la Fiera Letteraria - XI - n. 26 - 24 giugno 1956

Pag. 2 I U VIE 'I DAL PJU· VECCHIO CONTINENTE Stano11e ,otto l'albero di famiglia tra un Craig dt Edimburgo armatore corsaro e rl contrabbando d'armi per l'Uninne dopo gli urolnphi dr S11dne11 trovo un nome spagnolo, il resto è confusione. Juanitn! ingorda preda di sairaJ)t e di mori - con una stecca di balena mi accompagni giù pel ramo munifico: avevi titoli casa mennos e l'infan:rlt sul Pac,fico. Gli ultimi corrieri in un pòrro fuori mano apparecchiavano le vele per la corsa del grano. Quello fu 11 regno del padri dei tuoi padri. e dei ventilatori; oggi ancora col caldo polline e ocra. penetrano nei tuo, quadri. Sei partita « prego allacciate le cinture n col ,requarti di visone sulla gonna di tela lasciandoti dietro la schiuma de, dèlfini il continente che bela. E per sola strenna tutta quest'acqua in gabbia tra mPririituii e paralleli. Quanrlo, <tnll'alto hai scOpèrro la Sèmca. Ora agli antipodi misuri il cammino; il pàssàto ritorna a salti, un canguro attraversa il giardino. ANCORA LEI La mentè èslta e si fil prècisa si attarda esprlmè arde non convince Ti voglio liquida senz'argint un'acqua piena che ci sommerga Che viaggio sereno che inferno sano non c'è più. peso non c'è più. male Le poche parole non sono diverse vanno per l'aria come lenzuolo terso E 1.a sera è la stessa appena diversa appena piiL chiara per la testa che sr scava un grembo nel tuo respiro. ORO DEL RENO- Ecco: al tuo balzo. Lorely, velate di. tenerezza e a ·mezzo autunno munte da stillicidio le città anseatiche portano nl Reno foglie di vigna e talpe. D'un getto solo l'àncora duramente 1norde la corrente; per me solo si sposta il traghetto EJ:.,LADE Su1 p1roscrrfo l'ago e fisso al bello; comincia l'acrofilia collettiva con gli arrivi e gli sbarchi. Sei lustra di polvere e miti. di venert postali di cocci delle isole di sn!çs1 onde siam carchi.. Il Parte,,one è lilla sotto la pioggia gli ambulanti crescono di peso spugnano acqua da grossi pori ma quattrini: i turisti saccheggiano l'aria. La strada dell'11nima è aperta Atene-Eleusis e viceversa con l'olivo di Platone le seggiole di ferro le domeniche dall"occhio bovino. L'Egeo manda pacchi d'acqua di tetano saltno. VOCAZIONE Lo scivolo vèrde del Là.brador 1.a ùicca del mar della Cina il torrente frenato alle tempie il sole senz'erba o le strade senza sole della città lombarda immagini variabili immagini vissute. Ho tirato sul gomitolo di lana un'artanna. australiana è comparsa. Assieme scaviamo un posto nel cuore nel cuore del mondo. LA RAGAZZA DI CRETA a Lily A!!'incedere dall'arido mare in porto i rimorchiatori tubano come colombelle e la nave a rimorchio sotto le altane a picco butta e miete manciate di grano paonazzo. Così. per noi che ti teniamo a vista millesimando in piazza ogn• tuo passo tu armeggi - finchè ti siedi al tavolo che basta a .,:;euarnre la tua dalla 11iia vita. XELO RISI (Queste poes1~ sono tratte da una raccolta che sta per uscire nella Collezione •Lo Specchio, del!'Ed. Mondadorl) L~ FIER~ LETTERARI~ IN MARGINE AL NUMERO BETOCCHIANO * POESIA: ATTO D' AMOBE In poe. ia è forse questione di contingenza: nel sen. o che un oerso, una volta adaflafo a wi proprio clima, di(/ìci/111enle poi non lo -~i anteporrà a nuove e anche più importanti conclusionz }I,- di «~ li ·s•JPPtJ 'l'EDES('III Sergio Lera: e Testa• BIBLIOTECA Og~i. dopo tutto q u e 11o che ~appiamo di Carlo Bctoc– chi. della ~ua poesia. della sua \•i:a di uomo. della sue aHivi– tà artistica in stenere (chi di– menticherà il suo gusto e la sua dedizione per "< F~ta di amore .. >?). del suo con!ributo alla cultura cattolice contem– J)Oranea con '"Fron~espizio », etc., potremmo affrontare su di lui un discorso veramente molto ampio, clrcostanz,ato, di grande impegno e. allo stesso temoo, autentico e riscoroso. senzà Ialsature e compromessi. Un discors:o che partendo dalla indicazione inteJlc-tth·a e sen imentale che ci dava un suo primo ti:olo («Realtà vince il sogno>,) in quegli an– ni indefinibili e mistici, direi. ma estremamente laboriosi rac- Stèndhal interrotto di :'11,– IIASSIIIO VECCHI E' stata pubblicata in questi Jules de la Bergene. Lo Sten- fermezza gli ostac?h, riuscirà giorni dalla Casa Editrice E1- dhal, facendo suo 11 motivo a trovare la sua via: e ••. Que– naudi la prima traduzione in- conduttore d1 quel libretto, lo sto stupido lavoro d'ufficio mi tegrale del e Luc1en Leuwen. sviluppò secondo il suo stile ha .dimostralo, p~r lo meno, di Stendhal. Sono passati cen- creando un romanzo. che sono capace d1 guadagnar– tovenu anni da quando l'ope- Gli avvenimenti storici nar- mi da vivere, io e mia moglie. ra fu concepita ed essa final- rati sono appena trascorsi e A chi lo ha dimostrato? - in– mente ci viene presentata con- Stendhal attinge ~ll~ sua ~spe- t~rloquì a q~esto punto il par– forme all'edizione francese rienza con notaz1on1 ed mda- tllo centrano - A codesta completa del 1927 a cura di gini, maestro com'è nel 1 mani- g~~te che forse i:ion__ riv_edrai Henri Debraye seouita poi da polare la cronaca e nell osser- p1u, che, se la p1anu, ti ca– quelle di H. Ra~baud e H. v_are acutamente la complessa lunnierà? Eh no, perbacco, lo Martineau nel 1929 e della Bi- s1tuaz1one socia!e dell'epoca. ha dimostrato a me: e questo bhothèque de la Pléiade del Lucien Leuwen è un giova- è l'essenziale! ... •. 1947 ne. figlio di una famiglia ne- Gli altri personaggi, alcuni Il· romanzo non è finito for- :hiss1ma, che cerca affannosa- soltanto tratteggiati, altri più se perchè la morte O la pi• mente la propria aUermazio- profondamente analizzati, son grizia _ come dice lo stesso ;,e; ma non quella aUerma- tutti psicologicamente coeren– Stendhal in un suo tes!amen- zione che può dargli il mondo, ti, e vivi, reali e fanno perdo- to in caJce al manoscritto - i~on~~ci:t!~ ~~=;ot~ la1uc~~~iei~ ~:;i~a:iuur~lc:d a\~!\lfoe:i~a fi~~~ non permisero che fosse rive- duto ed opportunamente lima- za, insomma. d'essere capace a misura; particolarmente cen– qualcosa, d'esser qualcosa. Ha trato quello della mamma per 0 e, quindi, dato alle st ampe poco più di venl'anni e l'af- la dolcezza tenera ed affettuo- :t:n•:~;;i~e~e~o3~~~iuceo~n q~t~t !etto e le possibilità finanzia- c;a che ne fa una specie d'an- h f tt 1 • tte ,e rie e sociali dei suoi genitori gelo custode. L·ambiente, de- e e_ ra ura. a cun_e sci_a \ l'han sempre liberato di ogni scritto con dovizia di riferi– ed inesattezze, e pri,·a ~i que - problema e lui s'e abbandona- menti e profondità d'indagine ~a /erzat pa~te ci° n clusiva_t~he, to a questa dolce facilità, ma storica e politica, è reso con e re~.?· _.o.~ esso scn ore re pulsione dal Politecnico tale evidenza da essere un do– aveva g1_adt~hrarata_mente sop- perchè repubblicano ed i di- cumento del costume di quel ~resso, 1• 1 disegno ~ntero del- scorsi educativi del cugino lo empo. Il tutto colorito da una l ?pera ci appare chiaro e com- mettono d'un tratto di fronte atira pun~ente e talvolta ve– pmto. . . al problema di trovare se stes- ato da una punta d'amarezza. . Sten~hal, tl. cm vero nome so e d'imparare ad essere in- Il linguaggio reale, efficace, e Maria-Hez:in Beyle, _nacque dipendente dall'aiuto dei fa- specialmente nei dialoghi vi– a Grenoble 11 23 gennaio 1783. miliar1. vaci,!',;simi. libera lo Stendhal Dopo varie vicende - parte- La sua anima è candida, dai vincoli del tempo iacendo– c~pò all~ campagne n_apoleo- gentile, ingenua, profondamen- ne uno scrittore d'autentica at– ni~he _prima ~o':1e uific_ia_le ~ te onesta e, alla fine. sormon- tualità. po1, dimess~s1, m q.uah~a di tando con forza, vivacità e aggiunto a1 comm1ssar1 di MASSIMO YECCIII guerra. uditore al Consiglio di Stato ed Ispettore dei mobih e dei fabbricanti della Corona e fu collooato in pensione per il ritorno dei Borboni - nel 1814 si stabilì a Milano e si IL VI1° PREMIO · dedicò seriamente alla carrie– ra letteraria pubblicando ope– re di di,·erso pregio ed inten– to. Kel '21 tornò a Parigi do– ,·e collaborò a giornali e pe– riodici anche ingle~i. $Crt,!',;~e altri libri e nel 1827 il suo ..,rimo romanzo e Armance on quelques scènes d'un salon de "Cinque Bettole" di Bordighera Paris en 1827 •: del '30 è e Le A Bordighera, il Centro In– Rouge et le Noir•· In questo ternazionale per la Cultura e stesso anno fu nominato. dal l'Arte. indice il VII Premio 5 .-e Luigi Filippo. con~ole a Bettole per l'anno 1956. riser– Trieste e poi a Civitavecchia vato a~li scrittori italiani e cosl -io,·e scris~e numerosi volumi. articolat0: tre soli dei quali diede alle L. 500.000 per un raccontò di c;tampe: e Mémoires d'un tou- tema libero apparso nella stam– riste ... e Chartreuse de Par- pa quotidiana o periodica dal me. e • Abbesse de Castro•. 10 luglio 1955 al 10 luglio 1956. ).1orì improv,·il;amente a Pa- L 100.000 per un racconto ril?i durante unà vacanza il 23 inedito di tema libero di non 'Tlarzo 1842 oltre 10 cartelle 'datli!oscritte Questo e Lucien Leuwen •, a spazio normale. ~he ebbe moltissimi altri tito- La Giuria è così composta: h come e Le Rouge e le Blanc •, Carlo Betocchi. Ang~lo Fratti– e Le Chasseur vert •, e L'Oran- ni. Renzo Laurano. F. Giacomo ~e de Malte•, ecc.. fu scritto Natta. Guido SeborgR, Bona– nel 1835 prmdendo lo spunto ventura Teechi, Giancarlo Vi– dal manoscritto • Le L1eute- gorelli. Giuseppe Balbo (Se– nant,. di una certa Adèle- ,!lretario). Ogni concorrente può parte– cipare a un solo pr<r.nio I concorren i devono inviare con letter.1 d"accompaj?namen– to con norr.e. cognome. even– tuale pseudonimo, e indirizzo, 8 copie del giornale o perio– dico. oppure 8 copie del datti– loscrit!o, a seconda che con– corrano con raccon o edito o con racconto inedito. La Segre eria del Premio (Centro Interr.azionale per la Cultura e l"Arte - Bordighera) riceverà i racconti che risul– eranno spediti entro il 10 lu– glio 1956. I racconti non ver- ranno restituiti. • I Premi ,·erranno assegn~ti la sera de11·11agosto 1956 nella Città A.Ila di Sordi~hera. ch1.isi ·ra il '30 e i'. 37-38 do ve un titolo era 1a progressio– ne di un rapporto costante am– biente-se stessi (~i pen.:.i a « Il silenzio creato e H ConclaV{·• dei sogni .~ di Giorgio Vigolo. a •< Fine di stadone » di Se-r– gio Sol mi, a ..-Oboe sommer– so» di Salvatore Quasimodo e. via via fino El ., Solstizio•» di Libero de 'Libero o ai sorpren– denti inizi di << La barca » di Mario Luzi), potrebbe ,giunge– re, senza alcuna dhtressione o distorsione ~os:anziale fino al suo ultimo lctvoro che ha cul– minato con il . Premio Via– reggio,.._ Un discorso di tali propor– zi<1ni sarebbe effettivamente quello almeno dovuto al suo la,·oro. a lui legittimo e di ri– gore. E insistere credo speci– ficamente su « Real!à vince il sogno» o, quanto meno. su co– sa volesse riferire questo tito– lo in un specifico ambiente, sui substra~i psicologici. sul suo fermen:o, sulle sue espres– si'oni immediatamente eviden– i e su quelle forse più intime ma proprio perciò più urgen~i e calligrafiche, di un carattere inclinate sd una certa condi– zione romantica, una condi– zione esclusivamente cattolica filtrata attraverso cla...c;;;sici i:a– liani (:Manzoni) e anche stra– nieri. Anche a volere leggere ore « Io un'al!,)a guardai il cielo», ., Sulla natura dei sogni». « Della luna>,, «Dell'ombra,>, « .:\1:usici, giocolieri. bambini. gioia» e fino a « La rosa ven– duta d'inverno» o a « Ti di– co: or ore si !ece notte» con tutto ciò che in tanti a::rni di Betocchi possiamo sapere, non possiamo non trasferirci in quel suo mondo dove tutto ac– quista senso e passione. dove i riferimenti più essenziali so– no la dolcezza. 1e limpidezza dei contenuti e delle manife– stazioni. Ma pure no:1 si pensi atraao a indulgenze dolciastre (al pro– posito gioverebbe trascrivere un suo sintomatico passo: « Ogni cosa che sapesse di ab– bandono, di stolta coniidenza. di disintegrazione, ogni cosa per la quale non mi occorres– sero tutti interi i miei cinque sensi - per !are uomo l'anima - è stata sempre molto ripu– diata da me e nel mio intimo avvilita »L a disposizioni dal !acile effetto. ad abbandono o «disintegra:ione )) appunto, E ciò ci veniva confermato sem– pre più dal suo stesso lavoro in maturazione e in sviluppo. Il mio primo incontro entu– siasmante, indimenticabile (le qualificazioni esprimono per davvero un effettivo stato di animo) con Betocchi risale al 1953 e a quel suo caldo, uma– nissimo volume tutto denso di amore, di terreno e di divi:lo che è cc Un ponte nella pianu– ra)~. Una lettura viva e pene– trante che nelle sue riflessio– ni minute. sc-mplici e proprio perciò più grandi !orse nei suoi momenti di abbandono de– licati e appena abbozzati sep– pe dare la misura inequiYoca– bile di une tempe::-ie sentimen– tale e umana. veramente uma– na, di una umanità quotidiana, a cui oggi ci siamo disabituati. a cui solo i poeti sanno ancora credere. a dispetto di ogni al– tra opera. (Sarebbe il caso di insistere e di indagare un poco più pro– fondamente in questa nostra epoca sul concet!o di « wnani– tà ».. Verrebbe fatto di pensa– re che da molte direzioni si vuole appositamente insistere sul termine: per equivocare. per confondere alcuni tùtimi residui di interesre ella cosa E' qui allora che si indi\•idua– no quegli sfasamenti del co– stume. quella capL!lariz.zazione al metodo delrequh·oco e del– la confusione che. a loro vol– ta costituiscono un indice as– sai espressi\·o della situazio=ie di fondo delle strutture morali e culturelil. E' per queste considerazioni che allo:a. laddove si riscon– trino 1e. limpidezze dei propo- s:t e de contc".I.Uti non do– vremmo s:ancarci di illus:r:ir– le e di palesa•lc In Be!occhi ciò e un costi– tuzione: è un ·aue~zlarnento, è una real~à.. dico meglio, s!ru turata. ineJienabGe che h ,~Un ponte nella pianura •.. poi, ha acquista~o un senso più sofferto. pi.ù accorato. più aderente a noi uomini dalla vita e dai dubbi di ogni 2iomo Volessi dirvi, cos:-ì immedia– tamen:e perchè p!ll in « Un ponte nel:e. pianura» che alt:o– ve io abbia scoperto queste mie co!lsiderazioni, non credo ehP .~prei riuscirci: sarà forse che in poesia è ques!:one di contingenza: nel senso un ver– so una Volta adat~ato ad un propri9 clima, dlfflcllmen:e poi non lo si anteporrà a nuove ed ;,.nche più impor:antl con– clusioni. Anche questo senz"al– tro: e cioè che ricevendo nel febbraio del '53 dall'editore Schwarz « Un ponte ne]la pia– nura), C~erzo fascicolo - il primn e il secondo erano stati rispettivamente quell'a:tro sor– prendente volume che è (~ Pri– mizie del deserto» di :Mario Luzi e ("L'incertezza amoro– sa» di Alessandro Parronchi - della collana « Campiona– rio .. diretta da Glacin!o Spa– gnoletti. non ho sapu:o più non vedere in questa poesia quel– le particolari occasioni che al– lora ritenni molto mie Insistere su auelle occasioni potrebbe sembr-are ripetersi e compiacersi: e qui nessuno vuo– te intessere .particolari e rav– viate esegesi: saranno. come sempre, f testi ad assicurarci i margini della legi:timità. Si legga proprio la lirica che dà il titolo al volume e l'ag– giunta in prosa che è tutta una sens~zione per trovare di– rettamente non solo le ragioni poetiche (dove si per1a di « ma~ri sogni perfetti, - una foglia, una pianura. - l'arco d'un ponte - e l'arido dei gre– ti - nell'estfra calura - arsa d'azzurri stecchi - di viven i segreti ...). ma anche quelle di un sentimento e di una uma– nità che non vogliamo più as– solutamente conservare. Si Irg– ga: « La mia povertà a quel tempo era un porten:o di adat– tamento e di primavere; cono– scevo albe attillate come giac– chettini di se a al mio corpo smanioso; e purezze e virtù di ben altra tempra della solita. virtù)>, ll commento sarebbe dispersivo e inadeguato. Con– tinuo: « Ho ,;issuto molto tem– po cosi, ài paesaggi accattati, amati odiati e dimenticati ra– pidamente. quasi caparra per– chè tornassero un giorno in– tatti nella memoria .. io amavo il mio lavoro. e i suoi acciden– ti. i tumulti. il caldo d"estate. il gelo d'inverno. e l'esilio dal mio benessere. Si spezzò il so– le d'estate in polverose mace– rie sotto il ponte e il ramarro verde fuggi negli agguati d'ago– sto e la bi...o;ciad'acqua inson– nolì .. e io andavo di nuovo cercando lavoro, volte le spal– le al paese e camminando per il vialone dalle .foglie sempre più rade». Quali le riflessioni da ag– giungere? Principa"!mente que– ste, le stesse a cui acce'.:lnavo in qualche passo precedente. a proposito di uno sfasamento del costume relati,·o a certa ,te; umanità n: che noi abbiamo bisosmo oggi di queste linfe, di questa ,·eri~à E" in ques~o sen~o che la poesia di Car:o Bctocclù costituisce per le uo– ve E!enerazio:1i una lezione ,iva e penetrante. un irraggiungi– bile atto d'amore. La prosa di Alvaro Potrei i!lsistere con ,·ersi mol o specifi i e ~in :ornatici (quelli di « Creature d"autun– no )' o quelli di ,( Soliloquio del fig:liol prodigo"• per esempio) e su tutto 11 passo sU·.2'!!esti,·o e limpidissimo di « Pen~ieri sulla luna di un non conver– tito>•. O potrei parlare mo:to lung:amente sulla reli!!iosità di questa poe:ice che pure non essendo legata a nessun cano– ne flc::so e ri.face:ite tema:iche cons-ue e è uno dei momenti più f.ervidi. in attimi di grazia e di preghiera inconfondibili. d :utta la poesia religio sa con– temporanea. O potrei spiege.re eh cosa siisni.fica la poesia sua per le u1 ime generazioni. (Continua da pagina 1) dell'Italia meridionale, e di una contrada non illustre. nient'altro che pastori; e la campana. tra un'impalcatura di legno, era, coi suoi basso– rilievi, il solo oggetto d'arte della contrada ... ») sia alla superfice, sia nel tessuto stesso della pagina, tanto quegli elementi cultura'.i er3:– no ormai fusi. incorporati. identificati con la stassa per– sonalità dello scrittore. • • • Era dunque difficile in,e· rire !"Alvaro in una correntP ben definita, il che compor– tava altresì una difficoltà JJP' una critica di poetiche di as segnare alla sua opera UP post.o nella letteratura italia na contemporanea. farla ser vire cioè - come accade nel la maggior parte dei casi assoluta difficoltà di reperì- storia letteraria italiana tut- litiche sociali e :li c.o tumr :e. sul piano d.i un'indagine !"altro che come un « classi- sulle quali in modo cosl per stilistica, la· documentazione co minore n. La nostra idea. suasivo si è esercitato !"Al di una cultura speeitica del· sino ad oggi, del prosatore varo saggista), di problemi e l'Alvaro in campo estetico. (distinta da quella del nar- di idee, che ha interpretat cioè la sua poetica, e accet· ratore) è quello della ricerca nella sua opera la perplessi tando nel1a maggior parte dei in uno scriJtore della « bella là di una cultura modernt casi la testimonianza nella prosa», ben ricalcata su mo tra l'idea di una libertà del sua opera di un complesso delli classici. .depurata al· !"uomo, intesa nella sua fon morale, il dato della sua per- l'estremo di tutti quelli che damentale distinzione indi\"i· plessità d1 fronte a talune po sono essere i valori « nar- duale, e di una sua insoppri– manifestazioni della vita , rativi », liricamente adatta a mibile libertà. e talune al della società d'oggi conduce· rendere il breve fuoco di une trettanto insopprimibili ne· va quasi sempre alla conclu· immagine e di un'illumina cessità di liberazione Snria~r nesro alle stesse sue origin di uomo del sud che appunto per esprimersi e per espri mere il suo mondo dove,·? creare da se stesso j 'suoi strumenti di espressione, o– perando sul materiale origi· nà.rio. poverissimo. del par lare contadine, e integrando lo di volta in volta con e-' elementi della sua cultura. d' quella umanistica. anzitutto e di auella PUropea. Appunt per que_ o !"evoluzione dell: prosa di Alvaro egue la stes sa· evoluzione dell"artista: i" sione di una fondamentale zione, in sostanza l'idea d e collettiva. difficoltà di espressione. lr una prosa cc letteraria» de forma diversa si ripeteva ne cui tutta l'opera di Alvaro è suoi confronti la lunga in stata e rimane lontanissima comprensione nei riguardi r La prosa di Ah-a~o è frutte, Svevo. Sia per l'uno che pP di infinite complicazioni, d. J"altro si stentava a trovar- fl')t i issime ricerche opcra1r il punto ideale di sutura tr dalla presenza di un moncl una origine naturalistica , s raordinariamente ricco d. dialettale e l'innegabile tra vita morale. di tutti ,rii ao sformazione operata sia da oorti di una cultura europeo contatto con una cultura et· •ssai più moderna. e nel tem ropea, sia dal lungo esercì oo stesso tanto più antica, cl zio stilistico. Diversi. è ver• ouello c~e non apparisse allr nell'uno e nell'altro i risul- superfice, di una altrettanta tali, ma sostanzialmente aff' straordinaria coscienza e a ni le intenzioni d'arte e 1 • cutezza d'ar ista: ma sostan sforzo per raggiungerle. zialinente essa è il frutto del- ... Appunto perché sostanziai suo linguaggio a mano a ma mente angosciata e dramma no si depurava da O,l!Tliele· tica era la sua personale vi mento dialet aie e da ogn ione del destino dell'uom particolarismo sintattico me di questo nostro tempo, essa :-iòionaie. ~1 scio~lieva al re per esprimersi doveva trar sì dai limiti c01npassati acca– padilo da tutte le possibili!~ demicj ed aulici di una lin· di penetrare n'ell"intimo d -rua letteraria. Gente in A certi rapporti umani, di da, spromonte e alcune parti ~ conto dei contrasti più remoti Vent'anni rappresentano r e profondi, di scoprire i con· momento essenziale di que tra ti meno e,;denti, i più sta evoluzione che nei 75 -rnc sottili. i più umbratili. di ap- conti caggiun!j°e il suo grad, profondire un disagio del- più alto. In essa per la prima l'uomo nella società proprir volta, forse. in Italia, si al dove la società lascia appa· tua una identificazione trr rire la sua facies più rnm- lingua lett raria e lingua d patta e indilforenle. uso. diventa mezzo di comu· Ma il segreto della 11,·n nicazione oer tutti. la koìni di Alv;u:-o è proprio re 1 l"i,.,, che supera lf> antichP ir.r pegno dello scrittorp ,•'3••.:r· , o:;r,Jubili ~in" ari 0:.--..,: ...,. Yita. un impe2"tlo non rlnr ... ,w'l~i!" tr: oornln e cultur, mentario, ma di autentì('o ar ·ra Je-•·e:·ature e Y:t;:i. :via so che per una interp:e– tazior.e più ,·a.sta e adegua:a di Carlo Be occhi. artista e uo– mo. ho altri fog!i in bianco da colorire. GIUSEPPE TEDESCHI Domenica 21 p:Ìugno 1956 COSTUMI DEL SECOLO * La TV e il libro Dopo tanti, e non iJlegrt- d ricadere co i In Jret a rimi .itO!llpe i, Lasc!a o Rad- ~u!Jo sport o sulla musica doppia e entrato nel reper- leggera, come è già avve– torio dei letterati. lnfatt! nu o~ Ed t cc on e al rt: D:no Buzzati. &ul Corriere 2J perchi non dare magglo– de;Ja Sera del 25 maggio re f requenza a temi d'attua- 1956, ne ha cavata una sua li.tà culturale, per e&empio cu rio&a, osse&siva. ambiva- la . scien::-a nucleare. le let– lente • favola del secolo .... ; terature contemporanee, lo e , stra na coinciden=a. lo astrattrsmo in pittura, l'ar– ! itt.uo giorno. su La Stampa. chttettura razionale?; 3) per– Fra nce~co Bernardelli 1'i chè non sottrarre almeno cavava una profonda mora- in parte il gioco del tele– litQ, Fragilità dell"orgoglio. qui= al passo obbligato d'un Dtl resto. sempre .su La esercizio di memoria, intro– Stampa, qualche mese pri- ducendo invece con cautela ma e precisamente il 3 gen- qualche elemento di giudi– naio, Guido Calogero era zio effettivamente sulla cu!– stato tra i primi a portarvi tura del concorrente? un'attenzione precisa ed Per carità. qut non si acuta. come ad un sintoma- propone di tramutare il tico fenomeno di co~tume gioco in un esame di Sta– e. in ciò d'accordo con to...: si t"OTTPbbe consigliare quanto ne areva seri t t o però d, innalzarn" il hvello. qualchP giorno avanr: Gian- . \fagan dit:;dendo concor– '"arlo Vig?relli sul R11dio- ren'i in due ca·•egor,e. non •orri~:,. at•et·a raV't':.1ato i in mtr•:o alla loro intell1- punt1 d'incontro e di scon- genza o preparazione (il tro tra la .'icuola e la tele- che sarebbe antipatico) visione, argut(l,frtente aut• ben.!t in merito alla ma eria rendo che ; tradiment; del- ~celta: in parole più chiare la memoria posson far nPr- per i concorrenti su temi dere·i milioni dei gettoni facili e popolari (lo aport, d'oro o la promozione aal; 'a musica leggera, la ga.1:tro– esami, ma che almeno a nomia, ecc.) .si mantenga .~cuola occorrerebbe sapPr pure il cnterio della me– distinguere tra brat·ura moria; ma si invochi e si mnemonica ed autentica applichi un criteno più i.·a– cultura. Il VigorelH avtr:a lutativo della t·era cul ura de'to: .. Non è l'imlfottrtura per concorrenti d( materie del cranio, non è la eru- quali !a let erarura, il ct– dl-:?ione infarcitissima. non nema di ai:anguardia, le è l'enciclopedismo generico scienze. i 1etlori dt specta~ quel che si richiede ne nel- li:-:a.zione • la scuola nè ancor meno Anzitutto è stato regutra– nella vita: ma è una affa- to che dalla fortuna di .- La– bile apertura delta menrt, è scia o Raddoppia,.. s: ven– un approfondimento della dono partcçhi libri di cu!– coscienza. è una persua.sio-1 tura genera e e di cultura ne del cuore .. ; e cosi con- spec1al!z:-ata: in qutsta set– cludeva: .. Se ci pensiamo umana per e!empio i l,bra, bene. H contro/ago ro deJ hanno constatato che dopo profe33or Degoli è 3ervito l' ,sordto de lla s tudentessa davcero a qualcosa di bw.o- d1 Pac1a. et so.no st~te mol– no. se fossimo tutti di",-po- re ric_hieste dt & ~orie della sti a trarn e que sta lezione: Amenca; come quando era che cioè l' eru.di: ione spesso :n lizza lo psichiatra Gaddo è il rovescio dell'educa:ione. Tret:es. si sono venduti mol– è guai a scambiarne le par- t:· lib".1-sul cinema d'avan– ti; e che l'educazione veraJ guardta'. I lettori si direbbe consiste proprio. come di- che arrivano a cercare 1 h– ceva Joubert. nel non met- bri (intendiamoci. una cer– rere mai nella testa quel ta sch.iera di leuori che si– che deve andare nel cuore no a 1en forse non metteva e non mettere mai nel cuo- piedi i.n libreria) secondo te re quel che deve trovare - .'!1ode.. del teJequi:; ed è posto nella cosci"enza. Il mt- gia un t·antagg:o. lodramma, è questa mesco- _Ma. all' incre1"!'1ento de1ta lanza.. d,f/u!lone del hbro - che Bu.:zati Bernardelli Ca- resta sempre un problema togero, \!igorelli.... ni.a Io spinoso - la R..t\1-TV po– e_ltnco potrebbe continuare: trebbe dare un grande im– ed anzi se volessimo Tac- pulso, proprio sfruttando lo cogliere i p0tins letterari il enorme succuso della ru– numero di letterati. di arti- brica ...Lascia o Raddoppia..., &ti di intellettuali·, che do- e J)T>trebbe e dovrebbe da--– po' un po' di smorfie st so- lo nei seguenti moà1: 1) ac– no appassionati a • Lascia o compagna re l' offer~a dei Raddoppia ,,.; l'elenco non gettoni" con z•o~gio di finirebbe più. L'altra sera, alcuni, libri, e !en~endone quando cadde il poeta-con- nott l autore e tl tttolo si tadina, G. B. Vicari pro- finirebbe a be~ rec~a!11'~– poneva di mandargli una =are le maggwn novtta h– lertera di· solidarierd. per- br_ari~; 2) istitui_re dei ~ pr~– chè nessuno dei letterati mr dt consola.:.ione .. tn li– presenti sarebbe stato in bri da dtstinare a coloro grado di rispondere alla che non ~aggiungono il tra– domanda sul CondYiO di guardo /tnale: 3) rendere Dante. Se sino a poco tem- noto su quali tt~ti maggio– po fa l'unico tifo dei let- n i concorrenti si sono pre– teraTi era il toot-ball. con parati, e farne cosi una im– Pratolini. Giansiro Ferrata. plicita reclamiz:az:one; 4) Vi'ttorio Sereni. Giorgio Bas- preannunciare. per radio e sani, Leone Piccioni in te- per tele. qu;ndici g_iorni pri– sca (anzi, ri siete accorti ma. Qual i materi! s:anno che tutti gli ex ermetici per essere teleqw::ate e: hanno trasportato le loro suggerire al pubblico : :– ·rende -nientemente che su bri fondamentali per dette I_l campione?)_. oggi sono 171:aterie. inr:ogli_ando i' ra– q_uast tutti dwenratl' tifo- dtoteleascolraton . a forntr– si scarmanati del telequi.:. sene. così da essere in gra– da Carlo Let·i che ambireb• do quasi di gareggiare ·col be a presentarsi se non glie- concorrente; 5) da ultimo, lo rietassP la -'iUanota mo- quando risulta che un a'.'"– destia a Enrico Emanuelli. gomento culturale è sta:o da De Roberti~ a Goffredo segui~o con par:icolare par– Bellonci. da Tecchi che do- iecipazione e curiosità del po essersi ispirato alla rou- pubblico, far seguire per 1et!e non nega di mettere- radio e per TV qua!che con– le marii su un'eroina come i:ersa:wne suppfe:n·a sug- 1a Bolognani romantici::an- gerendo autol"i e libri in dola un tantino a Michele questione. Prisco. da Milena Milani a Insomma. se pur Lasc'.a Giuseppe Ravegnani. da o Raddoppia.,,. non è - di– Carlb10 Muscetta a G. A rettamente - un fenomeno Cibotzo. da Longanesi a Ma- di cultura. esso può dit·en– rio Pra:. da Elio Bartolini tare - indtre tamen:e - un all'ultima .., scoperta,. di po en~issimo me::o d"invito Gar:anti. Teresa Nessi. alla cultura ed alla diffusio- Naruralmente il tifo non ne del libro. E contribuen– esclude le riseii:e o le cri- do così straordinariamente tiche. E i con rasti; l"al:ra alla nostra cultura. sarà fa– sera Giu~eppe Berto e Ser- cile perdonare alla RAI-TV gio Sar:·ani si persero in (non fosse altro non facen– una lunga discussione sui dagliene colpa) se qualcuno dialetti t·eneri. commentan- inrece si serre del tele– do la comparsa del meloma- qu·: solo per farsene un ne padot•ano: a Milano. al- trampolinb rerso la passe– cune settimane fa. Carlo Bo rel!a... Consoliamoci. int:e– at•et'a difeso la Giancarla ce. ricordando che ne I I e Lucchini dagF srra1: d: Qua- sett;mane scorse. quando simodo. E' un farro che la era m gara il dantista. si rubrica della TV !n eressa, sono rendute ctntinaia di susdta commenti, fa intrar- copie della Divina Comme– redere problem.;. e tra lo dia: e. a proposito. perchè altro fa scaturire- proposte. la RAI-TV non pensa ad La prima. che tulti aran- istituire una vivacissima t·ano è questa: n pur man- cattedra dantesca radio- tenendo una varietd di te- telei:i ica? mi. non si potrebbe evitare G. L. LOMBARDI parte essenzialmente da una tradizione umanistica, è al– trettanto certo: nè qui occor– re ancora ricordare come tutta una letteratura euro– pea. da Proust a Joyce, da Dostojevskij a :S1ann, da !b– sen a Gide, da Kafka a Ma– jakovshij, da Brecht a Piran– dello, entrasse direttamen e o indirettamente nelle sue ricerche e nei suoi contatti. Nè va altresi dimenticata la rua apertura verso il pensie– ro moderno da Bergson a Croce. da Gentile a Kirke– gaard. E la sua vocazione au– tentica di scrittore è provata proprio dal fatto che non sol– tanto il narratore. ma altresi il saggista, o il narratcx-e– saggista che ei?li era più com· piutamente. rivelasse mai direttamente la presenza di un così vivo e intricato in– trecciarsi di elementi cultu– rali. che spesso erano anche testimonianze di interessi e di fatti umani, di una sua in– quieta curiosità che assai spesso lo conduceva a supe– rare l'istintiva timidezza del– l'uomo di Aspromonte, nato povero in un paese povero e amaro (come un suo perso– naggio del romanzo Vent'an– ni egli non dimenticava di essere « di un qualche paese a guisa di conkoprova pe: una estetica particolare. In questo enso egli appariva come uno scrittore solitario r in realtà lo era: ad ogni sua nuova opera si riproponeva un problema complessivo del– lo scrittore, il che spingeva in genera·le a trascurare i valn· ri particolairi di quell'opera nella maggior parte dei ca - e questo anche di recen– te - critici e lettori irTsiste vano su una sua persisten1 labilità stilistica che desume vano in sostanza dalla quasi Quando si dice che l'aspettn la necessità di esprimersi cl es.senziale. che apparirà ogni un intel1ettuale meridionalP ~iorno più evidente nell'ope- italiano che è uscito dai limi" ra di Alvaro al lettore e a) della sua provincia p rho e·· critico di domani. sarà quelk ò nutrito. anche ~ttr:-iv,..:<"r del prosatore non si limita •m rnntattn dirPttn ,,, r,, cnn que to il valore di quel verso dirette e_p<"rirme rii l'opera. Alvaro resterà nella ,·ita (non ultime quelle po- tista. Era un impegno con- FERDIKANDO YlRDlA R. ernesi: « La vecchia posta di Firenze»

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