Fiera Letteraria - Anno IX - n. 47 - 21 novembre 1954

Pa11, 4 CRITICA, CATEGORIA DELLA MORALITA' '* ARTE RIVELAZIONE I*, L'approdo essenziale fu nel concetto di rivelazione cosi m arte come in filosofia . Mignosi apparve subito un mistico; ma lo era per vocazione anche nel periodo di ricerca filosofica »:e EDOARDO FENU Il t.emperamtnto artlltlco e ,plrituale del compianto Pietro Mlgno.Ji aveca creata in– torno a lut un vero e probJema • - proble– ma df chiarimento pilcologlco. utetlco e filosofico. Sfrondato il tronco dal rami di un·ap– paulonata contingente: polemica, cl 1embra eh.eoggi la Jiguro di quuto .scrittore. &pen– tool poco più elle quarantenne. e che non ebbe tempo di coordtnare e aelez.ionare le tue moltf.Ufm.e: opere - scritte in pochi anni - afa oggi frW!9llO e più ,empltccmente dc• /hl/bile. L'apprOdo euen.zlale fu nel concetto di e Rioclazlone • cosi In arte come In !lloso/ia (e Arte e Rlvelazlonc > - e Ragione e Rhie– /azfonc >)• .Ulf}nosi apparve ,ublto un ml· suco; ma eoli lo era per vocazione anche nel periodo di 1tretta riceroo filosofica. quando lnltflt.dua Il Janta.tma h.egellano e kantiano: li aveva tror,ato un primo .1/o00 alla ,1ua esuberanza aentimentale e idcolo. glca, e direi anche alla aua e ve1oclt4 > creo• tlva (pareva che pre.tentf.ue Il breve Iter della tua e.si.ttenza ). Ara comp re.te Jl'l"t.Sto cht ti trattava di un cre o.tionf.lmo conceptU& sul; cfOè talm.e:nte aaogettivo che non po. teca dare più ampfe oiuttlficazlonl o quello C.!luberonzn. Cl fu una vera rea.tlone di e neofita• o qua.ti di •convertito,. ,ebbene un vera co nvertito non fosse: .tf trattava di un ritorno. percM Mlgn().ff crebbe e $1 alimenrò in tettori cattolid. Per capire quella eh.e è la 1ua formula d"aru (c. Arte e rlvtl0%lone •J credo che bi· sogna prima pauare attraverao ti ,uo 1i1te~ ma di pensiero f• Ragione e Rivelazione>) elu! n e è com e lo lndll'J)tnsablle introdutl,;>– ne. In que.at 'ultimo ,aggio, Mlgno,4, che ero po&sa to alla intran1igenù oppo.,lzlone allo ldealilmc (e soprattutto all'attualitmo oen– tiUanoJ aentl fl bi.!IOg'nO delrc atto di ltde • non tanto come conferma della ragione. come una .sua ribadita proposizione della !flosofin ancella ddlo teologia. quanto come un accordo Jlnall.!!tlco fra i due termini, cui non può non giungere una, .tana fllo,ofio. La 1torfo. a parer nostro. non è q"i e,pul,a dalla fll0.101ia. ma è concepito nel ,en,o provt'lden.::iale di una contro• prova della v!Ct"nda umenn In que.,to era vicino e lon• tano Insieme drl Croce; era vicino. In quan. to blao3na .!1/orznr,f a capire tl fatto d"ac– cadlm ento dtl/a ,torio. anche ,e moralmen– te cl di.tp 1 acc; lontano In quanto In que.sta compr tntion e. ai lruerlra. per Mlgn0.1I. lo e.lnnento c~rtt!\: corltd per l' uomo. atto re m!Z anchr ritt•rna dtllo .!torlo. bisoono.so di aiuto t di fratrrnit4. 1.11atorlp . quindi, n on si .e1trrnra dalla ragione, in quanto quella è r!ve)aT.lonc o questa. e q1dn,II Implicito /11~:-gnaml!nto per Il futuro. Qut la dl/fe- 1enza d"! c~oce è diqm,trcle. Se ora pa,– smmo 1tll'c Arte come rfre!az:lone, troviamo clk! Ml11nosi. 111 questo ca.10. nbn .si rlfcceca tout. eourt. alle noti' tcorle del Bremond .!111/fa~t" come pr,:9'1/ero. sebbene ne nbbia 111 uto P'"nn co1nltlon.e e ne abbia 1ubito qunlche lnf/uen:..a: dfrel clic c·t plutto,to mo!to più il Bcroson: ouia lo !lancio vitale delflntul:ione oltrepa,aa Il fatto uolontarl– atlco del vecchio dualltmo fra J'artl.sta e la .!!Ua materia d·orte: rarU è un ecento uni• tarlo che sf proietta come A more 1plra ed è co me uno stato d.l gr0%1a,per cui I rlaul– tc.tl sono integralmente da respingere o da acce ttare. L'atto artlltlco tf è determinato non come un fatto volontario e autonomo, ma come una 1pinta di tutto l'uomo verso Jc tral/lgur0%ione. che è autentica rluclo– zfone deltartl.sta a •è 1tcuo. in una aorta di palingenesi 1pfrltuale. Anche qui 1 1 1 è contatto e dlttacco dal Croce: contatto nel concepire la vltallt4 unftarla dell'Intuizione espre.tsiva. dl-,tacco perchè, appunto per ef– fetto dello stato di grazia. l'atto poetico è do prendere o lasciare: non è ammena ta df.t thtzfone fr a poe.sla e non poe,ia. Da que- 6ta premc.uo ,coturlvano due C011,!1Cf1Uenz.c: la neg0%iOne della crlf.fen come pure razio– nalità (ae ropera d'artt è tmlta. è arbitrarlo ~~~fgo'"~~np~~~;~~ :r":Jr"c:d.e 1:t~u;i::hi~ trarla vltrlsczfone della Divina Commerlla; e Ja sua vi.rione ddla critil!a, inrcee. come cnrità: elemento cui abbiamo gl4 acctnnato. E' in /orta di que.!IIOf attore ca ritativo che coli ha potuto dare la dlscu.ua Interpreta– zione di una religlosftd del Pira ndello e ha disegnato figure di .1a.cerdotl (come Don Mfchtle Inoabbfetto del bel romanzo e Per. fetta letizia •J che sono prototipi di un al• trut.tmo auoluto. anclu! a ,capito d.!lle ra– gioni del mondo. Nd t.onnento plrandclliano (tormento rtale) egli ha vitto il aento di Dio; Lauoro i la f.ede nel miracolo; l'opera Compleulva. pur attraver$0 l'errore c11e è un frutto della ,teua 1olldarletà umana. e ottrav.er ,o Oli .sdoppiamenti. che sono Illumin azioni Ubera– trfci, tf pro/ilo come una e Civlta8 Del• o 11110 nuova Città del Sole. A parer nostro J'orte pr.e,uppono una ,ua di,tln.ilone fra iJ conttnoentt e reter110 e il fatto artistico non annulla. nella ,ua unltd. \ la dl1tln.zfone dei componenti: il pauaggio dall'lntuf.tlone alf'e.tpre.tafone no,n è gratuito e denuncia la presenza di una peraonalltd capace di • dt.ttinouere • la materio in cla– t:or0%ione. A maggior ragione penalamo che la cri– tica. e11endo anch'e.tsa una categoria della moralltd. dell'uomo (e quindi della sua re– apon.!abilltà) non puo sottrar.ti alle .!IUC pre– c11atlon1 e al tuoi e t:latlnouo •· Del pari e, ,em'iro oi:i,io che la ragione. prima an– cora di cupettore conferma dalla /td'-. ne po,,a euere una Introduzione. ne ttprlma. ,xr lo meno. I motlul di credibilitt (RnUo– nabllc obsequlum). ltfa Mign0.11 Ju 1plrlto ord ente e generoso e sf calavn (è la parol a) r.tl dramma interiore delle anime: cc.si at com prende la t•afotozlone drl Pirand ello. la cui vlvfle.tlont dell'Io oli apparve com.e una forma lancinante della pletas un,una. In oue,1t'amore per Oli uomini Migno.!I .ri è ra– pidamente conaumato. laaclando a noi un ammonimento e.templare per piri 1crupol0.1e e più ,1plritualf revl&lonl. EDOARDO FENU LA FIERA LETTERARIA Domenica 21 novembre ·1954 1'0RME[YTO DI QUESTA TERRESTRITA' SU CUl PIOVE LA LUCE ;*· L'UOMO L' PERA L VOCAZIONE DIMIGNO Parlando di Pietro M(gno.,f non ,t pub dire: Il nan-atort, Il Poeta. Il filoso/o, Il crWco. Il ,aggi.sta Mlgnosl, a rnchto di co,n.. ~ture IUI gravi errori di viauale riguardo alf opera tkllo scrittore alcllfano: bi.sogna soltanto dire Mignruf, o meglio l'uomo Mi– gno.,I. '*' Per il suo istinto costruttivo, per la sua facoltà di sentire rea- listicamente il reale e cli vederlo 1wlla sua storicità e nel suo ordine Pietro Mignosi è un artista che si sente prepotente• mente' e fondamentalmente attratto verso i generi narrativi Pochissime volte mt t .itato dato vcdere tanta unità e nel contempo tanta complU• .sltò nell'opera di un artista. co.ri come nel– rcutore di Gioia d'agtwe. Tuttavia se /OS$lm.o costretti ad optare DI G1lUSEPPE SALA per una dt!lle /orme e,pre.t1ive di que,ta vi- que,tt Innumeri attl ,ccontfl. altrimenti tn- 1;/da Jantaala. voteremmo senz'altro 11tr t. compren,lbf/f, In quanto e.siate un atto prf- narratore. MiOnCMI è In/atti narratore e lo mo. fl cuf lume accende Il no.,tro lntellttto è acmprt atato. anche prima di acrlvtre del t lo 11 .ette In grado df vtdtre nella reoltd racconti e dd romanzi, e lo è sempre anche .senta ,marrir,f. Illumina /e e cose>, e le /o quando fa della polemica o della poulo. balenare allo ,guardo dtll'uomc-poeta, sotto Ma con ciò non si Intende ridurre o CO• la apecle delttterno e deU·unlver,ale. stringere in una facol.td preponderante la E' co.d che Dio rlvtla parU dt quell'ordine. tne.saurlblle vartét à dello scrittore, li vuol che governa 14 realtà. e tuomo storlcanu:nte so/!anto porre in rilievo qucll"attcgglamento 10 attua nel Umftf del terrestre. ,econdo quel hl cui tutte le qualftd del .Ufgnosl si som- concetto eterno di e /fne •· mano nel loro prfncip.111fndimentlcabfU ca- In tal modo u mf.sttcll-mo di Mlgnosl ,1 ratterl e raggiungono l'Upresrione più per- temptra in uno chiara vf.fione del trinomio: fetta e personale. fo. mondo. Dio. pe,- cuf dal primo termine La base pc un gludf.do sul M. è re,amt' sf può rilalire al terzo, non mi.sttcamente. della ,ua opero fil osofica e $J)Ule eatetfco; ma soltanto ai-traverso Il ,econdo termJne, :r/,~;{',!~ l~iq~:~~e~a ::U,",i)::m~~~~~ ~~~ e f legami dei prb7W due si organtzzano ato- ha nulla dt arido e di Inutile. fa Ja 1torla rtcamente. del suo avvicinarsi Ol e reale>, cosi come lo .!lt~:r,'::.' i~n:::,r:r ;:es,c::i~: 1;: 1 n,~~~~; :~~/ J:: 1 ~°er ~iuc::i"/: 1~ 0 !~~i~~~{/~ti,. reatt1tico~nte Il reale e di ved erlo ne lla ,ua ,o/fde del pensiero umano. la ,ua uptrlenza · 1torfcftd e nel 1uo ordfne è un ortt.to pre- di uomo e df artl.tta dlnanzt alla conai.stenu poUntemcnte attratto verso la narratlv o, La fn11fnclblle pre.!enza dello realtà. aua 1tu.,a poc.tla (che cronolog(ca~nu pre- Mlgnoaf veniva dall'ldealltmo. aveva oer- cede Il primo libro di racconti) t antl-llrlca. cato di concUtare questa aua nuova cono- denumla una vocoz.lone poematlca e trova .1cenza di ,tudloso con quell'abito tradltlo~ I suot momenti migliori neJ/a breve e com- nalmente cattolloo portato ,u .rin dalla fan- pleta lucfdlt4 di vi.sfonf di anlme e cose. cM c1ullu.za. ma non poteva rlu..sclrvl e /o troviamo In alcuni poemetti <Figlia. ldr<•fo- fntul non appeno comin::lò ad appro/ondlre b1, MOlU del Re. ecc.>. i 1uol 1tudl di etica e di relfgiOne. e in un Il primo libro narrativo di Mlgno,i ~ D .secondo tempo di e.stetlca. PrOMlmo (1928). . I Jlmlt.1 delln rel!Jioe.ltà (Roma. 1924), Sono del raccolti qua.rl tutti a t/ondo re- Iut.roduz.lone alla dlalettlca. EtJca del Crl- g10,1allltlco che al tnoana lano. ma con una gf.fane&mo. J'artlcolo Gentile e MUM!Ollnl. impronta tutta loro. n.el .solco di quella ltt- sono date fondamentali nella formazione del teratura fiorita con Ja De ledda in Sardegna. Ecco U punto in cui Mlgnori li ciutaeea da verga. con In L'M.Zarola e otola d"agave. Mtgno,f ~ qufndf come narratore tra due ronuuuf; Perfetta lcttt.!a e Olola d"..-ne. romanzi che a molti crlttcl ,on atmbratl dl– versis•fml. ma che In tondo dfehloran •ubf– to di provenire dalla ,teua mano: q-uel– lo che di rlceroa onaUttca mancava In Ptr• fetta letJtla. d'JVe la forza ddl"ambienU e I trattJ trlgoro.,f del peraonagol aoverchtavano e co,trlngevano qua.,f ogni ana1i1f preciaa di ,en.,azfonl e di aenNm.enit. di elemenU poi. a trar,a,o cui. pote.sae o/r.l4rlr,f U ,tgnlflcato ~ta~lco del romanzo, c·t In Gioia d'qave. Come riccheua di esperlenu p.ricologiche. com.e: /econdftd e varletd di motivi umani Mfgnosf ci guadagna nel pouar dal p rimo al ,econdo romanzo. soltanto un punto ca.de : nello ,tUe., Joru pere~ a questa ,ua nuova upcrfen.a:o d'artilta non ,,mpre h.a ,aputo adeguare una aoddllfacente rt&olu.ttone tee• nico. La J)l'"OSfl di Perlet.ta let.llla. è cz.uro. com– patta. ma.,tfmamente .evocativa. anche ,e po– vero tU /r<uorlo, ,enza df.acontlnuitd e di.a&• guaoUanu; queUo di Gioia d'agave. invece è pieno di JQUUibr1 e dt contra.atl. Elf è na• turale. La J)T0$(1 di MlgnOft che è - vorrd dire - t4ttUe e ,e~ non ,empre pub rn• dere lo utlltd. la flneu,a 4t certe anall.ri . za rapttUtd d i ceru trapaul. ma ,puao. per mancan.ia di mt.tura. a quuto ,empUclt4 ano• litica dd '"IO COl'J)O,lltd tU UJ)Tu.ti01tt Inade– guata., per quello 6U4 vocaz-tone rta&tlca a co,eljl.care. a far premere ,ulla norraziona u fatto neJ/a ,ua lntereua ptuito,to eh.e Lo atu4lo df quello spirito che a,nun.e una po– stdone qual,,ia.,f rf.,petto al /0.:to. Ma Olo!a d'&ga\'e t U pouaggio d4 una forma a un'altra di ,crtttura e di impo.Jta• zfone n41Tt2ttva. quindi ha ancora In parte alcune maneMvoleue ~ l'Ulle espe– rienze nuove, tuttavia. per doti di concufonl e per tiitoUtd di prOblemi. è kl mtgUore ope.– ra dl Mto~- r,, qu.e,to romanzo st agitano fnla.ttl d.ws mondi: qzullo tUU"aLdUà e quello terren o , mortale. Il libro è tutto nel tormento df que,- 1ta u"e.strltd ,u cui è m.flterio.,amente pre– ,ente n sovrannaturale. Attraver,o 10 catarsi optTata dall'amor.e J due mondi ri rlcongJunoono nella ,antft4 di una pe.r/etta vita t..,rren.a. La legge cM ~go qudl'altra vita a quuta oUa è una tegoe d"amore che mo rivelo od Angiola e GfocchJ. In muzo all'angoso(a del peccato. com.e: una iiooe dt morte ,u una 1trad4 di campagna. Non v·t peccato ,enza rt.d.enzf.On.e e oh.a una vla cM d4l J )CCCQ.to mena allo cert.eua.. Attraverao un·an aluf ,tra .dante d.cUa tua anima e del ,uo pecoato Giocchf. U prota.– gonllto. raovtunge la verità. L'amore gU ho hueonato a credere. M a una ooce d'altro trita che credeva rlmor.so e non era f/alaamenu alcuni crlttcf hanno d.ett.o il rlmorao .enti• ment.o-bau di quuto oolume) oH inuqn.ò ad omore. • Le ,cene della C01tt1C1"rione df Gfacehl ddl4 morU di Gerlando. aut.eme all'ultima tragt. ca ,cena del finale di Perfetta letlzla ,ano tra le co,e J)fù grandi e -pfil vive tcrltU tn Italia dopo Verga. ~hè d'l,!110 scrittore tn cui la fede non da luogo all'fdUIL6mo,er~no e paoato di altn ,critton cattolLci.. anche notevolf, ribbene alla tra,lca VUlone dell'On• 90,cla umane. d'una lotta eterna che st fran– tuma nel nulla. ,coprendo. com.e nube cM .!li dirada quel Pri ncipio d'amore per cui Ggni ,off,renza e ogni de.tt !no trooa Ull crisma e un valore. GIUSEPPE SALA Mfgn0.1i e indicano fl tuo decl.10 dfltacco col Paolferi in To.,cana. e ,opratutto col dalle posizioni ideall1tlche. veroa In Sicilia. Ed ero Inevitabile. Il fatto di que.st 'f('I ,alo, Mignosi non entra nel verghllmo per tro• 1;uro atto, wla r.ealtd. In cui e ra Il pr lncfpfo vare una scuola e un ma e.ttro. ma 1oltan- e Il fine di ogni cosa. per cui tutto il terre- to per un"lnnata e.tlgen.ta reallltlca. &tre. tutta la vita dei notfrl giorni svaniva Da Il Pro&51m o a Pert'et.t .A LotJ.z lae a L'Az- 11ella labllltd del fenome110. doveva nece.s- zarola MignOli guarda alla tu.ce l on.tana ma Dalla critica alla narrazio sarlamente ripugnare allo 6Pirito realistico non ,penta lff vcroa. Una 1 lm1gJ lanta lff ca- dd Mfgno.rl. ri:ltterl unf,ce i due rom4nzltrf .riclJlonl. la Mign0.11 infatti - e quf è Il punto cruclallJ epici~. della loro tMk,ne è molto ,fmUe, della aua opera e l'Initio della sua t'OCO· ma qudlo e~ In Verga può u mbrar frrd• ::-Ione epica - aentlva con un ml.ftlci"11tO dezza ftd. è com.mozione chiu.fa, serrata. CO· ,,uovo. solare e rigoroso. con la ptt,t.!llvltà me quella dei ,uoi conta dini), tn Mlgno.s, è ardente di chi ,o:tre una santa vlOlenza lo tutto una fiamma di oorltd che cooo fn /on- corpositd. la (!ita, l'ordine delle cose e del do al dialoghi. alle de.tcn.tfonf. al capitoli dei mo nd o. • drammo. e dà a qzulla pr0,1a un $0tl'fO cn- Scnr(va la n.eceultd che Il suo picco/o lo. tusl&tlco. e scatta nel mc~nt.o d.eUa cato• I A ■onalgllanza del narratori ■lelllanl, :,11cnoal •I rh·olgè, 1 a sempre alla ,,ua che gli fermenta,·a incorno e che gli of• frh•a I temi, llll oplUltl, I moth·I uuteotlel della narrazione * dt FRA.'VCESCO BRV,VO ;7:,/ 1 : 0 ! 1 ,:,~t:t!'! :eon~:~i dr::e!!o ';~;~~; 1trofe. tran.!lumnnando di colpo il terre1tre fluaso di vita e di realtd che preme dal di neU'lrraztonalltd aurrcalt di un mo nd0 '- di Pietro Mlillosl &1 era molto mio lavoro. e che $0IlO stato del rlcor&Igpedlt.f &I ProvvcdJ- /uor/ iull'anìma umana, ma eh.e Invece rlm- un o rd ine. che IIO.!leostomcn~ ha oroanato e prodigato nella critica. a,•e,•a uno &trumento puro. credo. tore e al Mi.n.l.6tero.A reggere picclollue di fronte a queato /orza e per 1ndlrlz.tato tutta la narrazione. stampato pllrecchl llbri. avev11nelle mani di Qualcuno sopra le redini della .scuola non e &O• comprenderla ave.ue bisogno della rivelo• Il cterre.trre> dopo la lunoa acarnl/fco:lone elaborato Antolog!o della Poe- di me e di tutt.l. Il re&to non lo U diret.tore.. ma pure Ja mo. ztont. vede fiorire dalla 1ua rot'ina la catarsi e d sia cont..cmporanca. Mà aovra- ha lmportanul. •·-· glie. un tipo di donna inV&• senza rlr-elozione non v'ho certe::::a per clci:a nella contemplazione del .10vranno- tuLto rimane la .sua tc.stlmo- • • • dente. pettegola, ciarliera. che I<- ragione, ,1en.::a rfve/ozlone non na,ce quel tura!c. nlanza dl ltt.tore assi.duo. In- VlgorOM pen.onalltà d.J eritt- domina lo 5te&somarito e pro- ~~~oè :.i~::;r~~~~- miracoloso .? gratuito. Lefl·z:: ~~"gto~~~~ti~:j/~i":1:-lt:l~:::t~~ ~!~~=n~llc~~gl~~at.~~;:~. O~ ';{t ; 1~~emM~:o:i~nque, quella ~g~ ~lr:n~. Fofò. insegnan• Intanto not non po&J!amo rimanere un attÒ di fede attinge ·,n uno .stato sopra- Tradizione. a Palermo, e su di E già abbiamo accennato L'avvenimento .st.raord.inarlo schla<:clntl da que.sta r.ealta t.tterna. da que- fogfco Il ne..uo. la ragion d'e.!~ere, Il fine in ~ 1 ~~~~«:_~~~~n~ 1 1 :!: ~t!~ 1 ~lt~ v~::J a~~p5;t~ 1:u ,~~tuJJ:> fe•~~~~~v~dc!a~: '-----_-_-_-_-_-_-_-_-_:-_-_-_-_-_:-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-' "_'_'°' " " ' P " mo_•_•_•_•_••_•·_•_•'_'•_P_'_"_'"_'"_"' " ""_"°_'•_l•_••_" •_• •• ••_"_•_tlta. ~~t1~~~~~~1!1~r1~: djic P~~b'ic,n'1~ ~~:r:u~1f1 ~~cnt.1 dl i~~~o:,~~in~:i'::t!t DEL POETA del romanzo italiano (1934) e Una nat .ura fervida. ,1vace, t.ro che poche parole. Lo rlm- CATT O L J e O ~11 .1egreto di Pirandello CII Ed!- lmpetuo.sa. non poteva conten- prov erano, lo accusano di col• zlone " 1937). tarsi di e sperienze e.sclU&lva-pe· mal commesse, lo bl.5trat– . Clrct1. Il romanzo. MlgnOO mente critiche e flloso!lchc. tano e vlllpcndono e lui ri– aveva le sue Idee, che riU.5ClvaOIA Borgese era P&SMltodalla sponde &l&tcmatlcamcnte: e 515. ad espllcue con un pronto ed erit.tc a alla narrazione: e MJ- &!gnori•- Deve campare w:ia estroso metodo polemico. Che gno.si, che .seguh·a e ammirava &0rella malat.a.: questo 11 suo Il ,·olume che lo consacra * raonvi~ u~g ~i~to~ ~';:t;~J ~o~~c~~~a &Jnc~fi=!~:· n~~ ::1,e~ ta~':; ;i;:~= 1~~ ~~~- ~!~c~~llce re:C1f : 1 ;~ poet11 ln \'etil è Cre.trere (La della ai!vane scuola catt.ollca l oggctt.lvazlone del fant.a.sml fine la \'la dell art.e. ScriMc co- a:Ue.che &e lo prendono in ca- Tradl?.lone, PAiermo. 1931). Sia- l che senti II travaglio dello api- poct.lcJ? Ecco allora che Il nar- 5I vari raccont.l e romanzi. pa• sa a pensione e lo spolpano n- ~~~J'i~~~r\~msei!1;\~~~!ronC: ~n= La poesia di Mignosi, spoglia di toni suggestivi, è la soluzione cle suo rito SC05SO dalla niosona mate• rat.orc. anche Verga, non mira recch!e POO&lc. no all'osso. lo etocano e lo um.1- poeafa: In tutto settantaquattro mondo fatto non di simboli o di emblemi ma di una superiore concretezza g~1ss1;iC:~ 1fr!~: i:~~:rr:. ;: 1~ 1 ;z: 0 c:!n~o~~C:gJC:~ 1~~ vo7~:t=~~da~!n:~~ :u~: ~:! 0 u'::mocond1~~~8! 1 ~i i~of;. ~~; .. ~~: ~llad1:3!c~;~ 1 n;tl: .YAnZAlA di pensatore che usciva n romanzo. In ]talla. è aost.An· le che sono le opere na.rrat.tve La sorpresa è e05tJ.tuita da un che non ern più u-a I vivi. DI A. ~OSTO DE CARO g:;,~l~ aC:,~~~Jre.~rt~:. :,~~~n:,n~t~=~n J!a~~ =~=~g\?~u~~~:!/ :.~: ::~\~:~t.:~:t!~d~ ra~n~l~u:~ ~;;f'\,::s!i11::i: Jl\teralc della au11 poesia che Ja poesln che si esprime In una formazione prcLtament.e ftloso• e del codrutto. N!elte 11 ~tto m~~'itronde la gua provn di !t~~ase~!toest!~u~~u~C: ~~: ;e;:~~~a <~~~::a <~ 931 > e ~!~c~ele~~P~uJ~.!~:idf~~~~ ~o~c d:co~te~a~!:,reln~:~gla~ ~l~~ftf~~;~a'ì;~t:n~':n~~a~~ ~nv~f~;nt: 1 ra~:f~~c:,u;n°'~: f~tto e 0fr,!,~~c:i =tfl~e q~~: ~~c~lode1h~u~l=t~~e.t ;:~~: equilibrio aveva superato I pe- e capillari: qui, egli cu.gerava Anche MlgnO&f., a SODl1gJJan- s1 crede in colpa, SI crede un due~}fà ~i! t 1 tf1:n~~1:~~~! 1 f~: fh:01 ~~:1ae 11a:~~ e:1:;ne::!~':! ~r:~r 1!!tc~ 1~:zl~~u:u~uepA~ • • • ~;be ~ 1~a~:Jeb1: dC:~~f:~e~ ~\CC::~ ~ 1 d~l~m~~!bcl\!meo :::ro~ ~~u:1~P:o~:i:e e:~!~~1~ :1:: 1 af1~r':i~rl :ec1~1f1/e!~: ~a=az:,m~ g~~la tra 1lco del suo spirito dirti !'evi- d~I dlacoiso r slanciarsi in role) che gono si dell'uomo ma tempo che trovavano un esem- Un torto però ha Mlgnosl, so, coel anche di un ontologl• aut-ort. alcuni traseurab!U e in- ta Intorno e che gli offre I te· brevi capitoli. che rendono a denza di vari probÌeml affron- lirica. Ma rin:ngltà lirica. nel non del poeta. E' assente li pia• pl~re 1~ 1Ju:~I ~ngi9"t~! 1 d~ quello cioè di 3ver cred~to che smo èd fJLra~~e~l:u:eai;: &ignlflcanU. COn l poeti, Ml- ml. gli spunU. I mof.fvl,auten- mcravlgU_a la 6l.t.ua.z:lone ttta• tatl ma non del tutto rlaolti: M.lgnot!, ha sempre il 1uo alto cere poe.tlco che non Brrlvn al- n~I suticu~ sua ~!tur~evae 'dc• la poesia fos.scsoltanto lesprea• ~~ 61 ~n i:a nella storla~t- gnO&inon adot.tava un proce- t1C1 della narraztone. Llaols è tu! nel! angw;to ambiente dJ passaggio, dunque, tN1. la ftlo- potel"e di liberarsi dnl termini l'nzlone catartica. n problcmn ~lsn qll\'VCrslone all"eloquenza e slone del suo co11oqulocon le traverso l~aml divini e terre- dlmcnto dlvefflO. In fondo, egli un vivaio di forze ancora pri- provincla. lntomo alla fami– &Oftae lfl storia, tra Il pensiero Impropri, per dlrln col Guglu- del puro, nella sun poesia re- n quel modo tutto proprio di cose viste diretta.men~ e non stri che sono la migliore gn• tendeva I\ gutfragare le sue te• mttJ,•e .allo stato di c!!erve- gl!a M.angelll e aJ Glnnaaio. e l'azione, tra Dio e Il mondo. lo? Non sempre pcrchè Indulge st.a semplicemente un proble- trnsrcrlre In psicologia del con- trnsngurate 0 dnll~ fa tnts\a. E rcnzln per l'artista stcillnno Si si con larghe citaz ioni: e ciò secnt.11pa.sslonaJe. di se.ntlmcn- Mlgnos1 racconta con felicità.. Per Mlgnosl. la poesia non è un a certe preoccuPnztonl lnte.llet mB etico e, fl volte un proble- tatto poetico sul plano del p 11ro perciò nccc\t sup nmmcf eque- trovò sempre dinanzi nl trtfto- poteva detennint1.rc contusione talltà schietta e genuina. Ml- con abbandono. perfino con .tlmbolo O un emblema. ma una tuall, nella nuda lucidità del!; ma Intellettuale, cioè problema trascendente, allo scopo df otte- !~erfci 0 ~TJn!,Ìu~o~~ ~e.~a~ mio: Dio, lo, mondo. La grnndc nella mente del lett ori. gno&f ave va !atto bene Je sue estro. E non &i dJrebbe. lui che realtà che segna la misura di logica anche se preferl5Ce di della volontà. Stimo che tale nere rl.sultatl di uno rare/a..--lo- ,•a del Suo llrl.5mo tradizione della narrativa ita• Ma non aveva gJà so.\tenuto esperie.nu morali. cr" gtato e poi un f1!050fo e un critico. quel dono gratuito, che è la aollto 'metri adatti Ili recltath·o. poalzlone nella poeala di Ml- ne stupefa~nte. qua.Ji .tempre S llò la poesia di quclln liana che ha Il .suo esponente Migno& che la critica è eMCn· qua e là. anche per ragJonl di Ma Wl c.rttJco, &Jripete. a mo– potàl1 '~· ~I ad ~~U~- Mlgnoel piace ucoltarlo nel- gnosi è conse.ntane.a alla sua affidati alla maota della parola fra~à di toni sugjlestlvl che In Manzoni, si rlpresentb In lui zlalm.cnte pleta,? Al che noi Insegnamento: conosceva da do suo: in fondo. Mlgn.061 ?06· semp O, ove .enao e ______________________ sono purtroppo se usati con come l'unica solutlonc poalbllc ste.ssl. avevamo obiettato tal- vicino, quindi. usi e ca&t.umJ.siede una natur11 dl artl5ta. dl ~e~rl cose ~ves~ le s~c ~~~a: part1Ìmonln.un Pregio lncouton- della nnrratlva conk!mparanea. volta che non blsognt1. lngcne- ablt.udlnl del mondo slclllano eredenk!. di cattolico e osser"a p~:foc~ vcs e I e Il :'';;EL1932 VN PlfEANl\ 1 Vl\TZIO DI llE.41..ISiUO dl~~/~t~~lf~ npprotondlto di ra;t ~~l1~n1;1~~ 1 ! 1~~nCIJ>~~i r:t~lub~ ~~~1 i.1C:~ 1c;~~I~~~ :!~a: 1 e•~~~~rsl im- ~~~:,on un 'lmmen.sa J)leta, 110 ~1.ri 0 :Wi ~ s~~;:rr = ::,.~~ Cre.tcere cl porta A, que1t.e Vfl· mondo moderno, ~11;:noal SI ~ dl5crimlnazlone: e soltanto ln- Perfetta LetLtia è un roman- L'altro romanzo. Gioia d"A- ;: r,: !~~~o ,! ~ = t~t•11:m1:j ·* ~:10:~\~~~r:10;:11: = ~~: ~~ta sp~no~c COP'ì~ii ar;e :::~~I ~f~~~c°odO r!r!~~t: ~~: ~~ ~ ~=~A e:':! n:il ~~= f1:~u_ ha ~:•~~i::oa~; ~l' e~:~:~ 00 ~ 0 ~:or-;. /~ttg~~ p fi I • • ::r:~~~":7J:~!11J~ ::m·:~~ ~~~'l~'o~r"~'!~i 1~:. 1 • f:r~~~ c~~:~nlrlbadlva ancora che ==e r~~t!:ui;~n~ aJ~~ln~~~~toti:~~u: :a!~f'.!! :; ::,.;~M~~:j~ 8 e ~b:rf( ~liM:l:u':. " er et-4-a e-4-1,.. a " ~~~ st :J~~,~~,tl l~~l~~ft~~l; ~n:i~~.~cn!o ~j~ 11 :1e~~toe ~~ l'arte è rlvel0%ione: come tale nellfl 6UA confonnazlone geo. gremito, a sua volt.a. dJ episodi. vo o baciarlo. 11.J a, ~ t g sede di concrctezz.'l Immagina- è !atto creativo 1n &è. che lm- grafica non d!M!mlle da quel- di persone. di luoghi. di colore Pochi mezzi di espressione e arri-1s°uo Ingegno era conllnua- Uva e fantastica. plica pnrteclpllzlonc al mondo. la d1 tutti I pae&. Eppure. 7tl• .siciliano. Spiccano le figure d1 con unn t(!cnlca aual semplice: mente spinto verso mantreata- • • • E' neces&ario. per Mignosl. ps.r- gno.sl lo de.scrive a meravlg la. Olacchl. di Angiola. Badalà. E ~~~rolod=ticop:~nz!~~~ di l..VIGI FAI..LACARA ~~,u~:~~vC::ff:~~~t~:u: se~[;~cr~· d~m~on~! ;lflP~t ~~~tq~u:O~~~a~ro~:~ e~ ~~riJ:fefa!~io:'~!g1~~ue~ :;,oror~c~ st rud.l~dap:;t~~ :r:nz: e1~~~~!!; 11~":,a~a:r~na- Quando pubblicai nella mia scrittore metaft51co. F.gll narra, manca, per es. ln Plr1mdello, r~~n:o ~~al n:er::::n: e r~hè ~!a~n~ u~h!n~z~: 1 iap~a;~ ri:a:!! ~~~~!. li :~m':tf~r 1 ; ~~:i 1 ~e~ri~r~u:!~n:::i: ::gl~ COtl fine t.ratto paJ- Brevl sost.e sotto le pAcifichè collana • Nostro 900 > nella sempre ,•lccnde colate nel tcm- 11lcNuto connett.lvo della real- rlceo di preparozlone cu~rale originale poetlcn. progrAmma ldeallstJco. La critici\ stessa ste un GIMa.sto. che diviene MA Il Ubro, a cui Mlgna&Iaf• ombre del &entlmento gli con- quale erano ilà appa.n,1 Il pri- J>O e pregnanti di trascendem..fl t:\, In modo che. Invece di ri- nssnl VllSt:l. ricco di germi. Sembra un can- non è, per Mlgnosl. unn eritl- li centro delle vicende narrate ftda Il guo nome. è Perfetta Le~ sente In renltà; pochi contatti mo libro di Piero Bnrgelllnl, perché egli le coglie sc nZl'Istnc- torcersi nel gioco e nell'ambi- un M!/Jnosl,dunque. tcrlvaln, zon!erc In cui tutto hn una vo- ca estetica. ma informaf.fva e net romanzo. « Paese ml&t.erio- Hzio. ~ dà la mJsura d1 w:io con la grazia 11pazlfllc e dirò Scritti a moggio e I doni del cnrle dn un profondo subst.rn- g ultà, esi.n continua n essere clOè succube dclln cultura. es· ce: si direbbe un dlnrlo di no- comprenglva. E' ruomo che so: cos1 mlst.erioso che hai vo- scrittore maturo. capace dJ nar– estesa della parola che abbia Sianore di Ceure Angellnl, 11 to, acnzn Isolarle tn un nttltlo C !pcrlen7.fl, e dlvcntn moralità scnzlalmcntc scrittore ma lega- t3zlonl memorabili, dentro un sLlmAe cerca dJ gplegarsl ral- glia di cercarlo nella CArta geo- rare la vita che gli 61dispiega qUnlcosa di e caldo• e di emc- romanz o di ~tignosi Perfetta momento che aboll.scn In guc- so ltnnto all 'Infinito. to a problemi e a programmi? limite n,on ancora oltrepRSS11.to. tro uomo. IJ criUco allora non gra!lcal Pure Colbertone e.si- davanti. ln' ogni sua bruttur L Iodico>. letf.do , ero convlnto di pubbli- cessione, 11 processo lnaito in Jn Mlgnosl quest.n e necessl• Sarebbe reslrlngcrlo. per quan- Qui è Iessenziale, del libro: In s1 presenta sotto la ,·este dello ste: ne poMOnOfar fede I tr cn- In ogni sua piega triste e repel- Eppure Mlgnosl tenta di rl- cnre u n'opera importante e &i• ogni vero accadimento. Coslc- là~ crea unn tensione che non to proprlllmcnte ttlle. ()pll suo questo limite dell umano che si &torico ad ognt cast.o, ma In tase:I alunni spars.l nelle cinque lente SI pcnss "' vergft. al ro– coetrulre una e poetica del con- gnlflcnUvn; forse un capo13- chè gll o.spett.I plti trl5tl della gli fa cadere nulla ncll'occaslo- rn:ns!ero era vlvincato da una pro!eltn. ncll'lnflntto con le ali fllll7.lone della sua umana ade- cll\M.I del regio ginnasio di· mantleri slclllant. che scavano tenu~ espressivo>. spesso le• voro. • ,•Jt3, le umnnc miserie che egli nnle, fncllmcnte lron!Z?..flblle, ntcressata visione dclia cultu- della paesi~ allo scopo d! espio- sione al problemi della poe.sla. retto dal Cavalier Giuseppe dentro. scarnificano l'e.slsteru:a ~ra~I~: ~he r::~:~:~ ~~~ti~ A dl1nanzo.di vcnt.l rtnnl, qu,1 per primo hn fntto oggetto del non lo fn soffermnre su nessun ~l1oril~~)~ta~~/Af~r~cacÌi8 ~;;:: ~i.rnfa. 1 ed~:r~~~zc/ lt~:~tl~~~: P!randello medesimo. a torto Mangelll. eroe di questo nostro del singoli con cruda efficacia. i~~tdaa~!!11~ 0 d\e~i!f1 d~ant~~ :~f1 1 ~:~~o ; J iio~\at:1~~ :~ 01 Ji~cc~ 11 ;! 1 ;~~ 1 a:t :i°°:i~l~ ~u~~~lfl~~d!~ srec~~:lnseug~~~ to~CMuno 0M Intaccare la sua 1:n~/i 1 ~ri11:e~~1~:c:~~i:i'1~1 ~~~~~~a~co~~~ ~~~~r:10 a;: ~=;!\~et:~~anu· 1 ~~~ scf':1 RM~~ ~~~1:11~ p~tep~~ che non sono frammentari. Sot- pcrch~ Perfetta letfala fu U scoperto, psicologico O verlStl- descrivono (ma non descrl,•ono, J>Cr-..<>nal!tà di e uomo>, cioè In ma anche conqul&ta dell'lntelll- rentorio, categorico di T11· bidello». dellll raz.za di quclll Manronla• to la 5COn.'ldi ogni suo verso preannunzio. ftn dnl 1932, del- CO,al consegnano,a una ogget- \'eramente) le mosche che ron• funzione di creare contati.I ca- 11:en1.a Illuminata e corroborata gher?), SArebbe in fondo un C11.pltaa Colbertone una &1- nl. s ia pure con le dl!!crcnu è palese un'originaria interiori- l'odierno noo-reallamo ma per Uva, e nello stcuo tempo in- umo Intorno nl corpo roso dal pacl di lnteu: ed ecco IR rt- dalla fcdr. uomo tormentato anche ln un gnorina. li prlma nomina, ms che ogni creaz.lone fantasf.fca tà che hn un suo preclao tono l'csscrwi di quel rca115mo.d'al- tlmn e necessità•· cancrc , di Don Michele Ingab- vista Ltt Tradi zione sorta per L"abllltà lirica di Pietro Ml• scuso religioso. Del resto. non dC\"Cpresto andar&ene per aver comportA. Nessun narratore. mctnftslco. Aacolt!amolo in Spe- tra pnrte lontnno dal reall&mo Dirci che è quest.n e neccssl- blet.tn . Quelle mosche sono 05_ dar bRttAR"llan tut.te quelle ror• p:n03!ha 11nputomantenere unR c'è angO&Clavera che non ab- rlcevut-0 pnrecchle lettere di In- dopo ManzonJ, aveva saputo ronzo: verghlnno, dal qunlc In certo tA• nnz.lchè le mornllstlche .so- scsslon nnU col loro nero tur- me di ldcril!sm o che per lungo !splrntlone originale che è la bla un·orl(Jlne mlstlcn. M1gnosl Um\dazlonl. F, non Pllrllamo tanto bene elftborare una ngu- rl~V<:!__ 1 :0":i~"l~"•:o;r~"::'t, 0 r': i:::-a qu:: :odq::,:rl;:ue Il prcsup- !~zl~r~O:t~t~:i;~orle c~r:~~~e p~: ~l~tc~r:r~• c~~pl~rin~r~~O~~ ~mJ>e~1~''f;te.~~tt~~rf l~~IAtocl~i1)=~~~lcte~a pc 5 r~~Ò~sl~lr~~r:~ ~!~~ ~nil~:!1o de~~~: ~~~~- s:c;:~t~erl~a~:i~aC:: :; 0 :::,~r:~ 0 l,i :;i 1 :.f~ q;::f: ia~~ posto teorico su cui lavorava senzJnle del realismo mlgnosia- que.lln tensione, parti anch'CS3C~':t"cd~:c~~ 1 1~~Jic!~1'.~lt~c'ìii!'u~~ dfcn~:!:! c~ ~~rit!n~~~a ~~r c0tt1pllc11tadi Plra~dello E co- no pe~naggl 11:r~t.1 sgll even- t~drol• 11'CO"tara - d0t:e, ve.I/ti Mlg noal, Il valore dR lui dato no, e Il .senso della SUl'IJet.Ione di quelln miseria, di quel do- fcdellà nlla poesia h v li I Q r d 1s I pc • stul. che non ave,a mAI gra- t1 .sardi. sono he\l f\;ure &&r• di bluco, - facemmo lo Prima fl.ll 'oggettlvltà e, nel lo gt e5SO In questa ncces.,ltà si lnse- !ore consacrare al oocti· co:ntoo dj fa~:~n~~!J ~~~n~~:''cocr dll-0 l lnterprctarJone Ull[hcrta- dc. E non pnrllam.o del prctJ di Cam1111I0?1tr. , _ tem po, llllr, re'lgloeltA de.ll 'ope• rlacono e anche• In SURpietà Cosi r Ml nosl, nnche 1 lnterllit'ciu·lonc tra In flloaofiR e ,cere' tu le coge già passate re- na dells sua opera (Tllgher Maurlllc, per fsrc Il nome di Poi, urci11dlcelll (oll I trbbre::a m d nrtc Ma t Impor tante n o- e la sun rell&loslt:\,mn c5SCnon 1 • 1 pc & 1 1 ti la crcn,tonf' Stna:lonc nbba La poesia come la lnte~e Ml proprio me lo dlr.cvn) molt<> colui che tutti conslderRno 11 del Mmc ,rampato!) - la ao- tare che questn conce-1.lonc la sono rlspccchlnte sul proprio gcSl I P u coniuet P II t: 0 "'tanza fertile qu~I suo tcm~ trnoc.l deve ·tendere a ritrovar; ru lmprc...c..,lonatodel libro che maggiore romsnzlere CAtlollco gr:i,"''= 0 01 7e~c~:f 1 1 d/" 1 ~j~ ~~: qunle trovava una scusn riso- mondo come In compngs\one di ac~u 1jt~:un~: ~~e ~~il~ !~~ che rimarrà nello solrito cri- quC'l · p1 1nto dn cui è parUta Ml~osl p:11aveva consaornto del no.st ri gior ni. Sono uomini. , 0 ,.u _ 1eu1gauci110 la "Oftro nllnUl nelln sua poesln e si ve• un Verga, 11qunlc finisce col fi I di ltq 1 ~tlano '1clln rraternitl\ · tipica fuori del qufl.le non \'lvc e non In Appendice alla SecondR come gli alt.rl . I preti di Mau- to~~f~a 0 ,~~:c:=:: ,utna morie f!~f~a e"~a:i~;mdc:~m~~l::ui:ni ra~r:~~f ~~ ;~~t S:n!°'~~~i~ t~ ~::~~~!I I~ :u~g {; ~~~~- :i1a!nr~)~~f!'!te E-t~~~~~~-1 ~lt~te:~:.t:~~sim!~;~u~Q;~~ r:;:~~ia '°!?~u~:llc~r~~~ ~~~ ~l~~~rod~~:n~~\°SQ~~: • Cettllfamo la /sdelld del ,or- del vutl anor:unl dn lui SJ>C$·te nell:,i Intera concezione del- ogni gesto, ogni esse.re 11OCCU·quel periodo sta nella serietà sc~rlo Non è plti Il tempo del dello In cui lo scrittore s.!CI• libri mentali. di dissesti soclall. rùin - l(tllzo ll 71 co e •o,cza lclte• 80 evocnJ' trovava ne.Ila narra- l'uomo e della vita In quella pa per sempre, e 11 c ontlnun costnnte Cd lmpegnatlvn delln miti; hanno conchluso un ciclo Ila.no affenna che rellgl050 è I cr!t.lcl Italiani hanno letto rotwra - 11 " 0 di qutri •orrl•I 1"· Uva. la ~ua lena at.tunrJone coralità capnce di dnre un va- La mlacnn del primo prete materia tr&ttnta, capace di su- D nostro spirito nelln sua gran- Il fondo del suo animo e. quln• Il romanzo di Mtgnos.l. per :~::;~~~i e;;. f: 8 bo~:' ' 10""a essendo statn ~i può dire con- !ore contlnuatl,•o 111! esperien moderno protagonlstn di ro sc!tnrc avvii ed orientamenti dlosa visione, deve '11AIO(:Are con di d el suol libri In una !et ~!unta st.flmpato quasi sllfl. p I f k! t eclt tlvn ocplta e se~tlta In fu~zlone zn sorgendo sempre dn eMa, e mnnzl, Don Michele Ingabblct- an~he gf' qualche volta, un po· Dio per cono,;cere h1. vicenda tc.ra che Pirandello scrh•e,·a macchia. tu provincia? Ed ors con~~~uizf;nl mr~~lc~ ~ rr!schè narrativa sempre immergend0.tl In essa ta, e tutta veduta In una di po~~l:"ahlmè, ncuuno ha S.'l· f~~~ 1;!,°rÌol.nlonde .snlva rs\ dal a Ml~osl è detto • Quanto u! ► ~ \eRgano I romanzi di Bruce che ae.gnano una Indubbia ne· MlgnOl'ilrimane Il narratore Jn qu esto senso, Ml gn03I è li ttucgtc spazinllt..."+., con un veri- outo continuare qucgt'opera la- SI Illude chi crede di ave.re m~ ,011110 dirle che. comunq '-flln;hall Lfl considerazione ac- cessltà di accenni poematlcl, che ha 5flputo far confluire precursore del moderno neo- ~mo fl cui nulla &rugge e che ~cinta a metà per lll morte rRQ"vlunto 11 punto eS S('nZIRl eawcnga. Il suo atto mè stato cordata II M11uriacpotrebbe an- ::ladiiJj.~t!~~~ ~hec~~t~~; r.~c-::~, ~ , r:~~ 1~ 1 m~!'°ch! ~:ll 11~mv~t~ 1 ~~:e t ;~~,:I;~~~ ~;~!~n. r~~~g~S:~\i~cl~~~: ~~u~~n:c~ 01uc~o 1 t~ c~~cl;~ ~~:n~it a~~!e~d~ 1n:1~"~ 1 t~ sudi :~~~c~~~~u,n~h: ::r ;~ ~~t~~~~ 1 ":nl 1 :C~:m1rlf~~~ a creare nel lettore raccolto ef- CMI aorgessero coel tempora- continuamente si propone, non laddove vuole l'autore, o Il per- nelll\ letteratura cattOIICII. di miti, gcnza gollevarsl nella dlA- te\•A venir da fuori In questo Il e logici Come s.l !a a acar- fettl di lntrlngeco valore lirico neamente, ~ In runzlonc l'uno un episodio, o un Individuo o sona(:g!o, mn lii. dove vuole av"ngunrdla \ettlcn dell'Atto puro Trascen- scru;o, come mi basta dentro ~ ~lnarU. ds un momento Al• che dlfflcllmentt, a volt.e, nrrl- dell'altro Egli è perclb un rea- un aspetto l&olato di eua Jn Iddlo Con ~Ugn03I si è spenta la dente il mio cuore sapere che non I altro? d!uenP!~~t 16,r~ =o~~~ Usta e nello eteaso tempo uno lui c'à insomma quello che LUIGI FALLAGARA voce di un maestro scrittore, A. TOSTO DE CARO ho ma.I ,•oluto nulla per me dnl t'lctro i\ll1"noi.1 FRANCESCO BRUNO Biblioteca Gino Bianco

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