Fiera Letteraria - Anno IX - n. 48 - 28 novembre 1954

I manoscritti, anche l'ie non pubblicati, non si restltul.scono. Data la sovrabbondanza di scritti che cl pervengono con la esplicita richiesta. di giudizi particolari, comunichiamo Rgii interessati che direttore e redazione della e Fiera• .sono asso– lutamente impossibilitati a dar riscontro a queste rlchlesLc. Con e Carosello napoletano,. Paolo Stoppa ~nte In questa m.i3Ura.· tanto pili pregevole ha conseguito - come attore cinematogra- 1n un ftlm per/ettamenU calibrato come ttco - un 1'ff$0nOliufmo stu:CU30. PI!' la .tua e Carosello napoletano>, dove la virtù crea– rara e prt..ttigtrua interpretazione del per.so - tiva e d.t revla di Ettore Giannini è .stata r;::t,: ;1/ri::o::o~ùt;/ 0 s7:i ~:~~nae~ ~,::rii dh-::t"ton~nfce~~~ge de:n:'ea1~U crui cau.stfca, co..ri amara e delu.sa. ha toc- italuine, e un Jllm alla pari con la mivllore cato f./ verUoe di una profonda e commo- tradizione internazionale del venere. e Caro– vente u.manltà. senza per que.tto rimanere sello napoletano> è senza dubbio u.n punto appartata ri.tpetto al /!Ione corale della nar- di arrivo• fra le opere del n03tro oinema. E razione. La .tu.a bravura .ti e vi.sta ,tptcial- Stoppa, per la .!ua parte. è .!tato bravt.s.timo. 1JN'INTER\71STA ()ON PAOLO S'l'OPPA Sonocontrario alle follie del regista Le battaglie combattute a colpi di milioni, in una gara che ha p1e~ cedenti solo nello s/1ettacolo di rivista, possono minare alle sue basi arti..stiche il teatro di prosa: bisogna ri,tornare nlla regia intelligente * dì GIOII AL\INI (JALEL\IDOLI La altuazlone della scena 1t11.llanadl prooa è arriv:.ta a un punto critico. Da una partf' al attende la nuova legge del teaLro, della quale sono ancora Incerti I criteri ionda– menLll.11;dall'altra 1mp1esarl, regl.sUed littori osc!llano frn una corsa all'opulenza {vedi La dOdfce&ima. notte di Renato C!stellanl) e un disperato rifugio nell'U1tellettualiamo (\•ed! A.spettando Godot al tet\trlm, romano di Via Vittoria). Il pubblico Intanto, sempre plu disorientato, sente spegnersi con pro– gressione lenta, come dlmost.rano le statlSU• che della Società degli Autori, quel desiderio di pre&entarsl a un botteghino e di acqui– stare un biglietto, che è l'unico e vero soste– gno del teatro. Nei Paesi stranieri ad alto livello culturale la situazione è ben diversa. Mo!U sono 1 teatri aperti; le nle dinanzi Ai ~~t~~~ti 1 d;;go ~':::Chln~:Si!":!~ 1 dicra~~ alcuni anni. Quali sono le ragioni profonde dl questa disparlt.à e quRU I motivi del ma• ll't1$eredella scena Italiana? Abbiamo voluto asC'lltare l'opinione d.1 Paolo Stoppa, che è appena ritornato da un viaggio In lnghHterra e in Francia. Il con– fronto fra le faccende di casa n03tra e le faccende straniere è In lui recentissimo e qulndl tanto più vlvo ed evidente. Le do– mande non lo colgono di sorpresa. E' in grado di formulare un giudizio preciso. an2'.l di lanciai-e, come vedremo. add.lrlttura un allarme: - Abbiamo imboccato una .!trada perico– lo.sa . - ci d,1cePaolo Stoppa -. Nel campo del teatro di pro.sa.ha allignato una specie di spirito agon1.ttico molto simile a quello che da molti anni, dal tempo delle vrandi batta– glie d'elevanza fra Nella Regini e Jne.s Ll– delba, conduce le vicende dello ,pettacolo di riv1.tta. Una diva cercava e cerca. di battere l'altra con lo sfarzo dei suoi costum!, con la gra..ndlo.tild dell'apparato .tcenavra/lco. Si co– .strut.scono sul palcoscenico .!cale intennina– blU e fontane lumino.se. Ebbene che cosa accade avgi di diverso nel campo del teatro di pro$a? Una battaglia non mollo diversa d è a;,erta fra i revi.!ti. E' piri bravo ehf' ,pende più milioni e, se uno ha potuto lm– plevare quaranta milioni. l'altro ,ti .sente toc– cato nella sua. dfr,nitd di arti1ta se non pu6 con~ne almeno di~i di più. Ed il gu.sto del pubblico è in$en.tlbilmente portato .!u un piano inclinato che non 11a tennine. Il suo de.sfd.erio è orientato ver.to l'attua della me– rar,fglfa sempre più sorpren.lknte e più fa• st0!4: costrutloni vere, oggetti veri. animali veri, ,cene girevoli. In que.tta /antannagoria oue.t.!ioo scompare quello che t il vero ele– mento di interesse di ogni .spettacolo, clot la pre$enza dell'attore al quale è aflidata l'ln– terpretcutone di un te,to. Quindi la lavica 1te1.!a del teatro è guo1tata e corrotta ... Interrompiamo per un momento la foga di Paolo Stoppa, per porgli una domanda: - Ma scusami. Nell'immediato dopoguerra non sèl stato prop1fo tu fra I prlmlsslml at• tort che hanno più accanitamente ptoCla– mato la necessità della regia? «on sei stato tu ad allearti col gli Ettore Giannini, con I Luchino Vl.soontl perché nascesse un nuovo teAtro nel quale l'arte ultima nata. della regla avesse Il l)O$to che le C$periem:e e le con• qul.!te della scena rus.sa , tedesca, rrancese & britannica le avevano aMCgnato? - SI! - risponde Paolo Stoppa con non at– tenuata foga - lo ho creduto e credo ancora nell'arte della regia; ma non credo rielle follie della regia. Negli Jpettacoll, ai quali ho avuto modo di aHi.stere in Francia e tn }Rf!hilterra, ho costantemente ru,ervato che la regia è so– prat11tt9 creazione di int.elligenta e di pneua interpret"lllva, ma no11sperperii di milioni. La regia nella quale credo è appunto quella che mira mettere in luce la Poe.Sia,Il se11$0, il carattere di un t&to wpratutto mediante l'apporto dell'attore. L'attore, incaricato di t,annettere la parola dello .scrittore alla pla– tea, deve e.!sere, per una esigen::a h1.sosti– tuibile del teatro stesso, al centro dello spet– tacolo. E del re.sto il pubblico, consapevol– mente o inconsapevolmente, nello 1pettacolo flni.tce con il la.sciar,I prendere .!t:r'amentc soltanto dalla .suggestione dell'attore. Tutti gli altri motivi di attrattiva .sono passeggeri, in– certi, superflcfali e su.!citano sempre il desi– derio df meraviglie nuove; ma non otJrono una soddisfazione profonda e duratura. Cosi come accade nel miglior teatro .straniero, la scena ibl' ,ca Italiana dl pro.sa deve abbandonare la /al.!a strada d.cgli l.!ter/cl agonismi e rivl.!taiuolf • e deve rfton,are alla s~rietll dell'inter]Jrctaiio• ; 1 ~i:::ia~fft1at!~~~~t:.er: 1:;~:r:1 1 :n: 0 :~~: ge.s!10,te duratura. Durante il pei'iodo della mia permanenza, in un teatro dill'estrema periferia londbieu (erano circa tre quarti d'ora di auto dal cen– tro), un'edizione di Hedda Gabler faceva c,vni sera. un e e.saurlto >, richiamando il pubblico dal più lontani quartferl della cittd. La scena era decoro.sa , ma .!emplict.ssima. La regia al– tamente impegnata ed il vero motivo di in• teru.,e, che riuniva 01nl sera tanU 1pettator1 era C03tituito dall'fnterpretcuione dell'attricC A.sk/ret. Gli intenditon .ttranferi, che a.tSfstono ad ~~c,:::~::::r1d:ri~tt;~~¾~~~~p:1r 0 :,~1z1u;h~n~f sono impiegati. Noi italiani diciamo di es.,ere un popolo povero; ma in palcoscenico ci comportiamo come un popolo di miliardari. Il perdurare di questo paradosso non pu6 che f.,terilire le fonti vitali della nostra scena di pro.sa . Bi.savna ritornare alle nostre vere ricch1!2ze, che sono rappre.!entate dall'Intel– ligenza, dall'a.rte, dalla qualitd e che po.ssono e.tSere espruse mediante l'attore ... Facciamo rilevare a Paolo Stoppa che proprio agli attori è mosso un gravl~lmo rimprovero, quello d! disertare 11 palcoscenico della prosa per dedicarsi al cinema. Quest'an– no abbiamo assistito a Roma ad un singolare e5perlm~nto determinato dalla carenza di at– tori di larga rinomanza: la costituzione di una compignla formata di Mtorl di media notorietà ed amalgamati In spettacoli di com– plesso b11.satlsuJJ'accuratezza della regia e della pl'eparaz!one. - Bi.sogna o.s.,ervare questo fenomeno con seno reaUatico ., controbatte subito Stoppa _ Gli attori che hanno ravgiunto 11na consi– stente 11otorletd .ti rivolgono al cinema, per– cht. nel cinema trovano il modo di v'vere meg_lio. Ed é naturale che un attore, .!e per dedicar.si alla pro.sa deve impegnarli per un lungo periodo di tempo e sobbarcar.si al t-ra• 11/erbnento In diver,e ctttd rinunziando al lavoro otJertogli dal cinema, flnfsca col ri– nunziare al teatro. Tutto ci6 è lavico., e non saranno te platoniche e.sortadonl ad elimi– nare l'inconveniente ... - Ma allora - obbletUamo a Paolo Stop– pa - non v'è rimedio? Alcuni attori sonc, destlnatl necessariamente a divorziare dal teat.ro di prosn? ~ Un rimedio c'è. Una parte di quel milioni che sono pmf.uti In .tpettacoli fa– stosi, dei quali altro non rimane dopo pochi me.ti se non il ricordo. potrebbero c.ssere hn– piegatl per la costruzione e ;a orva nizzazione di alme.no due teatri di Stato. a Roma e a Milano. due vere e proprie e Ca.seMl teatro> nelle quali gli attori maggiori dovrebbero avere la po.ssibilltd di prese11tare, a tunio ogni anna i toro .spettacoli. Gli $lt.!sf spet~ tacoli pol wtrebbero e.JJere tra.!portati an– che in provincia con la medesima regia. ma con altri interpreti 11eiruoli principali. Tutti Vli attori, anche quelli che sono oggi occupati dal cinema per lunghi periodi e che quindi appaiono solo molto raramente sulle scene di pr0.ta , .si impegnerebbero certamente a presentare almeno uno .spettacolo avnl anno nel quale otJrirebbcro Il meglio di se steui... Ma la ba.se per ogni si.sterna non può cuere in avni Ca.!o cwtituita che dal rltomo ad una sana impostazione dello spettacolo. Deb• bono avere termine i grandi duelli combat– tuti a colpi di milioni La regia deve 1oo– gllar.ti dalle mat1ie esibi~ionistiche di tOno e rlv1.ttafuo1o • e deve ritrovare la veritli della sua /ut1zio11e, che è quella dell'intelligenza e non quella dello .sperpero. Il mio è un grido d'allarme ed fti esso v'è la .! tel.fa fede. lo 3te.!so amore per il teatro con Il quale io nell'Immediato rlopor,uerra 1osten,1i f diritti e la nece11ita della regia. La presa di posldone dell'att-ore Paolo Stoppa è molto decisa e per questo anche molto cor11ggloaa.Con5!derata nel suo com– plesso, la regia Italiana negli ultimi arlnl ha senza dubbio subito un processo d! Involu– zione ed è :tndata sempre più allontananrlnsl dal suo vero compito, che è quello di offrire un'lnterpret11.zlone critica del testo mediante Il linguaggio dello spettacolo. GIOVANNI CALENO~LI LAFIERA tETTERARIA TJEATRU A JRO~A )f. Polemica di Cesbron senza fanatismi In questo scriuorc francese, che osserva la realtà contemporanea nei punti di fratlUra, rivive l'antico e nobile gusto del ragionare umano ORARIO DELLA REDAZIONE 11-13 16·18 ManostrltU, foto e dlstcnl non pubbllcatl aon si resutulfcono Premio letterario tutti b11oni

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