Fiera Letteraria - Anno IX - n. 48 - 28 novembre 1954

Domenica 28 novembre 19:51 PRESENZA E ASSENZA DI PREOCCUPAZIONI * Molte strade per le letterefrancesi * Almeno tre vie sono aperte alla letteratura • Es.m-può rit.irnr.ri in U,n esilio i.nterno, o riflettere la realtà sociale senza agirvi di conse– guenza o porliarsi alla testa d'ella società contemporanea e modu– larne la coscien,::.a 111orale e ÙJ consapevolez:w del nostro tem!po ·* di MANES SPERBER MANES SPERBER (Foto Jcan-Marle Marccl) « Questo libro. e piil. ancora, tutto rtruieme della trilogia di Manès Sptr– ber. è fl libro delle veritd micidiali del no.,tro tempo». scrive Andn! Malrau:i: nella pre/azione al romanzo « Qu·une larme dans l'ocean •· « Verltd: divenute ptU.slon.f, e fatalità, precfsa 1)0{. In realtà, una VOlta apparsi a Partgf i tre volumi di questa trilogia. Manè, Sperber si è imPofto conu:: uno dei fortt romanzieri del dopoguerra, conferma11do le parole dello stesso Malraux. quando lo paragona a Lawrence •e Faulkner. e co.rl come non ha sbagliato quando ha scritto per la prima volta di Lawrencc .1:cono.scluto e di Faufkner .1:cono.sciuto in Europa». ccc. E' di questt giorni fu.,cita, con .Monda– dori. del romanzo e Il roveto In fla,nmc >, Benemerito direttore delrantlca ca.,a edi– trice parigina Ca/man Uv11. uomo di profonda espcricnia delle vicende del n?.!tro tempo. e Intellettuale imbevuto del plU puro umane.1:i,no.ManCs Spcrber trace,a m qv.e.stoarticolo le future vie della letteratura francese. arialiua11donc f caratteri piU profo11df. Per la cono• .!cenza sempre J)lù. approfondita delle letterature fràncesc e Italiana. gli ap• punti del prosatore parlgfno sono ,mo rapporto df evidente utllttà. D. P. Ogni generazione inizia la propria carriera rompendo col passato , qul\SJ !oose questo runico modo di sconfiggere I propri prede– cessori. e trovare 11 proprio cammino. Eppure è solo nelle clvlllizationl mature chè avviene la fortunata tnfellcltà dei giovani. ch'è lostato mentale proprio del giovani, dia luos:o. ogni venti o trent'tmnl. a rlvolw,.lon\ Jettcmrle ed artistiche. Ivi le tradl?.lonl sono si forU da poter lgplrnre persino le rlbelllon1. e si v{tall da poter integrare le creaz.lon.1più. ardite. Per almeno due secoli Ji\ let.temtum rrnn– cese è stata sottoposta a tali vJolcnU muta• mcnt-1che, troppo spe5SOnffestero, vengono scambiati erroeneamcnte con rotture defini– tive colla tradlzJone, cd Imitati con zelo esn– gerato. Eppure. per quanto ribelle uno scrft• tore francese possa essere. egli rlmnrrà sem– pre Impegnato in un dialogo col suol prede• cessorl. Anche se egli ne dlspreu.a costumi e maniere. egli non ha mal dubbi sulla pa– rentela che IO lega a loro, ed è convinto che U suo ruolo è un cont-lnuatore e realizzatore dell'opero dn essi lnlz.lntn. Per capire In presente 'situazione della let– terntura francese dobbiamo tener sempre presente questo carattere partJcolare che Ulnto la distingue dalla lettemturn tedesca.. per esempio. Questa pur avendo un pn&il\to glorioso. ha tradizioni si deboli. chè nor– malmente solo gli scrittori meno dotati VI si ..cntono realmente lcgaU. 1n Pnmcla romuu– Ucl, realisti, naturalisti, s.lmbollstl. surrea– listi, e neo-realisti sJ sonQ.susseguiti raJ>l– damente; ma checchè sia l'lsmo adottato dal giovane scrittore del 1954. questo crc– den\ serppre suo dovere decidersi per In d.J– scendenza di Balzac. o quella di Stendhal; ~tablllre se sUllstlcamcme egli mssonliglin a Racine ph1ttosto che n Rousseau. e, !innl– mentc. se la· sua attJtudlne fondamentale è µlù. vicina a Montalgne e Pascal che a Voltaire. Egli può nnche essere pronto a dl– strusgere ognI \'CStigiodella sua eredità. mn 11'.lnmmni la sintassi e lo vecchie nonne sllU– stlche. L'agnostico Glde ed I suol amici sin dRl– rlnlzlo di questo secolo attaccavano I loro coetanei nel nome d'una estetica elle, mal– grado ecru modemisml. Rppartenevn nl XVII secolo. Persino I surrealisti, I cui gesti e manifesti sembrn\'ano esprimere In loro \'olontà di sbarazzar&! delrlntero pru;sato. &l sron:avnno di tro\·are nel chnltcrl I loro pro• tagonlstl. L'nvcr ridato nttunHI.A nu·nutlcn e dlrnenticlltn poesia è certamente 11 pili cer– to rnerl10 dl Andtea Breton e cmupagnl. E' con questn conUnultil. non Jnterrottn. bensl resa articolata dalle ribellioni. che si può splegare la relalh'R fac!Htà con cui ten– denze nuove sono riconosciute In Francia senza Jogora11Ubattaglie, O\'C nulla è consi– derato troppo vecchio. nulla è realmente nuovo. E' da notare nltresl che la borghesia e «l'Intelligenza». dopo la sorprendente vii,· torln dell'Impressionismo nella pitturo, lrnn no un·esagerntn paura d arrh•are ancora unr \'Olla troppo tnrdl 001 loro riconoscimento di un nuovo valore. Perciò om essi tendono a pensare che ciò che oggi è troppo spinto domani può dl\'cntnr! il maggiore assetto. Non solo non è più facile di epater le bOur– geoi~. ciò l! onnnl quasi imposslblle. VI sono del glo\•anl scrittori che t.enuirono di semi• nnre 1J vento. ma essi non mieterono le sperate tempeste. e nemmeno qualche ven– ticello scandnllstlco. Ne rlcRvarono solo qu-\lche paterno nwiso, da parte del critici conservatot1. di far più. attenzione alla !in• tassi ln pI'06.'ilmnvolta. Subito dopo la guerra vi fu una certR ten · denza verso un'oscenità qua.si solenne, e trlstli;.<;lma; ma anche qucstn passò Inos– servata. Dal 1939al 1945 l'Europa continentale co– nobbe tanti orrori. che perdè la capacità di lnorrldJre. Questo è un el 'fet.to dun.turo che continua tuttora ad avere oonsegue~e mo– mli ed estetiche. Prntlcamente non vl fu un libro bnsato sulln guerra che ebbe isuc• cesoo qui. Del molti ottimi libri di scrittori !mncesl sui campi di concentrnmento, vi è uno solo che attirò l'otten1.1one e l'applauso del pubblico; 11 veramente cccc7.lonnlc « Lcs ' Jours de Notre Mort • di Davld Ro\L<;sct. Il romnw-.o 1984 di Orwcll è pns.snto lnos• f;Crvato sin dalla stnmpa che dnl pubblico: un fatto egunhuente lncrcd!b!lc e rivoltante In un pnese In cui lctterntum prc.saochè mnl tendette ad evadere dalln realtà, e ove per– sino l romnnUcl rim:i.sero !edcli nlln t.rndl• .r.lonedel confronto dei senllmcnu. delle vi• slon.l e delle idee colla rènttà sociale. Tre gruppi che potremmo anche c.hlnmnre tre me7.7..c-gcnera?.lonl conquistarono nel prl• mo dopoguerra le posizioni centrali della lctteratum !rance.5e. Anzitutto vJ fll quel gruppo che tnceva capo nlln Nouvelle Revue Prnnçnlsc. compooto di pcl'l'IOlle che avevano raggiunto I cinqunnta nnnt prlnia di mg– giungere la cclebrltl\. e cioè Olde. Claudcl, Vnlcry, Suart\<l:. Il secondo gruppo. di quln• dici anni più giovMe. comprendeva Rogc1· Martin du Onrd. Mnuriac. DuhnmeI. Ro• mntns. Maurols, Bemnnos, G!mudoux e Coc– tcau. E lnfme vi erano coloro che nvevnuo venticinque anni di meno come Brcton, Montherlnnt. Dricu In Rochelle. Glono. A· mgon. Cèllnc, e Il più giovnne Mnlmux. Al– la fine de11.·u1t-1mn guerra. la sJtunzlone di quest'ultima genemzlone rifletteva t tragici eventi. DrJeu la Rochelle. a,•endo collabora– to col •nemico a\'evn com.me& 50un suicidio. Montherlnnt e Glono. cui si rimproverava• no gravi errori polltlcJ. nulln potevano pub– blicare Cèllne SI cm rifugiato In Danimar– ca. Amgon aveva definitivamente assunto lo stcrlllu.nnte ruolo di poeta lnureato oomu– nlstn. E Breton ancora non cm rltornnto dal suo esilio Rmericnno. mentre Malrnux. di ritorno dnt campi di bnttngUa, primn scendeva nell'arena politica. poi si dava al- la mosona dell'arte. , Del secondo gruppo, MauriRc ora si dedl· cava al gtomallsmo polltico. come face,·e anche Bemanos. destJnnto a morire troppo presoo. E Olmudoux non era più. e Le !eu > d! Henrt Barbu.sse, (Premlo Ooooourt t9l6) un libro pro!ondnmcnte pa• clflsta. ebbe straordlnario successo durante gli ultimi anni della prlm11guerra mondla• le. e per qualche nono dopo. L.ultJma guer• ra vide 11 successo scnsnzlonale del càttoll· co. clerlcnle «Gesù e l suol tempi» di Da• nlel Rops: questo libro trovò pila acquirenti e lettori di qual.li.IMInitro libro pubblicato In Francln negli ultimi vent·1mnl. Que:;to fatto è certamente più cnrf\tterlstlco della voga del cosl chiamato «esistenzialismo•· che per alcuni anni attrasse l'nttenz.ione di coloro che sono sempre troppo pronti a 001\• fondere un gruppo voctrerante con una nn• zlone. ed una st.rnnn t-ennlnologla con una r1,•oluz.lone1ntcllettu11\e. Solo Il 1; 11cuz.lo di tante voci veramente forti pcnnctteva ad altri di sembrar forti. Per csc.mpio. l'n.ssen• M del più gmndc nnrratore tra I rmnan,.le• r1 gmncesl - Jean Glonò - aveva !MC.iato libero Il campo n molti giovani scrittori. Le opere di Cèllne non venivano pili rlstam• pnte. e molti R.Ulngcvnnoalla mlnlern aper• ta del suoi primi due libri. FASI si diceva• no gli Jncnmntort di una fl!()';()Hanuova: di fatto, essi combinavano Il linguaggio e li neo.naturalismo cellnleno colla tecnica del moderno roml\Dzo americano, spoolnl– mentc nello sviluppo datogli de 006 Pns• sos. Hcn1ingwny. e certi romnnzlert gialli. La nazione aveva subito un'umlllnn– te sconnttn. e sogginceva ad un·occupnz.lone dall'effetto sistematicamente corrom1>ente; eppure non vl è stnto un libro d'wm certa importanza derivato dn questa spaventevo– le esperienza. Nel 1944 ~I celebrava una poe• sin utilitaria posslbllment.e clnndestlnn di intona,Jonc ultrn•nnzlonnllsta: due anni più tardi non crn più lcttn. ed orn essa è lnooncep!b!le. Nel primi anni della llbcrn– zlone sl poteva pcn.'>ftre che ln letteratura francese ancora unn \'0ltn cm In preda ad una rivoluzione: unn rìvohmione molto più profonda dcllr. maggior parte delle ~>rece– denti. Cl si aspettava dn un momento al• l'ntro In nascita di un contenuto fondnmen– tnlmenu: nuovo. lsplmto nel unn nuova a– zfone socinle. nello spirito della Resl~tenim. Non vi è nlcun dubbio om che nè ·guerra. nè occupazione. nè Ubernz!one l$plmrono la nuovn ~ncra?.lone di scrittori. nè diedero luogo ad un contenuto nuo\'o Trovlruno tm l vcntlclnquennl e trcntenrii . d'oggigiorno molti scrittori non privi di talento. mn non vi è uno di loro che possa o ,-oglla avnn,.nre oltre i confini posti da uomini che o d! po. co precedettero. o nncquero roll'nvvcnto del secolo. La forte nttrazione che sin dalla guerra è stntn per gli scrittori francesi una filo– sofia sedicente progrc..•1slsta,che lnsL,;te sul· l'hnportanzn del contenuto sociale. appa– rentemente glustifìcnndo robllo della cste• tlca. potrebbe spiegare l'n&SCnzadi preoc– cupazioni d'unn lnnova:r.ionc estetica. Mn nllom. come splegnre l'n.<:.Senzadi prooccupnz.lonl sociali contempomnee dnlle ~~~t~~I~? c~on~"c::~~-~ri~ss~n1ir~~n; non notori d"unn letterntura espressl\•a di uno Individualismo pressoché assurdo. ed un·attltudlne \'eroo li pcocnto. e la morte che è sempre più religioso. e fondnrnentnl• mente cntlollca. · L'ultima rivoluzione lcttemrla francese non fu che una controrl\•oluzlonc. figlia di una co.~lcnza sporca cd un·orgnnl7.zatls.,;l– ma confusione delln consn1>evo1e,..1.n. Questn stato di cose non è. naturalmente. finale. Almeno tre vie sono aperte alla lette· rnturn. Ess:1può ritira~! In un esilio Inter• no o rtnettere ln rcnlth sociale esclus1,,a. mente. senza a1dn•I in con.r,ci::uem~n. o d'nl– tm pnrte. portnrsl alla te.<;tadella roclet:\ contcmpornncn e modulnmc la CO'iClemm e In ooasi,pe,•ole1.1n. In Francia In letternturo conquistò questa t.er1a posizione molto t.em • po tn. ma per Il momento essa sembra e.,;. sere ricndutn nella seconda. Ivi essa si li– mita a rHlcttcrc. nppnrrntcmrnte lncnpnce di supera.rin quella J>Crfcolosnconf\L<;lone creRtasi nella mente d'una grande nazione che le recenti vittorie hanno Indebolito più che le precedenti SC(!:ttitte.Eppure. non dob– biamo dimenticare che nel reame det:e crel\– ,10.,1 d"lla mrnte Il d~ltno è preten~l060 e la morte è spe.MOvoolfera: solo lR nn.scltt1. è silenziosa. L"ora della rlnasclta può es.i.ere\'lclna. MANES SPERBER. , iblioteca G·ino Bianco LA FIERA LETTERARIA CONTRIBUTIITALIANIALLALETTERATURAINGLESE * Due formazioni: Dopkins e Joyee RASSEGNA DI FILOSOFIA a cura di LUIGI QUAITROCCHI * Pag. 5 ENNIO FLAIANO G4!,LERIA DELLE RIEDIZIONI * Tempo di uccider * Il romanzo <li Flaiano sembr,s ancc,ra ·oggi una favola • l'erciò resi.sie al tempo: per– ché, pur essendo ~na favola, ad.eri.se ~so-, prattu,tto ad t1na realtà storica e morale . * di GINO NOGARA La prova di certo genere di ·creazioni lettera.nel• gate alla Storia, diremo meglio, alla cronaca di avv• nlmentl storici, è fornita in special misura dal tempo. Sl, il tempo è metro di tutte le cose. ma principal– mente esso qualifica il prodotto della fantasia e, quando quel prodotto è stato concepito Jn accordo con !attl di parteclpazlone collettiva, con una realtà pub– blica. la sua 1unzlone si fa maggiormente rigorosa e severa. Un romanzo, come esce, qualora si avvalga di un clima particolare, nel caso di Flalano (Tempo di uccidere - Longancsl, 1954) l'episodio imperlale In Abissinia, favorito dalla contingenza - colore, curio– sità, Interessi extraletterari -, trae da quel clima l'lm• portanza che chiameremo di < tarsi leggere>. Se il clima della contingenza costituisce 11 motivo deter– minante, vedremo che la detta lmportan7.a il tempo la sfaterà. Un processo di decantazione che si pro– duce negli an·lml, meglio sereni nel giudicare valori e fatti, una volta entrati nella prospettiva crono– logica. Già al primo apparire di Tempo di uccidere sJ poteva puntare .con tranquillità sulla sua saldezza, perché era avvertibile subito nello scrittore il di• stacco da uomini e cose della realtà pubblica. Il clJ. ma della contingenza poteva sussistere al più nel let• tore; Flalano, lo si capiva, non se n'era lasciato In• fluenzare. E li suo romanzo ha l'aria. oggi come Ieri. di una favola. Perciò dura. E dura perché, sebbene sia favola, aderisce ad una realtà storica e morale. n cerchio è chiuso. L'opera poetica della fantasia sulla Ispirazione del reale perviene al proprio concreto ri• sultato: contenuto e forma. Flalano lavora molto In questi anni nel cinema. Pensiamo che dal suo romanzo si potrebbe ricavare qualche cosa di buono e, di nuovo per lo schermo, trovando Il regista che volesse <contenerlo> appas– sionatamente tra Il farsesco cd il tragico quotidiano come Infatti esso suona. Questo, per inciso. Te,npo di ticctdere. nella narrativa del secondo dopoguerra, ha un suo posto singolare ed oggi, chla• mali dalla opportuna ristampa di Longanesl a rileg– gerlo, constatiamo che quel posto lo tiene meritata• mente. Per due ragioni: una, la vitalità dello stile, l'altra. l'umore !tallano generoso che lo alimenta. Opera nativa, lontana da Influssi esotici. Una crona– ca di umanità che assurge a poesia in molte sue ma.• nl!estazlonl e tocca. con discrezione ed efficacia, le regioni emotive del nostro cuore di uomini non lndU, ferenti all'amore tisico (o profano) ed alla soUerenza che ne può scaturire._ Guardiamo quest'umore mediterraneo: esso cir– cola libero, talora irrompe !ra le pagine dell'avven• tura africana Inventata dallo scrittore. Tempo di uc, cidere si rivela un libro caldo e freddo, d'Impulso e di raziocinio, di egoismo e di Irriflessione, ed è un romanzo paradossale In taluni suol episodi plena– -1l'd :1l'IS!UOJ1l'jOJd l.tP 013!\!UOSJad t.tU JSS.IUJ.I a1uaw radossale specie nella seconda parte dove al prota• gonlsta. più. che facile, l'uccidere diventa una neces, sità ossessionante ma non troppo, fisiologica, pros, slma prossima ad una demenza alla quale bisogne– rebbe assegnare l'attributo di lucida. Quella seconda parte che è lo "Sviluppo conseguenziale del tragico ln• contro con la bella etiope Miriam. la quale non te• mlamo a definire una fra le pi(); vive ed originali creature femmlnUl della narrativa italiana dopo l'ul, limo conflitto. · Avremmo preferito Il <racconto>, sospeso in una atmosfera giudiziosamente romantica, chiuso Intorno al centinalo di pagine, lasciati 1uorl gli episodi del me– dico e del maggiore dal quali prende ragiene li titolo. Flalano ha tirato al romanzo invece; !orza di rappre. sentare, qualità di Introspezione e spirito critico non gli mancavano. E il romanzo nato dal racconto vive, ma sopra tutto per la validità del nucleo Iniziale per la carica poetica d'esso. Poi viene l'abilità dello ;crlt, tore che sa costruire una temperie di allucinazione. addirittura un pathos tragico senza costringerti ad as• sumerlo In te stesso poiché egli, per primo, autore cd un po' protagonista, lo vive con disinvoltura con disincanto, Ironizzandolo. ' Certo che Temvo di u.ccidere è un libro amaro sebbene l'autore. di ciò conscio, e più per malizia di scrittore autentico, tempera l'asprezza della denun• eia di una condizione umana tutt'altro che particolare con l'uso di un umorismo U quale alla tragedia dà parvenza di favola. Amaro principalmente nella co– struzione del personaggio, ritratto a freddo In una nudità psicologica desolata, sconfortante. Amaro perché lo si avverte maturare da un Interiore rlsen• tlmento il quale si nega quasi alla speranza. GL.._-ONOGARA.

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