Fiera Letteraria - Anno X - n. 52 - 25 dicembre 1955

Domenica 25 dicembre I955 OTTONE ROS~l: Ritratto di Gatto RITRATTO AMRllOHIA DI FO' * di OTTONE ROSAI Più di una volta l'a.spetto reale dt un poe– ta ha deluso l'eDigle /anta.stfca che glf ave– vamo ot1uto nella nostra imnuiglnazione, ma se doveul dare un volto al Poeta, gli d4rel il volto dt AJò. A/ò è Alfonso Gatto, anche se con qualche va.rfante /i.sica. onde A./ò non è da. rfconwcare compldamente nel– l'Alfonso Gatto di oggi, che a.vendo magari come poeta accre.fciuta la proprio /omo e 1~:~ru~J: ::ra;~~~!~~!~ t 0 ;i u:=rioud~,mJ. tratto è~'lo dipinsi nel '39 (si è qu4SI fatta uno J)Ollzfone e se dt ciò st compiace un bor– ghese t con malinconia che vi .,, ra.J..!egnaun poeta); non t piU Afò, dal tra.tti scarni e il volto d'angelo triste e ze cui labbra ad un tratto si schiudevano ad un . sorrl.so r a.utcu– rante,· Il Janclullc d.agll occhi di mammola b~~~:~rl,ijf :t;°l 0 ;1i~~R!!ig 0s;?o"n° e~ ritratto avrei potuto scrluere .- Rltra.tto di poeta•• o, più semplicemente ancora, .- Il Poeta». laF!Uam~o:::J2a~~~• ~e~i~~ 3 n7ie~h},;;:~~o Jtj~ granve avventura Intellettuale che ha ten• ::t:n:: ,r;ol~~! ~ai:~~:. ~~;7ro 1 rr 1 a c~;; ;:: .tettando .rublto simpatie e acquistando ami• cizle Jor,·anch.i maggiori della .rua aspetta• tloo. Frequenlaoa. con noi le « Glubb,, Ro~– .te •· Il nrutro era un tavolo di arti.di di talento: Ingegno e Intelligenza erano /orse le sole cose che aue.s,fmo realmente in comu• :~e1,Jg;:r"~e~te'4~':/ 0 J': f:t'a 0 J~d.,;7~edoe non tropPQ ortodosse rl.•t>ettoa oul!Jle 11llo– ra correnti. Inutile dire che AJO (cosi lo eh.la . mavamo amichevolmente usando la /orma dialettale. più familiare. del nome/ la pen• ::~~ Lu J:tt:f,Yr1fou~~uera~!f. c':,1t, ~ 0 ~e:t bile qual'era, alla IUJHrJiclalegojjagglne del co,tvme di allora. La ,ua opera jlorentina. edita quasi tutta Valleech.l, maora ancora Firenze e I Jioren• ::~ioAltr:""r;1ù d:!';rdr:~~'"c~rri;,n ,:rr:,~: rio). ~ tra I primi propU/IOri della nuova t~rlca, lnsl~ a Pratolini: e. lndlvl1lblll. curano la reda.tione di e Campa di Marte• la rlvlita che dette 1mpulJo e autorità al movlnunto steaso, del quale erano parte r•. tiva e vitale 1crlttorl e patti come Bo Par– ronchi. Lu.ti, Blgonglart e Macrl. Ho 'ricor– dato queste cose per signfjfcare come la ve– nuta df Gatto a Firenze non sia stata ,enia ventura e lustro per la nrutra città e per Il wo divenire letterario. Dirò .rubfto che Il ~!taa,!~:n~,c~vòvl:~~:e:eta,~~~glp~~t1cutl~ non tard0, dOPo due anni di grame e scon• solantt vicende, a Jar le valige (se pur ne avesse) e a tra1Jerirsl a Milano. guidato da• gli occhi 1te11anti dt Marina, .rua Jlglla. la bambina cui doveva provvedere le i:estf e fl pane. Quello del pane per 1a Jam1gUa. tre bocche con la ,ua. Ju l'assillo che sconvolse le giornate jforentlne di Gatto. troppo piu aniloie di quanto non le avesse sognate al momento della 1ua partenza da Salerno. Gli procurava un'ango,cla che inutilmente ten• tava di placare riJuglando,i nell°ombra del «Garibaldi•· un cinema rlondle da quattro soldi. mèta delle ,ere trl11t1 che e come dire di tutte le ,ere. Uscendo di Id con Marina per mano, traversando lo ,plazio delle dem(> lizi.on1. lnfllal)Q l' 01terfo di Marino, In ula dell'Agnolo. scr,perta dall'amico scrittore Ber– tollni. troppa povero anche lui per poter pre– sentare chiccheula, ma fervido di trovate al punto di ,coprire, con la trattoria e in que• sta. un A~ricano malle1 1 adore per tutti, O new-11orche1e Dan Rotunno, ,opravvtuuto per poco tempa a quell'età scapigliata. un abitantt più della luna che di questa terra Il quale non chiedeva altro in compen.so che la compagnia e un po' d'amlcfzla da parte d1 tutti noi. Ad Afò accadeva spesso di Obliarsi davanti agli fPaghettf Jumantf ftno a la,clar che un 1orrflo lnonda.ue d! illce li suo volto. Ma cht,. sadG quali abissi emergeuano ouei sorrt30 e quella luce! Forse dal Jondo di un 1uo se– greto pen.tfero che nemmeno a lui era dato scoprire. . Certo t che f .ni.Of occh.1di mammola. il L'ultin10 (Contlnuaz. dalla pag. 1) Thom&s Fowler rimane a lungo l.rnaro dl questa ~ta pern!clo."la attività. dell'amico. Quando lent-amente gradualmente scopre Ja verità ne è sconvolto cd indignato. Invano tenta di Indurre Pyle a rinunziare allt1 cri• minale attlvità. Questi è animato dal perni, cl~ fanat-lsmo politico del moralista, di chi è pronto a servire anche con grandi sa, .critici un noblle ideale . .-Non ho mal c0no– sciuto un uomo che avesse motivi migliori per tutto Il male che ha fatto• dice F'ow!ez di lui. E non ha torto perché « the qulet amertcan •· Il tranquillo lngtnuo ragauone pronto nella stia prlmltl\·a psicologia a trat• tare un tortuoso delicato connttto passlona. fc coll'Impacciata onestà di un adolescente sempllclotto Intento a risolvere un litigio con un compagno di collegio, si lascU:latti• nre in un mondo abbietto Fowler non potendo convincerlo a desiste– re né riu.seendo a denunciarne la perniciosa attività attraverso U giornale desideroso di attribuire gli atitent.atl al comuntsu. si lascia persuadere dal misterioso lnslnuente mister Hens::. uno de1 rappresentanti segreti del Vletmln a .S11igon,a combinare un appunta• mento durante Il quale Heng si dice sicuro di poter produrre validi argomenti per con• vincere Pyle. L'appunl11,mento che f'owler dà a Pyle è per le otto di sera al ristorante del ., Vieux Moul\n ». Solo all'ultimo momen– to messo In so.spetto da alcuni Indizi Fowle: tenta di annullarlo dicendo che prefer~sct aspettarlo alle dieci di sera In casa. Non ve– d~ndolo giunaere al ristorante né più t,rd! a ca.sa secondo l'u1t,1ma proposta, Ciii sa di LB l'ICCOl,B ' ' !IPBRB DIGATfO * di VIRGILIO GUIDI Qualche tempo Ja a Mlla,io Gatto ml Jece vedere alcune sue pitture. Erano delle pfc– cole tempere di una proprietà e ad un tempo di una lievità di materia che po110 dire mira– co/rua. Il suo com.pito di costruire si na,con– de Inavvertitamente nelflmmagine che ha co,truito. Crul come deve euere e come tanti pittori di proJesaione pon sanno. E come abbia fatto quc,to nuovo pittore a raggiungere co,I delicati rappartl tonali con una materia che alla ftne del conti non può da.re che rlllultatl approuimatlvi fo non so. E ,arò curioso di vedere alcune ultime sue pitture che Egli. a quanto ml dici:. ha dipinto a pa11tello,io che ho tanta antfpatla per questa tecnica nono.ttante gli esempi di Dega,. In quelle piccole tempere 1ta dominante ;~::f~zl~èft:rlfc~ml~ d~e~; u~,falt~~;u:~u~ non dal ,olltl raOlnatl smoriamentl del co– lore. dal tremolamentl Jormali. E' strano che sia proprio un poeta a dare questa lezione a tanti pittori. Io vidi in quelle piccole tempere: .tlnte1I as,oluta della forma da ricordarmi le plt- f~fe ,P,~~eesg~~d viJ':Zj~a /~~~o~~~7dl~ngo'gh~ esclude le ombre morti/lcanti, le accidentalità degli eDetti luce astratta architettonica: ed una estatlcil e umana meraviglia Qhe sovra– sta ogni Incertezza. ogni limite e la propor– zioni stesse dell'opera. Da tempo Gatto mi diceva della sua voolla di diptnr,ere. L'ln11f· 1tcnza di quel desiderio e /a cruclcnza della pittura e.tpre,se In tanti 1uoi discorsi erano il segno chiaro che Egli avrtbbe dipinto; e I primi risultati e l'accoglienza che e111i auranno lo Jaranno perseverare. Tantt poeti hanno dipinto e dipingono come tanti pittori hanno scritto e scrivono poesie; pero tutte e due le attlvitd di Gatto na.scono da una medesima respo11.ta.bflitd:e, con certeua, da. un egual amore. Forse le pitture di Gatto en.trono nella rua vita di poeta pill di quanto I d!llegnl romani entra• rono nella vita d-t Goethe. VIRGILIO GUIDI * d,i CARLO CARRA' 10 con06Cevo Alfonso Oatto da pa~cchl anni. ma. nel soggiorno forzato di COre.nno Pllnlo durante In guerra. ebbi modo di cono. sce~ meglio ruomo e di approfondire \ no– stri rapporU personali. Cl si vedeva ogni giorno verso la sera e la sua conversazione ml lntercssava moltissimo, perché dietro alle parole stava un Ingegno lnquldo e complesso I cui Umili non sono facilmente tracclabll!. Egli conduceva In quel tempo un'esistenza apparente.mente tranquilla e uniforme: lavorava tutti I gior– ni dal mattino fin \ 1 erso le 5 pomeridiane, ora In cui veniva a comunlcann! le 11ucansie e t.repltulonl. si che se penso a quel periodo della guerra. devo riconoscere che quello ru assai duro per le sue più vitali asplrazlonl d"artlst.a. Altre volte quando lo sentivo par- ~~c if ~!11b;:~r~tf!1e ~f~t~~yf~~ d 1 fc~v~ sempre quello che senuva senza sott.lntc&I. con signorile naturaleua. Flnlta la auerra e! rivedemmo spesso a Milano. e quello fu Il periodo più Inquieto e drammatico della vita mtlane&e., per un rlvolglmcnto culturale che mlnacclava l'esl&tenza steMS. delle arti. sembrava di vh•cre &udi un terreno vuJcA• nlco: e qui devo ricordare !l grande contri– buto portato da A\COn&O Gatto alla difesa dellA verità nel campo culturale e a soste• , ano delle Idee artlstlche alle quali una con– vlmlone &lncera e ben radicata cl splngev&. CARLO CARRA' ~ON SARA' MAI UN ESTRANEO * di FIORENZO TOMEA Alfonso Gatto lo conosco da tanti anni forse sono zs e gli ti'Ogllo bene. Ma la stima e J'a(1etto che ho per lui non sono I senti– menti di tenerezza che proviamo per il solito per gli amici di vecchia data e che ,ono por rivolti a eh.I ci ricorda gli anni della g1ovt– neua e quindi a noi .tte111. Molti altri amici mi sono star, a Jlanco In queUl anni Jervldl e arnx,sslO""'i e molto più con.tutti e vicini dl Gatto. Mo quanti di ei,j mi sono divenuti ora estranei, quanti ml hanno deluso o io stesso ho delu,f. da q 1 ian!f vivo ora separato e lnd18erente che un gior– no mt furono cari e .mi e•it11•la(marono! "" Gatto Invece, la stima l'a(fetto, Il rispetto che h.o per lu1 s1 sono co,trulU pezzo per :fZ:giiJJ'~fg~::::tio. 1 e;;!a~i:a~l1:n~:a!c~~ duco. ma prez:foso t reale: qualco.ta che e l'autentlcltà dl Gatto. poeta e u.omo. 1a sua serietà ed umanita. la sua pazien~e compa,. srone. e comprensione. Fra I tanti Jalsl pro– Jetl, mi e caro pensare ad Al/omo Gatto et> me Gl Jratello che ml tenderd: la mano e ml a.,,olverà. FIORENZO TOi\lEA G1-•ee11e averlo attirato tn un tranello che rii ha co– stato la vttà. I ca.si di coscienza posti da .-The Qulei Amerlcan • sono vari: Pyle avendo aa1to uni· camente per obbedire con intransigente fa, natlsmo ad un ideale polltlco assurdo ma• pri ma In se stesso puro deve esse~ eonsl derato un crlmlna1e? Fowler anche consl• derandolo giustamente un perlcolOSo del!n– Quente poteva prestarsi a partecipare ,al• 1·organluazlone di un assassinio? I motivi che hanno Indotto Fowler a contribuire alla criminosa soppressione dl un rivale, poiché dopo la morte di Pyle riprende Phuong, sono unicamente dovuti all'indignazione provoca– ta daH'orrendo attentato cui da ]ungi ha assistito? Od invece magari lnconsapevoJ. mente Fow!er si è lasciato guidare un risen• tlmento, da un Interesse personale~ In «The Quiet Amerlcan • Il problema re– HgloSO è solo apparentemente assente. In realtà è assai più renslblle e convincente che In « The End or the Aft-a!r » dove nell'ultl• ma parte era messo In primo plano. Il mon• do di «The Qulet Amerlcan» è torment.ato ed in fondo disperato e senza scampi). Solo 1a Graz!a Divina può portarvi un rimedio ed un aiuto. E quello che tianto Fowler Quanto Il suo collega americano Granger pur pro– testando di non credere In Dio sentono nel momento più acuto del!a loro angoscia. Senza S3pere a Chi si riVOliOno, la preghle– n sorge spontanea nel loro anlnu perohé Inconsapevolmente sentono che la Grazia Dh•ina soltanto pu6 dare loro la torta di sormontare li tormento e co:1tlnuare a vi– vere con una speranza. GIACOMO ANTONINI .iblioteca Gtno Bianco LA t· I E R A L ET TE R_A_R_I_A. _______ ..=.... ___________________ P_a..:g_. 7 I La Fiera Lette;aria nel 1956 LE MOSTREROMANE ,,._. Al V411t~ggio ~~~~1~ :~~~tin':u:!~\n1: g~: ~~,e; 1 \Jt~t!~:1~,J!n~b~Jt1~ tn~~ !#'~ri!:s~fz~%n\n~~t~ : 1 ~ 1 1~e~lt~r~~~e~!n~: 1 :nb:fe. ~~~o ~~jdfamma cromatica nale c1. Giorgio De Chlrlco. A di quella phtura. Consien·crem ~~~~e d~~e~~ii. °ru:t= :~ f-~iaes~rr~:!peJ 1 to ~~c~ Alla Marguttiana SJ)C.!"60. l'occasione. si rinnova non cl fosse presentata con una Espone uu plb ore ro.llaoese. !I rammarico della decadenza .mbonJtur;i. continua e con at. Amilcare Rambelll. a pròl)()fl· di un mae&tro. Che cooa orma: titcco pertinace a quel che con to del quale 1 r!fertmentl ad c'è più nella sua plaura di og tant? Impegno I gto,,anl pitto• una formazione culturale indi· gl di quel suo ., modo di sent,· rl d oggi ricercano: Il medesl• catJva sono facilmente rlcon0• re fantastico• (Brandi) di Que. n~~ rispetti ~h~ ~onscn•lamo ~ ~1:11~:o~f:zl~~~rit:it:~~: ~~aif~r ;:~.,~ /t~~~I J~~~ :o ran~~:s :e 1: ot::1J° io"~~ dJ esper!enre lombarde. e I no- r!ncantamento, di quel \'0luml oggi non reggono Il paragone ml di Morlottl, Caas.lnarl. fra .solidi e perentori? Soltanto un con quelle di prima. gli altri. sono quelll che hanno t~ rd ~1~~l~nolndl u:Ck~~te\~! Alla Selecta ~~f~fi1e~:"~e1 ~o. R;a~~:i grassa e past cc.lata I t o dimostra un talento personale rremlto oscu'ro di ~nl~~o!tA 111 ~!~Pf~: 1e;!~~~a lll~~~es~~ ehe sl ma.nlfest.a ln compos!z!o. esLstenzlallstlca: un agglome- quadri che seppure non hanno ne. ard\f..e di colore e di taglio. rato di ciarpami e di lngre• riscontro con quelli del tem le quali non soffrono lo sforzo dlentl st.ra\ agant. Illustrati da po delle amozwni dell'Isola /e· defflmp!anto: come Il bel pae– un barocchlsmo senza flato. lice e delle pet!inatrlcl comun · saggio In rosa, di grandi dlmen– Tomano vere ie parole di RO· que consen•ano un fa\'oreggla· stoni. cOn I monti a cupola rae. berto Longhl elle già nel !on• mento Ideale che trne la sua colti sul fondo In una llmp.da tano 1919 scrl\'eva che un « ta ironica espress:one dall'amml atm~fera di luce chiara. I le. e strambo illustrazionls.mo razione per Il mondo del clas l\l. IN. non può che smemorarsl della sic!. Pur non trattandoal dl un I pittura». neo-classico ma piuttosto d, un VINCENZO CARDARELLI Eppure- abbl._.uo \'l&to da po· a-luoco matematico di ritmi In Dlrellore co la Q0,1'a 1 g 1 a dell'infinito pror-ori.lone e. di arabeschi di ---===--- espo&ta alla Qu$dr!ennale ro• eleganza. in questa esigenza di OIE:GO FABBRI CONOJZIONI DI ABBONAMENTO AJ:!BOSAMENTO annuale • A880NA1'1ENTO annuale con poeanu:mto 1r1mf':str:ile ~ S T E R n annualP L 2.700 • 1.400 76" • • 000 N. B. - GH abbonati che a:r,dlSC'Ono U paj!:amento semestrale e trtme• strale, ASSUMONO L'IMPEGNO OI F.f'FF.TTUARf; I PAGAMF.NT1 A.:IJ• TICJP.\Tl E Pt:k TUTl'A f..'A.:IJNATA. Abbonamenti cumulativi annuali LA FIERA LETTERARIA e IL TEMPO . L. O.fil/O . . . • LA CrVlLTA' CAT'rOr.tCA . 6.9:SO . . . • IL R-AGGUAGJ.1O LIBRARIO . s.sao . . . • CITTA' DI VITA . S.3~0 . . . • HlJMfu,·tTAS . uso J ili P O R '.I' ,I N 'l' E «LA FIERA LETTERARIA» SARA' SUBITO E GRATUI– TAMENTE SPEDITA A COLORO CHE VERSERANNO L'IMPORTO DI ABBONAMENTO PER TUTTO IL 1956 CHI PROCURF.RA ' Ul~QU~ ABBONA;\lENTI A~NUl riceverà tn omaggio • L\ FIERA LE'J''TE8ARIA > per un anno. I PRt-:SIDI DEI.LE SCUOI.E Mt-;Dui; E SUPERIORI che Invieranno cinque abbonamenti fra gli studenti e le cfassl dell'Istituto, avranno gra– tuito Il giornale per la HllJlioteca scolA~tlca. SI preizi:i v-lvaroente di l?tfl!'ttuare I pn2ament1 sul e.e. postale nurnPro 1/31426 - Via di Porta Castello, 13 - Roma. ~~~ade1~•rn1i~~1;~!hl1 t,~~: ;:n~ns~: ;1~\;~~i~!!ig~c~~: Condirettore ruponsahlle f~Yla~~l.lac~~rl~ d~~la ~:J~~! ~~ ~~a q~~ri}a 60~~~~fr:i~~~= ;f;;:~ c~i~:!:af~ :_01~~r;:~j,==-=======.="-i'==,a-=,aa;;;a---,..=,a,"'!!'-.. ;;. !ffi.'!!"<;_;;_-,.=a;;;;J!

RkJQdWJsaXNoZXIy