la Fiera Letteraria - XI - n. 26 - 24 giugno 1956

Domenica 24 giugno 1956 ARIA DEL CAFFÈ MICHELANGIOLO * Affettuosa ricon1parsa dei nostri Macchiaioli * l I Tclema.co Sig-norini: «Inverno» Ci. sono dei i«n i, nella cronaca e nella storia, che nonostante- gLi sforzi e gli ele– menti per una giusta valorizzazione, ri– mangono nell'am.bito delle cose modeste, non. raggiungono l'eroico della domenica e nemmeno lo eccezionale; nascono con la difficoltà. di riconoscersi a un ti1nbro im– mediatamente colto. E questo accade no– nostante noi, nonostante il desiderio di darci un po' di ltLstro, sebbene ci sarebbe grato poter dire: « anche da noi l'ottocen– to ..,"· Si intende i M acchlaioli, che hanno avuto una sorte un po' grigia, pur se nel tempo hanno avuto sempre un collezioni– sta - amatore che li ha di.fesi e valo– rizzati, come Diego Martelli, Nello Galli, e ora Mario Borgiotti .. Nacquero sotto cat– tiva stella; il luogo delle loro riunioni, lo antico caffè Michelangiolo in via Larga, a Firenze, dopo pochi a11ni da qua11do co– minciarono a frequentarlo e a farne la aula magna delle discussioni, fu chiuso e non resta memoria tangibile d.i un rnovi– ·mento d'arte. Quegli artisti che lo fre– quentavanò e che furono i macchiaioli a poco a poco rientrarono ne!le file del con– formismo dopo la breve scapi,g.liatura. Rimangono le opere di que! periodo e di quegli artisti a testimoniare di 1.tn movi– mento rinnovato, di. un ardimento ntwvo, di un sentimento diverso, ed è grande cosa; tuttavia. chi sa perchè, non basta a farci amare quella pittura e farci sentire quel moui?nento come nostro soltanto e quindi, proprio pe·r questa esclusiva pro– prietà, di rutto i! mondo. In fondo in fon– do, confessianiocelo apertcunente, quei pittori un po' invasati da!la macchia, tut– ti in 1.uba e cilindro ( era la moda de! tem– po, è vero. ma !;?Ta sem.pre la tuba e il ci– lindro che porravano), che andavano a letto presto per alzarsi presto la mattina, che andavano a Pa rìgi e che lassù Cade– vano nella pania dei più clamorosi esein– pi. di retorica, ig110rando invece quei tali esempi di validità che sono rìniasti, ai va– glio non cerro clemente della storia, QtLei pittori, dicevamo, sono un po' noiosi. Rz– voluzionari da canonica, anche se man– giapreti da strapazzo, sono assurti alle glorie del nichilismo pii.torico perché al loro tempo, in ltaUa, si pensava, ricordia– mocelo, che dipingere un soldato semplice fosse disrlicevole all'arte! Per fare pittura ci voleva almeno un maggiore o u11 co– lonnello! Perciò quei tali piuori che con la ver– tigine de! coraggio affrontavano i sog– getti più vari e disparati, una mucca, un cavarlo, una donnetta, una st.radina, uno scoglio, un filo di mare, un cespo di ta: merici potev<1110apparire degli in11ovaior1 impressionanti. Per un certo modo di fa– re la pittura, secondo la macchia, sono stati definiti macchiaioli, 1na 1ni sen1.hn1 che si potrebbe dire, finatm.ente, a distan– za d'un secolo, che la loro rivoluzione 110n è la 111acchia ma l 1 aver abbandonato gU studi polverosi e i manichini di velluto per !e strade, !e s-piagge e !e campagne assolate e malincon-iche della loro terra di Toscana; dove quei tali giovani., ai qua• li, magari nonostante l.oro, l'aria di rinno– va111ento di cui l'unità italiana aveva per qualche verso permeato l'a1nbiente, ritro– varono la verQinità spontanea dell'ispira. zione immediata. E citi fu pittore per di– ritti di nascita e di vocazione, co1ne il Fattori sopra tutti, come il Lega, i! Ser– nesi, il Sig11orh1i, il Cabianca, H Bo·rrani, e il De Tivoli, fece della buona pittura, al di là de!la macchia e del macchiolismo, 1nentre altri, basti l'esenipio del Boldini, rientrarono bi un esercizio più 1nodesto d.i Arte. In questo senso la bella mostra organizzata dalla Gal!eria Nazionale d1 Arte Moderna, di Roma, a cura della So– printendente Palma Bucarelli, è trna ras– segna utile e criticamente dotunientata. La scelta del!e opere, in genere quel le di piccole dime11sioni che più. esattamen– te riflettono l 1 im1nediatezza · dell'imipres– sione è la m.igUore che si potesse fa·re. te11e1;do conto anche del poco civi.le com– portamento di certi collezionisti it?li~ni i quali non ritengono doveroso 'contr~bu_zr_e con opere di loro proprietà alla cltwrif,– cazione storica e critica di 1novi·me11ti e di personalità dell'arte. Il catalogo pubbli– cato dalla Soprintendenza a ctLra della signora Bucare!li. e d.e! dr. c.a·randent_e è un docwme11to esauriente di informa:10m criti.che e storiche. Questa mostra ci se1n– b·ra abbia posto l'accento giusto sul me– rito di una pitlura e di un !novinien~o o volta a volta forzati. sia per esaltaz10ne esagerata e eh e per altrettanto ingiusta ed esagerata sconsiderazione. I niacchiaioU ed alcuni fra loro in particola.re, sono e– sempi evidenti e validi di un rinnovamen– to della pittura italiana 11eWottocento, ma non bisogna, per amore di emulazwn_e. esaltarlo fuor di misura, si cadrebbe 111 una valutazione antistorica e quindi dan- nosa. · I! giudizio pià equilibrato ci sembra quello d.ella signora Bucare!!i. c)le·di.con– iro ai detrattori e ag!i esaltatori 11ota: « Noi pensiamo che sen.:a tentare d.i forza_re confini non sormontabili si possa tranqml– larnente godere di un numero 110n tra– scurabile di opere in cui è fermato un momento di felicità creativa>>. :\'!AURO INNOCENTI ,. Abbate: « Strada to~cana.• LA FTERA LETTERARIA Le Mostre Romane * ,li ,ll1lllll.O J1\T1\TOCE.\TTI Ali' Alibert dell'autore e il mestiere bene rebbe a p1 ima vista. I colori esercitato. Ciò che cl !a bene puri che l'artista adopera han- Orleo Tamburi espone una sperare, anche se gli esempi uo vibrazioni tonali che di– serie di paesaggi parigini nei piccoli, di scultura, presenti a chiarano una conoscenza del quali si ritrova la felice vena Roma, non sono !ra le sue mestiere e una vena di poesia·. di questo pittore sensibile e cose migliori. Un gusto goticiz- Alla BELSIANA hanno espo– colto. Ogni anno ormai Tam- zante di modellato segna pre- sto Michele Guerrisl, Alessan– burl torna a Roma, che fu la cisamente i suoi sbalzi. specie dro Monteleone, Publio Morbi– prima teppa della sua fortuna- quelli di carattere sacro. come <lucci. Giuseppe Piccolo, Giu– ta ascesa. da quando giovane, n Cristo risorto, o le Madòn- seppe Pirrone, Vittorio Top– molto , lasciò le Marche e i ne, mentre in altro, il Giudizto pani. distesi panorami anconetani per di. Salomone, ad esempio, una Alla CASSAPANCA Angiolo inurbarsi. Oggi Tamburi vive indicazione di Manzù è più Petrozzi ha esposto venticinque a Parigi, ed è uno dei mag- evidente. tele. giori pittori italiani che allo All'ASTERISCO ha esposto estero lavorano stimati e ri- Alla S. Marco Armando Pinci alcuni quadri conosciuti. Dalla suH pittura che per la intima esattezza del altrove e distesamente abbia- Luigi Pellegrino ha espos.to segno e per il poetico sapore mo par1ato, in occasione della pHture e sculture. Non direm- coloristico richiamano .certa personale che egli tenne lo mo che si tratti di un arti- pittura Tomana di esatta ten– anno scorso nella medesime sta di torte personalità; spe- denza. Poi. sempre all'ASTE– galleria e in occasione della cialmente in pittura, che pare RISCO, Fiorella Diamanti ha QuadriennaJe ultima. Giova sia per lui più un motivo di presentato certe sue opere nel– però ripetere come la pittura distensione. Ma non e a Pita le quali l'emozione prime. è di Tamburi si avvalga di ele- spesso di poter dire ad una tradotta con mezzi sereni e menti compositivi e cromatici mostra, e chi fa il mestiere sincer,i in pittura, secondo un d~~z~a~~~ ~a!:r~~:~;~a ;isfot~= ~=~lo~roe~~sJa u~'a!;!tsiauòsi:~:;~~ lieve ma autentico lievito poe- mi. Questi, tutti raccolti, an- Non che la sincerità. quando tic.tia Galleria DELFINO han– che i più vivi. in gradazioni sia povera rappresentazione. da no esposto cinque disegni cia– sicllre ed essEnziali, i grigi sola, possa costituire un me- scuno: Carena Carrà, Ciarda, ~,1~1:s~~- Ji P~~~~:!~n~pe~~n= f~tosp:~~~f~· ·df~eni~:i~~r v!~~ Marcantonio, Polo, Tamburi. te ed emozionate. Le storie sute nell'intimo del loro va- ce.~c 1 :;:~o;~~ressi~s!i°'~~~ t:~pere~!ttàfel~~; !a~~::~d: ~ ~;:~i r~~ aii~~à csta~!~ter!i rigo Bartoli, Corrado Cagli. Al- Pag. 7 A. Cccionl: • Caffè MicheJangclo • LE PRI.JJE R,,-IDIODR.4 ,Jl/llATJC;;;E * Guerra volto dipietr paesaggi urbani. sono narrate piegato a renderle in una gra- ~i, ~t::i~~;~~~rf~t~~fo ~;;;: con la sottile e precisa pun- !ia pulita e delicata, allora !redi, Riccardo Manzi Saul tua!lità di chi sa cogliere la anche la sincerità è un pregio. Steinberg. Giovanni Stradone. poesia di una strada e di una Ciò che Luigi Pellegrino pos- Una mostra che non presenta ~:t:{e idies~~ 1 iu1~!;, S:!Jv~ccfi~~ ~i!~~ 1 1~rgs~"::~~~'it:,.:, \~ st ;f,;~: sorprese ma che vale la pena Jl triestino Renzo Rosso anche in questa sua opera, cl:t~ ha vinto di chi sa mettere in valere gli zatrice e La svedese soprattut- di visitare. • • elementi della poesia quotidia- lo, che ripetono un modulo di Ali G li . d le il primo premio della RAI, dimostra chiare doti di scrittore na e !eme storie che assumo- composizione di masse, nelle a a erta e omune no il rilievo di canU. Di là quali si articola la lezione del– dai calcelli dei giardini. oltre la scultura italfana del perio– le prospettive delle piazze do fre le due .guerre. Martini, dietro gli angoli delle case 1 i Manzù sono ritrovabili nello motivi poetici di Tamburi pro- lmpinato dei pezzi. ma soprat– seguono la loro !avola raccon- tutto è evidente il motivo per– tata in una gamma di colori senale dell'arte di Luigi Pel– trepidi e !ermi. Sono chioschi, legrino che sa rendere una insegne, scritte, isolati di case emozione in termini di chia– aggruppate intorno a un cen- ra rappresentazione. tro pubblicitario rapidamente segnate dal colore asciutto e vivido per il rapporto esatto (lei toni, Alla Selecta Virgilio Guidi ha esposto le sue ultime tele. insieme ad a!lcune opere di meno recente datazione. Ogni volta che ci capiti di vedere la pittura di questo maestro vorremmo dir– gli la simpatia umana che ci desta la sua appassionata ri– cerca della luce. I quadri fa– mosi. alcuni ne vedemmo, ibel– lissimi. nell'Anto1ogia dei mae– stri del '900 ali' ultima Qua– driennale se pittoricamente più _ricchi e più intensi per il gu- sto degli elementi ampi e com– posti, nei quali tuttavie. già la luce apriva improvvise rotture cromatiche. nor1 sono la testi– monianza di una ,minore at– tuale validità della sua plttu– ra. Che ha tramutato una cer– te aria metafisica allora ti– midamente presente, in una ricerca spaziale pi-ena di poe– sia. Questo è il merito del! a pittura di Guidi. che in ogni esperienza non tralascia. per dono naturale e felicissimo. la poesia, di ordine .percettivo. espre.ssa in uno stilismo dove l'essenzialità del movente ispi– rativo trova la giustificazione artistica. Le ultime sue ope– re come avverte AHonso Gat– to nella bella e breve pre– sentazione, <(< chiedono prote– zione alla luce». A Virgilio Guidi, poeta per quel molto di credulo e di lndifeso che la poesia eempre coniida a chi la interI)Teta è un uomo « che vende ogni volta l'anima sicu– ro di ritrovarla>< è ancora .Al– fonso Gatto, un altro poeta, che scrive. Alla Belsiana hanno esposto una pittrice, Iby Gavazzeni, e uno scultore, ~err_uccio Gu.idotti. La signora e giunta a Roma dopo una lllllga serie di mostre tenute un po' in tutti i continenti, ma non vorremmo che (fuesta dìsponibllìià .geografica arre– casse danno alla sua opera; per una realizzazione seria del– la quale ci permettiamo di dire alla signora, lodando il colore e la Gelicatezza della sua pittura, che è necessaria una più attenta esemplificazio– ne stilistica; cioè che i quadri siano risponde:tti alle regole auree de] mestiere. che, supe– rato per grazia di poesia. è po:;:,gibile anche trascurare Lo scultore Ferruccio Òui– dotti. del quale a Bergamo, al Circolo Artistico, vedemmo sculture in bronzo a Roma si presenta con une serie di sbal– zi, in rame e con alcuni gioiel– li. E' un artista che modella con sensibilità, abilità. legge– rezza e raffinatezza. Elementi che pertengono più alla cesel– latura che alla scultura. quan– do non ci sie.. nell'opera di scultura, a sostenerli. un cor– po di costruzione f" di im– pianto adeguato. Ma anche da questi sbalzi è possibile rin• Al Pincio una mostra di Enrico D'A~– sia. Di questo pittore, se ben ricordo. si è detto che i colori meditel'ranei ingentiliscono la s c h e ma ti ce durezza della espressione surreale. Mi sem– bra invece che proprio una lezione di pittura prettamente tedesca della pittura tedesca dell'ultimo periodo del secolo scorso, sia alla base della sua produzione. Un romanticismo floreale, di ritardo, una luci– dità speculative del colore, una esattezza .razionale dell'indagi– ne, sono alla ndicP delle sue divagazioni condotte con estre– ma abilità e fantasie. Potrem- Orfeo Ta.mburl mo citare alcune opere. come la Danae, di nuova interpre– tazione mitologica, o come lo anniversario det terremoto di drammatica celebrazio::ie tèsti– va. Il risultato di questa pit– tura etemplare e pulita è la malinconia di un mondo non ancore perduto, unita alla spe– ranza triste di un mondo non ancora .ritrovato. Una pittura da decorazione per !avole del limbo. All'incontro una mostra di Fillia. Pittar 1 scrittore, polemista, critico, di lui conosciamo alcune opere importanti. come i due volumi sull'Architettura, stampati a Torino dall'edizione UTET e il saggio sul Futurismo. stampa– to da Sonsogno. Come pittore militò nel gruppo del futuri– sti de!là seconda ondata dal 1926 al 1936. L'aereo-_pittura, l'indagin scientifica, le sug– gestioni della velocità iurono i moventi della loro ricerca pit– torica, ma per Fillia diverso fu il mar.do di rappresen~azio– ne da quello che fu di Boc– cioni, che pur moveva da si– mili sollecitazioni. Boccioni era un armonizzatore di spazi vuo· catare di forme pure e pro– grammatiche. I quadri esposti alla Galleria dell'+Incontro sono W1 doveroso omeggio all'opera di_questo ar– tista morto giovane e dimenti– cato ingiustamente. Le sue pri– me battaglie. io opposizione a!J'ideali22ata forma del no· vecento, si esercitarono in una sfera che parve irreale ma che trova ln molta delle pittu– ra di og,gi una conseguente spiegazione. Anche se la sua quasi surreale, perciò idealo· gica, pittura. risentì nel mo– dulo del!'mfluenza del nove– cento, secondo si vede nelle linee asciutte, castigate. anti– impressionistiche. Una pittura chp si giustifica con una ade• guata polemica teorica, e da questo superato ·ideale deriva la dimenticanza di Fillia. ma anche una pittura vista oggi, a distanza, che si impone per la serietà e la nobiltà del me– stiere, oltre che delle qualità pittoriche dell'artista, Alle altre gallerie * in vie Milena il Centro Stu– dentesco Romano, diretto da Mons. Carlo Maccari, ha orga– nizzato una Esposizione d'arte giovanile, sotto il patronato della rivista studentesca <'< li di A.LBER'l'O PERRlì\I Pincio »· Va subito detto che Non se1npre - e potremmo un'intima forza polemica e u.,a !'iniziative. è lodevoli.s:sime. e dJre quasi mai - l'esito di un limpida e tagliente capacità che è stata re3.lizzata con sor- concorso, letterario o dramma- espressiva: in definitiva uno J?rendente serietà, unita ad una tico, raccoglie il conforto del- 11 stile~,- riconoscibi1e e cocsa– pia-cevole spensieratezza tutta l'unanime approvazione del pevole. ~fiJ~~\li Gt~tt!s)~s~f:fsi s~~ pubblico. Le opere laureate, di Il suo debutto di radioautore fetiori supériori, vi hanno solito. ,vengono giudicate in non passò inosservatoj cun un partecipato da ogni scuole. La sp~~oni:~~~\~neda~!i P\~tt~~: soggetto di !!antascienza riU.9Ci manifestazione è riuscita mol- a confezionare un rad1cx:r:1m- to ben-e. Oltre al fatto che le !~i!:~o~~~l!:~~i~o.c~r n~~: ma. Altarme al deposito. di ec– opere esposte in alcW1i casj strano inferiori al valore che cezionale limpidezza. pe.s cd erano pregievoll, qual i non efficacia; tecnicamente ec... el- molto facilmente si vedono in ~a P/s~~~~t.r~~a v;i\~fja at~i~j; lente e provveduto. tantL da mostre allestite in varie gal- loro. conqtùstarsi una segnalati..>ne lerie, non soltanto romane. I al Premio 1 azionale Radio- giovani vincitori sono steli pre- Il Primo Premio del Con- drammatico 1955-55. mieti con una modesta cifra corso per Opere Radiofoniche in danaro e con una bella me- di Prosa, bandito l'anno scor– daglia. IRobert-0 Casalena ha so dalla RAI. è stato attribui– avuto il primo premio delle to, invece, a un lavo.ro sotto scuole inferiori per la pittura, ogni ri~uardo superior~ ali~ Antonio Amitrano il secondo aspettativa: Un serv1z10 di premio delle scuole inferiori guerra di Renzo Rosso, dando ' nel contempo una dhiara smE:n- ,.~~~? tita a coloro C'he credono di ~ ii1divid uare, nella prcxl uzionE' radioteatrale italiana, una de– cadenza qualitativa. oltre quel– la. ben nota, quantitativa. II rad iod.ra ,mma di ..Rosso sta a, testimoniare brillanternente lo alto livello di questa nostra produzione specializzata. anche se numericamente in crisi. Ma sono sufficienti mezza doz. ,i.na all'anno di questi · copioni, e anahe meno. per assiC'Urare densità e continuità alla nostra tradizione radiodrammatica al- Con Un servizio di g1.,c.,.ra l'autore ha puntato molte 1n alto e •ha fatto centro. Pre:--ùo RAI a parte, questo copione ha una tal forza di pendi azio– ne ohe il suo cammino ~or. po– teva non essere solido t: sicu- allora. non è più intesa come un termine astrattamente bio– logico e casualmente violento. ma come una tendenza remota di un destino individuale e col– lettivo. I temi di Un servi,io d, guer– ra si possono dire molieplici; l'autore 11 ha intrecciati la– sciando integra l'umana singo– larità dei p'ersonag~i, facendo– li insomma uscire ed esprimere dal di dentro. Innanzitutto quello del cronista - il pro– tagonista ~ di fronte alla guerra, il terribile taibù che egli inconsapevolmente \'iola: il volto disumano e implaca– bile della guerra. 0'Ve essa non è ~ discorso II ma bruciante contingente realtà. che egli tenta di guardare e 'di "comu– nicare ),j, agli altri e che alla fi– ne lo punisce come una dh·i– nità misteriosa e maligna. Te– ma clhe si conclude alla fine nella mortale e delirante presa di coscienza del radiocronista (« Ho vis,o la sua faccia.... si diventa di pietra,.,). La trae;e– dia del cronista. disperatamen– te aggrappato al piccolo appa– recchio trasmittente col quale comunica alle retrovie <e al pul>blico) il groviglio lampeg– giante delle sue impressioni, idee. emozioni, paure, rivolte. sentimenti. fino all'estremo ap– peTio. si dipana con allucinan- l'avanguardia in Europa. An- te chiarità di visione, tragedia che se il Radioteatro. a dille- come destino interiore, come renza del Teatro e del Cinema. predestinazione personale. sca- non è accompagnato dal clan- turente dalla sua stessa carne gore della critica e della ,pub- e dal suo sangue, dalla sua blicità, dall'interesse delle , éli- stessa esperienza. da antichi tes» e dal tifo del pu'bbllco, c.egni oscuri. come se nella lo- portato ad esaltarsi fino allo gica del destino incombente spasimo da u Lascia o raddop- tutto fosse stato ordinatamente pia? 11 , esso cammina skuro previsto. Un altro tema è quel- nei suoi margini invisibili, e lo della resistenza alla gue:-ra prima o !POi. anche in Italia. da parte di coloro che la sof- qualcuno dovrà occuparsi dl frono. e che costituisce il ma- ~:r~e n~~ c~p~~i~orJfe;P~il~ Renzo Rosso teriale di parole che il radio- aeeade nei paesi strarJeri. cronista raccoglie per il suo per le pittura; Edolo Masci il primo premio di pittura per la scuola superiore e Fausta Ca– taldi il secondo premio. Il pre– mio di scultura è stato asse– ,gnato_ a Laur\zio Lchtner, il pre_m10 per la tempera a Gio– vanni Rebecchini. Sono stati s~gnaletl Enrico Tedeschi. Ma– no Zappetti, Augusto Barberini. Gran Bretagna e Germania tra ro, per il suo coraggio e per .,1 doeumentario •. Ma più di un i primi, ove i maggiori scrit- il notevole impegno J.rtiSri...o 1 tema vero e proprio esso è il lori dedicano a esso la p.ropria che. 10 carat:erizza. . terreno ove si sviluppano gli ispirazione e la propria fiducia. S1 _tratta. ~ una radrn~rona- spett' di u.11.'identica at oni ..a Il triestino Renzo Rossv, da ca g1or.nallstica dal fu-ont?. 01:.1- a. 1 • . MAURO l~NOCENTI pochi anni apparso sulla ri- la battaglia; il cronista, 1:-,sir- d1speraz1o~e. ~alla ' diale_ t1ca ,, balta radiofonica (e Sulle pa• me "ai combatt~nti, si tro\·,1. nl!a :ielle voci viene. costnuta . la g:ine delle riviste con interes- fine accerchiato dallo svilup;,o parabola drammatica del radt<>– santi, profondi e originali rac- dell'azione nemica e, come> gli dramma e tutto è prcd·~posro conti) è senza dubbio uno altri. div e n t a interprete ai fini della narrazione. e i te– ,, scrittore » 1 non sempliccmen- di una tragedia che .-::.ta pei· mi e i motivi che il critico cer– te perchè egli scrive buone co- concludersi. Testimone diretto. ca di decantare dall'opera non se ma perchè possiede un mon- dunque, di un~utJ~~i ~;rt!~ sono un.gran chè fuori dell'ar– do .poetico di insolito spt:-c:s:Jre. avvicina per ' ganismo poetico del copione. .'1 O S T R E Il O LO G L\ 1 ES I * I ·FIORI DI AUSONIO Personaggio attraente, il prof. Colorni, allorchè si im– pegna con i pennelli, sa trovare un autentico equilibrio di LAlUBER'l'O PRIORI Il « Circolo della Stampa » abbia11l{) preso contatto con un nuovo pittore, Ausonio Co– lorni. E' un uomo verso la cinquantina. cu– rioso e coltivato. lettore di tedesco a)l' Uni– versità d:Urbino, che si è 1nesSo a dipin- . gere in questi ultimi tempi spinto da un naturale entusiasmo per le cose e gli aspetti qrwtidiani: fiori o paesaggi, gli oggetti d.ella stanza di lavoro e le frotta della colazione, la fedele bottiglia e i! pacchetto delle siga– rette. Esperto linguista, può darsi che gli mancasse la « prova » del li~uaggio dei colori. La prima qualità di questa, pittu'ra è la semplicità del punto di vista, dell'atteggia– mento umano, e la sincerità e la vivezza delle cromie, che riescono persino a spm1· tarla sugli impacci della tecnica acerba. Per Colornì, non pensiamo sia di pramm,a– tica il discorso ormai prefabbricato sui «domenicali»: senza guitterìa o falsa cul– tura (quel non sapere sbandierato ai quat– tro venti fino all'esasperazione). il suo mon– do si svela e si racconta in espressioni pia– cevoli e caste ad un tempo. Non v'è traccia d.elle ·insofferenze degli spicciativi visionari. La mostra, in forza di tali caratteri ha un suo tono scorrevole e· « vero ». Personaggio senza dubbio attraente con i stLoi complessi e le sue picco!e manie, ;1 prof, Colorni, alloreltè ~i i,--..,egna con t pennelli, e il «chiodo» è di'ventato una dellr sue ragioni di' vita. sa· trovare spesso un equilibrio di natura lirica che si manifesta particolarmente nei fiori (un q1iad.ro può contenerne tre come cento. e non t1,tti han– no un nome indivfd.uabile) e in alcuni pae– saggi, di battito lucid.o. in cui il « copiare» .cede ai t-rasporti segreti della poesia. Non IPreoocupato d'assomigliare a qualcuno, o di colpire con un supposto anarchismo, que– sto irregolare lirico, ricco di spir"ito e di spunti discorsivi, si com;egna all'immedia~ tezza e a! calore d'un'e,nozione che sgorga libera da diaframmi mentali. Non v'è astu– zia, ma un i1npegno pressante e, a volte. un tenue sorriso per se stesso. I primi passi, insomma, dànno più. d'una speranza. Non direm.m.o altro; tranne che i! nostro artista dOvrà guaràarsi dai due principali pericoli incombenti su un lin– guaggi,() che è ora primaverile: l'autunno della ridondanza e l'inverno della ma- niera. Al «Circolo» di via Clavature espongono due gi.ovani artisti bolognesi, il pittore Dino Boschi e lo scultore Dante Carpigiani. Il primo Ci appare in netto progresso.,. anzi– t1Ltto per esser riuscito a contenere e tena– cemente approfondire tLna resa figurativa che avrebbe pot11to cond.urlo troppo presto a risultati vistosi (e non ugualmente vissu– ti). Ne!le op~re attuali, vediamo come i! suo realismo tenda a spogliarsi degli attributi ai gusto che vi si inserivano obbed.endo a certe tentazioni soprattutto visive. Boschi ;;ta interrogandosi oòn consapevolezza. e già si mostra più s1ie!lito e sciolto; d.a que– sta, coscienza ritenianio sbocceranno degli esiti tnteressanti. per lui e per noi. Carpi– pi.ant «misura» ancora le proprie attitu– <ìini. ,che non sono scarse, ed ha tempo d.a vantt per raccogliersi in un'esperienza com patta e personale. Con qualC'lte salto e qualche rottura, in ciò che espone, sl leggr ILn temperamento non banale, anzi d.ibat t1Lto e trepido. LAMBERTO PRIORI Ciò significa che le presunte tesi del radiodramma di Rosso non sono ohe gradini e.reati L-i esclusiva funzione creativa. Il e radio-play,, - ci è ve– nuto chiamarlo così per il suo stile anglosassone - di Renzo Rosso, ,pur sviluppandosi in un'unica parabola, senza le fratture dei tempi e degli alti (oggi inconcepibili nel Radio– teatro) ha un·impostazione. tri– partita ohe riecheggia simme– trie. impianti e forme di una rigorosa classicità. chiara strut– tura geometrica che gli assicu– ra una fortissima esaltazione drammatica. Il pubblico ha seguito con interesse la trasmissione di Un servizio di. guerra. realizzata con impegno e sensibilità da Guglielmo Morandi. supplendo con l'emozione e con l'intuito ove più alto spaziavano i no– bili voli poetici di Renzo Ros– So, Un interesse bruciante. umano. commosso. Ottime le prestazioni degli attorl Ivo Garrani, Rossella Falk (l'infer– miera ebrea). Riecardo Cuc– e.iolla, Antonio Battistella, Ro– molo Valli, Caminetti. Bertea, Tempestinl, Urbini, Michelotll, As...c:istenza tecnica di Amleto Apolloni. ' ALBERTO PERRINI COLLABORATORI, infor– matori piccoli centri ricer– ca seri a. organizzazione giornalistica. Scrivere Cas– setta 60. Pubblisip - Torino. u,,,,,,,.,,,,,.,.,.,,,,.,..,..,.,,,,__,.ll VINCENZO CARDARELLI Direttore IHEGO FABBRI l,011direttore rrsponsnblle (_ ______________________________________ _,tracciare le qualità plastiche Da SCHNEIDER ha espo.sto la pittrice Virginia Campbe!i's: una pittura ingenua che non è tuttavla facile come sembre- Stabilimento tipogr, U.E.S,LS.A. Rama - Via IV Novembre, 149

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