la Fiera Letteraria - XI - n. 1 - 1 gennaio 1956

A LETTERARIA Anno XI. N. I SETTIMA N A T, E DELLE LE T TE RE D LLE A R TI E DELL CI EN Z E Domenica I O gennaio 1956 SI PUBBLICA LA DOMENICA QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMJvµNISTRAZIONE: ROMA· Via di Porta <.:astello, 13. Telefoni: Redazione 555.487. Amministrazione 555-151!_ PUBBLICITA'; Ammlnlstr. u LA PIERA LETTERARIA•. V ia di Porta Castello, 13. Roma - TARIFFE: Commerc1alt L. 150 Editoriali L. 80 al mm. - ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 · Semestre L. 1.400 . Trimestre L. 750 • Estero: Annuo L. 4.000 • Copia arretrata L. 100 • Spedizione In conto co rrer.te post,.le <Grupp0 Il) • Conto corrente postale n. l.Jl426 * JI.L LJI..HRO DELLA * SJETTJ[A.~AN A ICantici delServo diDio I tJ Le profu_z1e _deBa pass10ne, quelle che ri- tutti i carismi del profleta. dell'uomo cioè. RETROTERRA g_uardano 11significato profondo ed essen- scelto e autorizzato da Dio a parlare in z1ane, 11 car~tne di essa, sono i « Cantici suo nome: del Servo d1 Jahweb • che si trovano in Isaia nei capitoli 42. 49, 50. 53. . E p~ichè la lettura dei testi. soprattuito rispettiamo, abbiamo scelto una traduzio– ne nuovissima (quella di P. Porubcan del– !'Un. Gregoriana- - ad eccezione che per 11 ?0° - che costituisce una grande con– quista nel campo di poesia della Bibbia e della interpretazione dei passi. Udi.temi, o /sole! Ascoltate,n.i, nazioni, da lontano! Jahweh dalla nascita. mi ha chiamato, dal se,w di. mia n1adre ha prounziato DI E1U1II\ìlJELLJ La novità di tale traduzione sta nella esatta sistemazione della metrica della poesia. _isaiana, che è la chiave di volta per una p1u verace ed autentica compren ione dei concetti, legati alla forma e concate– nati secondo una interna str'uttura una intima necessità poetica e religiosa. ' lU 1nio nome. Ha. reso la mia. bocca una spada affi· [lata - all'ombra della su.a mano mi ha I nascosto; ha. fatto di me una saetta. forbita Dopo tanti viaggi sopra la terra, resta tunora da scoprire quel suo «retroterra» segreto dal quale è partito in~ieme ai suoi personaggi • Nel «Giornale indiano», bruciata ogni compiacenia, viene anticipato un personaggio capace di una dopp-ia congiura: quella dei entimenti, e quella delle cose L'aver reso limpido e rigoroso per la prima volta lo schema metrico di questa poesia, ha consentito una versione fede– lissima al pensiero e alla m,etrica, in modo tal~ che anche in italiano. si è potuta tra– fenre quella scansione potente. que!l'in– cedere glorioso. quella sintesi inesorabile che caratterizzano il ritmo ebraico della grande poesia isaiana. Sarà forse duro, a volte il verso - quel– lo ita.Ha:no quasi identico a quelJo -ebraico, - ma non è forse la durezza de1l'essen– zialità, dell'impegno a cui la rivelazione chiama, la durezza cristallina d'una di– vina verità che esclude ogni indulgenza di parole?? Noi proporremo i testi secondo q.iesta traduzione senza la vana pretesa di ante– porci ad. essi con commenti o deduzioni, ma con 11 solo intento di ordinarli seron– do la figura de! Servo di Jahweh. nelll! sue attività, negli stadi della sua missione eh~ .'i6ulta unica e irrepetibile. La persona del Servo di Dio, è delinea– ta in questi Cantici, nella sua complessità che sfugge ad ogni definizione, specialmen– te se la si vuole misurare sulle figure pre– cedenti: egli è profeta, ma non soltanto profleta. poichè si dice che egli « redime,; egli è legislatore. ma di una legge che af• franca dalla legge stessa e trasforma l'uo– mo, egli è re, ma di un regno senza con– fini, in cui la forza o il diritto hanno il solo senso dell'amore. Egli è veramente il punto d'incontro, nell'Antico Testamento, in cui si realizza il pro1>rio del rapporto tra Iddio trascen– dente e la sua creatura. al culmine della storia del rapporto stesso, quando da un'e. poca che si frantuma, da un'alleanza che s'infrange, sorgono un'a!leanza nuova e l'era dello 1Pirito e dci redenli. I! passo che caraUerlZ1,f sintetizza la portata storica e religiosa lli!i suo compito, è il seguente: Is. 49-8: Cosi dice Jahweh: Nel tempo del gradimento ti r~pondo nel giorno della salvezza ti soccorro. Ti formo Ti costituisco patto del popolo peT restaurare la terra peT rioccupare eredità desolate per dire agli incarcerati: u,cite a quelli che sono nel buio: venite alla [luce! Sostanziale funzione del Servo di Jah• weh è qwesta riconsacrazione in sè di ogni rapporto con Dio onde venga la terra ri– scattata. l'eredità riconquisa. la lu ce e l a libertà riottenute: è un diritto di vi.la e di vita nuova che Egli riscuote per l'uomo, un diritto di cittadin;anza che era perduto. perchè falUta l'antica alleanza ed esausto il tempo. Il primo stadio della sua attività è con– siderato quello profetico, anche se, di pro– fezia vera e propria non si può parlare, in quanto Egli predica. si, in nome di Jahweh, ma non un avvento lontan.0 1 ben– sì l'attuazione che per mezzo suo avranno le profezie: egli pretlica la pace. annunzia il nuovo patto che attraverso lui si in– staura. l'alleanza con Dio scolpita non sul– la pietra ma sui cuori, la pienezza dei tempi. Nel passo di Isaia 49, I, 2, 3, appaiono - nella sua cu.stodia mi ha risposto Mi ha detto: · Sei mio servo (o Israele) per mezzo tuo, mi glorifico. Ed ancora il passo 50: 4, 5: (traduzione corrente): IL Signore 1'1.i Ila donato u nn. Lingun erudita, affinché sostenga con la pa– rola gli stanchi, Egti 1ni tie,,e attente, ogni mattina, mi tiene attente le orec_ chie, affhichè Lo ascolti con:'! ma.estro. IL Signore Dio m'ha aperto l'orecchio ed io non resisto, non mi ritiro in– dietro. Come ai profeti, dunque. Jahweh parla al suo Serv~: all'orecchio in intimi là, co– me a Ezechiele dopo la tempesta; lo ha chiamato fin dal seno della madre come chiamò Geremia: ed egli come Geremia. come Isaia. come Amos. non può resistere alla seduzione divina. non può sottrarsi ahla inesorabilità della chiamat•. Per impegnane gli uomini ad udirlo, il Servo di Jahweh, incomincia il suo discor– so con ... • Il Signore mi ha detto ... •• e Co– me i profeti affennava,no ... ~. e Cosi dice Jahweh ... > Il Signore lo chiama. lo forma per sè. lo istruisce. lo rende attento e devoto, lo rende creatura interamente dedita alla sua divina economia. Ma questo della predicazione è "tempo di incomprensione, di fatica. d'insuccesso: 49: 4: Ma io dico: lrivano fa.tico a vuoto e inutilmente le n1ie forze consumo ... La profonda tristezza del termine e in– vano> aggancia lmmediatamen,te l'ago– nia dell'Orto degli Ulivi nei Vangeli e come nel Vangelo lo sgomento cede il posto aùl'adeguarsi della vo~ontà alla Vo– lontà di Dio, cosi nel passo isaia,no, il Servo ..prosegue: 49: 4b: Tutta9fa il ,,.;,., diritto è pres– lso Jahweh la mia 1nercede presso il mio Dio. rI periodo della. mortifìca2ione si fa più intenso. la passione. più accanita: egli de– ve scontare il male del mondo. dalla beffa alla morile, dall'ingiustizia al tOl'lnento fi– sico e morale: 50: 6: (trad. corr.): Ho abbandonato il mio corpo ai per– cotttori. _ le mie auan.ce a citi mi strap– pa. la barba, non ho a.l!0111anato la faccia da chi mi oltraggiava, da chi mi sputacchiava ... » e nèl Vangelo: Mt. 27: 28. 29 30: · E spog!iato!o g!i misero addosso un m.anto rosso e intrecciata una corona di spine gliela miseru in capo e gli posero una canna nella mano destrn e piegando i! ginocchio da.vanti a lui, lo schernivano dicendo: Sa.Iute o Re dei Giudei! Gli sputavano addos,o, prendevano la canna e gli percuote– vano il capo•· Il Servo di Jahweh è davvero. come af– ferma Isaia. (49: 7) « L'Avvilito. l'Aborrì.. to dalla _gente, lo Sèhiavo dei dominatori ». Ma non v'è pronuncia di desolazione se non seguita immediatamente dalla con- GIULIANA 1\1. POPPI (Continua a pa.g. 2) RITRA'1 1 'J 1 0 AL .HODff ANGLOSASSONE ,,, * V.\! ,I "DOL\T N A PEICFE'l''J',I,, llaestrla ed ·errori di Da Dopo U grande meritato sue- d! allusiva discrezione, di per– ceaso di • The Go-Between » temone sUl!stlca, di concezione Le6lle Ha.rtley è ora mal con- del romanzo come un'opera di GIACO~IOANTONIN I alderato tra l maggiori narra- d'arte da crearsi con un'atten- Boat », che l'ultimo romanzo le per la trilogia di « Eustace tori britannici contemporanei. zione ed una cura estreme, cl ha fatto ventre ln mente, and Hilda • come per « The Ma. laddove autori della sua che at,traverso le parole di Hartley pur presentando una Go-Between » dove l'ansia per generazione e statura , pur Goodrich l'autore dice di am- superficie liscia e curando la la certezza di un destino tra– a.vendo libri più ed altri meno mirare - ma.ggiorrnente - sono torma In modo da evitare spi- glco è suggerita tin dal prl– raK1unt1 si mantengono su quelle proprie all'immensa ope- goll e dissonanze, note troppo mo capitolo, per Il lungo rae– uno stesso livello senza mal ra narrativa di Henry James acute o co:ori troppo s~ar- conto « The Wh!te Wand • ed causare grandi deluslonl egli che Leslie Hartley stesso ha giantl, ha sempre presentato altri dove misterlori o maca– di volta ln volta varia con in gran parte ereditato da l ui. conflitti estremamente dram- bri elementi Intervengono, per grandi sbalzi. Quel felice equi- Ma pur ritrovando da.ll' or- malici, personaggi lnqu!etant, « My F'ellow Devils » dove uno Jibrio che si riscontra In Eve- mai lontano • Simonetta P er- od Interessanti per la singola- dei protagonisti è un disgra– Iyn Wa.ugh, Anthony Powell, kins •• che è del 1925 ed è ri- rità del loro destino. Ciò va- zia.I'>se non un delinquente. nel romanzi di Graham Gree- masto tresco e vivacissimo, al ne, In Ellza.beth Bowen o Ro- recente • A Perrect Woman » sa.mimd Lehmann è almeno le stesse qualità essenziali a.p– per ora In lui assente. Seguen- profondlte e perfezionate col do attentamente la curva di passar degli anni si è costre~ un'opera che anche quantltati- ti a riscontrnre nei libri sue– vamente comincia già a con- cesslv1 pubblicabl rapidamente tare se ne rimane colpiti per- l'uno dopo l'altro od a d!stan– chè sotto un altro aspetto la za di anni un dislivello dovu– sua &b-llltà di na.rra.tore !nna- to forse al desiderio di rll)Jlo– to, la maestria di stU!sta e vars! di battere dl volta 1n romanziere tormat061 alla scuo- volta strade nuove. Se le più la di Henry James superano fortunate opere dl Leslle Har– forse quella loro. tley Indicano una certa co- Quando in « A Pertect wo- stanza nell'elaborazione artisti– man • Hartley conduce I pro- c" dl alcun! temi che In uno tagonlsti In pellegrina,ggio di- lorrna diversa sl possono rl· na.nzi alla casa del grande scontrare nel racconti com~ rorittore Jacob Henry a Dym- nel romanzi, dalla famos~ tri– port una immaginaria clttadl- logia dl « Eustace and Htlda • na del Kent In riva alla Ma- a. «_The Go-Between » e • The nica li lettore avvertito rico- Wh1te Wand », altre come nosce nel «Maestro» tanto ri- • The Boat », che è forse il verito dal protagonlsta-roman- ~•no lellce del rom~nzl, o ziere Henry James per il qua- I meguale eppur tanto mteres– le L.P. Hartley ha' sempre nu- sante • My F'ellow Devlls » ed trito u rispetto e l'ammlrazio- ora « A Pe~fect Woman • tro– ne che Alexander Goodrich vano una g,ustlticazlone sopra– professa per Jacob Henry, e tutto nel desiderio di non mal Ja casa di Dymport ricorda sfruttare un ottenuto successo quella dove Henry J ames già ma di rinnovarsi. a.ve.nzato negli anni e stanco Desiderio nobile ma anche della vita. di società di Lon- pericoloso quando si accoppia dra si ritirò In attesa di una a quello di avventurarsi su fine serena. Le qualità di ti- strade poco battute piuttosto neaza. nell'introspezione, di eia- lontane dalla Iniziale direzione borata costrazione dell~ntreccio, dell'autore. Sa.Ivo in • The L. P. HAUTLEY Gli elementi drammatici che Intervengono po! nell'intreccio li sfiorano appena, li coinvol– gono un momento senza di– struggere o scardinare le loro vite, P~r !sabei ed Harold tu~ to si risolve In definitiva se– condo la ben nota espressione con « una tempesta in un blc– chler d'acqua». Ed è li secon– do grave errore perchè soltan– to conducendo !sabei ed Ha– rold od uno del due ad un llni>le molto drammaUco o nel registro di Georges Simenon ~~o~at~u•:~oa ~~~ d~:~g r~ presslonante di Anton Cekhov egli avrebbe potuto dar loro a posteriori una levatura, una ~lustlflcaziooe. II terzo errore è di ""er atteso che li roman– zo fosse giunto a due terzi (Continua a pag. 2) CContinua a pag. 5) QUARTA GE ERAZIONE * DECADEN E POPULISM La volontà di rinnovamento della gi.o– varni poesia si trova pur sempre a dover seguire o l'una o l'altra tendenza * di •~~HIUO FALQIJI -7- Perché respingere la validità delJ'esigenza di es– senzialità. che fu, anche storicamente, tra le più ne– cessarie dell'Ermetismo? Perché conlondere gli imi– tatori coi novatori? Chiarezza e concretezza, come non furono da escludere nell'Ermetismo di ieri, co,;i non sono da riconoscere sol tanto nel Realismo dl oggi. Ce lo conformano i Postermetici e i Neorealisti. E abbiamo già notato che ai fautori dell'istanza sociale si ricollegano anche molti seguaci del Rea– lismo e dei Populismo, in conformità di quanto com– porta l'istanza sociale stessa, a seconda del variare delle direzioni e delle inflessioni, dal politico al let– terario. Analogamente, ai fautori dell'Istanza reu– giosa si ricollegano molti seguaci dell'Ermetismo e del Simbolismo. Quasi che, dl.lllque, i poeti e civili> srano da contrapporre ai poeti •Urici>? Considerato l'Ermetismo, nello svolgimento del Decadentismo, <come il momento estremo della gra– duale disintegrazio ne del di scorso lirico•• attraverso una dispersione analogist.ka e la conseguente oscu– rità, sembra a B ortolo Pe nto (cfr. nel Fu«;o dei dicembre 1954 l che I giovani poeti d'oggi manife– stino di volersene discostare, riaccostandosi invece al e discorso costruito•• al < canto aperto•· Come? Con la e riassunzione di una coerenza di discorso lirico> nel quale sia conlluito tutto quanto < di po– sitivo ha scoperto e offerto l'Ermetismo•· Con la restituzione di un • senso lucido e puro alla poeticità della parola, quasi riscoperta come cosa nuova•· Senonché il Pento appartiene o si ricollega alla ten– denza che ora si è suddivisa tra la rivista Realtà, direnta da Lione1Jo Fiumi, e la rivista Reafomo lirico, diretta da Aldo Capasso; e molto probabilmente, se dovesse citare qualche esempio di e reintegrazione poetica•• andrebbe a sceglierlo nell'antologia dei Poeti del Realismo lirico (Tripode, Roma. 1952), compilata da Carlo de Franchls; dove di citabili, tra i poeti della Quarta gaierazione, noi non troviamo del resto che Albetico Sala (J)l"e9SO Cremona. 1923) e Giwseppe Selvaggi 1CaS&ano Jonio, 1923). per quan– to in vero più lhici che realisti. Ma che dire allora, in tal senso. di un austero e schivo poeta lirico come V-incenzo Cardarelli, messo alla testa di una compa– gnia di verseggiatori con la quale non ha alcun effettivo rapporto né legame di sorta? Aggiunge– remo, a riprova dell'arbitrio, che il secondo della compagnia è Borgese, il terzo De Maria, il quarto Capasso, il quin-to Betti, eccetera eccetera. A Capasso Ccfr. la prefazione all'antologia. dei Poeti del Realismo lirico curata dal fle Franchis) sembra che una giovane poesia post-1940 esista • con caratteri ben propri!•• antidecadentistici: < netta• mente antitetici, quindi, a quelli della raffinata ari– dità ermetica ed ermetizzan«e-, ch'ebbe la sua fase aurea intorno al 1937-1938 >. A Capasso, ma non a lui solo, sembra che il caso più vistoso di questa nuova poesia post-1940 sia costituito dalla lirka so– ciale: di e tono prosastico o almeno dimesso; tanto per l'evidente attualità del contenuto !n se stesso, quanto per l'opposizione diametrale fra una cosi estrema semplicità di forma e le squisitezze ed agu,. dezas dei maniaci dell' analogismo e dell'alchimia verbale>, E cosi va a finire che tra. i nuoVi maestri. insieme coi soliti, registra come <grandissimo> an– che Mao-Tse-Dun. Il che. fors~. è un tantino esage– rato. Ad ogni modo, e scherzi a parte, noi saremo lieti di segnalare i nuovi Tirtei italiani a mano a mano che si daranno a riconoscere. Nel frattempo non respingiamo l'avvertimento del Diana (Jfome,,ti, giugno 1952): non Si può infatti criticare U realismo di oggi con_gli stessi argomenti adoperati per il reali– smo d1 1en, senza confonderne le diverse ragioni e direzioni. Alla e ilJusoria certezza• di ieri fa ri6con– tro la e delusa incertezza• di oggi; alla fiducia verso la scienza, la sfiducia verso l'arte; alJ'isolamento dell'individuo, il raggruppamento con gli a.Itri uo– mini; al rapporto uomo-Dio, il rapporto uomo-uomi– ni. Senonché tutto si riduce, per adesso, aJ desiderio o alJ'illusione di contrapporsi al passato. E, pi-accia o dispiaccia, non ci sembra che la vera realtà dei fatti contraddica e smentisca troppo l'asserzione dei Gàrboli, $eC<>ndola quale: e tutta o quasi la poe– sia del nostro tempo, se mai non proceda da velleità insincere o comunque superficiali o. non rappresenti la sopravvivenza di gusti tramontati o isolati. an– cora si muove e si riconosce nell'àmbito delle varie esperienze in cui si è s,-olta. dal secondo Romanti- • cismo in poi. quella che si è soliti definire come poe– sia decadente•· (Paragone, agosto 1954). Ma mm mostriamoci troppo esigenti. Uno stra• niero, Georges Mounin, pur animato dalle migliori intenzioni, nel fascicolo dei Cahiers d1' Sud (giugno 1955) dedicato a Lo "°"ve/le poé.,ie italie!IM, si fa dovere di avvertire che: e toute la poésie ita.llenne du vingtième siècle est nourrte - mème quand elle se couie en !ormes très originalemeot rtaliennes, - de problèmes et d'experiences et de débats poétlques surtout français ... > Né Ungaretti né Saba né Mon– tale. insomma, e ni leurs su~seurs ne nous of!rent fai Francesi] una poésie étrangére à 1, n6tre, une vision poétique renouvellee, un monde autre que celui de nos partis pr is !es plus inv@lèrés >. E ciò nonostante. a giudiz.io dello stesso Mounin. un'anto– logia dei loro versi potrebbe vantaggiosamente scuo– tere gli odierni coruormismi deUa giovane poesia fra-ncese. Purché, benjnteso, compilata con un cri– terio atto a lasciar risa•ltare quanto di < sentimen– tale• permane in quei versi, quanto < de propre à l'étendue de la vie sentimentale, de propre aux évé– nemen~s de la vie sentimentale>. Anche per Mounin, insomma, mentre la e carne• di detta poesia è da ricercare nel suo roma.nticismo (per quanto -c'é in essa di romanzesco. ossia per l'attaccamento alle situazioni appassionate e complicate della vita). il valore è invece da riconoscere neMa presenza della intera esistenza. dell'intera realtà, in una parola: nel Realismo. Fatto sta che. ad avvertire e a manifesta.re la necessità di uscire daJ cerchio dell'Ermetismo per conquistare nuovi temi e nuovi· accenti. non sono stati soltanto i P'Oeti della Quarta generazione. E ha ragi?ne M_ario Vitti, del gruppo di Pre3ente, quando s,ost1ene_ (mverno 19531_che il pe.ricolo effettivo ,;lei• 1Ermetismo e del cosiddetto Intellettualismo ales– sa.ndrineggiante è consistito e consiste nel e frainten– dimento i,ngannevole delJa lezione Ungaretti-Mon– tale da parte di poeti che disponevano si del dono di t1n fi nissimo gusto e di una a•ristocratjca cultura e che sa, peva.no pertanto cogliere il messaJgio recato da Ungaretiti-Mon-tale tesaurizzandolo come capitai, ENRICO FAI.QUI -------- (Continua a pa.g. 2)

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