Fiera Letteraria - Anno IX - n. 48 - 28 novembre 1954

Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA Domenica 28 novembre I954 I SETl't\NTANNI DI GIUSEl"l"E FIOCCO 1''.IOS'I.~RE R.01''.IANE * * Ha studiato a jondo I cinque anni della t voletta i pr-oblemi dell'arte veneta * * Arboleda, Astt·ologo, Gubellini e Slrachola sono fra i più notevoli espositori di turno di RODOL,FO PALT~ucc•11;s-1 « Arte Veneta, dedièa l'ott-ava annata a Giuseppe Fiocco. In occasione del suo 11et• tante.simo compleanno. Oli studlo&I ti.alla• ni, &\Utr1acl, francul. Inglesi. russi. sp&R1\0· Il. statunlt.en61 e tedeséhi che collaborMo e. questo volume. hanno ,·oluto rendere o· maggto all'lnsl8Jle studioso. la cui attività nel campo della storia dell'arte ltal!Ma, particolarmente veneta, h& segnato un sol– co profondo, Nato Il 16novembre 1884a Giacciano <Ro• vlgo), Giuseppe Flocco si laurea In giuri• sprudema a Roma nel 1904: ma la sua vo– cazione è un altra. Non si sente di rinun– ciare all'arte per le pandette: si Inscrive co61 alla facoltA di lettere dell°Univer&ltà di Bologna. laureandosi nei 1908 con lode e oon l'MSCgno del premio Vltt.otio Ernanue~ le. Iginlo Benvenuto Supino gli è maestro nella storta delrnrte. Vincitore della bor– sa di perfuJonamento pre.sso la scuola di Storta delrArte deil'Unlverslt.A di Roma. dl· retta da Adolfo Venturi. 11 Fiocco ottiene 11 diploma con lode nel 1911. Nel 1918 oonsc· gue la. libera docenza, mentre ancoro ln– d<>Mala dlvi.Sa mlllto.re : l'anno dopo vince Il concorso mlnlsterlale. entrando oome Ispettore alla &print.endenza alle Gallerie dJ Veneti&. dove rimane ftno aJ 1924. Nel 1925 è tra .. derlto alla Soprintendenza di Fi– renze. Nel 1926 rlc.sce primo in tema al con– corso per la cattedra di storia dell'arte (!el• l'Università di PI.sa : nello stesso anno è tra&terjto a11n cattedra dell'Università di P:lrenze. Nel 1929 la Facoltà di Lettere del– l'Università di Padova lsUtulsce la cattedra ' di storia dell'arte, chiamandovi alrunant– mità U Fiocco, che di\ allora ne è Il titolare. Membro di tutte le accademie del Veneto, è Socio nazionale dell'Accademia del Lincei: nel 1950 fa parte della CommJMlone per la arte flgµratlva della XXV Biennale, nel 1953 è nominato membro del Comitato lnterna– zlo.,ale degli esperU per Ja XXVI Biennale. ed è confcnnato pe~ }~ XXVII. Tra I primi articoli del Fiocco, quello su e Andrea del Ca.stagno a Venezia». del 1911, iegtstra una sua sensazionale scoperta. la presenza del pittore toscano nçlla Cappe11a di S. Taraslo a San zaccarta. ponendo la ba:.e di une. delle più sLste.maUche sue CO· struzlonl clitiche., quella dell'apporto tosca– no nelle. formazione della R!n(\&Cenzavenot.a Ma l'interesse del Fiocco verte subito su problemi d'arte veneta: ecco 1 fonde.mentali articoli sulla II Giovlnezzn di Giulio Campa– gnola» f1015) ed e I plt.torl di santa croce» (1916). Le ~ue origini veronesi lo lndlrtu.n– no verso temi relativi a quella zonn artisti– ca. croct>vla fondamenta.le per la compren– &lone di tanti fatti dell'Italie. set.tentrtone.le . E' del 1919 J'nrtlcolo e Un cnpollworo I· gooto del Settecento veneziano» nel quale Il Plocro. genialmente. rivendica n Fran– cesco Guardi la decorazlone dell'oflano dell'An~lo R.n!f11.ele.Tale Intuizione porte– rà I suol frutti nel primo volume che il Fioc– co darà alle i;;lt\mpe nel i923. su « Francesco Guardi», nel quale egli traccia un profilo contplet.o de!J'arUsta. non più visto 80ltnnto come e vedutista» ma anche come e lìgurt– sta »: partendo cioè d& un metodo Intima– mente legat.o all'anall.Sl della forma, 11Fioc– co risaliva a ricostituire la personalltà gunr– de.sca. per una strada lntu!Uva. che poi tro· ,·ò 11 con.senso di innumere,-oll conferme. Oli Jnteress1 mentall del F'IÒCCO si vanno alle.rgando in ricerche che direi e cicliche». legate cioè a te.mi generali. che hanno Il loro punto di partcru>,s. da temi partlcolart e da ricerche analitiche to:: ar 1 :1i:oo~:::;;ra .~:U:z1~~~ :~: mini » e 1923}. e Domenico da Tolmezzo » C1924•2a). e Giovanni e Bernardino da A.so – la» (1925), et.a plt.tura bresciana del Cin– quecento a Padova» (1926-27). E' questo ftuto che porta d Fiocco anche ad Interes– sarsi dl fatU minori. che egli sn gcnJalmente. legare a quelli maggtoti: lo studio su e I Lambertl " Venezia» (1921-28) cosUtuirà Infatti uno del capit.oll più appassionanti per mettere le basi di quella organica oo· strutlone che è re Arte di Andrea Mnnte– ana , (1921), dove le vecchie poslzlonJ ven– gono &mantelle.te sulla base dl osservMIOlll nuove. cioè di puntJ di riferimento finora trllSCuratl, mn che. vlStJ In una dlversn lu– ce, vengono ad assumere nuova Import.anta nella riOOStru?Jone dell'ambiente culturale dal quale sboccia ratte mantegnesca. In questo volume Il Fiocco pone le basi della r1$00perta' della cultura veneta del Rinasci– mento; se le. figura di .Andrea Mantegna ne era la conclusione più Indicata che nppro· tondlta, le. monografia, che vide la luce nel 1931. eo&U~ Jl coro.'lamento delle sue ri– cerche con uno studio attento. condotto con analisi meticolosa di referti documentari, me&.slIn relazione al documenti art!Stlcl: tale monografia certo rimarrà uno degli stu– di più organici che cl abbia lasciato li Fioc– co. In seguito egli de11cò una documentntl&• slma monografia agli affreschi padovani del Mantegna Cc La cappella Ovct.nrt nella chie– sa degli Eremitani». 1943), fotograratJ a colori proprio qualche giorno ptima del bombardamento che doveva distruggere la maggior parte di essi Ma e.ccanto agli studi attorno alle. prtma Rlne.scenz.a a Venezia. Il Fiocco non manca d1 intet'CS.$8rsldel fatti del Set e settecento nel Veneto: ti ta.sclcolo attorno a e Bernardo StrouJ • (1921 ). uscito contemporanea– mente e.I ,• olumet.to • Idea s.u Ttepolo ,. gU artJcoll sullo • St.l'O 't.tl a Venezia, (1921-22), e Giovanni Battista Piazzetta> (1921-22). •Gl&mbatt-i.sta Langettl e Il DA· turallsmo a Venezia» (1922-23). e Francesco Malfel • ( 1924-25). e Girolamo Fora bosco ri– trattista» (1920), e Sebastiano Mll»,00I » (1928-29). cN lcol11.Orasst » (1929). non sol· tanto preludono al fondamentale volume e.t– tomo alla e Pittura veneziana del Seicento e del Settecento». uscito nel 1929, mn sono altrettanti snggl notevolissimi non solo per I risulta.ti storici llOnsegultl, ma per la pro• t.pettlva di gusto attraverso la quale egll fa conoscere quegli artisti. tra i più vh,f e gu.\l06l dell'età barocca. non soltanto ve– neta. ma Italiane.. Alcune pagine dedicate al Plll7.ZCtta. al Matte! ed al Mazzonl re– stano tra le più vive e s!gnlficath•e del Fioc– co. proprto per l'entusiasmo col quale eg!I s·a,-vlcina all'estro pittorico ed al fuoco ereatlvò di quegli artisti. giungendo a ca– nt.tterlttare le. vena più vive. della loro esu– berante lsplratlone. L'Articolo su e PaJ11120 Pesaro» (1925) co.5tltulsce un felice punt.o di partenu,, per la rlvalute.zlone dJ Be.lda.s– sare Longhena. Ma de. tempo Il FIOCCO nveva po&t.oIn can– tiere lo studio di una delle grandi figure della pittura veneta del Cinquecento: Paolo Veronese. Se fln dal 1912 aveva fatto og– getto del suo lntere.c;se critico Il Fartnau CcPaolo Fnrine.tl e le sue opere per il F'ras• s.ino» 1912). nel saggio e Pnolo Veronese und Farlnatl » del 1926. egli r:1,·cndlca RI Vero– ne.se alcuni capolavori giovanili andati ma- lRmente confusi con l'opera del FarlnRtl. chiarendo In modo defin!Uvo Il prtmo tim– bro manieristico del gusto ,·eroneal,mo: ,;olo mediante la reintegrazione In sede filologi- ca dello stile ,·eroneslano, era possibile giun– gere nd una definizione del suo colorismo e quindi della sua posizione uel quadro dellR pittura veneziana del tempo. Alla prima monografia del 1928 «Paolo Veronese», do• ve trovano posto cenni pregnanti sul col• laterali e sul discepoli. nel 1934. fece segui– to la :.econda. più stringata ma nello stc5..SO te=npo più approfondita Pur allargando 11 campo d'indagine su tutta l'arte vcnc7Jl\lln. Il Fiocco non si è limitato soltanto a quella: ma ha continua– to fld esercitare li suo istinto di scoptitore e di indagatore tn nlt.ri campi <• A Ma.ster– plece by Olovnnnl Serodlne » 1929: e Un ,af– fresco mel07.:re.sconel battistero di Siena» 1929; cSagrn di Ma.succio» 1929: cA ncwly dl.scovered tondo by Botticelli» 1930: e Giot– to ed Amolfo, 1931). Particolare rilievo ac– qulstnno le sue ricerche sulla prtma forma– zione di Mlchelnngelo Cc La data di nat.clta di Prnncesco Ornnaccl e un·tpotesl miche· langlole.,;ca » 1939: «Sulrlnlzlo pittorico di Michelangelo» 1941: e Primizie di Mlchelnn– gek> » 1950). Il Fiocco sposta la sua Indagine su di un'altra personnllt.A dJ primo plano. attomo alln quale s·ernno tonnati tanti mllllnte.sl . quella del Carpncclo. dedicandogli una Jm– portante. nnnogrnfla (1931), nella quale In libertà fantastica dell'artista è po&U\ In re– lazione con Il suo pittoricismo abnosfcrtco. che ha le sue inoppugnabllt contenne nello stile grafico del mae.nro: nl volume. fanno seguito articoli lntegratlvl (e Nuo\'i docu– mrnU Intomo a Vittore cnrimcclo » 1932- 33; • Le pltt.ure di Vittore Cnrpncclo per l'organo del Duomo dl CapodJst.rta, 1932: e New Carpt\ccio In Au1erlea » 1934). L'acu– tttZR colla quale Il Fiocco nveva proposto U problema delln J,:mOcn enrpncces<'n è la stessa oon la quale rtsolve la differenza di ,,1s!one nrtlstlcn che divide I disegni del Bellini da quelli del Mantegna (e Andrea Mantegne. o GlambellJno? » 1933), ed in– traprende lo ,;tudio dell'nttivllA e:rofica di Marco ZOppo (e Un libro di di.segni di Mar– co Zoppo» 1933). SI dlce\•a che :e ricerche aeJ Fiocco si ,,nnno allargando attorno al temi preferiti: (e Agostino di Duccio a Vene-LJa 11 1930; e I pitt.ori marchlglnnl a Padova nella prtmn metà del Quattrocento» 1931-32: <Frag– menu. o! a Oonat.ello altar » 1932; e Michele da Piren1,e 11 1932; e La cappella Pagani-Ce– sa a Belluno e Jacopo da Montagnana, l!:132; e Aggiunte a Prance,,co H~hl » 1933-34). Partlcolnnnente note,·ole Il saggio e Le primizie di maestro Pa.olo Veneziano» 1930- 31. per raperturn di ,·Istone relatha al Tre• unto vcnezt1mo. Da questo momento Il Fioc· co lntraprc.."lde le t.ue Indagini sulle ori– gini dell'arte vencla, rtcollcga.ndola soprat.• tutto al mondo esnrcalc ravennate. C«L'ar- te esarcale lungo le lagune di Venezia» 1937: e Ln sculture. ad intreccio come filia– zione dell'arte esarca.le» 1939: «L'archl· tett.ura esnrcale a Torcello » 1940; e Da Ra– venna ad Aqulleja - contributo alla Storia dei' campanili cilindrici» 1953: Il suo inte– resse per Il momento medloc,•nle di Vcn~IR non si esa.urtsce In successi\'! e.rtlcoll <eL'ar– chitettura del Fonde.COdel Tedeschi» 194\l; e Fatti veneti alla mostra della ACUlturapi• sana del Trecento» 1941: e La casa vene• zlana 1u1t1ca» 1949) o nella presentru:lone del nuovi affrP.schi scoperti a Venezia (« 011 . nffresohl biwntlnl di San Zan Dcgolà » 1051), mn attesta una cosl largn medlta%.lo– ne da nugurarcl che .sia prossime. una sua opera su tale argomento. Con e Le architetture di Giovanni Maria Fnlconctto » del 1931 egll pone,•a Je basi al– lo studio delle condlztotll storiche dalle qua– li sbocciò l'arte del Palladlo. che \'enne ln– qundrando nel suo nuovo valore di ricerca JumlnO&:> spru:Inle. le cui conseguenze !uro· no prez.losc per 11divenire del gusto baroc– co. come Illustrò nell'arllco\o su «Camlllo Mariani». 1940, Precisare le ortgtni pndova– ne del Palll\Olo non significa certo una van– teria municlpnle. ma porre la formnz.Jone eulturnle dell'nrchitett.o su altre e ben più WISte bn.sl (C Andrea Pnllndlo padovano» 1933: e Fortuna e sfortuna del_ Palladio» 1935: e Palladio vivo» 1942: e L·espoolz.lone del di.Segni di A. Pallndlo in Vicenza» 1949), Nel 1939 vede la luce In monogmfla t.u e Giovanni Antonio Pordenone» che costi– tuisce unn revisione filolOglca e critica del• l'esubernnte artista frlUIIUlo. Come si è detto, doPo li Quattrocento. Il secolo che JI Fiocco amn con più trasporto è Il Settecento: Carpncolo e Guardi ~o cioè l due nrttstl più consoni ad una \'l.slone persormle. che hn le 1me rodici In una com– prensione quanto mal attuale della modeml– tà. Continua e slstemntlcn è lll sua ricerca abt.omo al settecento vencdnno: <• Ancora di Nicola Orns&I, 1930; e Tue Castlgllonl Tiepo– lo in Vienna> 1931; •Zwel Pnstelle von Olam– bat.Usta Tiepolo» 1931: e Due nuo\•I Tieoo– lo» 1932: ,r Olovannl Rlchter» 1932: e GIA· CODlOCerru:.! a Pudova » 1935: eFrancesco Guardi pittore di battaglie» 1931: «Teno contributo n Nicol!\ Grn...._,.,I » 1931; « Pittura del Settecento lt.nllano In Portogallo» 1940: e Tiepolo In Spagna» 1942. culminante, tra l'altro. nel ,·olume attorno a e Giambatti– sta Cro5Rt.o» del 1944. Nel 1945 esce In primn edizione del e Glor– glone » On seconda è del 1948). nel quale Il tema è mC&'iO a fuoco con particolare seru;.1- bllltà crttlca ed un'acuta esperienza. * ,Il GIVSEPI•E SCIOll'l'liWO Giunto al quinto anno di ha un espositore di eccezione lmme.ginare composito e coe– vlta. Il Gruppo lntemazlonale In Pericle Fazzlnl che. model- rcnte: Vigorosamente c0&trul– del Tavolettlstl. \'Olut.o e gul- lando Il grande nel piccolo. ti sono l ritratU di Mlcaeehl. dato da l\•anoe FOManl. conti• raggiunge vlvaclt.Slmi csJU Muscetta e altri ancorft.. nua la sua opera con due ma- plastici. se la ta, •oloz.za si schH1.rlsce nltest11zlonl: la pubblicazione acquistando una suadente lu- di uni\ storia delle Tavolette Un morandlano. non da og- mmosltA In Pa&ar,r,io dt Mon– (Ed. De Luca, Roma.) cure.I.li g1 a noi noto. è Alcione Ou- teverde _n.1. di un tonalismo sa. con Impegno di stotico e dl bclllnl che espone trenta opere piente e Natura morta con la scrittore dallo stesso Fossanl: al e Camino» le quali davvero lampada. delizio.sa per glustez• In quinta Mostra Romana dei non brillano per e forza vi- 1.a di wnl ~i. sembra ~a ca.uet– Tavolettlstl alla gC\lletia e Olo- brante, ma hanno dellcatez.ze ta del ba.t1heo: Il Ritratto del si». tonali che riescono a detenni- 1953 è ben svolto in alcuni par-. NUO\•Inlla mleroplttura sono nare une. suggestione. Per e- tlcolnri. Giuseppe Carrino e FRblo semp!o. In f'ruttiera e In Ca- Assoluto padrone del disegno Fama In Carrino ha libero e mera rcnata dn una grarnme.- (belll anche quelli della bntt– slmpai.tco sfogo tutta la co- tlen di pnrUcolart sl giunge n ta Fucilazione), Astrologo Jorntn e sfavillante fantastl• unn slntnssl sente pure II colore: e dà Vita cheria mi.poletsma. che In al- Toni densi e notturni sono. con nativo empito, a un mond<? cunl quadretti diventa saporo- poi visibili In molti quadri (lO- In cui non tutti l personaggi sa fantasia. tanto da porre lo nl che qualche volta appaiono programmaticamente sottrono artlst.R come Il più nuovo e In- nel mornndlnno Malccchl, ma e protestano: perciò S))C6$0 teressa.nte della mostra. Fall- che sono estmnel alla tavo- ruoresce da ogni Imperativo po– In ha certi modi to5Cnni. pre- Jou.a del morandlano Tomba- litico e dipinge con slncerit.A. Uni e monache che, commetl dori. Citiamo Parl{li-strada. da pittore. ~i~t!~ 0 ~u?u:~ !\ 1 ~r:1~f 0 J: ::~~-:.~o~e e m~~~~ l;u\~ce~ Josef Stre.c~;t;. arrtve.ndo In petizioni. On segnalare anche rntmo.,fero. cioè quelle \'lbrn- Itnlla prima di vent.1 anni fa. Franco Amide!. 7,lonl che danno all'opera d'nr- ha ,·oluto. ancom giovanissimo Eliano Fantu?;.i cl sembra a te un lrrepetlblle. pcrsonalls- mettersi a la pa{le col tonall– dlsnglo nel piccolo tonnato. simo 1nc11.nto. smo nostrano. per poi tornare anche se gli nccordl cromatici Il senso di dt"solnzlone. gc- .n certo dipingere allegorico e sono sempre di un artista di nerato dalla quasi uniforme con prevalenza del disegno. cle.sse. Clara Mlngoll hn unn trnt.tazlonc del d!plnLI - scor- Lu su.a mostra alla « f'Onta– buonn uaturn morta In Pepe- cJ. colori effetti - e l'appunto nella» presenta un po tuttJ ronl; 1 crtsnnteml e gli nltrt principale dn fare II Gubelll- questJ Inti: tonalismo, cubl- ~~~f~~~dv~~fn:b~i!l:1~~v~c~:= l~l~~nnt!,~ ~!~ti~~~~~~: ~:dri esg~~~ 1 s:!: 0 10% :~~ re con accortezzn I volumi e lnzlone circola nnchc nelle ve- banda. Mn e è Inoltre un nu– gll 11ecordl. Carlo Montal"IIOI0du~ \'Cnezlane (frn cui cl eleo di opere compiute e ras– tende nd evolven;I e Il suo co- sembra pili riuscita Canale a serenute, di una notevole po– lore s1 ftl espres.,;lvo speclnl- Venezia). ne La mela rwsa HvBlem.n cromBtlc_n. Ricordle.– mente ht Venezia. Fossanl trnt,. che Jncllna a un dnlclnslro mo Interno del "''!1 studio per tn u monotipo con In nota o;enthnento turtsUco. Il\ sapiente impagmnzlone dei maestria. GU,belll,nl. aggiungiamo hn pitml: Sul mio tavolo, dove Ja Altri espositori: Baruffi c 1 unlltA di pittore esercitate confusione di botUglie. blcchle- Campllll. Whlte. Pollastrinl. secondo un Jnsegnamento che rl. pcnne111 ed .nitre elanfru– Poh•erlnl, Urbani del Pabbret,- conclude con Morandl Il suo :::agile viene vivacemente rit-: to. Cespn. Llndgens. parecchi ciclo produttivo. In GuJ>elllnl mal.a dal colori; Un vicolo d1 del qunU andrebbero coraggio- non manca li mestiere. oltre a Montecompatrl. assai reso co– srunente e i:bnrcnU ». Per lm- una rara vena poetica plutto- me at.D1osfera: le ,,arte tele con barcare magari alcuni degll sto erepw;colnre. tarche per In suggegUvn inven- c lnvltaU » che adesso nelln • • • zlone crome.tlca. mostra flg,.1nu10 sottn.nto con Claudio Astrologo. che espo- • • • tre opere. Per esempio: la ne un buon numero di oli al- Il colombiano Alberto Arbo- Clocl, che ha del fiori ben In- In e San Marco», è un neoren- leda espone aire A.slerisco » u– V<'ntntl e pieni di grn1.la : la Usta ma di quelli che - pur nn sene d1 cemmlche. e Certo Mndonanaki. che hn una m1pl- passando dalla strada o~bllgn- - scrive Leon~lllo nella pre– da prezlosltl\ cro:nnticn: Snr- ta di Outtuso e ovviamente scnt-nzlone - I lsplrBJl',iouedel rn di una gentlle1.1,n tutt.n rt- subendone Il grande tn.c;cino- giovane colombiano è ecletUca; <!:nnclnnn nel dar tonnn e co- i.I fenunno nll'et.teriorc. Out- 111ot1viae1rrmtlc11.clvlltA Chl– Jore nlle tnunagini: crom1. tuslanl rtmnngono Il taglio del bchn e QuJmbaja si nccom– che ha un ponte terrovlnrto Il paesaggi. scene come Operale, 1>ngi:mno I\ quelli che una cul– <'111 ritmo cl ~mbm ben scan- all'wteria 11. 1. Fucflazi011e, wm llguratJva europea ha re– dlto. DI LudO\•li-1 vn oltre li (<"On qunlche lntereferenw. centemente C\'0luto nelle sue decomtlvo li quadretto del gal- plcns.c::lnnn,pur essendo tmdot- tendenze d'avanguardia». lo; l'aspirazione \'0lumetrlcn ti In chiave minore I motivi D'nceordc., con Leonelllo. Ar– di Plppi Stamce. per nitro in- dclln Pucilazfone di Guuuso bolcdn - chiariamo - è un lere~ante. mnl si ndntt.R al che rimane uno del suol cn- giovane che, cogliendo fior da ,,tccolo fonnnto. polavort e pndre di tantJ poco 11url. ci presenta una serie di La mlcro.<.eultura ha ln Ma- degli flgm: mn Il colore tende ceramiche spesso gmtose: e. rio FU!lonl un modellatore n llbernrsl d1t ogni estcrlorc per dl\'ersl segni. promette di punto volgare. nella Dompi> riferimento. Anche se vi amo- e1-Sere se stesso In un lontano 1ine.fnnta.sln plastica che sem- rn unn cura veristica. Il vcn- nv,·cnire. bro di origine picnssinne.; ed ditore di aqli è esempio di un GIUSEPPE SCIORTINO Sebastiano del Piombo: ComposWone sacra UNA MOSTRA D'ARTE DI VALIDISSIMO INTERESSE Medioevo e rinascimento nella pittura viterbesr * Il lineamento di questa pittura si presenta come la Jtoria di una fra le più singolari provincie della cultura artistica di alcuni centri Il lineamento della, pittura viterbese (e la l'altro, Il viterbese Matteo GIO\'anncttl fu Mo.stra omonima oomprende sotto tale de• il principale aiuto e successore d1 Simone nomlnllz!one tant.o l'opera del pittori ne.ti in Martin! ad Avignone e 11.ll' Jnsegnamt.nto del Viterbo, quanto quella del pittori forestieri Martin! &I ricollega Ilario da Viterbo, au• che nel te.rrttorlo viterbese operarono in· t.ore della pala d'allare della Porziuncola tensamente o la.sciarono suggestiva tmpron- qUIper la prima volt.a. almeno per me. ftnRl- ta di sé) &i present.a come la storie. di una mente vtS!blle): Filippo Llppl e Il Oozzoll. t.rn le più singolari provincie della cultura l'uno con le. Madonna del Museo di TarquJ• ar.Jstlca dei centri maggiori romani. l06C&· nla, l'altro oon le storie perdute di Santa nl ed umbrt. con questA caratteristica J)l\r• Ro6a, portano nelle. cultura pittorica. vt- tlcolare: di avere. 1 pittori viterbesi. assai terbe.se nuol'I elementi e nuovi interessi: la bene amalgamato 1e diverse lntluenzc, di spigliata vena narrativa di Bcnozzo costi• avere ricondotto ad una propria misura . tulrà un Incontro determinante al ftnl della perfino gli esempi meno contll.centl al ne.- formazione del mns.,Jmo pittore viterbese. turale - diremmo - della regione: modelli Lorenzo da Viterbo che più tardi l'lncon- dl un romanticismo nordico, estroso. fie.m- tro con Piero della Francesca (potuto CO· megglnnte. qunsl surrealistico. si direbbe og- n05eere a Roma nel 1459) portò a creare le gl, pensando a o,rolnmo dn Cremona che solenni e cr!Slatune figure dello Spooallzio per li Duomo di Viterbo dipinse li Reden- della Verr,ine. e delle altre pagine di affre- tore benedicente tra santi; modelll di go- seo più raggiunte, nella Cappelle. Maz::zato- tlen. raffinati eleganza, come quelli che sta di $. Maria della Verità mlraCOI06Rlllen- Gentlle da Fabriano potevn. In Rotnn. Por- te recuperate. dOPo il terribile bombarde.- re Innanzi ad un Antonio da Viterbo, che mento, dalle cure amoroe.lsslme dell'Istituto et lasciò appunto. nel trittico di Capena, Centmle del Restauro. un'Jmmnglne tra le più elette del gotico In- Attrazioni viterbesi nella sfera della. pit.- tema,-Jonale, cool pienamente t.ras;portata tura umbra - del Perugino e del Pinturic• !n ·un·nura Irreale di emblematica decora- chio - In Antonio del Massaro detto il Pa- tton~. Non una \'era scuola plttortca. quel- sturn. che col Plnturlcchio oollaborò alle. _____________________________ 11 In viterbese: ma un complesso di pitture dccoraz.!one plttortca deU·e.ppe.rtamcnto omogeneo. che attra,·erso il variare del tem- Borgla In Ve.tlcano e. più o meno. In tutti I fa ,,_lclone Gubelllnl: Paesa,rlo 11enezlano ARTISTJC po e degli Influssi sl continue. testimonie.n- pittori opere.ntt a Viterbo tre. la fine deJ do, finanche negli artisti meno dotati. Ja Quattrocento e l prtmt anni del secolo sue- capacità della. provincia a decantare I "lln· cesslvo. Finché. est.rema e 9tupete.cente ap- guaggl altrJI restituendoli con une. lnfles- parlzlone, ecco la Pfetd d1 Sebastiano del ~~f~~:~~e c;l~l:tta~ più delle. consuet' ~~n:i1:; ~~gl~~~f 1:o/::e1 ~:~~:.; Roma. l'Umbrta, Ja To.s.can11. - con le sue paese ottenebrato. profondo di mt.sterios.l gTnndl •direttrici: la fiorentina e la senese bruni e f!Bmmegglante di Incendi all'ortz- - costituiscono, com·è logico. le massime zonte sotto Il cielo annu,•olato do\'C Il\ luna sollecltazlonl che .sommuovono rambtente tra&COrre per Ja V"-Stità. lontAna e pallida: plt.torlco viter~. La pittura romana entra con i rtcordl della Slsllna nella gige.ntesca trionfalmente nel territorio di Viterbo con e i.evera Mlldonna contadina dal \'0llo gra- Je monumentali. arcaiche immagini del Re- ,·e e Invecchiato. Impietrita nel suo dolore e dentore e della Vergine delle Chiese di Tar- bloccata come un ru&S.'lO sopra l'accareu.a- qulnla. di Viterbo. dJ Vetrallft.. di Sutri, di to corpo deJ FliJII0 steso sul pe.nno di denso Capre.nlc11..di Tre\'lgnano. d1 Ctunpagnano, le.tte. Questa Pietà conclude ln Mo.c::tra. r,o. da.I colorl squlllanU e preziosi. dalla fa.sto5a lllario e slngo!artsslmo (rutto di .$Chemi ml• decorazione dJ pietre eolorste.. qua.si aspi· chelangioleschi e di folgoranti antlcipazlonl rant! a rendere, nelle superilct ridotte delle che vanno ben oltre il me.nierltmo. di to· t11., ·ole.la glorie. selntllle.nte del m~lcl be.- uaJJsmo veneto e di plnstlcltà romana: una slUcaU. Formano un gruppQ di opere (dei opera ne.tumlment-e senza i.cgulto tn VI• .secoli XII-XTII) non facilmente dimentica- terbo. dO\'Cla pittura ~ già fln!ta da un P"Z· bile, "' zo nelra.fflevollmento delle sdolcinature pe- A partire dal XIV secolo prevalgono I ri- glnesche. fle.ssl della scuola 6t'nese e fiorentine. (tra JCTALJCANJC * FO.RTUN/\TO BELLONZI i TEMPERAMENTO DIGUIDO POLO Pur obbedendo alle esigenze di un temperamento impulsivo, · -r...... --- egli riesce quasi sempre a salvarsi dalle cadute nell'illustrativo ) \,_\_ =,.~~\ ~ di SILVIO BRANZI _, 1 Un paio d'anni /a. nel catalogo di una n~tra alle- .suof dlse{lnf e delle sue puntesecche. ce ne rende la atjta al Circolo arti.stico df Cortina. Guido Polo M:rlVel'li prova. doeumirtando al temr,o stesso. nell'orlr,lnalità. delle di .te ate.s.socite certe dt$J)O&iz1oni al dise{lno. fn lui innate. rea/fuazfoni /orma/i. la maturità n,fritua/e cui e{lif ormai Al Fiocco sJ deve la riscoperUl di uno del 1 più gu.,t.osl tatti del t.nrdo manleriM'IO ve– neto provinciale, fiorito accanto al gran ceppo ba.s.sanesco. cloè del Mnrescalchl. {Il .sembrava andassero rial/forando. da qualche tempo. l giunto. \ \ più .sco~rte che 111111. nella sua attività quotidiana. senza · Vorremmo dirlo un e.tpres.sioni.sta. Guido Polo. se /a f? tuttavia che ra1te,1zione alla resa pittorica dell'opera parola. quale O{JQI /et si intende. non .si prestasse a molti ~ ne venisse di.stolta. E .stava Il /atto che. &ebbene In equii:ocl. Comunque. un e.spres.slonlsta non nella .scia -~ ~ircei~~. a~~rJr~~;~~~1~a ey~ 1 v::~es;r r~~!aut::i;:~sJn~~µ;~:: :i~~:,~c;!'~~~f d~~~1i~~o~ 11 ~i:~;:1.,::att~,~et:ret~~:~ ~ I . alla linea. come al solo elem.ento ritenuto essenziale. te. .so.stan.tianjo u»to Il .suo /are In un clima di cultura ,.,~ 1 vd1a~orn:: 11 ~t: 1 0:: 0 ~1~::cc;;e,~:e"u~~nt~nsl 1~!ei~~: ~::n~:::r: :io::~~~è. ~~I. a;r~~tziq::~':f:ua'ug:,1~~~~~ ~ r; I nativa del movimento espressivo, e nell'ambito della quale sua, onder,r,iando tra un K/int e u110 Stuck. sparl.1ce · ·. Negli ultlnli anni rnttlvtt.à del Fiocco scmbm moltiplicarsi nella \'RrtetA degli ar– gomenu.. testimoniando In vivacissima cu– rlosltA del suo Istinto di storico. sempre 60· spinto dn unA necessità di approfondimento. Uno del suol temi preferiti. queuo di Francesco Guardi. limane sempre all'ordine del giorno In una serie successiva di arti– coli {«Fre.ncesco Guardi pittore di Teatro» 1933: « Frane~ Guardi pltt.ore di B11.tta• glia» 1931: e Il biglietto da ,,1sJt11. di Fran– ce.~ Guardi• 1942: e Francesco Guardi ri– tr11.ttlsta » 1943: e I fasti vcne1.1anl del pit– tori Guardi» 1943. NUO\'I Interessi vengono p rospetta.ndosl nell'attlVltA critica del Fiocco: come ette– sumo gli articoli « Colantonlo e Antonello» 1950. e e I disegni di AntoneUo » 1951. che certo preludono ad un·opere. di più largo te· spiro w Antonello, de~~tt~t;ol~lto ci1°:se~~ ~r;c~~reè u~l;l~e~ da questi\ eJencMione che Il pc.so che tale nttMtA ha cd avrà nel quadro degli studi dell'arte veneta non ~ Indifferente: direi anzi che si quallflc11. come Il più note,·oJe di questa ptima metli del 6-CC'Olo RODOLFO PA.LLUCCHINI {lii sp:u:i douevano rie,npirsi di .st9ni/fcatt soltanto in s,,","ni~o,,,,,to,,,n'od'',',,•,.'i, 0 ~!c 0 ,dteomd,. ~Y.li },',~d 0 1 'n,'ttbaba.~,d,o 0 nodt,i ..!:n't ~ vlrttì di rapporto tra se{lno e se{lno. alrln/uorl di quelle ,.. ..... ... ... ... ., -• - 1 • appari.1cenze chiaro.scurali che avrel>bero Jrenato Il suo {l'orno motiui pili i;eri e co ·/acentf alla .sua n11t.ura.E ) Impulso e rallentato o impedito l'immediatezza di una cosi. anche la 1ezio11t del pittori del ~ruppo di Drtsda. ~ ' .spontanea tr.1spo.sizione deU' imma{line lirica .sul Joglio. dotie apriunto la Bnickr trova ne/l'attività {lra/foa auat 1 . r da ~~et':e:'e 01 ~o~~o"~7 ~~eniiad;Tmtai, ~f.pa: !~ou: a;~:~ r:~'td~ ('n 1 :, 1 ~:o~~:~ 1 aa::t:itcih! 1 :~~:e~~,:~~ft~~r:~~- ~r,~ ~aatirldia{li~~~ ~~::z(le E~;~~~- in T;,~~;t~e!zaa::'~ 0 Vfè11~~ ~c:rst~sru:rdi~1~ 110 p:~~~~~,,r~ric~.be'+'a:t~' 1 d~Ctd;~~t:it /ovorò nell'ate.ller dell"archttetto Ma..t Fabianj. trrucor- senza troppe i certezze \QUei primi in/ lu.s.si . il Polo eo- re,1do il t.em, oo libero all'Albertina, /ra i di.st {lni e le mine/a davuero o guardar.si intorno con occhi propri. stampe dei gra11rlì maest.ri; e a Monaco Jrcque11tò la E le esperienze .si .su.s.1eg11ono feco,1de di risultati. Di scuola del pro/e.s.sor K0nig. troe11do q11t1/che Il' nt• {lgia stag 1 one in star,lone il suo lare s·a11ro•·ca e il suo an'mo nello .studio del 1111do; c a Liptfa. a Pragr,. a Sud pest s·arricchi.sce d umani n,ìriti nel /iduc'.oso e cordiale ab- e ancora a Monaco ,·accostò ad a/tre $Cuole, .spesso 111 bandono ai r/ch·amf della realtà natura/e. Egli lm·ora co11tatto con arlfsF d'alta Jon111.,pecìe il Kok0.1cf1ka e senza 1cnta. preso da una /uria. da un·trrue .za che tal- i/ M sercel. cur!oso d'csperim:11tarc tutte le tecmchs 1•olta sembrano renderlo /orse troppo con/:de t..e nei mf- poulbi/f del bianco ero Sicchli. dlse{lno e incisione Ju- racoli dcl/"est~o immediato.Ed ancf,e 11elperiodo d11rante rono. appunto. i ~uo• trag11ard1di parte11za; e per qu011to 11 qu• le lo .ttudlo deg!i impre.ss !onisti Jrancesi rtr,osa l'aeq11are/lo (o. com•· lui dice r,lu.stamente, fa pittura co11 bre11emente la sua inquietudine in u11asene di acquarelli colori ad acq110} e. PoCO dor,o. nnclu• lo pitt-ura c..d olio modula/I con vii' cltà e larr,huza. l'emozlo e. che fn siano d~ considerarsi tappe 11nportant1 della .sua r!ccrca apparenza .1i direbbe del tutto vi.riva. i invece posscuo re tappe, si badi be·.e. non deW,erote. ma spontanee. pro111/o delle cose. e,·ocate con /elice estro Urico nello .se{lulte per gradì}. era tutta,,fo all'attività gri Jlca elle .s/orza sempre coscie11te di r,ortare l'abbo·zo pittorico il Podo dovet·a tor,,are ne{llt ultimi anni. cioè a quella irrcspo isr.blle q/la concretezza dello stile, E quando, in• eh.e. mal .smentit11 o trascurata m pa.s.1atoanche se non Jine. dopo cwl v rie esperienze. il Polo torna a auei modi dichiaratamettt, c,Jlerml]ta come og{/1, con p Il Jcdcltà r,raf'ci che gli sono co11naturali e donde In sootanza era e prontezza gli permette di esprimere adesso /'ur{lcnza partito. la .1ua personaUtà troua un accento definitivo drammatica del .1uomondo Jir,1,rat/1,0.E la mo.stra aperta e .s al/erma senza remore di sorta. di questi otornl 11 Vt>11uia. ,iell' galleria de/l'Opera Be- Il Polo d O{Jgìsta qui, dunque, In oucsto ,1eq110 vi/acqua La Masa. 011e ha raccolto un buon numero dei SJLVIO BRANZI /1 .. l. l•f. Guido Polo: Flrura · iblioteca G;no Bianco

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