la Fiera Letteraria - XI - n. 22 - 27 maggio 1956

.Pag. 6 LA F l ERA L ET TE R A:.._R::....:l:....:..::A~---·-------------------D_o_1_n_en_i_ca_2_7_m_a_,g=g_io_l9_5_1ì ALLA CELEBRAZlO TE COLLO DIAN A + STUDI SULLE GALLERIE DlELL'ACCADEMr A * IlPinocchio cli Greco * di FORTUNATO BELLONZI LA STORIA della pittura veneziana * 11 monumento a Pinocchio, sistemato a Collodi Preceduto dalle bande della <e Libecciata» viareggina e dei « Ciabattoni » di Monsummano, un allegro corteo di nlaschere pinocchìesche si è recato in diligenza da Pescia a Collodi sotto un cielo che minacciava di buttare all'aria la festa in onore del celebre burattino. Ma poco prima dell'arrivo del Pr~idente della Repubblica è apparso il sole, e i corazzierf91'schierati sotto il palco hanno smesso di stillare acqua dalle cupole d'argento e dalle code equine degli elmi; i Vescovi sì sono tranquillamente posti a sedere e i nativi, che erano andati a caccia di ornbrelli, han tirato un gran sospiro di sollievo. Si è svolta benissimo la cerimonia: il Sindaco Anzi1lotti ha ricordato la polemica (stizzosa, incredibile, aggiungif),– mo noi) che segui la risoluzione della giuria del concorso al monumento; e con molta semplicità e con altrettanta ragione ha posto l'accento sulla volontà degli organizza– tori della celebrazione collodiana di volere una scultura vera, un'opera d'arte e un'opera d'arte contemporanea. Piero Bargellini ha detto del valore e della fortuna del libro del Collodi, ma qualcuno ha osservato che :I Lorenzini sarebbe rimasto assai sorpreso di sentirsi attri– buire tali e tante riposte intenzioni (proprio come altri ha detto che Pinocchio, se fosse venuto in legno, stavamo per dire in carne ed ossa, a vedere il suo monumento, non si sarebbe riconosciuto nell'opera di Emilio Greco). Inu– tile aggiungere che gli osservatori hanno torto, come quelli che credono di saper vedere perchè hanno occhi e di saper leggere perchè hanno superato brillantemente le dure prove del compitare. Caduto il lenzuolo che incamiciava il monumento, que– sto .è apparso subito in armonia col paese, facendogli il verde dentro e dintorno cordialissima compagnia. Il pub– blico ha applaudito di cuore e l'On. Granchi si è ralle– grato con lo scultore Greco, con gli architetti, con lo scul– tore Venturini, ideatore dei musaici del recinto destinato a piazzola di giochi. Ora rimane da fare l'osteria del Gam– bero Rosso; ma siamo sicuri che il Sindaco di Pescia la realizzerà e lJene. Perchè la diHicoltà maggiore da supe– rare era proprio quella del bronzo dì Greco (verrebbe da dire: naturalmente, giacchè si tratta dell'opera più felice di questo indovinato e divertente grnrdino pinocchiesco). Gli uccellini già fanno festa alla Fata e al burattino di bronzo; ai ragazzini (mi auguro) sarà permesso di passare e ripassare per i buchi del tronco-base. In tal modo, ani– mato dentro e fuori di grida, di voli e di verzura, il monu– mento avrà U destino che sì merita: di essere il più fami– liare oltrechè uno dei più belli tra quanti mai ne sono sorti nel nostro Paese. FORTUNATO BELLONZI TACCUINO DELLE MOSTRE MILANESI * Lu ehia11•a vieendo ,li Anno Sàl.,ato,•e Aldo Calò - Antonio Molinari - Velia Sacchi e Linda Manzoni • Car– massi, Chighine, Dova - Goghi Faggioni • Mario Carletti • Dadi Orsi di LUCIANO BUDIGNA Solitudin cli Manacorlla (Continua da pag. 4) Mostre d'arte a Padov GIUSEPPE J.UESIRCA J.

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