la Fiera Letteraria - XI - n. 26 - 24 giugno 1956

'.Anno Xl • l'\. 26 LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica 24 giugno 1956 SI PUBBLIC<\ L DOME 'lC Direttore VI:\'CE~ZO C RELLI QUESTO rlJMERO L. 60 DIREZ!O E, Ai'\Lv11NISTRAZIONE. ROMA Via dJ Porta Castello. 13 · Telefoni· Redazione 555.487 · Ammmlstr 555158 - PUBBLIC!TA Ammin ,tr. e LA FIERA LETTERARIA•. V di Porta Castello, 13. Roma - TAR.: Commerciali L. 150 Ed,torlall L. 80 al mm. • ABBONAMENTI: Annuo L 2 700- Semestre L 1.400 - Trimestre L 750 Estero· Annuo L 4 000 · Copia arretra:a L. 100 - Sped:z1one tn conto corrente postale (Gruppo II) - Conto corrente postale n. 1/31426 UN GRANJD)E §CCRIITTOIQ:IEJ * IEJU~O lP IEO di Alvaro di * GOFFREDO Quale sventura sia la morte di Corrado Alvaro gli italiani comprenderanno negli anni av·venire, quando la sua opera ap– parirà sempre più vi,a nella sua gran– dezza artistica e morale. Allontanaodoct la vedremo meglio, alta su l'orizzonte letterario come la montagna sul paesaggio naturale se dalle sue pendici veniamo in pianura. Perché insomma Alvaro ha par– tecipato le inquietudini. le aogoscie mo– rali del nostro tempo, ha fatti p opri i 006\.ri problemi, ha sofferto in sé e in– certezze, le contraddiz.ioni, le ingiustizie, le miserie del nostro popolo. mostrando– cele non con distacco di giudice, ma con animo di chi si confessa. Il suo Diar:io, « Quasi una vita n, è ap– punto un drammatico esame di coscienza personale e nazionale, e sarebbe senza dubbio riletto e citato dai nostri giovani come il diario di Gide a loro familiare, se ci fosse venuto da fuori: l'esperienza che l'Alvaro riassume negli episodi fer– mati su la pagina. ne.Ile idee discusse e chiarite, e nei giudizi netti e spesso tre– mendi é quella stessa delle gio,·ani gene– razioni. E' il libro dei suoi ricordi, nel si– gnificato che alla parola diede. il Guic– ciardini quando dalla esperienza del suo iemp0 si inalzò alla conoscenza dell'Uomo, e nei problemi contemporanei scoprì problemi universalmente umani. • Quasi una vita n non ha la freddezza del libro guicc.iard.iniano: è un libro drammatico, tragico. L"autore. vuole partecipare le re– sponsabilità degli errori. delle colpe di tutti. Egli senti,-a cbe l'arduo tema della fi.!osofia, dell'eeonomia, della politic;,. e dell'arte sarebbe stato quello della con– vivenza, dopo vent'anni di esplorazione della vita interiore dissolvendo nelle imagini dell'inconscia me.moria tutte le realtà esterne. Sentiva il bisogno d i redi– mere la nostra corrotta civiltà; sape.va che non c'è società senza cultura, nè cul– ~ura senu società perchè l'una e l'altra si immedes imano. E volle. innanzi tutto raecoglie.re insieme gli scrittori, creare la socie tà lett eraria. Per questo fondò il sin– dacato. che resse sino agli ultimi giorni della sua esistenza, e quella Cassa na– zionale. che dovrebbe ora avere il suo nome. Sentiva degli scrittori la fatica le di!ficoltà ie. sventure, e voleva che i po– veri potessero trovare aiuto di prestiti o di su~sili, i malati assistenza. i vecchi p,,nsioni in quella Cassa che per merito della sua tenacia ha di anno io anno au– mentato il proprio bilancio. Ma egli ci ha anche mostrato come da questa partecipazione nella vita del pro– prio tempo. de.lla propria società, e. dal fermenti. dalle angoscie morali la fan– tasia possa essere mossa a creare opere d'arte tanto più dure,·oli quanto più umane. Aveva fatto le esperienze lettera– rie: della letteratura regionale. del rea– lismo magico no,·ecentista, della saggi- stica rondista e della ricerca del tem– po _passato nel subcosciente e nella me– moria; ma si era gio'Vato di queste diverse esperienze artistiche per esprimere con sempre. nuova com·enienza di linguaggio il suo mondo spirituale. Sapeva che la parola può essere evocativa, allush·a. ma anche qualificatrice e rappresentatrice. E se nel suo prima libro, l'« Uomo nel la– birinto» dall'angustia deJ vero tras.<e. i :ettori, per forza d'arte, an·ampiezza del- l'allusione. m • Gente in Aspromonte" spiava i sentimenti e gli impulsi al pri– mo irrompere. nella psiche in un clima da genesi o da apocalisse., trasfigurando nello spazio di una natura elementare i poveri e umilia i della sua Calabria feu– da:e. Da allora affinò sempre più lo stu– dio de.ila nostra ,·ita interiore sino a quel subcosciente che fu il mondo degli espres– sionisti e dei surrealisti. La pro,·incia di• venta,·a nei suoi raccon i il subcosciente della no,tra vita civile, nazionale. Rac– contava senza logici trapassi, senza nessi ,·isibili tra episodi ed episodio dando a ciascuno diver:so risalto. Se dai ,·olum1 di « L'amata alla finestra IJ, « La signora dell'isola». (l incontri d'amore>> e « Il mare>> passate a quest'ultimo dei « Set– Jantacinque racconti >> vedrete che dalle novelle liriche dove le vicende interiori. psichiche s1 intrecciano in grovigli mo:-ali o si dissolvono in morali perplessità ed angoscie, era giunto alle ultime novelle in certo modo rea:istiche, do,·e lE! ,•icende morali da,·ano risalto alla vita interiore dei personaggi, e persino ai loro oscuri impulsi psicologici. Ed ecco la forma nuo,·a del suo ro– manzo senza trama preordinata nè perso– naggi coordinatori: un successione di episodi nei quali le vicende esteriori sono ricondotte alle loro origini interiori, o le vicende interiori si rivelano e si rappren– dono nella realtà dei fatU. n:ummaziom narra!i\·e; e tute insieme ci mostr.no lo svolgimento - il romanzo - di una condizione umana: del popolo in guerra (•Vent'anni") o del terrore di una socie– tà retta da una spietata dittatura ( « L'uo– mo é forte»). E mi meraviglia che pro– prio in questi giorni. questo romanzo ispi– ratogli dalle conoscenze della Russia sia stato messo accanto (e per giunta • a di– stanza ))) ai romanzì po!emici. politici. di propaganda deU-Orwe:1 o del Koestler. « Luomo è forte >> è un 'opera d'arte, con episodi che sono da ricordare tra 1 più alii de!la narrati,•a europea. Poi. nel- 1"« Età breve n, riprendendo il tema òella vita calabrese ci rappresentò la giovinez– za di uno di quei figli della piccola bor– ghesia in un mondo oggett1,·o. con nuo,·o realismo ricostruendo la realtà con !e imagini riaffiorate del subcosciente alla memoria del protagonista nello spazio deI ricordo n~l tempo della durata in:eriore. _E 1 il romanzo di una stagione U.Inana. Con questa arte scrisse i suoi libri di ,·iaggi in Turchia. in Germania. in Russia. e quell'Iitinerario italiano do,·e :e nostre città ci sono mostrate (vorrei dire) nei loro fermenti psicologici e morali. sub– ciscienti. quali si rivelano nella loro sto– ria. nella natura dei loro luoghi. nei loro edifici, nelle costumanze delle loro popo- iaz.ioni. Al\·aro insomma ha apeno la ,·ia che 1 giovani d'oggi cercano quando si pro– pongono di superare I contrasti di forma e di contenuto. di Jeiteratura engagée e di letteratura pura. Tutta la sua oarrati,·a ha il tema nuovo e oggi attuale della con– vh·enz.a umana. Per questo la sua gran– dezza di scrittore sarà sempre più com– presa e ammiiata negli anni ,·enturi. E del resto lo sentiremo sempre più \'icino a noi. quando nella nostra co cienza di seri - tori cercheremo la nostra coscienz.a di uomini. GOFFREDO l!ELLO~CI Giacomo )fanzù: •Figura• (Biennale d'Arte di Venezia) ALTA EVOLUZIONE DI UNA SCRITTURA E DI UN IMPEGIIIO * La prosa di Alvaro Il segreto della sua prosa è proprio nell'im~ dello crittore verso la ,ita, un impegno di autentico artista * di FEBDl:\"A.:\"00 TIRDIA. E' assai probabile che lo ni ew-opee. dello scrittore: traccia d1 Vecga si ,:-:it:o,·i aspetto essenziale che affide- infine nemmeno in funzione nelle sue omini e nel suo rà l'opera di Corrado Alvaro di un suo europeismo nel linguaggio é innegabile., che alla storia letteraria e ali "in- clima deU-espressionismo te- la sua prima e assai JXOfon– teresse dei lettori di domani desco o di un neorealismo da formazione cultu.-ale. re– sarà quello del prosatore. Po- polemico oostbellico. appun- chi un'impronta scbie.nameo– chi giorni ci se.parano dalla to per testimonianze pae.sa- te umanistica. sia perché un sua scomparsa, ma già la fol- ne e terriere che ad ess e. con- meridionale italiano difficH- ta messe di veri e propri con- traddlcevano. mente potrà mai prescindere tributi critici che essa ha · • • • del tutto dai sottofondi jom- provocato, ci permette di in- In re altà n suo lavoro pro- ~ o .dorici della più antica dtnduare proprio su questo cede.va in modo del tuno per- civiltà locale. (e. Ah.u-o se. aspetto del suo la\'oro una sana le e inte.gramio in stesso ne. dimos::rava se.nsibili.<'Si– c'?stante ~oincidenza d! giu- Mti questi apporti. che. una mo), ~ia percllè l'illuminismo dtzl che e senza dubbio ,·e- straordinaria sensibilità cu1-1mend10nale, tra le compo– ramente. ind_icativa di quello turale gli pemette,·aoo di nenti .più attiye. ?ella. su.a eh~ sara . I interesse futuro fondere e di inglobare con fo:-rnaz10ne ~turaie, st di· dei !e.lto:1 e degli stud1os1. rapidissima sintesi nel suo FERnts •.\.~O VIRDL~ ERA DELLA GENERAZIONE DI BOINE, DI l\UCHELSTAEDTER, DI SLATAPER In certo se.oso si può dire che mondo particolare. Che una (Con:in"uiia pagina 2J la posizione dell'Ah-aro nel- le nostre lettere. d"oggi sia stata una posizione autono– ma, se non addirittura soli– aria. )ton che mancasse at– * Te:-e..;o llertolotti era nato nel 1888. APparte.neva alla « torbida generazione » di Bome, di :\lichelstaedter, di Slatape.r ma in lui non c'era niente di torbido. Oggi sono io poàii a ricordare il suo no – me perché è morto -, ppe.oa a ventinove. anoJ e a uno stu– dioso. a uno storico della filo– w:fia e della cultura, occorre molto ptù tempo oer un Ja– l70ro oro:ficuo. A quella età, quando vi siano impegni di professione. e. doveri familiari e più di un anno sia andato perduto nel servizio m ilita:e prima di raggiunge.re il fron– te per tr ov arvi la m o:te, non si l)Ossono lasciare testimo– nianze di grande mole. Tut– tavia quanto è rimasto di Be..-toJotti é il documento di un noternlissimo ingegno cri– tico, di una preparazione cul– turale estremamente se.ria. di una sensibilità acutissima. Riordinando le testimonianze di quella l{eo·e.razione che uscì àecimata dalla prima guerra mondiale e cexando di ren– derci conto dei vari atteggia– menti dei gio,·aoi intellettuali italiani nei riguardi del con– tlitto, le lettere di Be.rtolotti oossono rappre.;entare un do– cumento molto significath·o e di una consapernlezza rara. Le t-arie oosizioni di fronte a quella prova e:ano spesso, allora. lmmatu."e e generiche: si rilevano inquietudini e entusiasmi che derivavano da una assoluta inesperienza. Una guerra di quelle pro– porzioni eca un fatto t:-oppo huovo perché quesH 2'io,·ani insotl'e:-enti po Psrera affron– tarla con ragioni moti.-ate, concrete. Anche G:o·ué Borsi. del quale Berto'otti le.)!ge,·a In caserma con fervore i Colloqui, ha de.I conflitto. al– la vigilia della partenza. una immagine ,2'enero a ma falsa. In Bertolotti è una aderen za alla realtà. in quel suo s 0 n.so di srra,~oS(l tio\·ere ~rcet'"a o serena mentP Testimonianza perBertolotti e anormalità di questo tem- ~orno alla sua opera un cer- po. l'equ:libcio nel sentimento lo calore di criUc,'.le e di va· della vita: e non mi sento lutazioni, tuttavi a non era allontanare dalle grandi vie diffi>cile legge.re nella mag– delle mie con,·iOZJoni e dei gior par t e del re.censori di miei propositi. E questo é aeri un cs:-to imbarazzo di anche per me un conforto: fronte ad uno scrittore per perché non posso più temere molti aspetti difficilmente che certe idealità ,ive.ssero «collocabile." in un settore olo nei giocni dell'agio e del ben definito. Si sa come la cri- Teresio Becto.ott1 era dc T:igolo e chi conosce le ope– re di De :\farchi ha una idea di quella oro,incia lombarda di GIIJLIO fine Ottocento daDe abitudini Da parte d, Becto:otti l'esplo– semplici. nella quale gli sva- raz1one de1 e fonti e del:e in– ~hi erano rappresentati so- t:uenze cwturali era attenta prattutto da passeggiate in e pree1sa ma condizionata campagna. La letteratura per dall"inte.nzione e dalla capa– ciuei pochi che se ne occu- cità di ,nterpretare, ~infi– pavano e.:-a per tradizione cando ogn' ricerca. Erano tn • non un trastuDo da oziosi, ui soprattutto una apertura ma un aiuto ai ,·i, er bene ». e una sensi bilità nei con!ron– !n questo senso la intendeva ti dei prnb e.mi religiosi. non anche. il Bertolott, che si era ,·incolate da ra gioni con!es– sempre prodigato tra circoli sionali, che. gli permetternno cattolici e socialisti per isti- di va lutare '.'impo:-tanza di lm:e biblio eche popolari e, certi te.mi ne.J:a ioro aute.n– tenervi conferenze e. soprat- ticità. al di iuori degli sche– tulto ,i era dedicato a una mi onodoss1 e delle ;u<'.,,ge– appassiooata esperienza di in- stioni eterodoSiie. D, qui la segnante. Dì famiglia catto- sua obiettività che pOte\'a ap– lica. si era a un certo punto punto derivargli in oarte dal– allontanato, se non deeisa- la cultura positivista ma un;– me.nte, dalla fede dei padci. ta a una comprensione più consPrvando u n a sp:ccata f profonda. caratteristica di chi sensibilità nei confronti dei .é dotato, liberamente, senza oroblemi religios; Lo te ti- p,egiudizi, di senso religioso. moniano le sue pagine • Pe:- U suo ritorno al cattolicf-simo. uno studio del misticismo me- medi ato e responsabile. si dioe,·ale ~- • Del valore del verificò più tardi. alla viiti– mi,ticismo •· • Il concetto di 'ia della guerra. Le. sue sim– Dio nell'etica )!Tf'ca e nell'eti- oatie per certi principi so– ca cristiana». SP in oues · cialisti. quell'esigenza di rin– sani pubblicati nel 1912 si novamento sociale che era ouò notace una influenza de.! viva in lui. lo caratterizzano me odo oositi\;,ta. il compi- come uno di quei caltol:ci to dello studioso non si esau- che dopo anni di distacco si risce in una rice·ca di fonF affacciavano alla ,·ita oazio– c:-he tah·o 1 ta rapp,e,Pn a,·a il nale italiana con un senso •isul a o più aoprezzabile del- più moderno dei problemi ,., f~tichP d; ,·ari maesfri ce- oolitici 'ebrati della scuola <torica. Una raccolta di lettece in– L"insufPcienz~ dP!lo inda)!ini titolata • Dallo studio a Dio» oosi•h·iste si ri\·ela spesso è stata pubblicata dopo la sua naD1 1 '·n-er ..acro] o una ~ma morte. con intenti apologe– di dati,. di noFz'p ,enza -ar- lici. Si tratta quindi di una ne p ronçpsruenze in c:,pdpc::cela parziale. se non ravi– rcitica in un Ja,·oro di una 'antP di pagine che de,cn– i"lnP111"~h;1., u'iF•à m~ r,nn in vono n suo itinerario 5piri– g :-e •o :appor to con 'aria- :ua1e, ft Xon sono stati né i mento che. si vole.va chiarire. do!ore. né la paura che mì vento in poppa: ma ,ivono. tica ilaiiana ( alme.no quella e più Yive che mai, dinnanzi degli ultimi tren t'anni) sia all'irrisione della morte, fra ..ssai spesso una critica d1 i oidocchi e i topi della trin- poetiche e come. sia frequen– cea . Ieri andai vagando le la ,·arutazione di un libro nanno gpinto nel e braccia di no che serviva i'Impero. Di solita,-;o su per :a collina bo- o di .uno scrittore in funzio– Dio: ma un bisogno prepoten- fronte ai nemici come ai suol scosa del nostro accampamen- ne pt esperi':Ilze_ di_ stile e di :e del cuore. unito a uno .-;. soldati dt cootmuo ha modo to. ment:-e il sole si oascon- h~agg10 nfenb11i a deter– ;uppo lento, ma sicuro, del di esprimersi la sua bontà in- deva dietro le creste. delle minate ten~ e a dete.rmi– nio pensiero. Studiando, stu- te.lligente. • Ci prend e una montagne circostanti. Arri,·a- nate po·tzlo,01 te_oreltche nel diando. ho tro,·ato Dio n. Di grande. pietà di questi ne.mi- ,·a, ogni tanto, il romeo cuoo ca~po del! e.steltca contem- (ronte al:a guerra gli atteg- ci che sono fugg.tli o si son o di una cannonata: e si riper- po. anea. . gjame.nt.i di tanti erano allo- dati ai nostri fanti quasi cuote\·ano attra,·erso il ve.n- In quale chiave poteva es– ra quasi sempre rnghi e. spes- spontaneamente. abbandonan- o. !e. note ma:ziali di una ~r l~tta l'opera di Ah-ar_o? so stolti. ~on ha lasciato do tanti ricordi cari, tante re- banda militare. :\li abbando- :-lon 1n quella d<:lla tradn10- traccia la retorica della ~ re- liquie ne.i ricoveri dove ;i nai alla dolcissima melanco- ne. umant 5 hca ripresa dalla surrezione latina» e ha poco sentivano sicuri. V1 si rac- nia di quell'ora: e !asciai che Ro nd a _all'tndomanj del pri– senso l'ins:stenza di alcuni su colgono interi pacchi di cor- :o spiri o volasse ]on ano Jon- ':: 0 tomtt~ mondiale .. pr!'lprio una ~enerica preparazione rispondenz.a. Ya.si, quadri. dia- tano. secondo P suo caoriccio. r:fs I anru ~ei quah 1 1nte- • spir tua le». Troppe smanie ri, lib,i. Nelle. lettere speciaì- verso le cose. le person·e care. _ enad~l giovane scrittore, di azione.. troppe rt,-olte. con- mente tr'O\"iamo accenti urna- Poi :es·i a'cune pagine della appe. ornato dalla guerra, fuse si sono oruciate nel reale ni di do·ore. di sconforto. di Imitazione." E non !optano st rivolge,·a ,·erso esperienze in:ferno della guerra. Berto- db-,,erazione ». Sono lettere fen·e'\·a Ja lotta. Xon mi ri- eu';lpee pmttoS t o compl«èsse lotti acc~lta se.1;2a retori:a il seinplidssime,. destinate a fa- cordaYo più ch" c'eca la :;,e':t:tein ma i~ttio SOstanZJal– suo de.,,--t.tno ed e m lui 1'1llu- mtltari. anuc1. al1:1nne. eh~ guerra ... ». lo che e co_n•as con quel– sione dei migliori. • Ancora raggiungono elietll toccanti Sulla morte di 8Pctolo ti si none diraclil co;ipa~to cr oggi. dopo tre anni. ci dibat- senza nessuna particolare ri- sa ben poco. Un ufficiale ha senso ref ~~Si_cta m cer 0 tiamo incerti in orno alle ra- cerca. • Ho dsto un altare raccontato di a\'Pclo ,·isto ca- ,·a ~ c~orea a rica_taltch_edsii'– gioni e al valore della i,,erra. preparato per la :\lessa _del dere feri o la no te de! 27 o - rivista r oma~a:eo a ~n e 1~ E' do1 ere di tut i cercar di campo. con attorno la p1az- tob•f' del 1917 duran e la ri- la del framn.eo~ ~~m fu.e. spe,mere. con ogni mezzo. zetta chiusa da una b~sa icata ma nes.~no lo ha più vociano in J(· an ° lrt~ !"incendio. quandJ_ è divam~ S)eccata. E' 1 segno della pie- •i rm·ato. Un aspirante un- vato dal simboli.c!~~ra'!;~. pato: ma la sua violenza puo ta tmmor~ale, _fra tante trac~ ghec:5e h? dett~ di av erlo se, se non altr o perchè non trionfare - come par vero - cte dt di,truz1one.. fra tanti yedu,o. ina mor,o. sie.so at- poteva es.< e.re ne.gato ll'Al anche. di questi mezzL sicché se!?Oi della. f~llia umana. I ,aYerso un sentiero: co n la ,·aro un impegno stori~ u~ non e: resti che a end:re la m1e1 uomm1 si_ soffermano a mano _strin$!e,·a. sul oe o la propendere (che. almeno' al– fine del.'."''? s essa e.s'!ur,men- ,niard ace; st siedo~? _ad nn Imt azione d1 Cctsta. La !!Uec- !·inizio del suo Ja,·oro. pote– to. ~7t~~ma <:05~ e 1:1repa- ca.nt~ ~~•la _s rada. Via. vn. -a c.:areb:}>e oassa a d1ventan- va essere persino tacciato per ra,:e sm dora 1_rimedi per- a, a n'... . endo. :\1a sono tan- rlo un ricordo lontano ma la velletario) verso propositi d; che stano eltmma e - per to tnsl!. Forse hanno anche sua conclusione non sa•ebbe costruzione narratn-a a Jar– se.mp, e. se fosse. o_o~ibile.-: essi i: cu~re alla famiglia, c:o- ri<JJl·ata. come sperava Bor- go tessuto: non in quello di 'e c ause dei confltl I brutali me ho 10... Ho fat o salire ,;_ • un ,r,-an pa, -o ver,o i' una letteratura naturalisti ca e sanj:!Utnosi fra ili Sta i. ma sul carretto un povero ,ec- !'ionfo della ~ustizia. \·erso e terriera, anche se essa e.ra dall"e~rienza del passato è chione di sol~:!ato che non l'a,1\·ento del remo snn o•· al fondo della sua narrativa. ecito pensa,e che non base- poteva ,. c_amm';"are._ . Volern né si sarebbe 01._1rh-opporaf- sie non_ ~ltro_ come. esperien– ·anno le conferenze diploma- ~rtarg,1 11fuctle: si e sche.r- 'orznta « la coscienza profon- za ong10aria, come affi– liche. $!li accordi economici. mito. e mt ha ringraziato da dell'uni:à uri,·Prsale degli nità di ambiente e di ispira– la as,ociazioni scientifiche o conimosso. Io ho !"animo tri- uomini,. La fine del conflit o zione., nonchè per le sattinte· d"a tro !?ene.,e. se manchi la ~ e per questa così scompo- ~,-..,,bbe annulla'.o o!!ni illu- se e tah·olta esplicite deri– cr,,q:-ienza profonda dell'unità c.:tatristezza de' miei solda in. 5Ì('n"" PP-TiaD .. ('I::~· riooo nurn·.i, vazioni ,·erghiane dei suoi uni\·er:::al_e ~e~ I; uomin ~ E ancora:. • ~a mia oo_ver~ incer-p11P p nau;f" udin 'f> ~rim~ .racconti, co.ntro_ le Q?a-1 BPc o ottt s1 sente come I filosofia mt .2'lOYa.perche m1 tetre d ·•a•u·e lt mtll avano le mqu1etudmi. centurione. il soldato cristia- serba, in mezzo, alle as.,-u:-dità GIULIO CATTA.'iEO le. sottigliezze, e esploraz.io- POESIE di .\·E LO BIS.I * IL DONO Li> Befana che da sotto il camino al mio sonno non porta consiglio ma un po' di cenere nella calza verde con un prèh ... prèh ... di trombe mi acuota al del giorno più goi:ane del mondo. TR ARE'I'ICHE E CAR...',1CHE Contro l'ascella de! muro intinta di salnitro dot:e il ginepro nano sa di pepe, abbiamo bevuto un litro in qu.attro la grappa e, libera l'alito. O è !"aria fina che brucia dei ghiacciai. DELFI La terra=.::a con veduta avventurosa sulla vera natura del greco, un grumo di roccia e di gra.tia (al diavolo Winckelmann e il brivido estetico) una cosmogonia alla buona sole e luna a portata di ma1to e gli ulivi che fiumano al mare. La capra belava. dall'antro mentre a ridosso del monte tra plinti e volute si sfalda la fila soriana. dei ciuchi carichi carichi di miti. COLORE LOCALE Beh li i pe~stant! 'utentico killm! ma.rtin.o Veniva dalla Barona giù pel Naviglio Gr11nd.e fino al Tombane di San 1\!arco coi drappi rossi e gialli sulla spalla il levantino dalle suole di sparto e dalla cera scura per sciogliere la merce tra. conchiglie cravatte e lustrini da due !ile per farsi un po' di bile col cinese ma la voce tutto miele riservava alle massaie che da. allora ~-anno in gita a Samarc1111d4 quando battono i tappeti. nelle ore consentite.

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