincibile, del· la potenza_ dello spirito 10 quel furente, cieco e pervicace di· struggersi della materia A un tratto un uomo cne tentava disperatamente ia fu– ga, ca_dde fe~to, a pochi passi da le,. Era il tiratore del ba raccane, il • Guglielmo Teli • che si torceva al suolo, compri' mendo~• una spalla. Un altro, a poca distanza, gli strisciò vici n_o, pe~ finirlo. Subito la suora s1 getto, con t1,1tto il suo corpo sul bra~cio che puntava il tu' c1le, spmgendolo il p1ù pos,1 hile lontano dal bersag110 Il colpo parti a vuoto. Sorp~so l'uomo per un momento no~ reagi, mentre la suora rimane– va avvinghiata, per terra al suo b_raccio. Poi, con un •1m– pro_vv1_so, violento strattone egli nuscl a scrollarla di, sè mandandola a ricadere da un lato e puntando di nuovu il fuci!e sul compagno ferito. Più rapido di lui, Winlord fece fuoco e l'uomo cadde. La suora, che si era già rial. zata, mvece di raggiungere le comp\lglle incitò il ferito a sollevarsi e, proteggendolo con la sua persona, lo con– dusse verso il bordo deUa strada, dove sostava attonito il cavallo sbandato. ln!erociti dall'intervento di Wlnlord, che aveva rotto. do– po quello di Ybarra, il tacito accordo di rispetto, gli ultimi attentatori si slanciarono in quel momento, sparando a piena possa in .un attacco sui– cida, contro il basamento del– la statua della Vergine. Spa– rarono gli uomini di Ybarra e sparò anch-e la truppa: due, cinque monacb,e caddero e gli assalitori furono falciati. sen– za che potessero riuscire nel loro intento. Nella furia di quei pochi secondi di lotta, Winlord riu– sci a scorgere la suora che dopo avere aiutato il ferito ad issarsi sul cavallo, balzava dietro a lui, scomparendo in una viuzza laterale, con la sua piccola fiamma fluttuante nel vento. Nessuno si curò di seguirla. Anche agli altri, for– se, come a Winlord, quella vi– sione doveva ea,ere parsa ir– reale. un aereo soffio di leg– genda nell'alfocato vento di morte, d'odio e di nùseria che dominava su tutto. Winlord non si curò nemmeno di cooperare a u:arre Ybarra dalla sua poco dignitosa posizione sotto il ba– samento e di aiutarlo a ri• comporsi. per andare incontro alle truppe salvatrici. VINICIO MARlNUCCI

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