la Fiera Letteraria - XI - n. 3 - 15 gennaio 1956

Domenica 15 gennaio 1QI\R LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 Una scena del • Giulio Cesare» On alto); il finale del « Giulio Cesare» On basso) LA ~USJlCA A • Lavocedi GiulioCesare Meritatamente unanimi sono state le lodi alla esecuzione musicale, guidata, con l'acume e l'intelligenza che gli sono ormai proverbiali, da Giannandrea Gavazzeni Per chi tragga auspici dagli di EMILIA ZANE ..l.".J.'I correre e snodar,si la sensibili• inlzi l'esito del:e quattro rap- tà Impara a scorgere dietro presenbazloni del Giulio Cesa,. l'uniformità ricchezze insospelr re di Haendel prometterebbe un sbante per il volo. serve che come prova positiva. bate e accaUivantL DI fattura, brillante '56 al Teatro dell'Ope- «All'opera il suono è Il prin• A ribadire la vlttorta di Handel di tra,tto, di sottile varietà d1 ra. Il più che bicentenarto la• cipale linguaggio; esso è ani• ottenuta piegandoci nuovamen. Immagini ma anche d1 auten· voro, rappresentar.o per la pri- mato dall'a,rtico;azione, dalla t.,e al suo linguagg~o invece che ttc~ pathos o di fervore dram– ma volta a Londea nel J726, figura, dal gesto, tuttavia resta adattandosi in qualche modo n::tico. Si che quando si danno ha comlnc!ato COlportare bril- pur sempre II prlnc!pa!e in~re. a assumere il nost;-o. i due recitativi g:à ricordati o lantemente 11 carico de!l'inau. d1ente del nostro godimento». A questo punto la fredda si . apre l"aria di Cleopatra gurazione, aggravato nella par• E' ancora u sav!o dottor Burney schema.tic;tà del libretto Si può «P.a.ngerò la sorte m1ai1, o 11 te mondana, dal ritorno ,alla che parla, dal pulpito univerrn• dare per ·lmpliciba. Cosi come mirabile duetto fra Cornelia e trad!z1one_~el S. Stefano. _L aria le dello storico, ma indirJzzan• u formallsmo :inpefante nelle Sesto, 1~ forza. espre~s1va dt cui blase o dismvoltamente ignara dosi innanzitutto a.i suol conna• strutture musicali. 11 contribu• son car.ch1 non cade net vuoto del vaiore d,i quella tradizione zionall, gl'ingle"1 del secolo to dell'orchestra Isolatamente e nè provoca stupore. Meno dl con cui il pubblico Intervenne XVIII. GLi stessi ai quali come nei recitativi accompagnati non un atto è suf/1clente per inten– alla serata d'~pert!'ra,. poteva importatore dell'opera italiana a più dal solo cembalo (ma i quali dere che Il terreno da cui !lo. ingannare tutt al J>lU gl ,ngenul, Londra, cantanti Inclusi. Haen· due almeno del protagonista non r:scono non è arido dl umane s~1i:i!ando per il 5t:t;ore _fem. del non potieva rivolgersi che lmpa.H!dlscono al confronto con passion i, ma !nUmamente per• mmile - che era poi il plu nu• con quel linguaggio. E accre. quelh di G:uckl è magg!ore che me1.to di q,uelle, onde mani/e. meroso - una . labor~osa e sceme e alla,rgarne per quanto nella gran parbe dellt opera del st ane , n~ll essen~a di forma preoccupata v1gi11adedlcata a possibile la portaba nella pra• te:npo; le articolazioni interne sm11:t~r.al.zzata,di P,uro momen. preparare 11 propno, personale tica imposslbUdtà di farsi lnten• non di rado più complesse. Mn to l1ru:~. Mentre ali effetto con• spet.tacolo 0~1d~ ~sibirsi all'a!• dere altr!mentn. la costruzione genel'ale resta ';{rr~z~i°~i\~~ dih q~el~a ~;la tezza della ripristinata so!eruu• D'altronde il ratto che la par• pur sempre quella che Haendel P d di J/ f nel ~-so tà. Ora se l'orecchio abtese prt• te di Giulfo Cesare fosse can• apprese da Scarlatti padre· la ~n .mod.0 so is are 1 es,- ma di saper raccogliersi sulle tata da un oa..strato una voce dei..flcazione del canto attra~er• 7no 1 ;ma m:entatj tr~o• nposate bellezze della musica bianca al tempo délla prima so una serie di a.rie solistiche n:.-a, con r_app°?' a vo on a a• haendeliana O forse per quella rappresenllazione londinese è il con l'Inclusione di un unico reni~ a~t•ard.nato; rirn1o del. ~ra le lasciò ~erdere, l'occhio ritaglio piµ utile dl s\orla' che duetto e di sfuggevoli appari• a"m;b~inen~ 'tuii 'rJi ~zano s1 sorprese subito appagate • s!a stato oa,va,to fuori ad lllu• zioni del coro dopo l'ouverture ad esempio per q~ll'indo~~ attento. strare gl'intenti d'allora, Un e all'epilogo, chè quello alla fi. di squ'lianti appelli di comi la Pietro Zuffi, scenografo e fi· erudito tedesco, Osoor Hagen, ne dei I a~to. è un'agg!u~_t,a ";· slmilit~dine del cacciatore in gui,-.ni~ta, superò per lusso < operò n~llo spartito edito nel cente, cost!tu,ta pe~ di p.u da.• agguato nell'ar!a di Cesare che fa.ntas:a le «creazlonln d1 un 1922 1a sostituzione con la voce la trascrizione d.lla celebre s'appresta a vendicare Pompeo Dlor o di uno Schubert. Mar- di basso, ossia la più qua.Jifica. aria del Rinaldo «La.scia ch'io Meritatamente unanimi sonÒ gnerJta Wallmann quale regi. ta nella sua mascolmi•tà asso- pianga». slJ.te le lodi all'esecuzione mu• sta de tte lezion i alle dame sul Iuta a rappresenbare l'eroe to- Ora l'ascoltatore d'oggi avan. sleale guidata con l'acume e come muover.si armoniosamen• gato per un bravo postwagne. za riluttante in questo Insolito I l'lntelllgenza che gli sono ora• te in corsetti a stecche di ba,. riano. Laddove il timbro di un paesagg:o, s:mmetrico e leviga. mai proverb'ali da Gianan• lena e gonne opulente. Gli Ada. contralto artificiale si sce~lieva to come un g:ardlno barocco. d:-e:i Gavazze;.,i 'Alle quali con· ni d'oggi eboero di che invidiare al tempi di Haendei. proprio per Giustamente è stato detto che viene 2,agiungere la lode per tenori ~ bassi per lo sfoggio la s~a innaturalezza. ~nvenlen. U concerto gliene ha reso fam1. l'assanz; d1 pieMsmo. Ovvero, d1 atletiche corporature recla• te a, canoni antireal:stlci della Ilare lo stile, ma è anche da in paro:e povere per aver cre– mizaate e forza di alti calza.Ii, o-iera e all'ideale di pertezione nobare che que:J'esperlenza gli dut· t,anto n~lla 'v!talità int,rtn. di corazze imponenti e di son- astratta incarnato in un puris· aveva evit,ato due ostacoli, le seca dell'opera da non lascla.rsl tuosi mantelli. E tutto questo, simo belce.nto. compiaciute lunghezze e il pre- 1>rendere dal furor filologico :n s1 aggiunga, ottenuto senza tor- Ma una volta riconosciuta la d.ominio del canto. che per e,er• quesbo caso fatale. De.to che ia c,,re un capello al dliritti dello distanza fra quella estetica e citarsi, per di p,u, escludendo vocalità di Haendel, specie per stile e dell'onestà interpretati• ia moderna, fra Il «dramma ogni passionalità d'impulsi e vi- quanto riguarda la soienza del• va. Visto e considerato che an• per mus!ca» del Settecento e la stosltà di effetti, è causa a tut- le co!orature, è attualmente com alla !me del Settecento mus!ca per il dramma che af· ta prima di un ser!o t:more di lrrecuperab!le, se non nella 1et– un coltivatissimo sostenitore fermò Il secolo successivo la• te~io. Ma d'ar'a In aria la re- tura silenz,osa delle pagine del. <ieU'opem raccomandava U ge. sciandola in eredità anche al· slstenza diminu!sce; una volt.a ie ediz.oru orit'che. nere come «il più completo con• l'attuale, quella distanza non assuefatti al loro regolare rt- E~1ILIA ZANETTI urto cui possano assi stere gl i amatori di musica, coi vant.ag • JL FlLM DELLA SETTJMAiVA ~ LILLI E LVAGABONDO Con questo film non siamo più alla favola, lo spunto qui lo ha dato una storia di cani, in cui il mondo è visto con gli occhi degli animali di GIA~ LUI_GI HO~DI II di•corso su Walt Disney s'è gnetta che vien tirata su con e gll atteggiamenti che assumo– già avviato da anni. A lui, or• molte cure In una ca~a d.i lusso, no I caci di Dlsney? Quanta acu mal, non è possibile disconosce-- da una glovan~ coppia d1 sposi; teu.a, quanta misura, quanta re il privilegio poetico di essere pot nasce un bimbo e la cagnet- attenzione nel trasfondete ca.– l'ultimo o comunque il più re• ta si .sente subito trascurata: ratteri umani net personaggi cente e il più felice « animali· <1appnma non sa rendersi conto canml senza far pesare troppo sta>>,seguace fortunato di quel• del perché:, ma intervengono 11 tentativo della caricatura I la colorita tendenza che, nata presto a, spl_egarglielo due cani Come scialbe, invece, e volu– greca con Esopo, fattasi latina amici, ncch1 dl molta esperlen• tamente sfocate cl Si presenta-– con Fedro doveva nel Grand za. Quando Lilli la nostra no le vere tlgure umane e( viste» Siècle diventare francese con cagnetta - è finalmente arriva- sempre, anche figurativamente, La Fc:,talne. Animalista e fa• ta a farsi una ragione di quella dalla stessa altezza dei cani. voltsta, mago prestigioso del nuova situazione, I padroni del>- qumdt quasi sempre solo fino cartone animato, Disney doveva bono partite per qualche tempo alle gambe ... E come dolce e in• filtrare in una più bonaria ar- e viene a mandare avanti la cantata. invece, è quella comi– guzia anglo-sassone tutte le pre- casa 1:1navecchia e terrlblle zia ce anglosassone di vecchie case, cedenti esperienze, imponendosi che vive nel culto di due perff. vecchi giardini e vecchi quar• con un estro poetico che anda• al gatti siamesi. .. Naturalmente tieri che fa da sfondo all'azlo– va molto più In là del semplice Lilli si sente a disagio e linisce ne: all'inizio, soprattutto, In narratore di favole < le sue fiabe per trovarsi quasi messa fuori quella « composizione i, nevosa desunte da a.Itri sono le sue ope- casa: scappa, capita nel quar- da notte di Natale sembra una re meno genuine) e che ce lo tierl poveri, l'aiuta per un po' vecch_ia stampa vittoriana che indicava sovente come un crea• un cane randagio di balda pre- si ammt a poco a poco. I T NORD N O R D A L I A SUD E E CENTRO AMERICA PACIFICO S U D tore fantastico di personagfit'.isenza, ma, per un mcldente, E cosa diremo della grazia nuovissimi e perfetti, di animali non tarda ad essere rinchiusa del disegni, della pastosa Celi• umanizzati con un gusto, una nei canile municipale: lei che cità del colori, del ritmo cine• comicità, un senso sottile della caricatura da costituire, forse, la più singolare e preziosa gal· leria dell'animalismo moderno, Il momento più aperto, vivo e disteso di tutta quanta l'antl· chisslma tendenza. LLDYD TRIESTINO INDIA· PAKISTAN -ESTREMO ORIENTE· AUSTRALIA SUD AFRICA • FRICA ORIENTALE EOCCIDENTALE Oggi di Dlsney cl giunge l'ul• timo cartone anlmato dl lungo– metraggio, Ltltl e iL Vagabondo, che si lnserlsce ormai in un'at. tività non più esclusivamente dedicata a questo genere (sap• piamo con qu~nto meritato suc• ADRIATICA ~~:~ti~~n(Jea't~~.u~t~~~~ ~~~:= EGITTO· LIBANO· GRECIA· CIPRO TURCHIA - ISRAELE SIRIA· MARNERO to quella splendida serie di corti e lunghi metraggi sulla natura che, ad ogni festival, viene rac• cogùiendo premi ed applausi). Con Liltl e IL Vagabondo, però, non siamo più alla favola, o, meglio, non slamo più alla fia• ba « favolosa 11 del tipo di ce. nerentola o di Peter Pan.: lo spunto, qui, lo ha dato un ro– manzetto di vita ... canina in cui li mondo, I suol abitanti, le sue situazioni e, naturalmente, t suol cani sono descritti sempre come visti. Interpretati, capiti e raccontati dal cani. Trovata non nuova, che ha sempre avu– to un certo seguito presso g,11 scrittori anglosassoni (soprat,. tutto inglesi) e una trovata che non ha mal mancato di incon– trare Il favore del pubblico dato TIRRENIA SICILIA - SARDEGNA - CORSICA· MALTA· LIBIA TUNISI - MARSIGLIA· SPAGNA· NORD EUROPA l'appassionato interesse che, Una scena di « Lilli e 1J \lagabonao • :~!~eh: ~~~ri~~6r;{ ~~!:a~i conosceva solo l salotti. dorati. rnato~rafico cui la narrazione !ore e valore. Ancora altre vlcissitudmi, ma perfettamente ubbidisce? Tutto Disney e t suol collaboratori ~:~:or;rr~~~na ~~~. C~a ~r s~~c;; è tanto semplice ma allo stesso hanno rielaborato questo ro- anche liete nozze col cane vaga. :1~ps~i~~f~ ~5:;t~, ~f~u~ft~, salt manzetto con lo stile che è loro bondo. da davanti quasi senza darti la abituale, ma mentre, in ~~nere, Oseremmo dire che Dlsney, sensazione del cartone animato. 1 loro_animali, anche I piu sin• alle prese con questa storia, si In un clima di cosl soffice, ma goian e strampalati, hanno e ingegnato di mostrarci le... psi• di cosi concreta realtà che spes• s~mpre un. che di uma~o. quasi cologie e 1... caratteri di quesll so ti vien fatto dl immedesimar• dietro ogni loro smorfia, movl• cani, riuscendo, con una felke ti all'azione e di credere vera– mento, atteggiamen~o si voglia e puntuale opera di maliziosissi• mente possibile che una macchi· ogni volta mettere m cartcatu• ma analisi, a crearci dei veri e na da presa abbia ritratto tutto ra, sia pure alla lontana, q_ue- propri personaggi: log!ci, conse- ques\o dal vero, in ambienti rea· sto o quel tlpo umano, questa guent1, azzeccati in oani loro i voi.ta ci troviamo di fronte ad gesto o tic o mania. Guardate 11, d fronte a reali persona~~!: aruma li ironizzati e studiati in quelle smorfie o quelle occhia- anzi di fronte a cani veri (pur quanto tali, e solo larvatamen- te che a.I momento opportuno ~~ 1 :~~~d~~o~~ll~ellnf~~dt~i t~. dietro alla caricatura che ci arr1vatio a gettare un ponte tr~ peso di una rea.Jta scopiazzata: viene presentata, possiamo in• quella fisionomia canina e il se- parliamo dì clima, di sensazio– travvedere il sospetto di una fi. greto tipo umano che remota• ne, di possibilità di... distra• sionomia umana. mente nasconde! Quale attore zione ). La vicenda, del resto. già di di vaglia sarebbe mai riuscito a per se stessa molto semplice, e~l· rendere con tanta sottile effi- E questo, onestamente, anco– Jreva un'analisi, sia p_urcomica, cacta, con cosi pro tonde e ricche ra non c'era capitato: neanche della psicologia canma: ne è sfumature uno stato d'animo con il Disney migliore. protagonista, infatti, una ca• cosi preciso come le sensazioni GIAN LUIGI RONDI VOLA TE DO\t:.LH t'(.'-1 ("Hll•U•U! DA ''DONO DEL ~ARE,, DI ANl\.ìE Ll~DBERG·H (Co11tLnuaz. da pag. 3) h,µmo Imposto una selettività sono troppi. Ho la casa piena abbastanza sicuro: di solito si naturale. Non vi sono troppe di bambmi e sono responsa- sceglie quello che è noto, rara• ziose. e persone interes,,anti. attività o troppe cose o troppe bile della vita di molte persone. mente rignoto. Tend!amo a Perchè non soltanto quanto persone. ma ciascuna, me ne Qui. dove ho tempo e spazio, i non scegliere l'ignoto che po. v'è d'insignificante lngc,mbra rendo conto. ha un. suo si- lavori materiali diventano un trebbe urtarci o deluderci. o la nostra vita. ma anche quan• gnlficato. veduta a se. In una diversivo gradito. Equilibrano present.are semplicemente una to v·è d'Import.ante. Possiamo cornice di tempo e spazio su[• la mia vita in modo da darmi difficoltà troppo grande da af• avere troppa abbondanza di te- flclenti. Qui li tempo c·è: tem• un sollievo che raramente tro• frontare. Eppure è rignoto. con sori: un eccesso di conchlglle. po per essere tranqulll1: tempo vo a casa. Fare I letti o andare tutte le sue delusioni e sorpre• dove una O due sarebbero state per lavorare senza fretta; tem• al mercato ln macchina è me• se, che più arricchisce. più significative. po per p~nsare; tempo per os. no riposante che nuotare o an• Per me quesrlsola seleziona rammenteranno: saranno loro i miei occhi Isolani. A. MORROW LINDBERGH PubbLicltiamo queste pagi– ne inedite di. Anne Morrow LLndbergh, dal oolume « Do· no dal mare», di prossima pubblicazione nella Collezione « Pegaso letterario» dell' Edi• tare Valentino Bom.piani. AllaGalleria d'artemoderna Qui, su questa Isola. ho avu. servare I airone. che attende dare In bicicletta o zappare ia In molti modi, meglio di quel to spazio. Paradossalmenle. In con fredda pazienza la sua pre• terra. Non posso continuare a ch·io stessa laccio a casa. questa area limitata. lo spaz!o da. Tempo per guardare le seppellire la terra. Non posso Quando tornerò laggiù, forse m·e stato imposto. I contini stelle. o per studiare una con• continuare a seppellire la spaz. sarò di nuovo sommersa, non geografici. le limitazioni mate- chiglia: tempo per vedere ami• zatura quando torno a casa. soltanto da attività centrifu. riali, le comuQicazionl ridotte cl. per spettegolare. per ridere. pero posso zappare li giardino; ghe, ma da troppe attività cen• per chiacchierare. Tempo. per• posso andare in bicicletta alla trlpete. Forse non soltanto da E' stato varato il programma glo in più che alla migl iore ese – cuzione vocale e agli effetti di un'orchestra potente e ben di– sC1plinata, sono spesso aggiunte sc;ene e decoNtZJom splencllde con danze, quali s1 ha,nno solo m un teatro e che è raro po– tere offrire a prezzi inferiori». T.IEA'lr IR(.I) A (iENOVA sino. per non parlare affatto. capanna dove lavoro; e posso distrazioni ma da troppe oc• delle manifestazioni cuitu,.,.li A casa. quando incontro gli ricordarmi di fare biscotti nelle caslonl. Forse non soltanto da per l'anno 1956 della Soprinten. amici Ln quelle ore teJr~rate. giornate nere. gente noiosa ma da troppe per• d!nza alla Galleria Mzionale Il tempo é talmente prezioso La mia Isola seleziona per sone . interessanti. La molte• ~."';;,e :ie~~a'in\'!\!u';.~".'pren. che slamo convinti di dovere me anche m senso mondano. pllclta del mondo mi si aliol• Conferenze con proiezioni ,n stivare ogni istante dlspombile La sua estensione circoscritta !era di nuovo intorno con tut. bianco e nero e a colori: 8 gen. per la conversazione. Non pos- non può còntenere troppa gen· LO li suo falso senso dei valori. na,o, La pittura tedesca all'In,. slamo permetter~! Il lusso del te. Qui vedo gente che non ve• Valori secondo la quantità. non zio d~ll'Ottocento_; 22 genn~io, silenzio. Qui sull Isola scopro di drei a casa, gente distante da la qualità; secondo la rapidità, La piW.ua amenoane,, dell Ot. poter restare seduta co::i una me per età o ~er occupuz.one. non Il riposo; Il rumore. non ~~4:int~t' fa !~~~?on~-"';\~~~: amica senza_ discorrere .goden· Nei sobborghi duna grande clt,. li silenzio: 1e parole, non i pen. braio, L'espressionismo; 4 mar. do Insieme I ulthno barlume di ta slamo portati a vedere gen• sieri; 11 gusto del possesso. non zc, Kandinski; 18 marzo, Kll!"; pallida luce ,•erde del giorno te su per giù della nostra me• la bellezza. Come !arò a resi• 8 aprile, Mondrtaan; 22 apr,le, che scivola all'orizzonte. o àm• deslma età, che ha ! nostri stere alrassalt.o? Come ml ser• Ciropius e la«Bauhaus»; 6mag. mirando la spirale di una pie• medesimi interessi. Per questo berò salda sotto lo Stur,n und gio, Movimenti .razionalisti del. cola con~higlia bfanca. o l'oscu• appunw si sceglie la periferia, Drand della Zerrissenlteit? ~~rch~te~\u~ur:!i.a:~~p~; ~ ra ckat1ice lasc,alta In un ab• perche abbiamo bisogni e oc• Alla naturale selettività del• gno~g,Miro; !7 giug., Juan G\ 1~. baghante cielo no ~umo da un~ cupa~ioni simili. La mia Isola l'isola dovrò sostituire una con- Documentari d'arte: Ne,!e stella cadente. Po~ la ~onve1· seleziona per me persone mollo sapevole selettività fondata 50. domeniche alterne alle conte– sazlone diventa ccmumone. e diverse da me: Io sconosciuto pra un·aitra scala di valori: renze si .proietteranno docu• ie parole sono un alimento co• che nella cornke dJ tempo e particolari valori di cui ml sono '!'entari riguardanti l'arte del. me non lo furono mai. spazio sufficienti si rivela inva• me~lio resa conto qui. Precetti 1 0 J:rtg';t~~Y, M!ccii~~f~:J'~~~~f: A parte l'ultimo vantaggio, anche per appartenere aJ dot• Un ''Amfitrione,, moderno tor Burney che ben conobbe le Il mLto dL Amfttrtone ha avu– opere di Haendel, questa frase to m,golare fortuna teatrale, poteva essere trapiantata intat- sia per la scanzonata festos!tà ta dalla sua Generai History del tema onde trasse ti Mollè· of Mus,c aJ programma di sa· re la sua musicale idealizzazio• Ja. Buona oltre che a sostenere ne liberamente giocata sulle ari– la legittimità de'.l'alleshmento stocrattche licenze del Re Sole. scenico, a lar da guida all'in• sta per L'tmpllctta possibilità tera estetica dell'opera. Mentre dt approfondimenti ps1col.ogicl più d'uno degli «esperti» ha con• onde ti Kleist costrul IL dram. tinuato a discutere di dramma ma romantico di Alcmena, sia e llOl1 dramma, di esiguità del- per La sottile e pungente /.ronia la taama o di assenza di dive- dell'inganno clamoroso onde I! nire. Bene inteso con l'intento Giraudoux volle riscattare L'm• d1 portarsi sul piano dello spet. nocenza della donna appass10- tatore inesperto, ma con una nata e tradita neLla sua onesta convenienza eguate o quasi a passione. chi chiedesse ai tragici greci le Ma l'orchitipo plautino, a chi concenzioni di uno Snakespeare. ne riveda l'originale schiettez- Favole furono chiamate lun- za, non cembra promettere così go tutto 11 secolo XVIII le tra. varie e iterate risonanze che me che i poeti teatrali stende• nei seco!l riproposero e rtn no– vano a uso e consumo della varano Ll motivo. Un che di ar. musica. E favole puntualmente calco, intanto, nella struttura, erano, meno per frivo!ezza che col prologo che dichiara la vt. per logica, partendo dal pre• cenda senza sottintesi e senza supposto che in un teatro che tmprevistL e con la soluzione muove dall'assurdo d1 dire ogni artificiosa del « deus ex ma• cosa 1n musica ogni aspetto del• china,. e/te scioglie ,l nodo an. ~anuC:-:J;~~~:ftazione dovesse e/te troppo scoperto, Bandito il verosimile, accol• Eppure AmfitrLone è forse la più origLnate commectta di to l'artitic'.o, gli antichJ proce. Plauto, per la scltemat,zzazio• dettero conseguena:almente, Ed ne dei personaggi cqsl definiti ecco la vera e propria d1v1S1one e coerenti e cosi essenziali. per d1 lavoro fra. parola e musica l'arguta ironia con cui è trat• che Metastasio doveva suggel• tata e adattato il mito famoso, lare nel suo razlonalisslmo me• per la vena comica che lLevLta !~dramma. AI rec,.ta.tivo 11 .com· imprevedibilmente ogni situa– f;~ dle spA~ar~ei a~~~~~n~, te;i zione e soprattutto per l'alter. canto _ ossia alla musica _ di na grottesca fantasia del servo ricondurlo nella sfera dell'inna• S~s1a, tormentato dal,. dubbw turale. Salvo a saper calare da d, essere un altro: eh e poL lo queHa artificialità giusto al cuo. spunto centrale re dei sentimenti, quando U Il problema è quello di ren– compositore aveva gen:o ba- derlo attuale con una suffi• * di MANLIO MARCHETTI Gianrico Tedeschi e Gino Bardillini in •Anfitrione» di Plauto ciente aderen~a di !Lnguaggiq al gusto mqderno. Il liqero <Ìda.ftàm~nto di Ce• sare Vtco Lodovtci h.a in questu attinto u nrlsultato limpdilsst. mo: più e/te tradurre, eg!L /ta restituito aLla commedia la sua originaria carica di fertilissima vwezza. Con un !Lnguaggio abi• l~, corposo, aristocratica e pur libero da paludamenti eruditi, et lta offerto un Plauto quasL ingentilite; da og11i più smac– cata grossotanitò., ma pertinen– te, aute,ntLco e agiLe quanto oc· corra per comporne uno speL tacolo moderno senza pedan– terfe, senza rilassamenti, senza polverose indulgenze letterarie. Il resto l'han fatto gli attori e la regia. Gianrico Tedeschi, sopra ogni aLtro, con tl suo Sosta ricco di rapida tnv,intiva, dLnamico, ac– ceso, Lrresistibile; ed Enrico Maria Salerno con un Mercu. rio arguto, esperta, colorito dl intelltgente e llmp:da vena co– mica. Leggiadra per quanto un tantino fragile aerea l' ALcme. na dL Valeria Valeri; autorevo. Le • cordiale ma un po' oratorio il Giove d Annibale Ntncltl; solerte, impegnato, credibile l'Amfitrlo11e di Gin.o BardeLLinL; attenti e precisi Laura R,zzoh (Bromia) e Gia11ni Pincherle ( BLe/aron, /. La regia dt Edmo Fenogllo, accorta, equilibrata, gusiosa, si è valsa di scena e costumi di Emanuele Luzzatl e delle mu• sic/te det maestro Fernando Cazzata Matnardi. Il pubblico si è divertito e lta applaudLtc; con convLnzione i due tempi d~Uo spettacolo. MANLIO MARCHETTI La vita sopra un·Isola sele- riabllmente .Interessante e ca• dell lsola. Il potrei chiamare se La mostra che sarà Inaugurata zlona per me. ma con una se• pace di arricchirmi. Qui SCO·fossi capace di defmlrli: indl- ,nella pnmavera del 1956. vuol lezione natursle. e non arti• pri quel che tutti hanno esperì• catari stradali verso un altro rtcordare il centenario della ficiaJe. Selezione di quantità. mentato sopra un transaUan- modo di vivere. Vivere più sem- nascita del movimento pittorico. non di generi. Conoscono su tlco o durante un lungo vlag• plicemente possibile, per con• Mostre didattiche: La So. quest'Isola esperienze di tutti i gio in treno o una temporanea servare un'autentica consape• pn~tendenza curerà come a! generi. ma non troppe. Vi sono 1 segregazione' in un paesello. PO· volezza della vita. Un equlli- ;f~~~J;io::lo~t'; 01g~d~\ti~~; 01~ persone di tutte le spec!e. ma. che persone sono scelte per not brio di vita fisica. Intellettuale vori dell'arte moderna. · non troppe. La sempllcita della fuori dalla vita febbrile da un e spirituale. Lavoro senza op. Opere del giorno: Saranno vita ml costringe non solo a caso che temporaneamente ci pressione. Spazio per quel che messe in particolare valore e frequenti cont.atu e all'attività chiude in una medesima cer• è signi(1catlvo e b ello. T empo commentate da tabelle e foto. Intellettuale. ma anche a quel· chia. Non avremmo mal scelto per la solitudine e p.er la CO· rafie .le seguenti opere :cppar. la fisica. Non ho automcblle. questi vicini: la vita li ha scei• munione. Contatto con l a na• t"ne~t~ a~e raccolte della Gal. cosi vado in bicicletta n pren• ti per noi. Però. gettati ins!eme tura per rinvigorire la com• n;~~;iment:';.°'~,!jtt~~':1i~fer~!\ dere le provviste e la _po sta. su questa isola della vita. ci prensione e la !ede nell'inter- M. Grlgoletti, «Ritratto di Si• Quando fa freddo. racco.go le• sforziamo di comprenderci e 10 mittenza della vita: vita dello gnora»; H. Moore, «Gruppo di gna sulla spiaggia per II ca rni• sforzo cl rinv!gorlsce. In una spirito. vita creativa e vita del• famigllan; J. Miro, «Il compian. netto e mi adatto anche a grande metropoli Il guaio della le relazioni umane. 'Poche con• to degli amanti».; P. Tenerani, tagliarla. Nuoto. invece d1 far scelta sta nella nostra tenden• chiglie. «Bust'? della pnn.c1pessa. Wol. bàgnl caldi. SeppelHsco le mie za a sc~gllere p~rscne simlil a La vita sopra l'Isola è stata ~~r~~';bn~-l~f,;';.'~~·à,~~l-:r~t~ Immondizie invece di farle por• n?L ed e un regime monotono: come una lente attraverso la «La Chimera»; G. Morandi'. tar via da un lu:gone E quan• d altronde bisogna fare una quale ha esaminato la mia vita «Paesaggio 1936». do non posso scrivere una poe• scelta di condlzioni di vita colme nel settentrione. Bisogna ch·ioi================ sia. !accio biscotti al !orno. sen• di preoccupazioni. Tutto anti• custodisca la mia lente per VINCENZO GARDARELLl z'esserne meno contenta. La pasto e niente carne; o tut- quando torno. Un poco per voi• Direttore maggior parte di queste fati• to dolci e niente verdura: tut,. ta. la visione delle vacanze ten. DIEGO FABBRI che materh,ll sarebbero un in• to dipende da noi, dalle nostre de a sbiadire. Bisogna ch'io mi Condirettore respon,ah!le gombro noioso a casa. dove la tendenze. Ma per quanto la ricordi di guardare con occhi TI ,. 0 1 . , mia vita é gremita e g1'1mpegni dieta possa variare. un !atto è isolani. Le conchiglie me lo ?taZ?.a C~lu~~~• 1 1to : 01 R~~~

RkJQdWJsaXNoZXIy