Fiera Letteraria - Anno IX - n. 47 - 21 novembre 1954

Domenica 21 novembre 195., LA FIERA LETTERARIA Pag. 5 G AILIL1ER.IA DJEGIL1f§CRJITTOR.I JITAILIAN! '*' PIETRO MIGNOSI Nella letteratura del '900 egli é w1 prodotto, 1tn momento nuovo e puro, con un sapore di ingenua primordialità DI AUGUSTO HEJRA~E'Jl' Estremo caos quello dcllA glo- coal, Il upporto lrA ciò che è di tAle a55unto, puntuAlmcnte terlore, la rcllglo11a,dove Il ml– vane cultura let.terarla Italiana cultura e dò che è fede. tra anttmaglnlstlca, dimeua, rude- stero s'Impone sotto altro aspct– unA trent.!na d'1mnl or sono, con ciò che è Individuale fantnslll e mente aommeMa. to e VAiore.come sonetUvo in quel conrual fermenti apirltuall ciò che è Assoluta verità, fra Se del perenne spirito catto- ~. e dunque al di li del mon– che l'eterogeneo ambiente at- ciò che è Arte e ciò che è rive- Ileo è eSJenza tale senso della do, nellA sua 90prannat.uralll.l. tomo al v11,novancalo soprflV- !azione. ciò che è poesia e ciò rultà, condiz.lone impegnativa Per l'esperienza poetlai,, ogni vivere del futurismo, mentre che è preghiera, ciò che è per- della vera poesia, ogni ,•era poe- volta tutto è ancora da dire, dall'ultima ceuat.a Voceal stac- sonalc Invenzione e ciò che è sia, d'ogni tempo e d'ogni gcn- nulla è mal stato detto, lutto è cava li gruppo dc La Ronda, e realtà comune. Innovare In te. è cattolica in I.spirito: cosi nuovo, e la P11rola della vera In soUtudlne dopo la lirica pocaJa II perenne scnao dcllA pensa Mlgnosl. Parlare d'una pocgla è dunque una parola d'Opera prima rt.scoprlva Papi- re altà. realtà creata: l'arte è poe,!1,IA, d'un'artc cattolica. di- primordiale in un11. llngu11. nl, con Impazienza argomento &copcrt.A.di realtà, Integrale st1ngulbllc da un'altra. non cat. che suona come l'unica lingua d'un suo Ubro, ti mistero di caprcMlonc della multlpla ml- tollca, è dunque di.scorso vuoto, J)05SJ.blleoppure come la t.n.– Crlato In t.utta luce di cattoll- atcriosa realtà: sc,oondo un legittimo soltanto a dlatlniucre duz.lone d'una llniU• usoluta, ca orlOdos.sla. Un clima di qua. reallamo che ad orni surrea- un'arte consapevole da una tn- sovrumana, dlmcntlcatA. si automatica reazione, quello, Usmo è ultcrlort, e In certo consap evole della p:opria na- Per l'esperienza religiosa tut,– alle non abias311 RV\"cnture di modo In aè lo contiene come tue.le cattolica csscr,t.a. Calto- to è già stato detto. tutto è eaperienta poetica e più o mc- tadta ea:perlenza di tranalto, Ile o è In verità Fidia acultore compiuto, tutto è fuori del tcm– no lettcrartamcntc apeculAtiva, llbe.rat.rlce da ogni vcrlat.lca po- della statua dl Giove, al pari po e dello spulo. e llllora non reazione di cui La Ronda era slz.lone abituale, plgr., schema. di Dante che a Crl.ato dà Il è più n poeta che canta Invo– li aegno più certo e serio, a rt- tlca cd utile. li rapporto fra nome di quell'lddlo: prcflgura cando la dea: Mènin aèrde _ trovamcnto di quel valori uma- ciò che è parola e ciò che è CO.fa una Immagine della Potente come per 1111<:oltare la voce di nlst.lcl, e nell'orbita di quello In tale a&1unto è fmpllclto: la ma.està di Cristo quella statua, lei _ o l'altro poeta che senza spirito d'ovvia cattolicità, che dlclbilc parola non ha da so- di tale preftgurazlone quel no- lnvoca.zlone Alcuna pronuncia. 003tlw.lscono la civiltà Italiana. alltuirsl alla sllcnte eloquente mc suona memoria. cgU ste560 e Sempre caro ml fu Ma l'avventura pur seguita- 003a ch'easa algnlftea, non ha La. consapevolcua della pro. quest'ermo colle,, mA è l'uomo \f.t, pc! fermenti del caos, e da ridurla al proprio canto cd pria cattolicità quale artista, che nel fuoco del roveto ucol• dove poco prima e.Maera stata Incanto, non da esserne ti nnc, quale uomo- poeta, ln1pegna ta la voce mlsterloSA.: e Io sono la. rumorosa accademia del fu- rettorico o pseudo-ermetico, ma l'artista nella sua umanità di colui che è (sono> ,. turismo cstctlstlco, vuoto d'ogni II mez;,.oa scoprirla In t.utto II credente , di creatore che è una Ambedue queitc capcrlcnzc al luce di spiritualità religiosa o suo mistero, A manlrestarln. crcat.ul' a e sa d'esserlo, ed li pongono ciascuna anzitutto In– - tranne In arte nguratJva - come lnat.tcaa novltA c antichi- 11uo sap ere lo d ice pregando, terlormente senta capllcarsl aempllcemente morale, ora in- là rlcordat.A. fuor d'ogni atte- esalta e most.ra adorando li suo senta com~nlc11,rsl: quando 1i vece li suo nome era m\.sllclsmo, sa. Cosi scompare, al consuma, l'SSC,rlo. . esperienza religiosa si capllca dt1tlnato. con più rapidità. al- 11poeta nella sua opera di poe- Lesperienza poetica è Iespc- prende necessariamente la atea– l'uguale sorte della precedente ala, come la p11rola di questa rlcnza conclusiva del mondo sa forma dell'esperienza poe. avventura.. ma con un lnal.atere opera al consuma nella C06A come mistero oggettivo, come tlea esplicata la forma della del richiamo alla fede, al pcn- ch'essa algnlflca. ~I Mignosl, limite e mortlftcaz.lone del pen- parola, la for~na. letteraria. fi'~rod~~~~~~~d:i 1 m~=.~:: ;~1~-~u:=orel':~~ =:~ ~~111~1:~ro:=n: ~t:!~ pa~I~\ ':~~~~ ~~~~l~t~~ PIETRO MlGNOSI rlcru.e spirituali Intense. già al racconto, tcrlttura cd ancella deracne conto, un·caperlcnza ul- ca è un umile ftne' Ma v'è pure !~:o> ::~~~~m: :~~-~!~ 1,------------------,l~u~~~IC:,b ~n;: :::o~:; no Giovanni Bolna, ron lablu- Troppo resto perduto sllenzlooa, un'espe,lenza poetl- ra del m~ern\.smo, In una fede ca pura, La parol11. dell'tape- ;~ f.ar! !v!~~~1eS:O:}a~f:ti1:.1 :!~nn~~l~~~~:~ 1 ~l't,1:,h!~i ~~n~~::~~ol~e:1~'.o ;~!~~ ·* ;i~:!!o. ~uc:l~z:: P~e;;,;~~pe- ILSUO MONDO NARRATIVO :~~ar!1!r~~h~o~~~Ja~~~!~ di GI0\7 ,,~~I l 1 APl~I ,e:~ ~~~~tt~~ 1 ~~':t~~~~ ~~i~~:~.quclla di Carlo Mlchel- l\"ella fi1uu non din1en1ica11dell"inquie10 ma open>to : 1 a:~~':i,!~:.•p:rr~er~~~: Sui soliti esempi stranieri, si t! ra acclima tata nuche fra 11oiquella lelterntura che, sotto l'etichetta generi.ca del 1,sicologismo, disgrega l'unitR e l'identità do!.l'cssere • Co me si /Jotéva reagire1 - 1l1ignosi l'/,n indicato: co,1 u.n rito,-no a quella che fu. la /Joshion.edel tWanzoui A questi moti della nuova Juen-it1'o di Crbco che fu PielN> Mi,n01i. non voslio dell'una e dell'al~ra l'esacru.a. cultura nOl!itraaffatto C$traneo ricordare il 11en&■lore nè il teorico dell"eotetit■ e nep- e per Intendere I loro Incontri, era vissuto Il slclllano Pietro pure il poeta, bcnd,è nei tuoi ver1i un11candida 50Lric1.i le loro funzioni reciproche, na. Mlgnosl, tanto che evtdcnt.e a di fo,-m■ f1tcia 1ruparirc un'anima colma di afrenuod e acostc, oacurt In piena luce: * un suo ~rimo aft"ermarst ne ap. genero•I 1en~i. Vo,lio r11mmcr1tare toh■nto l'ardito narra- per con01ecre qua.lcht cosa del- l'Hl,rlva I lnesperlcnza Rl rlgu.ar- tore di l'erJeltu l..e1i;;ioche rim11ne ancora uno dei capo• la loro tncAICOlablle azione a do, in disorientamenti di g lu- lavori dclln moderna lenentura ci1ttolica itali1mu, Con farci vivere ti noatro umano dlzlo pcl quali nella sua anto- 11110 allle ir.iLro e diretto, con una vitione lucida e 11uui mistero dl U'l~ANCl.!8\..:0 CASNA~rl logia della lirica ltalhrna del violtnc11 della re11h.i umana e ,0Hun111na, Pietro Mii;no~i Jo 10' vidi per l'ultima volta '900 Vlncen 7 .o Cardare.lii, a.d riuaci a rreorc in 11ucl ronrnnxo una fiKuru ,li 11rcte 1111° due anni Avanti la sua morte, p 0 ~0 1~mo1 prima di morire ml portò un poslto dcllberAto, tommla. d'Rrtc, o. che esempio, è appena nominato In cor1' \iv■ 11dlo 110&1n1 in1111a11i11~11:ione e che fu nel 1uo Pietro Mlgnosl, In una chiesa. t"Mmpaie d.-1 MIO ronu1nm Prr1etta ltti:ia. sftrebbe st11to peJtg\o. complic·ml'nto con- appl.' nd ice confuso nella folla 1r111pouna cons11lo~a 11od1i. I 11re1iehc abbi11n10rilro, napoletRnR lntlnocch\ato ali" e mc l'd,ra•• P"rchl:: lo r.JmbbllcaMJ eon un nh•ente NellR fog df'I suo cammino. e ptr di molti effimeri quali pure nel v1110do111.1 ntlle 011ere di Httnnn 01 ,li Grnbam Crecne, di mensa euc~rl11t1ca:tornò In mc rt,.o~1v~u~:tm~?~ A~lci.~~- f,~:~~~ ~. D ~: ~~.ri~Ò~ q'J:i~;:: 11::iua~I t~~\ 0 f' t:~/ 0~~ r~~ ~~m;~~nac;:~tton pochi Brnrc M1mhall e ,li Corf'ioli, non hanno raneell:110 in me ~~r:,e P~r:':;:,to to~:111. se~~: ti I di rhc più glt cn1no stati rimpro- t.ut.to Se ne l"('M" conto qu;'lndo RII Indi- DI tRle sua tncapcrlem::a è 1111.ou111r rhdaaione dtll'nor di Per/ella Letì:io. parole, lnvlslblle li suo sootce- r~•~,11 e ;;fRllO l l \!Ili\ mBllnconlca prcta- CRmm o certe pnglnc di Per/ttta /l'tltfa. di Inconsapevole, COMRl)CVOle d J. lo riprn,o •nror11 ,•on 11mortHIIrienno~c..-nxa •I r-uore IO VISO coperto da.Ile unite ~1:r1~t~o~~~~H·~~~llld1:;?ite~rr·o~~I :'~e:Us:i ;;~ti!r:·~0:1~~0~~:~·ti/~~,r~roc):~u~lc::; la rroX1"" so~ltud!n~.clwJu dà t.~(:;~or;li:n:!t ~11irhodi Iure del lro,►po 11ru10 perduto mani. Tale nella mia memorl11, n"l ron111n?-0 cd ho ,·oluto rifarlo. pJ.rg:>n- A qualllla.s! scrittore. e umto plU a lui, per ~~:vo, c!~\e~~n~ ~o qu~~d~ GIOVANNl PAPINl resta la aua Immagine. ~:v·/ d!E~ù tL~a~R \~~eJ )Coriremo1~,el~~&p~:?f~c~~~~O.t'~ ~~Il. ~~r~t'°~: ~r1:::~et.A~~~ fo~~;~~I~ ~~!:'r~a~ll:ea~~r':i;I'-------------------" AUGUSTO HERMET erri che i:.h a\·tva dr.li. Un mlnl.stro ne era staio sincero n('IIO scri\'crle. Poi. co- fervore da cui sono venuti Jeo- 1\YeV'\ordlua•o Il b · ndo d11llc biblioteche n1ggfo.~ame'.'lte. fc-ce II proposito di modi- natdlsmo e vocianesimo, Jacer- acolut;c™": a \11lano un 111tottcltalutlco fk• rie. blsmo, secondo ,·oclancalmo, J a,·eva fattJ. togi!ere d11llc vetrine delle Il- Ma il mAllntNO COI c~ttollcl at.a proprio nuovR mlatlca, egli risente, ne :~~~;IJ('~~O~!r~:rltr::,i;o:l C~bb~!~.t.o~h~: ~~~to Q~ICll~~~~t~~Ol~fl.~to pe~nat:~ac~.~~ è quaal un prodotto, un mo- POLEHIC,I A,~'l'l IDE,ILl~'l'A * ~~; :c~!o::i~,r,.:;;·:tu't~ l~J~cl:.:e~: giOr! sono 6J)eMO aacenloti, ::~: ~~~~~n~apu;~m~~la~I~ eh• crA Il hort del suo Ingegno. Il &egno tà. Ambisce, almeno In gqrc- ;>lt'.:I s.lruro della aua arte di &erittore. A,•cva Ho seguito tutt.a l'opera narrath·a del to, a trarne le wmme, ben ln- t"CCcduto.cct'O tu 1 to h rcrte rappresenta- Mlgn0&I e ne ho &eritto. non KnH com- tendendo come Il presente que. tlonl Lo rtron011tev1t Qu'.llthe ritocco, e gli pcMO di dL&plrcerl, per mettere Jn gu11r- sito, che urge rl.solvere, aJa quel• ccru..i s.prrl\'Ano Restava Il romanzo: la dia II lettore caltoUoo contro un facl!e abf.- lo del rapporto fra cultura e aua più tk-1111 oper1t. una delle più belle. nel gllo che. per la ripugn11.n:r.u sp!egablll.~mn fede, tra ,·crltà cattolica e, lal- cAmpo del rom nto. del ,·ent anni &egultl e glustlflcat.n verso certi toni. poteva In- cn pensiero moderno, tra csl- alll\ prima guerre durlo a rigettare l'opera del narrntore più gcnza di preghiera e vocazione Dei suol MilCI non Cui Il solo a C50r- potente del nOfòtrocnmpo; C non del nostro a pensiero. vocazione a poc,la. con ~~rtac~ 0 ~~~ul~mffi1:0ft!~h~it 1 tv~ l~n~ ~o:~ln~~':o It1t~i~rfe~Z a~"'":'iiu r~~ ~ 1 r! ~ftcr~~~:t':Là co~our~ rall\'A Se lo lat-elAva dlre volentieri. sorrl- ~~I ~~~t 1 d~\~ 1 ~!tti1~~:C~\è d:.~ ~~~~~ dente. onnipresente ad ogni 11suo dialogo Benedetto Croce et:ùif• 1 1:;:~Rrl~gl:en~ ri° 1 c~r:~~liR d~.:cn:.: qunlcuno a r!8J)0Uderc (con rra'IC non cerlo Mpttto del quesito, al sente tc lAZlonl' Due t~J>rc. e QUMI due nnt.ure si Jnslngh!crn per I cnttollcl nostri> che quegli si esige preso ad avviarlo con rt,•elarono In lui quando acrh·ev1t; flloeoto, M:rlttorl si rivolgono n un pubblico di di- In propria diretta attività ver- dRva ape-MO Il capogiro, e I trRcclRtl e le verM &ervJbll\tA, f'ffltlnmo fm I romRm:lcrl so l'ardua soluzione complcssl- direzlonJ della aua ricerca. un momento In- ltt\llnnl. 11 Sllccrdote com1mrc spcsstMlmo vn: quindi ecco molt.eplice la tra\·vlst.t come aotto un frequente e abbn- nelle loro 01,cre. e chi ve lo mct,te pc.r cn- 1ua n:r.lone,d'artista e di pcn- La sua tesi era che la poesia, la vera e grande poesia, por– tava già in sé i germi della vera e grande fede religiosa gllMte Jampcggl:ire. non rh•elll\'ano ancora lunnlnrlo e ehi per csnltnrlo. molti ,mche. satore, di nRrratore e di lirico. * tina mèta sicura: narratore. era estrema- semplicemente. per un nettMarlo rillc\·o. In di polemista e di rellgloao apo- mcnte oggettivo e concreto, All'oggettMtA un qundro dl storla e di c ostume. D opo Il 11 tolo tn partibus culturac. knde,•a anche con IR fil0110f!a,per reazione Mnn,.onl, li primo roznan?.o ltall11. no In cui Una sce.lt.Agli l: vletat.'\. non alrtde111!NJ'IOdalle cui Mbble mobili g·era ~r~en l~rnr::~ à O ~:/~~r:;e;;7 1/ 1 ~=t0ta oon~IRle a lui; rucgllo tenta- Pielro Mlsnori a\-ev• l'•nim■ di un 11oe1a: ,U .IR ..UA1'WDO CAIU,li'Wl ra~ l re> :~h:u~tom:11~\:~~1J!~: (IW) di quell'Antonio R<inlert, di cui tutti re Il rischio di una unlveru- 1cn1iprepotente il i.arino dell■ pouia. M. e11li proposito di Of(Jtttllvltà blaogn11. lns!Sterc per ri':~•~~:o;_, 1 ~~lenc~J~nr~:rtd~ ~~i:3 1: ~~~~rio, !~:,Cr:;~btefo~~= et11 •nche un tinttrl'I, convinto, cauolieo: lo ~g~u~dc::i~.F\l~!u~l~r:r.a~:u! 1 !~~~ S! J)06SOnoricordare. dopo quelle. Angiola che non dare e ludarc deftnl- 11rNc. quindi. 1ormcn1owin~n1e il 11rohlcma, zlonc :iaétfuiio ga:::~:~;!~i /Wz:u~'CJ°cl cn::;,_~ tlt' segni pcnonall ma valido ehe 1icne 1u1i di noi nd nt0, i1nrn1o ■ cui n~e~·~~ ~e:" ~:n':c1th~,:rr:,'fz';! ~~i VJ:fd~t~eo~rv~~g,~J!~:'~~b~8:1: =~ 1 :~i:: :~\c:'~ro~~: ~!6 pantt ipian10 della <'Uhura l■it■, ddl"arrordo e Gioia d"agat•e; quattro &e.r:ledi racconti: Le con/c.ulonl df un ottuagenorlo e II Pt!- 11!t1:8no d'lm movt';ento lmj dell• no.tu fede ttli1l0•• con i pre1upponi Il proulmo. Aualora. Car:a la punta .... Po- scatore d'anfme del Nievo, 1 Ct'nt'annf del m to attorno a u , di a!ut filotofici d■ f"llimuo, t il mondo della euhur■ t·t'rJ dfat'OII. Se t.Ant.A.parte della n 06 t.ra R bi di F Dnll'Ongaro ••ulla,lls~,::nloanll•., 0 c... c!1edl•m• 00 1• ,~.o-moderna. Poirhe 111 fllo-ofia e di"enu11 os11:i borahuia non resuwe. ancora qual'era nel- ~~:1,!:~ df 01 ,:ont:;~: di A PAnza.nl. 1è .,.,,.,., ..... • la definizione del Carducci • cluca, polt.rona .'\lemorie del pre3birerfo di Emlllo Prl'lga. e th·c che Il suo :1$.SUnto l: Al di la ,:tnd■, •~•o tilcn,ion e 1011in1e•a,di tutt• e cl111trona•· come lo dUnc»tra nel dare 1 ,ru su lungo II se-colo, e fino 11, noi. romanzi IA di lui una rultà, diffondi- 1 1 n1hura in ,:enrnle; e non da o,:ii:i,in ,·eri1i. !iU:e ~!1~inea~e d~u~u~~l~re~u~~~re e~: ~~vc~n:e, d6~c:i:~~~- :~\ ~~I~. ~:~ b!~c•i:;~~it::~ 1 :·J!~i~~~u~~ m■ 1in d■I 11r111d11lo dcll"e1i modcrn•. qu•ndo merciaie; se I giudl7J letterari oricnUltorl nos.ta. del Malneri. del C11.pullna del p 11• turale lt.ahl\na nell'orbita cu- I■ 1rolosi11 fu mc••• d• J)Jr1c e l■ul11• allo : ~'f:a~t ~~11.t~~rt::~:u _si 1!~nroèa-: ~~ldct~~,7~hl.d~l~Ìa ~'i:dd~eldJo:~: ro~t ftfnlva La ronda, po- ,iudio 111nirol•re dt11li rcd.-1iu1iri, e ti diuc paMo di splaggi11,e una sala da bftllo: ae 'l.at.i.'del Brocchi. del ORt.U.del Moretti. del ~~~ltà 1 ~ 0 ~ni!~:rdf~teC:~ rhe 11ll'uomo,IJer pen,arc e vh·ere nel n1ondo, ~A':li ":1azb~~~o!~n1r1°~~ i~~!..~~ 1 ; Plovent:. del BonternpcllL, e fino al pRrtoeo SkAltespcl\rc. con Baudclalre, liut11v1 l'u•(I d(!II■ r•,:ionr. L"uomo •'è, rosi. chlusA ma.ssonerla che regola ... la circola- del Lisi. con Goethe e con Montoni: trii.- n1ond11niua10: n1ond~n• è I■ •u• c:,uhur■, mon- ~1fft'g1aTe 1 dfit:n~:ttcd~l~~iftlJ'Cft!,~{ann:I I q~!~~ na~n°an ~c~~~. 1 ~~:~c~~~m~b~~~!~P~: ~~~~~o~!:o~nlnu:~nc'!~: ~fi:; d,rni l'arte e 1• 11uc.i■. altimetrici 311,rebbcroforse dh·c.nsl. e Plet.ro l'Mt.rologo &CC.r\'ellatodi Genu del tempo. da Controriforma. estraneo ad Mi1no1i ."afhrl'iò, allnu, udimen1oumc111r, Mlgn~! narratore vi ,t.arcbbc con la aua al Prete bello. al prete dc l,'uccc/lo ntlla e:ipcrlcnzc ed calgenz:r mistiche 111moiwlo ddl• filo,ofia: •widn0 I grandi ~'ri1tave~it:· mt~1Jl!t1.a!tom::hl~t~~t~! ~~J:.'~·hi 1 \'~~nt1:rcM;~:8:!ae ;i~~~:: 10 m~ft~: ro:.C~i:!~~I~~~ ~s~~~o~~u~~~ f~lo,ofi..dl'I l'••~to, qudli dell'eti moderni, ~::,~~f~il ee c~~~~stl~ :"\':C,r:~,;!}t ! :~~n~~~~ ~~~l~~f';;c~~o:~c::: 1~ ;c::e;t~t~~~o.d~a;:as~~•u/1~ :~~:u1~•~,::::•:::~~ ••;:!e ~r~ 1 :: 1 : 1:icr:h:ri;~; r;:,~~nJ d~r ; 1 ~-A ~ro~:t alb~~hled~ =:e ed~l!,~lr~~o ~:: 11 ~~e~~11.~:~noPl~·i: prudente diffidenza deU-cstro 11. moderno, e su J'idnlbmo rlie ha ,oluto 'rom- =:t.ea11rner:r;~r1:e~'·e~~=~ ~fngos; ~~~~°i,.r';!u!,~ti:1 ~~ l~~~t'~ti ~~ r~~o~~~e:eta~ :~~~ :~ 11ier" l'o11rra a••orlirnilo nel dominio dcli■ Ptr/euo /ttl.:{a, a J'Aualora. 11. cc.rtJ rae- tnnumcreçoll. ma I ha tatto. e questo è II che conservavano, come quello 11urara11ione:onrhe i do,:mi fon1l1ment■li del!■ conti di Pot•erf dfacolf. ~ucl ~e~~-~o~:tctu~~: ~~·e~ucto.m~c:,1~~ ~~:Jt~.. tt~/f!roca;i 0::11~~~- fede relisio .. rri•liana, Nel &UO Problema dt'l romanzo Italiano tende, !I men.o per colpire un ceto e unA Trlldl.2:1onc, voca.bolo che Il \ a da ..è: l'intrrr .. e, rhe ruidav• il Misno~i ~! 1 ~~ a::~~~llc~~:ii.; ~=;:~ci;. diin. i1tl~c':!"(u n;:re n: 1 ~~r:l~~e~o d~~~~ cattolico Pietro Mlgn~I scn- nrl tuo .tudio. non era puru1cmc fllot0firo. ruf1 ~:u~i°~o d~~: 0 ~r 1 ~:-1:i::m: toge:tlca.. o. più scmpllccmtnte. di dare un ~:,.!~ ;u~~o ;!es~ ~:n~~:ro~ m• ttliJio,o an~i 11or1irO•N'lisio10. I... IUI cui. Il romanzo era ca.sca!o In un pericolo ~~:O~:lo~~ ~!j 1 ~ro~!t~ftucn;~ .. ~-~n~ fondlva l'attivo senso pure lui, lesi er• rhr I• 11o('•ia, la ,cn e gr,.nde pouia, mag;forc: nell' lmmMcnttsmo. Sul sollU Artista, ha rifiutato le stll!ZM7.1ontconve:i- nella sua stessa curt~ità di cui- porlau sii in te i ;rrn1i dcli• fede, drll• , er■ ~m:ol 8 ~~~!rlie!~~'iur!c~l~a~to sr~~ zionall. le ldeAlla:,.atlonl adul•tl\·e. I rltm- ~~r~~n 1 ~ 1 ~~:~~n~~:~: e Jnndt fNle rrli11:io,■, 11uale è preri•ala ne.I chetta ge:nerlca del pslcologl&mo. disgrega ~~=~ 11~ 0 r:, 1\~ ~1:xt! 1 dJ'eVl~cafa~~MHaco:~c;~~ mento speculativo ltall.:mo di dosma rrl,1i11no, LII JlOt,ia, per loi. cr• gi• runltà e l'fdenUtl dcll'CMC:rc e della per- nel a.a«rdotc J'ts<:('n:r.a: la sp•rt1u11UU. 1, sorgente romantlco-notdlca. In alla •oalia drlla Ri,eluione, ;:iò cù;~C:,tAne~le ~e Pr:r:iiJ:e d~o~51 ~°_cem~\~~re r::!a ("~.~erl~uf:~ ~,'.:~~~roè { due dnene fasi, la crociana e L'l:.$1rtìco ,Id Croce. monu111,n10 ,olenne "agitano come &erpl le turpitudini ehe li I d li ~:;~~~h~~t"u~\ 1 1~~t~~g/!~ri~~= del pen,iero niodrrno 1u i. qur•lionc drll"11rte ~~~~c1:'11~t':. s~~~~~o e~t=itl~~ ~~~=~: .;:~clalam é~\~~o~~l ~ 0 ?:° .;.n,~n~ stri. Approfl'lndlre Il senso, la e clell11pnc~ia, lo lem~ lun11:o1c111110 nrll"o,dl- Come &I Poteva reagire? MlgnOSJ I ha Indi- ~n~~~:,nrf 11~1: 1 e~1~l~~f p~tlc~~tl~::: coscltn:r.a della tradizioni", con. l11iionr. romune a llmli di noi 11en-a1oric:ri- ~::iu~ ~~ =\·~;:o;;fu:~laa ~~~~ ~e~; lucri flslc! e Il ha fatti vl\·crc In un mondo :~~~~r;cspi~~o. ~o~~~~~o~~:'a" ,tiani, fr■ il ro11•tn•o e il di••en,o. ~ li1nu.li fu J~ PQl>lzlonedel Manzoni f~~~ 1 ~e:f'~ 1 ,?~~:;~~! 1 ~o la superbia. Controriforma, uno del mo- non lrhrnrò 11nrhc t,, JifoMJ/i(I d1!lf11rt.- del L'h11.Indicato come fonnull\ Ideale MIIU• Con quc.sto retto Intendimento ~l,SOJmA menti della qrande storia cat- Cen1lle, rhe hii 11 hn 11irr,ione e into1unione. !~: ~oi!::m~~~to ~~j;n;h~:~p~ord~~ leggere Mire ·06!. e 11opratutto Il suo p!u ricco ~o~;~~c:.u~~~isÙce:''!e~~~~~tl~ ma ,,on 1111c, 1uti.1, i:., da ~11pa1rnre l"uiJr11:u di reazione e per l\lt-re cau.se Inerenti al 1 1 ~;:_e d~~ 7 iti:~;(:l~~:::l:· df 1 'gf~. ~~ ca, unh·crsRlc: la rivista e il reli1do1a proprip di 11uel Criiti1111r,imo11111en• temperamento dello 5erlllore e Alla tcnden- alza con Msalto di 611 ntlla E" 11 nenuto, In- movimento di Mlg~osl aveva iifo ,. fornliimrntalc rh"è il Canolici~mo. Dei ~:red~I~~ ;Ji(latt~~ 0 rl.eI ~~~j, /" ~ :~~: :O~ito 1:~:t~~loln!lrn~ ~"t~el~~~ 1rt;I~~~ ~~ ~f~~c;:za ~~ap~~~ 1 ~n~~~ mohi ~n-itti ~o1r•I ,u l':or,:0111enlolor.e à 11rrl,.1to in qualche latante a un eeces.so gita se:nu eht11,u.ame Il rardorc e non ~l l: dr,a r~rc nell'Intimo, lntcn- ,1ucllo che f11reu rn:oufor l'rt'~, prr 111 critiu ~~~ 0 ~~6. eri~rl~ o.re~ ~~la:~~Ul'f~ badato che Il f11.ni; oera tanto r>lù fango de\'8 c.,~rc la trl\dl~lonc, e dl lenlaca dal Miiino.i, en rhc r .. r1e e la poc•ill mal per lul. come è per altri che pure pc] &uo contra.sto ~~:;c~~r;;Od~,~:~;TJ !,~ 0 :lr~~rem::;:~~c,d~:~ e un ,lono raro. e non 1 ii 11n, do1uione co- uomo, come l'eite1iu rrorlan• e qurll• ienll• Han• utcri1cono concordi. t.. leil è udila, m• anche mollo complicH• per tulle le quc– uioni che 101leY1,ola nel r.1mpo propri•mentt r•lelieo, e 1ia in quello filo•ofiftl In ,,ner■le ;\liJno..i 1en1i il f■~lno e Il lonnento drll• 1u1 tui. dird qu■~i ,•iol('ntrmentr. La c:11lm1 ,. freddezu pnirnle drl crhiro non rnn 11er lui, Si prenda il tuo ,·olumt 1u Schoptnh(luer. e Il IHÌ IUIIO {JU:11110 di nu•ilio ,:li rlU-Kì 11er f~nare i tuoi im11uhl e ra11ion1re paut•• menic. On-erutionl arute e aiu•te non m■n• nno, ma 1ono 111lme11te n1rteol•le ad ahre parado•uli e eon1ru1anti, che alla fine ti 1e111 di,orirnlltti nel ,uo aieuo di-orlrnl•• mrnto. Ptn•Jte: Seliopenh11ucr è, brn•i, orlen, ta10 d11IMlsno~i fonUamcn1almcn1e ver10 111 que•lione mornle ( 1iu111menlc: chè, non o~lanlc le !Ile tlhquiih;lonl 1u problemi gno, ~roloJiri e mr1afi•id in ,i:ell('nle, l"inlerf'He vero dello Sc-ho1•enha11er è cliro-toci■le), nu, 11oi. ,uol,. 1>-erfor&a c11n,nall11re il 11en1iero di lui 1tr.o 1111 idralc rclhio.o non romn• tl■nte • <1ueltn del Criui■nctimo, ■ntl f■vo- relolc addirinura • un• ,oncrxione impernl11a ,ul dogma di un Dio rrutore e 1,er•on•le. E qu('•lo, prr la 110,iiione privilegi111a rhc lo Srhorprnhauer di .111"u1ee ali■ p,octi■ nell■ liLeruione drll',;rnim11dal dolore della ,·ha: <'hf' lo Sehopenh•ucr dd ltigno,i è un 110' il ~li11no~i•CC•Jo.poe1a più che filo1ofo, onde e i~tin1h·,m1en1c il pocla ttrtn•• di ■IJredirt •I euorc i 1randi JlrinripH neJatorl della me• wfiain L.anli:in■ rercan1lo di .,.Iure il 1r11ndr dono drlla \Ìla: I• fede e I■ lf)cr•nu:. (p. 131 d•I ,ol. ed110 dalla ;\lorrellian■), Il capolavoro d,:ll"inrreduliti e del ltt'•1imi,n10 è 11ui , i.10 nella Iure delle tre , ir1i1 teolo111II e in molti 11un1i f,1\ ,·icin:110 •I JlCnticro di :\l_lO•tino! In fOlll!)tlUO,fJUllnlObrio, fl)C•!O,nelle tue ouenaxioni! Cnme do,•e, 11oncn1lo al 11unlt1 ,i:iu•to la v1lu1uione drll'uo1110 e del penu tore, c,ce ■ dire rhc ,1111 e lilltC'hiòd• tuni " eJlul0 ,u 1u11i:. (p. 85), Quanto tlhera6, dun, que, dal no,lro ~miro, che vtr111111e111r , luc, eol profondo ruorè, il k11to um•no e religio10 della ,it•: onde un ,:r;inde tom11l1u110 tenti., mo sempre al prn•iero della ,u■ lmmatun CINQUE POESIE L'acino pazzo Nella pergola orgoDlioaa. di un orto - ora. che la. vendemmia ~ finita - ~ rima.!to lo scheletro di un. Dra.ppolo con un .!Olo ocirao in cima. Il aola che diaeDna l'ombra del Drcsppolo 8CCDlie le più odioao prospettivo per evitare la curva dcU'acino. U piccole api, le ve11Pt5 e i mosconi Dli pasaano accanto o non li aol/erma:no. L'acino si sente ma non .!i vede: è impazzito. NoUa pergola orooglioaCI le piante moribonde odono ululare dn~tramcnte. Preghiera O SiDnore, Tu non vuoi dunque placare q11e1t'opacocordoDlio che m'inve.!te q11ando, detta la mia parola aDli uomini, a.!petto 11na.parola di rimat1d-0, ma gli uomini mi volgono le .!pallet Io ho biaogno di aentire U mio nome, ho bisog,w di aa.ziare queato irriducibile orgoglio, in questo lavoratorio di iantaami ooDlio, o Signore, eaaero fratcUo tra fratcllL E polchè gli uomini no,s voDlio,so dire il mio nome e neuuno .!i accorgo cho Tu m'hai aognato la fronte, TI prometto cho non parlerò più con Dli uomini o dirò le mie meraviglie agli ca,erl eh.o ml aono pii, cari, ai bambini, ai campanili, ai ceri eh.o e'acccndono al E t"tti i bambini mi vorranno bene e i omnpanil1 per me ver.!eranno nel cielo canti o rondini. Solo i ceri non mi dira.nno parolC1 ma ai c1«rvcranno più trl8tà come quando .!Ì muore In Agosto. Piangere Il pianto dei vecchi è grottuco: lo rughe ai moltipHcano all'Infinito: ma la tragicitd del vagito apiana la carne nata di frcaco. Tragica co,a t U pianto di chi non J)(Jrla. - CM noi Dioooni piangiamo pa?ole, facciamo d'ogni acqua aolo e la no.!tra lacrima non tarla -. morti. Gli infanti piangono perch~ non aa.nno parlare: l'lnespreaao C buio aen.za con/lrae; I no.!tri .!inghioz:i aora rimo, gioia di aontird traaumanaro. Signora, fa che vecchi o bambini tton piangano pi'4, ohe si 1111toia o ai naaca con ili boccG la parola., cha aolo ai co,npia per t1oi qucato miracolo, per noi che domani non piangeremo più. Noipoverimaghi Il Sigrioro dal SU-O trono di nuuole fl,ae D1«1rda.bonario la fatica di noi poeti, di noi che CO.!truiamo queat"'caili ca.ee df aoDno, caae di canto bnpalJ)(Jbile e d'archilettura miracoloaa. Il Signore .!Orride: sa che verro fl demonio con le goto roventi, aquaa,ando la barba di pec,e, ,offierd au q1tcsti noatri primi figlioli coal che tornando a mirarli noi non vedremo cM fumo. Il Signora •orride: aa che l'inDordo amore d'caaore padri d ripenta nelle vl.!Cero o aa ohe a11che domani verranno dei figli, vf" foro però, pii, noi 8tcui, meno aogno e piU vita. Il Signore sorrida: aa che noi poveri maghi in queato tormento dhaurno diventiamo dei Sa"ti. Sacrilegio SacrUCDio. Hanno aconaacrato la. Primavera. Schiavi dalle facce &eeme ed O.!.!Ute, con Dli occhi torbidi o viuid1, con llmDhe &eole tremanti pitocchi mcn:en~ri dalle mani aoue e rapa.cl, e partlche disobbedienti hanno dato la caccia a tutti i nidi di rondine ..• Nidi di rondine, decorazioni di canto, merletti d'a111ma e d'ale sul palazzo rinDiovonlto, freni di cui la primavera ai acrve per renden:i degni, raidi di rondini attaccati con fedeltd ... I rondiraotti cadono come malcdi:ioni dal cielo e le rondini achia/feggiano come iaotto l'a.:.rnrro e le piume a'indugiano con gravith d18parata: come mia neve nera nell'aria sen.za pii.i fiato ... Il vecchio palouo ,ente il cielo come u" 8epolcro n1'<fo, sparuto, aera.:a capellatura/ I corraicioni glabri, 011tili o scn:a curvo, pi«tti e reci.!i come oli orizzonti dello ateppc/ E cl1e JaJ-omo ae le ro11dit1i non torneranno o la Primavera /11ggird dalla citth maledetto, Non più monelli ver la via no,a più rondilti .!tlllc oro11daio a tutti oli uomini trl.atl come libri di /iloao/ia. PIETRO l\llGNOSI l_h_ann_•_"'_•_lll_to_n_•1_1•_•"_•_•_1_"'_"_0n_•_· -_P_ro- ______________ ~ od affine. Ma gli s'imponeva. munc ■ 01ni uomo 1n qu•nto 1emphceruen1e 1co11111aru. AR:'llANOO CARLINl '-------------------' 'blioteca Gino Bianco I

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