Fiera Letteraria - Anno X - n. 17 - 24 aprile 1955

D('mcnlCa 24 aprile 1955 LA l• • E K A L L • 1·h K t, lt I A .t!ag. :s Bellonci, Praz, Fabbri: questo è il mio "hobb GOFFREDO BELLON~I: ••.. Scnllvo c'be Il te!l!lutedella so:i~à cr; orma.Ieconomico men– t~ sino al primi lustri del Novecento cr:i alato politico ...,. <collage di Leda Mastroc!Oque) UN "HÒBBY,, PIUTTOSTO SERIO Le attrattive dell'eeonomista La mia fantasia di letterato, non raffrenata più da maestri né da responsabilità scientifica, ampliava forse a romanzo ogni osservazione di quei dotti della economia politica di GOFFREIJO IIEl,L,ONCI Quale è dunque il mio pallino? CE tra- ta e mt parve d'aver trovato 11 segreto di duce con questa parola ltaltana l'Inglese questo mondo. Non ml !u più possibile hobby che, a dir vero, ha un significato interrompere lo studio Incominciato e da.I meno puntiglioso ed estroso e che Il Pan- Menger passai ad un altro economista che ,,ztnl traduce con tìcclUo o fi$sazione) Po- era un formidabile logico. ,n Jevons l)tr trel rispondere parlandovi del miei conti• salir poi, faticosamente, all'economia pura nul e ostinati studi di storia dell'arte e che aveva allora una cattedra famosa, della musica; ma poi dovrei chiedervi se quello.dl I.osanna dove Insegnava Wll!redo davvero tali studi possano sembrarvi stra- Pareto. Andai (lunque in pellegrinaggio in nl ed oziosi per un critico letterario. Dico Svizzera e ascoltai il maestro, da prlmaJn anzi che i critici e gli storici della nostra un congresso di fllosofta con quella reve– lette.ratura, spesso, non hnnno compreso renza che vieta l dubbi e le obiezioni. E 11 signl.flcato artlstlco di una scuola o di qui trovai Il primo ostacolo: la materna• uno scrittore perché non conoscevano le tlca che II Pareto nelle sue lezioni e nel derivazione e le rispondenze dell'espressi<>--suo Cours usava per dimostrare I suol teo– ne letteraria e dell'espressione musicale o remi dell'equlllbrlo economico: ostacolo che figurativa. Chi sia Jgnnro, per esempio, ml avrebbe scoraggiato se non ml fosse della musica medievale, non saprà nem- stato possibile seguire con la ragione lo meno ritrovare la misura del verSl di certi svolgimento dei suol teoremi e se venuto poeti sacri o profani scritti per musica e a Roma non avessi conosciuto Maffeo Pan• che sembrano lpérmetrl (dl stllabe cioè taleonl. Nessuno ha sinora, se non erro, più numerose del prescritto) mentre sono messa in luce la grandezza di questo eco• metricamente regolari poiché due sillabe mista Italiano origlnallssimo coSl nella brevi si contraggono In una sola mlsura scienza pura come nello studio del feno– muslcale. E taccio del necessari richiami meno concreto aprendo a volte vie nuove alle arti !lgurntlve che nOn dovrebbero me- con una sua nuova osservazione. Leggendo rav!gllare nessuno, non dico quando si 11 suo trattato e i suol saggi, ascoltandolo parla di scrittori contemporanei o di scrlt- parlare con sempre nuova potenza di ra• tori barocchi, ma se pensiamo per esempio glonamento e di parola, quell'amore per alla costruzione per luci del Paradiso l'economia si ravvivò. E In quegli anni me dantesco che non ha nessun precedente lo rinfocola va anche Enrico Barone che letterario e che Dante poté lmmo.ginar:e voleva proprio togliermi alla letteratura solo osservando la vicenda delle figure e persuaso di una mia. vocazione economica. della luce nelle vetrate delle cattedrali go. certo, allora, questi studi furono utlllssl– ttche dal primo mattino al trionfante mez- mi al mio mestiere dl atomallsb, o pen– lOliomo. sas.s.l di fare un'Inchiesta (alla quale rl· . li fervore della vita contemporanea, l'affannoso rincorrersi di problemi. illu– s10nl e sper~nze, che è caratteristica dominante del mondo moderno, la fisionomia d_el_ tenore d1 vita che contraddistingue la nostra epoca, condizionando J'oUcrta quo– tidiana del nostro talento agli Incerti e agli Inconvenienti di questa !uga continua dell'esperienza umana nel tempo, rende nel nostro caso - più che In altre età - pro– blematica la gioia dell'ozio, e talvolta perfino del riposo spirituale. E' per questo che nell'esistenza dell'uomo moderno gli 01;I50no rari e brevi. .f:ssl rappresentaro~o un giorno una parte feconda, la più meditata, della vita dcl- 1 uomo comune, dell Intellettuale, dell'artista, dello scrittore. Formarono oasi di pace, in previsione di nuove fatiche. e .nel segno di opere molto maturate. Anche quando l'ozio dell'artista o dello scrittore voleva significare sempllccmeote dlvertiment\l svago, o attività marginale e dilettantesca, assumeva per la storia di un lndivldu~ ~o~~tiuv~~pocal'aspetto dl una tappa da biografia, o di un gusto~o particolare rie- Oggi, 11 ritmo della vita pone la questione dello svago su un piano abbastanz.i diverso. E tuttavia anche Il lavoro più intenso trova i suol momenti di respiro di intervallo, di sosta. Ed è In tali mcmcntl che l'attenzione dell'artlsta e dello sèrit• tore, come quella dell'uomo comune. si -rivolge verso !orme di attività particolare, . dilettantesca, curiosa. quell'attività che gli Inglesi, con parola breve fortunata e da pre!erlr~I non tradotta, chiamano e hobby>. E' Un <hobby> raccogliere francobolli, monete, farfalle; è un e hobby> prati– care II gioco delle carte; o coltivare !lori; o suonare strumenti m.\.lslcall per puro diversivo. Clascu_nodi noi ha un piccolo e hobby> da confessare. Un e hobby> di• vertente o .solo riposante. Un e hobby> praticato In modo maldestro come si addlce spesso a dilettanti, o a!ll'nato !!no all'autentica perfe1;ione. ' Gli scritti che qui pubblichiamo - appartenenti agll scrittori Goffredo Bellond, Alba De Cespedes, Diego Fabbri, Mario Pra7., Michele Prisco e Giancarlo Vlgorelll -. sono delle conversazioni che abbiamo chiesto al ~ngoll autori, e che essi hanno già letto per radio. Queste conversazioni fanno parte della rubrica e Scrittori al m!– cro!ono > della serie dedicata appunto all'c hobby>. MARIO PRAZ: • ... Come mal al è flualo sutl• stile Impero? ... • \ (collage di Leda Mastrocinque) VIAGG[, MOBILI IMPERO Ho corte~~ia to una ~ia rdi niera ,Ebbi llluHtrl maestri la venerazione pci quali dbnlnui in 1ne <."OD8_ldere,,ohaente dopo ehe ebbi ·dsc.o In ehe am.blcntl vh·e– vano: mobili orrendi ehe ba8C.a,·nno a 8euotere la mia fiducia sulla eapaeUà ehe quel •ommi poCessero avere di gustare , ,·era1nente JI passo di un poeta o Il quadro di un vero pittore * di 111.1\1110 PH.i\Z Quegli atudl non erano dunque strani ed apoaero prlml 11 Panta.leoni e 11-Pareto> OZlos! a me critico letterato. Confesserò sul danni economici del terremoto di Mes– allora le mte fatiche e le mie amblzlonl di sino.. a parer mio difficilmente calcolablll aiardlniere? 61, da quando ho terrazze, e essendo distrutta ogni specie di beni mate# aulle terrazze pianto e fiori sempre più rlali e lmmaterlall; o, mandato in Roma– numerosi e diversi, acquisto e studio ma.-- gna a seguire gli scioperi del braccianti, nuall di floricultura e consacro molte ore ml accorgessi che il boicottaggio serviva. alla coltivazione o delle rose, o (dellcatls• come dltesa doganale o.Ila mano d'opera sima) delle gardenie. o del limoni, a cer- romagnola, che poteva avere diversa renu– care tnsommo. di risolvere problemi che inernzione net due mercati del lavori pub-– poi non sembrano affatto problemi al mio blicl Cdl bonl!lca) e del lavori privati; o giardiniere: perché questa pianta è gre- cercassi di comprendere le difficoltà eco– mlta di limoni e l'altra, vicina, senza nep• nomlche e tecniche dell'occupazione della pure un frutto? Perché quella gardenia è Ruhr da parte del !rance.si . E proprio ricca. di fiori e quell'altra solo di foglie? quando sembravo, ed ero infatti, preso dal Perché la siepe di rlncosperlni qut è fitta compito tutt'altro che agevole di critico e cost.l di rimpetto non vuole infittire? Le letterario, l'economia politica era per me. mie fatiche di giardiniere, persino ango- più che amore. vlzlo: cercavo nel libri del setose. sono alleviate dalla mia gattina, Fanno l'economia bancaria e coloniale, nel una voluttuosa persiana che alza Il nasue- trattato del Barone la miglior conoscenza clo nero a cogliere i più sottlll profumi deJ trusLs come esempi di economia orga# socchiudendo le palpebre di lungo taglio na.ta ; in quello del Marshall i segreti della. f! 1~~~~a;:i:nd:nnt~~r~~ s~~~1~,~~~t~f!~ !~:S~:fr~~~w~~~hsr~ 1 ~~::}~~ ~~ng:-i~ Qua,adomolti anni fa Who'·s ttei collegi con oggetti rari e bit; anclte gli elementi che scatta e salta da un capo all'altro se vola. del servizi pubbltcl. La mia fantasia. di :~~gr:: ~i;:rcr:;-t~ : ~·tz~:i 11°: 8 1l~r~:b:a;r::,; ~~z:~i::~. ~l~g~~: 0 t:: ~~auJ:r~~~~tao qs:as~na ~~j~~i~o /~~e~~ 1 t:, ~e:~:~t!!!~ifi:f~~~:ufi~ ~~gt~~st~o~~ a onor del vero debbo aire ni.ett6Te U caos nel bell'ordine vate n1ùla di ridicolo nel?'a– E torna poi delusa a me, miagolando le se a romanzo una pagina. un'osservazione ~~~~:ie;ta qdiao/c~:•s ~~~~ ~T~;:;:' ~~C::,e;'~~~~?:;~ i?~~~Elffo":! 8 :~~~g~h~o:~~ sue proteste. Certo un poco ogni giorno di quel dotti. Vedevo le Imprese Industria.Il quella del no~tro Chi è?J, sot· 1)!lrtenere a due mondi. diver- atituisce il paesaggio intra· faccio Il giardiniere ma In realtà non per ingrandirsi sempre di più per le necessità to la 11,bnca Recreatlons s1, con mia separazione ancor nmrale1 Ma non voglio diltm• una. mania: curo le plnnte di casa come tecniche del loro svolgimento concentran- scrissi: tr~vellli:ig, _Empi~ pi~ netta di .que_lla che divide garmi _in !lna difesa ch6 po- ~~ ·-::~~!a~~~a·h:d~~p:~:~a::r~ d~;~ra ~ ~onS::iim:hr: :~~~~~P!!3;à•e: l~~ {~;!~~k=r~f~~;ii::~ f{~~:~~.~ ~eb1~:~ :::;:!: ~;:/;:~e::,e;f i:~~~V:!aU buona convivenza nella propria casa. merci a prezzi diversi In diversi mercati; f) cosa comune a molt1; diret t1amo con deferenza e maga- mio volume sul Gusto neoclas- ed Q~~ st ~~:~~t~~ec: ~:~~~ 0rv~rop;! 1 :~j :~:~:~:;: ~h~i:r:~~ p;~~~o~~~ ~~ebb":~i ti!t 1 ;,i~~e;,t; ~;::tr~~:. 0 :~~~:l~hen~ :~· dc:;,~:::!o 80 l•~r~i~~;r. temo che vi sembri incredibile In un lette- più senso preciso In un mondo dove le ir1!~r~~r'!io1:i:n:i~,;~b~ :tia~r::;~~~: (~°!:st~i:~~ ~t ::i~~i~on::eb~ib~~tI!~~ ~:~ e~o~c::~i:n~g~é ~~p:~e u~m~r:r~~ ::~nC::on~~!c~le :o~~:t~~r 1 :;~(!~:; ::,: non Impero, i mobili no. i~- dovrei dire che quel più é 3U- è mia mania che può fare ap, altissimi redditi dal proprio lavoro. TI mio bllco si allarg~e; sentivo che Il t~ssuto ~i::~:n~:~{;i~t~~:::z:!,::; f~l:fbr!~~ai~opi:~:rr:F~ rol~~!i~hi,1t~ac~taa=: pallino è Infatti l'economia politica: que- della. soeletà era ormai economico mentre s.ori di bel mobilio, e non tol- cambiare l'amico con mia me- dibililt\ essa è atta quant'al– sta. è la scienza che dal miei giovani anni sino al primi lustri del Novecento era. ?erano che mobUi utilitari; ri· raviglia, altrettanto divertita tra mai a decorarsi col nome ad oggi ho sempre studiato nelle sue antl- sta to politico, e che l'uomo, suddito al tengono aàdirittl~r!' «}'inuti· della aua, alla vi.,ta della sua di hobby, che in origine, co-– che e nuove teorie e conquiste. Nascondo ~::a.~fr~~c~ :.r~l~~ 1d\!~~m~~i:V:~'!: le pompa del mobilio vastoao>, ca.sa) . me sapete, d 63 ignava il finto ~~m:1J~ l~m~~ ~~:::::dfne°1:E~ 0 q~~:: llflcato dal suo lavoro. E ml chiedevo come f~":,~ ~~::«: 0 i 1Gi1:f:~ to D:ft~f tr:f~t~~:oq'1e1: ~ro~~ 1 i: 0 !~r;:,~t~h: !'taro: scienza; mo. ricordo di avere o. volte sor- avremmo potuto salvare In una società del resto ness-11no legge, riten· l'arredanwnto fastoso, e ci Si perava nelle danze moresche ~~ s~:e:na 1~'re~~i:~~l c~~: 10:o~e~:~: ~~~~~t~:l ~r!r:r~~~=l~~;:e,s~~l~ ~~: r:~:~~e,::.~~~::ad::::/~~: ::~n?a~t~isrc,9~fr:1a:i"Jis~~ ~;:t~';~e d:~1: 0 ;:i}~. altro at- dare una lezione di economia politica a un scientifica, della coscienza, della religione. to, mentTe iL povero Verlaine dell'arred(imento ceutiwlee di Di solito tiltti g1,em che 00. povero scrlttore reo di avere sillabato un Mentre scrivevo sul nuovo linguaggio della aveva dipinto di porporina le cattivo gusto. Da stiul81lte dono il mio avpartamento mi proprio giudizio sulla vita Italiana. Legga, sintassi e delle pause che sembrò plausibile sedie dozzinali t1ell'1micauniversitario ebbi illustri chiedono per prima cosa: «Co• ~:!o~ ~~it:!1 ~a~~en:e~i!:~:~:~~ ;~ f:e~~~~ ~:~ !~a:~:~:e:,~~:;o.:i':~: ;~an~ J~~:tv:ev:sJ~~1~~ ~~~1t~\11{f:.1,~~i~s~'. }'::,};:d,~_IJJt';f;: ;1llb~;,!~~ lei, dissi ad un altro, ripete quello che <come un vizioso !a della cocaina> 11libro con puerile soddl-'fw:.ione:revolmente dopo che ebbi vi- daLproprio hobby si dovre,; scrive il Morgenstern sul burocratt nmmi- del Plgou, Ricchezza e benessere. nel quale •e Ecco come dovrebbe vivere sto in che ambitmti viueoono: be ded1trre il carattere d'1tna nlstratorl senza tuttavia tener conto del trovavo risposta alle mie domande e il U$ poeta. tra mobili d'oro>. non voglio dire miseri, ché la persona. Percht vivo tra 1110. • ludlzl di lui sulla presente economia. Quel disegno di un'economia, per dir cosl. socia• hlteresaarsi di mobilio, fare mi.,erì<a inct,te rispetto, ,,1a bili Impero dovrei essere un saccenti ml guardarono mero.vigliati e ml le che teneva conto, non solo del reddito ~el mobilio il propri~ hobby, di pessimo g1,.,to, mobili or- cara.ttere sereno, olimpico ... chiesero come mal lo conoscessi i testi che personale. mn di quello della società. ~a v::::tt':t1::' .vfifv:'e7t/)éci:::. :-;::/!1Ta ~c:J:~:~u: : : ; 0 J:ra~!e~~: 1 ~:4:i:e ,r;!~ citavo. VI racconterò dunque per ftlo e per L'economia. politica insomma è la mia zione principale della Vita, cità elle quei so,nmi potesse- me del neoclassicismo dalla segno la mia avventur4. hobby, il mio pallino; ma è cagione che checché ne dica.Verlaine, par- ro avere di gustare veramen- naacita o se mi ci sono cri• Tre ragazzi molti anni fa, a Bologna., lo non partecipi della vita pubblica !talla- rà dunque ai pi1ì una vanità te 1l passo d'un poeta O il stalli::zato per un ca.so/ortui – cresclutl nelle stesse scuole elementari e na nella quale si parla un Unguagglo del indegna d'ima persotia seria. qr,adro d'un vero pittore. Ri- to. Mi domando se non avrei secondarle In fraterna amicizia, giunti tutto diverso da quello del paesi occlden- Non ho avuto l'onore dì rice• corderò sempre l'oleografia altrettanto bene potuto tro– agll studi superiori scelsero tre diverse tali difendendo per esempio un liberismo 1.16rea casa mia l'olimpico dozzinale di pastorella napo- varmi a casa mia tra un ar– dlsclpllne. lo le lettere e la. !llosofto., Fe.r- e un'economia di mercato che cerchereste Goetht;, il qu~le .avrebbe _po- letana ch_ecol~va per prima redament~ bf!.rocco,tatito piU nando Lluzzl la musica, e Gustavo Del Invano nella reo.ltà. o negando allo Stato tuto n.peterm., C1~ clte d13se cosa colm che n recava a por- che proprio ,n quei tempi ìn vecchio 1·economla politica. E parve, a ogni capacità di utile Intervento nello svol- una volta, che c1CW a meno gere i s1wi omaggi a un fa- cui avvenne la mia fi3,<trt~ione me e a Lluzzl che Gustavo andasse lontano glmento della produzione e della dlstrlbu- che uno non ci sia abituato moso filologo. La maggior aU'hnpero mi occupat•o con fe~t!1~i~~a. te~~l~~o.:l~l~:g:u~tos~~cr~~ ,:~~od~e~~:n: 1 ~~~;~::o:ir~à Qf:S~p~~ :~h:ai~n~:n; !:~gr/i :;:3an~: Kfart~f1~~~i~:!i°~~~l:~:ta-. re~~~t~:;: ::~~'!~ fn[~~:~ vano a!!lnl. Nella nostro. conversazione di numerosissimi Interventi dello Stato co- ti son fatti per gente che non Tale t la natura di queste mi preme di chiarire fin dap- quotldlana ·In casa o al caffè, e nelle no• :~i:o~tr;l~u~:e ~~~~~~t 5 ~:iu~t~de;; ~a eh;:nv%t~<\ 1 °;f;:O:~nte~: ~;~ng, 0 tfu/~::i!j~~ ~ip~~ f~n~tI~~:e;:: 0~ l::i":i,iz[~ :: P~~~fc~la~T 1 ~~f~f 3 ~~i~~:1~~~1:ri; c'è di peggio: la lunga consuetudine con ceverci un vecchio amico de- negare senza negare t1dte le a che vedere il c1dto di Naoo– un'amante che Gustavo tenesse nascosta gli economisti, e specialmente i miei primi gli anni giovanili. altre. E' ridicolo la-'Ctare 1m leone. Per me Napoleotle, mentre pure partecipava della nostra vita. studi della scuola edonistica ml hanno tol- Giunto nel mio stlldio o sa- brandello deUa propria ani- Nelson, WeUingto,t, o Attila 011 chiesi un giorno In quale libro avrei to la glolo. della fiducia in chi vi parla di ~i:crc,headi;u~r:f;!a,i~~,t~°;; ;::g~~l~:n 11 ~:ix:'i~~o èo )°CJ~~"'!:, : 1 i~;: io~~nv::;!/:!;~1:fo DIE(iO FABBRI: • ... L'automobile, questo mio più recente abbandono ... • (collage di Leda Mastroclnquel NBANCIIB L'AUTOMOBILE E'UN SUFFICIENTE DIVKRSIVO * StJOPHIRSI senza pa8satempo * Secondo mio padre, il teatro av,·ebbe dovuta essere il mio «hobby» - Sì, il teatro era infatti il mio passatempo, poiché in quegli anni giovanili' oltre a scrivere commedie, facevo anche l'attore e dipingevo scene e preparavo il repertorio )I._ 1 dl IJIEGO Ji'ABJIRI - Parlate del vostro hObbu. cioè del vo– stro p~atempo preferito. Va bene: parliamone pure., e ragionia– moci anche sopra, se volete, ma lasciate, prima, che a scarico di coscienza, vi espri– ma un dubbio che ml • venuto spontaneo. Il dubbio che queste chiacchiere sul mio - mio - passatempo preferito, cioè su questo mio privatissimo !atto, non interes– sino nessuno o pochi intimi, all'Infuori dl me stesso. Devo anche aggiungere che a mettermi questa fastidiosa pulce nell'orec– chio è stata una considerazione, un e pen. alero > d1 Leopardi. e Parlando - dice Leopardi - non si prova piacere che sia vivo e durevole, se non quando cl è per• messo dbcorrere dl noi medesimi, e delle c03e nelle quali slamo occupati, o che cl appartengono In qualche modo>. Ma. pro– segue, e questo ch'è piacevole a noi, è tedio inortale &. chi l'ascolta>. Ora lo non vorrei davvero procurare e a chi ascolta>, cioè a voi, questo e tedio mortale>. Evidentemente chi ha. Invitato noi scrit. tori a parlarvi proprio del nostri passatem– pi preferiti non è di questo avviso, non la pensa. come Leopardi; è persuaso che l discorsi esu noi' medesimi > interessino grandemente cl comunque sufficientemente anche voi che li ascoltate. Io, se debbo essere sincero, e con tutto Il rispetto e la gratitudine verso chi ml ha Invitato qui, sono In tutto e per tutto d'accordo col mio caro Leopardi; to.nto più che - e parlo in generale - incoraggiare la già perico– losa e connaturata tendenza del letterati a parlare di ese medesimi>, a parlare, vo– glio dire, in prima, anzi in primissima per– sona, non ml pare un orientamento felice. Noi - dico noi scrlttori - dovremmo, al contrarlo, essere frenati, conte.outl nella nostra naturale disposizione, nella nostra Inestinguibile voglla di parlare di enoi medesimi>: noi dovremmo piuttosto essere orientati a dimentloarcl n più possibile di noi stessi. delle nostre personali esperien– ze, e Indotti. Invece, a considerare più at– tentamente gli altri, a occuparci. a interes– sarci degli altri, dovremmo essere spinti, voglio dire, a parlare e a raccontare In terza persona.... Comunque, glacchè cl slamo, balliamo pure anche stavolta; mettiamoci pure an– che stavolta lo zuccherino In bocca e rl• prendiamo a parlare e di noi medesimi>. n mio passatempo, qual'è? Forse non ce U:è uno, ce ne sono tanti. Forse. Non ne sono nemmeno sicuro. Ma cosl. a occhio e croce, guardando n me stesso, ml vien da concludere che lo devo essere tlPO da e pas– satempi>. Vediamo un po'... VI con!esserb che ml ha sempre dato enormemente fa– stidio es.sere considerato una persona trop– po seria; e tutte le volte - e sono state parecchie - che la vita ml ha. Imposto le linee e 1 modi e lo stile di un personaggio serto. grave, pensoso, responsabile m'è sem– pre Venuta la voglia. dopo un po', di but– tare tutto all'aria, di !are. per cosl dire, le boccacce. di mettermi a cantare una. canzonetta nel bel mezzo d'una cerimonia ufficiale. Pare. anzi. a sentire certi miei amici, che proprio questo sia già avvenuto una volta. Durante la presentazione a un letternto piuttosto autorevole, pare - dico pare perché lo non me ne ricordo e ml affido alla testimonianza degli altri - pnre che al momento dello stringimani lo ml sia messo a canticchiare una canzonetta allora In voga lasciando quel personaggio a bocca aperta. Eppure le collezioni di francobolli, 11 giardinaggio, le farfaHe Imbalsamate, la raccolta di pipe o di orologi dell'epoca di Napoleone, li suono del trombone o della. fisarmonica non sono mal stati passatempi per me. Altri passatempi, semmai, ho avu. to, altri. Ma quali? Vediamo di non mena– re li can per l'ala, vediamo di concludere. Il fatto è, vedete, che messomi dlslnvol• tamente a frugare persuaso di trovare non uno, ma t.re, ma cinque passatempi e di dover !are soltanto la !atica di scegliere Il preminente, II più curioso, non riesco In– vece, cosl su due pledl, a trovarne nem– meno uno di presentabile. di valido... Qual– cosa, s\, avrei: Il gioco del calcio, per esempio: quel mio accanirmi passional– mente, è vero, ma anche sclentlncnmente su giocatori e tecniche e squadre, è forse un passatempo bastevole per diventare un hobbv? No, perché oltre tutto dovrei farlo lo quel gioco, non limitarmi a guardarlo, a patirlo sia pure fervidamente. L'automobi– le alloro.: questo mio più recente nbbando– no. questo. mia voluttuosé. smnnla di gui– dare. di traversare senza un vero perché paesi e regioni In automobile, questo gu. sto delle strade, delle curve prese In un certo modo, di certe velocità raggiunte, di certe medie tenute, di certe pendenze fatte in seconda o in terza, e l'uso più appro– priato di certe gomme e di certe benzine e di certi oU, tutto questo potremmo con– siderarlo un vero hobl>JI, un vero passa– tempo occulto e un po' maniaco? No, non direi. Ml viene perfino 11 dubbio di non averne. Pensavo di essere l'uomo del passatempi, e lnvece non me ne scopro alcuno, di serio, dl resistente. Sl)(U'!tll Eppure fln da bam– bino ml son sentito rimproverare i troppi passatempi. Mi ricordo - scusatemi se vo.do indietro e ml affido al ricordi nella speranza di trovare li bandolo dl questo 1\lo del passatempi che mt si è imbrogliato tra le mani - ml ricordo, dicevo, che quan– do ml misi a scrivere la prima commedia, e o.veva.s\ e no dlclasette anni, mio padre che ml vedeva. tanto occupato e preoccu– pato in quel lavoro che giudicava • volut– tuario >, e che flnlva per mangiarsi anche il poco tempo che avrei dovuto dedicare alla scuola, ml prese, un giorno, da. parte e mt dlsse che. sl, quella storia. delle com– medie non era affatto un'atUvltà da buttar via, ma dovevo occuparmene dopo le fac– cende di scuola, dopo, come per passa– tempo. Per lui, almeno allora, li teatro avrebbe dovuto essere Il mio hobbv. SI, Il teatro era Infatti Il mio passatempo, poiché in quegli anni oltre a scrivere com– medie per la mia !llodrammatica, facevo anche l'attore e dipingevo le scene e pre– paravo U repertorio... Se quello era un passatempo debbo dire che diventava. tal– mente dominante da occuparmi giorno e notte come un'Idea sempre presente, quasi come un'Idea fissa. Non era dunque più un passatempo. Tutt'o.ltro ! E allora? Oentlll ascoltatori, lo m'accor• :.~c~o::o 1 ~1 v~~~o ae!~ nia~:~~';!.;_,~~ tempi! E' cosi, lo confesso. Sarà grave, sarà perfino sintomatico, sarà quel che vo– lete, ma lo - a. pensarci bene - non bo mal saputo dare un ordine tale alla mia vita, alle mie occupazioni da collocai::ege– rarchicamente. in naturale subordinazione, le attività Importanti e I passatempi. Che volete farci. è stato ed è tuttora cosi! Qunndo un interesse, una curiosità ha fat– to tanto da suscitare, in me, un sentlmen• to, da accendere la fantasia o l'intelligen– za, da svegliare nella. maniera più lndtnttn Il mio 1mpegno morale o la mia sete di avventura, ecco che quell'Interesse, quella curiosità son già diventati la. mia vera occupazione; e l'occupazione cosldette. se– ria, grave, di responsabilità è scaduta al livello di dura necessità, di noiosa neces– sità. Sicché, se adesso ml domo.nda.ste, in– curiositi proprio da queste mie reticenze. da. questi miei smarrimenti, se ml doman– daste qual'è, dopo tutto, ti mio po.ssntempo, lo vi risponderei, non per gusto di sem– brarvi paradossale, ma per li bisogno di essere a tutti I costi sincero, vi risponderei che Il mio vero, autentico passatempo è stato sempre, ed è rimasto oggi più che mal, Il teatro. Scrivere e rare e vivere Il teatro è li mio hobbu. E o.llora, se Il pas– satempo è diventato l'attività seria. quali sono le cose apparentemente serie, ma in In effetti egiocate>? Sono - ve lo voglio dire - sono certi giochi di pazlenzn, certi lavori di rammendo e di restauro che ml tocca !are In molte delle mie occupazioni cosiddette serie per metter d'accordo uo– mini e idee e regole che d'accordo non vor– rebbero andare. Questo è veramente n gioco serio, ostinato e un po' maniaco - metter d'accordo, far combaciare, !ar fun– zionare Insieme cose che non vorrebbero stare accanto l'una all'altra - questo. è la mia collezione di Irancobolll stranieri, Il mio erbario di piante eterogenee, la mia scatola di farfalle do.I vari colori. Altri passatempi, altre manle, volevo dire, non ho. Sono uno che, oltre tutto, non !uma e non beve. e Uhm! - m1 ha detto una volta un signore che ml son trovato accan– to a un pranzo ufficiale - un uomo come voi può essere anche pericoloso, c'è da dlt– fldnre! > Forse aveva ragione. C'è vera– mente da diffidare di un uomo per Il quale la sola cosa veramente seria è Il teatro, e considera tutto Il resto un giocoso. dove– roso e anche noioso passatempo. Bisogne– rebbe, per !armi proprio contento. che s'arrivasse al e gran teatro del mondo>! Che nito. che tragico, e che gioioso e che consolante passatempo sarebbe li gran tea– tro del mondo. E che miracoli sl vedreb– bero e che armonia! DIEGO FABBHI potuto conoscere, se non lo. specie di ldenll con o.bbond anza di sentimento: ml con 11 n·aria strana, tra incre• lasciarlo in 1,n paesaggio o in in casa della campagna 11n quella scienza. almeno Il suo genere nel doma nd0 subito, in queSU casi. quali lnte- d,Ua 8 divertita, come se si un particolare li11eame,1tedi ca.,,,ettone a colonnette ,,no mondo dello sclblle umano. ed egli me ne reSSie profitti debba nasco nd ere quel velo trovasse nella Luna, e poi mi esso1 Perchè innamorarsi di di quei co.ssettoni to.,ca~i cc-– prestò uno dove Il Menger dlchlo.rava i di generose parole. E confesso che troppo chiese: e Ma scusa. tii vivi t,_na poltrona (non dico addi• me ce n't tanti, colonnette principi edonistici dell'economlo.. Lettura spesso 1 miei sospetti sono apparsi gluSt ifl- qui, lavori q1,i1 > . .E alla mia ntt1tra sposarsela come av- nere, capitelli di bronzo do– lndlmenticablle: do. pagina a pagina sen- cali. Per consolarmi rio.pro 11 Vangelo, il risposta alfermativa, comin· viene in llna delicata fantasia rato, e corpo del mobile di tivo una letizia, vorrei dire un'ebrezza nuo- libretto che tengo sempre sul mio tavolino ciò a ridere, a ridere, che di Loulse de Valmorin) e 11o·n noce o di ,nogano: nel caso va, l'ebrezza dell'Intelligenza che diventa dn notte e nel Quale trovo co nd annata. sembrava grullo. Se avesse saperne staccare gli occhi co- particolare si trattava di mo– a poco a PoCO misuro di tutte le cose com- come peccato supremo. la cupidigia deJ potuto, 80n certo che avrebbe me fosse un bel vìso1 Che si- gano: poi. sopra, un piano di parando la loro abbondanza O rnrllà al bi- denaro: condanna che è nuova prova della reagito come gli stlldcnti gnificano, via, quei. braccioli,,manno. e i piedi varevano C1·· sognl e: al desideri umani. Fui preso da divinità del Cristo perché ci è difficile im- sportivi delle due 1mh.Jersità q11ellegambe1 Un-0cosa ir- me di tirsi. Non era un gran quel modo di ragionare della più concreta maglnare che l'abbia pronunciato un uomo. inglesi più illustri reagiscono reale. un controsenso,· r>erò. MARIO PRAZ realtà terrena con purezza davvero astrat,... GOFFREDO BELLOl'\'Cl con.tro i compagni esteti. che se riflettete, potra11no'.J)arcr- L------------------------:-----' adornano le proprie stanze vi irreali, provvisori, ;ncrcdi- (Continua a pag. 4) J....----------------------------1 'iblioteca Gino Biancb.

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