la Fiera Letteraria - XI - n. 1 - 1 gennaio 1956

Domenica ·1° gennaiò 1956 LA FIERA ,LETTERA R. I A . ---·--· Pag. 7 -----------'=------------------------------- --------------------------------------- JBJl B ,LJ! O'll' IECA 'Jl' JE A 'JL' Jl.C. Al!, .E * ·una c(~uida)) indispensabile ! alle arandi epiccole ribalte !'cçhl libri. come questo di El'.glo Pos.,en– U, .hanno saputo presentarci al Teat.ro qua– le pure. e nobile mal)ifestazlone dell'anima umana. e la sua storia. quale riflesso inti– mo e diretto delle luci e delle ombre che eosUtuisrono la nostra storia d! uomini. La Guida al Teatro di Possenti, di cul es.ce o:-a. per e~: mia» un<>terza edizione In elegante e robu– ste. legatura. é uno di quei libri che. di edl– ·1,1one In ejizione. non possono far a meno di arricchirsi di nuovi capitoli, E questo non · solo per quella parte 110n certo trascura- bile ohe viene ad avervi. fra la storia ,l'a– nal'si e la uolem~ca. anohe la cronaco:i.spic- 0!0la, quotld lana. del teat.ro , me. anche per ..lo stesso carattere, che Il libro si propone. di doc~m'ento e specchio vivo della vita tea– _t.rale d'oggi. , A, noi preme. soprattutto, mettere in ri– salto le notevoli doti di semplicità e buon senso che costituiscono come 11 fondam-en– to, de\l'opera, e la salda idea morale che tutta l'isplra nelle sue cinquecento pagine. Dalle. prime. edizione del 1950 la Guida s'è . arr'cchite. di un centinala di pagine, senza però ohe, fra li ceppo originario e I nuovi palloni. cl sia la "minima Incoerenza o la min(ma apparenze. di una semplice giusta <>l>[l'Oslzlone. E a noi pare ohe, a con!erire alla nuova opera cosl sviluppata una tale omogene!t~ e a renderli quindi ancora più ef!icaèz, sia appunto quel leittnotlv morale di . cui parlavamo sopra. Ulno degl1 argomenti ohe più Impegnano l'Autore. nella' parte nuova. è quello dei Plcco·11 Teatri. Po._<soi1tiscrive: « Come si possono intendere ! Piccoli Teatri? In due modi. Secondo alcuni. essi dovrebbero costi– tuire, vivai di autori... AltrJ ritiene che i P!ccoll Teatri debbano1 far conoscere l• la– vori classici e quei drammi che le altre scene non possono ospitare ... Quale la più utile H queste due con.cezlonl? A mio av– viso, la prima: 11 Plcco\o Teaw-o ,,1valo di autori. sec si pensa che la storia del teatro è fatba di conuned!e e non di spettacoll ... Certo .ciò richiede uno spirito di sacrificio game è messo In evidenza ai.elle dalla cblu– ea. che, 111 modo esplicito persino nel titolo. afferma: Il teatro è vi,a. E proprio qui' legg:amo: <( Taiunl au::Ori. attori e :registi lavorano. senz accorg,rsene per togliere al pubblico Il piacere di frequentare le rappresentazioni teatrali. lo slogan « il t?a.tro è oultura )). ma– linteso com'è, g,ustlfica gli e~rorl ohe si vanno commettui:io. Sarebbe; bene ch.tarJre taile concetto, giustissimo in sé e per sé, ma deviato nelle sue a.ppllcazlonl. « Il teatro è cultura»; ma non nasce come tale ... Dire– mo meglio: « Il teatro è vita: diventa cul– tura. qurundo la vlta da lul portata sulla scena ha acquistato. attraverso l'arte. Il di– ritto alla durata nel tempo». « Dl qui la condanna recisa di quel « d~ammi cupi sen– z~ un perohé e asfi.sslantl senz'a1lcuna ragia· ne» che sono senza dubbio fra i mali peg– giol'! di certo teatro d'oggi. Fa d,avvero plaoere. leggendo Il libro di un uqmo di teatro. vedere cosl presente e attento. sotto di questo. l'uomo: l'uomo nel senso mJgl1ore. SI legga a pag. 426: « 011 Ecrittorl che erano lontani tornano a sen– tire li bisogno di Dio? Graham Greene s'è convertito al cattol1cesimo, Ellot se n'è im– bevuto, Aidous Huxley cOiltlve. Il misticismo (sie. pure Indiano). E Bernanos? E' lndub• blo che un movimento di reazione contro lo ateismo è in atto. 011 spiriti liberi hanno se– te di spa1.i s;mpre più vasti ». Per con.fermare la coerenza fra l nuovi capitoli e la parte vecchia del libro, propo– niamo di accostare questi passi che abbia• mo riferiti (tutti dei capitoli nuovi) a quel– li che fin dalla pl'ima edizione d&1unoiava– no <( la rivoluzione sllenziosa. che ha già scrollai.o le. famiglia, gustato l'amore, arric– chita la vita di una quruntltà di libertà che rottocento nemmeno poteva immaginare» e addita.vano nella decadenza morale delle ultime generazioni una delle cause principa– li della d~cndenza del teatro. Il Bene e Il Bello sono tra loro intimamen– te w1ltl. Ambedui sono riflessi del iiOStM spirito: ambedue sono espressioni delruomo. E le aberrazioni nell'arte corrispondono sem- ~1òn co~une anche nei registi...». .pr~ a rtisç>rlenbarnent:o e abem·azione nella E. a proposito di spettacoli.. troppo spet-' vita. La crisi del teatro ha dunque le sue _tacoll: «Che cos'è rfmasto. dopo' le., soddl·,. re.dici più prnfonde e più vere nella nostra stazione del regista ·e li godimento d\ ,un ,rl-, crisi morale. st.rett.lssimo numero cli spettatori? La scia Le. crisi del teatro ha d,unque le sue ra- 1 dei debiti!)>. ),' dici più pto!onde e più vere in uria crisi mo- La Pl·emessa alla prime. edizione ,tendeva raie \!ella nostre. epoca. L'insegnamento di a presentare Il Teatro come un qualcosa di Possenti é soprattutto questo. E sa presen– intimamente legf).to alla vita {e per questo tarcelo senza stancarci. senza che il suo vj si as.s&iva che, se difficile è )'orienta- libro possa dirsi mal. con disprezzo. un li– mento ne[la vita. non meno difficile è lo bro « moraligglante ». orientamento nell'arte). Ora tale 'intimo le- ' FRANCO FOCHI GISBERTO GERACCHINI: La Sarra famiglia .(VII Quadriennal~ d'Arte di Roma) NUOVE PUBBLICAZIONI D'ARTE * ro,nune Leone Ca'vaJlo alla Marguttiana qu~;t: g/tt:in.U~ae~;lo~tQ~:. dri come ,sinfonie, nel qual, le note sono espresse dal col0- ri.-I sottoboschi sono « fughe)), «andanti» di muslcalltà con– trollata, esprimono l' anellto dell'artista. ad un «mondo)> in tono minore, ad un sole meno cocente del nostro. Par quasi che l'aria del nord gli si con, faccia di più, sebbene Cavallo sia romano e con i meridionali riveli la parentela per certe ac.. censionl improvvise di colore, che tuttavia mettono In risalto 11 pijcato ai,damento della sua t"-Yolozza. E' una pittura, che ha pa[entele lettérarle e musi. cali addirittura oorlsanguinee. Gli stessi soggetti• dei .quadri lo rivelano; oltre ai (<Sottoboschh> il «Do.n Ohlsciotte», «Antinoo», in particolare. Cavallo è un pittore colto, e .questa sua qua. l,tà potrebbe andare a. detri- mento della pittura, mentre In– vece proprio attraverso quella, ~;~~\',;~ d~~; ctf 1 i~~!~ig;~:·a,Pf.; artista esprime le sue sensa– zlònL * Collettiva aL!a Gal1eria S. Marco t~ ' le Ile Marin!s ol portano nel• l'ambiente della pittura, perma– nendo tuttavia Il lavoro di que- Piero Sadun alla Tartaruga sti artisti in una zon:i di Jm· Quando si Incontra una vec. pegno e anche di abil!tà. chla conoscenza ohe ci fu con• Mentre l quadri di Murceo Ca. sueta con certi caratteri e la sadeo, esposti nella sala cen- si ritrova assolutamente dlver– trale della medesima ,Galle_rla sa le. sorpresa è molta anohe se S. •Marco respirano un a t mo s fe- la 1netamorfosi è felice. Un po' ra di ben altra llmpldezzo. Oertl come In questo caso con la plt– fiori e certi paesaggi di questo tura di Piero Sadun, vista Una collettive. di Giova,nnl pittore, belli di materia e di lo· alla G~lleria della Tartaruga. Bartolome!, Lina De Carlo, Um- nl, condotti con accorgimento, é Piero Sadun, di origine senese, berta Degan?, Raffaele De, Ma• vero, ma che risponde, almeno riteneva assai poco nel suo ia– rlnls, Oiamp,stone, Hoder Olaro in parte, ad una ragione st!ll• varo delle origini gloriose e 1 e, Grassi, L!usso, Bruna Simoni. st!ca, sono opere raggiunte, 1,n mote delle. sua terra: forse do– Molta gente, amici e v!s!tator!, nu certo grado, di pittura. C è veva macerarsi nel mercitol Intorno agli artisti e davanti tuttavia un «quid» che imped!• espressionisti per distillare in. alle opere. Le quall però si all!• sce al Cosadeo d! varcare la s<> fine II sottile raffinato colore neano sulle pareti senza che glie. della vera pittura, nella senese; anche se nelle partltu– nessuna accenda, diciamolo pu- qunle, e non paia assurdo, anche re non è immemore delle avven– re, un tono singolare nella mo- i difetti son !'.'regi.Nel suol qua- ture più pungenti del nostro notona sequenza. Infatti n6 I dr! appare evidente 11limite del- tempo• a chi guardi attenta– colori s~uri, notturni (ah, me- l'educazione, manca la spinta mente· quella pittura, non po– moria d1 Kleel) del quadri di !nlzlale ohe tramuta I «latti» tra sfuggire quanto vi sia nel Glamp!stone né le composlzi<> reali In un !atto di poesia. Co• sottile contr~ppunto tonalé nel– nl figurativo-surrealiste di Ho- munque è l'opera di un pittore, la squisit• qualità delle sÙper– der Clara Gra~sl e nemmeno la quella di Casadeo, che conosce ficl nella eoniposlzlone armo– calligra!la scolastica di Ra!lae- bene li suo mestere. niosa, ma non austera, della lontanissima lezione ricevuta da.i suoi maggiori. _ GISBERTO CERACCHINI: Confidenze (VII Quadriennale. d'Arte, Roma) Le riviste i aliane 0·00.000 DI Al\1.ERICANI ADERISCONO 'Al BOOKCLUBS Lo. geniale Iniziativa t stata realizzata In Italia do.gli AHIUI DEL LIBRO ! cui aderenti godono dei seguenti benefici: a) ♦ vengono tenuti al corrente dei llbri di maggior suo, cesso attraverso· i' Invio gratuito del notiziario mensile · edito dagli « Amici del libro •; b) ♦ ricevono a dom!c1lio, a me,:,...,posta, I «libri del me'se» da loro richiesti; e) ♦ ricevono in premio un «libro del mese» & loro 1ce1ta·, de! valore medio degli acquisti, per ogni due «libri del mese» da loro acquistati; d) ♦ usufruiscono del servizio gratuito dl consulenza li• braria offerto dagli «Amici del libro•; e) ♦ fruiscono di uno sconto sull'importo çlell'abbonamento· a, riviste e g1ornal! di carattere letterario, L'adesione al Book Club Italiano è libera e gratuita e si elfettu11 con ! 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