la Fiera Letteraria - XI - n. 27 - 1 luglio 1956

Pag. 2 LA FTERA LETTERARIA Domenica 1 lnglio 1956 mando, o lettori. la forma • distinta cd agile •J. A Livia De Stefani il premio_ Soropthnist fj 1\i 11 POLEIIICA * .IIUSl L'.4 LE Jisposta Fedele d'Amico di * BBUI\ELLO ROiXDI )lelino dc Matteis Tortora: « Pulcinella• Patrici. Hamillo (Contlnuulo~aJla I pac.) Cla:-1dgc, orga01zza una com- dlminubce subito l'effetto. pJicata truffa ai danni di Ivy ma anche con una forza d Barton. una ragazza alquan– persuasione che Ji renda ac• to stupida insen·iente in un cettabili. bar e di suo padre, un pre- Ascoltate ora iZ meglio (ver– gato a proposito d'un pittore surrealisteggian.te) : (' Il suo mondo formale è t:eramente polemico, 11011 tanto perché possiede tutti i (ITadi della astrazione guanto per i risul– tati emotivi (dove appren– diamo che v'è un mondo astratto veramente polemico) (e di phì apprendiamo clie i! pittore possiede tutti i gradi dell'astrazione, dall'a alla ze_ ta. come se si trattaSse d'una grada~ione d'aghi da cucire, oppure di una se1'ie di bot– toni). Ma « tali gradi• se– condo d critico provinciale .. non tanto interessano• quanto interessu110 i risultati. emotiui lii, Sempre secondo lo intruso critico provinciale vi sono, nell'esposi:ione. pittori che dipingono con e un'anima tutta loro • (come se potesse cssertlene altri che dipingono non con t'anima. loro. ma con quella di Pinco Pallino). Sul n. 22 de « 11 Con tempora- fuori dalle grandiose e genero- comtncia a trascendere nuova– neo .. Fedele D'Amico risponde ~e dialettiche sonore che. tipi- mente l'uomo: risorgono perciò a una mia nota introduttit1a che di un' ... idealfsmo mu.sicale le metriche di un. ritmo più della polemica poi svolta da romantico ... , si costituivano tutte comples.10. non pitì solo .., inte– me su queste pagme, a propo- nel travaglio tona.le e tematico.· riore ... Ecco perché in D.. C()– sito di taluni temi da lui trat- ecco '" che senso il Ramanti- me efficacemente nota D'Ami• tah nella sua recensione al mio cismc, musicale è più armoni- co, prevale una ~ melopea no– volume ..,. Prospettiva della mu- camente cc.ntrassegnato che la stalgice. (atta di sfumature. di sica moderne» (Colombo edi- musica di Debuss11. Nel senso lievi 51postamenti nel seno di tore, Roma). In attesa che ri- c-ioè che nella musica romantica un flusso ordinato da schemi .--------------------------, Ernest Ralph Gorse, delin- suntuoso e volgare guardia– quente nato, individuo quan- caccia. A loro insaputa si ra to mai ·odioso è Indubbia- aiutare da un facoltoso :n– mente in letteratura un per- dustriale dj provincia, i.llr. ,onaggio vi\'o, un uomo al!< Kayne, ed un giovijne patri– •ui gesta ci si interessa. d zio. Lord Lyddon. ambo in– ~ui si segue con apprensione te.:·essati a finanziari!! spetta– la corsa sempre acceleraln coli teatrali ma non tenta di verso l'abisso aspettando a truffare loro ben sapendo che momenti con impazienza eh- ciò potrebbe costituire an– la .giustizià lo raggiunga e che in caso di riuscita p~r gli faccia pagare le sue col- lui un immediato pericolo. oe. Finora egli è soltanto un Egli si contenta di carpire 1 lestofantt? colpevole di truf- · Il · fe, d'imbrogli e di capine. risparmi a a ragazza cu, ~fa il modo gratuito con cui propane il matrimonio ed al ha reso queste particolar- suo vanil<'so padre. Ma ooi mente odiose, la crudeltà di- tormenta iuutilmente h-y mostrata fin da ragazzo er' oortandola in u11 luogo soli– esercitata poi sulle sue vitti tario di campagna legandola me fanno presagire in lui una ed incutendole teTrore. In di~posizione verso il delittC' questo però non fa inten·e– nelle ~e forme più orribili nire alcun elemento di per– e disumane. Gorst:, quale lr- versione erotica o di scoper– presenta i·autore pur evitan- to sadismo. Quando, mio caro criticon– zolo provinciale, ha, detto di wi pittore che dlplnge con un'anima. « tutta sua.> noi ne sappiamo quanto prin{a, e Ti– maniamo ne! dubbio che tale anima possa essere anche q ueUa d'un cretino. D'un altro pittore egli dice (contraddicendosi): • un sen– timento di calme serena do– mina nel quadro dove i! co– lore guizza nervosamente fu– rioso•· (La si decid11: o per la calme. o per la furia; ma non per una calma nervosa ed anzi furiosa). A codesto punto verrebbe la voglia di dire. a costui: Vai a scrivere dl bretelle. di lacci da scar– pe e di pietrine e macchinet– te, ma non di quadri dove H colore guizza • calmo-furio– so ». Poi, na.tu.ralmente. vie– ne, per il criticonzolo provin– ciale. i! momento di parlare • dell'artista unico degno di essere segnalato alla giuria di premiazione » (e come se una tale sfacciata indicazione non suonasse offensiva ad una qualsiasi onesta giuria; g!u– ria che, per esse-re tale, po_ trebbe anche seccarsi n ca– g10ne della intrusione del giurato gratuito). Inoltre. non è lettore assennato che non capisca che • l'artista unico degno d'esse1'e segnalato alla giuria» è quel tate notorio amico del critico. In quanto ad una nota egregia pittrice, il criticon– zolo la definisce • pittrice atmosferica•· (Un'altra volta la definirà « srratosferica! •J. Parla anche d'un pittore che con « spirito rivoluziona– rio è lanciato alla conquista della più pura rappresenta– zione», mentre noi scorgiamo in tale formula, una specie di matto che si è lanciato dal– la finestra con !'illusione (di Simon Mago) e.i non fracas– sarsi o le ossa o la testa. Parla, finalmente. di una composizione e succosa nella atmosfera» come a dire d'un cielo che è tutto una limo– nata. Adopera tali termini banali. insulsi, indigest; da porre, in noi U dubbio se sia vero che a costui non valga la pena di levare la testa senza rimetterci ranno o sa– pone. Sapete Qtta!'è la morale dl tali critiche e critici (anoni– mi) provinciali? La si capisce leggendo il seguente passo che trascrivo fedelmente: «Comunque, nep. piire Tamburi 110n ha con– vinto, cosi come non 1ian1io convinto Mario Sironi e ben altri a1'tisti qualificati. pre– senti a Bari». Avete capito? Mezio, Rosai. Sironi. Tamburi « non 1Lan110 convinto•· E perché? Oh in– genuo lettore, tu credi che una certa camorra si annidi soltanto a Roma, a Milano, a Venezia: invece è annidata, sotto forma di pidocchietto particolare ne!!'afosa provin~ eia. Ecco il motivo per cui g!t artisti debbono pensarci so– pra tre volte innanzi di iom– promettersi accettando h1sin– ghieri inviti a partecipare a mostre provinciali giuocate fra una im beciii ità critica e l'altra. LUIGI BARTOLISI 1J premio Jetterano • So– ropotimist • è stato asse– gnato quest'anno a Llvia De Stefani per il volume di racconti e Gli affattura– ti» pubblicato dall'editore Mondadori. Basterà ricordare di q ue– sto libro tre giudlzi critici. E-eco quanto. fra l'altro, ne ha scritto Giuseppe Rove– gnanf: e Narratrice schietta e talora cruda e direi cru– dele, scrittrice senza fron– zoli e senza sentimentali– smi, portata da natura a guardai e con occhio fermo e implacabile entro le pie– ghe dell'animo umano. le– gata a doppio filo con la realtà, e abituata a spre– merne con mano robusta Il succo più maligno, e per ciò densa la sua scrittura d'un flato tragico, non si pensava, almeno attraverso le pagine del primo ro– manzo. ch'ella avesse al su(' arco anche la freccia, non dico d'una chiassosa comi– cità, ma quella sottile e: appuntita del ridicolo. O almeno del senso del 1"1- dicolo•. E Luigi Russo, su «Bel– fagor •: e Qui si tratta di tre lunghi racconti, che ri– guardano personaggi mà- lati, nell'immagina.ione, e finiscono col tenere u::a condotta tra misteriosa e sorprendente. La De Ste– fani ha una particolare at– titudine a cogliere questi atteggiamenti ambigui tra l'anormalità e la normali– tà. Se noi volessimo stori– camente spiegarci questo atteggiamento della De Ste– fanf. dovremmo ricorrere al ricordo di Capuana e ùel suo romanzo e Profumo•, oppure a Luigi Pirandel– lo, del romanzo « L'Esclu– sa •· Come si vede, la De Stetani si riattacca a una buona scuola, che orma: può dirsi persino classica •· E da ultimo, Lorenzo Gi– gli, nella e Gazzetta del Po– polo• • Il clima in cui re– spirano le creature della scrittrice siciliana è mo– derno, nostro, e le esorbi– tanze dalle loro situa:donI non sono prese tremenda– mente sul serio alla ma– niera romantica anzi con– trappuntate COQ · fine s~nso umoristico, talvolta con iro– nia scoperta. e çon le ri– sorse d'un linguaggio effer– vescente, che non rifiuta i modi del neoverismo e il vocabolario spregiudicato, sì che fra i soggetti ultca– romanticì dei racconti (ol– meno dei primi due) e il loro sviluppo sul plano sti– listico si determina una tensione che conlerisce al– l'opera un tono !uori c!el– l"ordinario •· sponda a questa più generale l'at•venrura tPmatira e to1tale P p}pmentari -~. .Secondo m<' ill polemica (iniziata unicamente il vero impulso primario. e lo Debussy c"è sempre un occul– allo scopo di chiarire, in un ~guardo ."òpirituale è confitto in ·o 011tol'>'1i~1w, tnt fo,,lo ,-p' - momento culturalmente teso questo chiarissimo svolgi mento gioso dissimulato dall'ironia come l'attuale, anche cerre sta- In Debussy. invece. non C-<' francese. un far strada (,. pro gnanti idee sulla musica con- un così ferreo svolgersi di durre ... nel senso di Heidegger) temporanea - e tanto più 1rar- irlPP mtt.~icali armo,.,ichP_· il a una nuova idea della Natura tandosi d'un antagonista della ritmo, cioè. intesse più libeTe Perciò D. ritTova una ... misu– lucidità. della dirittuTa e deJln r1>lazioni. Ed ecco quello che ra ~ obbiettiva. ill cerro senso. for=a culturale, nascente da mi preme far notnre a D'Ami- rhe appt,1rro ~n•rittdsr" n1la chiarezza morale, di D'Amico) lco: se la • vicenda sonora.- del- pienez=a di tumulti dTammatici mi pare indispensabile replica- la musica romantica appare più cui ci aveva abiruc1to il Roman– re agli spunti e alle battute decisamente .,:agonmta in un. im- ticismo niu.sicale quel gusto di della sua importante nota. An- peto costruttivo assolutamentP ,. lievi spostamenti~-. quel flu.s– ztr,uto è evidente che incomin univoco (e cioè univocamente so ordinato da schemi elemen– ciamo a intendeTci o almeno a tematico e tonate) que.,:ta sin- tari.- (ma ricco di sottilissimi .:rearc ..!ei presupposti per QUf'- tetlcità (che è quella stessa che oassi e di stupPnde 1,•aTletà. di– sto fatto Ma procediamo ron nell'idealismo filosofico ispira rei) che D'Amico nota. ma con ordine. la dialettica dell'idea s-pirituale) u.na punta di disprt=zo, in De– D'Amico dichiara di ntenere gii,nge alle crisi e contraddi- bussy. E a questo punto voglio anc11e lui pacifico il concetto zioni interne e he macerano og- domandargli: ho ragione o no. che Debuss11 è stato un libera- Qi anche l'idealismo astratto. quando scrivo che. in fondo. to-re del ritmo, ma per lui que- E sorge it bisogno di sciogliere molto Strawinsky è già conte– sta ., Liberazione,. è stata qua- le dialettiche da ogni astratte..::· nuto in Debu.,:sy. se anche per si unicamente un impoverimen- ~a. per rit,-ovaTe una ,,., durata Strawinsky valgono (direi), le to, una volati!i,zazione del -rit~ ,,ivenre ... Basta poco, a questo .•me acute porole a prooosito rii mo. che si è come disancoTato punto, per cc.'1npre-ndere che Debussy: « flusso ordfna•o da da itnpegni costruttivi più tesi Debussy rompe gli schemi dia- 1chemi elementari .. ? e co.!cienti. L'argomento è co- lettici più svuotati e ormai Te• L'arabesco. dunqur, rhe nasce si del massimo inteTesse perché torici, ritrova una flessibilitd dalla libera armonicità di De– schiude le porte addirittura. al· nuova: una duttile capacità di bussy, è di .., mist.eriosa gratui– la comprensione più generale .,, dialogare.- con sè stesso e con tà. come dice D'Amfco. ma della musica contemporanea, e gli eventi, visti in una. fresche=- proprio nel senso che è come infatti D'Amico sottolinea il :a improrogabile.. D 'bussv. cioè. un gesto .., ritrovato.,,. nella Na– concetto di un Debu.ss-y .. padre et porta più dentro la Natura. tura, è esattamente come un del decandentismo europeo,._ ci ispira una mobiHtà civilissi- .., dono,.. (la poèsia è il dono A me pTemeva in tanto ma. ci libera dal dramma svtto- , . . stabilire - rnme ho fatro nei ~ato delle tensioni psicologichr dell Ess.ere.": scrme He~degger) miet libri - qupsra ì111pnr,nn· e autobiograjic11e (tipiche del- e no'! e PIU ~~navro~ezione ro• za di D. come vero introdutto- la decadenza romantica) e ci mantz~a dell_io. s~tbl!O !esa a re della cosiddetto crisi con- TJermettt di 1'imeditare e desi- energiche arttcola~tom. ~. dun~ temporanea nella musica, e mi dera.re di nuovo una nostra ... or- que, una ., grat':"itd • pien? di fa piacere constatare che con ganica collocazione nel mon- i·alore e 11~" cluusa ':el disra– quella. sua definizione D'Amico do.,., cioè un. 11ostro com.mos.,:o lo.re ctie mt pare sottrnteso dal in fondo mi dà ragione (e in- inserimento nella realtà (con- D Amico fatti non su questo punto c'è cepita an.cora in una luce di te- Quanto poi allo spunto che stata fra noi co-ytroversia). J\1a nera cos-micità). Secondo me, ha dato origlnP a un a,pPtto ecco i punti nei quali invece quindi. D'Amico non ha ragione 4ella no!tra Polemica. io con– conti,iuo ad non essere d'accor- ,z deprecare nella musica di. D tinuo a non credere che fn De– do e difendo con necessaria in- una .., scarsitd <l'accenti. e ., cli bussv l'armonia sin .,. difratri– sisten.za le mie tesi. E' vero - impegno metrico , proprio per- ce .. e uret'alpa i.' giro a-rmon1- come 110 scritto n.el mio libro e ché egli sembra aver l'occhio co. Unnnonia. invece, (mi come D'Amico riconosce giusto soltanto all'arcentua=ione e alla "'embra). in Debu.:sy non è più. - che Debuss11 pO'Tta lo musica metrica romontica: c;oè al di- come nena musica romantica a una specie di ....spogliazione .!Corso musicale che fa un arco (l'avventuTa tona 11•) jl ... luogo feconda,.. da tutta una serie dl unico~ coinvolto in vna logica rfeputato ... per gli si,olgimenti impegni metafisièi. morali, sto- assoluta. Nella musfra roman- co.,truttiui, ma è colore ~rioTto. rici. eh.e appartenevano al piano tica l'unità di misurd è vera- di una cinerea leggerezza. che la– dell'avventura romantica, e mente l'uomo (con tutte le con- $eia al ritmo una prande libertd. sembrano qui dPcantali in 1r>1a seguenze più. strettamente ., me- una fi.tte::za t•arlata e umile. E' squi&!ta consunzione. Ma io ten- triche ..-): il suo dramma per- la prande fittezza coloristica dei llevo a stabilire che Debtt."ìSl/ sanale colora e coinvolge il rapporti melodici e armonici eTa in veritd H ptrnto di par- mendo: non e.,:i.srono phì zone quel che. in Debussv. fa pen.sare tenza d~ una ricerca di nuovi neutre,. ohh•ettive: Cl'l.d co- a una .., pasto.tità,. (di ,,, mar– elemenLi mortJZi, metafisici (ep- me. in filosofia, la rivoht.::ione mellata ... scriveva il pouero Al– perciò armonici e ritmici) <'he dialettica è pur sempre soltanto berta Savinio): ma l'acuta leg• non pote11ano es.~ere più. mielli un moto interiore, un astratto nerez;:a. la ribrante " a"rea nu– deU>idealismo romantico. C'è i11 evento dello spirito. Ecco in ditd:. la radio!a lucenttzza del– Debuss11 un occulto. avvicin~- c~e se~so allo~a il Titmo roman- suono in Debussy (come dei mento alla. NatuTa, una specie tlro, rn musica è .!ottome.~~o toni coloristici nrlla pittura de– di estatica oggettività. che a_li- all"armonia. cioè- al travaglio oli Impressionisti) sono proprio menteranno tutta la nwstca tematico e tonale: nel _sen.!o che il contrario della ..,. macchia .. contemporanea. su una linea è chiuso in un mov1m"nro di anarchica O della .... dittatura che da. StT~win.,ky st allarga a .idee .._. d_i coloriture biogr'!fi- armonica,._ Continuo. cioè. a Bartòk e include anche Berg c-11°.- d, 111cende puramente rn· d , . l ,·r " \Vebern. Sarebbe troppo lungo terio~i. Perciò la musica TO- c~~ P~e. c te µroorio d,, ,;on t o. indicare U fondo filosoffco, con manttca unifica ritmo p me- a_ ~o';, 1 !erca 5 empre e.« ca ar– precisi cotlegaml 'n.ti , di questa lodia:. in un dramma armonico. St le, _fosse un. «_dittatore" posi:ionc: basti dire eh.e in De- e non dd c011to di 11alori 1ne- nella nm.,ica_ rom~ntica,. e eh~ bussy. come net suo ~ fratello trici obbi,..rrivi. neutri (quali DebtL!.1~ .. co, su.o, cauh pa~.,:1 ideale .. Bergso11. c'è il presup- aopaiono in una musica d 1 ... ogaetttv, ·. col st.o ,,. nuovo posto per tutta una 1rno11a onto- Barh. per far<' ttr"' ,,~empio) nqu.Hibrio .. d; elementi .,:onori. ,,.,,,;ff. (i,10 n'l•• ulHmn nn.ç; .. :,,11; romolessn P r:rro rii ,-i,-mri I> ci abbia offerta una prima li– della ., tonicità,. heideggeriana dunque, di certo. U musicista bPrazione fo torcr, n n'A.mirn, Mcr mi basta at·er dato il so- romantico, ma di una complessi- ndc&so. convincermi del con– ~µetto rhe anche nella musica ,n che nwire dnllti ridu?·one trario le cosiddette posi=ioni di cri- della .., totalità a mrn misura cd di -decadentism.o .-. non .~o- 1tnica. a un dramma puramenr~ nÒ state squisite vacan:e di ~pi- :11teriorc quasi a t1"n prirara riti irresponsabili, ma Ticerchp idea dello mirito E' proprio acltte. che ini=ia'ldo e prelu- questa ... unirà di misura ... chP RR SELLO ROSDI * diando con un'apparente vola- comincia a disgregarsi e a CC'· E' uscito il II fascicolo della tili:zazione e di.,:sociazione delle dere in Dcbussy, non per tLn rivista <!' Studi Romani,., illu– $intesi tradizional~ pn quest_o interi~re. corrompimento ma ,;trato da 24 tavole f.t. c~n ar– c~so•. con la_ d~lc~ssi.m': anali- oerche si era veram!nte svuo· ticoli di L. Pareti su L'essenza trca_ 1mpress1on1sttca) in re?l· tata .. In Debussy (e 111 tutta 1~ della concezione politica di c. td s1 volgevano alla preparazio- musica contemporanea: parra e· r C a· G D 1 M ne di· sintesi nuove. paradossn.le questa mia affer- tu 10 esare. 1 • a on- In Debttssy dunque si esce mozione) l'unità di mi.wra in- e su La conser~azzo 71~ del gra- . ' no nella Roma tm.per1ale. cli V ---------------------------------------- Golzio su H soggiorno romano Taccuino di uno scrittore -il Eli,abeth VlP'ée-Lebru11. di P Romanu su La fontana di Pia:.:a Colonna. O Tescari vi oubblica una delle sue favole latine e M Merlani e E Bcl- 1rame Quattrocchi vi proseguo– no e completa,o i loro studi rispe1tivamente su 11 concetto di Roma nei cronisti fiorentini e su /I Palazzo del Collegio Ro– mano. G. Moschetti ricorda la figura e !'09era di P S. Leicht e S l\lazzarino quella di F Guglielmino. Le rassegne con– cernono gli studi sul diritto ro– mano. sul lstino. u l'urbanisti– ca e la filatelia, e l;'Ono dovute rispettivamente a F. Serrao. G. Pa,..itti e G Coo.,!l. V Civi<'o e al Filatelico romanlsta. Se– ~ono le consuete cronac:-he (R. rl M. M Escobar. R. U. Mon– tini. M. Camillucci S Carlelti. C. A. Moreschini. F. R.l. Le Vi– ta dell'Istituto di Studi Roma– ni (0. Morra). le Segnalazioni bibliografiche a cura di Cecca– rius. La galleria di visioni ro– mane è dedicata a quadri di Roberto Melli (Continua.tlone dalla l. par.) nudo il piac~he è il con– trario della sessualità. e le vittorie greche si chiamarono così perchè impersonarono non tanto i trionfi guerrieri quanto il primo trionfo della libertà sul fatto. * Il modello deve essere su– scitato dall'arte del pittore. de,·e « scappare al segno». Non ha da essere una cosa a cui l'arte si sottomette, come nella pittura •ufficiale». Non si potrà mai accettare che !'arie sia • una tecnica della rappresentazione•· Tutto sta nel costituì re un nuovo siste– ma di relazioni fra le cose. * bile faticll di ricerca (anche strappandone le forme segre· se votata a parziale insucces- te. J'ori.l(ine di queste forme so. rele.l(ata nella polemica, e della vita stessa. Materia nella letteratura ecc.) scivola dunque (come atomo. embrio– qualche volta nella più im- ne. seme. gestazione). non a· morale speculazione: aiustifl- strattismo: materia in conti– cala forse d~l fatto ch_e. es?u.-, nuo div~nire. in perpetua tra- rita la canea creativa 101- sformaz1one. , ziale. l'artista si trova inca- * Un tempo i dipingevano le forze della natura umanizzan– dole. Ora si dipingono .t!li uo– mini come scariche elettriche e soffioni boraciferi. * daista prenàete un _giornale. Prendete delle forbici. Sce– gliete nel eiornale un artico– lo che abbia la lunghezza che vorreste dare alla poesia. Ri– tagliate l'articolo. Tagliate poi con cura o.imi parola che forma ouesto articolo e me!– letele in un sacchetto. Agita– te dolcemente: oani colpo con coscienza. La poesia vi ras– ~omi~lierò n. * Arte d"oggi: molti fralnt.en – àimenti aiutati da una tecni– ca miracolistica. Lea.go ora. per esempio, che un tale (il quale fa della pittura « ne– gri tau) dipinge su ttn ritmo di tam-tani in una 1nagia no– stalgica. BL'\"O Al\MT:\"IATELLI CORRADO ALVARO (Contlnuat.lone dalla 1. p&.(;.) guità) fu sempre la stes,a: tra i! mutevole e t! caduco della città e !o stabile e l'eterno della montagna, tra i fatti spesso futill della cronaca e , segni sempre irrimediabili det destino, tra la figura e i! simbolo. DeL pari che tra l'incombente Europa e la sua remota regione. ... AL pnl, se ci addentriamo in distinzioni, riscon– triamo un graduale passaggio dalla sensualità, alla riflessività, dalla rivendicazione at ripensnmento, dal coro al monologo (< il dramma moderna è un dramma con molll mono!oghl •), da Gente in Aspromonte (1930) a Parole di notte (1955). Talchè se dovessimo precisare l'aspetto caratteristico pi.ii . sicuramente accer– tabile nell'ultima produzione di Alvaro, lo indiche– remmo neL prevalere di un saggismo narrativo sul lirismo narrativo. E ciò in. conseguenza del suo au– mentato assmo dl chiarlficazione fra tanta tenebra, del suo rafforzato bisogno di equilibrio fra tanta sre– golatezza. Tutt'al contrario, dunque, di un'accetta– =ione rassegnata della realtà. Ma senza che pertanto questa ansiosa necessità d'indagine lo inducesse atl~ socializzazione della propria arte. Il che da taluni inconsiderati, o facinorosi, gLi veniva rimproverato come una specie di defezione. Già: t'« abbandono», la e fuga». Mentre in vero non faceva che aumen– tare la libertà de! giudizio concordemente alla finezza dell'espressione. E dl conseguenza rendeva. Alvaro un interprete-poeta. sem.pre pila. pensoso del contra– stato mondo moderno. Sopra. un originario saldo fondo naturalistico. egli ci si mostrava liberamente consapevole (non già. se· guace, schiavo, vittima) di ogni ulteriore esperienza letteraria: da! '900 alla Ronda e oltre, da! verga pae. sano a.t d'Annunzio e notturno», dal Proust aUo Joyce. Ma senza ·mai venir meno alle esigenze delta propria personalità; senza a.Iterare e corromper~ Le il~pres– sioni e le riflessioni della propria espenenza duomo e d'artista. E non sarebbe nel gius~o chi volesse de– durne che come saggi.sta ragionava sui sentimenti m.egtio di conte narra.tare descriveva i fatti: de~ resto, spesso, appena accennati e quasi allusi. It « conte– nuto», eh.e ieri poteva fa.r sentire il suo peso, la sua struttura aveva oggi acquistato non so quale elegiaca trepidazione e, a tratti (ma non sono i. più. perspicui), ,-ive!ava -non so quale ironica leggerezza. Presente, passato e futuro formavano in Alvaro quasi un solo miraggio e, insieme, quasi una sola realtà. Menioria e fantasia. Cronaca e fantasia. e La mente di un uomo esperto - avvertì - immagina tu.tto, quasi in ogni pa rtt.colare ». « Ognuno di n.oi - agg,unse - si porta dietro i! suo f>assato; e forse ooni momento de!!1t nostra vita è un riepilogo di gue! passato"· ... Nel raccontl e nei poemetti, ne!!e elegie e ne!!e disamin,, di Parole di notte, Alvaro non fece che risalire dalle cose alle idee, dal fatti ai sentimenti; e mai si era mostrato più intento a. cercar di placare, dominandolo con la chiarezza del!'inte!!igenza, !o sgomento della vita, H sen.so di provvisorio, il rigur– gito di delusione E q1Lesto sarebbe stato uno scrittore che si sottraeva a! dovere dl darci una schietta testimonianza della realtà proprio quando era più necessaho c_h~ ,ce la fornisse invece senza rancore e senza tpocns1a. La verità è che Alvaro ebbe il coraggio d1 dlrci che se noi oggi cl contentiamo dl così poco, è perchè da troppi anni ci contentiamo • solo di sopravvivere •· Questo è U significato, !! richiamo, il messaggio dl cui sono e ,-estano nobilmente latrici le sue Parole ài notte. E i! loro ispirato feT1Jore, la !oro profonda re!lglosità sono tali da farcelo stimare e rimpiangere come uno tra gli scrittori più esemplar, del trava– gliato Novecento. ENRICO FALQUI ~i~teon~i. f~~~eru~~~echoed t~~= Inoltre Gorse si preoccupa va nel male il suo clima na- che essé:1 possa più tardi fa– turale d'esistenza, che y·" ci]Jnente libe.rarsì e t~ovar nei male e del male gode. soccorso. E~h non desidera Patrick Hamilton segue lr' « rimanere con un cadavere vita di Ernest Ralph Gors<> sulle braccia•· L'episodio si fin dall'adolescenza per in- svolge nel 1933 ed è narrato dh·iduare i primi sintomi del con un misto di ironia e di ocrYer~o istinto. In « Thf' realistica precisione in moòo \Vest Pier n (Con.:itable edit da mantenere sempre vi\·a la London) G-Orse, nato ad Ho- curiosità per le gesta crimi– ve sulle _coste della i.lfanic· nose dell"odioso Gorse. lmbro– nel 1903 in una fam1gha del- gJione e rapinatore fino a la o!ccola boTghe.sia e rima questo momento Gorse tren– sto In tei:era eta o:fa:10 ci tenn è inevitabilmente de- padre e d1 madce. s, diverte . e . undicennf) riò imrnPr!?ere Ol!'n shnato a peggiora~. ~ per– <:era alr11,...: ,,.. hianchi i dere la testa, a d1ven1re un una vasca da bagno prr a~~0ssino. _ 11 .n~it_o di Pa– derli lottar<' cli,peratamente trick Ham1lton e d1 aver sa– contro il pericolo di affo~are puto sviluppare con perfetta A scuola gode del putiferi< naturalezza un destino tanto provocato rubando una lor- abominevole, di aver saputo eia elettrica dalla tasca del- presentare con semplicità e la giacea di un com~a~<' senza alcuna compiacf"nza un P?-: na~cn~derla fra 211 . 1n- personagftio fra i più rip11- du~e~ti d1 un altro alhev~ ,gnanti della narrath-a bri– quinc'.1 a torto accusato d1 tannica creando attorno " lui n;:~~ 1;;~:e~:~bY;agd~k:~~ un mo e j!ÌUstitica:o ;nte- ne nel sottosuolo dello stabi resse. !imenio balneare tingendo d GIACOllO .\STONJ!\1 scherzare la lega con un. g:rossa corda ad un cilindn poi la nicchia le ruba i po– chi soldi che ha nella bor * etta ouindi si dile~:, nma- Si è recen~rm, n·e costituito nendo ~~mpre impunit0. un <'Omitato a;,ion:,' .~ Pl'r Je Quando ~~~ai più tardi i· onoranze a Fiordor ?\t Dosto– « The \\Test Pier , ed in « i\1r jev~klj 10 ocralsionl.' uc, 71 ~no Slimpson and l\tr. Gor~e"' annivC'rsario dello sua mone compie una ~eri(' di truffe e di rapine il suo modo di o:-o li comitato è composto di redere rimane semore le- personalità del mondo artistico stesso. Il clesidecio d"impos- e cullurale tra cui: Ettore Lo ses~arsi del denaro altrui nor Gatto. Giovanni Mayer. Luigi è il solo movente, più forte Salvini. Angelo Maria Ripelli– è forse quello di far 5offrire no. Alberto Moravia. Carlo L,-.. maggiormente ancora di go- vi. Eurialo De Micbclis. Carlo dere della propria o,uperiori- Bo, Enzo Pacl. Remo Cantoni. tà lenendo . una creatura Ungaretti. Antonio Banfl. Fran– mnana sotto 11 terrore mte- ce~co Flora Piero Calamandrci rament.e ir_i suo .pot':re. Per. i1 progr;mma delle celcbra– ouesto egh sceghe d1 prefe- .. · . d t . k. d' • ·1 renza quali vittime dellE"' z10nt os OJevs 1~ne. 1 cu1 1 d<mne sole, l'eccezione di comitato è patrocinatore. e che Esther Downes commessa in hanno lo scopo di commemo– un negozio di Brighton, non rare lo scrittore russo e di in• molto avvenenti. incacaci di crementare gli studi sulla sua difender$i ed anche di com- opera. comprende: varie mani– plicare la projlc·tta1a truffr Cestazioni celebrative, la pub– e rapina con effusioni pHs- blicazione degli medlti di Do– sionnli. G.orsc è un . uomo :,tolevskjj. di cui è reccntemen– (redclo. spinto da un mcon- te s~ata in URSS curata una s~io risentimento, da. un de- raccolta, un concorso per un 1dE";10 ~u:ior1nale d1 pot~e saggio su Do~tojevskij. di cui dall avl_d1ta _anche e dal pia- verrà pubblicato prossimamen- rere risenllto vedendo so!- . 1 b d [rire gli altri. non da un per- ·e 1 an ° vertilo i~tinto sensuale, dal Si annuncia anche la pub– vizio o dal bisogno di denaro. blicazione presso l'editore Mon- L 'episodio narrato da :laddri di una antologia ùosto– uUnknown Assailant ,1 (Con- jevskiana e presso Sansoni la stable edit. London) di re- edizione delle opere complete. rente pubblicazione è sifftii- Il Comitato inoltre curerà la ficativo a questo riguardo. Con pazienza e raffinata a– stura Gorse presentandosi come un elegante gentiluo– mo. The Honourable Gerald pubblicazione tli un volume dl contributi della culture italia– na allo studio dell'opera di Dostojevskij segreto,, di Niccolò Tucci (ConUnwuJone dalla t. P 3 C.J che è in se stessa illuministi- ca la ragione della sua emi– l'America e d1i,po essere di- ~razione letteraria in Ameri– ventato compiutamente sc1it- rica. almeno per quel tanto tore americano. E ruesai di.f- di illuministico che è sem– ficile per uno scrittore ita- pre in una esigenza cosmo– liano essere, per cosi dire, polita come quella che ha •bilingue"· La letteratura dettato la sua emigrazione e italiana è, come si sa. esclu- sivista all'estremo: a ne h e che si legge tra le righe stes- se di questi suoi racconti ila– per il p,ù recalcitrante tra i liani nei quali affiora di con– suoi scrittori, oer il oiù con- tinuo un!insoff't!renza giova– tem1tista, ia lingua. la forma. lo stile. so.10 elementi che niie (su un piano essenzial– non lasciano margine. diven- mente autobiografico) dello tando prin,a O poi una così scrittore \·erso una provincia toscana dove il Tucci. nato assillante preqccupazione da ruori d'Italia da padre ita– imped1re che essi possano es- sere trasferiti nei consimili liano e da madre russa. ha problemi di un'altra lettera- vissuto una triste e,;perienza tura. Electa una via - come negli anni della sua adole– •crin,no; proceduristi del di- srenza e in quelli della pri– ritto romano - non datur h 1 - ma 2"iovinezza. Una ale espe– gressus in alteram: il caso ·ienza autobiograllca sorregge Svevo è assa' ,;gn'ficativo: la tematica del gruppo. per nutrito com'era di cultura te- così dire. «toscano" di que– desca non sarebbe stato più sti suoi racconti, il primo passibile a Ettore Sclunizl di in modo particolare che dà a.<erimersi in quella linorua. il titolo alla raccolta e che è La bilinguità di Tucci è di un raccont0. lungo tutto ar– tutt"altro ,genere. ma in cer- ticolato a:torno ai rapporti to senso è in es:::a aualcosa tra : membri della sua fa– di iHumini-=-tico. ,·o~ io òire mig.ia . iJ padre medico ridot- giovane che racconta in prima lo ,;quallore degli ambienti. persona. Più convulsi i,wece da un Sia l'uno che l'altro sono punto di vista stilistico gli tramali su un amaro fondo altri racconti. quelli di am– di ricordi dove si intrecccia- biente americano e in un no le testimonianze di con- certo senso forse dettati da trasti interni, insoddisfazioni, impegni giornalistici non amori, presentimenti, sottili sempre chiariti nel l<>ros\'ol– e interne disperazioni: ma di- gimento narrativo. Nell'arte greca non yedo al– cuna realtà trascendentale, ma la scoperta ( ancora incer– ta a.l!'li inizi) di una realtà naturale dalla cui caducità spirava una più profonda bel· Jezza e armonia permeata dal senso incombente della morte. Ne usciva quello stupore an– sioso che è nello s,2'1.lardo e nel sorriso della statuaria Pri– mitiva. pace di dar vita a un'opera d'arte che prosperi al di fuo– ri di quelle costruzioni dia– lettiche che la sua intelligen– za ha partorito in partenza. Si è accorto che non è libero. ma servo e priiioniero della realtà. L'artista che cerca con pirito ossessivo di afferrare il fondo del fenomeno. 11 « freddo e terribile meccani– smo dell'essere)), non ouò esi– stere per grazia di Dio. No:, c'è speranza di corrompimen– to o via d'uscita: il deserto è incorruttibile. Cosa è dunque illusione? !J fenomeno o la disperata nudità? Partire dal– l'Ol!J!'etto o !(iungere all'ol!)!'et– to? La realtà sta fuori dalle apparenze o nelle apparenze? lo direi che tutta l'arte sta dietro le apparenze specie nei <ecoli antiumanistici come il nostro in cui la dPcadPnza ~i confonde col orimiti\·o Vedo un articolo di Hans Richter sulle origini e le vi– cende del Dadaismo. movi– mento in cui. per un certo tempo. mi trovai IT\escolato a Zurigo durante la prima ,2'1.ler– ra mondiale. Il ·Dadaismo. al contrario del Futurismo (pa– triottico e ,nierrafondaio) era anarchico. internazionale. di– struttivo. Era una parlata aperta a lutti i rivoluzionari, ma vi si alternava talvolta l'imptùso immediato. acciden– tale (Arp. Tzara. Bali). con la regola e la disciplina del perfetto sovversivo (Egge– king). Arp diceva: « Diamo un clistere alla Venere di Mi– lo e permettiamo a Laocoon– te e ai suoi fi_gli di liberarsi dopa mi,gliaia di anni di lot– ta con il buon salame Pitone ... VERBA tosi da aspirazioni scientifi- lT O L ~ N 'f 1~:e:ate:;~~~~ 1 :1:n~e;i:;t~~ un borgo della Toscana, la .J.. . madre russa rovinata econo- micamente dalJa rivoluzione che si illude di assuràe resti– tuzioni da parte del governo leninista in seguito a folli cause da lei fatte intentare da av,·ocati forse non del tut– to scrupolosi. la dura disci– plina imposta alla famiglia da 11regiudizi aristocratici e bor– ghesi, dalla necessità di di– fendere una sua onorabilità sociale, la sua stessa cultu– ra cosmopolita che urta in modo irreparabile contro la grettezza paesana de: conta– dini e contro l'oscuro conven– zionalismo della società lo– cale. Il secondo racconto Om– bre lunghe si può dire la con– tinuazione della revocazione di quel mondo'dopo un pri- rei che l'ambiente stesso Vorre,i ora risponaere alla prende la mano allo scrittore domanda che mi sono posto cosicché questa sua partlco- all'inizio di questa nota: si tare ricerca di un temp0 per- può dire che il Tucci si& uno duto non di rado lascia atrio- scrittore italiano nuovo? La rare un certo toscanismo nar- risposta è nella sua toscanità, rativo pressoché bo::zettisti- una toscanità sia pure rifles– co per il quale potremmo rare sa, sia pure controllata dalla i nomi di Fucini. di Cico- censura di una ironia che gnani e forse assai più quello troppo spesso tuttavia. come di Palazzeschi, risolto tu!- si è detto, non perviene a co– tavia assai spesso in una iro- prire l'insorgenza quasi con– nia che denuncia il soprav- tinua degli affetti, sia pure \'enuto distacco dello scrit- giudicata attraverso un'espe– tore da quel mondo e da rienza non provinciale e co– quella materia. Aspro e nel- smopolita. ma sostanzialmen– lo stesso tempo affettuoso ci te ancora irretita nei limiti appare il suo giudizio sui ra- di un naturalismo che proprio miliari, sulla gente. quasi l'incertezza e spesso la sciai– che egli stesso temesse di Ja- tezza dello stile narrativo sciarsi sopraffare da una non riesce a far superare. comozione che è Ja parte vi- Scrittore notevole per ric– va, lirica e umana sul suo chezza d1 istinti. per fre– fondo. nel suo segreto (e que- schezza di immagini e d1 in– sta è senza dubbio la chiave tuizioni, per forza di pene– del titolo. tuttavia, del ri- trazione psicologica. il Tuc– cordo e della stessa sua evo- ci, nonostante le ;ue aper– cazione. ture, non ci addita nulla di 11 terzo. e il quaiio, pure veramente nuovo, non reca di ambiente toscano, I tem- l'impronta di una sua per– pi nuovi e Morte di Sca- sonale e decisiva scoperta. randogi, che sul piano rimane. purtroppo, nei ;imiti * Come fa il pittore a creare la « figura astratta» prescin· dendo da quella realtà dov'è costretto? V'è uno sforzo. una intenzione che l'artista. dive– nuto critico e !ilosofo. mani– festa con teorie che i critici abbelliscono. or)!'anizzano e !!li tolgono di mano per formare il mito di cui spesso l'artista medesimo si _giova. La più no- * Ii tardi,·o « ritorno all'or– dine n di certi artisti d'avan– !(uardia non è che segno di impotenza e di senilità. Le opere di codesto periodo di attività sono quad c:empre opere fallite. * Altra cosa è !'astrattismo (partire da forme mentali, geometriche). altra cosa è pe– netrare nel cuore del concreto * Il Dada è per il en,o infi– nito e per il mezzo infinito ... » E Tristan Tzara (che fu il orimo ad annunziare a suon di tromba i ore,gi della sra- 1;ionevolezza. la sostituzione dell'illol!ico alla logica scioc– :hezza degli uomini di allo– ra): • Per fare una poesia da- SANDAR · Genova - Ef• rettivamente si nota nei suoi versi un tentativo di espres– sione. per cosi dire, abba– ::;tanza ,c;:orvegliata Ma, ciò no– nostante, non siamo ancora (anzi ne siamo ben lontani) ad un linguaggio abbastanza autonomo da imporsi, forse perché siamo lontani da un autonomo e convincente con– tenuto BER AD - Mtlano - De– gni d'un giudizio lo sono cer– tamente i suoi versi (perèhè ...c:càrabocchi .. ?> e degni an– che di una benevola attenzio– ne; so!o li direi frutti acer– bi. destinati 'chissà l a matu– rare o a seccare senze remis– sione. C"è molta lngenuità. ci sono mo!te cose brutte: ma lo credo <ed è quello. tuttavia. che non si vede) che ci sia anche un germoglio. esilissi– mo. ma vivo. di possibile poesia. BERGAR - Suzzara - Ab– biamo esaminato con attenzio– ne il suo componimento: ci sono in realtà alcuni fermen– ti piuttosto vivi. ma bisogna rilevare anche che la sua non profonda esperienza (forse per la giovane età) le ha im– pedito di trovare Ul)a espres- 5ione rispo 1dente al sentimen– to che la animav;:i Le auguro 'ii riuscirci. EN. ABE Brescia - La poesia. le dirò. mi lascia mol– o perples,o proprio per JJ modo in cui è stata realizzata. senza ordine, senza architettu- ra Dà l'impressione di una trascrizione di pensieri affa– stellati: quindi tutto da rifa– re. Il upo del verso (ma è poi un verso?) non mi va: è una questjone di gusto perso– nale. Che in quelle parole si faccia luce un barlume di co– sa da dire. invece non lo ne– gherei. Ma è troppo poco per parlare di ri"'1ltati. Le altre domande che mi pone le la– scio senza risposta: non mi creda scortese o incomprenst– vo So,o problemi che ognu– no risol,·e da sè. Che ne di– rebbe di uno che giocandosi la vita alla roulette le chie– desse se. a suo avviso. è me– glio puntare sul rosso o :,Ut nero? HOFF:IIA!\N mo ritorno dall'America del nar- di una letteratura. Il suo rativo ci persuadono as- "caso "• ci si consenta di sai più degli altri due, our dirlo. si ria sorbe con questi 'asciando trasparire la pre- racconti pressoché senza senza di una diretta parteci- scandalo. nemeno letterario. pazione, sono sciolti da ogni E da uno che per la prima riferimento autobiografico e volta, quasi cinquantenne, e fanno centro sulle sordide fi- denunci3!1do, per giiunta suc– gure di nobili toscani. studia- cessi internazionali e O me te con acuta penetrazione psi- quelli che l'editore stesso tie– cologica e di ambiente. Si ne a mettere in luce. pubbli– tratta di una Toscana tutta ca un suo libro e non ,senza già vista con estremo distac-1 qualche clamore, ci si at– eo, giudicata dal a successi- tendeva di più. E tuttavia va esi>erienza americana del- qualco•a in questi racconti ci lo scrittore, ma nella quale i lascia pensare che Niccolò nodi autobiografici si avver-1 Tucci ci serberà domani una tono attraverso l'amaro giu- qualche sorpresa. dizio, nella deformazione, nel- FERDINANDO VIRDIA

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