la Fiera Letteraria - XI - n. 8 - 19 febbraio 1956

Pag. 4. PICCOLO DIARIO TORINESE * uJJ. Jl~ JENZO GU A SO()) .18 dicembre. - Oggi, dome- ta venivano regolarmente so– naca, voyage autow· de m.a stituite. E' una cosa niolto cha.mbre. Incollati i ritag-li difficile serbare onestamente degli articoli. Tagliate le pa- e semplicemente le mernor.e gine al Prezzolini di Vigore!- di 1m uomo. li. Ri<ipostr,a biglietti di au• 21. - Vado ad una mostra gurio. Stmppati avvisi di mo- di disegni e piccoli olii di stre, cataloghi. Nella Marchesini Maluano, 29. - Incontro A. di ritor- mancata nel 1953. Disegni di >10 dal Sacro Monte di Va- una vresa i·ealistica, rata. La rallo. Mi parla delle statue tenerezza. la tensione senti– delle cappelle 1·icoperte d1 mentale con cui so>10 ferma– polvere. di stracci. di ce,pel- ti certi atteggiamenti un po' li, di rag;iatele. Piranesi e sg1·a.ziati. ancora ace,·bi. del· Poe. le sue banibine. L'insegna- LA FIERA LETTERARIA IOttNAGt $~ HERtSSE i\lAURICE UTRILLO: Paesaggi, Domenica 19 febbraio 1956 ADIECI ANNI D.UU ~IORTE DELLO SCRITTORE AVVENIRISTA * H.G.WELLS viaggiaancoranelfuturo * Di Wells non è la strabiliante im11taginazione che ci colpisce ma il modo in cui essa"vilmeadoperata q11,alestrumento clisiiggestion': in ~n cliscorso di ben altro pteoccupato che di evadere nel mondo chimerico * di GINO NOG"HA Nel 1946 moriva a Londra conseguendo nel 1895 Il primo autoritario sin dall'Inizio con H. B ·wells che oggi legger- risultato convincent.e con The una propria scelta. si sa C!Oèda mente si cita. quasi fò~ sot- Time Machine (La macchina che parte ~rovarlo: di piu. egli tinteso un giudizio spreFlatl- del tempo). Henry Furst cu- dirige, è l occhio del padrone \'O. come orecursore della << fan- rand◊ i) present.e volume si è vlgile. assiduo in un distacco tasci~nza ». A dieci anni di di- arrestato nella scelta delle ope- Ironico anche quando part.eci– stanza. anche se non lo dlchin- re ai 1905, dando a vedere di pa al faLtl. alla vita del per– ra esplicito, pubblicandonJ? nel- condividere quella che e una sonaggi. con le pro~rie idee ri– la collana Il meglio tre romanzi opinio11c quasi concorde sul formatrici della società e ctella e alcune novelle. Longanesi W~lls mlghore che e poi una morale tradizionale. A ~1Jngo opinione basantesi su di un andare questa presenza d,stur– rencte un concreto omaggio al- giuctlzlo di stretta vntu1nzlo- ba. Succede persino in Kipps. IR. memoria e olla ~onoscenza DC' nnrroti\·a Furst nrrc-nna: li migltore dei tre romanzi. un ~~~o =~~ 1 !!~re 1 !ng~!~pac~:· d,j « W~lls scriss~ per sedltl anni caso tipico di lettcrat.Ura an- G. B. Shaw. poteva vant~e la ~~~\ 1 cid~~l.m1fi1in~~P P~~f..:~~~ ~!~~~iz~lo~~r e sgl~~no dJ1 ~6= s~lma (invero mal rlcambia t a > legge pi'ù: e per gnw part.e del stume. E' una perle nelJ'opera di Henry James, narratare di rimanenti vent'anni dcllt-t sua wellslana. accostabile alla Gan– c1;11tura e temperamento assai vita. libri che nc...<-slUlO ha mal conola da un nulione di sterli– d1versl dai suoi. Jet.ti». Tuttavia nella norln ne di Mark Twnin. Si legge H. G._ Wells. dnato ne\ \~6 9 6 :Ì della letteratura. e non so!o la ancor oggi con non poco diletto, comincio a pro urre ne anglosassone. quei prlm! sedici frlzznnte nei personaggi. sa- annl contano. Non si dt•\'C d:- piente in certe notazioni sentl– 31. - Vado a trovare Italo mento severo di Casorati in– Cremona nella nuova Sc11,olanestato sud, 1t.11, tempera1nen– d'Arte. di cui è direttore. Nel- to eccezionale. . . l'aula di plastica ; calchi dal Esco. Alla _Bussola diseg~., vero trovati nello stud,o di dal. Brasile d, Carmel,na Pie· Ristai/i. Gessi neri di polvere. colis._ v, trovo SCf1·0111, So/– Avranno almeno cinquant'a·n- f1antino e Antonio Cq.rena, ni. Per ter-ra il braccio e la che non vedevo da giu_qno, mano di uaa bambina dal quando fece la sua 1nostra polso sottilissimo, fragile. Ap- <tll'Enr_ovaGiovane. Mi se1_n· veso alla p:irete il bmccio bra 1111, ma.gro. Le, testa v•c: ,ni,scoloso di ,ma donna d, al- cola, . '·!tanell<tta d, capell·• 1neao t1·ent.}anni. forse di 71iù.. morbidi. 1n1, fa vensare a cer• Le dita sono gl'osse. le ,, 11• te scultnre romane. Porta ghie sciupa.te dal Zavo,-o. Si con _sé. fo,-se_per il modo d, votrebbc tental'e di indovì· vestire. l' ana della cam1JQ· narre i.lmestiere. Poi le 1nani gna, de7le lunghe cam1ninate di ,ma vecch,a. Tutte ripeto- nel freddo. no i gesti di offerta o di im· l-Ia,n110l'impressione, loro 1,lornzione delle donne delle tre e Rugge,-;, di cominciare su,e to,nbc. Le s,:•ose dell<t a formare un gnippo. Parla– m,orte, l 1 olocausto. il ftrnerale n9 di n1w1?0 tomanticismo e della vergine. il dolore con· di Délacro,x (la vena roman• /ortato dalle memorie. il /et· tica si va ing,-ossando in !ta– ta di rose. Q:t31ti cctlchi ci di• lla, da dieci anni in qua), m.a cono nwlto de:la formazione anche. di nuovo u11:a.nesinio. di B,stol/i. ci 1i,:e/ano la su.« Sarom vorrebbe riproporre ispi1·a,:ione segreta. Osservi.a- 1t1~a~ua i7:imagine_ d~ll'11,omo. mo alcnne s:7 iene <liadole· M1 dice d, avere d,71,nto mol– scenti, la /orn:a della scavo- ti_qn9dri di /ignra, dei Car– la, le si,a/le 1linuscole. Ne- dinal1. Ca,-ena Parla vaco e cto/ili't è la sole, varo/a che r,niane qnasi in disparte. Di troviamo da~·~ ,ti a quei neri tutti è il 11ihpatetico, qnello framnienti. Eri la Torino LA- che riversa nei suoi Qll,adri berty del W05. ima maggior carica senti- RASSEGNA DX STUDI CLASS[CXA CURA D[ ETTORE :PARATORE sconoscerlo, soprattutto ncn si ment.alJ. con momenti d1 buona deve seppellire uno scrlttmr nel poesia e sopra tutto una rap– silenzlo o richiamarlo in vila presentazione garbata della per insolentirlo o farlo ogzeuo borghesia inglese dell'Ottocento di banali accostamenLI. quando tenuta sul mo di un « hu– esistono le prove di una ;..:a d1- mour » sempre discreto e assai gnltà artistica. di una sun fan- cordiale. ? g-ennaio. _ r, 0 scultore "!-entale. I-la ascoltato _lu l!':· Garelli mi vcrla d, nuovo inone derlli astratllst, '/lll< della Sila vis,·e, allo stuelio dramrnat,c,: Sch11e1der, Ha,· · di Cézanne. di tre o quattro t,"'g· forse ogg,. s_opra._ttutto anni fa. Ai,<"on in disordine, De Koonmg. R_eligws1ta e di- 11ieno di ceste. di polvere. sordine. Infernale nere e d1e: Ora è ordinatissimo e tira• tra la ca11111agnad, Rivoli to a lucido. Alcnni r,cchi nella notte. Am.ericani l'hanno acqnista- Il richian.io dellçf tenebra. to e donato all'Università di In Saron, la /eobre della Ab,. Quando Gare/li vi andò cr1;scita. l' esalta.zione pazza pare che non vi fossero te- d~, vent'anni ed 1t_1ta volon• scii i. Il 71ittore Fico. 711·esente ta sempre tesa. M, d•~e che alla conve1·sa?ione. ricorda a Torino . sono cons1derat1 di averne 1,1edu,touno solo. pte ~un.tn ~s,. ·ma che non ne quando lo v,sitò la scorsa è di_spiacwto. . . priniavera. In luglio. quando D,, loro non.rius_c1a11io a sa: -i.o vi andai ve 11/erano cin• P(!re nulla pu1, di quanto c~ q1te. (Era il 14 /11,gli.o.Do7,o dicono. Parla1to solamente d, Cannes si attraversa una zo· pittura. al.meno con noi. rhe na d,i te1'ra rossa. corrusca n~n swmo d_ella 101·0 genera• tra il verde dei pini maritti- zione. La 1nttw:a è_ forse fo mi,. Immaginavo che Aix fos- loro difesa. N?n l, ho ma, se così. In.vece da Marsiolia vcd11,ti con 11,1i ltbro. raramen• si sale ada_qio. in un pneSar,- te con t1,na com1;aana . . Sì gio _q,·igiochiaro. ai,pena di- vergognerebbero d, a1Jpanre segnato dal verde, come ta- Qll_al,110, ~ra._vnmo_ alla_ loro luni dell'Italia centrale/. La eta. lettori d_,1>oet,,reltgios, niessn in scena e1"a verfetta. e innam,orati. Le cipolle della natura mar- RENZO GUASCO Anche quest'anno l'attività filologica s'inaugura con un nutrito mannello di studi stranieri che ripropongot,o animosamente la ·tormentata esegesi dei grandi poeti gre– ci: esegesi tormentata pro– prio a causa dell'inesl lngui– bile amore che tutti gli spi– riti non vol!?ari tributano a quei fari dell'umana spiritua– lità. Nella collana Zetemata del– la casa Beck di Monaco ha visto la luce un volume di Max Treu, Da Omero alla Li– rica, che affronta l'ambizim10 assunto di seguire lo svilup– po della letteratura e di tut– ta la civiltà de1la Grecia an– tica nella sua co1~plf's~a fase germinale e nei suoi aspetti più ricchi di futuro cqued1i squisitamente 1deologlcll, at– traverso una rigorosa critica semantica. quella che segue la stona di un vocabolo su~nlfi– cativo nelle accezioni più ri– levanti assunte presso gli scrittori più eccelsi. E' noto che oge;i a parte la sempre indispensabile critica tei-:tu~– le _ I?l'lndìrizzi più fpcondi della filolo~la classica e d•l· la stona delle letterature gre– ca e romana sono I comple– mentari avviamenti all,a sto– ria di un concetto e alla sto- UN INTERESSANTE SAGGIO EDITO DA LATERZA * Gli scritti pedaaoaici diGino Capponi • di AN1'1IBALE PAT.fJSCI ,I E' uscito in questi giorni, per conto del metodo del p. Grego- Vieusseux, Il Lambruschlnl, Il gli stampi della casa Laterza, rio Gerard e ne fece una rela- Ridoln. davano tuuu di se st,es- 11 saggio di Angelo Gamba re sul zione che 1esse"' de.vanti alla si in istit.uzionl a carat.tere pub– pensiero educativo di Olno Cap- società ·norent..inR. In sostanza. blicistico ed organizzat1vv. co– ponL L'opera contiene .oltre al si mostra\Ta favore\·ole al pri.n- me il gio11rnle l'Antologia. la saggio. tutti gli scritti pedago- clplo su cui sl fondava ìa di- Accademia dei Georgo111l. In gici di Gino Capponi. per la dattica di padre Gcrard. che società per la distribuzione del– prima volta riuniti in un solo era di iniziare il ragazzo a più le scuole dì reciproco insegna– corpo ed in qualche parte pR- rantl del sapere inlrecclall tra mento. « imperniando - come rafrasiti per renderli plù ac- loro, e grndualmcnte s01nmi- scrive Il Gnmbaro - quasi tut,.. cessibili al lettori. nlstrare altri elementi clw pog- ta la loro operosità su questi' Accogliamo con sincero. ef- glnssero sui primi. in mo:'io da tre cardini: agrlcollura. edu– fett.ivo compaicimento l'opera darea al ragazzi una fomrnz!o- cazione .storiografia Erano i del Oa.mbaro, non solo per il ne completa. ma senza castri- tre cardini su cui essi priggia– Yalore critico, dato che !I pen- zlonl troppo gravose per le loro \·ano la formazione di uns ro– siero di Capponj è inteso assai possibilità. come un naturale e s<?ienza virile. ln questo am– bene e la sua personalità in- spontaneo avviamento aJ sa- b1ente fionrono le attivita sto• quadrata compiutamente nella pere. A questo proposito gli rlrhe e pedagogiche del Capr,o– storia dell'epoca in cui tìori. ma sembrava che l'insegnamento ni, in questo ambiente venne per il sopore ed il ralore di della grammatica che si [sceva alla luce 1a sua opera plù bella attualità che 'lu questo periodo nella scuola del Girard fosse per modernità e vigore espres– essa acquista. Il problema della troppo precoce. perchè superio- sivo: Pensieri sull'educa210,ie. educazione. che è poi il pro- re alle possibilità d'lntend;men- L'unità e la modernità d1 que– blema vero e centrale della to del fanciullo. Il quale non è sto libretto in cui Il Balbo ci scuola. portato all'analisi. che r!,.hirde vede\ 1 a « fior di roba. eccellente Troppo spesso si \·erinca il.1 eccessi\•! sforzi raziona!!. ma per sé. eccellente per la nostra questi tempi che 11 proff'SSOre Bila sintesi. cioè n cogliere l'es- pove~a patria». poggia << su una è un giudice che non guarda senziale. rhe poggia sulle fa- alta idea ccnt.rale - come dice nell'animo wnano. E' freddo. coltà intuitive. i? Gambero - lo sviiuppo tote– è formale. è costante cotne la Fu a YrPrdon a fare cono- grate dello spirito. nel rispetto bilancia deJ commerciante rlie scenza col Pestalozzi e rimase concreto delle forze pnm genie pesa la merce e continua a assai amareggiato dalle con- della sua natura. attorno a cui darvene fmchè non raggiunga il dizioni a cui Je discordie Inter- graviti tutta IA prassi Pàuca– peso esatto. L'alunno de\'c sfor- □e avevano ridotto l'Istituto: tiva ». zarsl di raggiungere la misura « Mi duole ma non ml stuoisce . Se da una parte J'ind1ndua– esatta. cioè la qttantità di mer- troppo, Il sentire rhe l'istituto hsmo pedagogico sarebbe noci– ce che U professore Yuole of· del Pestalo?Zi rana a rotoli: ro alla formazione di una CO• frire a se stesso. credendo e Schm'dt. uomo d'jngegno. ha scienza collettiva - nP] suo dtcendo di \·oJerlo offrire nlla sempre an1to prr me rrputa- raso quel collettivo ha va'orc società .per 11 bene di essa. zione e apparenza d'imbroglio- di c!vile. 1egato strettRmt>nte a La società non ba bisogno di ne: avero creduto sempre che italian.ità. a eticità a rt.>iiglo– merce bene impRcchettata. tut- la cosa ctm~esse finir male n!la sità - per un altro verso con– ta della stessa quelità e nella morte di quel santo verch 1 0. tro la tirannia pedagogka. per stessa misura. ma di individui il q11ale però avrei voluto che cui si soffoca il rngnwJ con educati a sentimenti civili. che avesse chiuso glt occhi prlma una educazione tutta estei:ta. più di essere enciclopedie sap- di \'~der.<:d~stn1tta J'ope:a sua 1>.~< vuole rispettato e svilu_µpa·? piano pensare. Viaggio m Olanda. m G"r- 11 [erondo gPrn1e del~a J1berta L'ideale dell'alunno-enciclope- rnnnla. in Svizzera. in In•hil- spirituale. rh'è il patrimonio da dia fa sl che 11 cammino della terra. con lo scopo di << studio re tesoreggia.re in ogni alunno. scuo!a sia cosparso di giovanì lr istituzioni. i cn"tumi. la stn- sicchè. data e stabllll.a con sacrificati. per la colpa di non ria dei pcpoli che vii:;itava ». ~ano ferma dall'educatore la sapersl adattare a un m<Xiel!o In InghiltPtTa. dove gli piac- ~1reztone. l eforze a seguirla fisso e Jmmut.abile .cioè per la que assai l'ooerosità e la \"irl- aovranno essere fomite dallo colpa dl avere unn personallti\ l!tà_ del popolo. divenne intirnv educa';';do stesso. senza bi.scgno troppo int.ensa. che in\'ece di Amico del Foscolo rhP ebb,.. per che s mtervenga m ogni sin- venire ordinata nei limiti di lui parole di grande stima: golo atto». , una sana formazione. è saffo- cc un'anima alta. gagliarda e in- L'educazione deve essere tn– cata. rJioendP.nl:R.. ma dolce ed equa terna. Il fanciullo dC've avv'arsl II Capponi rivalutò nell'edu- ad un tcmoo ... uno spirito pen- spontaoPamente sul cammir,o ra1!0nf' JI ffltto spiritua'e cd Il ~atore fornito di tanta origina- della cultura e soontRn°Arnente · fatti individuale. L'Ita~la df'l Iità. da aver potuto riconoscPre attingere a quellA l11cerhe non sno temno era tutta rtn fare. e rompere da se stess'J in po- È' fuori di lui ma dentro di lui. Come IJ.. Mazz'ni. !! G'ob 0 rtl. ehi anni i ceppi di una falsa rhe è lo spirito umano stesso il BR!bo compresp che b!,ogna- f'duc?zlonc ... >>. Tornato a ~tq. C'è. sotto quec;tl pensieri. un \~a dare aaJi Italiani una co- hil_irsi nellR sua Toscana cercò senso religioso d"Jla vita. inte.c:a sciell.?a .rnn'='a e virile e. p;ù c.he di reaJiz7ar_,. In Quel cc oaradil;'o nella sua PSSen;:r,A comP pllrezza. rorreg-gere i \'Ccc.hì. si do\•eva terreJtre. ma SPD78 .r~!bero d"'l• r~me s~i~itual.ilà. romp !lnima. eadurare i gioYani. Educare nel 1~ sc1enza ~ 5"'11;78 .l ~lbr-m df"~I~ E lo sp.ir1Lua]lsmo rnttollco del sfgniBrato etimolngioo ha il va- vita» quei prmr1pi rciurattv1 Cnopo_n1. . Jore di « trarre ruorl » L'erlu- rhe e:li erano maturati nella ~gg1 nt~!la po,rv~ f's.'Sere piu retore deve estrnrrr rlall'an!mo mente utile. pn 11 mondo aella scuole. dei giovani quello che è nalu- Non era il solo in qu 0 1 ren- di questo libro E' come un ralmente buono. A1l'edur1nionc- tati\'0. In Toscena. il fiore della recupero. un affRcciA.r51 d~IJr intesa in questo senso drcUcò i più bella intelligen1a fta 1 iRnR nurezza su un mondo lutto suol studi. si adoperava a de.~tare il P"P., 1 0 <:..convolto chi:- PA oers.o il SPOSO DI famiglia patrizia. rbbo la da quel torpore. <'• 011ell''nd:f- di es.sa e quindi il senso di se possibilità di v:a~1Ziare in bttn- fPren7JL da QUPJJ'a,...atia rhr si stesc;o L'atto di Pducarp F U'1a na partr d'Europa. pPT cnnn- era imna.òronitA di t11rti dn- rnl'}luninnP cii ~oiriti. 1,a gua 1 - .scerP i s'<::.temi Prlucath·i ri.PlJPrAnte 211 Anni olacicil P h 11 n'1-,r0.:ia di sacrn. e irn•nmn,R una scu<'le p'.ù celebri dell'rp0ca temootll del governo le 0 p1ld:nn m:sslone o_n-, 11n mestiere. Andò a Frlburgo per rendersi Uomlnl come lJ Capponi, ll ANNIBALE PALOSCIA 1 ria di un vocabolo coiti - l'u· no e l'altro - nelle singolari forme in cui i grandi scrit– tori Il atteggiano, a prova del– l'evoluzione di un'intera ci– viltà. La storia dei concetti ha avuto il suo :trchetipo nel– la monumentale Pafdefa di VVerner Jaeger. che ha tro– vato anche In [talia ben note risonanze, come lo Ethos t=d Eros di Folco Martinazzoli e H:,bris di Carlo Del Gran– de. Uguale fervore i filologi han dedicato alla storia dei vocaboli, cioè alla vera e pro– pria critica semantica, che ha avuto da noi II codiflcato– rE:in Antonino Pagllaro e dl recente ha otrerto un note– vole saggio col volume In– somn la di Vincenzo Ussani jr. (Angelo Signorelli. Roma, 55 l. 11 Treu aveva preparato ,I suo saggio fin dal 1951,sulla scia di un lavoro meritamen– te celebre di pura critica se– mat1ca e storico-llngmstica, gli Homer!sche Wbrter di Manu Leumann {Basilea, 1950); ma s!ccome U suo proposito era di gettare un ponte tra la fra~eologia e Il lessico di Ome– ro e la fraseologia e il lessi– co det lirici eolici, per stu– diare nel secondi l'evoluzione operata sui primi dal pro– gressivo arricchimento della civiltà greca. egli ha voluto attendere la già preannun– ciata edizione del frammenti di Saffo e Alceo a cura del Lobei e del Page, che gli pro– metteva una soddisfacente si– stemazione del testo di quel grandi poeti e che infatti. appena pubblicata si é subito rivelata una pietra miliare nella critica della linea eoli– ca. Ma l'edizione Lobel-Page ha visto la 1uce solo l'anno scorso: ecco la ragione del n– tardo con cui il Treu ci ha reso edotti del suo, studi. La prirna cosa che ci col– pisce nel suo volume - e non gradevolmente è che dalla considerazione di certi voca– boli tipici del mondo omerico e~lt salta allo rlappanzione dei medesimi vocaboli o di altri radìcalmente o semant1• camente affini o di altri nuo– vi <e pnciò si2ni[icativi. ,n parn~one. dei tPmpi muta;.,) nei frammenti dei llric1 eo,1- ci. per dare quasi il pronlo g:-aflco della distanza fra 11 punto d1 partenza e quello ch'egli ritiene il punto d'arri– vo. Eswdo e I lirici Ionici e I primi melici corali, che rap– prrsentano, nello sviluppo dP\• 111 civiltà poetica della Gre– cia antica, la palese diffusio– ne e la prima rielaborazione de~ mondo espressivo dei poe– mi omerici. sono accantonati. Solo nella terza parte del vo– lume si analizzano brevemen– te gli elementi dt raccorr!n ravvisabili nPl coc;ìddetti Inni omerici, m Es:odo. Alcmane. Archiloco. Tirteo. Solone,· Mimnermo e msìeme ~li echi che si pos~nno raccogliere 1n Senofane. rJico, Anacreonte e Simonide. Forse proprio que• sto porre m un so 1 fascio I ljrt. c1 antrriori e quelli posteriori a Saffo e Alceo. spiega perchè 11Treu abbia preferito occ'J.• parsi di loro solo o schema già tracc~ato t!: a conclusioni già sufficientemente formula• te: 10 spiega ma non lo giu– stifica. Altro è infatti deti.r. m:nare l'importanza d1 uni:i. cifra espressiva intercorrente fra Omero e la lirica eolica, altro è orecchrnre come si palesino nella lirica succes~1- va l'influ~sn deli'uno e del! R.l· tra e il rapoorto che re~nla ne' poeti più tardi l'ered::s df'll'epos tradizionale e la prP• sPnza della civi 1~à nuova; e poj perchè trasc-urare al1nrn, Semonlde, A morgmo Stpo;;:1. roro. Temmide P -BaÙhilid1 1 'J (QUPSti rilievi non debbnn'J. però, e non vogliono dlmi• nuire l'imnnrtan1a di alcunP c0nch1sìotiì del TrPu. ·Anche Ee nella pr 1 111a parte del v~ lume si abb•~ a notare ìnnl– tre che l'anAli:-1 ~emantlca t, poro nnportunarnPnte pre,..P– duta da un profilo 2eneriro dPI mondo om,,.rlco. chP ha al piede la pesantP oalla dPlJ'im• postaz•one comolp~siva assun– ta dalla ouestinne nmPrlca nelle pa2:ine dello studinso tpdpc:ro: si tratta della solita i:-m:i?iOnP di rnmnromei::c:n .::e– crmdo r11i l'llinrle e l'Orli.~– SPa sarebbnn opPre_ unitoriR• mente condotte di due diVPr· si autori. dei r,uali 011Pl10 d""l l'Odis.~ea sarebhP nPttar 1 1ente postPrìore a ouPllo riPJl'llinde Quac:i nessuna conc,a•a:ionP alle tP~i PnalitìchP e nP'=<:lln " 0 ntorP dei reciproci raooorti fra i due poemi. chP, onoort11- . nsmente lumeggiati. rlnvreb– bero rendere insostenibile l'i• potesi di una anteriorità del- * l'Iliade rispetto all'Odissea. Ma in compenso l'cinalisi se– mantica ribadisce cosi validi contributi di natura i!ngulstl· ca ( cioè coi contributi più solidi l il pro!!lo evolutivo che già da tempo contr~d<ll~ttn– gueva, nella nostra cultura, l'età ionica. Se la conclusio– ne che nella lirica Pollca si effettua la conquist!l dell'in– tensità intima appare poco peregrina e anche contestabi– le {nessuna importanza ha al riguardo Archiloco. nel quale Il processo evolutivo può es– sere piìt fruttuosamente se– euito, dato il suo cospicuo omerfsmo linguistico?), un più persuasivo specimen del– le ricche osservazioni che il Treu tia avuto modo di com– piere e organizzare è dat.o dall'altra conclusione che la lir:ca eolica fa P.:mergere alla nost:-a sensibilità la cate,zo– na del tempo, come pe~t;:e essenziale per ta vita e la spi– ritualità umana. Volendo In– sistere ancora suJle nostre perplessità, si p<ltrebbe anche 0ss:nvare che Pssendo la n– CPrca estf'SR a Omero. a Esio– do e a quel mondo cosl vario di spiriti e di forme che é la lirica 2reca nella sua pri– ma grande fase creativa, Il Treu evidentemente non è stato raffrenato da nesc;;una ìngillstlficata e anttauatu preoccupazirme di generi 1Pt .. tnan: e allora percht' sce– gliere la linea come punto d'arrivo, pnchè non c111•r.:u– dere la ricerca dissodando Il rampo chP puramf'nte avreb– be consentito di dare ,1 qua– dro complrto nello sviluopo culturale della ~recltà classi– ca? Perchè non Indagare. in altrJ termini il modo con cui l'eredità omnica anclw sul plano linguistico e stillstlro. s'è con(lgurata e: trasforma– ta nella grande tragedia 1.t.t· tica? Comurendo che la ran ca si sarebbe almeno raddnr>– pi~ta: m::1 vo~llo almrno ~nfS– rare chP in un pro'-simo fu– turo il Treu si ac-cine-a a com• plelare la sua proficua ana• lisi e~tendPndola al poeti tra– gici del quinto Sf'coln. Ad·ogni modo a misurare l'importan– za e 1•aut0non1!e delle sue vp. dute. basta rifletterP J:t! fat ..o ch'Pi!ll pur avendo voluto q,t... tendere la rrvls:onP crltic-n– t,:,~tualP rlei framniPntl di SM· Co e Alceo da parte ci 0 l LohPI e del Pagc, non s'è fatto pren- der la mano dalle sconcertan– ti conclusioni sulla poesia di Saffo cui è giunto Il Page nel saggio parallelo all'edizio– ne e che noi abbiamo già r!cordato su queste colonne. Allo sllle dei poeti tragici e! richiamano invece due al– tri recentissimi sag~l: un nitro de!Ja collana Zetemata, e cioè quello del Jeus sulla sticomitia nella prima fase della tragedia greca, e I Mttr· ginalia scaentca. opera po– stuma di John Jackson (Ox– ford 195.'il, pubblicata da qu•l 2rerÌd!ss\mo filologo che è Eduard Fraenl<el, al quale si deve fra l'altro, nel mede– s11,,o·c;:i,11100. la recPnte. caul– taìe Pdizlonf' dP\l'Aaomeri– norie di Eschilo. Epuure egli strsso non ha esit;:i,to ad of. frire al mondo degli studio.,;;;t, col lnvoro del Jackson, una Summa di orezlose osservq. zioni stlhstlche. di cui f'ra il primo a ricr,noscere l'utilità e eh~ effPhlvamente ci illu– minano su tanti particolar\ della struttura scf>n 1 ca e dP\- 19. vita Psnresslva ciPldramma e:reco. Il lavoro dello Jens 'l\f• Ì'ronta invece un solo prohle– ma ch'è fondamentalr fra 1 molti relativi allo stile e •!· la tecnica dei poeti trag!c1. In fondo anche ln questo c-R– so le conclusioni non et sem• brano peregrine: l'artificio rll ~pezzPUare un dialoeo fra due per~ona2~l in modo rhe l'uno e l'altro oronunclno cia– scuno un verc:o persee:ue 'o scopo d'aumf'ntare la tf'nstc► ne drnmmatlca; il culmme dell'artificio nella prima fa– se della tragrdia greca. e tor– se In !men generale. è quin– di da ravvisarP nell'OrestP.a dJ Eschilo e particolarmPn'e nel secondo dratwnq de!1a trilogia, nella formidabile sce– na in cui Ore~te tra~clna la madre fuori dalla vista de- 2ll soi:>ttatorl pn uccider1~: in Sofocle v'è però ma2glore ricche1.za di sfu111aturP n~l– l'nso dPlla sticomitia. Stupl– ~ce però che per ouesto pn,.... ta to J Pns. rhma rdo al d ram– ml della vecchiaia. non RO– b'a sentito il biso,mo di ·e– ner presente l'influsso che rsercitò su lui j1 plù 2iovane Eurloide. Questi ,;;;vilunnò ,n. dubblamente in mvnirra più srnsibile l'agonP oratorio, che del resto ha g!fl un ec;Pmnio molto es ratterlstico nell' A inf'e di Sofocle; ma non trascurò certamente la sticomitia, dl cul doveva apprezzare ormai l'aspetto più tipicamente teo– rico e di cui perciò dovette fornire a Sofocle molti esem• pt di quelle sfumature nuove che Invece· lo Jens ritiene germinate esclusivamente dal– la fantasia dei poeta di Co– lono. E' Infatti eia chiarire come la pur copiosa messe dei ri– sultati dalla ricerca dello Jens sia comprbmessa nelle linee fondamentali da una de– ficienza che agli occhi del puri esteti apparirà invece come un pregio: Io Jens ,:;.•~ profondato nello studio drl fenomeno relativamente ad Eschilo e a Sofocle, vedendo– li nella loro· personalità av•Jl'– sa da qualsiasi rapporto ,;to– rico-culturale, considerata nt>l– la 5ua solitarie grandezza P orlglnalltà. Ma - e qui si pa– lesano i diritti della Kult,,r– geschichte. della storia delie Idee e del gus.to anche di ftnn• ~rc:11~ riiùn~~lo::P;riv~f~t~s:; ner conto di qunnto co ttru1- va storia es:tPrn1t, determlnR– zione tecn:ca del fenomPno della sttcom1t1a ne\ quadro 01ù vasto della storia del dram– ma. astrazion facendò (àlme– no in senso relativo> dallA ·personalità dei singolt auto– ri, ha provocato le incPrtez'T.e e le sfasature C:a no\ rl\evR-– te. E' evidente che la linPB evolutiva della tragedia art-1 t1ca da Eschilo ad Eurlp1rle investe coerentemente tuttl l particolar\ della tecnica dram• matica, quindi anche 1·artlf1. cio della sticomitia. che partP Ce l'Oreslea di Eschilo é Il • comprovarlo> da quel clima di naturale svtluppo di ~.P. menti tecnici dall'origmar1a cornice religiosa del dramma, ch'è ancora cosi senslhile n~l– la drammaturgia eschilea. e poi sfocia nella solite sostitu– zione dell'oratoria alla lltur– ~!a. che caratterizza tut.ta a mentalità dei sec V cadent, e nella tra~edla trova la sua voce più su2grstiva In Euri– pide, Proprio nell'accesa atm~ sfera della radicale trasf•>r• mazlone della soc!Ptà atf'nle se nel passage:lo dal sec. V al sec. IV ci trasp0rta l'ope– ra di un e-lovane f\lnlogn ETTORE PARATORE (Continua a pag. 7/ GIOV~NI CONSOLAZIONE: Figure romane ~~ 1 iu~c(~nnR~e g 11~ 1 ~i~!ç~er~ . C??Jpletn la lerJ?~ L'uomo scampare all'estremo verdetto invts1b1le (The Jnv1s1ble Man, del temp<:> pur avendo molto\1897>. troppo noto-per aver bt– pt!ccato. diciamo. anche trcppo. sogno di chiarimenti in questa In ambizioni extralett.crane in- sede. Con Il suo cltma di so– nestnte 8 foraa nel t.ron~ vivo spensione quest.o racconto è un della letteralura e cond$J.!Inalc pezzo di ~aglstrale bravura ad essere sterili per lu poesia. narrativa: 1 elemenl.<? ra,·010so Non occorre spiegare che cl ri- passa quasi in sottordine di feriamo 8 queJ pedante e su- f,ront.e al procedere serrat,n del– perflclale socialltnrlsmo. allo I azione. al felice taglio dPI pro– stesso empirismo nvvenlristn tagonlstl. alla saplcnz.a con cui (ma qui In minor misura) che 1; supemnturale viene immesso fa aguzzar le frecce agli stron- nella realtà tanto da confon– catorl di Wells. dersl con ess3 e darsi per epl- Abblnmo detto che Henry sodio credibile. sc1entlflcamen– Fursl curando la presente rn.c- te probabile. sino al punto di colta ( Il meglio di H G. VVells. registrarsi con una misura urna. Longanesl, 19fl5. pag. 654, lire na che permette a H. G. Wells 1500). ha puntato sulle compo- di toccare, magari con un lro– slzionl chr meglio mrttono in nico p1zz1cato, le corde de,– luce le doti dJ narrnton• tn la pietà. ln fondo, se ben Wells le prime che qun\lficano gue rdlamo. non è la strabi– lUlO Scrittore e che. con le sue llnnte immag1nn1.lone che cl.col– rngloni umane. lo nrcredltano piscP, la fantasia assai plu di– presso la posterità. Del narra- dnntorla di quella di Veme. tore WPJls cl \l\f'ne oOerto il ma Il modo in cui essa viene po– mnzo di sngglnmP In t.re di· $la a prontto. usata nel mag– rcrsl rnmanzi la {nntns\a. le li(ior numero di casi quale sLrU– doti umoristiche. rumnnltà e mrnto di sngjtestlone in un di– lo stile; lnoltrP, trattandosi di scorso St'mpre preoccupato. e In– rose scritte men.o srcolo fa. 5fstinmo. nn troppo. di proble– anrhe la reslstPnzn all'lnrso- ml etlco-soclall. non certo con– rablle \'aglio dl Crnno. Il meno cepilo prr eludere gli lnterm– pcrsunslvo dP! trr romnnzl qui ~ativl delln cosclrnza contrm– rnccoltl ~ a nostro avviso La ooranea od evad<'re In un m<m– macchrna riel rempo. un R~<;ur '10 rhtmrr!co E sta qui una ra– do. vlanlo nPJ f11111rorhe. se '{iOnP cirlln presrnzn viva di cti, ln misura ctrllr suprrlorl Wf"'lli;; nellR leltrratura dPI No– qualltfl fnnta:;t!rhe dello scrlt- vPcPnto q11l f"Jill P moderno e tare cli La r,•lerra dei monrl1 ouò per ora R\'R.t17A.re nel f11- st riducP µrntlcAmrnte A•1una turo S(>07Rb\i:;c,gnn di una delle nnerR7 1 nnP lettrrnrin grn·nttR sue prndlgtose ci macchine del Con Wrlls ocrorrP lnt.,.m1ersl tempo». subito: non solo egli si Impone GINO NOGARA • Il II Il II, 1 O '.ll.'ECA )f.. Lettu••e ·,lo11f esehe * d; HEl\JAr1 1 0 n•~H'l'AUCHINI Come rerv1da testimonianza t1ra dell"nterno. Ment.re U del fionre degli studi danteschi, Do'Ov1d10, con ~ottile dosatura accanto a 1 recenti commenti enJd1ta e 1ut1st1co-espress1va, d! Sapeg:no, Malagult e Sopra vede nel canto de1 sLmomaci no, possono avns 1 questP 11Let.- una acuta ritorsione d1 Dante ture dantesche: Infernon, che gllano, ultento ad evocare G1ovanm Getto amorosamente contro U clero corrotto. Mom1- raccoglle per \ tipt dell'editore ((temprn e poetiche atmostere Sansoni. Nel volume si colgono nell'unita del poema, contem– i risultati concreti, 1 µunti di pia, sotto la tredda malta del– arrivo e 1e fondamentali Jmee la nitida metamor!oSJ del ladn– d'accostamento alla «Gomme. serpenti, 11 muto tremendo reli– dia>,, attraverso un secolo circa g!oso dramma dP.ll'anuna smar. d1 lettura ltallana e straniera ritas1 ael corpo bruto. Cont1n! La raccolta, concepita per ap1 ilcH la 'iUa raz10nate me~ un pubblico più vasto di quello dolog1a analit1Ci1 a.I caT"Jtc,X-~, degli special:st 1 cma anche a e~mplare per una cltruttura questi si offrirà •empre II van- che, lncormc1a.ta tra gh «esem– taggio di avere ;ottomano al pia,> delJ'f'sordio, Ata'l'lar:te ed cune vecchie J~tture disperse m Ecuba forsennata, e U prover– volum1 -e ra.scicl,lt non facil bto o :<s:entent1a c?mmurus> del– mente reperib:lt ), resta in que- la ((peroratto» «Ché voler ciò sto senso condizionata da un udire e bassa vogl1an 1 afflda ù preciso criterio. li quale lmpll• suo centro qll'.anunato svo}ger– ca la necessità preventiva di s1 ep1sodlco d1 mastro Adamo una dlfliclle scelta tra le tante e della ,ua lite volgare con SI.– letture disponibili. nel tempo. none, In obbedienza alle p1u rer ogni canto. Forse ù lettore a.u~orevoli norme della re.torica. µ:-avveduto non rr r.ncherà di .H.1gorosa la cr1t1cr- stth 1 st•ca manifestare le ragioni di qual. d1 Sp1tzer e dJ Te!'raclnt. l pro– che dlssenso di fronte alle pre- blema sulla genesi dei hnguag. ferenze dal Getto. Eppure, con. g10, particolarmente notevole fidiamo che non mancherà nel canto li m quanto com– spontaneamente di ~lcrf'derst cldente COJ problema del con– più di una volta, quando vo- trapasso, !,duce lo Sp1tze! _a glia considerare la cosa dal spiegare s1stemat1.ca.mentr I ori– punto prospettico più alto del- grne del hnguagg10 ar~oreo, se.. l'armonia totale dell'opera. mmmano de;li uorrunt-p1anta, Questo criteno chiansce poi dJ quegli tbnd1 abnormi . mo– il motivo della pubbltcaz10ne struos1 esseri che sono I su1c1di. del testi più significativi della f'ttratto «hngu1stlco» 1a stessa vecchia «Lectura Dantls» san• presentazione d1 Pier delle Vl– scnlana, l'inclusione di a.ltre gne; _I prez10s15:S1ml, 1 modu~i antiche e recenti letture scelte ne~at1vi, 1 mezzi retorici dJ n– tra le più notevo: 1 apparse In petizione post, da Dante per diversa sede, e l'aggiunta In[!. una caratterizzazione d~.J Can– ne di letture affidate espressa- celilere mirano a vestirsi dt un mente per questa raccolta a più vasto sigmhcato, a rendere studiosi contemporanei italiani l1• 1 ru1st:camente te ldef'e d1 tor. e stranieri. tura, di. se:1ss1one, d1 sdoppia,. Facile comprendere !'utilità e mento, d1 rnnaturahtà che do– l'interesse immediato dl poter minano li canto. contemplare - specie quando Ancora Il motivo della voce l'opera sarà ultlffiata con gli ~man~, che esce ~ s~n;o e non altri due volumi nguardanti 11 aturalP sofferma at .enz1onè Purgatono e II Parad'so _ 11 del Terracinl. Nella duplicità, vanC' e cornplesso pÒ.ncrama ora ambigua e ora drammati- della cr_it1ca dartesca lungo Il ~~- ~~e J~~J~e ~~ng~d~ ... ~~~ft~~~ corso d1 un secolo < le 1ez10ru oltre alla posstbtlità d. d . tormes1 del De ,act1s sulla fi I una e ((Commedia» da cu dervano 1 _ruz1nnp stonca 1el persot,ag– famosi «Saggrn, dat~no a,ppun- 1;10, s~ offrono a1 cr1ti~,0 rtcchl to dal J8:i4-5!il. EnLro ,1 taglio spunti e probanti per ~1Ud1ca– fisso della «ietfora" ·ncontna- re Guido. come lo sp1r1to p,ù mo I nom, di De Sanetls Del sottile di Ma_iebolgie, esempio Lungo, Barbi, D'Ovid:o, Berto- t1p1co d1 «nobile» a!'ltma, di In– ni, fino ai più recenti Nardi. ~~~l~tenza non 1;t11data dalla Fub1m, Mom1gl,ano. Cosmo, ilENATO BERTACCHINI Getto. Sapegno E possiamo se- ~ guire, calati nel:a sperimenta- 111111111111111111111111111111.,1111111111111111111111111• !~~~e I d~e:[gd1de~1J;:~o g,3n~~ ùEGLI AMICI EDAMICHE.,. Barbi, 'i un Ro ~1. di un Cre Dappertutto net mondo t l!:u• scini per giune:ere a quelli dt ropa, Amenca Afr!C'a AsrnJ un Cont1m, d1 uno Sp1tzer flllend.ono 11 pia<'e1e 'rlt corri- Profondamente Lmpe!!nato 1\ ~pondere <'On Vm Lmgut. ,,iag– Ce Sanctis con la sua cnt1ca (Jt, ftlalel1ca am1ni1a Uumun• e~tet'.ca a scoprire nelle fìgurelda,e not121e gralutte lo'. L.. d1 Francesca e deJ Conte Ugoli- AMIS DU COURRIER . Rue no Ja. più alta i,oesia dramma- Stappers, 5 . LlEGE (Bela:touel

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