Fiera Letteraria - Anno X - n. 52 - 25 dicembre 1955

Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA Domenica 25 dicembre 1955 "•..MA NELL'ESILIO RESTA ~ A SPEGNERSI IL FALO' ~ D'UNA POVERA FESTA ..." Gatlo in barca a nla a Rapallo (1954) POUO PIIHIA DELLA GUEHIIA / L'AMICO FIORENTINO . •.. E, lontani, il n1ore ·l.a notte fresco di voci ••• 111 l,UIGI UOHPAG~O~E Biblioteca Gino Bianco * J • • SUOI paes'I il suo S11,d Da qui, pr~n,l0110 "•·l,IPn:11 ,, /lf'HO i H11ol lt•ml ,lonrl– nantl: teml ,Il 1tostnlt1i1t- tlt rim1,l11nto, di memori,, * 1U lll.\1110 S'l'EFA~ILE Gallo nd 1uo studio milanese. La foto è del '51 "LA SUA DOLENTE ETERNITA',, Una voee bianea Non ho letto poe~ia, più di questa, schiva di nominare il nome di Dio e più di questa piena dell'Inconoscibile di ANTONIO CORSARO t8lllente comico. può anche finire 1n un trallarallero. come è destino che all'uomo più astratto succeda d'Imbattersi, alla bot– tega ddl'a.rino accanto. con l'umlla !avola della fanciulla mocciosa: « Je vl.t que tue» lei étru ont une /ataltti de bonheur. che e un Rimbaud. questo, portato da Oat.to, con precisione fulminea, a far da emblema al suo Ultimo libro. Co5l è nata. in que&to HmbOe In quest'aria sfinita. la sua alba d1 pietà, venUlata sul \'0lto del morti, aperta al coro delle anime che indug1ano, incontrandosi per C&50 dove tutto è eterno. contro Il de&erto del pianto. per l'aria che e Impalla a l'ombra pari a una Idea. Pietà per 1a primavera togora. e annoi.– tata persino nelk> strido delle rondini che ca.celano J"ln"emo. Pietà per le &emblanze che si stagliano e non laaclano che arie de– solate come l'oblio. PletA per Il mondo, mart: morto impallldlto,nella luna. Pl~U\ per )'uo– mo riverberato nei ricordo dcli esU!tcnza. Ma è sterile questa pleu\? Non lo è se al conclude In coro Cc Nel coro dell'età che tJ circonda a), e trova alla fine corale la terrR, e resta affidata n quei bambino che. pu~ breve. lascia un'ombra, e che sbadato d1 eternità, pore si stringe al proprio volto, CO-– me a un'assenza cU tuoe che sta per rivelarsi. Non è mal sterile una pietà. sulla morte, una poesia Illuminata dalla morte. In tal modo nol, sotto una simile Illuminazione, abbiamo sempre visto l'uomo silenzioso nel suol e eser– cizi spirituali a. (e Il tempo perduto al perde - con le braccia in croce a). Perdizione. mor– t.e: ma. ancora e la morte non può morire. - la morte ha I suol grandi pen.,lert - di amorea. Slcchè, volendo fls.sare in tre momcntl 11 senso di questa ,·oce bianca: primo. 11 Pt.SO della terra; secondo. Il pallore della morie: t.erz.o, !'effimero contro l'eternità. &i ha una ,1.sione lOtale del mondo, nella specie dJ Alfonso Gatto, con quella mu.5ica e quei co– lore. chiari solo all'anima e ineffabili. Sono chiari all'anima., mus!CA e colore, perche dl– ,,enutl vLs.lone. ma per 8J)ecu/um In ae– nfgmaU. In Gatto la foru. degli occhi ha t.entato dl vedere l'enigma traverso Il quale, paolina• mente. ,·e.diamo l1 mistero di Dio. L'uomo e nemmeno Il poeta ha mal pow.to guardare tn faccia l'essere, rimMto, anche nel &eMO con cui Platone cl socoorre. un riverbero. E è questa, m sostam.a, la verit.A di Ont.to. ln cui Il linguaggio. anch'es.w sbiancato ma con Improvvise acceru;lonl. 6l [a almlle alla agonia umana nella ferma atteaa della moru che toglierà Il velo ai volto dell'amore. ANTONIO CORSARO peripatetico ·* 111 l<J~ZO Bh-vr'.l'IZA ambigua luce merldfo11a/e: « Nonostante la sua inten.atta, o Jor.ae a cau1a di quuta, la luce dtl sud rivela nella memoria una pro– /onda natura di ùnebra, e quando .t dice ch'è accecanU, 11 vuole for,e alludere. ,en:a avente e.salta cosctenza, a certi gutul di buolo che vengono dal ,uo Interno, a certi ,quo.r– ei ,uua notte cupe come può "farli un'edJui nei cielo di muzogforno, salt:o che que.tU to– no lenti e progru1iuf e. una volta clthuf. non si ripetono piu, e quelli invece rapidi e con• tinui. 1fccht la ren..sazlone della luce rfnlta compc»ta di due ,1en,1az1onl contrarle, di chiaro e d~ .!curo, alternate fulmineamente, in modo che l'imore.safone totale è di chiaro a. Ebbene. que.tto fenomeno, con le ,ue leggi cosi capillarmente .tcompa,te e concatenate, l'hO ritrovato tale e quale nella .acompo,tl• :ione de/Io .tguardo e. piit dentro. della co– .!Cienza morale di Gatto, nutrita di quel mf. stero dell'cuerc elle nel morall.tta 11 rl1olve .sempre In appren,tone per la morte e In plttd per la vita. E' da qui, da que1to pr tcl.to nucleo psicolo– gico. e non dalle canzonette. dall'crmetf1mo, dal surrcalilmo. che fo, ,e ne /0111 davuero capace, VOrTt'Idomani Iniziare un ,aggio ,ul– la pouia del moralista Al/on.10 Gatto. ENZO llt.'TTIZA Tutto ci interessava di TANINO CHIURAZZI Roma. IS novembre 19~ Mio caro Alfonso. è sempre noioso per uno che ha, come me, l'abitudine di dire te cose chiacchierando, scr:l'"ere anche una lettera. Cosl, e un quar. to d'ora. che sto sudando sul!& tastiera della Oih•etU. Un'altra cosa: non sono un critico e per quel che ml risulta. le Jett.ere affeltU06C non risolvono nulla In un gtom&le letterario. Ma come si fa se la nO&trn amicizia è vecchia di almeno 23 &nnl? Ce ne slamo ac– corti un mese t& A Mllrmo. lntomo nd una [aglanctta arrosto cd a un fiasco di grl11no– Hno. che grazie a noi, non fece precipitare tutta la ,·alanga del ricordi. eom·cra bello. però. al tempi dcli'« IsolR, e del nostri primi Incontri romani, quando cl si bult.a\•a per le st.rAde del Lazio e Wtto cl interess.al' a. tutto c'Incuriosiva, e si credeva che l a terra fosse davvero rotonda Con que– sto non vorrei dire ch'io slft riuscito a qua– drarla: nervi, telefoni. reumatismi. tasse, amici Imbronciati o vanesi non mancano mal, e cl vuole una buona dose d'lncosclcnza per rfschiare una sortita alla mla otà ed atrron– tare Il mosaico Illustre de>lla « Fiera a. Ma, a costo d·una polmonite. ti ,-callo bene e lo raccio, tuo TANINO CHIURAZZl

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