Fiera Letteraria - Anno X - n. 17 - 24 aprile 1955

1 _P_ag~·-4 ___________________________ __:L:_:A:.:._.:_F~l~E RA LETTERARI A Domenica 24 aprile 1955 AlbaDeCespedes, Prisco, Vigorelli: questo è il mio ''hobby,, Gli italiani dicono io Per gli italiani la conv~rsazione è un «hobby» • Quanto a me, il discorrere lo scambio delle idee, non sono, ancor~ una volta, legati, necessari, al mio lavoro? di ALBADECESPEDES ' ALDA DE CESPEDES: e ••• Non vog11oauolut:&mente di• 1trarmi dal mio lavoro, dalla mia vUa., dal mondo ohe mi circonda...• (collage di Leda Mastrocinque> Debbo confessare, innanzi t·utto, che sono molto contenta. di rispondere alla domanda che mi e} stata rivolta: di parlare, ciOO, del mio hobby. Da qi,atche t<m11>0 si è dilfu:Ja la voga di rivolgere qHesta domanda e credo che in q1wsta rubrica si voglia - molto oppor• t1ma111ente - offrire agli scrittori la possibilitc\ di rispondere i,~ un modo che ,ion sia solo approssimativo o scherzoso. Ormai, infatti, quando 1m giornali.sta viene a intervistarci, giungo .sempre il momento in ctd - con un accento timido o wlutamente spregiudicato - ci sentiamo domandare: e Qual è il suo hobby?> In generale si tratta di gioNJali.sti giovani e, direi, ine– sperti, i quali prendono ad esempio le inten>iste dei settimanali americani; perclW, altrimenti, saprebbero che le domande debbono essere variate 110n .solo a seconda delle persone, ma anche dei Paesi. In Italia, infatti, è pressocht inutile domandare: e Quale sport pratica 1 >; pcrcM gli italiani in gene• rale, e gli scrittori in particolare, sono poco .sportivi. Ri3ponderanno, vagamente: e Mi piace camminare> e questo vorrà dire, per lo pm, che nella buona sta– gione vanno a piedi da.casa al giornale o alla libreria, 3perando di incontrare qualche amico. Nel nostro Paese po.ssia·mo e prendere aria :. senza che questo sia., a causa.del clima, un sacrificio che lo sport rende più piacevole; per andare in ufficio prendiamo l'mttob11s, il tram arieggiato, invece d.ella ll-uiae maleodorante fmTovia sotterranea. Inoltre lo scrittore, per Sila natura, ama stare al chtu,o, tm. i libri, conduce, cioè, per vocazione, la vita che« ftord'tct cond1wono per for– ~a. I pochi che poHiedono Uffa emetta in canipagna vi sl recano solo net mesi e4Uvi e perciò non avrebbero neppi,re, dttrante tutto l'anno, la possibilità di dedi• carsi fac1!mcnte alla pesca, alla caccia, al giardinag– gio com6, per esempio, glì .scrittori americani che, quMi tutti, abitano in ca-mpag11a. Sport e hobby sono infatti due parole inglesi che, da noi, ncn si possono tradurre. Sicchll - 'J)6T rispondere precisamente alla domanda - dirò che io, co-mola maggior parte degli italiani, non ho alcun hobby nll sento la neccuitd di averlo. Ch~ ~~t~~/ ;rd~~i1:rkt~~~a~ ~:;:~:!u:~z;~~:rrozil~~:;z~ che ci fornisce im valido soggetto di conversazione al di fuori degli interessi che la profes1tlone ci impone. Molti ris1)0ndono cho il proprio hobby è leggere. Ma a m.e pare che questo non es11lidagH interessi di u110 scrittore, percht egli è naturalmente spinto a leggero anche libri che non siano soltanto letterati: Per me sarebbe un hobby, mettiamo, dipingere parahtmi. vestire bambole, riparare interruttori; cose che non imparerei mai a fare, percM non m'tntares• sano e che quindi, come tutta le cose fatte male mi spiacerebbero. Nè vorrei fare collezioni perchè a m" non piace possedere molte cose, ma tran-e piacere da poche, mentre il piacere del collezionista ,ion e} solo nella q1talit<t,ma nel numero, nella quautit,\ di ciò che possiede. Il mio hobby potrebbe essere, forse, reci• tare - a parte i -risultati, anche questo -non rientra fn quel gusto di inventare t1npersonaggio, un mondo, di rappresentare t1na societcl, che è naturale in ogni romanziere1 Non. recitiamo sempre attraverso i per• sonaogi che creiamof In fondo, lo scrittore, è il solo lavoratore che ha sempre voglia di fare il suo mestie– re, di e88e-requello che e}: s, cioè, anche so non scrive, vorrebbe pensare a quello che deve o vorrebbs scri– vere, vorrebbe vedere quadri, ascoltar~ musica, intt?· ressarsi a tutto ciò che rientra nel ca.mpo della cul· tura., dell'arte, della vita spirituale. Tuttavia io potrei dire che il mio 1iobby è la con• versazione. Quando non lavoro, la mia occupazione preferita b quella, di discon-ere con gli amici; ma la conversazio,,e, lo scambio delle idee, n.on sono, ancora una oolta, legati, necessari al miO"" lavorot 1 miei in– terlocutori prediletti, infatti, sono coloro che hanno i miei stessi interessi, con i quali non debbo sostenere quella conve.·saziono mondana, conoorsa..t"ioneche, al contrario mi spazientisce. Be mi piace discorrere con persone ~he hanno fr1teressidiversi dai miei - con un tnedico, un operaio, un contadino, un in~ustriale e cosl via ... - è percM, per tnezz~ loro, "!OfJl.10 conosc_erere una condizione umana, sociale, sp1r1t1tale, venire. a contatto con alcimi problemi del nostro te~1po e qiu_n: di. ancora una yolta, ciò :nentra nell'<hnbtto dei mie:1 pii•; vivi intercsst, e del mio lavoro. /l motivo per cui gli italiani, in penerale, non. ~an• no hobbl~ - se non in modo occasionale, super/wiale - t da ricercare nel piacere che essi traggono dalla co,n.7J<1gnia, da!la conversa.ziotie. Un piacere c~e - ~' contrario di altri popoli - possono procurarsi fac,l• mente. L' hobby dell'italtano è tZ caffè, la tavola, l(! discitasione: egli, appena libero dal lavoro, wole dt· scon-ere comunicare. Se, al contrC1rio, gli anglosalJ• soni han'no spesso un hobby, t perché il lor? caratter~ e la loro educazione rende loro meno facile conmn1• care con gli altri; e 7,erclu)! anch~ in cittd, spesso a.bi· tano in case isol.ate e non m quei casamenti che sono già un mondo per se stessi, al quale f) facile partcci• pare. In America, ta.l~lt.a,_ qualcuno ~ cost_r~tto a cambiar casa perché , vw1n1 n~n sono s1mpat1~1. non hanno la sua ate88a cultura e, tn campagna, ~1so9!1~• rebbe percorrere chilometri per trovare altri amici; sicchiJ piuttosto che ridursi alla compagnia di perso– M anhpaticlt.e, è certo ·meglio colle::1onare og?ctti o riparare porcellane. (Anche perchè non è facile tro– vare citi ripari qualcosa ed è pitè 7,iace~le a~cettare ima- n.ecessitt\ chiamandola. hobby). Ne, paes, flnglo· sassoni gli psicanali1Jtihanno assunto pran~c 1m1>0~– tanza oor que.sta difficoltà di parlare d1 sé, <la comro11: core, Ùiacchè la buona adu(: a.zi~ ncimpone sempre. di ;:~e~t!icf :;~~~~i~: ~f~~:lJ/; :i~~ ;cr:~iri~,:~~,f. ~~~1:e d/::tt::à~r:r~b1:~:~ 1 :c!';i;f;f,~ /;:rgg;_' cifl~i~~~~~ ciò che è personale piace, intereua. QualB y~ere d1 conversazione sia ,niyliore non so, ma certo 81 trattCI dì genari diversi. Da noi una padrona d1 casa _non deve •mai impensierirsi di avviare una COl'J-Uersazione ALBA DE CESPEDES NAJPOLJJ, VIA COSTANTJI.NOIPOLI * Il bric-à-brac di Don Gennaro I negozia1_1ti di ~toffee gli antiquari napoletani mi conoscono tutti, immagino: da tempo si sono abituati a vedermi bazzicare. nelle loro botteghe, guardare i nuovi arrivi, palpare rasoni, crétonne e candelabri Parlare del proprio hobby' nuova !atlca: q_uelladi rior• t~ 0 q~t;.\ 1 ~ :/ì~i~:;;~•~;.~\~ di Hl()HELE PHISUO ~~"i'!.'~ot~~~ 1 ~ !1 1udl sosta sia, ouando non sl lavora, la . e persino, !atto pii) a ro 0~~:g~Cf~~~~~: fu1':r~t ~~~ a:~\~iffili1~ ~•.1~0'::r :a jfc~fu dc'1~u;~ri;t~R:~e 1':.. p:;: f 01:ut a~~r'in~tfi!r~tff ~ ~r:iv1!1:~~~a~o Qy; ~r 11 ban(!,ontamo,1:nttlvltà che più Nemorino e magari nel Ballo rivando a sommare per un anonime, anche la posta ha l'ambiente, d'a 1 ver latta dlver. cl distrae e c1 distende, rap- in maschera (dove Riccardo solo mm oltre venti critiche contribuito a svogliarlo non sa e più accogliente la stanza. sreti~:sJ.~!t ~ ~n~:!1i!;;f ~~11c~~ 1 1 u~~1J>~l1gtf~~teu~ ;orp~~a~!. a~~;° 1 1~ c~:c:~~16nl f~P~t~~d~ti! l~~a i~~~~a ,~t tle~~~~1vJ'~?o ~~:~~~~e~~ oltre tutto, è sempre un POC? o no cantava poche battute del libri che ml sembravano atteso. In quefte giornate 10 speclé di posseduto e dall difficile e h1i-bt~ar:nte. Nel ed era stato scelto soltanto p:fù Importanti, e tenevo un:t metto ordine al miei cassé·.tl, studio scontino nelle' altre .s,.1,. ~ os~!s~af~ttere opart1~~1i~~~~r~t a~~;l~n~~ ~~m~rJ~ì f~jf~~zl~~i.scr4~~1t ~ondal! t:,;~r!~~:b1W~1i4:e ~ s~~ le~ ~~ia~ia~~le~ 1 : ~oob~Wo perchè piuttosto che uno sva. vaffctto o ciel cortigiano c'era principali. Un'abitudine - so- tro: la stagnola argentata fe trone ci sediamo a disc g_ocosta1~t! che 1 da tc 1 m 1 r,g_ ac. scritta l'lndicnzlonc: tenore. no costretto ad ammettere - lisciata a unghie di pollice) come'un giorno deslderc ~~:~:,g~~SOah~ ~~~~:o ~~: fy:rt~ ~!t'Xiv(r~~r. ~~~le;1~ ~~: ~~i~t~f: t~t~~r~aatn: ~:~~ ~!~~e~r :l~~~~t~!l~e I~ ~~i~f~~~ m~f~1~r° ~:ci~ g_ll annl a seconda degll umo• I ultl~. E m1 scrivevo i car. bri, a!lll articoli d'apertura scatoletti' con gli spllllm, gli la casa <\ f 1 v~1ft 1 przo~~~~tf!ftree~1g ~~;r~a~f~ ~f:~ì~~j~r~o~~/~: ~~t 1 ia~:•~lga~~~~fe~lsi~w d~ ~mi~la ~~a~~\ 11 ~~,if ~t~~~ I ne~ozianU. di. stolte oer stravaganti apparen7.c: sic• vo vecchi fascicoli del radio- che ml prende tempo esige gl'lndlrlzzl gli elenchi del te nd e e ta11.pezzeria ml cono- ~f,1:;~!t~ ~~ari°' aa i~~~~ ~~rrde~~ag~~~:-,:~icaOCJ~t!~~f~az~r1!~· ~;!:ld~ttàdl ! 0 r3Ui'.3~a1!ft~ 1 rl q~a d :;~~d~a ~~;tt ~,:;~ !t~no 1 r;:~r:~no~ ~: clare una mia •Storia Intima. slr, venivano stampati I rlas- gem.a. anni passati, 1 pezzi di spago, dermi bazz1care nelle loro bot. Compito Ingrato e risultato sunti delle opere in program. succede che In capo a po- 1 programmi teatrali le vec- teghe. guardare I nuovi arrJ. forse Improbabile: l'ho <;fetto,ma, .ml scrivevo I pezzi critici chi· mesi ho accumulato ma- chle stllogra!iche In 'disuso ... vi, d4alpare rosoni e créton. confessarsi è sempre d1!1lcl•con le lodi o le riserve più terlale bastevole a lngom- ridispongo tutto da capo di- re cl campionari appesi aJ. heobit~ pure in termine di suAfl1fi~~~V:m'in~~~lta~tlrua. ~:JT~ c,!ssgi~t~;t~niyio~t ~ç~~rri!~,1;· u~C::J1ie ~~~va~: ucn!te~~11o~~? \ g~~~~is1 Misteriosa e affascinante gliare dai giornali I resoconti le. Quelle giornate in cui uno E' un lavOro che pnò sem sanno che quando paroletta! E' entrata da po- degli spettacoli lirici, e 11 tn. scrittore non riesce a lavora• brare sterile e che al contra- una llbrerla pluttoS t chi anni,· nella vita del no. collavo n un quaderno: e poi re, ozia In casa e di leggere rio ml eccita: prelude, già 10 gUaredle novlt~ett ~~u~e~u~gri'o b~o~el p~~~~~~ lnaugur~I tutta una nuova nemmeno ha piacere, le CO- sento, e lo so, ancora a u.na ~ealfeio~lur1v1s"t~e ~i~rl~ec~eln s,:imfg1z1orii~~ me Moderno delle parole che non si trovano negli altri dizio– nari>, né Paolo Monelli ad elencarla tra le voci del suo e Barbaro dominio>. Ma è ~:e;~p~i·o~~ iro)~: ~~!,!: gras, che forse suona più la– miliare anche a generazioni educate In rc~lme d'autar- g~~ ~~~o h~~g~1s~lc~io1!~ d fngrcs, si capisce che si vuole qui alludere alla pas– sione nascosta che ciascuno porta dentro di sè, una spe– cie cli controlnvoro. la poss!. billtà d'evadere dalle !allchc iu..~tw 1 ~p1;~ ~,~~ J1~~~~ ~I p~~l ~~~t~/~!;~~~a e u~:: anche se non ha mal sentito quelle oarole straniere? Bisognerebbe poi parlare delle manie che uno si trascl• na dietro dall'infanzia, e ma– gari non si sa più se si conti– nuano per abitudine o quasi Sf~1f~. 0 ~ ~~~orii~apllp:~~~ le scrittore, in ogni caso un collega certo molto più au• torevole e competente, scris– se una volta che collezionisti si nasce, come si nasce buoni o cattivi, audaci o timidi; In• somma Il collezionismo. se posso esprimermi cosl, è an– ch'esso un lato, uno del tan– ti, dal carattere d'un Indivi– duo. Fino a quando 1>ossoan. dare indietro negli anni, ml rammento d'aver !atto colle- ~~0a~~tld~~f ve~•fr~~rtEf1~e 1l: }~f,~a~!iesi~!~l~tW, ffl~1~l~~: Iendarl owribllmente profu– mati che I 1?arblerl a !lne d'anno usano regalare - usa. no ancora? - al clienti, av. volti neHa busUna di cellota– ne, col cordoncino di seta che trattiene le pagine. Quanti. ne avevo, centinaia! Ero riu– scito a procurarmi persino calendari degli anni In cui non ero ancora nato, con de- nl, da un mobile c n candelabro, da un trone azzurro che sembrere be tolto da una tela di Mo– randl, da uno specchio scuri• to a un soprammobile ... Ten. tazlonl. ho detto, perché dlt• flcllmentc c'è la possibilità dl cedervi e lasciarsi andare alla !ollla d'una spesa, e ln ~en~t;~n i:n;l~~~~~Fcfs~r~: stltulsce sempre un ottimo pretesto per arginare un de• slderlo troppo acuto. Ma nulla può vietarmi, almeno, queste .scorlbande tra .I bric• ?~~~~e t:1!~0~:a~le~lio e a~,g! Borrelli, pittore, che. come dice lui stesso, conosce anche li respiro, più che la storia, delle pietre di Napoli, e in- ti~~~f~~:n::c~~r~ ;~~~ Francese o da don Mario, o da don Gennaro. Don Mario vive al quinto plano d'un palazzotto otto• centesco dalle parti dell'Are- ~f1~~~~fi~ffWi, s ~n~r~\~a~~ legno da scrostare, dt santi di terracotta da restaurare o del quali vendere almeno I piedi e le mani per I colle• zlonlstl dei pastori del Setre– cento: è un uomo allo e ma• gro. dallo sguardo vivo. cl- ~~~~~• ~fl b~~fi:1 ~\1~~l~~~r~ ~Il c~anvv~-:itl ~~k,1~~~lobr~c% ciclista chiuso alla gola: per anni-ha fatto ti decoratore di stanze a: Parigi, ha una !!glia. !~~f: i1~~~~s6uijt~1f. 111:~: ccsslbUI conventi dove riesce MICHELE PRISCO corazioni floreali e discinte MICHELEPRISCO:• ...llammento di a\'er fatto eollet.lonedeJII oggeUi più dl\,cra1: ~g~neu~np~~Hngll~o~~n~l~~if1 cartoline Illustrate, calendarletO di barbiere,, farfalle (collage di Led,a Mastroclnque) (Continua a pagina 6) vecchia e Scena Illustrata:. ;:!·a~r:t~t~fa~tOJl.:~:!:Ho corteggiato una giardiniera de. con bersngllerl In corsa, • piume al vento, tricolori sven- 1 !~lnbetAd~t!°l~a~!ncob~i~~o;i (Contlnuaz. da pag. 31 e di pii' pro~bili e umilia.nt~ una reazione ~rra9ionevole, non potf!}'O, perchè .~o~taoo collo: e gli au uri alla es et- . .. . m?gagne. Mia -madre quasi che ru<J-le a cli.asa. 9u~le ~r- a~ho P•_u,molto pau del~ tablle cllentelf' >, stampatP tn mob~e, e 1>_11', tardl ~ono stato !)l mterrooaua come Erode ohehpo o shock. Ml piaccio• pswhe, frnché un giorno mi ~onnt~rgle~~r~htir~ ~r~~~· c1J ~j~~~;t~~: ~:,~1m:g~u~~ :~e7;of~ùf:}~"i!i ;::t:7'::!; ~?cJ:if t!~f~t~ ~~ a;;;~i;~: ~:~~od~ a;:~1e~f~~a1::. più, almeno all'lnafrizzo che 00!1l6:nell'OlunP:' del Keat.s ttomo che Il stata spiccata dal <fhefigurano come sosteano c_Mq~est'altra pazzia, e dal· si poteva leggere sotto u no- gli dei !n~~ beltj cedeoo,10 U busto Il brutta da vedere, non in ~anti mobili Impero. Le l lnghUterra tornai a Flrett· me della ditta. posto Ol piu b~lll; però, Qitan-.e vero1 Che piacere potresti aquile, i cigno. i leoni m.onò- zo col fermo proposUo di to• La mia cultura ln !atto di do comparue m 9asa, e /11, as• provarci, Nessuno. Not no, podi, i delfini, passi! Ma le glie-re il tavolo dalla discreta teatro lirico si Cormò In uel- seg,iato alla ,111<:. sta~, la non è ci? che t~ desideri. sfinD!, i grifi, la civetta ap. J?6HOmb,:adell'an~iq1uirio f/ l'epoca su quelle appross1ma. 8u~ au.st! "a gro,.,,a 11u C0!1· Ascoltann! > ltfa 10 non sen· pollmata nel frontone della farlo n110, ma cth,m,,, come ttve e' chlasose mustrazionl q,iise, eh, fa perchè. Il mio t'ivo ragione. In quel letto ci biblioteca, cli-i pttò deaiderar• il crociato che torna di Ter– d'operc stampate male, con hobby C07!11nciò ~osi. Non so potevano esser morti dei co- li nel~ prov,:;a.ca_s~1 F~roe_i rma!1ta per impalmare la I colori che sbavavano oltre 30 aveoo. innato il germe del lero.,i, io ci avrei dormUo, q1~st-l stra.'!-1. 1brid1, sfmg1, fa,1c111Ha da tanto sognata, e I contorni delle varie ligure, neoclassic~, ma 9erto avevo poteva.no essorci state cimici, ch,mere,. gn/1. ·trovano t1na quolla s'è data a 1m altro tra una cofcfla e l'altra del quello dell a'.'moma. P~'M la 10 ci avrei riposato. Cosi CO· lo~ ragion d'essere In una non potendone più dall'atte- re~~\~:lgiuecl~• jr t1:m~~~ ~~r1::1:~r~1~?~01~ls1;it~:~ i ~!~ng:~ ~~n!~~~b~~a17;~: i~:~~;,!art!,8:i,;;:~7n,i1~: !fai~~:~ 0 o';~;a9~~~':i,E:. moor. Il Barbiere di Siviglia: pr~v<:>s• eh 1:1pararu1 .. Co, pr1· occ11,pazione.Jl'or 36 ero nato mamnazione umana, e -ricom• cellenza, che l'alto prezzo la· personaggi vestiti con brocca. m! r1.s1Xl-rm1 C!)111;pra1 u,na ve• soltanto con lo spirito del binata 3eco,i..do una logica di scktva indifferente, e tra· ~ 1 h~ms~\\~• :r~Tn 1 ~ 1 c~~I f:Pfoi\ 1 i ~'ìong s~~:;:t;:i;;~egb~ ~';;!:: .i~!~fn~n~~ c7~~t~{;t~~i~ ;ii~~t o 0 l;;::i"c:!-~ c;~:rr J;.,:: ~r::;:a:,~r i:s~: ;::~J~~: capigliature racchiuse in re• prouer, d1~ua madre, perch~ collezj,one cU francobolli ma credendo d'averlo 3coverto te dimenticato In un'altra tlçelle di perle ..; Fu cosi che quella _vetrina era laf-ta ~r: i 1>irì si svezzano d<r.l coiiezio• soltanto -oggi. Se riunissi in penombra. m1 nacque un altra mania, e3p0~ porcellane, o i vest,.tt nlsmo col divenire adulti io Hn gregge gH animali /anta- Cosl senza ne.!Buna solita que1,1adi collezionare I ll_bret-non c1 entravano.a/fatto .. Fm non mi sono S1Jozzato ,i~ai: stici d.ei mobili ~Ile .ho intor• base finamia~. m'ero pur tl d opera, tutte le OPf:te di da a!lora ~nostra, 1m~ spicca· Freil-4clasrifica in mOdo ben no, elle pastor d, chlmcre sa· ve,mto ammobiltando un son· Bellini e di Donizettl, d1 Ver- ta s~mpat_iadel ?11ob1le poco preciso questa sopravvivcn· rei! A questo, Verlpine non tuoso appartamento. un po' di, di R?sslnl.- di Mayerbeer, pratico: .il -mobile che ,ion za, ma sarti da credergliJ aueva pensato: o avrebbe come quella sede dei beati ~~n~,~~~g~ 1~ 1 m~a~W8,~ 1 ~J~: ~~":t~~: 1 ~~e~J: c;:n;g~ ::,1: . Dopo il letto ve.nnero ~e se: t~:eb6e" ~~r;h~r~n ~m ~I:°!?"Jgn~! ~~fl,J1:g~ ~ citazioni a memoria, Imparai la, la cassa da lagna dalla d~, f?Ol il com?d 1 n~. poi, coi d'oro. ma tra mobili terio• Taurlde di Goethe: e Su vet• le romanze e I recitativi, par• galba sq1tisUa in cui t1on si ~.nmi guadat!!' 1 • seri, un<;i paz- morti. e~ adorni di /anta.· te e su mwole son pronti seg– lavo In casa declamando con metterà mai legna perchè c'è ~uz, . lln mov, e sple,idido e sticM fimtre di animali gi intorno a tavoli d 0 oro > 11linguaggio paludato e pte- il termosifone, ,t para/ttoco Uttftlle per cocellen.za : una Così, d'anno in anno. Ù mio Sedie e taoolini dorati··;,; torico del personaggi del no- che ~ inittile per la stessa ra• psiche. All!)ra non lo_sape~: hobby non 8ia. in-/in d(:i con.•santi su leggere nubi, ceco stro melodramma, ml esprl- gione, l'ar·pache nessuno suo- ma la pswhe, tra i _mobili ti qi,ello d 0 a.ntiquario poten- l'cisimrdaconclusione del mio mevo a gest_iaperti e teatr 3 • nera, il leggio 81' ciii non si lmpe.~, '" forsf! ~aprona _adziale. So,,o stato t1n cerooto- hobby più che qua:drifostre. t 1u1~o~c~I~· d~iac~dt~it;~r1di poserù ml!i 1.m libro, il ~iva- ~~~~~o~~~e~~~~iv~~u°J~rn{~~~ r~ di mobili l"!l•peTO, 1tn erbo• Non_ ~ico di aver dedicat~ dischi che mi procuravo seri nBtto dunss1mo, sedersi tml te du lrolr O 1 1 , E rista dello stile Impero, co- anm dl 1a'lioroal restauro di vendo alle varie cas~ produt: q!«ile può daro mia {om~ag• t Id m Vi? ~ do r · tau me _mi de/inl un giorno Ell· ,ma ':°sa ~i bam~le, co,~e tric! se navo accanto all'clen- qine: Insomma! apl!licaz,one ro e per n_nu a~s. 0 ~ gen.10 Montale: mo. la cosa (ece 1' del,cato scrittore tn· co Ùi ~rsonaggl I nomJ dc- m p1e-n(? de~_vnnc11no wlldla• cadre gel~. Gh specclu 'liCrd ' curiosa è che le cose stesse mglese Denton Welch, ma in• gli Interpreti che mng lor- n_o dell'1.,111til1tà del 'arte. Per- com~ ,m ac?ua morta son~ cerca.no chi le cerca. Talora somma, dopa tutto, la giMti· mente mi o!acessero rluien• C}Ò ogn, (Jualvoltci è apparso 3 tat1 con.rati tante volte dai soltanto par dirgli addio. ricazione di tanta vanità è do per un'of.>era I cOmpleissl s1il me;cat~ "!' t.n'!bUeitwt~le d~de,!ti,. Clt<f ver f~rza CO· P~i.cM 3C ho potuto corteg. come h.o detto, t1el ,1omestes'. più Illustri dove tutti, dallo e 1>erc1f) di dll/icllo smercio, [ 10 a ero p1a_cci_o110 deve c~vere g!<'re per aii_ni una_ giardi- ~o cl!~ la desig'!a: è 1m h~bby, eroe rinclpnlc nl comprima- gl, ant1quar, me lo han sem- m sé germi di decadent1sm~. n,era (non nu si frmntenda: 1l 7>1u /anta.staco dei gwcat• rio, frano cantanti come si pre. sepnala~o. qo11_1e i ta1?"Segna~e pii:e que~to nel li· voglk? d~re1~n tavolo per vasi toll, q1~ello<fheric1!,iede "u'in· dice d'eccezione: Gina Clgna, ~li orumtcrh ant~!u e log'!n, bro dea conti <:he nu sc1rà.Pr~-t!a /1.on ) fmo_ Cll mon_1entotegr~aone 1 mmagma.tiva più. Carlo Gaietti, Aureliano P~r- di nes!11no _seruu10 pratico 1 s~ntato al Giorno del. Gwdi· m cui Je mie /manze mi han gagliarda:, un cavallo senza tllc, Aurora Duades. Benvenu- son cluamati nelle aste: 1>ezz:1 Z!O· !tt_ci redete come Sl(l. rela.•permeqso d'acquistarla, qua11•corpo, c,uurdo come qllello ~o~r~~c\:;~~f<1~6ncai~~Si t~z~~igt~r:,-,.~r~::z::ro 1 /,! 0 ~~;; ~~~ll~l sf~~~t: vfic11/ 0 ch; 0 ~; !~n 8 :"vtr~ 0 :;u~eg~~l~~/! 1 ;g~~~ ~li~~~o~~d~~ ~~:~~~c:t:d1 :i'J1Cva~t~e~rcT~t~a 0 J~e~W;~: ;s;::~~rl~ ~;~1ti~iu%,~J::!bd;ra~ : :"C:~~:::e "!~t!'~~~g:fa:;: !::~n~:a ''~e l~t~o~:e a~~"~!~ ~:;}: 0 ~~u!'ba1J~;; 0 poC:O~~~ di polemica con una mia cu. mettere. nella ve_trrna,dietr~ moglie d'un mio colleg(f_c!1ecrologìo di sogni. p~ fu so- re citata nel .tan:'atto del– glna che n'era Jnvecc tifosa, 1~ te11d111c verch, un po' d1 sarebbe persona ben pu, 111- 1,rat11ttoquel magmfwo tavo- l'Amleto, si dirà: For, O! come si dice oggi: le prete- bwnche~a: Poi il letto cli /CJ·· dicat(I.a uedorci..'li riflessa che lo so3tcnuto da inguoina:te !or. O! the hobby-horse ls rl~ 0er!~~f 1! 1 ~1 1: dWcT1'~mÉt ~/g~:;~' 1 : i~:ttfett~ /:"~~'. :~;:1~~,~~/~iZ 0tf:v ~~-O~l~ fii%''!~~:.~i::à'!:,~1!rf~~ 0 :t! 0 :e~ i 0 ruot~a~1;~t.~~, p~~~da!~ vira O Lucia Ideale... Un tm. teau: un mobile trovato. in ~hè (Jll_Cl,fa sensitiva sig110,:aann-i ~ comi /11 i,nt:enc_lita nel mai dovessero farmi un.a'sta• ~~=~~~~b~~t~;~~- n3imp~fenro ai'. ~:! 1 !~ti~tl~~~io~e! ~i~~~z;::~ ;;~'fu'h~t"i~~t%n1~s~a t"!': ;ir;m 0 a ~it~ 0 ;:!. ~~ roaal'a~~ ~~ ;g::ae;,~e;n,c~:::::i ,~:~ Confessore mancato ecuoco di ripieao GIANCARLO VIGORELLI: e _.Se fo11I vluuto qualche d~c~~:c{:~:~r~~:::::0~"31 ~~ ~u:fl~~n':,"d:r;::.~1:e:!1[! l\Ure Ana:ellque ...• (collage di Leda Mastroclnque> Mio padre diceva: e Non c'è tempo per la.uorare, come fanno quelli che lo trovano per riposaret >; e gli ultimi mesi della sua vita, tutto dolori ,e ai muove-– di far fare agli aUri quello va, credo che solfriu" che in vita aveva sempre fatto lui, anche se tocca– va ad un altro. Po'liero papb.! Ma io non sono qui, adoaso, a van• tarmi di avere ereditata tanta accanita oolontà di La– voro. Certo, però, eh.ead essere cresciuto vicino ad un uomo cosl ossessionato dall'azioxe, e con vn aublim" disintere88e nell'agire, qualcosa tn'é rimasto dentro il san9u.e se tni ritrovo 81'6880a.considerare U mio ia– voro di scrittore già come un paasatempo: - e com" volete, quindi, che io abbia coltivato altri divertamenti1 Eppure, ricordo benissimo, fu proprio mio padre che a nove anni mi prcae a parte, una sera, e nel ,uo bel milanese mi disse i::hese volevo lavorare dot)6t)O mettermi subito sotto a e tirare la stanga> ccm lui e come lui, e se invece volevo studiare allora era un'al– tra storia; e lo studio non basta, aggiunse, ci vuo«!I l'ambiente, un P<'' di cose belle, e il resto inaomma. .. E io so, auendo scelto di studiare, cosa costò di fatiche e di aacri/ici qriella scelta a mio padre e a mia madre; ma per fortuna, se ho molte colpe verso di loro, ,ono felice, ieri e oggi, di non essermi mai fatto trovare da mio padre e con le mani in mano :.. Per tui, era la colpa maggiore; un sacrilegio. l• fatti in mano, dai dieci anni, 10 ho sempre avuto '"' libro; e quando un giorno domandai a papà fHJrCM non fumava. più la pipa, rispose: e col\ la mamma non dirà p,ù che puzzo ..., e iu va a.comprarti dei li• bri... :.; e da quel gioMKI, di naacoato, mi cacciaua 1oldi '" taaca, ma oo!eoo veUf'• i lUni comprat', U OMardava con amore, me li mett.ua ad.aofo aotto la ta.gltarina e ridandomeli tagliati a.i /Uo l'ho antito una volta dire: e sono cori contento, cM fa.rei~ q1UJ.li. una pipatina ... >. Il mio primo pauatempo, perciò, fu. la caccia ai libri. Devo avere, ancora ade88o un ,eato aen,o: vedo U libro che trovo, un istante prim-a. di trovarlo. Ma le mie avventure di bibliofilo, se mat le rocconter~ un'al· t·ra volta: anche se il mio hobby più benefico è pro– prio la caccia grossa al libro. Quale alt'ro ho1 E' difficile dirlo. Sopratutto per– ché, in ognuno, ,a.oncerco la pau,a, il rtpoao, la di– sten,ione. Sono incapace di relaxe. Cerco il contrario, una eccitazione, una febbrilitd, un moto perpetuo. Mio padre douette accorgersene per primo, quando, a ,ette anni, cercò di insegnarmi a jare degli oggetti al tra/o• ro: non era per imperizia che non. ci riuacioo, ma mi ribellaoo a dover seg1dre gli schemi già tracciati, U disegno predisposto: volevo fare ghirigori e intarsi a mW capriccio. sen.ta esserne ancora capace. E' oagi, scrivendo o no, e anche solo reapirando, non t forse vero che cerco, aen.z:aalbagia, di eseguir" e di inseguire un disegno tutto mio1 Non mio in un senso protervo, un mio che escluda l'altrui, tutt'altro. Ma mio, fatto da me. con la mia testa d'accordo con la -miamano. Fare, faticare: e che hobby oolete che abbia1 Tu.tt'al più lto delle manle. Passatempi no. Ho paura del tempo; so già che paua, e non ho mai avuto neaaun bisoono di farlo passare! Volta ,x,r volta, ho degli sfoghi. Da ragazzo paHavo ore e ore a Jar bolli• re erbe, pietre, sotto combinazioni dit1t1rse, godevo per la sorpresa delle miacele, dei colori. Ma un giorno, con una siringa, iniettai tutta una broda verdera,n" nella pancia di un gatto, che mort urlando, pietrificato, e la mia paHione negromantica. fini; ed ora, come qu,d mio micio innocente, sono qui io, pancia all 'a.na , elle aapetto le brode nuclea1·i, le scariche all'idrogeno ... Giusta punizione, benchd non sia dalla pa:rle dellu scienza che io nutra pa1m:i. Mi fa più orrore la stupi– dità,· e cib spiega che pa88erei ore o ore, scusate la presunzione, a fare scuola agli aitri. Sarei pronto a non scrivere più, se non speraui di avere qualcoM da dire, Ecco, il tempo non è mai pa3sato amaramente co11l in fretta come quando, annl fa, facevo scuola. Era lo scoccare inaieme, alla pari, di due intelligenze; la mia, e quella dei miei scolari; e avvert-lvo che erano easi a far viva la mia intelligenza, piU che io non operassi s1dla loro. Ricordo davanti a me i loro volti attenti. acuti, incantati anche; ma quell'incantamento non era 1tna indolenza, era una. attività /eruidi3sima. ln-· fatti i genitori mi venivano a dire che i loro ragazzi studiavano bo11e,giocavano bene, e non perd"vano m.a.i 1m minuto., , Non peni-Ore un minuto! Anche m~l dlvortimen• to, nel passeggio, nella conversazione, non perdere un minuto: se un pa88atempo, oltre al riposo o allo sva– oo, favorisce uno stato d'inerzia o d'incoscienza, allo· ra devo proprio dire che io non ho mai goduto di nessun passatempo. Una wlta messa in moto la macchina del cervello (il motore è il cuoret), io credo che, scrittori o no, diventi azione, di.venti pensiero, qualsiasi distrazione. Dirli di più: tutto diventa responsabilitd. Se avessi ima -raccolta di francobolli, finirei a sen– tinni responsabile di non riuscire a com·pletare una serie, di non trovare l'i11trova.bile esemplare. Ma gid che ho c1ccennato alla manla di far colle• zioni, dirò che da quando ho trovato 1m bel 'disegn.o di For(Jin (un prete spugnolesco all'ombra di un. con– /eHlonale e due penitenti da grandi occasioni...), vado cercando quadri e disegni ispirati alla confessione. Eppure, nea11chestaoolta è ima manta; é piuttosto il re!oulement di una mia segreta 110Ca.tiotte mancata. Qi,alet Quella di gran confessore. Sì, se fossi vi3- .,uto qualche secolo fa, aar61stato uno di quegli im– penetrabili direttori dì coscienze, confessori di re , di regine, di Pascal e della Mtre Anyelique. Infatti - anche adeuo - potrei stare giornate intere ad a.llcol• tare un qualsiasi roma11~0 di lln'anima. .Machi, oggi, sa.confessarsi1 E chi sa confessaret Eppure, se una persOn(I,se un estraneo anche, aC• cen1te1ssea dirmi qualcosa di sè, un moto del cuore, una piega dell'anima, t1ttto il mio attivismo cesse– rebbe d'incanto. Anche se stessi scrh1crido la pc1gh1a più definitiva di me, so che la tralascerei: ascolterei, lascerei sfogare, lnterverrei tanto con dolcszza quan· to con setieritd, troveroi consigli, aurei perdo,ii t darei speranze. GIANCARLO \ 'IGOREI.LJ (Contln!.!_a pagina 6) Iestlre un cast altrettanto di racoloMmento a nuova. vitn, stcnuta da tartarughe, 6 chiavo al di Id della vetrina. di codesti cavalf11cci senza richiamo dl quello ch'era se- non se11za thn(!ri, in /ami• quelle tartarughe che piac- nella penombra, sempre al corpo, 1tn hobbY•horse. ,__________________ ..,: gnato sui miei libretti d'ope- glia, di fantastiche infezioni ciono a mo provocano in lei suo posto, ma acquistarlo MARIO PRAZ '"-------------------' (Còntinua a pagina 6) ib1ioteca Gino Bianco

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